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<<Ho due fratelli piccoli e grazie a loro ho imparato a capire chi mente >> avevo notando il suo nervosismo e la cosa mi irritava sempre più.
<< Continua a mentirmi e te ne pentirai molto >> non mi piaceva minacciare ma quello era un caso limite |
Osservai il cavaliere con sguardo divertito, ed evitai di scoppiare a ridere alle parole di Estea.
Quella donna era un fenomeno. "Già.." sostenendo il gioco di Estea "Davvero, pare quasi che non pensiate ad altro.." divertita "Nemmeno ci avete detto il vostro nome, sapete?". |
"Ecco..." disse la ragazza castana ad Altea "... non sono abituata a fare entrare estranei in casa nel cuore della notte..." osservò con attenzione la dama "... ma mi sembrate una brava persona e suppongo che da una donna non dovrei aspettarmi un'aggressione... prego, entrate..."
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L'ululato ricominciò, ancora più angosciante di prima.
E mentre Gwen era stesa sul letto a piangere, ad un tratto la porta della camera si aprì lentamente ed un volto apparve sulla soglia. |
"E fate bene milady, pure io devo stare attenta a chi entra in casa mia..in questo siamo quasi simili" entrai in quella casupola e mi guardai attorno "Vi ringrazio, non volevo recarvi disturbo ma non dovete dubitare di me...ma vi fidate ad abitare qui in mezzo alla foresta...beh, non dovrei dirlo io...visto abito nel Cuore della Foresta di Clantes" sorridendole.."Posso sapere il vostro nome, se permettete?"
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"Milady..." disse Betta deglutendo a Dacey "... io... io non vi sto mentendo... forse... forse siete nevosa perché il vostro futuro marito vi voleva proibire di uscire dal castello..." con tono vago "... dopotutto c'è da capirlo... andare sola con i soldati del Maresciallo... non che si possa dubitare della vostra virtù... ma... sapete come vanno queste cose, no?" Con un leggero sorriso.
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Ogni ululato lanciato dalla belva era una lacrima versata dai miei occhi.
All'improvviso, la porta si aprì lentamente e apparve un volto. "Chi è?" chiesi con voce tremante, un po' per il pianto, un po' per paura di chi fosse sulla soglia della porta. |
"Presto detto..." disse sorridendo il cavaliere a Clio "... sono ser Pisone, il cavaliere senza paura." Con un cenno del capo. "È voi due, leggiadre signore?"
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<< Smettila. Non ti amo permettere di continuare a mentirmi credendo che io sia una stupida. Ora ascoltami bene>> mi avvicinai al cuscino prendendo il coltello che avevo nascosto giorni addietro e lo puntai verso Betta
<< Ho imparato a sgozzare gli animali, non penso che una ragazza come te sia tanto diversa>> Ero arrivata al limite ma dovevo capire |
"Onorate, dunque... Ser Pisone.." con un leggero cenno del capo.
"Il mio nome è Clio, e questa fanciulla è Estea.." sorridendo divertita. "E diteci, cosa vi ha spinto a voler combattere in questo torneo?". |
La casa era accogliente e ben curata, sebbene non troppo grande.
"Io mi chiamo Didas..." disse la ragazza castana ad Altea "... posso sapere ora come mai vagate da sola per il bosco a quest'ora?" |
Quel volto sulla soglia avanzò, fino ad entrare, per poi chiudere la porta dietro di sé.
"Sono passata per vedere se dormivate ancora..." disse Josephine a Gwen "... ma a quanto pare non avete molto sonno... e neanche in fatto di allegria siete messa meglio..." accorgendosi delle sue lacrime. |
La casa per essere piccola era accogliente, la ragazza mi porse giustamente quella domanda..."Stavo tornando dal lavoro della taverna, poi ero con un cavaliere di Fiorenza a iscriversi al torneo e poi ero presso la Pieve di Frate Roberto...e mi stavo dirigendo verso casa...ho avvertito un capogiro, e ho pensato bene di chiedervi ospitalità. Ma, a dire il vero, ho pure sentito dire qui in giro vi è il clan della Freccia...non li ho mai visti...ovvio non li temo, anzi ambirei a vederli..ma voi di cosa temete? Avanti parliamo francamente...lo so che in queste lande si teme sempre qualcosa..Didas" sorridendole..ormai dovevo osare, non potevo immaginare una ragazza sola nel mezzo del bosco di Clantes fosse dalla parte del barone...qui stavano solo quelli come me, come noi .. ovvero contro il barone.
