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Marcus aveva avuto una ottima idea...prima di tutto avremmo aiutato il nano e poi avremmo saputo magari qualcosa di quello scrigno.
Arrivati di fronte alla prigione vi erano guardie assonnate e addormentate...poi trasalii a quelle parole "Impiccagione" e guardai Savin e Marcus e mi rivolsi alla guardia.."Impiccagione?Ma cosa avrebbe fatto di grave questo nano? A me dissero..rubato delle mele...se volete io posso pagare la sua scagione, ho soldi abbastanza. Dovrei proprio parlare con lui". Qualcosa di strano mi spingeva a fare questo...certo quel nano..poteva avere pure ucciso..non riuscivo a capire ma quello scrigno mi conduceva ad agire più che riflettere. |
Seguii il Monaco tra i corridoi conosciuti e passammo attraverso la cucina......deserta in quel momento, al pezzamento di terreno dedicato all' orto.......fui lasciata da sola e ringraziai il Monaco per la gentilezza.......rimasi ferma,a guardarlo....mio padre parlava agli alberi.....ebbene non e' un modo stupido di definire ciò che egli stava facendo, era il suo modo reale di accogliere la Grazia del Signore attraverso le sue Creature.......non era cambiato per nulla, un anno in un uomo adulto non fanno la differenza.....percorsi il perimetro che accoglieva la terra e i suoi alberi...e quandomi trovai vicina a lui....." Fra' Adriano......lo vedo pensieroso questo pomeriggio...posso abbracciarla ?....."....attesi che mi arrivasse vicino.....ed accolsi in un abbraccio fatto di tenerezza ..... quell' uomo che mi aveva cresciuta......con grande amore...." Padre, come mi siete mancato......ringrazio il Priore che e'venuto a cercarmi....avrei dovuto aspettare la messa di Natale per vedervi....siete in salute e questo mi fa piacere.......forse voi sapete perchè sono qui...il priore mi ha parlato di una ragazza che ha problemi di salute.......o c'e' altro che dovrei sapere.....".....lo guardavo negli occhi....e tenevo le sue mani tra le mie...erano sporche di inchiostro....." Vedervi qui a parlare con un albero di mele....mi fa pensare alle vostre mani sporche di terra.......e non di inchiostro ...."...
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Fra' Adriano sorrise ad Elisabeth e poi la pregò di sedersi con lui su un basso muretto di cinta.
“Parlare” disse il vecchio frate “alle piante è divenuto molto più che un'abitudine per me. Molti ormai non ascoltano più il farfugliare di questo vecchio frate” rise “allora mi scelgo un uditorio più paziente e meno incline ad abbandonarmi nel bel mezzo di una piacevole conversazione.” Guardò per un momento il cielo. “La nebbia calerà anche stanotte...” mormorò “... e in essa si cela sempre la tentazione... la tentazione ha molti volti... a volte prende la gola, altre volte la bramosia dei sensi... molto più spesso, invece, quando, soprattutto alla mia età, il corpo ha meno pretese è allo spirito che mira il nostro nemico... allora malinconia, tristezza, angoscia e talvolta disperazione diventano flagelli silenziosi...” strinse le mani di lei “... viviamo in tempi tristi, figlia mia... tempi incerti... quella ragazza...” scosse il capo “... l'ho veduta una volta o due... sua madre non è mai stata un'assidua frequentatrice di chiese... però credo ci sia dell'altro... io sono troppo vecchio e stanco per questo genere di cose ormai... e tu hai la giusta prudenza nell'avvicinarti a simili situazioni... sono certo saprai dare conforto e aiuto a quella gente...” si alzò e colse una mela da un ramo “... bella vero? Sembra soda e matura... succosa e non certo come quelle mele che invece appaiono stucchevoli al palato...” la strinse allora nelle sue e la spaccò in due, mostrando un verme che c'era dentro “... non fidarti mai di ciò che vedi, figlia mia... mai...” ed un senso di angoscia avvolse il cuore di Elisabeth. |
Citazione:
E' vero...è vero....quel gioco era una gran assurdità e bufala, ma dopotutto anche il mondo reale era qualcosa di insensato ed assurdo. Che cosa c'era di tanto normale in un mondo senza regole, senza valori, senza giustizia e senza speranza? Cosa c'era di tanto sensato nel cercare di stuprare una ragazza in cerca di un lavoro? Tutta questa storia mi rese arrabbiata e seria per tutta la cena. http://media.screened.com/uploads/0/...8x04_paige.jpg |
A quelle parole di Altea, i soldati saltarono su, come se fossero stati morsi da una tarantola.
