Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 22-04-2014 20.10.12

L'orco fissò Riccardo e alla fine accettò la proposta del cavaliere.
Recitò così di nuovo quell'enigma, attendendo la risposta.
“Allora...” disse Riccardo ragionando con Eilonwy ed il merlo “... riflettiamo un po'... cosa può essere quella cosa che tutti hanno, ma che non è possibile toccare mai?”
“Dalle parole dell'arcano” fece il merlo “deve trattarsi di qualcosa di astratto, ma che è comunque possibile vedere...”
“Forse non proprio astratto...” mormorò Riccardo “... ma cosa può essere?”
“Sembra che questo enigma sia sfuggente come un fantasma!” Esclamò il merlo.
“Già...” fece Riccardo “... forse è qualcosa di simile la soluzione... qualcosa che c'è e poi non c'è... qualcosa insomma che non sempre è possibile vedere...”

Guisgard 22-04-2014 20.13.50

“Non abito lontano da qui” disse la ragazza ad Altea “e per questo vengo spesso in questo luogo a raccogliere arbusti per il fuoco. Vivo infatti qui vicino, nella casa mio zio. Egli è un pastore e conosce come pochi altri queste lande. Davvero avete visto la bestia? E siete sopravvissuta? Allora siete fortunata, milady. Nessuno infatti ha mai visto bene quell'animale senza poi perdere la vita. Solo mio zio. Ed è grazie alla sua testimonianza che ora tutti sanno che si tratta di un cinghiale.” Guardò intorno a loro la foresta che iniziava ad imbrunirsi. “Io ora tornerò a casa poiché presto sarà buio. Non bisogna attraversare la foresta di notte, perchè è allora che la bestia esce dalla sua tana in cerca di vittime. Forse vi conviene venire con me. Mio zio è un uomo buono e generoso e sarà felice di ospitarvi. Io mi chiamo Roxanne.”

Guisgard 22-04-2014 20.16.42

A quelle parole di Clio ognuno dei suoi compagni annuì, felice che il proprio comandante avesse preso la decisione di dare la caccia a quell'animale così temuto.
Erano uomini d'armi, attratti dall'avventura e dalla competizione, indifferenti al pericolo ed ambiziosi di voler provare il loro valore ad ogni occasione.
“Si...” disse Nestos alla ragazza “... ogni essere vivente è vulnerabile ad un qualche veleno, anche se per trovarne uno efficace bisognerebbe sapere almeno la stazza di quell'animale.”
“Beh, dopotutto è un cinghiale” fece Porturos “e dunque grosso modo non dovrebbe essere difficile immaginarne le dimensioni. In questo caso pare sia un bel po' più grande della media, ma sempre un cinghiale resta.”
“Magari” intervenne Ertosis “basterà preparare un tipo di veleno adatto ad uccidere o stordire un cinghiale, utilizzandone però una dose doppia o tripla. Insomma, che stenta un toro.”
“Si, credo sia la soluzione più semplice.” Annuì Nestos.
“Che mi prenda un colpo!” Esclamò all'improvviso Gvin, che aveva assistito a quella scena. “Si, un colpo folgorante se ho mai veduto prima d'ora una donna parlare e comportarsi come voi!” Fissando Clio. “Ho uomini al mio servizio da molto tempo, ma da nessuno di loro mi aspetterei tanta competenza e sangue freddo in una simile questione!” Sorrise guardando la ragazza. “Cosa siete voi? Una sorta di Amazzone? Una principessa guerriera o qualcosa di simile?” Rise. “Lasciatemi indovinare... siete qui anche voi per via di quella spada, vero? La spada dei Taddei. Ho indovinato, giusto?” Rise. “Comunque” aggiunse “la storia che quella bestia sappia scegliersi le prede non regge... è solo un caso che abbia assalito perlopiù donne e fanciulli... forse perchè sono loro che attraversano più spesso la foresta, per raccogliere frutti o per giocare.”

Guisgard 22-04-2014 20.20.16

Flees fissò stupito ed incuriosito Elisabeth dopo quelle sue parole.
“Parlate...” disse “... parlate come se mia madre per voi non avesse segreti...” continuava a guardarla “... e poi... poi come fate a sapere di mia madre? Chi siete voi dunque?”
Ad un tratto l'acqua della fonte iniziò a zampillare, fino a scaldarsi sempre di più.
Bollicine sempre più grandi emergevano ed esplodevano sulla sua superficie che in pochi istanti era diventata caldissima.
Alti e sempre più densi aloni di vapore si alzavano da quell'acqua.
Aloni vaporosi che presero a diffondersi e ad avvolgere quell'angolo di bosco.
Vapore che poi mutò in nebbia, fino a portare tutto quello scenario nell'oblio più profondo.
Elisabeth aprì gli occhi, come se fosse trascorso un attimo infinitesimale e si trovò in una stanza bianca, con marmi colorati a ricoprire le pareti ed oro e madreperla ad intarsiare la larga vasca posta al centro.
Una donna allora emerse dall'acqua e subito due ancelle dalla pelle d'ebano si avvicinarono a lei, rivestendo le sue nudità con una lunga veste di seta nera.
Poi le legarono i capelli chiari, intrecciando fra essi fili d'oro.
Isolde era bella.
La pelle, bianca come latte, avrebbe fatto invidia all'imperiale Poppea, mentre i sui grandi occhi azzurri, simili al cielo terso estivo, potevano gareggiare con quelli descritti nei secoli per le più belle eroine di miti e romanzi.
Il corpo era ben fatto, formoso e slanciato, con quella seta perfetta a disegnare ogni fattezza del suo seducente fascino pagano.
“Ho sempre immaginato” disse la strega ad Elisabeth, mentre prendeva posto su un trono, con altre due ancelle, stavolta dalla pelle chiara, ai suoi lati “questo incontro...” sorrise “... anche se ora mi domando il motivo... a cosa devo questo onore, sorella?”
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Clio 22-04-2014 20.43.00

Ascoltai attentamente i miei uomini e Nestos, convenendo con loro sul da farsi.
"Bene, mi fido del vostro giudizio..." sorrisi "Prima sarà pronto il veleno, prima attaccheremo quella bestia..".
Fui felice di vedere che i miei ragazzi erano entusiasti all'idea, sebbene mi sentissi in colpa di abbandonare la missione, quello era più importante.
Non riuscivo ad essere indifferente, per quanto dovessi sembrarlo all'esterno.
Un uomo ben vestito mi parlò, mi limitai a squadrarlo con sufficienza.
"Vi ringrazio, ma non sono un'amazzone signore.." mi fermai prima di rimarcare il loro ruolo nella mentalità classica, cosa poteva saperne un mercenario?.
"Solo un guerriero..." ma una cosa mi colpì, impedendomi di dire altro.
Quei cinghiali mi ricordarono una storia che mi era stata raccontata da bambina, lì, tutti credevano che la bestia fosse un lupo, e ne ammazzarono a centinaia.
La ricordavo bene perché il lupo era da sempre il mio animale preferito, e mi veniva il magone (anche se davanti agli altri bambini non lo facevo vedere!) a vedere quei lupi uccisi inutilmente.
Alla fine, non era un lupo, ma un esotico predatore, comandato da un umano.
Forse era questo il senso!
"Un momento" dissi, rivolta ai miei uomini "E se non fosse solo una bestia, se ci fosse qualcuno di umano dietro? Magari la manipola, la tiene ai suoi ordini... Ho sentito che nella capitale un gruppo di ribelli sta seminando il panico, cosa ci fa credere che non lo stiano facendo in tutto il regno?".

