"Ovvio che non faccio beneficenza e voglio che mi si paghi per il lavoro che faccio, ma non prendo mai soldi in anticipo..." risposi fissando i suoi magnetici occhi azzurri "Non è corretto perché potrebbe accadere qualsiasi cosa, potrei anche morire ed i soldi andrebbero persi... E poi sono sempre stata dell'avviso che pochi soldi ogni tanto sono meglio di tanti in una volta sola..."
Alla parola "tomba" mi rattristai... "Pensavo che i fiori fossero per il locale... mi spiace che abbiate perso una persona cara..."

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"Già, speriamo facciano in fretta.." Sospirai, guardando la lettera, per poi ridarla a Guisgard.
Quegli uomini erano interessati ad una teca d'oro, che avremmo custodito noi.
Dopotutto il palazzo era sicuro.
Restai sorpresa alle parole di Guisgard sui cunicoli, ma mi sembrò un'ottima idea.

“Certo che è possibile.” Disse Ottan a Dacey. “Basta comprare un giornale e cercare negli annunci immobiliari. Molte nobili dimore vengono date in affitto a ricchi nobili o facoltosi borghesi di passaggio in città.”
Sistemarono i pacchetti frutto delle compere ed il giornalista comprò un giornale.
“Vediamo un po'...” leggendo fra i vari annunci “... i prezzi non sono certo dei più abbordabili noto... sentite qua... Palazzo degli Scrofani, oltre il Lungolagno... è appena stato acquistato e messo in affitto dal suo nuovo padrone...”

“In verità quel tipo di compagnia intendevo...” disse divertito Trevor ad Altea “... è una vita ti corteggio lo sai... e più fai la virtuosa, più io insisterò.”
La salutò e andò via.
Così la dama poté restare sola a casa sua.

" Oh beh. Il prezzo è qualcosa che non mi preoccupa" con il leggero sorriso allungando lo sguardo per leggere anche io gli annunci.

" Appena comprato e già in vendita? Uhm chissà perché... Non vorrei che ci fosse qualche difetto strutturale... O magari il proprietario cerca solo di guadagnarci. Anche se il nome...pensate che se acquisto il palazzo potrò cambiarne il nome?"

“Sarà meglio che riposiate ora.” Disse Fredania a Gwen. “Il dottor Rainneg sarà alquanto seccato con noi domestici per l'accaduto.”
“Si, riposati ora...” Theris “... cercherò io Zolà... e fra un po' verremo a svegliarti insieme.” Sorridendole.

"Non dite così, non è stata certo colpa vostra, gli racconterò io cosa è accaduto" dissi rassicurante a Frediana.
Poi guardai Theris.
"Io veramente volevo parlarti..."

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Sospirai...era asfissiante..mi pentii di riaverlo incontrato e chiesto aiuto..anzi si mostrava palesemente contro le idee mie e quelle di Antone..se fosse stato vivo avrebbe rotto la amicizia con lui.
Andaii in camera, salutando Petronilla ed entrai in camera.
Schiacciai la leva nella lampada appesa e si aprì la porta e la richiusi.
Misi la candela sul tavolo e iniziai a scrutare, vi erano affreschi e opere paleocristiane antiche, pezzi di mosaici con simboli cristiani, crocifissi in legno lavorati e decorati...avrei iniziato ad incartare il tutto con fatica e poi in modo nascosto le avrei portate nella capella di San Michele dove riposava pure Antone.
Mi misi all' opera...finalmente ero sola in casa e in pace...poi ricordai dovevo un favore a Lord Taddei ed io mantenevo le promesse...avrei disposto al cocchiere appena tornato di invitarlo a colazione l' indomani mattina in un lussuoso locale.
E mi sedetti a terra ad incartare.