“Madama, sappiate che serve un bel po' di denaro.” Disse uno di quelli. “Si, perchè” fece un altro “il Gastaldo ha sentenziato per quel nano la pena di morte, dunque bisognerà correre un bel rischio da parte nostra.” “Quanto?” Chiese Marcus. “Almeno una trentina di Taddei.” Rispose il primo soldato. “Trenta Taddei per un nano?” Stupito Marcus. “Trenta Taddei” replicò il soldato “per un prigioniero già condannato. Per la legge sono tutti uguali. Nani, cavalieri e mendicanti.” “Sante parole, compare.” Annuì il secondo soldato. |
La cena proseguì, ma al padre di Eilonwy non sfuggì l'inquietudine di sua figlia.
“Eilonwy...” disse quando la cena terminò “... cos'hai? Ad un certo punto sei diventata taciturna e inquieta. Cosa c'è?” “Forse sta ancora pensando a quel videogioco!” Esclamò divertita Kayley. “Magari sogna anche lei di essere salvata da qualche affascinante cacciatore di taglie o da qualche valoroso cavaliere!” Rise. “Kayley, ti prego.” La riprese suo padre. E proprio in quel momento, ancora una volta, in tv apparve la pubblicità di quel videogioco. “Parli del diavolo” sarcastico Richard “e spuntano le corna.” |
Dilda fissò Talia e sorrise.
“Niente di più semplice ed affascinante.” Disse. “Dopotutto è il mio lavoro.” Accese allora dei monitor ed iniziò ad inserire nel computer diversi dati. “Immagini” tornando a guardare Talia “di vivere in una civiltà che promette libertà, luminosità, splendore, ma che invece è retta solo sul privilegio di pochi eletti. Una società in realtà intollerante verso coloro che non si allineano al sistema. Per questo lei lascerà ogni cosa e si unirà ad un gruppo di ribelli. Una resistenza formata da altri come lei, che sognano un mondo migliore. E a capo della vostra ribellione vi è un leader carismatico, capace di smuovere le coscienze e far tremare il regime che detiene il potere nella vostra civiltà. Il vostro leader proviene da una città segreta, dove il potere è amministrato in modo democratico e tutti sono liberi. Una città però di cui nessuno conosce l'ubicazione fra voi ribelli. Nessuno tranne il vostro grande leader, naturalmente.” Si alzò, avvicinandosi a lei. “Cosa ne pensa? Un po' sono riuscita a sollecitare il suo stupore?” Rise appena. “Poi mostrò a Talia un'immagine su uno dei monitor. “Ecco...” indicando il monitor “... il suo alter ego in computer grafica, già pronto per vivere le meraviglie di Afravalone.” Aggiunse, mentre la Talia virtuale cominciava ad animarsi su quello schermo. http://www.hullumaja.com/files/pictu...kf61Ged1l3.jpg |
"Ah ah molto spiritosa sorellina" dissi con sarcasmo ritornando a sorridere di un colpo. Feci un buffetto sulla guancia di Kayley.
