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“Dovreste avere più fiducia in me, piccola.” Disse divertito Hiss ad Eeila. “Sono molto modesto, ma in effetti so il fatto mio.” Ridendo.
Proseguirono e dopo un po' videro una luce. “Mi raccomando... prudenza...” mormorò lui. Avanzarono, scoprendo che la luce proveniva da una porticina semiaperta. |
L'uomo incappucciato si voltò e poi si avvicinò ai due giovani incatenati.
“Voi...” disse Lavaros “... chi siete? E dove siamo?” “Siete nel nulla...” l'uomo incappucciato “... presto sarete ancor meno... cenere...” Lavaros guardò allora Astral accanto a sé. “Vogliono bruciarci vivi...” a lei. |
Elyse stava ancora parlando ad Aegos, quando dall'altro in un attimo si notò come una fiammata.
Qualcosa là dentro stava come bruciando. “E' fuoco...” disse il cavaliere “... dentro stanno bruciando qualcosa...” |
Elv annuì a Cassandra e poi guardò anche lui la vecchia meridiana.
“Non mi ero mai accorto di quella meridiana...” disse “... che strano sistema numerico riporta...” |
L'avevo intuito. Sapevo già quali fossero le loro intenzioni, ma quello che non sapevo era il motivo.
"perché?" chiesi allora guardandolo ostile e con coraggio. "Parla, dannato!" dissi con la rabbia che ormai scorreva nelle vene. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
''Sì, è particolare, non l'avevo mai vista funzionare, è la prima volta'' osservandola ''Ma non mi stupisce che l'abbiano accesa, vista la situazione.''
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"Ehh, hai ragione...allora ora farai da capo guerriero..mi fido delle tue doti".
Avanzammo lentamente e trovammo una porta semiaperta dalla quale proveniva una luce.."Ascoltiamo o si entra?Meglio essere prudenti forse...vedi tu..capitano delle milizie di Serenica..mio Lancillotto..come disse Parvia, ricordi?" guardandolo seria negli occhi azzurri, avevo fiducia in lui ma avevo paura di perderlo pure. |
Una fiammata, forte, intensa.
Strabuzzai gli occhi, incredula. "Andiamo a vedere!" Esclamai. Che diavolo poteva essere? |
L'uomo incappucciato guardò Astral e poi Lavaros, senza dire più nulla.
Poi fece cenno ai suoi e due di quelli si avvicinarono al ragazzo incatenato. Lo sciolsero per poi bloccarlo con forza, fino a trascinarlo verso le Croci che bruciavano. “Bastardi...” disse Lavaros “... bastardi... fatevi vedere in volto... abbiate il coraggio, cani!” Mentre lo trascinavano via da Astral. Intanto, all'esterno di quel luogo, Aegos ed Elyse avevano visto i bagliori delle fiamme, decidendo infine di vedere cosa stesse succedendo. Si affacciarono e videro tutto, l'intera scena. |
“Si, hai ragione...” disse annuendo Elv a Cassandra.
Il funerale solenne procedeva e c'erano i più importanti cittadini della contrada. Anche Rodolfo. Arrivò infine anche Kimsy. Fra la gente Cassandra sentì borbottare qualcuno circa l'assenza di Ennius. E ciò era strano, visto il suo legame col defunto barone. |
Hiss guardò negli occhi di Eeila, sostenendo il suo sguardo.
“Si, mia sacerdotessa...” disse con tono sicuro, virile, quasi fosse una promessa di nuovi servigi. Così entrarono da quella porta semiaperta. Era una stanza non troppo grande, illuminata solo da una lampada. E c'era qualcuno. Un uomo grasso, impegnato a lavare una carriola sporca di sangue. |
"Lasciatelo!" urlai appena li vidi afferrarlo.
"Maledetti vigliacchi, se riesco a liberarmi giuro che farò un falò con le vostre ossa" dissi ignorando il dolore ai polsi. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Quel suo sguardo profondo e la sua voce sicura..quel "si" sibillino..come una promessa per il futuro. La mia mente vaccillò...Eeila..non è il momento.
Hiss senza titubanze aprì quella porta e vi era un uomo che lavava una carriola sporca di sangue e guardai Hiss.."Mentre lo spavento fammi vedere come sei bravo con la spada..minaccialo.". Alzai l' arco e posi la freccia d' oro invisibili sopra con la punta rivolta all' uomo, allungai il braccio portando braccio, arco e gomito in perfetta armonia, pronta a scoccare, aspettando Hiss andasse ad afferrarlo. |
La scena che ci si presentò era raccapricciante.
