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Come volete.. messere...come voi desiderate!
Sir Morris vi ha giudicato....addio!:smile_wave: |
Citazione:
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Ai ragazzi del '99
AI RAGAZZI DEL ‘99
Tenero, sì impavido e molto bello E’ ‘l giovin con la su’ gualdrappa: In man un fucil e non menestrello Ha per amico e l’ ardir per mappa. Giovin armata! E’ lui sul Montello Ch’ a l’ invasor ‘l maltolto strappa; E armato d’ amor italico e coltello, Fiero alla morte sul nostro Grappa. Esta Patria che sì invitti figli sforna Mannati giovinetti a morir a fiumi Per l’ Asburgo fermar, per Cadorna La colpa, per l’ esercito in frantumi. Il piccin soldato ch’ il nemico storna Giace eroico fra tanti imberbi lumi. |
Messere, ho letto alcune delle vostre ultime opere e devo dire che la poesia “Sogno gli occhi tuoi severi” è bellissima.
C’è qualcosa tra le sue parole che, non saprei bene come esprimerlo, lascia un senso d’estasi misto a malinconia. Gli ultimi versi sono di una bellezza unica, che mi ricordano alcune canzoni di Peire Vidal, raffinato e delicato trovatore. Sono versi degni di “un servo d’Amore” completamente devoto e rapito dall’amata. Mi piacerebbe chiedervi, se mi è concesso, se questa poesia è legata al ciclo di Marzia, oppure è un’opera indipendente, frutto d’altra ispirazione. |
Semper est pro ella :)
et ancor mille grazie Messere :) |
Allora è ufficiale: io adoro il ciclo di "Marzia" :smile_lol:
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si, a quel che veggio si amico :)
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Sir Drusus ancora complimenti! Trovate sempre le parole giuste per toccare il cuore delle persone! Complimenti!:smile_clap:
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La quiete d’ autunno
LA QUIETE D’ AUTUNNO
Cadon d’ autunno le foglie E giallo diviene il terreno; L’ aere ‘l freddo raccoglie E rispunta lento il sereno: Lieto ‘l cor, privo di doglie, Alla gioia non pone freno, E canta l’ augel mattiniero ‘l gaio risveglio giornaliero. |
molto bello:cheer2: messer drusus
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Citazione:
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Citazione:
Messer Drusus, vi siete consacrato servo di Amore per cui siete un'anima eletta. E il vostro Signore ha intinto i suoi dardi nel vostro sangue,poichè scorre puro. Ma Amore è fanciullo e,ahimè,talvolta si diletta a vendicarsi delle creature che egli stesso ha generato per mezzo della sua maestria. Nella poesia "Morire per Amore",avete detto della vostra donna che ella v'è veleno. Un veleno dolce,del quale non riuscite a separarvi,un veleno che è insieme tormento e gioia,morte e vita.Quel veleno è sangue nelle vostre vene. Io non credo che possa esistere un volto più avvenente del vostro viso,poichè tutta la vosta immagine è accolta nel vostro cuore,che è di per sè il più bello che ad uomo possa appartenere,e il più ricco che donna possa bramare. Temo,piuttosto,che la vostra dama sia incosciente di tanta Bellezza quale è insita in voi,ella conosce ciò che è accettabile e lo confonde con la Bellezza che ella,invece, ignora,ma quando saprà cosa sia realmente la Belezza,ciò che ora le appare bello,muterà in infima polvere. Amore vi ha concesso la devozione.Siate devoto al vostro cuore e al vostro Signore,ed Egli un giorno desterà dal sonno in cui versa la donna che amate perchè davvero possa aprire gli occhi dinnanzi ad una sola,vera Bellezza,il volto del vostro cuore. Non sono esperta in metrica o tecnica,ma so che le vostre poesie smuovono emozioni e sentimenti di chi vi si sofferma. Non smettete di sedurci ed incantarci. Perchè ci state mostrando cosa sia la Bellezza. E vi auguro che questo vostro patire per Amore si muti per incanto nella felicità eterna. |