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"Josephine mi hai fatto prendere un colpo!" Esclamai, prendendomi il viso fra le mani.
Poi le raccontai tutto, dal sogno fino a quando avevo udito la voce di Emon. "Era come se fosse lì... sotto la finestra..." mormorai, fra le lacrime, poggiando il capo in grembo a Josephine "...mi sembra di impazzire, qui..." |
"E come credi di poter scoprire quale sia questo scopo? Non starai pensando di avvicinarti al castello, voglio sperare..." Adespos aveva qualcosa in mente, riuscivo a capirlo dall'espressione del suo viso. Sperai me ne mettesse a parte, qualsiasi cosa avesse pensato di fare, io lo avrei aiutato.
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"Ti avevo detto di andare via da questo castello, ragazza mia..." disse Josephine a Gwen, stringendola affettuosamente "... questo è un luogo infelice... maledetto..." mormorò.
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Nel vedere Dacey puntarle contro quel coltello, Betta sbianco'.
"Milady..." disse quasi balbettando "... siete impazzita? Cosa direte a messer Jean? Credete che vorrà poi sposare un'assassina? Su, cercate di ragionare, vi prego..." |
Forse stavo davvero impazzendo, la reclusione mi stava dando alla testa.
<< Ho detto che devi dirmi la verità Betta, non costringermi a usare la forza >> |
"Semplice." Disse Pisone a Clio. "Dimostrare a tutti il mio vero valore." Sorridendo con fare sicuro di sé. "E siete fortunate, amiche mie... almeno una di voi..."
"E come mai, di grazia?" Chiese Estea. "Perché non ho ancora scelto una madrina e dunque tale fortuna potrebbe toccare ad una di voi." Ridendo di gusto. "Ah, ecco." Bevendo Estea. |
"Io..." disse Betta bianca dalla paura a Dacey "... io non so di cosa stiate parlando..."
In quel momento qualcuno bussò. |
Mi lasciai stringere affettuosamente da Josephine.
Intanto io chiudevo gli occhi e cercavo di calmarmi e calmare il respiro. "Sai bene perchè sono venuta..." |
Scossi appena la testa con un sorriso divertito.
"Ah sì? E chi ti dice che la cosa ci interessi? Dopotutto è pieno di cavalieri in città..." Alzando le spalle "noi siamo semplici ragazze, come sappiamo che voi siete migliore di altri?". |
Il bussare mi riporto come alla realtà.
<< Non osare dir nulla di ciò che è successo>> intimai nascondendo di nuovo il coltello . << Si, avanti>> mormorai cercando di ricompormi |
“Non conosco nessuna città col nome di Fiorenza...” disse Didas ad Altea “... ma forse voi intendevate Florenza...” sorridendo, per poi farle cenno di sedersi “... ho sentito parlare di questi briganti che usano un nome così pittoresco e romanzato... e ditemi, voi cosa sapete di loro?”
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“Si, lo so...” disse Josephine a Gwen “... so perchè siete qui, ragazza mia... ma forse non avete sentito ciò che vi ho detto... questo castello è maledetto...”
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"E cosa dovrei fare? C'è modo per me di andare via?" le chiesi, sconsolata, alzando gli occhi su di lei "Ma soprattutto, come posso avere la certezza che fuori di qui posso trovarlo? Non so che fare, Josephine..." sospirando.
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“Non lo so...” disse Adespos a Gaynor “... forse manderò qualcuno dei miei a controllare ancora i preparativi al torneo... o magari ci andrò io stesso...” con aria preoccupata “... ma di certo Ferico ha in mente qualcosa...”
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Pisone lanciò uno sguardo torvo a Clio.
“Beh, io conosco il mio valore” disse poi “e so che nessuno è mai riuscito a disarcionarmi. E in tutta sincerità non credo che voi ragazze possiate trovare di meglio.” Fissandola. “O forse avete già messo gli occhi su qualche cavaliere?” Pisone di aspetto non era affatto malvagio. Alto e robusto, dai capelli chiari ed il volto pulito. |
Entrò Jean e Betta lanciò un sospiro di sollievo.
Il suo volto era però ancora bianco e sudaticcio. “Milady...” disse il cortigiano a Dacey “... gradirei parlarvi in privato.” Guardò poi Betta. “Subito, messere.” Un inchino ed uscì, lasciando Dacey ed il suo futuro sposo da soli. |
Lanciai un occhiataccia di avvertimento a Betta prima che questa uscisse.