“Voi...” disse divertito l'uomo a Gaynor “... morire? Che allegria!” Ridendo. “Così giovane e già fate certi pensieri?” Scuotendo il capo. “Comunque, faremo come dite... ogni settimana mi porterete una composizione simile ed io vi pagherò volta per volta...” cambiò espressione, divenendo da scanzonato ad ombroso “... si, sono fiori destinati ad una tomba...” accendendosi un'altra sigaretta “... si, una persona cara...” mentre il fumo passava davanti ad i suoi occhi chiari.

Guisgard e Vivian salutarono il Priore, visto non era consigliabile indugiare oltre in simili discorsi, per poi andare via ed uscire dal Santuario.
“Meglio tornare al palazzo e organizzare il tutto...” disse lui alla segretaria.
Poco dopo raggiunsero il Palazzo dei Gigli.

“Possiamo sempre recarci là ed informarci di tutto...” disse Ottan a Dacey “... il nome non vi ispira? Beh, se lo acquistate potrete di certo cambiarlo...”

Salutammo il priore e tornammo a Palazzo dei Gigli.
Una volta lì, dovevamo organizzare il tutto.
"Direi di trovargli un buon nascondiglio che però non sia nella cappella.." Dissi "Dato che, se anche i ladri riuscissero ad entrare sarebbe l'unico luogo a cui sono interessati.." Pensierosa "Per il resto, seguo voi.." Sorridendo "Dovremo essere invisibili ma non credo sia un problema..".

“Certo...” disse Theris “... è urgente? Vuoi parlarmi ora o preferisci riposare prima?” A Gwen.

"Si, faremo così..." gli risposi sorridendo "mi sembra un giusto accordo..."
Parlando della tomba, il suo sguardo si adombrò. Gli posai allora una mano sul braccio.
"Su, non siate triste... i nostri amati angeli non lo vorrebbero. Sorridete al suo ricordo, così che da lassù possa sorridere anche la sua anima..."
Avrei voluto sapere di chi fosse la tomba, ma non volevo essere indelicata ponendo una simile domanda.
"Allora, me lo fate un sorriso?"

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" Siete molto gentile... Io non vorrei abusare troppo del vostro tempo. So che avete da scrivere e un capo che vi sta con il fiato sul collo" seria guardandolo.

Benché apprezzassi la compagnia non volevo certo che passasse guai a causa mia

Altea, rimasta sola, cominciò a sistemare le preziose opere d'arte, incartandole e imballandole tutte.
Fu un lavoro faticoso e lungo che tenne occupata la dama fino a sera.
Petronilla bussò e la informò che la cena era ormai pronta.

Fu un lavoro davvero estenuante ma alla fine tutto era pronto e posai tutto in un lato della parete.
Salii in camera e udii bussare alla porta.."Arrivo Petronilla...mi do una sistemata e mi cambio di abito..aspetta".
Presi carta e calamaio e scrissi un invito per Lord Taddei per colazione, aprii la porta e lo consegnai a Petronilla.."Dallo a Louis che lo porti e consegni a Palazzo dei Gigli..altra cosa..state attenti a Lord Trevor, dillo a tutta la servitù...ha delle mire amorose nei miei confronti molto insistenti, non fatelo mai entrare" sorrisi e indossai un corpetto nero e pizzi ricamato e sopra un abito nero semplice e sofisticato e scesi a cena.