Altea 22-04-2014 21.49.14

Mi guardai attorno, effettivamente stava imbrunendo e avrei dovuto attraversare le foreste e mi voltai verso la ragazza..."Roxanne avete detto? Salite e andiamo da vostro zio" e la feci salire sul cavallo e lo spronai, iniziai a galoppare forte.."Tenetevi forte, conosco bene vostro zio, Enar il pastore, sono stata sua ospite...e quel giorno fui nella foresta davanti alla bestia..ecco io non so bene cosa sia ma è qualcosa di diabolico" guardai la ragazza che mi ascoltava in silenzio "i suoi occhi come disse vostro zio sono quelli del diavolo..sono sopravvissuta perchè mi stava attaccando, io la stavo colpendo a un occhio con una freccia e il mio amico mi ha scaraventata in un fossato..e fu lui la vittima. Poi vostro zio era nel bosco e i suoi cani mi trovarono svenuta nel fossato e mi portò in salvo...sono stata miracolata due volte".
Arrivammo di fronte alla casa del pastore, ormai la conoscevo bene..."Accetto la vostra offerta di pernottare qui stanotte, è buio..sarebbe un rischio ora mettersi in viaggio per questa boscaglia, domani mattina tornerò a Solpacus, anche perchè ho bisogno di sapere le novità sulla bestia, le decisioni prese...quella belva deve essere sconfitta, e devo parlare pure con messer Posteg..e pure col Gastaldo".
Scesi da cavallo e lo legai bene e entrai con Roxanne nella casa del pastore Enar, quella casa dove fui per già ben due volte.
Ricordai dell'amuleto...dovevo farlo al più presto..prima che le bacche e la mandragola si seccassero..sbuffai, se avessi chiesto i due ingredienti mancanti forse avrei destato sospetti.

Eilonwy 22-04-2014 21.57.53

“Io avevo risposto l’ Anima, ma a quanto pare non è quella giusta. Mi spiace di non potervi essere di alcun aiuto e di essere tanto inutile!” risposi sconsolata al giovane uomo che amavo più di me stessa.
Eppure….eppure doveva esserci una risposta giusta e definitiva all’ arcano dell’ orco.
Ma cosa poteva essere ciò che chiedeva?
Molte potevano essere le risposte all’ enigma, però solo una era giusta al 100%.
Chiusi gli occhi e cercai di contattare Aladiah:
“Aladiah?....Aladiah?....Ti prego angelo mio, rispondimi! Prova tu a risolvere questo indovinello: “Tutti, nessuno escluso, ne hanno una, ma di toccarla non c'è possibilità alcuna!””.

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(ALADIAH)

Guisgard 23-04-2014 01.16.07

Altea e Roxanne giunsero alla casa del pastore.
“Zio, sono io...” disse entrando la ragazza “... sono tornata...”
“Finalmente.” Fece Enar. “Cominciavo a preoccuparmi. E' ormai sera e sai che non voglio tu esca col buio.”
“Infatti sono tornata in tempo!” Sorridendo alla zio lei. “Ah, ti presento lady Altea. Era uscita per raccogliere fiori nella foresta ma essendo sera ho pensato di invitarla qui da noi.”
“E' sciocco ed imprudente uscire da soli nella foresta.” Mormorò Enar fissando Altea. “Soprattutto poi quando fa buio. Comunque mi rammento di voi... siete già stata qui giorni fa.”
“Dormirà con noi, poi domattina ritornerà in città.” Fece Roxanne.
“Si, ovvio.” Annuì Enar. “Tornare ora in città è fuori discussione. Vado a sistemare il letto. Non abbiamo una camera per gli ospiti, ma un posto in più non è difficile ricavarlo.” Ed andò a sistemare la stanza di sua nipote, dove la ragazza avrebbe dormito insieme ad Altea.
“Mio zio è un po' burbero, ma ha un cuore d'oro.” Rivolgendosi Roxanne ad Altea. “Purtroppo tempo fa è accaduto una tragedia che ancora lo tormenta. E poi ci fu quell'incontro con la bestia... lui è l'unico ad averla vista bene e ne porta ancora la cicatrice...” le sorrise “... volete vedere una cosa? Un disegno. Sono stata io a farlo, in base alla descrizione di mio zio. Vorrei diventare una pittrice, sapete? Forse vi spaventerà un po'... è la bestia...” aprì un mobile e mostrò il suo disegno ad Altea.
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Guisgard 23-04-2014 01.48.52

Nel vedere Eilonwy così rattristata, Riccardo le si avvicinò, accarezzandole dolcemente il viso.
“Non siete affatto inutile, damigella...” disse sorridendole “... avete intrapreso un lungo viaggio da sola che vi ho portata fin qui... non tutti avrebbero saputo tener testa a quell'orco col vostro stesso coraggio... io credo che voi siate una vera eroina... si, un'eroina come quelle che si leggono nei poemi e nei romanzi... su, ora fatevi forza... non è questo il momento di darsi per vinti...”
“Concordo.” Annuì il merlo. “Ma ora serve una risposta da dare all'orco.”
“Tu non hai nessuna idea?” Chiese Riccardo all'uccello.
“Ahimè, nessuna...” sconsolato il volatile.
Riccardo allora si sedette ai piedi del ponte, aspettando di ricavare qualcosa dai suoi ragionamenti.
“Avanti!” Tuonò l'orco. “Ormai è quasi buio e le ombre stanno prendendo il posto della luce!”
“Ma certo!” Esclamò Riccardo. “Come ho fatto a non pensarci prima! Ma certo, ho trovato la soluzione!”
Ma proprio in quel momento, giunta ormai la sera, Eilonwy si trasformò in una sirena.
E un attimo dopo si ritrovò nelle acque del fossato sottostante il ponte.

Guisgard 23-04-2014 01.57.27

A quelle parole di Clio, Gvin, che era rimasto lì ad ascoltarla mentre parlava ai suoi uomini, scoppiò a ridere.
“Questa è proprio buona...” disse divertito “... avete la testa piena di utopie...” rise ancora “... dunque, a sentir voi, qualcuno, una sorta di domatore di fiere selvatiche, si diverte a sciogliere ogni notte il suo animale addomesticato per mandarlo libero a sgozzare la gente?” Scosse il capo. “E perchè mai? Cosa ci guadagnerebbe? Ah, mai sentite tante sciocchezze!”
“Sarà meglio che vi presentiate, messere.” Fissandolo Dort. “Sapete, a noi non piace che qualcuno derida il nostro comandante quando parla. Soprattutto quando a far questo è qualcuno di cui ignoriamo il nome.”
“Già...” annuì Porturos “... e così magari ci spiegherete cosa vi fa tanto divertire.”
“State calmi...” sorridendo Gvin “... il nemico è quel cinghiale nascosto chissà dove là nel cuore della foresta, non certo io. Comunque, visto che vi interessa così tanto il mio nome, non ho alcuna difficoltà a presentarmi... sono il duca Gvin, signore di San Marco di Saggesia.” Mostrando un lieve e superbo cenno del capo. “Ed io invece con chi ho l'onore di parlare?”
“Con la Compagnia dei Gufi Scarlatti, milord.” Rispose Dort. “E la donna le cui parole trovate così divertenti è il nostro comandante, Lady Guàmarin.”
“Si, ho sentito parlare della vostra compagnia di mercenari...” mormorò Gvin “... ma quel nome è la prima volta che...”
“Il nostro comandante, Gufo Scarlatto, la prese come moglie dopo averla conosciuta in una campagna presso il Lago Avernum...” spiegò Dort “... a quel tempo ella comandava un gruppo di pirati che si spostava attraverso i fiumi con imbarcazioni agili e leggere.”
“E quel nome?” Chiese Gvin. “Cosa significa?”
“Così la chiamavano i suoi uomini.” Disse Dort. “Deriva dal Francone e significa Acquamarina, per il colore dei suoi bellissimi occhi.”
“In gamba il nostro Dort, eh...” sottovoce Ertosis a Borel.
“Già...” guardandola Gvin “... in effetti ha degli occhi meravigliosi... e non solo quelli...” sorrise ancora a Clio, mostrando una notevole sicurezza in se stesso “... comunque mi intrigava il vostro piano precedente... quello in cui voi da preda attirate la bestia...”
Era ormai l'alba e la notte era trascorsa così, tra chiacchiere e pensieri.
Ma subito per le strade sorse altra agitazione.
“Milord...” avvicinandosi a Gvin uno dei suoi uomini “... vengo ora dalla piazza centrale... pare sia scomparsa un'altra donna stanotte...”
A quelle parole i suoi si voltarono a fissare Clio.
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Eilonwy 23-04-2014 02.13.23

