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Destresya prese il suo bagaglio e nel frattempo Raspion aveva già pensato a tutto.
Un furgoncino attendeva fuori la ragazza per accompagnarla al porto. Esteriormente era dipinto come se trasportasse genere alimentari e ciò non avrebbe attirato sospetti. Il conducente era uno degli uomini di Raspion, una scheggia al volante. Poco dopo Destresya era già in viaggio verso il porto. Mentre guardava dal finestrino le parve di sentire una voce. Una voce di donna. Come quando era in cella. Ma fu solo un attimo. |
Quando si dice che non c'è onore tra i ladri...
non mi sarei mai aspettata che Raspion mi avrebbe aiutato così tanto, eppure dovevo ricredermi, aveva pensato proprio a tutto. La vita che mi aspettava era lì, da qualche parte. Sempre più vicina. Sempre più vicina. Poi la sentii, solo per un momento: quella voce. Rabbrividii al pensiero che avrei potuto impazzire davvero se fossi rimasta ancora un minuto in quel posto infernale. |
"Sì, sono proprio curiosa..." scocciata.
Poi, la porta si aprì ed entrò Elv. Eccolo! Stava bene, questo era l'importante. "Elv!" esclamai, andandogli incontro e prendendo la sua mano. "Ti prego, diglielo anche tu... Digli che non sono una paziente, ti prego..." guardandolo speranzosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen negli occhi.
"Gwen..." disse "... ti chiami Gwen, giusto? Ti prego... devi fidarti di noi... siamo qui per aiutarti... ma abbiamo bisogno di te... devi collaborare..." sorridendole con dolcezza e sfiorandole il viso. Allora il direttore le fece un'iniezione e dopo qualche istante la ragazza perse conoscenza. |
Il furgone arrivò al porto e qui Destresya potè imbarcarsi.
Il mare era piatto ed azzurro, con nuvole lontane oltre l'orizzonte, come se una tempesta si fosse appena allontanata. Poi la nave salpò e cominciò la nuova vita di Destresya. |
Lì le parole morirono per davvero.
Anche lui adesso faceva parte di quella messinscena?! C'era qualcosa però, nel suo sguardo, nel suo tono dolce, nella sua carezza sul mio viso... Qualcosa di meraviglioso che,oltre a donarmi un istante di eterna, fugace felicità, mi fece ben sperare. Magari stava fingendo, per far finta di appoggiare il direttore, sì, magari era così. Stavo per controbattere, quando non vidi più nulla. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutto andò per il verso giusto.
Riuscii ad arrivare al porto, ad imbarcarmi e partire verso una nuova vita. Libera, lontana, serbando solo il ricordo di quell’inferno. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Il direttore scese nei sotterranei di quell'edificio che un tempo fu una straordinaria fortezza.
Raggiunse una camera in fondo ad un lungo e semibuio corridoio, chiudendosi poi dentro. Si sedette alla scrivania ed accese il computer. Sul monitor allora apparve un volto metallico, con due occhi luminosi e crudeli che fissavano il direttore. “La-prima-parte-del-piano-è-stata-un-successo.” Disse Minsk dallo schermo. “Abbiamo-testato-la-nostra-potenzialità. Presto-il-mondo-ne-vedrà-tutti-gli-effetti.” “Quando?” Chiese il direttore. “Ogni-cosa-a-suo-tempo.” Con la sua voce metallica Minsk. “Il-tempo-è-la-virtù-dei-forti. E-noi-lo-siamo.” https://www.slashfilm.com/wp/wp-cont...or-redeyes.jpg FINE +++ |
Tutti i ragazzi apprezzarono, nonostante il tono cupo ed angosciante della storia.