Citazione:
Cosa vi ispira un sentimento di gioia in una stagione mesta come l'Autunno? Non so perchè,ma vi colgo una qualche allusione allo "spirito guerriero"che trova riposo nel calar della sera in uno dei più celebri componimenti del Foscolo. Ma,forse,è più una sensazione che suscita in me questa particolare stagione da voi cantata. Grazie,e perdonate il mio ardire. |
[QUOTE=Chantal;35875]
Citazione:
Per lo che riguarda l' amor meo che nol vuol mirare il mio cuor, Vi dico, Madonna, ch'ella già è posseduta e possiede un' altr'alma,un altro core,un altro viso, ma en egual guisa ella non vide, prima, l'amore meo ma, pur s'ella or me sfugge, e pur se avrà a sfuggirmi l'intera vita e l'etterno Aldilà, eo sempre mieterò poesie per lei, per ciò ch'ella è in me,per ciò ch'eo sento nel sol mirarla, nel sol pronunziare lo nome suo :) Amate anche Voi sì tanto, spero, posciaché ben avete compreso l'amor meo. Per lo che riguarda i due versi da Voi citati, eo mi riferisco alla gioia de l'autunno che v'è ne lo core meo: amo fortemente autunno et inverno,posciaché per me son stagioni romantiche,dolce,fredde ma nel lor sere fredde son le più calde,le più ignee, le più belle che m'ardono maggiormente 'l core... Eo aspetto una Vostra dolce risposta, qual dolcezze da Voi mostratami poch'anzi :) a presto Madonna |
Messer Drusus,
non indugio nel rispondervi e a cuore aperto. Vi rendo grazie della senibilità con la quale vi siete accostato alle mie parole. L'autunno ed il suo romanticismo,il calore delle sere in compagnia del fuoco i cui profumi avvolgono i sensi,la legna di quercia che arde,la fragranza delle nocciole o delle catagne abbrustolite..come non amare l'abbraccio di una stagione che si spegne nella natura ma si accende nell'intimità del focolare. La vostra Dama. Possiede un'altra anima,è pur vero,ma voi possedete la sua benchè ella lo ignori,poichè alcuno potrà mai strapparvi l'amore che nutrite per lei. Il nome suo,il volto suo,le movenze e i delicati gesti che le appartengono,appartengono anche a voi sesso,poichè voi la venerate come si venera chi genera,crea e governa ogni vostro pensiero. Ella non è a voi donna,v'è Dea e Madre che ha plasmato tutte le forme delle vostre emozioni e del vostro essere. E Amore vi conferirà la forza di lodarla in eterno,poichè senz'ella voi non avreste ragione di esistere. Perdonate l'asprezza di queste mie parole,ma seppur la legge di Amore imponga che chi ama non possa non essere riamato(ricordate "Amor c'a nullo amato amar perdona"),non c'è amore più sublime dell'amore incondizionato del quale poche anime elette sono capaci. Dite che pur anco io conosco Amore. Certo,Chantal si consacra ancella e sposa di Amore tutte le Notti.Quando il creato dorme e tace,ella urla e prega. Sapete qual'è la scena che si ripete come un rituale tra Chantal e Amore? Questa,messere.. AMORE:"Come può la mia sposa presentarsi a me lacerata in seno e col capo avvolto nel suffibulum corrotto dal sangue?" CHANTAL:"Mio Signore,vengo a chiedere di essere purificata.Concedetemi di lavare col mio sangue le mie colpe,perchè io possa ancora servirvi come mio eterno Padrone" AMORE:"Hai tradito il mio nome,Chantal?" CHANTAL:"Ho tradito voi,mio Signore,lasciando che un'illusione mi accecasse i sensi.Che io sia punita e rilegata all'abbraccio di Signora Morte,poichè ho accolto in seno un nome che vi reca offese". AMORE:"Mi sei cara,Chantal.Non farmi onta col malvagio nome che celi nel