"Voglio parlare adesso... Potreste lasciarci soli?" a Frediana.
Dopo che la donna uscì, mi feci forza ed iniziai.
"Credo di sapere cosa c'è dietro tutto questo, dietro quel dipinto nell'atrio, i cibi di oggi a pranzo e tutto il resto. L'altro giorno, quando stavi dando disposizioni per il pranzo, avevo notato qualcosa di strano nel modo in cui Rainneg mi parlava, il suo tono, le sue parole, ma non ne capivo il motivo. Mentre stava andando via, però, dalla tasca gli è caduto un ciondolo, dentro al quale c'era un ritratto di una donna identica a me, come quello che abbiamo visto oggi di sotto ed è per questo che sono fuggita via, quel giorno. Credo che lui pensi che io sia quella donna; ieri, sbagliando, mi ha anche chiamata Justine quando è andato via. Ecco il motivo delle sue attenzioni così insistenti ed ecco anche il motivo dell'anello..." dissi, abbassando un attimo lo sguardo, per poi rialzarlo "In realtà lui me lo regalò, prima che pranzassimo tutti e tre insieme, per poi dirmi ieri di mostrarlo se avessimo deciso di venire qui... Theris, io... Perdonami se non te ho parlato prima e in parte ho mentito sull'anello, ma volevo essere sicura delle mie supposizioni e non volevo che tu ti preoccupassi inutilmente..." mormorai, voltandomi per nascondere alcune lacrime che affioravano.

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“Nasconderemo la Teca d'Oro nelle casseforti del palazzo.” Disse Guisgard a Vivian. “Avete ragione voi, la cappella sarebbe un nascondiglio scontato.” Sorrise. “Ma incaricherò di tutto la mia guardia del corpo. Dopotutto lo pago per questo, no?” Divertito.

L'uomo alzò lo sguardo, che da ombroso divenne di nuovo scanzonato.
“Massì...” disse sorridendo “... non si rifiuto mai un sorriso ad una bella ragazza.” Ed i suoi occhi vagarono, senza neanche tante titubanze, su tutta la figura di Gaynor. “Una fioraia con l'indole da crocerossina. Mica male.” Ridendo.

"Ottimo.." sorridendo.
Poi quelle parole sulla sua guardia del corpo.
"Mi sembra giusto.." annuendo "Quindi vado a prepararmi per la cena?" vagamente divertita.

Sorrisi anch'io nel vedere che il momento di tristezza era passato.
"Com'è che avete detto? Una fioraia con l'indole da crocerossina... detto così suona come un complimento..."

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“Oh, non temete.” Disse Ottan a Dacey. “Vi sono debitore e aiutarvi a trovare casa è il minimo. Vi accompagnerò e così potrete parlare al proprietario. Dopodiché tornerò a casa per lavorare al mio articolo.”
E si avviarono verso il Palazzo degli Scrofani.

" Ma io mi sento comunque in debito. E se c'è qualcosa che posso fare per ripagarvi del tempo che state perdendo con me... Non avete che chiedere" dissi sincera riprendendo a camminare.

Finalmente il progetto di aver una casa tutta mia iniziava a delinearsi

“Oh, madama...” disse divertita Petronilla ad Altea “... tutti qui sanno che il signor Trevor mira alla vostra persona. Non lo ha mai nascosto, neanche quando era in vita vostro marito. Ma non temete, è un farfallone innocuo.” Prese il biglietto con l'invito.
Altea si preparò e scese a cenare.

Scesi le scale e pensai alla affermazione di Petronilla....Trevor un farfallone innocuo..e tutti lo sapevano. Sarà stato un farfallone, sapevo tenere a bada un uomo ma mi preoccupavano i suoi nuovi amici ed ideali ma non ci pensai.
Mi sedetti a tavola e mi versai un sorbetto fresco al limone, e iniziai la cena..col buio sarei andata nella chiesetta, conoscevo il diacono.

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Theris ascoltò stupito Gwen.
“Insomma” disse “tu mi hai mentito? Mi hai nascosto le attenzioni che quell'uomo ti mostrava ed il dono dell'anello? Avevi detto era un lasciapassare, non un regalo. Come hai potuto, Gwen? Come?”

“Si, certo.” Disse Guisgard a Vivian. “Io lo convocherò e gli parlerò di questa sua missione.” Riferendosi alla guardia del corpo. “A più tardi, dunque.” Sorrise ed andò via.