Poi si alzò Laila e con un ironico inchino prese posto in mezzo al cerchio di compagni e compagne. “Ora tocca a me...” disse “... questa storia me la raccontò tempo fa un ragazzo... non ho mai capito se fosse vera o un parto della sua fantasia... a me però piace immaginare che sia reale... come tutte le cose che lui raccontava... e spero che nel raccontarla io sappia farvi sognare come lui ha fatto sognare me...” TUTTI CONTRO LA ZEBRA La sera, umida, buia, ipnotica, avvolgente. Un lento sibilo sfiorava le alte piante del giardino e qualcosa rendeva inquieta quell'apparente tranquillità. Poi il grido della ragazza mentre tre soldati del governatore cercavano di stuprarla. “Avanti, bellezza...” disse uno di quelli “... tanto lo sappiamo che lo vuoi anche tu.” Ridendo, con gli altri due che facevano smorfie volgari. Allora si udì una risata. “Chi è là?” Urlò uno dei militari. Dalle foglie del giardino di nuovo quella risata. “All'Inferno!” Un altro dei soldati. Tutti e tre estrassero le spade. Allora un'ombra emerse dai cespugli, rapida e veloce si avventò sui soldati e cominciò un furioso scontro. Ma benchè fossero tre contro uno, lo spadaccino mascherato teneva benissimo testa ai soldati. Infilzò uno alla volta i militari e poi mostrò un inchino alla ragazza che cercava di sistemarsi la camicetta strappata. “Senor...” lei sospirando “... che uomo che siete...” arrossendo. “Ora siete libera, Carmensita de la Biecca y Lolita Alba de San Juan a Capistreno.” Lui rimettendo a posto la spada. “Oh... come conoscete, senor, il mio nome?” Lei sospirando. “Perchè nulla sfugge alla Zebra Mascherata!” Fissandola con i suoi occhi azzurri dalla maschera. “Oh, che emozione...” quasi svenendo lei “... allora... oh, allora voi... sapete anche che sono vergine, senor!” Con tono da oca. “Ora siete salva, senorita.” Lui con tono da Eroe da Romanzo. “Tornate da vostra padre il governatore.” “E voi, senor?” “Cavalcherò verso il tramonto.” Saltando lui in sella al suo cavallo. “Adios, senorita!” E cavalcò via. “Oh... oh... oh...” salutandola lei. “Stop!” Il regista alzandosi in piedi. “Perfetto! Buonissima la prima! Perfetto!” Le luci si accesero. “Sei un grande, Guisgard!” Uno dei cameraman. Lui allora si tolse la maschera e sorrise verso di loro. “Modestamente...” divertito Guisgard “... oggi sono particolarmente in forma!” “Sarà un successo questo film...” il regista soddisfatto “... già immagino i titoli... La leggenda della Zebra Mascherata campione d'incassi!” Guisgard fece l'occhiolino e rise di gusto. https://t4.kn3.net/taringa/4/8/9/5/2...jajaja/394.jpg +++ |
Aspettavo di entrare in azione, come una bandidas, una eroina e poi...arriva lui...sempre antipatico e smorfioso. Possibile doveva togliermi sempre le parti importanti? Volevo io salvare la ragazza...beh, dovevo dargli un attimo di notorietà ma sarei stata io la più brava nel film.
Mi avvicinai a Sermina, la mia amica e collega, e imprecai sottovoce "Che sbruffone, per me è così pure nella vita reale, se pensa di essere più bravo e popolare di me" e chiamai la truccatrice nervosa.."Presto mi si sta sciogliendo il trucco con questo caldo". https://i.ytimg.com/vi/DuZF2p2qHXI/hqdefault.jpg |
La sera giungeva dopo un giorno decisamente troppo corto.