cuore.Quel nome è vano come vane sono le parole che affiorano alla bocca degli stolti. CHANTAL:"Perchè negaste a me il suo amore,mio Signore?L'anima mia è legate a quel nome". AMORE:"Hai dolore senza quell'inciso sul tuo cuore,Chantal?" CHANTAL:"Indicibile dolore,mio Signore.Ogni mia fibra è intrisa di quel dolore.Il peggiore che umana creatura abbia mai conosciuto..Qualora rifiutassi quel nome,mio Signore,avrei perduto di voi e voi di me.Eppure..la mia bocca parla per il mio tormento,e chiede di cancellare quel nome dai pensieri che l'accolgono,perchè io possa ritornare vostra vergine sposa ed adorarvi ancora,mio Signore. AMORE:"Cancellare il nome vale a cancellare il cavaliere che l'accolse? CHANTAL:"Tutto egli è il suo nome per me". AMORE:"Quel nome,Chantal,accolse in te la rosa bianca candida come una sposa,rinnegarlo vale rinnegare te stessa,lo vuoi?" CHANTAL:"Lo voglio,mio Signore,quel nome ha fatto di me inganno,e con l'inganno ho tradito voi." AMORE:"Lo appellasti Amore?" CHANTAL:"Si,mio Signore.Che io sia punita,o perdutamente dannata,poichè oggi mi macchio della colpa di maledire quel nome per riversare me stessa nella Morte eterna. AMORE:"Eterno è solo Amore,Chantal.Ed io ho potere di mutare quel nome in eterno o dissolverlo con un soffio come cenere al vento.Cosa chiedi,ora,Chantal?" Tutte le notti,messer Drusus,tutte le notti si rinnova lo stesso tormento,eppure..a quella domanda di Amore"Cosa chiedi,ora,Chantal?"Io non oso conferire il mio assenso perchè si compia che quel nome m'abbandoni. Parla la bocca per conto del tormento,ma il cuore..il cuore..nutre quel nome come Amore. Quel nome,Messer Drusus,quel nome che insorge nel cuore e affiora alla bocca con l'impetuoso soffio di uno zefiro,che vi attraversa le viscere e vi turba i sensi,quel nome che si compone delle lettere di "Marzia",altri non è che Amore. E vi fa onore ogni qualvolta lo pronunciate,poichè adorate Amore. Vi chiedo perdono,messere,dell'aver inquinato il terreno sacro di Amore,fertile dei vostri versi,con i miei miseri pensieri sussurrati a questa notte muta e ostile.Ma sappiate che,sebbene non abbia parole adeguate,siete pregno di tutta la mia ammirazione. |
Partivi!
PARTIVI !
Partivi! ebbi un legger singulto Nel core ch’ andar via ti vedea, E dello tuo sorriso eo feci culto Che mirarlo tutto m’ avvolgea! Un attimo, e in me un tumulto Gridava ch’ i tuoi occhi rivolea; Ma tutto è fatto, ed eo solingo E sognante ‘l viso tuo or pingo. |
Molto bella quest’ultima poesia, messer Drusus.
Bella e triste. Ciò che traspare dai suoi versi, almeno secondo me, è la solitudine. Quel senso di vuoto per la partenza e l’assenza dell’amata. Si, decisamente forte questa sensazione. Come l’impotenza che domina ora che lei è lontana. E l’unica consolazione, eroica ed assoluta, è il rifugiarsi nella poesia. Perdonatemi se mi permetto, amico mio, ma, come diceva qualcuno, la poesia è di tutti e quindi oso: voi avete fatto dell'amata la vostra unica ragione e della vostra poesia un eterno ed impenetrabile monumento a ciò che ella è per voi. Perdonatemi di nuovo se ho peccato nel voler leggere troppo oltre, ma sono affascinato da tutto questo. E a voi e alla vostra arte va tutta la mia ammirazione :smile_clap: |
Citazione:
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Oh, accipicchia!
Beh, allora mi scuso con voi, con vostra cugina e la vostra amata, messere! Però, devo dire, che siete un uomo di grandi slanci, qualsiasi sia l'oggetto della vostra arte :smile_lol: |
Drusus,un nuovo giorno di mezza estate si apre sulla campagna destato da un Sole mesto che ben s'appresta a donare ore senza affanni.
