Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 27-08-2018 00.10.01

“No, aspettiamo arrivino i due ragazzi.” Disse il professore ad Altea.
La donna li guardò incuriosita.
In quel momento arrivarono anche Gwen ed Elv.
Allora lo scienziato chiese ad Altea di raccontare tutto dall'inizio, davanti a loro.

Altea 27-08-2018 00.14.57

Annuii al professore e guardai il ragazzo e la ragazza e li salutai "Il professore sostiene abbiamo vissuto la stessa storia, prima di essere qui mi trovavo in uno strano posto chiamato Agnostor, in quel posto vi era stata una rivoluzione e mi aveva detto un uomo vi erano pure dei dissidenti perché avevano eliminato ogni Credo. Per lo più non sapevano nemmeno dell' esistenza della Terra" presi una pausa e ripresi "Io prima di arrivarci ero su una nave che poi naufragò ed ero in una scialuppa ma laggiù trovai un astronauta il quale precipitò col suo velivolo pure lui risucchiato..non ho capito cosa sia successo...se avete voi delle domande?Dimenticavo ad Agnostor tutto ruotava sulla scienza e nulla altro" ai due.

Destresya 27-08-2018 00.15.09

Il suono dei suoi gemiti soffocati nutriva la mia lussuria, rendendola sempre più forte, incontrollabile, proibita e inarrestabile.
Volevo strappargliene ancora e ancora e ancora.
Vedevo l’eccitazione sul suo viso, lo vedevo contrarsi, stringere gli occhi.
Ma la sentivo anche sul membro che torturavo con la lingua, lambendolo in un movimento lento che voleva essere una tortura.
Cresceva sempre di più, liberandosi e ergendosi sempre più fiero per abbandonarsi a quella tortura.
Una lenta e inarrestabile tortura che voleva portarlo al limite, farlo impazzire.
Ma poi non resistetti più, e la mia fame ebbe la meglio.
Lasciai affondare il sesso nella mia bocca, facendolo arrivare fino alle pareti della gola.
Il gemito profondo e forte che emise il mio bel guardiacaccia si propagò in tutto il mio corpo, accendendolo di una nuova passione.
Allora iniziai a muovermi avanti e indietro, stringendo il membro in una morsa calda e umida.
Quel gioco proibito si faceva sempre più caldo, sempre più intenso, sempre più forte.
Volevo gustarmi tutta quella virilità, renderla mia, farlo impazzire, urlare, godere.
Non gli lasciavo tregua, continuavo ancora e ancora, in un ritmo sempre più incalzante, sempre più forte.
Non capivo più niente, ero completamente abbandonata a quel gioco, alla sua virilità, cullata dai suoi gemiti che mi inebriavano sempre di più.
Sentivo il suo sapore attraversarmi la bocca, riempirmi, un sapore di cui non ero mai sazia, ma che volevo sempre di più sempre di più.
Ancora e ancora.

Lady Gwen 27-08-2018 00.19.54

C'era una donna che sosteneva di aver avuto la nostra stessa esperienza.
Ed era ovvio perché.
Era quella macchina la causa.
"È tutto vero. La causa è una macchina che abbiamo trovato, è quella che ha causato quegli strani fenomeni" risposi, guardando l'uomo.

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Altea 27-08-2018 00.22.56

La donna si rivolse al professore e io la guardai "Scusate, quale macchina? Vi è ancora? Magari se ci saliamo possiamo tornare da dove siamo venuti" sospirando.

Guisgard 27-08-2018 00.24.27

Tutto era sempre più folle, più incredibile.
Eppure lo scienziato voleva crederci.
“E' assurdo...” disse la donna.
“No, credo siano sinceri.” Lo scienziato. “Forse tutto ciò ha un nome ed una spiegazione, che però con le loro conoscenze questi tre non sono in grado di comprendere.” Indicando Altea, Gwen ed Elv. “Ditemi...” ai tre “... mi portereste sul luogo in cui si trova questa macchina del Tempo?”

Lady Gwen 27-08-2018 00.27.46

Forse iniziava a crederci.
Era difficile rimanere scettico con tre testimonianze.
"Possiamo provarci, sì" annuendo "Dovremmo poter ritrovare il luogo. Il fatto è che non abbiamo molta competenza su come funzioni,nci vorrebbe Engener, che è ancora presso gli zingari..."