Dovrebbero esserci molte più ore di luce, prima che arrivi il buio. Perché quando arriva il buio, è il momento di lavorare. E l’idea non mi allettava per niente. Mi alzai dallo stretto lettino singolo, di fronte a quello di Lizzie, dopo aver riposato qualche ora e iniziai a prepararmi. Dalla finestra aperta arrivava forte l’odore di frittelle dal piccolo negozietto di Alfred al piano di sotto, proprio sulla strada e dovetti trattenermi per non scendere a comprarne un po’. Decisamente no, non era tempo di mangiare. Il vestito bianco e blu accarezzò la mia figura, mentre gli altri stivali in pelle nera aderivano perfettamente alle gambe. Dopo un po’ fui finalmente pronta, indossando una giacca rossa per smorzare la fresca aria di inizio autunno e uscii dal nostro minuscolo appartamento. https://media1.tenor.com/images/3c19...e6a7/tenor.gif La scala era un via vai di gente, alcuni li conoscevo, altri no, ma qui c’era gente diversa ogn ìi notte, solo io e Lizzie vivevamo qui praticamente da due anni. Anzi, lei addirittura da tre. Come riuscisse a resistere, lo sapeva solo lei… pensai svogliatamente, cercando di alleviare il fastidioso prurito proprio all’inizio del collo, sulla nuca, per la dannata parrucca platino a caschetto, che insieme al basco nero tratteneva quasi a forza i miei capelli. In realtà, non capivo nemmeno come anche io riuscissi ad andare avanti. Dopo due anni era quasi subentrata l’abitudine, sempre che di abitudine si potesse parlare in questo caso. Non si poteva nemmeno dire che avevo fatto di necessità virtù. Perché la necessità c’era. La virtù… Di certo, le signore impellicciate e ingioiellate che passeggiavano mano nella mano coi loro mariti non pensavano alla virtù, quando mi vedevano. O forse pensavano che insieme a me avrebbero potuto esserci proprio i loro mariti. A seconda, insomma. Lasciai la scala sgangherata, affollata, chiassosa e piena di fumo di sigaretta e uscii in strada, vedendo Lizzie appoggiata al lampione proprio vicino il bordo del marciapiede. “Sera sbagliata?” commentai, vedendola ancora lì in attesa. Rimasi un po’ lì con lei, dall’altra parte del lampione, poi mi spostai. “Beh, vedo di muovermi. Ci si vede” a lei, con un cenno del mento. Poi iniziai a camminare lungo il marciapiede, in tutta calma. * https://i.pinimg.com/564x/85/1a/cb/8...5fa5a2499a.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La scena terminò e sul set finalmente cominciò una pausa dopo l'intera mattinata di lavoro.
Sermina sorrise ad Altea e poi la truccatrice si avvicinò per sistemarle il trucco. “Magari dopo nel camerino ti darò un po' più di fondotinta.” Disse ad Altea. Intanto Guisgard aveva lasciato il set, ormai già nel suo camerino per cambiarsi. |
“Sera come tante...” disse Lizzie fumando e guardando Gwen “... quindi uno schifo...” soffiando via il fumo della sigaretta “... beh, speriamo di fare un bel gruzzolo stasera dai...”
Le due ragazze si separarono e Gwen cominciò a camminare lungo il marciapiede umido, sotto i lampioni dalla luce giallastra e fredda. In lontananza si udì il suono di una sirena, poi apparve un'auto della polizia. Un'apparizione fugace, quasi eterea, per poi sparire oltre la curva. Passando accanto a due ragazze come lei, Gwen ascoltò i loro discorsi circa una giovane prostituta trovata morta all'alba. |
"Andiamo nel camerino, devo pure cambiarmi" e dissi a Sermina e la truccatrice di seguirmi.
Mi versai una limonata fresca per rigenerarmi e ne offrii alle due donne e mi cambiai, stavolta ero messa proprio in assetto di guerra e dissi ad alta voce mentre la truccatrice mi metteva il fondotinta.."La zebra mascherata, chissà a quale zebra si ispira, calcisticamente parlando immagino. Io questo film lo chiamerei "Miguel soy mi"...." sventolandomi "Ora vado a parlare col regista, mi aveva promesso una parte importante e non accetto quel attore da quattro soldi mi superi". Uscii diretta verso il regista ed ero già vestita per la prossima scena e sorrisi come faceva quel Guisgard, che mandava sorrisi a destra e manca "Scusate potrei parlarvi" verso il regista. https://i.pinimg.com/originals/9a/f8...284a7c0055.jpg |
Mi irrigidii sentendo in lontananza le sirene della polizia.