Io credo che anche nei versi di "Partivi"vi sia la trascendenza del sentimento per l'amata vostra. Amore predilige i cuori duttili,i cuori che si lasciano plasmare perchè si rendano forma di materia d'amore.E in voi Amore ha riconosciuto questo prodigio,la plasticità del vostro cuore ai suoi dettami,alle sue leggi,ai suoi generosi doni. Se il vostro cuore non fosse così speciale,oserei dire unico ed incorruttibile,i vostri occhi,la vostra bocca e i vostri pensieri non sarebbero capaci di parole e desideri così vivi verso chiunque sia parte del vostro universo.Dovete amarla molto la cugina la cui partenza suscita in voi il dolore della mancanza,poichè ella vi mancherà attraverso i suoi sguardi e la sua comprensione,ma i cuori di cui vi dicevo,i cuori plasmati da Amore,come è il vostro di cuore,vivono e nutrono sentimenti ed emozioni più intensamente rispetto alle creature comuni,ed ogni passione diviene talvolta esasperata perchè pregna di un'intensità incontenibile,sebbene si tratti di passione per un sentimento di affetto che non sia l'amore per l' amata. Vivete le vostre passioni al di sopra del concepibile,Drusus. Sapete,ieri sera ero in camera,leggevo,d'un tratto ho sentito un lamento,come un gemito,e mi sono incupita.La voce di mia madre nella stanza ha risuonato:"E' l'Angelo della Morte,è venuto a prendersi la vita di un giovane".Di lì ad un momento mia madre mi ha rivelato d'essere mancato di morte atroce il figlio di una sua amica. Io non ho avuto parole,ho alzato di nuovo gli occhi sulla pagina che stavo leggendo e,dinnanzi ai miai occhi scorrevano i versi del componimento"Lettera alla Morte". Sì,leggevo proprio di voi,leggevo i vostri versi. Il cuore,a mio avviso,conosce la Morte.E' l'unico che veramente,più di quella che prova il corpo nell'essere abbandonato dall'anima,sente la morsa stretta dell'abbraccio della Morte sebbene ancora pulsi di vita. Il cuore tradito,il cuore ferito,il cuore la cui voce viene incarcerata da catene inviolabili soffocandone la melodia del canto; Il cuore fatto materia d'amore,il cuore puro,il cuore duttile,il cuore che agonizza,il cuore che non si lascia corrompere dalle miserie umane,il cuore che ha occhi per la sposa,per il figlio,per la madre,e ne vive le sofferenze come fossero sue,facendole sue. Questo cuore conosce la Morte,apprende dei suoi tormenti,subisce la sua seduzione,tanto che brama di giacere con lei. Il vostro cuore discorre con la Morte,e non la teme. La vostra Lettera alla Morte recita: "Innanzi a te Morte son sol armato De la mestizia mea, son sì fatto Per te prendere la mano: ‘l tatto È freddo e severo, ma agognato" 'Sono armato di mestizia,perchè io possa afferrare la tua mano',dice il cuore alla Morte,'al tuo cospetto,Morte,io giungo agognando il contatto con te,pur freddo,pur severo' la Morte che si fa ammaliatrice,la Morte che promette amore a chi non possiede il corpo dell'amata,la Morte che sente forte d'essere desiderata,sebbene ella appaia severa,portatrice di gelidi e freddi venti,è conscia di poter riscaldare il cuore che la brama. Scorrendo la pagina,mi si sono aperti dinnanzi agli occhi anche questi versi,tratti da"Morte,Oh mio Desio": “Sarò de te poscia o pria la sorte E verrò alsì me potrai abbracciar. Ti donerò mantelli et nere scorte Che meco sarai sposo sull’ altar .” E il cuore vostro,Drusus,nel componimento ride a questa promessa fatta in una buia notte,poichè s'appresta l'ora in cui esso possa divenire sposo della Morte,poichè ella l'amerà di un amore voluttuoso reso sacro dal lutto; -E ride ‘l cor mio in una buia notte: Or sì ad esser amato son vicino, Finite de la trista vita son le lotte- Sì,s'appresta per mano della Morte la fine di ogni lotta,di ogni affanno che governa il cuore,che l'opprime. Io penso che nulla di più sublime possa concepire un cuore plasmato di materia d'amore,di questi versi concepiti da voi,Drusus. Il cuore stretto nella forte presa della mano di Amore,tanto stretto che diviene molle comme creta,da