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Altea 27-08-2018 00.30.02

"Un nome? E quale...io non so dove si trova questa macchina del Tempo e non ne ero a conoscenza fino ora, presumo solo i due ragazzi lo sappiano".

Guisgard 27-08-2018 00.35.05

In un attimo Destresya prese nella sua calda bocca tutto il fallo eretto di Taddeon, spingendolo fino quasi in gola.
Cominciò allora ad assaporarlo con gusto, desiderio e lussuria, strappando profondi gemiti al suo guardiacaccia.
L'uomo mise una mano sulla testa di lei, iniziando ad assecondare i suoi movimenti e rendere più bello quel bellissimo massaggio di pura sensualità.
“Ohhh... si...” disse lui in pieno godimento “... così...” aumentando la forza ed il ritmo con cui teneva la testa della marchesa.
In breve la ragazza cominciò a sentire forte la pressione di quella mano sulla testa, che spingeva in modo forsennato.
Tutto divenne sfrenato ed incontrollabile e lei ormai a stento riusciva a respirare, preda com'era di quella morsa che la obbligava a continuare con vigore.
Taddeon gemeva e godeva, sentendo la carne viva della sua virilità intrappolata e sollazzata dalla bocca di lei.
Era un continuo godimento, una sorta di gara di resistenza tra la padrona ed il suo servitore.
Quel corpo magnificamente dotato di vigoria, di forza, di resistenza doveva ben figurare davanti alla marchesa, dimostrare di essere sempre pronto ad obbedire ed a soddisfarla.
E continuavano ancora ed ancora.
Quella mano, come una tenaglia, era sempre lì ed ormai Destresya sentiva crampi al collo e dolore alla mascella tanto che il tutto era diventato così intenso e sfrenato.

Guisgard 27-08-2018 00.37.25

Lo scienziato annuì a Gwen.
“Allora ci condurrete voi dove si trova questa macchina.” Ai due ragazzi. “Ci andremo adesso stesso.” Ad Altea ed a Settimio. “Prepara la carrozza e seguici col carro della stalla.” A quest'ultimo.
Poco dopo erano pronti per partire.

Lady Gwen 27-08-2018 00.39.47

Annuii e poco dopo eravamo già pronti per partire.
Speravo che le mie fiamme azzurre fossero ancora lì a segnare il percorso per la macchina, altrimenti avremmo avuto grosse difficoltà a ritrovarla.

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Altea 27-08-2018 00.43.34

Rimasi vicino al professore, quindi qualcuno si divertiva a sbatterci da un posto all' altro..volevo proprio vederlo questo scienziato però era la unica via di fuga.
Così mi unii agli altri per partire.

Destresya 27-08-2018 00.54.08

Quelle parole, quel gemito liberatorio e incontrollato, più quella mano sulla mia testa.
Tutto era ormai divenuto sfrenato, caldo e intenso, così forte da non riuscire fermarsi.
La stanza trasudava di sesso, passione, dei nostri corpi sudati e vogliosi.
Sentivo il sudore imperlare il mio corpo, scorrendo leggero sulla mia pelle, mentre il suo membro era sempre più caldo e bagnato, nella mia bocca.
Oh ma la sua mano ora era sulla mia testa, e continuava ad assecondare i miei movimenti, a spingermi sempre di più, sempre più forte.
Un ritmo che sostenevo, che procavo con la lingua che si muoveva all’interno della bocca, facendolo impazzire in quel crescendo di pura lussuria.
Ancora e ancora e ancora.
Ormai riempiva tutta la mia bocca, la mia gola, perché il suo movimento continuava a spingermi sempre di più, sempre più in profondità.
Non riuscivo a respirare, ma non mi fermavo, la voglia era più forte di ogni altra cosa, il desiderio di assaporare quel membro così saldo e voglioso, che mi stava facendo impazzire.
Avevo le lacrime agli occhi, ma continuavo a muovermi, su e giù, sempre più in fondo, in quel gioco proibito ma bellissimo.
Sarei potuta andare avanti all’infinito.
Quando cedetti, vinta dai conati e dalla mancanza del respiro, lo spinsi via, portando la testa all’indietro, per poi guardarlo negli occhi, con un’espressione che mostrava tutta la mia lussuria, voglia, desidero e passione.
“Prendimi...” sussurrai, una volta recuperata la vice, con tono lascivo, fremente, quasi un gemito.