Mi bloccai sotto la luce lattiginosa del lampione, rilassandomi poi quando l'auto sparì, così com'era arrivata. E passando accanto ad altre due ragazze con cui avevamo spartito il marciapiede, sentii i loro discorsi. Una prostituta era stata trovata morta all'alba. Mi avvicinai per saperne di più. "Di chi parlate?" chiesi loro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Altea trovò il regista seduto su uno sgabello tra lo sceneggiatore ed il responsabile degli effetti speciali.
Discutevano su alcune riprese da montare ed altre da tagliare. “Oh, cara...” disse sorridendo il regista “... dimmi tutto... sei stata fantastica nella scena a cavallo, sai?” Ad Altea. |
“Una nuova...” disse una delle due prostitute a Gwen “... una certa Natasha... o Natalia... veniva dall'Est... l'ho vista una o due volte... era carina, ma giovanissima... l'hanno trovata all'alba tra l'immondizia... l'hanno uccisa a bastonate dopo averla sventrata...”
L'altra fissava Gwen masticando un chewing gum. |
Rabbrividii al racconto della ragazza.
"Accidenti... Nemmeno fosse tornato Jack lo Squartatore..." scuotendo la testa. "Tanto passerà inosservata e impunita come altre prima di lei, a nessuno frega di noi..." con tono piatto e distante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La scena a cavallo...no era troppo.."Oh la ringrazio, siete troppo gentile" sfoderando il migliore sorriso "E la prossima scena quale sara?" dovevo sfoderare un' arma che Guisgard non aveva, non poteva battermi "Un locale tipico, e io che ballo, e una sparatoria o qualcuno che cerca di mettere alle strette il nostro mascherato..ehm volevo dire la zebra mascherata, e lui lo sgomina...sarebbe un doppio successo per il nostro bravissimo attore". Speravo accettassero, sicuramente io avrei avuto più spettatori stavolta, avrei osato il tutto per tutto.
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Mi avevano detto in molti che non era un buon affare, dopotutto ci doveva essere un motivo se il prezzo era sceso così in basso.
Sarà, ma forse in fondo sono una romantica, e i film della Warner Frat mi avevano affascinato fin da bambina. O forse, più semplicemente, sapevo che sotto la mia guida la casa di produzione sarebbe tornata dalle stelle alle stalle. Era già successo in passato, dopotutto, era la mia specialità. Ora che era tutto mio, era giunto il momento di visitare il set del film che stavano già producendo: "Tutti contro la zebra". Gli ultimi film non erano stati un granchè, con i finanziamenti che mancavano e attori sempre più scarsi, ma ora le cose sarebbero cambiate. Arrivai sul set con un incaricato che mi stava facendo fare il giro, mi avevano dato una copia del copione, anche se non avevo avuto ancora tempo di leggerlo. Speravo di vedere una scena, ma ero arrivata durante una pausa. "E così è questo il set!" guardandomi intorno. https://cdn.pornpics.com/pics/2017-0...7650_03big.jpg |
Il regista rise.
“Oh, mia cara...” disse ad Altea “... ma tu sei una diva, devi quindi seguire l'istinto, il tuo estro, la tua passione... un'attrice deve sempre seguire l'istinto. Che poi, detto fra noi, è il segreto del nostro Guisgard.” Facendole l'occhiolino. “Magari come prossima scena” lo sceneggiatore “si potrebbe fare un duello fra te e la Zebra Mascherata... chissà...” |
“Già, noi siamo spazzatura...” disse la prostituta a Gwen “... siamo nullità... se ci riempiono di botte dicono l'abbiamo meritato... e si accoppano, beh, tutti pensano che ce la siamo cercata...”
“Già, bastardi...” l'altra prostituta. |
"Io seguo sempre il mio istinto, solo lasciate sempre spazio a lui...un duello...oh si interessante, mi intriga" già pregustando il gusto della sfida, così coinvolgente ed intrigante.
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"Sì, appunto... Bastardi..." ripetei, facendo eco alla ragazza.