essere capace di concepire la Morte attraverso l'amore. E' 'sì la Signora Morte sorella del dio Amore,ma lo è per le anime elette,per coloro a cui anche la Morte riserva infinita dolcezza e misericordia,per quei cuori incartati nelle pene. Poichè la Morte ha pietà caritatevole non meno di Amore per chi ha il cuore puro. E sento che il vostro cuore è puro,Drusus. Se questi versi li avete concepiti,Drusus,avete guardato dritto negli occhi della Morte,e avete appreso che dietro la sua maschera di crudeltà ella ha rispetto e pietà per i cuori nobili e gentili. Ma la Morte sa anche che questa è l'ora di Amore,e Amore governa la Vita e l'Etrenità,perciò,pur Signora che seduce quale ella sa essere,s'allontana leggera da voi,sorridendo del vostro cuore governato dal più forte e vincitore di tutti,suo fratello Amore. Amate dunque,Drusus,amate in eterno. Poi ho voltato pagina e ho letto: "Ch'il Core a l'omo è Difetto" E avete scritto,Drusus,di avere coscienza che questo concetto appartiene a voi e voi solo,ma lo ribadite con forza. -Da mestizia sempr’ è diletto Ch’ intelletto fa incosciente, Che pone a l’ hom cupo tetto Ove poscia sarà sol morente,- Questo cuore..questo vostro cuore governato dalla tristezza,eppure padrone dell'intelletto,tanto da far della ragione incoscenza. Il cuore che vince colui che è destinato a ignorare lo sguardo,gli "oculi belli" E vince pur conscio che in sè accoglie il pianto. Ma vince. Vince sempre il cuore. Il cuore è all'uomo difetto.Lo dite,ed è pur vero,ma in esso si cela la vera essenza dell'uomo,la forza,la natura della creatura generata da Dio Nostro Signore,concepita da Amore. Questo viaggio attraverso i vostri versi mi ha insegnato che al vostro cospetto devo giungere in genuflessione,Drusus,e a sguardo chino.Come quando Mosè sul monte trova Dio che gli intima di non calpastare la terra sacra,tale vi sono uomini dotati di un cuore così puro che è degno di venerazione,più che ammirazione. Avete fatto di me una vostra devota,Drusus,devota alla vostra poesia,sedotta dai vostri pensieri,prostata al cospetto del vostro cuore. Vi prego,non abbiate ad offesa questi miei pensieri,non nutrite sdegno verso di essi,giungono per lodarvi,giungono nella consapevolezza che il vostro cuore è elevato su altri. |
Citazione:
Ho notato che Vi son piaciuti i versi miei dedicati a La Nera Signora, a quello spirto che sarà la nostr'unica e sola et etterna sposa. Eo aggio un rapporto intimo e serio con la morte, et un dì forse Vi spiegherò lo motivo :) Mi spiace,e molto per la dipartita di quel giovine, anco io aggio perso un amico sì caro, quasi un frate per me. Or ei è quieto. Color che furono or son quieti, noi ch' ancor siam, siamo inquieti |
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Perchè,vedete,il vostro sentirvi al di fuori di questo "feral mondo"vi pone già al di sopra di tutte le miserie umane che rendono l'anima corrotta. I vostri versi mi son piaciuti,si,in egual modo di come piace un dono tanto atteso e che,finalmente,giunge da chi comprende quanto il cuore lo bramasse (considerate che rifletto me stessa ne"l'Ultimo Canto di Saffo"). Grazie per il pensiero rivolto a quel giovane,Menandro diceva:Muor giovane colui ch'al cielo è caro.E mi piace pensare che il vostro amico fraterno e i giovani che prematuramente abbandonano questa vita,vadano ad arricchire la schiera dell'esercito degli Angeli di Nostro Signore. Ma c'è una cosa che pur vorrei domandarvi. Dite:Color che furono or son quieti,noi ch'ancor siam,siamo inquiti. Anche in questo,ma forse è solo il mio viscerale legame al neoclassico-romantico pensiero foscoliano sulla morte,che scorgo in questo vostro pensiero una certa influenza avuta su me delle letture de "i Sepolcri". Vogliate perdonarmi qualora avessi peccato di presunzione dell'azzardare simile accostamento. Spero di leggervi presto,Drusus. |
Citazione:
Madonna,spero di non avervi recato offesa :( |
"...questo ricordo non vi consoli, qundo si muore si muore soli...."