Annuì e ritornai di buon umore alle calorose e cortesi parole di Sir Riccardo.
“Avete pienamente ragione!....Ma come facciamo con lui?” domandai infine al bel cavaliere.
Riccardo si mise a sedere ai piedi del ponte a meditare sulla risposta, finché non gli venì in mente la soluzione all’ arcano.
In quel momento, tuttavia, mi convertii in sirena e rotolai nelle acque del profondissimo e ripido fossato.
Prima di schiantarmi contro un masso appuntito, feci un largo ed arcuato tuffo in acqua.
Nuotai in quel fiume e notai, svenuto, su un macigno Jack Frost.
Mi avvicinai a lui e cercai di svegliarlo delicatamente, ma tutto era inutile. Gli sentì il cuore, il quale batteva in petto come quello di un leone. Era ancora vivo!
Mi tolsi la camicia dell’ abito maschile ormai rovinato e ci feci delle bende con cui fasciai lo Spirito dell’ Inverno.

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Guisgard 23-04-2014 02.40.54

Eilonwy, divenuta sirena e caduta poi nelle acque del fossato, trovò su una roccia il povero Jack, abbastanza malconcio.
Tuttavia era ancora vivo, fortunatamente.
La ragazza allora lo medicò, cercando di curare le sue ferite, anche se quel canale fetido non era certo il posto migliore per risanare quel povero ragazzo.
Ad un tratto però la ragazza udì un grido disumano.
Un attimo dopo vide il terribile orco gettarsi dal ponte, fino a schiantarsi sulle rocce sottostanti.
Tutta l'acqua del fossato così si alzò, per poi ricadere nel canale.
Questo però comportò lo scioglimento della melma che bloccava lo scolo.
E a poco poco l'acqua tornò di nuovo a circolare, ripulendo quel posto.
“Evviva...” disse poi qualcuno “... ci siamo riusciti! L'orco è morto!” Era Riccardo dal ponte.
“Si, abbiamo risolto l'arcano!” Gli fece eco il merlo.

Guisgard 23-04-2014 02.57.22

Lord Corcionne lasciò i messi del vescovo raccontare ancora di quella cupa e sinistra faccenda, partendo dall'inizio, quando cioè la bestia era apparsa nella foresta di Solpacus, fino all'ultima vittima accertata.
Il nobile ascoltava con espressione greve ed austera quei macabri resoconti, limitandosi a pochi ed essenziali gesti e rapide espressioni degli occhi e del volto ogni qualvolta i due messaggeri inducevano su qualche particolare forte.
“Riporterò queste cose” disse infine “al Gastaldo. La giurisdizione di queste terre è sua competenza ed è giusto che egli apprenda ciò che accade entro i territori che è chiamato ad amministrare. Ormai le Solennità della Santa Pasqua sono concluse ed immagino abbia ripreso pieno possesso del suo ruolo.”
I due messi ringraziarono a nome del vescovo e lasciarono la sala.
“Hanno parlato di una giostra e di un'arma messa in palio per il vincitore...” avvicinandosi Aust a Corcionne “... immagino sia un'arma molto ambita...”
“Certo.” Rispose il nobile. “Non è una spada comune. Essa è una delle formidabili armi dei Taddei, chiamata Mia Amata '09. Fu fatta forgiare dall'Arciduca nell'anno in cui salì al potere. Lo stesso anno in cui le armate di Capomazda lasciarono Sygma. Il suo nome è in onore della donna che l'Arciduca amava, affiancato proprio dall'anno di produzione.”
“Perchè è così ambita?” Chiese Guisgard.
“Perchè è unica, come tutte le armi dei Taddei.” Spiegò Corcionne. “La sua fattura è superba, con una lavorazione praticamente perfetta. Sull'elsa è impressa da un lato l'immagine di un Fiore e dall'altro la Croce. Ha come caratteristica quella di essere leggerissima e precisa. La leggenda vuole che la sua invulnerabilità dipende da colui che la impugna. Infatti si narra che essa si nutra dello spirito di chi la usa. Per questo, sempre secondo ciò che si racconta, adoperarla comporta man mano la perdita della forza, addirittura col rischio di morire se usata senza controllo.”
“Beh, le spade famose” sorridendo Aust “sono sempre avvolte da simili leggende che riconoscono ad esse poteri quasi soprannaturali.”
“Milord...” fece Guisgard “... voi avete le vostre questioni che a quanto vedo richiedono impegno e decisione, mentre noi abbiamo un viaggio da riprendere. Col vostro permesso ripartiremo subito.”
“Dunque sei proprio deciso ad andare, ragazzo...” fissandolo Corcionne “... e sia!” Esclamò. “Dopotutto nelle tue vene scorre il medesimo sangue di tuo zio e di quella razza di uomini che un tempo furono in grado di conquistare Sygma. Dunque ogni mio tentativo di farti desistere credo finirà nel nulla.”
Guisgard sorrise ed annuì.
“Bada soltanto di essere prudente...” continuò il nobile “... e non fare nulla di avventato... so che sei un sognatore, proprio come lo era tuo zio... ma sii prudente, figlio mio...”
“Non temete, milord...” mormorò il cavaliere “... come vi ho detto, il mio unico sogno è quello di riavere la terra di mio zio... non sto intraprendendo questo lungo viaggio per inseguire chimere ed illusioni... da tempo ormai ho compreso che a Sygma l'unica cosa che mi appartiene è solo quella terra lasciatami da mio zio.”
Corcionne allora, lievemente commosso, abbracciò il cavaliere.
“Chi Dio ti assista, ragazzo mio...” mormorò il nobile “... e che possa guidare i tuoi passi fino a raggiungere ciò che tanto desideri...”
“Amen e così sia...” segnandosi il cavaliere.
Poco dopo, Guisgard ed Aust si congedarono da Corcionne e lasciarono così il suo castello.
Prima di salutarli però il nobile si era raccomandato di attraversare in fretta e durante il giorno la foresta, senza allontanarsi mai dalla strada maestra, così da non essere coinvolti nei violenti fatti che stavano flagellando Solpacus.
“Strana storia quella della bestia...” disse Aust a Guisgard mentre ormai si allontanavano dal castello “... i messi del vescovo parlavano di un cinghiale, eppure da ciò che raccontavano sembrava tutt'altro animale.”
“Per esempio?” Guardandolo Guisgard.
“Non so...” rispose Aust “... un lupo, un orso o qualcosa di simile. Non riesco ad immaginare un cinghiale così feroce.”
“Beh, nelle sue mitiche fatiche, Ercole affrontò proprio un cinghiale che terrorizzava la regione in cui viveva.”
“Ma è solo mitologia quella...”
“Sai, la mitologia nasce dalla realtà...” spiegò Guisgard “... da episodi storici, raccontati poi in modo fantastico. Ma comunque conserva un fatto vero alla sua origine.”
“Sarà...” perplesso Aust.
Guisgard rise appena.
Ad un tratto i due videro una casa in mezzo alla boscaglia.
Era una tipica abitazione colonica, probabilmente di qualche contadino o artigiano al servizio di un padrone.
“Guarda, amico mio...” indicandola il cavaliere ad Aust “... siamo fortunati, no? Una casa in cui far abbeverare i cavalli e magari riposarci un po'.”
“Già...” annuì il suo compagno “... e dall'odore di pane caldo direi anche un luogo in cui poter mettere qualcosa di solido nello stomaco!”
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Eilonwy 23-04-2014 14.38.30