Guisgard 27-08-2018 00.56.28

La carrozza ed il carro partirono, fino a raggiungere il bosco.
Attraversarono un bel tratto di vegetazione, seguendo le indicazioni di Gwen fino ad arrivare dove ancora brillavano i fuochi fatui accesi da lei.
Appena vi giunsero la carrozza ed il carro i fuochi si spensero per magia.
C'era anche lo strano macchinario.
Lo scienziato lo guardò con profonda attenzione, curiosità ed interesse.
Poi ordinò a Settimio di caricarla sul carro.
Così fecero ritorno al palazzo.
La macchina del Tempo fu portata nella cantina e qui lo scienziato iniziò ad analizzarla.
“Speriamo sappia riportarci da dove siamo venuti.” Disse Elv a Gwen e ad Altea.

Altea 27-08-2018 01.00.59

Arrivammo dove si trovava quel macchinario e lo guardai attentamente, poi il professore ordinò di portarlo in cantina e partimmo di nuovo verso il Palazzo.
Alle parole del ragazzo mi avvicinai a lui titubante.."E perché vuole analizzarla, non ha preso lo scienziato, presumo solo lui sappia usarla, non è che vuole farne lui qualche uso? Ho scoperto ha una cantina sotterranea con strani fiori tanto da farti perdere i sensi" rivolgendomi pure alla ragazza.

Lady Gwen 27-08-2018 01.04.57

Per fortuna, i fuochi erano ancora lì e ci guidarono fino alla macchina, spegnendosi subito dopo.
L'uomo guardò l'oggetto con profondo interesse ed attenzione, scrutandone ogni dettaglio e studiandolo in ogni sua minima parte.
Portammo la macchina con noi e l'uomo la fece portare in una tenda per studiarla.
"Sì, lo spero anche io" ad Elv "Spero che sappia utilizzarla anche senza l'aiuto di Engener, o succederà ancora qualcos'altro..." sospirando.

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Guisgard 27-08-2018 01.11.27

“Non ci resta che aspettare...” disse Elv ad Altea e a Gwen.
I tre così attesero.
Passò mezz'ora, poi un'ora, due, tre ed infine quattro.
Arrivò il pomeriggio e poi il crepuscolo.
Verso il tramonto, quando ormai quell'attesa era diventata spasmodica, Elv sbuffò.
“Io vado a vedere nelle cantine cosa è successo...” alle due.

Lady Gwen 27-08-2018 01.13.05

Il tempo passò e passò.
Passò.
Passò.
Quattro ore.
Elv sbuffò e disse di voler andare a controllare.
"Vengo con te" prendendolo per mano.

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Altea 27-08-2018 01.15.33

Il tempo passava inesorabile, ma che succedeva. Il ragazzo andò in cantina, io pure mi premunii di andare a vedere che stesse succedendo.

Guisgard 27-08-2018 01.23.07

Alla fine Destresya non resistette più.
Spinse via Taddeon e la sua mascolinità, riprendendo così a respirare.
Poi non doma lanciò quell'ordine perentorio al suo servitore.
Lui salì sul letto, prendendola per i fianchi in modo virile, quasi rude, facendola mettere a carponi sulle lenzuola.
Allora, eccitato e potente, le si avvicinò e la prese deciso, penetrandola con vigore, facendole sentire tutta la sua forza e la sua mascolinità.
Cominciò così una meravigliosa e sfrenata cavalcata, in cui il guardiacaccia cominciò a far sussultare e godere la sua padrona.
L'uomo lanciò al galoppo la sua cavalla, tenendola a freno col suo bastone, segno di comando e potenza, soverchiare così i ruoli.
Ora era lui a comandare, a domarla, a punirla, a possederla.
Lei sapeva di dover essere sottomessa al suo padrone, che con quel bastone poteva punirla tremendamente.
Lui era forte, autoritario, quasi cattivo, al punto da tenerla bloccata con la robustezza del suo corpo.
Sudavano, gridavano e gemevano.
Ancora ed ancora, per poi ricominciare.
Era lussuria sfrenata, sopraffazione, dominio e sottomissione.
La teneva peri seni, stretti, sbattendola con impeto su quel letto, fra quelle lenzuola impregnate oramai di sudore.
Ad un tratto Destresya non resistette più a carponi e si ritrovò schiacciata sotto di lui che continuava a penetrarla, a possederla, quasi volesse aprirla in due.
Come a volerla sfondare fin nell'anima.
Era una danza di sensi, un groviglio di carne sudata e calda, un estasi proibita e sfrenata.
Le urla della marchesa echeggiavano in tutto il castello e tutti sapevano cosa la padrona faceva.