“Io faccio solo complimenti ad una ragazza.” Disse ridendo l'uomo a Gaynor. “E perchè non pensiate io sia davvero un tipaccio da evitare, trovo sia giusto presentarmi... il mio nome è E'hiss.” Con un lieve cenno del capo.
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Sospirai avvilita, mentre le lacrime scorrevano veloci ed implacabili.
"Mi dispiace. Mi dispiace se tutto questo è successo, ma non è colpa mia se lui crede che io sia un'altra. Io non gli ho mai dato speranze, non gli ho mai dato ad intendere che potesse avere una possibilità con me, mai. Perchè amo te, e non potrei stare con nessun'altro che non sia tu" col suo viso fra le mie mani "Il pensiero di ciò che è successo mi distruggeva e mi distrugge ancora adesso, ma eri così in pena per la zia che non volevo darti altri pensieri e ho deciso di parlartene adesso che eri un po' più tranquillo. Perchè sì, è vero che ti ho mentito e non te ne ho parlato subito, ma adesso l'ho fatto e se proprio non vuoi perdonarmi, apprezza almeno il fatto che abbia trovato la forza di dirtelo e sappi che quando il dottore verrà qui gli parlerò, una volta per tutte, e gli restituirò l'anello, sperando che ciò sia per te un'ulteriore prova del fatto che per me ci sei tu sopra ogni cosa..." conclusi, coi miei occhi velati di pianto che lo imploravano di darmi ascolto.

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“Quando diventerete socia della potente Taddeus allora mi ricambierete il favore, concedendomi in esclusiva una bella intervista.” Disse sorridendo Ottan a Dacey.
Presero una carrozza e raggiunsero la zona cittadina oltre il Lungolagno, chiamata dagli Afragolignonesi Oltralagno.
Qui sorgevano alcuni dei palazzi più antichi, precedenti all'unificazione delle due Corone e dimore di potenti e nobili famiglie.
Inoltre dagli edifici più alti era possibile ammirare il grandioso spettacolo dei castelli sul Lagno, che dalle mura occidentali della città si ergevano fino alla Caivania ed alla Cardizia, due delle regioni più ricche dell'impero.
E finalmente i due arrivarono al maestoso Palazzo degli Scrofani, così chiamato per antiche ed oscure leggende che si narravano intorno ad esso.
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Altea si sedette per la cena, con l'animo un po' più sereno.
Era di nuovo sola nella sua dimora, senza più inquilini ed inoltre aveva incartato le varie opere d'arte frutto del lavoro di Antone.
Era ormai sera e la servitù si affaccendava con gli ultimi lavori per casa.
Ma ad un tratto, un rumore sordo si udì giungere dall'ala Ovest del palazzo.
Dove Altea aveva conservato le opere d'arte.

Sorrisi, era proprio fissato con quelle interviste ma alla fine acconsentii.

Lungo il tragitto fino al Palazzo restai con il volto al finestrino sella carrozza, come a voler memorizzare la strada percorsa.

Prima di scegliere una casa valeva la pena controllare anche il luogo in cui sorgeva e i dintorni.

" Sembra bello qui... Ma forse non molto centrale" mormorai tornando a guardare Ottan poco prima di scendere dal veicolo.

" Tuttavia non posso lamentarmi della vista mozzafiato. Dubito ce ne sia di altrettanto belle da altri punti della città"

“Allora” disse arrabbiato Theris “se non aveva speranze, se tu non hai mai avuto pensieri dubbi su di lui, perchè hai accettato quel dannato anello? Perchè?” Fissando Gwen. “Mi hai deluso... tanto... mi hai deluso davvero...” scuotendo il capo.

Stavo mangiando tranquillamente quando udimmo un forte rumore...dissi a tutti di stare tranquilli...forse era il vento..avevo lasciato aperta una finestra.
Salii..le opere sacre..Non poteva essere..aprii lentamente la porta della mia camera.

"Vi confesserò che nemmeno per un minuto ho pensato che siate un tipaccio da evitare..." gli risposi sorridendo "Anzi, vi stupirò dicendovi che vi trovo molto simpatico, signor E'hiss... ma lasciate che mi presenti anch'io... sono Gaynor Saint-Just..."