Feci stendere su un pianeggiante e levigato blocco di pietra Jack. Gli fasciai le spalle, le tempie, il ginocchio sinistro, il piede destro e il braccio destro.
In seguito, avvistai su quella piccola e melmosa riva del fossato la mia Spada di Fuoco Fatuo e la mia Magica Borsa Rimpicciolente.
Nuotai fino ad arrivare al punto dove erano adagiati i due mistici oggetti.
La spada, fortunatamente, non si era rotta o stortata e nella sacca soprannaturale non era entrata ne una goccia d’ acqua ne un po’ di melma a rovinare gli abiti, l’ arco e le frecce e le cose al suo interno, poiché era stata resa impermeabile dalla cera fatata della mia fatina Coco.
Aprì la borsa e misi dentro la mia arma. Appena l’ avvicinai all’ imboccatura della sacca, questa si rimpicciolì tanto da starci nel palmo di una mano e diventò leggera come un passerotto. Dopo averla messa dentro, chiusi la tracolla e me la fissai con vari e stretti nodi come una gerla.
Ritornai dal povero Jack.
All’ improvviso, si sentì un grido mostruoso e un tonfo assordante. L’ orco si era suicidato a causa della giusta risposta di Sir Riccardo.
Un’ onda di acqua limpida ripulì il fossato. Nuotai controcorrente e tenni stretto a me il mio fratellone.
L’ acqua, che stava riempiendo tutto il profondo fosso, ci fece salire fino all’ esultante cavaliere e il felicissimo merlo Tisin.
Appoggiai Jack sul pratino e sedendomi dissi: “Siete stato fenomenale, Sir Riccardo! Meglio dello stesso Edipo!.....Ma qual’ era la soluzione?....Dovremo tornare in paese ad avvertire la gente e a far medicare Sir Jack Frost, ma io non posso in queste condizioni. Non è che avete qualche unguento o medicina?”.

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Altea 23-04-2014 15.13.19

Enar si mostrò burbero come sempre ma buono d'animo, eppure in quel uomo trovavo qualcosa di strano, come nella nipote ma forse era solo una mia impressione.
Roxanne mi chiamò vicino a sè per mostrarmi uno dei suoi dipinti e alla vista di quella immagine ebbi un lieve sussulto, sembrava quasi un fatto reale.
"Roxanne, ammetto siete bravissima, ma vi consiglierei da oggi di disegnare solo cose belle, come paesaggi campestri che vi circondano".
Mi allontanai pensierosa..quel dipinto era davvero macabro..e che fantasia per immaginare la scena.
Enar aveva finito di preparare la stanza di Roxanne, entrai e mi guardai attorno, chiesi gentilmente di servirmi una bevanda calda e posi la sacca sul letto e pure la spada, avrei dormito con loro vicino..se avessi dormito, mi sentivo fortemente a disagio.
Poco dopo arrivò Roxanne con una tisana e si sedette vicino a me..."Volete farmi un ritratto Roxanne, visto siete cosi brava e scacceremo le ombre della notte..e poi mi ha incuriosito un vostro discorso, ora che siamo sole potete raccontarmi che spiacevole fatto accadde a vostro zio prima dell'incontro con la belva, se non sono inopportuna ovviamente".

Guisgard 23-04-2014 17.12.32

“La risposta all'arcano era ombra, damigella.” Disse Riccardo ad Eilonwy. “Però con me non ho alcun unguento o medicina curativa, ahimè. Ma a chi servono? Forse a voi? Siete ferita?”
Il merlo però raccontò al cavaliere di come l'orco avesse gettato nel fossato il loro compagno.
Ma proprio in quel momento il cielo cominciò a schiarirsi.
Ed Eilonwy riprese la sua natura umana.

Guisgard 23-04-2014 17.16.09

“Vi farò un ritratto con molto piacere, milady.” Disse Roxanne ad Altea.
Prese un foglio bianco, lo adagiò sul suo scrittoio e cominciò a disegnare il volto della bella avventuriera.
“Si, è un fatto triste accaduto tempo fa...” fece la ragazza “... mio zio ne parla a stento... ma posso capirlo... sua sorella, a cui era molto affezionato, morì in modo tragico e misterioso... ho tentato certe volte di farmi raccontare tutta la storia, ma egli si è sempre rifiutato...”

Altea 23-04-2014 17.43.32

Roxanne iniziò a farmi il ritratto e narrò la storia di Enar..."Davvero? Nemmeno voi lo sapete damigella...allora deve essere stato qualcosa di terribile".
Roxanne aveva finito il ritratto e mi avvicinai a lei per guardarlo...le ombre della sera stavano quasi svanendo..la nottata era già quasi passata e stava nascendo un nuovo giorno.
Infatti udivo Enar che si muoveva nelle varie stanze..."Beh, Roxanne, abbiamo passato la nottata in bianco noto..ormai sono abituata a non dormire alla notte, è una rarità".
Le sorrisi e presi in mano il ritratto.

Guisgard 23-04-2014 17.55.20

La notte era trascorsa così, mentre Altea e Roxanne parlavano fra loro.
I passi di Enar destarono il silenzio ed il torpore che avvolgeva la casa, annunciando l'inizio del nuovo giorno.
Roxanne allora mostrò il suo disegno ad Altea.
“L'ho fatto mentre parlavate, milady...” disse la ragazza “... con i vostri occhi inquieti e l'espressione intimorita e turbata per i fatti che stanno accadendo attorno a noi... tuttavia queste preoccupazioni non sono state capaci di affievolire la vostra bellezza...”
Ad un tratto si udirono delle voci provenire dall'esterno e poi dei passi di cavallo.
“Chi sarà?” Rivolgendosi Roxanne ad Altea. “Sembrava qualcuno che parlava con mio zio...” aggiunse tenendo sempre in mano quel ritratto.
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Altea 23-04-2014 18.03.26

Osservai il ritratto e guardai a bocca aperta Roxanne...quella ragazza era inquietante ed estremamente gotica.."E' bellissimo...anche se voi avete l'animo turbato Roxanne, la pittura è un arte e rappresenta l'animo di chi fa il dipinto...e voi siete inquieta".
Ad un tratto Roxanne sentì dei passi di cavallo, tesi l'orecchio e li udii pure io e poi la voce del pastore.."Si pure io ho udito dei cavalli e delle voci, speriamo stanotte non sia caduta una altra vittima di quella belva, andiamo a vedere".
Misi il dipinto nella mia sacca e feci cenno alla ragazza di seguirmi ed uscimmo dalla stanza.
A dire il vero, non vedevo pure l'ora di andarmene da quel posto tetro.