Guisgard 27-08-2018 01.29.36

Alla fine, vinti da quell'attesa snervante, Altea, Gwen ed Elv scesero nella cantina, dove trovarono il professore e Settimio accanto alla macchina del Tempo.
“E' incredibile...” disse lo scienziato ai tre “... non so come, ma davvero qualcuno è riuscito a costruire una simile meraviglia... l'autore è un genio... assoluto.” Annuì. “Venite, vi spiego come funziona...”
https://thumbs.worthpoint.com/zoom/i...4680877170.jpg

Lady Gwen 27-08-2018 01.31.20

Scendemmo giù e l'uomo sembrava esaltato.
Guardai Elv stupita e ci avvicinammo per sentire la spiegazione.
Speravo che fosse più chiaro di Engener, dei suoi paroloni non mi ricordavo praticamente nulla!
Ma lui sembrava sapere il fatto suo, così attesi trepidante la sua spiegazione.

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Altea 27-08-2018 01.35.10

Arrivai e mi avvicinai al professore, osservando meglio quella strana macchina e rimasi in silenzio a sentirlo, attenta ad ogni suo gesto.

Guisgard 27-08-2018 01.45.55

“Osservate attentamente...” disse il professore ai tre “... vedete qui, davanti al posto a sedere? Questo pannello con le leve? Ecco... ci sono tre quadranti... come una bussola... uno indica i secoli... uno gli anni... ed uno i giorni... la leva di destra va avanti... quella di sinistra va indietro... in pratica si potrebbe visitare qualunque epoca... basta muovere le leve e regolarsi con i quadranti... volete vedere la fondazione di Roma? O la scoperta dell'America? O magari più indietro... non so, la nascita della scrittura o la scoperta del fuoco?”
“Magari andare all'anno zero e vedere la Nascita di Cristo o ascoltare la sua Predicazione!” Elv.
“Cristo non è un personaggio storico.” Fissandolo il dottore, per poi sedersi nella macchina del Tempo. “Non si può sprecare una simile meraviglia per inseguire delle favole.” Afferrando le leve. “Agnostor... così immagino il futuro... libero, senza più il gioco della Religione...” con un ghigno “... ma Agnostor, da come lo descrivete, è troppo debole... no... bisogna vedere il futuro e trovare finalmente la degna civiltà illuminata...” accendendo il macchinario.
“Cosa fate, dottor Minsk?” Stupito Settimio.
“Andrò nel futuro per vedere la fine della Religiosità!” Ridendo lo scienziato.
Un attimo dopo tutto cominciò a vibrare e poi Altea, Gwen ed Elv videro come ultima immagine lo scienziato seduto nella macchina del Tempo.
Tutto cominciò a girare, sempre più forte, poi più nulla.
https://i1.wp.com/masculineinteriors...me_machine.jpg