Poi tornando a rivolgermi a mio padre: "Forse è meglio se te lo racconta Richard o Parsifal quello che mi è successo....non mi va di parlarne. Scusate...squisita la cena mamma!!!". Andai nel giardino a sedermi sotto una quercia vicino al roseto. Mi veniva da piangere ancora una volta. Alzai lo sguardo e vidi la Luna piena. Per mia fortuna vivevo sulla montagna piu' alta della città dove si potevano vedere gli astri e le stelle cadenti senza lo smog delle auto. http://www.lavinium.com/laviniumblog...08-479x371.jpg |
Mi sedetti accanto a lui e lo ascoltai con la gioia di sempre......parlava con calma, e ogni cosa tra le sue parole sembrava un disegno...un disegno fatto da un uomo vecchio , ma con un animo fermo.....un animo antico e sapiente...da lui bevevo e in quel momento ascoltai ogni cosa......compresi...il male che si celava, un male oscuro.....il male si nascondeva......non poteva rivelarsi alla luce del sole.......vidi prendere una mela ...era bellissima, lucida, potevo sentirne il profumo....eppure tra la sua mano la apri'.......e dentro quel bellissimo frutto....c'era il male...un verme....rovinava quella bellezza........sussultai.....mi arrivarono alcuni schizzi di mela........" Padre.... mi piace il tuo modo di insegnarmi i lati nascosti della vita.....starò attenta.....ogni volta che mi sentirò in pericolo.....ti penserò.....so che saprai aiutarmi....."......gli baciai le mani.....e tornai sui miei passi...e raggiunsi il Monaco...." Ora sono pronta....."....
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"Hanno detto trenta Taddei" dissi guardando seriamente e seccata Marcus e il venditore.."Sono stanca di questa storia..eccovi a voi i soldi" e lanciai alle guardie un sacchetto..il tesoro raccimolato nella ultima avventura nei mari e nelle isole dove appunto si diceva i pirati avevano nascosto soldi e tesori..e infatti molte cose avvennero in quella avventura.
"Ora potete scagionare il nano" dissi guardandoli con superiorità. |
Altea lanciò, quasi con sdegno, quel sacchetto di monete ai soldati e questi subito si avventarono come cani sul denaro.
E uno di loro annuendo prese le chiavi della prigione. Entrò dentro e dopo qualche minuto ritornò fuori, spintonando in terra il nano. “Ora sei libero...” disse con disprezzo il soldato “... sei fortunato e devi ringraziare questa donna se ti sei salvato da un bel cappio...” indicando Altea. Il nano, quasi incredulo, alzò gli occhi sull'avventuriera e accennò un cenno del capo, come a volerla ringraziare. “Come ti chiami?” Chiese Marcus. “Gyen...” mormorò il nano. |
Tornata dal monaco, Elisabeth fu da questi ricondotta dal priore.
Quest'ultimo aveva già fatto chiamare altri due monaci che incaricò di ritornare verso il borgo. Elisabeth sarebbe andata con loro. “Questi è Fra' Severus” disse il priore nel presentarli alla maga “e questi è Fra' Favelius. Vi porteranno dove vive quella ragazza.” I tre, così, lasciarono il monastero e raggiunsero il borgo. Vi arrivarono quando ormai era già sera. Trovarono allora alloggio presso la dimora di due pie donne, sorelle e timorate di Dio. Qui cenarono e vi trascorsero la notte. Il mattino, abbastanza presto, lasciata la casa delle due sorelle, arrivarono finalmente a quella in cui viveva la ragazza. Ad accoglierli trovarono una donna dal volto scarno e l'aria afflitta. Era sua madre. “Dov'è vostra figlia?” Le chiese Fra' Severus. “E' dentro...” rispose la donna “... siamo stati costretti a legarla nel letto...” |
Eilonwy, con gli occhi lucidi, fissava il meraviglioso firmamento di quella sera.
L'aria era sufficientemente limpida e pulita e in certi momenti le stelle sembravano così vicine da potersi quasi toccare. Ad un tratto la ragazza sentì dei passi dietro di lei. “Chissà perchè” disse Richard avvicinandosi al roseto “quando si è malinconici le stelle ci sembrano più vicine... ricordo una vecchia canzone che ascoltavo sempre durante i pomeriggi di studio... parlava delle stelle del cielo...” canticchiò per qualche istante il motivo di quella canzone “... nelle notti d'Estate ci guardate di più, diceva... ma invece io credo che guardiamo le stelle quando ci manca qualcosa... e forse lo cerchiamo nel loro scintillio...” sfiorò il viso di Eilonwy e con una carezza le asciugò le lacrime che cadevano giù “... cosa devo fare per farti passare questa tristezza? Vuoi tornare dai tipi del videogioco e provare quella loro bizzarra avventura?” Facendole l'occhiolino. |
"Oh Richard....se per questo io vorrei soltanto una vita tranquilla, un lavoro, un uomo da amare e dei bambini da educare e coccolare! Non penso di chiedere tanto....sai quanto me ne importi dei videogiochi!!!" dissi con disperazione.