Guisgard 23-04-2014 18.12.47

Altea e Roxanne uscirono dalla casa e trovarono Enar che fissava alcuni uomini a cavallo che andavano via.
“Zio...” disse Roxanne “... chi erano? Cosa volevano?”
“Erano cavalieri e venivano da Solpacus...” rispose il pastore “... pare che da stanotte non si abbiano più notizie di una donna... si teme che...” scosse la testa.
“Di chi si tratta?” Chiese la ragazza.
“La conoscevo di vista, per averla incrociata qualche volta in città...” fece Enar “... la chiamavano la pazza... viveva sola dopo che il suo amato era partito per la guerra tempo fa... egli morì poi in battaglia e questo rese folle quella poveretta... ogni sera lasciava la città per incamminarsi nella foresta... diceva che il suo amato sarebbe giunto a portarla via con sé...”
“Speriamo non le sia capitato nulla di brutto...” preoccupata Roxanne.
“Speriamo...” mormorò suo zio.

Eilonwy 23-04-2014 18.16.00

“Povero Jack!.....Speriamo che si rimetta presto! Certo è uno Spritello delle Stagioni, ma non è immune a queste brutte cadute. Ha l’ Eterna Giovinezza, ma non per questo ha l’ Immortalità. E’ tutta colpa mia!....Non dovevo chiedergli di attraversare il ponte volando. Perdonami, se puoi, fratello ed amico mio!” sentenziai abbracciandolo.
Il giorno tornò ed io tornai la solita donzella pasticciona.
Con i miei poteri, mi rivestì di un aderente e traforato vestito fatto di bianchi fiocchi di neve. Il gelido ricamo stava sopra una leggera sottoveste di un azzurro tenue e glaciale. Il tutto fu completato da un fluente strascico dello stesso colore della sottoveste e da delle trasparenti calzature col tacco.

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Altea 23-04-2014 18.22.54

"Un' altra vittima..e una storia davvero triste...in qualche modo si dovrà porre fine a questo sterminio..voi credete alle premonizioni messer Enar? Io si...e messer Posteg ha sognato un cavaliere dagli occhi azzurri, dice è della famiglia dei Taddei...e verrà qui a salvare Solpacus".
Uscii in giardino a respirare un pò di aria fresca e feci cenno a Roxanne di sedersi in una panca assieme a me, guardavo il sole farsi alto sempre più..."Vedrai Roxanne...tutto tornerà alla normalità, me lo auguro per tutti voi, ma tu devi essere più allegra. Me lo prometti...?Bene...farò colazione con voi e poi andrò a Solpacus".
Guardai le foreste attorno pensierosa...l'amuleto...doveva essere portato a compimento..e nuovamente in quella locanda buia e solitaria.

Guisgard 23-04-2014 18.24.51

Riccardo liberò Dante ed aiutò Eilonwy a salire in sella al cavallo.
Poi caricò sul suo destriero il povero Jack malconcio e la sciarono finalmente quel ponte.
“La città più vicina è Tylesia” disse il cavaliere alla ragazza “e lì troveremo un buon medico per curare il vostro amico. Inoltre potremo riposarci un po'.”
“Già, ne abbiamo un gran bisogno.” Fece il merlo.
Poco dopo avvistarono le mura di Tylesia.
La città nuova sorgeva accanto ad un lago e i riflessi del Sole permettevano alle sue imponenti mura di specchiarsi sulla superficie delle acque.
Giunti in città chiesero poi di un buon medico e vi portarono Jack.
“Quel ragazzo ora sta bene” disse loro il medico dopo averlo curato “ma ha bisogno di riposare per qualche giorno.”
“Vi toccherà sostare qui, damigella.” Rivolgendosi Riccardo ad Eilonwy. “Ma dove siete diretta se posso domandarlo?”

Guisgard 23-04-2014 18.30.44

“Sono tutte sciocchezze.” Disse Enar ad Altea mentre serviva in tavola la colazione. “Conosco quel Posteg. Tutti lo conoscono in città. E' un brav'uomo, ma è tonto. I migliori cavalieri sono già a Solpacus, attratti dalla possibilità di conquistare la spada dei Taddei. Altri non verranno.”
“Pensi che riusciranno ad uccidere la bestia, zio?” Chiese Roxanne.
“Devono riuscirci.” Rispose il pastore. “Devono, per il bene di queste terre.”
“Io non sono triste, lady Altea...” rivolgendosi poi la ragazza alla bella avventuriera “... ma so che le cose brutte avvengono e nessuno può farci nulla... e questa storia ne è la testimonianza...”

Altea 23-04-2014 18.38.31

Ascoltai le parole di Enar mentre mangiavo la squisita colazione..io credevo a Posteg, ma non pensavo affatto potesse essere uno dei Taddei a salvare quel posto..."Io di cavalieri ottimi a Solpacus non ne ho visti.." dissi sorridendo ironicamente.."credetemi, i veri guerrieri e cavalieri li ho visti personalmente...e nessuno di loro temo riuscirà a uccidere la belva, mi riferisco a coloro sono venuti qui per quella arma".
Mi alzai dal tavolo e dissi che era ora di andarmene, andai in camera per prendere la spada mentre la sacca già era con me visto il contenuto, e dopo essermi preparata mi congedai e uscii.
Salii in groppa a Cruz e sorrisi a Roxanne salutandola con la mano..la spronai e presi la strada per Solpacus.

Guisgard 23-04-2014 18.43.35

Altea lasciò così la casa del pastore, prendendo la direzione per Solpacus.
Ma poco dopo, mentre attraversava il bosco, udì una voce.
“Presto, accorrete...” disse un uomo correndo fra gli alberi “... accorrete a Solpacus! Hanno ucciso la bestia! Alcuni valenti cavalieri sono riusciti ad abbatterla! Ora stanno portando a Solpacus la sua carcassa! Hurrà! Hurrà! Hurrà!”

Eilonwy 23-04-2014 18.46.12

“Sono diretta a Gioia Antiqua. Devo trovare il Fiore Azzurro per liberare Aladiah e Coco da Lady Isolde. E’ di massima importanza! Ma come avete detto voi, dovrò sostare a Tylesia per qualche giorno per stare vicino al mio carissimo fratello adottivo. Voi, invece, andrete via?” chiesi guardando nell’ azzurro dei suoi occhi.

