Lo ascoltavo, dovendo far fronte ancora una volta alla sua perplessità, alla sua non accettazione.
"Io voglio essere accettata, non aiutata" dissi, con voce sottile, mentre lui probabilmente evitava pure di ascoltarmi e accendeva la tv.
TV che parlava di un nuovo bambino scomparso.
Per l'appunto.
Lo guardai per vedere quale effetto avesse avuto su di lui la notizia.

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"No!" urlai, parandomi davanti al ragazzo, per poi girargli il braccio dietro la schiena.
"Non ti azzardare a toccarlo!" minacciosa, prendendo un tagliacarte dal tavolo, per puntarlo contro di lui.
Avevo gli occhi fuori dalle orbite, una luce rossa e intensa si diramava, sembravo lanciare lampi di follia.
Non mi importava di niente, di niente, in quel momento.
Volevo solo poter morire insieme al mio Amore.
Possibilmente uccidere quel bastardo, sì, quello mi sarebbe piaciuto parecchio.
Allora lo colpii, lo colpii con quel tagliacarte al collo, con tutta la forza che avevo.
Nessuno poteva portarlo via, nessuno, nessuno.
Ormai ero fuori di me, ormai ero completamente sprofondata in un mondo in cui nulla importava, nemmeno la mia vita.
"Dovrai passare sul mio cadavere prima di poterlo anche solo sfiorare..." minacciosa e folle "Ti ucciderò con le unghie e con i denti se necessario... non credere che mi servano delle armi.." con gli occhi ormai folli.

Clio colpì Rio, ma ad un tratto Morder dietro di lei la tramortì con un colpo alla nuca.
“Dannata...” disse “... tu come stai?” Al nipote.
“Sto bene, è un taglio superficiale...” ansimò Rio.
“Portala di là.” Ordinò lo scrittore.
Rio prese Clio sulle spalle e la portò in una stanza, dove c'era Altea legata su un letto.
Ma lo sforzo fatto aveva fatto sanguinare di più la ferita.
Perse i sensi e cadde a terra.

Elv si voltò incredulo verso Gwen.
“Un altro bambino...” disse “... un altro... e tu lo sapevi...” stupito, attonito “... e... e dimmi... sapresti capire dove potrebbe essere adesso?”

Ad un tratto ..colpo di scena..entrò Rio con la psicologa strana in braccio, tramortita.
Ma che stava succedendo..."Monter" urlai..."Maledetto tu, tuo nipote e quello stupido pagliaccio...ma giuro se ne esco viva farete tutti una brutta fine..." qui ci voleva il Merlo..il Jinn...dove sarai mai..Guisgard, il merlo..e per un attimo mi tornò in mente quella notte sul Lungo Lagno, quel bacio rubato che lo aveva turbato perchè non era uomo per me..nessuno lo era Tesoro, a quanto pare"
Era certo..la Rosa Nera, almeno, aveva indovinato il caso ma non lo avrebbe raccontato ai posteri purtroppo.
Ad un tratto Rio cadde a terra sanguinante..fuori uno..forse.

Blaue Blume
 

Avanti, spara maledizione, buono a nulla che non sei altro...
Ma non sparò, probabilmente era troppo incapace per fare una cosa così semplice.
Però qualcuno mi colpì e tutto divenne buio.
Non ebbi nemmeno il tempo di pensare, di rendermi conto di quello che stava succedendo.
È questo morire?
Ma poi invece mi accorsi che non ero affatto morta, e che qualcuno mi stava trasportando.
Dannato!
Mi fece cadere a terra, per di più, che per poco non sbattevo la testa contro il muro.
Allora lo guardai, e mi resi conto che era svenuto per la ferita.
Oh piccino...
Lo guardai con quell'espressione folle e trasfigurata che avevo, condita dall'odio per quell'uomo sconosciuto che mi aveva portato via il mio Amore.
Allora mi avvicinai e gli girai il collo.
"Questo è per Guisgard, lurido bastardo.." tra i denti, e poco mi importava se non aveva sentito.
Gli presi la pistola e corsi fuori, dovevo portare Guisgard fuori di lì, dovevo riuscire a trovarlo e a portarlo via, fosse stata l'ultima cosa che avrei fatto in vita mia.
Di vivere ormai non mi importava più, non mi importava più niente.
Ma dovevo portarlo fuori di lì, a qualunque costo.
Così, con la pistola in mano, andai in cerca del corpo di Guisgard.
Prima di uscire avevo slegato le corde che legavano la donna al letto.