Destresya 27-08-2018 01.47.22

Il mio sguardo stesso era un ordine, tanto perentorio quanto sfrenato era il mio desiderio.
Quando si avvicinò al letto, con quell’aria ride e virile, il mio corpo esplose di una voglia ancora più incontrollata e umida che lui trovò ad accogliere il suo membro che mi penetrava, mi sfondava, facendomi sussultare, gemere, godere.
Lo sentii distintamente entrare in me, farsi strada tra la mia eccitaIone, tenendomi poi per i fianchi, per i seni e iniziare quella folle cavalcata.
Adoravo essere presa così, sentire la sua virilità, la sua possente, sentire come godeva di tutto quello, i suoi gemiti, i suoi sospiri, mentre il suo fallo faceva scempio del mio corpo, violandolo, riempiendolo e sfondandolo.
Io gridavo, gridavo sempre di più, sempre di più, persa com’ero in quella danza sfrenata.
Mi muovevo avanti e indietro per assecondare i suoi movimenti, farlo entrare ancora più in fondo, sempre di più, sempre di più.
Ero fuori di me, non capivo più nient, tanto che le braccia mi cedettero e caddi, distesa, ma questo non fiaccò la voglia e la determinazione dell’uomo che così meravigliosamente mi stava donando emozioni uniche e così intense da sopraffarmi.
Ero completamente andata, in quel momento non esisteva altro che non fosse quella cavalcata senza pari, quel cavaliere che mi teneva al mio posto col suo bastone ma nello stesso tempo mi faceva impazzire.
Gridavo, gridavo forte, incurante di tutto e tutti, tanto forte era il piacere che mi scuoteva persino l’anima.

Lady Gwen 27-08-2018 01.49.59

Ascoltammo tutti e ora era molto più chiaro.
Ecco!
Che ci voleva a spiegarlo così?
"È prodigioso..." dissi piano, guardando il macchinario.
Il servitore arrivò e scoprimmo il nome dello scienziato.
Minsk.
Improvvisamente però, quando si sedette su quella macchina, di nuovo tutto cambiò, io mi strinsi forte ad Elv e poi nulla.
Di nuovo.
Come le ultime volte.

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Guisgard 27-08-2018 01.55.26

Quella danza sfrenata, quella cavalcata scatenata continuò, ancora ed ancora.
Era sudati, l'uno sull'altra, in quell'amplesso senza limiti, né tabù.
Il letto cigolava, quasi scricchiolava tanta era la foga di quei due corpi.
Taddeon non cessava di penetrarla, di farla sussultare, di scuoterla come un ossesso.
E Destresya godeva.
Godeva forte.
Godeva e gridava.
Ad un tratto però le cominciò a sentirsi strana.
Un forte capogiro, poi tutto iniziò a girare, a volteggiare.
Tutto.
Il letto, la stanza, l'intero castello.
Poi più nulla, solo il buio.

Destresya 27-08-2018 02.06.41

Non capivo più niente, ero completamente persa.
Sentivo il suo corpo contro il mio, il suo membro che mi sfondava con lussuria e passione.
Ero persa, completamente persa.
Gridavo, ancora e ancora, ormai presa da un piacere così intenso da farmi perdere ogni controllo.
Il suoi gemiti erano l’eco dei miei che riecheggiavano in tutta la stanza, impregnandola della nostra passione, della nostra lussuria incontrollata.
“Oh sii sii...” gridavo,’gemevo, ancora e ancora
Ero così sopraffatta che tutto iniziò a girare, mi ritrovai a terra, senza capire nulla di ciò che stava succedendo.
Chiusi gli occhi piano.
Poi, il buio.

Altea 27-08-2018 15.37.52

Guardai attentamente la macchina e la spiegazione del professore che scoprii chiamarsi Minsk. Alle sue parole trasalii.. Avevo ragione, voleva proprio usare il macchinario per qualche suo scopo. Stavo per bloccarlo ma aziono' la macchina e fu il nulla.

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Guisgard 27-08-2018 15.56.53