(Fabrizio de Andrè - Il Testamento 45giri 1964) "...Siamo soli...Siamo soli..." (Vasco Rossi - Siamo soli - Stupido hotel 2011) "...sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tutto attondo. Il giro di una danza e poi un altro ancora, e tu del tempo non sei più Signora..." (Angelo Branduardi - "Ballo in fa diesis minore" - Alla fiera dell'est 1976) Oggi esistono nuovi poeti e nuovi trovatori che cantano l'argomento arcano, l'eterno dilemma...ed ogni volta che mi reco in un camposanto mi chiedo, tra mausolei dorati e giardini babilonesi:..."....è forse men duro...?" |
Drusus,offesa alcuna potrebbe mai giungere da parte vostra.
Ma io non dubitavo che quell'affermazione,come ogni vostro pensiero,fosse maturata nel vostro cuore. L'allusione a "i Sepolcri" era riferita a me,all'ombra che avvolge il mio cuore ogni qualvolta ritorno con la mente a quegli scritti,e certe sensazioni di abbandono e turbamento che essi riescono a suscitare in me,si ripetono nella lettura dei vostri pensieri,poichè da me condivisi e alla vita invisi.In questo vi era accostamento tra voi e il pensiero del Foscolo.Ma è pur sempre sublime il lasciarsi attraversare da essi. Taliesin,temo che il fine ultimo delle sfarzose opere tombali sia solo il desiderio d'illusione dei vivi. Perchè le illusioni sono proprie dei vivi. |
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Questa vostra solenne e inevitabile riflessione, messere, mi ricorda una celebre poesia, "La Livella", dell'indimenticabile Totò :smile:
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SI MUORE SOLI
Son uno tra la tante genti A morir giovine mandato: Di anni ne ho men di venti Ma d’ italico ardir ornato. Ma quand’ il freddo senti E ‘l sangue t’ ha lasciato, Nessuno te vede ‘l duolo Che quando spiri sei solo. IL SOLDATO DELL’ ISONZO “Ghirba e la mia bisaccia, Giovine ‘l core in petto; Imberbe è la mia faccia E la pioggia il mio tetto. Sono de la morte caccia Ma paura non mi metto!” Dissi ciò un dì a maggio Pria di perir con coraggio! MORIRE PER LA PATRIA Son morto perché mi sei da balia, Perché sanza te non ebbi natali; Son morto, ma la luce tua ammalia Lo volto mio e le mie spezzate ali: Grido nel sangue: “ Viva l’ Italia!” E l’ ardir non frena noi militi leali: Com’ esultaron i fratelli miei fanti, Caduti meco strillando “Avanti”! LA CROCEROSSINA Con voi vissuta, detta “sorella”, Mai amor fu sì magno e sperato! La Patria volle me qual stella Tra le bombe che ci han donato. Nel curar voi, eo, vostr’ ancella, Quanti imberbi eroi ei salvato! Ma scordai me in questa guerra Ed or qui vi sorriso da sotterra. |
Al nostro presidente del consiglio
AL NOSTRO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (satira in ottava rima)
De l’ italiano Consiglio è er presidente Ch’ a ognuno er culo de sicuro spacca: Ma nun de forza, che egli è divertente, Che sol qual gaio burlone tutti attacca. Ma certo chi ride meno è la sua gente Che ha provveduto metter nella cacca! Chi or vi scrive è contro la Rivoluzione, Ma staccarje er capo è l’ unica soluzione |
Mors servat legem: Tollit cum paupere regem
MORS SERVAT LEGEM: TOLLIT CUM PAUPERE REGEM
La morte è compagnia Di chi è povero e solo, Di chi brama andar via Ch’ il respirar l’ è dolo! Sì bastevole bramosia In questo oscuro molo; Ostello di chi, infondo, Scelse ‘l colpo al mondo! Ergo, ella è bona quiete De’ un tristo contadino, E giusto e feral machete D’ ogne ricco aguzzino Tremante avanti al prete: Ma non servirà ‘l soldino A privarti di cupe bende; La morte non si vende! |
Citazione:
Noto che ultimamente molte vostre composizioni hanno come tema la morte. Narrate molto bene quest'argomento, amico mio, con un tono che racchiude in sé una solenne sacralità. Come sempre, non posso che applaudire il vostro estro :smile_clap: |
Citazione:
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L'augello innamorato
L’ AUGELLO INNAMORATO
Fermo l’ augel su d’ albero un ramicello Volge ‘l suo tristo guardo all’ orizzonte, Ove more il cammino del biondo ruscello, Là, ove verde sorge degli Ernici ‘l monte. S’ ode ‘l brulichio della boscaglia, ed ello Speranzoso sospira verla passar al ponte: Agogna sì, ma non più l’ incanto è quello Del sole quando bacia al mattin la fonte. E quel bacio, quel mattin più non indora Il cuor di quel puro tremar di gioventù: Quando ardente al dì cantava ogn’ ora Di quei teneri baci ch’ or volgono lassù: Lassù, ove cinguetta e ama chi addolora L’ augel piangente che rider non sa più ! |
In questi vostri ultimi versi,Drusus,vi è l'immagine di una compiuta perfezione.