Ecco, adesso siamo sulla strada giunta
Rimasi in attimo pensierosa.
"No, purtroppo no..." scuotendo la testa.

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“Gwen, se davvero hai avuto una visione... allora ripensa a ciò che hai visto, a ciò hai sentito... parola per parola... concentrati...” disse Elv.

Cercai di concentrarmi al massimo e far emergere ogni dettaglio.
"Mi hanno detto di una stanza buia e fredda, ma non so che stanza sia" risposi.

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Clio riprese conoscenza e spezzò il collo di Rio.
Poi prese la pistola, liberò Altea legata al letto ed andò in cerca di Guisgard, o meglio del suo cadavere.
Ma prima che potesse tornare dove lo aveva lasciato morto, passando davanti ad una porta chiusa sentì giungere dai mormorii.

"Concentrati..." disse Elv a Gwen "... qualche altro dettaglio? Concentrati... in nome del Cielo..."

La donna mi liberò...

Capii era successo qualcosa a Guisgard e la cosa mi allarmava, non sapere cosa fosse successo.
Poi un mormorio, presi la mini pistola dalla cintura e la aprii..bell' oggettino.
"Viene da questa stanza..forse sono i ragazzi che prima hanno preso con me..entriamo..fai attenzione..vi è uno psicopatico che ho trovato di fronte all' Imperion Nolhian vestito di pagliaccio, ha ucciso il mio collega..penso sia legato a Monter e non solo.." e alzando la gamba ruppi la serratura con il tacco a spillo..si poteva entrare.."E puntai la pistola mettendomi di nascosto dalla porta e guardando dentro.

Sospirai avvilita prendendomi la testa fra le mani.
Dettagli, dettagli.
"Hanno detto che lui ha paura del buio, che non vuole stare in quella stanza fredda e trema ad ogni fischio. Oggi ho visto prima le due bambine, che mi hanno detto che non si tratta di un uomo, e poi lo scrittore ed un uomo con un costume grottesco. Dovrebbe essere tutto" sospirando.
Poi ricorxai un'altra cosa.
"Ah, ho parlato con un uomo al bar. Si è suicidato perché aveva scoperto troppe cose su chi sta facendo questo scempio e anche lui mi ha parlato di quei due."

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Era una situazione nuova per me. Neanche nei miei libri ero mai riuscita a descrivere una situazione simile. La ragazza parve meno matta quando si presentò come detective, ma non era comunque normale sparare ad un pupazzo. Una risata mi fece rabbrividire e un gas ci fece tossire... Facendoci perdere i sensi.

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La donna mi seguì e parlò di non so bene che cosa.
Non mi importava, non mi importava niente in quel momento, che non fosse trovare il corpo di Guisgard e portarlo via di lì.
Percorsi a passo svelto il corridoio, ma me la ritrovai dietro.
Oh, per la miseria, se continua a seguirmi giuro che si prende una pallottola..
Non ero nelle condizioni di fare conversazione, o di avere qualcuno intorno.
Tantomeno lei..
Si fermò davanti alla porta, dicendo che c'erano altri ostaggi.
A me fregava meno di zero, e poi c'era lei no?
"Io ho da fare.." dissi solo, spiccia, per poi lasciarla lì ad armeggiare con la porta e tornare invece dove avevo lasciato il cadavere di Guisgard.
Entrai circospetta, guardandomi intorno, controllando ogni angolo con la pistola del tizio morto.
Ti porterò via di qui, te lo prometto...

Elv restò pensieroso,ripetendo piano ogni parola di Gwen.
“Un fischio...” disse infine “... un fischio... cosa può significare? Dove si può sentire un fischio qui ad Afragolopolis? Dove? Cosa fischia? Non c'è il mare qui, quindi nessun porto e nessuna nave... un treno!” Esclamò. “La stazione! Deve trattarsi di un posto non lontano dalla stazione!”

Aspettai mentre rifletteva e seguii i suoi ragionamenti.
Sì!
Un treno!
"Certo, può essere" annuendo "Cosa c'è vicino alla stazione?"

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Le loro strade si divisero.
Altea decise di aprire quella porta e lo fece senza troppi complimenti.
Entrò e trovò, come da lei immaginato, Nyoko e Pier legati su due sedie.
Avevano da poco ripreso conoscenza.
Clio invece proseguì, tornò nel salone ma con sua sorpresa non trovò il cadavere di Guisgard.
A terra c'era solo il corpo senza vita di Monter ed un vassoio, con un proiettile bloccato dentro.
Lo stesso vassoio preso da Guisgard quando Rio li minacciava.
http://it.pixword.net/image-BURST_1431.jpg

Non sapevo dov'ero ma la mia prima preoccupazione fu lui.
"Pier!" dico strattonandomi e cercandolo con lo sguardo.