"Beh, continuo il giro, buona serata, ragazze..." alle due, per poi allontanarmi. Le strade iniziavano ad essere trafficate, sì, ma solo da coloro che ci vivevano, in questa zona. Gli altri, dopo un certo orario se ne tenevano debitamente alla larga, a meno che non cercassero proprio noi, e quello ovviamente non si escludeva. Ma non biasimavo nessuno. Neanch'io ci sarei stata qui, se non fossi stata spinta da una ingombrante necessità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre Altea discuteva col regista e con lo sceneggiatore, sul set arrivò una giovane donna ben vestita ed affiancata da un incaricato della produzione.
“Signori...” disse questi “... vi presento la signora Destresya, nuova presidentessa della Warner Frat. Ha appena acquisito la maggioranza della società.” |
Stavo parlando col regista sulla prossima scena, volevo essere strabiliante.
Arrivò una giovane donna che presentarono come una azionista e presidentessa della Warner Fast e mi voltai verso di lei.."Piacere, io sono una delle attrici, vedo ha fatto carriera molto giovane, mi piacciono le donne intraprendenti" per poi guardare il regista. |
Gwen si allontanò dalle due prostitute e riprese il suo giro.
Voltato l'angolo un'auto di grossa cilindrata accostò. Il vetro del finestrino si abbassò e lei vide un uomo anziano e ben vestito al volante. "Già, piccola..." disse lui "... quanto vale la tua compagnia stanotte?" Sorridendo. |
Appena svoltato l'angolo, vidi con la coda dell'occhio una grossa macchina accostarsi.
Sentii una voce maschile e vidi un uomo anziano e ben vestito al volante. Esattamente come previsto. Erano tutti i grandi signori (in apparenza) a scendere nei bassifondi per un unico scopo. E non ci si poteva fare scrupoli, oppure permettersi di essere schizzinose. Certo, tentavo sempre di evitare possibili guai con persone dubbie, ma il resto del tempo non potevo tirarmi indietro. Era così che funzionava, dopotutto. "300 bigliettoni" risposi candidamente, con un sorriso tirato, mentre mi appoggiavo al lampione, le mani calcate nelle tasche della giacca rossa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi guardai attorno nel set, diamine aveva bisogno di una ripulita!
Iniziai a segnare mentalmente gli acquisti che andavano fatti per i macchinari di scena obsoleti. "Mi serve una lista dell'apparecchiatura necessaria per questo film!" dissi, spiccia, all'addetto della sicurezza. Non avevo ancora letto il copione, ma notai l'ambientazione dal set, e la cosa mi incuriosiva. Si avvicinò una delle attrici, a cui sorrisi. "Lei è molto gentile, non vedo l'ora di vederla in azione dunque..." gentilmente "Infatti è mia intenzione supervisionare le riprese così da comprendere appieno le necessità economiche che necessita la produzione di questo film!" annunciai, sia alla ragazza che al regista e a allo sceneggiatore. |
Ricambiai con un sorriso alla donna, effettivamente ci voleva una ventata di aria fresca e soprattutto degli investimenti economici per il film, anche se a volte i grandi colossal erano stati fatti con pochi macchinari evoluti.."Vi lascio parlare con la nostra presidentessa?" rivolta al regista "Posso andare a parlare col nostro divo..ehm volevo dire..Guisgard" dovevo palesare le parole per non far notare la mia antipatia, dovevo spiegargli la scena volevo girare per metterlo alle strette.
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"Giusto, dov'è la nostra star?" sorrisi, riferendomi alle parole della donna.
Lui da solo mi costava come mezzo cast, doveva valerne decisamente la pena! "Mandatelo a chiamare, per favore!" comandai all'addetto della produzione. |
Mentre Destresya parlava delle sue idee da apportare alla produzione del film, ad un tratto si udirono dei passi.
"Le necessità di questo film" disse una voce "sta tutta nel mettermi delle migliori condizioni possibili per bucare lo schermo." Si voltarono istintivamente Destresya, Altea, il regista, lo sceneggiatore ed il responsabile degli effetti speciali. "Dopotutto è il sottoscritto l'attrazione del film." Divertito. "Le presento il nostro divo..." il regista a Destresya "... Guisgard." https://i.ebayimg.com/images/g/nU4AA...PT~/s-l300.jpg |
"Perfetto." Disse sorridendo l'uomo a Gwen. "Salta su..." aprendo lo sportello dell'auto.