Stavano bruciando un ragazzo. Era terribile, terribile. Impegnai la spada e guardai Aegos. "Non possiamo lasciarlo morire!" Sentenziai "Dobbiamo intervenire...". Lo guardai "Sono in tanti, serve un piano..." sospirai "in fretta!". |
Stavano trascinando via Lavaros per bruciarlo sulla Croce che ardeva, mentre Astral gridava il suo odio e la sua impotenza. Ad un tratto l'uomo col cappuccio si mostrò, togliendolo e svelando il suo volto.
Era Ennius. http://res.cloudinary.com/lmn/image/...8e8ce7c90e.jpg Lo stesso volto che videro sull'ingresso Aegos ed Elyse. “Già, un piano...” disse lui guardandosi intorno “... ma quale?” Pensando in fretta. “Credo cene sia solo uno...” estraendo la spada “... combattere!” E si lanciò sui due incappucciati che tenevano Lavaros. |
Hiss annuì ad Eeila, estrasse la spada e raggiunse l'uomo grasso alle spalle.
“Una mossa e sei morto...” disse minacciandolo di infilzarlo. Tutto ciò mentre Eeila teneva puntato su di lui il suo arco invisibile. “Chi... chi siete?” Borbottò spaventato l'uomo. “Come siete arrivati qui?” |
Avevo gli occhi attraversasti da una luce scura, intensa.
Quella situazione era terribile, e. Io dovevamo fare qualcosa. Ennius, eccolo! Era lui dietro tutto quello. "Oh si..." mormorai "I piani che mi piacciono..." sussurrai per poi lanciarmi con lui nella mischia. |
Quando lo vidi lo sguardo si riempì di odio. Era Ennius, il maledetto. Grugnii di disgusto a guardarlo, i polsi ormai sanguinavano graffiti, ma sentivo una forza dentro bruciarmi come quelle fiamme.
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Hiss immobilizzò l' uomo.."Poche parole o morirai ... ma prima sotto tortura..vuoi morire bruciato arso da frecce di fuoco" ridendo sadica..."Dimmi chi siete, chi erano quegli uomini e per chi lavori e non stiamo scherzando, portaci dal tuo capo."
Hiss lo teneva fermo.."Tu hai da aggiungere altro, tesoro?" guardando il bel cavaliere. |
Al funerale c'erano tutti, Rodolfo e anche il prete che ci aveva appena sposato.
Però, Ennius non c'era. Ed era strano. "Elv, Ennius non c'è. È strano, ci sono tutte le persone più influenti, tranne lui." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, è strano...” disse Elv a Cassandra.
Intanto la bara con i resti del barone fu portata in chiesa e Kimsy tenne una sentita predica per il solenne funerale. Su tutti aleggiava la paura primordiale portata dalla bestia. “E' la maledizione del rosso!” Gridò ad un tratto un uomo fra la folla. “La bestia è un essere infernale che la maledizione ha evocato per distruggerci!” Ma subito fu zittito dai soldati. |
Tutto accadde velocemente.
Astral vide prima Lavaros portato via a forza, poi Ennius che smascherava il suo vero se stesso ed infine l'improvviso arrivo delle due misteriose figure, Aegos ed Elyse, che aggredirono gli uomini incappucciati. L'arrivo dei due fece sì che Lavaros si liberasse e subito corresse poi da Astral. “Ora ti aiuto io...” disse cercando di liberarla. Ennius intanto, nel clamore generale, fece perdere le sue tracce. |
“Direi di no...” disse sorridendo Hiss ad Eeila, mentre teneva fermo con la spada l'uomo grasso “... sei stata molto convincente... come sempre.” Facendole l'occhiolino.
“Io so poco...” farfugliò il grassone “... molto poco...” “Comincia a cantare.” Intimò Hiss. “Io sono un semplice custode...” il grasso “... mi devo solo occupare di lei... altro non so... lo giuro... è la verità... lo giuro...” |
Fu un attimo: due persone armate, tra cui una bellissima donna bionda, attaccarono gli uomini incappucciati e liberarono Lavaros che subito corse da me.
"No! Non preoccuparti per me, cerca Ennius, uccidilo!" dissi cercando di apparire calma. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
A quella parole di Hiss mi sfuggì un sorriso sensuale e complice.
Poi udimmo le parole di quell' uomo grasso e guardai la carriola sporca di sangue ed ebbi una intuizione e guardai Hiss..."Lei chi? La bestia? Portaci da lei..parlaci di lei e il suo punto debole..e forse vivrai..forse...vero Hiss?". Poteva essere la bestia vista nel libro...e quelle parole..invocazioni o cosa...si doveva annientarla..o annientare chi la comandava. |
Il funerale proseguì, con una sentita predica del Monsignore.