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“Adesso vediamo...” disse Elv prendendo il tablet, per poi consultare una cartina della città “... non è semplice... forse qui...” indicò col dito “... dove ci sono questi vecchi depositi... sembra l'unico posto dove potrebbero nascondere qualcosa... vieni, andiamo... tentare di convincere gli sbirri credo sia inutile senza prove...” a Gwen.

Mi avvicinai a lui e seguii le sue dita e le sue indicazioni sul tablet.
Beh, quale posto migliore di un deposito abbandonato per far sparire qualcuno?
Il suo ragionamento non faceva una piega, infatti annuii e mi alzai, prendendo la giacca.

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Arrivai di corsa nella stanza, ma non c'era più.
No, no, no... iniziai a guardarmi in giro, ormai preda di un moto senza fine.
Dove l'avete portato, maledetti bastardi?
Allora mi guardai intorno e trovai Monter a terra, e un vassoietto con un proiettile bloccato all'interno.
Guisgard!
Per un momento sperai, sperai che potesse essere ancora vivo, ed il cuore riprese a battere.
Bravo, fingiti morto e fammi venire un infarto...
Adesso dovevo trovarlo, sempre che fosse ancora lì, ma erano morti entrambi ormai.
E se fosse ancora lì?
"Guisgard?" azzardai a chiamare, titubante "L'altro è morto, l'ho ucciso io.." guardandomi attorno co la pistola pronta.

Sospirai e vidi i due ragazzi, presi un coltellino e li liberai. ."Non so come ci hanno portati nella casa dello scrittore..Monter. Quella risata grottesca e il gas rosso..è stato quel pagliaccio. .magari è un pazzo uscito dall'Imperion."
Narrai in breve il legame tra i libri dello scrittore con i delitti del maniaco.."Ci conviene uscire da questa stanza..sembra la casa degli orrori".

Ascoltai la ragazza mentre ci liberava, rimanendo perplessa. "Non capisco... Come può un pupazzo essere pazzo? Cioè... Non sto capendo... Cosa diamine sta succedendo?" dico nervosa.

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Gwen ed Elv presero l'auto e sfrecciarono verso i vecchi depositi dietro la stazione.
Era notte ormai e le strade fi Afragolopolis appariva sgombre quasi del tutto dal traffico.
Elv correva, sperando di arrivare in fretta.
Ma ad un tratto udirono la sirena della polizia.
“Dannazione...” disse lui “... correvo troppo... ma non posso fermarmi... ed accelerò.
http://farm5.static.flickr.com/4030/...7a4ddb3d_o.jpg

Salimmo in macchina ed Elv iniziò a correre, cercando di arrivare il prima possibile.
Dovevamo farcela, per forza.
Ad un tratto, la polizia.
Sospirai esasperata, guardando continuamente dietro, mentre Elv continuava la sua folle corsa verso i depositi.
Ci mancava solo che la polizia ci fermasse ed eravamo a posto; ma noi non potevamo fermarci, dovevamo fare il possibile e arrivare.

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Altea liberò Nyoko e Pier e subito il poliziotto si sincerò delle condizioni della sua giovane amante.
“Grazie...” disse poi ad Altea “... mi perdoni se inizialmente ho dubitato di lei... ma è il mio mestiere... comunque ha ragione...questa casa è degna di un noir... dobbiamo uscire e chiamare la mia squadra... cerchiamo un'uscita.”

"No..Non è un pupazzo" perplessa pure io.."Era una persona in carne ed ossa..ma completamente folle..Non comprendo pure io..e temo lui, Monter e Rio..il nipote dello scrittore. .abbiano a che vedere con la morte dei ragazzini. .forse dovremmo chiamare i tuoi colleghi" al ragazzo annuendo alla sua stessa idea.

Clio, preda di dubbi e preoccupazioni, non si accorse di un'ombra dietro di lei.
Ad un tratto udì una risata grottesca.
“Vediamo se sei brava a ragionare nel crepuscolo al pallore spettrale di Venere morente...” disse qualcuno.
Era un bizzarro pagliaccio.
Il suo sguardo però era sinistro e carico d'odio.
"Se aspettavo te per uscire da quel posto stavo fresco..." aggiunse divertito.
https://pbs.twimg.com/media/C0wpBCZXAAApE5B.jpg

Sorrisi a Pier, abbracciandolo come se mi fosse mancato da secoli, un po' era così per me. "Ma è pazzesco..." dissi rivolta alla ragazza. Poi guardai Pier e annuii "non so come possa esservi utile io, in questo momento, ma se ci sarà bisogno io ci sono" dissi un po' spaventata.