Avevo bisogno di sedermi e mi lasciai andare sul letto. Ero davvero impazzita, non mi sentivo neanche me stessa, quando mai avrei minacciato una ragazza con un coltello. << Cosa volete Jean?>> chiesi anche se non avevo alcun desiderio di parlare |
"Addirittura?" Divertita "Beh, allora vorrà dire che verremo a vedervi così capiremo se le vostre non sono solo parole.." Sorridendo.
Lanciai uno sguardo d'intesa ad Estea. Mi chiedevo come avremmo fatto a scoprire qualcosa su quel misterioso cavaliere. Ma chiedere direttamente non mi sembrava il caso. "Oh beh, con tutti cavalieri in giro non è così facile scegliere..." Con un sorrisetto irriverente. Alla fine eravamo lì per confermare o meno la mia teoria. "Non ne abbiamo visto uno anche oggi?" Ad Estea "Quello che se ne andava in giro con lo scudiero bassino e cicciottello... Aveva due occhi azzurri niente male..." Nascondendo una risatina, per poi alzare le spalle. "Ma dopotutto qualcuno diceva che i cavalieri sono come gli angeli.." Sorridendo a Pisone. "Andiamo, scommetto che avete un sacco di ragazze che vorrebbero farvi da madrina". Sempre sorridendo. |
Alle parole di Didas rimasi allibita ricordando il momento in cui incontrai ser Alvaro sotto la quercia....
Citazione:
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"Non oserai andarci per davvero?" Chiesi allarmata ad Adespos "È troppo rischioso per te... se qualcuno dei soldati o peggio ancora quel verme del Maresciallo ti riconoscesse? Qualsiasi cosa abbia in mente il barone non vale la tua testa... da morto non servi a nessuno..."
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"Io non so dove sia il vostro amico disperso..." disse Josephine a Gwen "... ma so che qui sarete infelice, come tutti coloro che vivono in questo castello... ora è notte ed il padrone non c'è... fuggite dunque... fuggite prima che giunga l'alba..."
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Jean si sedette e poi fissò Dacey.
"Volevo dirvi che non siete obbligata a partecipare a questa trappola..." disse "... potete trovare il modo di restarne fuori... possiamo trovare il modo... non ho piacere che la mia futura sposa partecipi a simili faccende..." |
Feci una leggera risata, appena accennata.
"Non ti chiederò perchè non c'è, tanto so che non me lo diresti" sorridendo e scuotendo la testa. a quel punto mi alzai e mi vestii. "Pronta" dissi a Josephine, un po' a malincuore, mi sarebbe mancata. |
Adespos sorrise appena, per poi accarezzare piano una ciocca ribelle che scendeva come un pendaglio sul bel volto di Gaynor.
"Chi sceglie la vita che abbiamo voluto io ed i miei compagni" disse "sa bene che madonna Morte è amica sempre invitata ad ogni nostro banchetto. Il rischio fa parte di questo gioco. La mia testa non vale questo pericolo? Non è in ballo la mia testa, ma quella di Monsperon e forse di tutta Sygma..." |
Guardai Jean morendo appena il labbro prima di parlare.
<< In realtà... In realtà io voglio andare. Mi sto rendendo conto che ogni giorno che passo rinchiusa in questo castello mi deteriora. Ho bisogno di uscire, di respirare aria nuova, di vedere altri posti e poi per un po' non avrò la presenza del barone intorno. >> Quello sarebbe stato un enorme regalo, vivere anche solo qualche ora senza il barone. << Ma venite anche voi. Mi sentirei meglio ad avervi a fianco e poi siete stato voi a ideare tutto quando. Meritate di venire>> Nonostante la tensione vissuta pochi minuti prima con Betta riuscii a sorridere e mi avvicinai a Jean. << Potremmo vivere senza dover rendere conto a Ferico per un po', non vi piacerebbe? >> Speravo che la proposta fosse abbastanza allettante per lui |
Josephine sorrise appena a Gwen, per poi abbracciarla.
La condusse così al portone del castello, aprendolo è dandole la possibilità di fuggire dal maniero e da quel mondo oscuro. "Andate ed abbiate cura di voi, ragazza mia..." disse la nana. |
"Già, la vita che hai scelto... speravo che l'avermi incontrato avesse cambiato qualcosa, ma evidentemente era una speranza vana... E ricorda, da morto potrai fare ben poco per aiutare Monsperon..."
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