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Seth fissò Nyoko per un lungo istante.
Poi scosse il capo.
“Non sono un vecchio trombone, né un uomo importante...” disse seccato “... sono una persona normale, dunque è sciocco che tu mi parli dandomi del voi... inoltre mi da fastidio... detesto le gerarchie, le caste e tutti quei privilegi che hanno reso questo mondo il posto peggiore in cui vivere... perciò mi chiamerai Seth e mi parlerai come si fa con qualsiasi altro tuo coetaneo, chiaro?” Di nuovo la guardò. “E comunque credo sia ora che tu ti dia una mossa. D'accordo, sei stata sfortunata in passato, ma ora sei libera, no? Se qualcosa non ti va allora gridalo, che t'importa. Sii spensierata. Ignora gli altri, come faccio io.” Annuì. “Su, dimmi cosa vuoi fare? Passeggiare? Mangiare qualcosa?”

"Benissimo, ci metterò un po'.." divertita.
Lo osservai mentre si allontanava, con un sorriso.
Dopotutto si sa che le donne ci mettono tanto a prepararsi.
Così tornai in camera, e iniziai a prepararmi per la cena, mi concessi un bagno caldo con essenze profumate, senza fretta.
Mi chiedevo dove mi avrebbe portato, e se l'atmosfera si sarebbe surriscaldata come la notte precedente.
Sospirai a quel pensiero.
Cominciai a guardare gli abiti che avevo comprato, rendendomi conto che quel commento sugli abiti chiari aveva avuto l'effetto di farmene comprare più di uno di quel colore.
Avrei dovuto tornare e prendere altri diversi, per cambiare un po', mi dissi.
Ne scelsi uno bianco e oro, che avevo scartato per la sera precedente perché mi sembrava un po' troppo audace, ma viste come erano andate le cose, dopotutto, poteva essere adatto a quella serata, pensai con un sorrisetto impertinente dipinto sul viso.
Mi era piaciuto subito un po' per la sua linea molto particolare, ma ancor più per la sua consistenza, così leggera e impalpabile da essere perfetta per quelle sere estive.
Così, lo indossai, sistemai i capelli e, una volta pronta, scesi di sotto.

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Era inutile...
Era tutto inutile, non voleva capire.
Non sapevo più cosa dirgli per fargli capire che non me ne importava nulla di Rainneg.
"È questa la reputazione che ho, adesso?" urlai con rabbia, fra le lacrime "Che mi consideri al pari della peggiore delle sgualdrine solo perché un uomo mi ha fatto delle avances che io non ho ricambiato? È davvero questo che pensi di me, solo per uno stupido ed insignificante regalo?" con la voce rotta, colpendolo forte in pieno viso.
"Se è l'anello che ti preoccupa, eccotelo..." scagliandolo dall'altra parte della stanza "E se ciò che ho detto è davvero l'idea che tu hai di me, va' via... E cercati una donna che reputi più virtuosa di me..." rannicchiandomi sotto le coperte e dandogli le spalle.

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Seth aveva ragione... Per quanto mi fosse sembrato sgarbato, all'inizio, aveva centrato un argomento che ritenevo molto importante. Le gerarchie. Sono sempre stata al di sotto di tutti, quando invece ero sempre stata alla pari. Sorrisi al giovane allora, e tranquilla risposi:
"è forse un ordine il tuo? Si hai ragione, ora sono libera e posso gridare. Non voglio più sentirmi dire cosa devo fare e cosa no. Comunque sono d'accordo con il tuo pensiero, Seth. Ma in pochi, credo, la pensano come te. Comunque, sono giorni che non cammino, e questo posto è così meraviglioso, anche se tetro..." fissai un albero poco lontano dal palazzo e mi sentì un forte calore al petto... spingendomi a stringermi con una mano.