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Pier annuì, prese Nyoko per mano e fece segno ad Altea di andare.
In breve si ritrovarono nel cortile.
Il poliziotto però aveva perso il cellulare.
“Mi è stato portato via mentre ero svenuto...” disse con rabbia “... non posso chiamare i miei colleghi...” guardò Nyoko "... colpa mia, piccola, se ti ritrovi in questo pasticcio..." accarezzandole il viso.

Una risata, una risata grottesca.
Cosa ci sarà mai da ridere, poi?
Mi voltai e vidi un pagliaccio, e dalle sue parole mi resi conto che altri non era che Fabbrus.
Ci mancava anche lui adesso.
"Beh ho avuto dei contrattempi.." guardandolo, sbuffando "E comunque non mi sembri affatto rinchiuso, anzi, pare che tu entra ed esca come ti pare, e quindi mi stavate solo facendo perdere tempo, come se non avessi di meglio da fare..." scuotendo la testa "..e a proposito.. la tua fidanzata è adorabile...".
Non avevo tempo, non avevo tempo per tutto quello.
"Senti che vuoi, Daniel, eh? Ho da fare.." guardandolo negli occhi.
Quell'espressione poteva terrorizzare gli altri, ma io ci ho vissuto tutta la vita con gente del genere, cosa volete che mi freghi?
Volevo solo sapere una volta per tutte cosa fosse successo a Guisgard, anche perchè se davvero si era finto morto...
Ti stavi immolando per niente? Brava, impara a perdere la testa..

"Ognuno a modo suo è utile. .può stare tranquilla..ha un ottimo difensore noto" sorridendole e facendo cenno al ragazzo di uscire dalla porta.."Ah io sono Altea..".Eravamo in giardino ed ascoltai. ."Posso telefonare io..o entriamo e cerchiamo un telefono".

"No... non importa" dissi sorridendo. "Almeno sono con te" guardandolo negli occhi e perdendomi nel verde acceso e immenso.

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Elv diede gas.
“Tieniti forte...” disse a Gwen.
Cominciò l'inseguimento.
Le due auto sfrecciavano nella notte fra le strade illuminate di Afragolopolis.
Elv cercava di correre il più possibile, in quella lotta contro il tempo.
I vecchi depositi non erano lontani.
Finalmente arrivarono.
L'auto dei due svoltò rapida, ma finì contro un vecchio capannone.
Lo scontro fu duro.
“Gwen...” Elv cercando lo sguardo di Gwen “... come stai? Sei tutta intera?”
La ragazza aveva solo qualche livido.

Fabbrus rise a quelle parole di Clio.
“Si, ho trovato un ottimo modo per entrare ed uscire dal manicomio...” disse “... Morder non è affatto stupido... anzi, non era... a proposito... chi lo ha accoppato? Tu forse? Ah, dimenticavo... la mia ragazza... ora credo galleggi nel Lagno... credeva davvero al grande Amore, sai?” Ridendo.

Correvamo, correvamo, era un inseguimento senza fine.
La polizia continuava a starci addosso ed Elv a dare gas senza sosta.
Correvamo contro la polizia, ma soprattutto contro il tempo.
Il tempo, che rischiava di mietere impietosamente un'altra vittima.
Finalmente riuscimmo a seminarli svoltando l'angolo, ma andammo a sbattere contro un capannone e al momento dell'impatto cacciai un urlo.
Più per la paura che per altro, infatti sembrava stessi benone.
"Sì, sto bene, sto bene. Tu? Stai bene!" ansiosa, cercando la sua mano.

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Pier guardò Nyoko e le sorrise.
“Io invece sono Pier e lei è Nyoko.” Disse poi ad Altea.
Allora uscirono dal cortile e varcarono il cancello della villa, ritrovandosi nel cuore della campagna in piena notte.
“Non è molto allegro qui...” mormorò lui.

Strinsi la mano alla detective in nero e guardai ingiro, in cerca di un modo per rendermi utile.

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Seguimmo Pier.."Eh mio padre mi voleva nella Federale.." sospirai quando ci trovammo in campagna in piena notte.
Presi la torcia ad infrarossi.."Dove porterà questo posto".