Ad un certo punto, poi, un uomo iniziò ad urlare ed io cercai di capire più parole possibili, prima che fosse zittito dalle guardie. E' la maledizione del rosso!La bestia è un essere infernale che la maledizione ha evocato per distruggerci! "Il Rosso! Era quell'eretico che hanno bruciato!" dissi ad Elv. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La luce del fuoco, le urla di una ragazza, il cappuccio bianco di quegli uomini, il ragazzo che cercava di divincolarsi.
Sorgemmo dalla foschia come due spettri neri, armati e pericolosi, avventandoci su quegli uomini incappucciati con ferocia inaudita. Io non aspettavo altro, prima di conoscere l'amore, l'unica cosa che mi rendeva davvero me stessa era combattere. Perciò lasciai che Damasgrada mi guidasse in quella danza infuocata, in cui gli stupiti uomini incappucciati provavano a divincolarsi, di cui gli facevamo perdere il senso. Io e Aegos combattevamo insieme, come se lo avessimo fatto da sempre. Pur essendo nella foga, nell'ardore della battaglia, i nostri corpi si cercavano, guardandosi le spalle istintivamente, come un istinto atavico che ci portava a prenderci cura uno dell'altra anche in quel momento così concitato. Non ebbi pietà per nessuno. Ero una furia, in quel chiaroscuro spettrale illuminato dalle croci di fuoco. La lama di Damasgrada brillava, e insieme brillava l'azzurro dei nostri occhi, in quella danza di morte, sangue, fuoco. Il ragazzo era tornato dalla ragazza incatenata, e io mi persi un momento per guardarli, e sorridere di quel momento di tenerezza in mezzo al tanfo della morte che si respirava tutto intorno. Una luce, flebile ma bellissima che dava il senso a tutto quello. Valeva la pena combattere per difendere quel giovane amore. Non mi dire, sei diventata tenera adesso? La cinica voce nella mia testa mi distrasse da quel pensiero. E la ringraziai quando vidi arrivare un fendente su di me, da non so bene quale uomo incappucciato, dopotutto erano tutti uguali. Allora continuai e continuai a combattere al fianco di Aegos, mentre il mio corpo si beava di tutto quello, accendendosi di adrenalina, intensa e calda. Il battito accelerato, il respiro corto, una luce negli occhi che Aegos non mi aveva mai visto, ma che era parte di me. Non volevo nasconderla, volevo che mi vedesse tutta. Volevo che vedesse ogni parte del mio corpo, del mio cuore, della mia anima, del mio essere... e decidesse di amarmi lo stesso. Nonostante i miei difetti, il mio carattere, le mie passioni, nonostante tutto. Di tanto in tanto lo guardavo, quanto era bello mentre combatteva. Era dannatamente bello, e se non fossi stata particolarmente impegnata in quel momento gli sarei volentieri saltata addosso, lì, subito, adesso. Elyse Philoumene de Marbrè! Su, contegno... prima pensa a salvare la pelle, poi ne parliamo... Risi tra me nel sentire la mia voce autoritaria che mi comandava dall'interno. Agli ordini, mia regina! Continuai a combattere, ancora e ancora, come se il tempo si fosse cristallizzato in quell'istante. Noi due fuori dal mondo, ancora una volta, solo che c'erano degli ostacoli, degli esseri che osavano disturbare il nostro idillio di spada e sangue. Ancora per poco, sarebbero caduti uno dopo l'altro. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...77f9e578a5.jpg |
“Già...” disse Elv “... sembra che il suo fantasma tormenti ancora questo luogo...” guardando poi la meridiana col Sole che proiettava ombre sempre più lunghe ed inquieta sui suoi numeri.
Ad un tratto Cassandra notò una carrozza entrare in paese. |
Lavaros tornò da Astral per liberarla.
“Smettila...” disse cercando di liberare i suoi polsi e le sue caviglie dalle catene “... non ti lascerò qui incatenata...” riuscendo finalmente ad aprire i bracciali di ferro. Intanto, Aegos ed Elyse si erano gettati nella mischia. Cominciarono a combattere contro quegli uomini incappucciati. Fu un combattimento serrato, veloce, caotico. Lame che sibilavano ovunque, sangue, grida, abiti e carni lacerate. Una volta liberata Astral, anche Lavaros si gettò nella mischia per combattere. |
Sospirai un po' inquieta per quella situazione, mentre notavo una carrozza arrivare in paese.