Il canto dell'amore che come il Sole bacia al mattino la fonte della giovinezza,poi quel bacio manca,e il mattino non è più indorato,ma bagnato dal pianto. E' il cerchio della vita. Il cerchio,figura di assoluta perfezione che fa di un qualunque pittore l'Artista. Il cerchio,immagine tangibile di umana concezione, tanto rarefatta e perfetta da non scinderne il principio e la fine,solo una continuità di emozioni. Mi piace molto questo vostro canto.Davvero molto.E ha saputo creare un idillio nei miei miei pensieri. Tanto che sento che quel canto ora mia manca. |
Citazione:
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A ponzio pilato
A PONZIO PILATO
Pilato rimani sì saggio e fisso Co’ lo tuo gran piè Romano, Audace innanzi al Crocifisso Dove ti lavasti alma e mano. Sopr’ ogne sospetto sei isso Ch’ io a te non parlo invano, E ne l’ alma mia sì è affisso Lo core tuo gagliardo e sano. O Pilato, gran homo amato, Per li Samaritani un avello; O Pilato, homo condannato; O Italico da lo gran cervello Assurgi in me, mio antenato, Ch’ eo ti bacio qual fratello!! |
A parigi, amore
A PARIGI, AMORE
A Parigi, a Parigi ti condurrei Ove allor avremmo sol sorrisi: I miei amanti occhi ti lascerei, Ove stretto ‘l nome tuo incisi. A Parigi, a Parigi ‘l cor offrirei A te che sempre da parte misi, E gaio ne’ l’ occhi tuoi morrei Mirando dolci i nostri nudi visi. Apro l’ occhi in esta vita mesta E l’ aere mea è dolce tristezza, Ov’ ancor la gioia non si desta! Dalla luna agogno una carezza Che or d’ amor per me si vesta; ‘l tempo mi desta: v’ è amarezza. |
A CHIARA (Avvolto ne li pensier miei or t' osservo )
A CHIARA
Avvolto ne li pensier miei or t’ osservo Ridere e scostare i tuoi lunghi capelli. Vedi: parlo ancor qual d’ amor servo, Immobile innate ai tuoi serrati cancelli. Sì ancor ‘l di te desio è forte e protervo E ‘l cor mio lacrima e trema a brandelli. Ogne tu’ guardo tocca ogne mio nervo Bramando ch’ un tuo sorrider mi favelli. Ma trista la pioggia or mi parla in verità E svegliandomi so de sere illacrimato: Lo core tuo mai un battito più donerà E m’ ancido per un guardo ch’ ei amato. Mia bimba, a ‘l cor meo patria d’ ilarità Che m’ osannasti qual d’ amor soldato, Picciol sorriso sì, ne la mea acre nullità Or muoio ch’ amor et morte m’ hai dato. In silenzio all’ oscuro passo i’ m’ avvio Avente sempre te nell’ alma e mente: Te, ch’ a me dicesti “T’ amo” e “Addio” E ch’ or nello cor tuo non posso niente. Cupa è la carezza figlia de lo spirto mio Che per te certo si dorrà dolce e silente. |
Un soldato nella battaglia dei tre monti
UN SOLDATO NELLA BATTAGLIA DEI TRE MONTI
Zolle, oggi è l’ ultimo assalto: ‘l cor arde in fondo al petto; Piove la morte su noi in alto, Su noi qui a Col Melaghetto! Veo ‘l soldato d’ altro spalto: E’ giovin, come me un ometto; Come me sorride alla sua bella Pria di perir qua, sul Valbella! |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.03.19. |
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