Il cielo era di un azzurrognolo misto ad un rosato chiaro, con alte e corpose nuvole sulla città.
Il termometro dell'insegna pubblicitaria dell'Afralat segnava 18°.
Un gatto sgusciò rapido e silenzioso sull'asfalto ancora inumidito dall'ultima pioggia, mentre dall'altra parte della strada c'era la carrozzeria arrugginita, o quel che ne restava, di una Alfa Giulietta S del 2036 appoggiata sui mozzi delle ruote.
Era stata saccheggiata completamente, persino dei cuscinetti delle ruote e dei fanali, ma la polizia l'aveva lasciata lì a vegetare.
Sui vetri crepati c'era inciso con pittura spray il simbolo degli anarchici.
Tutto il quartiere mostrava degrado ed abbandono fra i suoi parcheggi, negozi chiusi, case popolari, capannoni abbandonati e improbabili campetti di calcio improvvisati in qualcuna delle macchie verdognole della piazza centrale.
I cartelloni pubblicitari erano ovunque, quasi segnando il trionfo del consumismo e le insegne luminose correvano sugli alti palazzoni che racchiudevano quella miserevole periferia.
Oltre ciò settavano in lontananza gli alti grattacieli del centro direzionale, con i loro vetri che riflettevano il dorato sorgere del Sole, che da essi si diffondeva poi su tutta quella sconfinata megalopoli.
Una delle insegne luminose segnava la data del 27 Agosto 2071.
Questa data fu la prima cosa che videro Altea, Gwen ed Elv da poco svegliatisi dopo ciò che era accaduto nella cantina del dottor Minsk.
Lui invece non c'era più.
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Lady Gwen 27-08-2018 16.02.43

Tutto fu di nuovo visibile e mi guardai attorno.
Vidi una data.
27 Agosto 2071.
Strabuzzai gli occhi.
2071?!
Eravamo davvero nel futuro!
"Elv! Siamo nel futuro!" sconvolta.
Era una sensazione disorientante, non riuscivo a realizzarlo, a capacitarmene, a comprenderlo.
Eravamo andati talmente tante volte avanti e indietro che non ci capivo più nulla!
"E dov'è Minsk?" guardandomi attorno "E la macchina!"
Lo scenario non mi attirava molto, era squallido, cupo, non mi piaceva proprio.
C'erano delle "cose" molto luminose che non capivo cosa fossero, veicoli simili a quelli visti con Bryzol e pensavo che non avrei mai potuto adattarmi ad un luogo così.

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Guisgard 27-08-2018 16.04.14

Era quasi l'alba ormai.
L'aria era fredda, il cielo di un azzurro simile ad un metallo smaltato, le nuvole bianchissime e lontane.
I grattacieli erano svettanti, inanimati, freddi, fatti di bagliori tra il vetro ed il cristallo e simili a pilastri parevano sorreggere il cielo sopra la città.
Destresya si ritrovò a tremare per l'aria frizzante del mattino in un angolo di un vicoletto vuoto e maleodorante, completamente nuda sul freddo asfalto cittadino.

Guisgard 27-08-2018 16.10.51

Elv si stropicciò gli occhi, guardando più volte lo scenario urbano davanti a loro.
Aveva l'espressione incredula, lo sguardo stravolto ed i lineamenti tirati.
Per un attimo i suoi occhi scuri si inumidirono, forse per un inizio di pianto disperato.
“E' assurdo...” disse soltanto “... assurdo...” continuando a fissare gli edifici ed i palazzi che li circondavano.
Ma più di tutto guardava la data su quell'insegna.
Si appoggiò allora al muro, chiudendo gli occhi e buttando la testa all'indietro, senza dire nulla a Gwen.
Le prima auto del mattino cominciarono ad uscire sulla strada.

Lady Gwen 27-08-2018 16.14.20

La reazione di Elv mi sorprese forse più dell'intera situazione.
Non lo avevo mai visto così, quasi fosse sull'orlo di un pianto inconsolabile.
Mi avvicinai a lui, appoggiato al muro e lo abbracciai forte.
"Hey... Andrà tutto bene, troveremo un modo per tornare indietro..." dissi piano, dolcemente, accarezzandogli il viso e i capelli.

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Destresya 27-08-2018 16.18.45