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"Si avete ragione presidentessa, lui sembrerebbe sia la star del film, anche se pure io ho girato dei film ben interessanti, effettivamente dovrebbe vederlo in azione per valutare proprio il suo valore" finalmente era arrivata una donna che ci sapeva fare, avessi potuto dargli pure io filo da torcere..oh, povero..mi faceva quasi pena..e sorrisi con fare sadico.
Poi udii le sue parole.."Oh vuoi bucare lo schermo, infatti stavo proponendo una scena sensazionale al nostro regista, Guisgard" dissi quelle ultime parole decise e con sfida. |
Neanche a farlo apposta, arrivò in quel momento il divo.
Mi voltai e lo squadrai da capo a piedi, con lo sguardo indagatore. "Ci stavamo giusto chiedendo dove fosse.." sorrisi, andandogli incontro e porgendogli la mano. "Oh ma per bucare lo schermo le basta il bel faccino e il talento, no? Quelli li pago già a caro prezzo!" facendogli l'occhiolino. "Ebbene, che mi dice di questo film?" fissandolo in quegli occhi azzurri così famosi in ogni dove. Avevo visto ogni suo film, e il suo contratto, sebbene spropositato, era ciò che mi aveva fatto riflettere sulle potenzialità della casa di produzione per spingermi ad acquistarla. "Dato che è lei l'attrazione principale, immagino che saprà illustrarmelo in ogni dettaglio!" con aria enigmatica e penetrante. |
Sospirai silenziosamente e salii in macchina.
Avevo già detto che non potevo oppormi o fare la schizzinosa e questo era proprio uno di quei casi. Se pensavo ai soldi? Sì, pensavo ai soldi. O almeno, cercavo di concentrarmi su quelli provando ad ignorare il resto, ma non era facile convivere con la propria coscienza che non mancava di farti notare quanto questo fosse sbagliato. Ma non era la coscienza a dover mettere insieme qualche pasto al giorno o a doversi assicurare un tetto sopra la testa, quindi l'avrei lasciata tacere, soprattutto in questi momenti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Una scena sensazionale...” disse Guisgard ad Altea “... mmm... sto già morendo di curiosità per scoprirla.” Facendole l'occhiolino.
Poi si voltò verso Destresya. “Una presidentessa...” fissandola “... bene, così non ci beccheremo qualche querela dalle associazioni per le pari opportunità, né faremo da bersaglio per la stampa femminista.” Dandole la mano. “Il film? Oh, è di quelli che piacciono a tutti... ai giovani per le scene d'azione, alle signore per quelle romantiche e persino ai critici poiché ci sono io su cui sparare e sparlare.” Divertito. |
“Mia moglie è fuori per una gita con le amiche” disse l'uomo a Gwen mentre guidava “e quindi abbiamo la mia villa tutta per noi. Anche mio figlio è fuori con degli amici. Nessuno ci disturberà.” Sorridendo lui ed accarezzando la gamba di Gwen.
Arrivarono infine davanti ad una grande villa appena fuori città. |
Ma quanto era straffottente, lo guardai torva in quegli occhi che supponeva di avere solo lui, e le battute sulle pari opportunità poi.
"Si, proprio sensazionale, vedremo chi batterà il cattivo, sicuramente tu che sei il divo" prendendo uno degli stiletti dalla giarrettiera e giocandoci e lo guardai con sfida..oh Guisgard, gli sguardi valgono più di mille parole. Però aveva ragione sul nostro film e io volevo essere strabiliante pure per gli spettatori. |
Esibii un brevissimo sorriso nervoso a quelle parole, prima di tornare a guardare fuori dal finestrino in silenzio.
Non me ne fregava un accidente di dove fosse sua moglie o suo figlio, detestavo la sua mano sulla mia gamba e volevo solo concludere in tempo utile per tornarmene a casa. Chiunque pensava che fosse semplice, sì sbagliava di grosso. Alla fine, arrivammo ad una villa, parecchio fuori città e scesi dall'auto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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