"Chissà chi è..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lavaros ignorò le mie richieste e mi liberò: le mani e i polsi erano mal ridotti, ma non mi lasciai intimorire. Vidi poi Lavaros si gettò a combattere contro quegli uomini incappucciati ed io rimasi lì a fissare incredula. Oh no, basta. Mi rifiutavo di rimanere a guardare, come se fossi ancora in quella dannata gabbia. Afferrai il mio pugnale e mi gettai nella mischia anche io, iniziando ad uccidere chiunque avessi sotto tiro.
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Elv si voltò e vide la carrozza.
Arrivò davanti alla chiesa, si fermò e subito il cocchiere fece scendere colui che era a bordo. Si trattava di Ennius che abbigliato in modo, come suo solito sempre distinto, entrò in chiesa. “Ecco chi era...” disse Elv a Cassandra. |
Una volta libera, anche Astral si gettò nella mischia.
Si unì agli altri tre e iniziò a combattere. Aegos, Elyse, Lavaros e lei tennero testa a queli uomini incappucciati senza indietreggiare mai. Ma ad un tratto arrivarono altri di quegli individui misteriosi. “Spuntano come funghi...” disse Aegos “... dannati!” “Voglio solo un altro attimo di vita...” battendosi Lavaros “... per mandarne all'Inferno il più possibile...” |
Da quella carrozza, scese Ennius.
"Già, ma mi piacerebbe sapere perché ha ritardato..." stizzita, scuotendo la testa. Poi mi voltai verso Elv, prendendogli la mano. "Possiamo andare, adesso? Non è che mi vada a genio passate il giorno del mio matrimonio ad un funerale..." stringendomi nelle spalle. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il combattimento continuava, rapido, veloce, insaziabile.
Non mi fermavo, combattevo uno, l'altro, l'altro ancora, chiunque mi si parasse sul cammino. E Aegos era lì, al mio fianco, un sincrono perfetto. Un'armonia di spade, ferro, fuoco, sangue e sudore. Anche il ragazzo si unì a noi, aveva coraggio da vendere, dopotutto. Ma chi mi stupì più di tutti fu la ragazza, che si gettò nella mischia armata solo di un pugnale. Era bellissimo vedere un anima pura e coraggiosa, ovvio non la conoscevo, ma in quel momento sembrava l'unica fiammella di luce nella morte circostante. Allora mi avvicinai, fermando un fendente vicino a lei. Le sorrisi, e senza dire niente, perchè non c'era tempo per le parole, le porsi uno dei miei pugnali, che con due si combatte meglio, e se ne avesse perso uno avrebbe avuto l'altro. Poi arrivarono altri incappucciati, e io mi voltai istintivamente verso Aegos. "Più sono, più ne uccideremo..." con gli occhi ormai presi dall'impeto della battaglia. |
Ero concentrata. Nella mia testa rivedevo le mosse delle lotte dei miei amici nelle gabbie e le limitavo in maniera perfetta. Certo, non ero niente in confronto a Lavaros e agli altri due, decisamente più esperti di me e più forti. La donna dai capelli biondi e a dir poco bellissima, mi si avvicinò, difendendomi le spalle.
"Grazie" dissi ricambiando il sorriso, poi lei mi offrì un altro pugnale e mi sentì parte del gruppo. Allora ripresi a lottare ma presto, se ne aggiunsero altri, la situazione stava sfuggendo di mano. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Si, certo...” disse Elv a Cassandra “... anche io voglio stare solo con te, amore...” prendendola per mano.
E mentre stavano andando via, Ennius salì verso l'Altare per un breve discorso in memoria del barone. |
Sorrisi ad Elv prendendo la sua mano.
Mentre camminavamo, vidi Ennius saltare sull'altare per un discorso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La battaglia incalzava.
Aegos, Elyse, Astral e Lavaros non si tiravano indietro, ma lo scontro era impari. Molti infatti di quegli uomini incappucciati erano morti, ma tanti altri erano giunti in loro soccorso. Ed ormai i quattro erano concentrati. Allora tutti quelli li assalirono contemporaneamente. Furono momenti difficili. Un attimo dopo tutto si fece buio, nonostante le Croci fiammeggianti. |
“Conoscevo bene il signor barone...” disse Ennius ai presenti “... egli amava queste terre più disse stesso... e forse, morendo nella brughiera, il suo spirito troverà pace... ma non noi.” Fissando tutti. “Ma non noi. Non fino a quando non si troverà quella bestia e la si ucciderà. E poi il signor barone aveva un desiderio...”
Mentre Cassandra ed Elv stavano andando via. |
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