Aprii gli occhi, e per la terza volta mi resi conto di non avere la più pallida idea di dove fossi.
Niente di niente, di niente...
Il paesaggio era certo molto cambiato rispetto alla lussuosa camera da letto in cui avevo lasciato il bel guardiacaccia.
Dov'ero, dunque?
Ma soprattuto perché??
Perché continuavo a venire sbalzata di qua e di là, apparentemente a spasso nel tempo?
Non aveva il minimo senso, né la minima logica.
Tutto mi faceva credere di essere parte di un sogno, un sogno perfino troppo complesso rispetto a quanto io potessi concepire.
Mi alzai e mi guardai attorno, in un primo tempo pensai di essere tornata a casa, considerando il panorama, ma poi mi accorsi che c'era qualcosa di diverso, di decadente, anche se non avrei ben saputo definirlo.
Magari ero sì a casa ma molto semplicemente non avevo mai frequentato quel quartiere.
In quel caso sarebbe stato semplice, una bella connessione internet e sarei potuta tornare al mio attico, alla mia iacuzzi e scoprire dove diavolo si fosse cacciato mio nipote.
Se tutto quello non era un sogno, mio fratello mi avrebbe ammazzato per averlo perso.
Già, chissà dov'era il piccolo.
Mi strinsi le braccia intorno al corpo, e trasalii: solo in quel momento, infatti, mi accorsi di essere completamente nuda.
Ancora?
Ma questi sogni dovevano passare di palla in frasca sempre sul più bello?
Sospirai profondamente e iniziai a guardarmi intorno: per terra, sulle finestre, ovunque potesse esserci qualcosa da mettermi addosso prima che qualcuno potesse vedermi.

Guisgard 27-08-2018 16.23.35

Gwen lo accarezzò ed Elv la guardò negli occhi.
Annuì e la strinse forte.
I primi clacson echeggiavano nell'aria.
Ovunque si sentiva puzza di smog, come se l'aria fosse più pesante e rarefatta.
Il suono di una campana segnalò ai due la vicinanza di una chiesa.
In quel momento si accorsero di un murales alle loro spalle.
Vi era disegnata una sorta di uomo dal viso coperto da una maschera ed una scritta incisa:

“Morte a Giordanus Brunos”
http://www.conceptart.org/forums/att...7&d=1398676960

Guisgard 27-08-2018 16.31.27

“L'anarchia è...” diceva una scritta sul muro su cui era stata spruzzata della vernice spray per coprirla.
“La chiesa è piena...” altra scritta cancellata in parte “... di Santi Propositi e Verità.” Aggiunta successivamente con vernice di colore diverso sulle parole cancellate.
“Più case e meno chiese!” Una scritta più in basso, incisa probabilmente da poco visto non era stata cancellata.
Destresya si guardava intorno in quel vicoletto malfamato, senza però vedere nulla da mettersi addosso.
Poi notò dei cassoni dell'immondizia, da uno dei quali usciva fuori una sorta di giacca vecchia.

Lady Gwen 27-08-2018 16.32.28

Sorrisi vedendo che era più tranquillo e continuai a stringerlo.
Sentimmo delle campane, insieme ad uno strano suono ch veniva dai veicoli per strada.
Mi voltai e vidi un disegno di un muro.
"Secondo te che vorrà dire?" curiosa.

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Destresya 27-08-2018 16.40.54

Mi guardai attorno, e mi sembrava di essere stata catapultata in una sorta di guerra tra bande.
O meglio, una guerra tra chiesa e anarchici... possibile?
Beh, nulla era impossibile, avevo ormai capito questo.
Se quell'esperienza era reale ogni cosa si poteva mettere in discussione.
Cosa c'era di più assurdo del viaggio nel tempo?
Ma poi così, assolutamente a caso e senza senso.
Presi un profondo respiro e continuai a guardarmi intorno, presa da quello scenario alquanto strano.
Niente, non c'era niente di niente con cui coprirmi.
Poi vidi un bidone dell'immondizia.
No!
Un bidone dell'immondizia no, che schifo!
Ma non avevo altre alternative, e con aria disgustata mi avvicinai, scorgendo quello che sembrava essere una specie di giacca vecchia, o forse una felpa e la indossai, stringendomela addosso il più possibile, anche se non era ancora abbastanza.
Così, dopo aver preso un profondo respiro, mi misi a cercare ancora nel bidone, disgustata.

https://i.pinimg.com/originals/73/f2...cddfbd5311.jpg

Guisgard 27-08-2018 16.41.01

“Mah, forse si tratta di un film...” disse Elv guardando il murale.
Ad un tratto lui e Gwen sentirono qualcosa.
Erano dei passi.
Un attimo dopo dalla penombra del vicoletto apparve un gruppetto di giovinastri.
“Salve, ragazzi!” Disse uno di loro ai due giovani. “Che piacere incontrarvi!”
Gli altri risero forte guardando Gwen ed Elv.


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