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Altea 23-04-2014 18.51.34

Attraversavo la foresta velocemente quando Cruz si fermò innervosito da una voce, mi guardai attorno e vidi un uomo...non potevo credere alle sue parole..avevano ucciso la bestia.
Avrei voluto andare a prendere Roxanne ma, forse, avrebbe raggiunto Solpacus con Enar.
"Presto Cruz" lo spronai e corsi più velocemente "ora vedremo se è tutto vero...magari era un mitomane quell'uomo, o un pazzo".
Arrivai a Solpacus e legato il cavallo tra i padiglioni dei cavalieri mi avviai verso la piazza per avere notizie.
Effettivamente notai vi era molta folla e un vociare intenso quando vidi Older tra la gente e mi avviai verso lui..."Ero nella foresta..e un uomo annunciava che la bestia è stata uccisa da dei valenti cavalieri..è tutto vero o frutto di immaginazione?"

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Clio 23-04-2014 19.18.38

Restai ad ascoltare Dort, ammirata.
Sorrisi a Borel ed Ertosis.
Non degnai d'uno guardo Gvin, povero sciocco, non sapeva con chi stava parlando.
Quando vennero a riferirci della donna, sospirai.
"Ecco, appunto.." Parlare non serve a niente "Dottore.." Rivolta a Nestos "...il veleno.. Ragazzi.." Guardando i finti mercenari "..frecce, vedete se riuscite a procurarvene alcune.. Ne servirà qualcuna in più.." Sospirai ".. Io penso alla veste..".
Lasciai così i miei uomini, tornai dopo qualche tempo, con una veste verde bosco, semplicissima.
La indossai sopra i miei vestiti, e la strinsi con una cintura di corda.
Copriva perfettamente i calzoni, il corpetto e la camicia, ed era abbastanza ampia e morbida da nascondere anche la spada.
Tornai alla locanda dai miei uomini.
"Pronti, signori?" Chiesi, sorridendo.

elisabeth 23-04-2014 20.15.55

Ascoltai Flees....Isolde non le aveva parlato della sua famiglia....accidenti mi aveva cancellata........intanto...il posto per ritrovare Isolde era quello giusto....e la fonte d'acqua diede la sua risposta.....incominciò....ad alzare il suo getto d'acqua finchè sembrò arrivare al cielo, mi voltai verso Flees..." Vedo che mammina non ti ha detto nulla.....sono la gemella della tua mamma......la zia amorevole che ti ah cullato solo una volta........"......intanto, il getto d'acqua si fece caldo e quel lato di bosco sprofondò tra nebbie e canti......ritrovandomi tra nelle viscere del letto del fiume........grandi grotte lisce...come il marmo rilucente....profumo di spezie ed incensi.....Lei così bella da mozzare il fiato a chiunque la guardasse.....il suo corpo era perfetto...sembrava essere stato modellato dagli scalpellini degli Dei........la sua pelle diafana.... trasparente alla luce delle candele....era Isolde......venne vestita ed accompagnata dalle fedelissime ancelle al Trono del sole d'Occidente.......ero lì difronte a lei,capelli neri come la notte gli occhi ardenti come il fuoco di un vulcano e la pelle olivastra...........non avevo ancelle che mi accompagnassero...ma mi sedetti nel Trono difronte al suo....era il Trono del Sole D' Oriente.......e quando la sentii parlare sorrisi...." Non mi ricordavo più come si stesse bene seduti su questo Trono....mi ricordo la nonna quando ci spiegò il motivo per cui li fece costruire per noi....era così fiera ......e invece ho notato che tu non sei fiera per nulla della tua famiglia....ho incontrato tuo figlio e non sapeva di avere una zia......mi spiace per lui.....magari ci saremmo potuti frequentare.........cosa voglio da te, hai voglia di mandarmi via così in fretta ?......lascia che ti dica che sei sempre bellissima......e che questo posto e' rimasto così come io lo ricordo.......Freddo.....come la neve d'inverno quando il tuo corpo e' nudo.......ma comprendo che il calore qui non ha dimora.......Dimmi Isolde......cosa hai a che fare....con la scomparsa di giovani donne nei Borghi vicini al Bosco....o di animali feroci che uccidono ferocemente.....o di ragazze..in preda al male..........Qualcuno mi ha riferito che e' opera tua.......pensi che dicano il vero ?.......Attenta...se mi racconti le bugie io riesco a comprenderlo.......figurarsi...le uniche due maghe....che vivono al disotto del bosco che si raccontano le bugie.......chi ci ha cresciuto deve ancora essere orgoglioso di noi......e che ti piaccia o no....mamma era la bontà assoluta...mentre la zia che ti ha cresciuta.....sarebbe capace di fare ...quello che dicono tu faccia........"........mi sistemai meglio...in quel trono tutto lavorato.......pensai a Daizer....lui forse era preoccupato.....ma le creature del bosco....avrebbero saputo tranquillizarlo

Guisgard 24-04-2014 00.30.03

Isolde sorrise a quelle parole di Elisabeth.
Guardò allora le sue due ancelle e con un cenno del capo le congedò.
“Tu mi conosci bene, sorella e sai che spesso viaggio e mi sposto di frequente attraverso lande, boschi e talvolta anche borghi” disse “e per questo, mio malgrado, sono costretta ad incrociare il mio cammino con quello dei comuni mortali... vi è un luogo, dove oltretutto lì gli uomini sono particolarmente arroganti e superstiziosi, chiamato Afravalone... ebbene hanno una curiosa metafora per spiegare il rapporto che intercorre con i parenti... infatti sono soliti definire i parenti come gli stivali... più invero sono stretti e più fanno male...” rise appena “... e temo che ciò sia abbastanza veritiero, non credi? Quanto alla tua domanda... beh, in verità ignoro ciò che mi dici... non sono al corrente di ciò che mi racconti... rapire fanciulle non mi ha mai interessato, né tanto meno rendere gli animali più feroci... a queste cose sono certamente più inclini gli uomini, che rapiscono le donne per stuprarle e fanno inferocire gli animali dando loro la caccia... se dunque il motivo che ti ha spinto a cercarmi era questo, allora ti sei disturbata per nulla... ah... ho veduto l'uomo che era con te... complimenti, una bella preda, sorella...”

Guisgard 24-04-2014 01.19.48

“Io” disse Riccardo ad Eilonwy “sono in viaggio... sogno di poter dimostrare finalmente il mio valore come cavaliere, magari trovando ed affrontando un'avventura degna dei migliori paladini. Avevo cercato fama ad Afravalone, ma non sono riuscito ad entrare nella Guardia Reale. Per questo ho deciso di diventare un cavaliere errante.” Le sorrise. “Ma mi ha incuriosito ciò che avete detto, damigella... cercate il Fiore Azzurro... che cos'è precisamente? Da come ne parlate sembra avere un grande valore...”

Guisgard 24-04-2014 01.29.36

Clio, dopo aver dato disposizioni ai suoi compagni circa il piano che aveva escogitato per cacciare il cinghiale, ritornò alla locanda presentandosi con quella veste verde che copriva i suoi calzoni ed il corpetto.
“Vista così” disse Ertosis fissandola “sembrate in tutto e per tutto una damigella pronta per essere salvata!” Sorrise. “Non siete d'accordo con me, fratelli?”
“In effetti” fece Trastis “potreste ingannare chiunque abbigliata così!”
“Già” ancora Ertosis “e quasi quasi ci faccio io un pensierino a salvarvi da quel cinghiale!”
“Ho idea” intervenne Borel “che per il nostro Ertosis servirà un bagno freddo prima di partire alla volta della foresta, o finirà per essere lui il vero pericolo per le contadinelle del posto e non quel cinghiale!”
E tutti risero.
Ad un tratto però dalla strada cominciarono ad udirsi voci e grida.
“Cosa accade?” Fissando la finestra Porturos.
“Non so...” fece Dort “... vado a controllare...”
L'aristocratico guerriero ritornò poco dopo nella locanda.
“Meglio che veniate a vedere...” disse agli altri “... credo ci siano novità importanti...”
Clio ed i suoi, così, uscirono dalla locanda e raggiunsero la piazza.
Qui c'era una gran folla accorsa a vedere.
Nel mezzo della piazza alcuni cavalieri ridevano e cantavano davanti ad un carro su cui vi era il corpo senza vita di un grosso animale.
“Venite a vedere, gente!” Gridava trionfante uno di quei cavalieri. “Ecco qui la bestia di Solpacus! Il cinghiale che vi ha terrorizzato per mesi! Venite a vedere!”
“Come ci siete riusciti, cavalieri?” Chiedeva qualcuno avvicinandosi al carro.
“Dicevano fosse invulnerabile!” Dicevano altri guardando quell'animale senza vita. “Con quali armi lo avete ucciso?”
“Abbiamo scavato una grossa fossa” spiegò uno di quei cavalieri “e riempita poi con rami scheggiati e resi simili ad aculei. L'abbiamo coperta e lasciato accanto ad essa della selvaggina per attirarlo. Poco dopo, subito fattosi buio, è apparso il cinghiale. Si è avvicinato alla selvaggina e un attimo dopo è caduto nella fossa!”
“Come fate a sapere che si tratta proprio del cinghiale a cui tutti davano la caccia?” Domandò qualcuno della folla.
“Avete mai visto un esemplare così grande?” Fissando tutti loro un altro di quei cavalieri. “Ha impiegato diversi minuti per crepare, nonostante avesse aculei penetrati in ogni parte del corpo. Inoltre ha cicatrici ovunque, segno dei vari tentativi fatti da altri in passato per ucciderlo.”
A quella scena, intanto, stavano assistendo anche Altea ed Older.
L'uomo infatti aveva subito raccontato alla bella avventuriera di quei cavalieri che si vantavano di aver ucciso la bestia.
Ed ora anche loro due erano accorsi in piazza a vedere di persona il corpo di quel famigerato cinghiale.
Alla fine quei cavalieri, a fatica, riuscirono a gettare dal carro il corpo del cinghiale, affinché tutti potessero vederlo bene.
“Avete altri dubbi?” Urlò uno dei cavalieri autori di quell'incredibile caccia. “E' questo il cinghiale che flagellava la vostra terra! E da oggi, grazie a noi, non farà più vittime!”
“Ben detto!” Disse un altro di quei cavalieri. “Ora, come pattuito, ci spetta la spada dei Taddei come premio! Abbiamo meritato di possederla!” Aggiunse, indicando il corpo del cinghiale come se fosse un trofeo da mostrare per testimoniare il loro coraggio.
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Eilonwy 24-04-2014 01.53.29

“Infatti lo è!....E’ una delle tante armi angeliche piu’ potenti e ha una pregevolezza simile al Sacro Graal. Ovviamente non come quest’ ultimo, ma abbastanza prezioso come esso! Esso è un fiore fatto di energia pura e che risplende di una luce blu. Una volta era qui a Tylesia, poi fu spostato dalle mitiche Icene e poi in un luogo sconosciuto. Volete vedere una cosa?” e detto questo uscimmo sul retro dell’ ospizio per malati e feriti.
Mi portai i capelli da una parte e gli mostrai il tatuaggio del Fiore Azzurro.
“Vedete questo tatuaggio!?!....Me lo fece alla mia nascita la mia madrina: la Strega Bianca Galatea. Esso sta ad indicare che sono la Chiave per ritrovare il Fiore Azzurro. E’ magico….non è un semplice tatuaggio!” esclamai “Ed è per questo motivo che la Strega Nera Isolde mi ha costretto a portarglielo!....A quanto pare ora non ho solo un nemico, ma ben tre: Slathnir, Isolde e il suo insopportabile e spregevole figlio Flees. Certo che sono proprio brava a farmi dei nemici!” affermai scuotendo il capo.

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Guisgard 24-04-2014 02.28.14

Riccardo restò colpito da ciò che Eilonwy raccontò e da quel tatuaggio che la ragazza mostrò al cavaliere.
Ma proprio mentre i due parlavano fra loro, alcuni ragazzini attraversarono quell'angolo di strada correndo verso la piazza.
“Presto...” disse uno di loro agli altri che lo seguivano “... c'è lo spettacolo dei burattini in piazza!”
Giunsero così davanti al carretto del burattinaio che aveva messo in scena uno spettacolo capace di attirare un bel po' di gente.
Sullo sfondo, raffigurante un paesaggio con foresta e castello, due burattini animavano la recita.
“Da quando l'Arciduca Ardeliano è morto a Sygma” muovendosi uno dei due burattini “il ducato e l'intero regno sono caduti nella tristezza e nella malinconia!”
“Ci sarà di certo un demone che tormenta ed affligge tutti noi!” Fece l'altro burattino.
“E' colpa del terribile incanto chiamato Gioia dei Taddei!”
“Gioia dei Taddei?” Ripetè il secondo burattino.
“Si, una maledizione!” Disse il primo. “La più terribile, poiché nega la felicità, la Gioia!”
“E come si manifesta?”
“Ogni qualvolta uno dei nobili Taddei si innamora” spiegò il primo burattino “qualcosa di oscuro giunge a portare la morte!”
“Santa Vergine!” Esclamò il secondo. “Sarà meglio dunque che nessuno più dei Taddei conosca l'Amore!”
“Nessun uomo può vivere senza l'Amore!”
“Allora” replicò il secondo burattino “non abbiamo che una soluzione!”
“Quale?”
“Quella di condurre l'Arciduca alla leggendaria Fonte dell'Oblio! Chi infatti beve da essa poi dimentica ogni influsso d'Amore!”
“Vuoi dunque condannare Sua Signoria ad una vita senza Amore?” Fissandolo il primo. “Senza sogni e senza felicità? Ignori allora cosa disse un saggio... quando il principe è infelice ed arido di cuore non vi è suddito che non lo sia lui stesso!”
“Cosa fare allora?” Domandò il secondo burattino.
“Bisogna vincere la terribile maledizione!”
“E come?”
“Trovando il Fiore Azzurro!” Sentenziò il primo burattino. “Una profezia infatti afferma che da Esso giungerà la Gioia! Dunque solo il Fiore può annientare il diabolico ed innaturale incanto che tormenta i Taddei!”
“E dove è sbocciato tale meraviglioso Fiore?” Chiese il secondo.
“Un tempo sbocciò qui a Tylesia...” mormorò il primo “... ma oggi nessuno sa dove sia fiorito...”
Tutti i presenti che assistevano a quello spettacolo applaudirono l'abilità di quel burattinaio.
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Altea 24-04-2014 13.06.57

Osservai la scena e la gente attorno...chi festeggiava, chi aveva uno sguardo pensieroso, io ed Older ci lanciavamo strane occhiate mentre sentivamo il racconto della belva e guardavamo il trofeo cadere a terra..."Io sono un pò scettica...Older, qui ci vuole un testimone e sapete chi sia..il pastore Enar, il sopravvissuto all'attacco, andate a chiamarlo e ditegli di venire qui a vedere questo cinghiale".
Mi feci largo tra la folla e i cavalieri che si erano riuniti e mi avvicinai al vescovo, pure lui guardava la belva e quei cavalieri che motteggiavano allegramente.."Sua Eminenza, io aspetterei prima di dare l'ambito premio" e vidi il suo sguardo posarsi su di me e poi sulle mie mani, vidi osservava l'anello che portavo e ci fu un attimo di silenzio tra noi due e ripresi a parlare sottovoce "Me lo ha fatto recapitare mio fratello, lui è un diplomatico di Capomazda ora..e..mi ha fatto recapitare questo anello la famiglia del mio..fidanzato..che non conosco, anzi un giorno ne parleremo. Piuttosto..ho mandato a chiamare il pastore per vedere se questa corrisponde alla vera belva di Solpacus, e aspetterei di vedere se vi sono altre vittime..sarei pure pronta a cavalcare sola per le foreste per dimostrare sia vero".
Mi voltai verso i cavalieri che allegramente festeggiavano e mi avvicinai all belva..."Io non sono del tutta sicura questo sia il vero cinghiale" e calò il silenzio per un attimo "è stato davvero così facile? Questa belva io l'ho appena intravista, è qualcosa di enorme dagli occhi diabolici, ma ho fatto chiamare pure Enar, il sopravvissuto.." guardavo attentamente il cinghiale "quanti di questi animali dobbiamo ancora sacrificare per sapere sia la vera belva che tormenta Solpacus? La belva è inscalfibile..avete visto da voi stessi, visto il vostro coraggio, che non nego se davvero è così?Proviamo..tutto al più stasera la gente di Solpacus banchetterà con questo enorme cinghiale e ve ne sarà grata" sorrisi col mio fare ironico.
Estrassi la spada, la gente osservava e afferrando l'elsa con entrambe le mani e con forza colpii la bestia proprio nella zona del collo e premetti con vigore per far affondare la spada alla carne e oltre....quella poteva essere una altra prova.

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Eilonwy 24-04-2014 13.15.07

Il bel Riccardo mi guardava con meraviglia e allo stesso tempo con preoccupazione, ma in quel momento dei bimbi attirarono la mia attenzione.
Quei ragazzini dicevano che in paese c’ era un teatro di burattini.
“Che bello! Forza andiamo, Milord!” esclamai vivacemente. Presi Sir Riccardo per il braccio e lo trascinai con entusiasmo fino allo spettacolino.
Citazione:

Sullo sfondo, raffigurante un paesaggio con foresta e castello, due burattini animavano la recita.
“Da quando l'Arciduca Ardeliano è morto a Sygma” muovendosi uno dei due burattini “il ducato e l'intero regno sono caduti nella tristezza e nella malinconia!”
“Ci sarà di certo un demone che tormenta ed affligge tutti noi!” Fece l'altro burattino.
“E' colpa del terribile incanto chiamato Gioia dei Taddei!”
“Gioia dei Taddei?” Ripetè il secondo burattino.
“Si, una maledizione!” Disse il primo. “La più terribile, poiché nega la felicità, la Gioia!”
“E come si manifesta?”
“Ogni qualvolta uno dei nobili Taddei si innamora” spiegò il primo burattino “qualcosa di oscuro giunge a portare la morte!”
“Santa Vergine!” Esclamò il secondo. “Sarà meglio dunque che nessuno più dei Taddei conosca l'Amore!”
“Nessun uomo può vivere senza l'Amore!”
“Allora” replicò il secondo burattino “non abbiamo che una soluzione!”
“Quale?”
“Quella di condurre l'Arciduca alla leggendaria Fonte dell'Oblio! Chi infatti beve da essa poi dimentica ogni influsso d'Amore!”
“Vuoi dunque condannare Sua Signoria ad una vita senza Amore?” Fissandolo il primo. “Senza sogni e senza felicità? Ignori allora cosa disse un saggio... quando il principe è infelice ed arido di cuore non vi è suddito che non lo sia lui stesso!”
“Cosa fare allora?” Domandò il secondo burattino.
“Bisogna vincere la terribile maledizione!”
“E come?”
“Trovando il Fiore Azzurro!” Sentenziò il primo burattino. “Una profezia infatti afferma che da Esso giungerà la Gioia! Dunque solo il Fiore può annientare il diabolico ed innaturale incanto che tormenta i Taddei!”
“E dove è sbocciato tale meraviglioso Fiore?” Chiese il secondo.
“Un tempo sbocciò qui a Tylesia...” mormorò il primo “... ma oggi nessuno sa dove sia fiorito...”
“Bravi……bravissimi!” dissi applaudendo ai due burattinai.
Guardai sorridente il tenebroso cavaliere ed attesi che parlasse.

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Clio 24-04-2014 13.50.36

Colpii la spalla di Ertosis, ridendo con gli altri.
"Guarda che sono più coperta di prima, genio..." Risi "Se mi avessi visto qualche giorno fa.. " alzando le spalle "Altro che bagno freddo... Lago ghiacciato.. Ti avrei spezzato il cuore" continuai ridendo, facendo l'occhiolino all'inguaribile donnaiolo.
Ma la nostra attenzione fu catturata da tutt'altro.
Avevano preso la bestia, dovevamo correre.
Uscimmo dalla locanda, dove una grande quantità di gente si era radunata.
La carcassa di un enorme cinghiale era messo in bella mostra.
Tutto lì? Si, era enorme ma... Non sembrava l'indistruttibile demone che ci avevano descritto. Scossi la testa, non sapevo cosa mi aspettassi.
Forse un mostro vero e proprio, probabilmente mi ero fatta condizionare troppo, pensai.
Eppure sembrava troppo facile.
"Che ne dite?" Mormorai ai miei "Io la prova la farei lo stesso... A che punto siamo col veleno? Insomma.. Che me ne faccio di questa veste altrimenti?" Sorrisi, senza staccare gli occhi dalla carcassa "Beh, se è vero, almeno potremo riprendere la nostra missione..".
Poi, una donna parlò ai cavalieri che attendevano l'arma, non udii le sue parole, ma la vidi estrarre una spada e colpire il cinghiale.
Capii immediatamente cosa voleva fare, e mi sembrava più che sensato.
"Beh credo che lo sapremo presto.." Osservando attentamente la lama lucente che si abbatte sull'animale.

elisabeth 24-04-2014 16.43.38

" Diciamo che parenti serpenti mi piace di più........comprendo che i tuoi viaggi continui , fanno si che ti obblighino a frequentare gli umani....ma so..che la cosa ti piace.....dimmi Isolde....hai poi trovato il famoso Fiore Azzurro ?.......So che ultimamente hai incominciato a cercarlo.......forse solo un umano riuscirà a trovarlo....visto che tu come grande maga.....non ci riesci.....e comunque...." Scesi dal trono e le andai vicina......" Visto che tu non hai nulla a che vedere con tutte queste dicerie...perchè non mi aiuti a stanare la bestia.....ami viaggiare.....e ti toglierai anche un pò di gente tra i piedi la Chiesa ti cerca....gli uomini ti cercano......so che tu non ami molto la confusione......dimmi....mi aiuteresti ?...".......guardandola negli occhi..mi venne in mente che Daizer..le era simpatico, e la cosa non mi piacque per nulla.....c'era un catino con dell'acqua accanto a Isolde.....passai due volte la mia mano destra sull'acqua e vidi Flees..più in là c'era Daizer......coccolato dalle due ancelle......" Isolde.....se ci tieni alle tue ancelle richiamale....o faccio di loro due bei coniglietti......"......


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