Mi gettai tra le sue braccia e lo abbracciai forte. Poi alzai lo sguardo e lo guardai in quei occhi di ghiaccio. Quella sera sembrava piu' bello che mai.....avrei volto fargli una statua di marmo o un ritratto o anche una semplice foto. Era piu' bello di una statua greca-romana di Apollo. Mi guardava attentamente con quel viso da cherubino. Gli accarezzai con dolcezza i setosi capelli neri. Chissà? Forse....con un' atmosfera così e parlando del piu' e del meno....forse....forse....sarei riuscita a conquistarlo. http://25.media.tumblr.com/tumblr_ly...tt7oo1_400.jpg Riconfortata dalla sua voce calda, cristallina e potente, mi asciugai le lacrime e sfoderando i miei piu' dolci e fanciulleschi sorrisi....ricominciai a parlare: "Scusa se creo a te e a tuo fratello dei problemi con le mie lagne. Allora, dimmi un po' come mai non sei andato all'appuntamento con quella biondina! Com'è che si chiamava? Ah sì...Dana!!!". Richard non rispondeva.....forse era meglio se non glielo chiedevo. "Mi spiace....scusa. Non volevo riaprirti una ferita....perdonami. Sono la solita ficcanaso...non cambierò mai !" dissi abbassando il volto. Mi girai verso le rose, che crescevano, rampicanti, sulla quercia. Tesi la nivea mano e staccai con un colpo netto un bocciolo di rosa rossa per mettermelo tra i capelli, come quando ero bimba. Nel girarmi nuovamente verso di lui, lo vidi a tre centimetri dal mio viso con un espressione mista tra la felicità e il timore. |
Uscii dalla metropolitana stanca e infreddolita. La serata appena trascorsa mi aveva lasciato un amaro in bocca.
Sarebbe dovuta essere una festa di bentornata ma invece... Le persone che mi avevano accolto mi parevano estranei, come se in un anno avessero vissuto mille vite, chi si era sposato, chi aveva raggiunto il successo e ora guardava il mondo dall'alto in basso, chi aveva perso la fiducia nel mondo e sprecava la sua vita lamentandosi senza mai agire. Anche la città, dove ero nata e cresciuta, ora mi pareva una terra nuova, a ben pensarci mi aveva regalato più dolori che gioie, e dopo la morte di mio padre, avvenuta durante la mia assenza, nulla mi spingeva a restare. Prima gli studi, poi la mia decisione di affiancare associazioni no-profit per la salvaguardi di animali in via d'estinzione mi aveva allontanata per 5 anni. Mentre passeggiavo fiancheggiando il parco fui abbagliata da una pubblicità enorme, che copriva due interi edifici. Una donna che prometteva di realizzare i sogni... Certo, pensai, come sarebbe stato bello...ma temo sia una truffa, una delle tante promesse poi non mantenute... Immersa nei miei pensieri giunsi al palazzo dove al terzo piano c'è il mio appartamento....mio...in realtà la nuova moglie di mio padre ne aveva il possesso indiscusso ed io entro una settimana dovevo portare via le mie cose. Mi chiusi nella mia camera immersa di scatole e scatolini, mi gettai esausta suo letto e accesi la TV. Di nuovo la donna del cartellone....la sua voce si insinuò nella mia testa e mi addormentai cullata dalle sue promesse... |
Venimmo accolti dalla famiglia di Eilonwy come sempre: cortesia, calore e stima reciproca erano le gemme che coronavano il capo della famiglia del "piccolo scricciolo".........
"Mi divertiva sempre, pensare la piccola Eilonwy in codesto modo.....anche se probabilmente esageravo un pò troppo......sembro più un padre che un migliore amico. Lo ammetto, invidio le attitudini del mio fratello minore in campo cortese......". Pensando a ciò osservavo coloro che erano li' con me. Poco dopo, mi senti' chiamare in causa dal padre di Eilonwy il quale mi chiedeva un parere sul come vedevo la trovata del videogioco: "Come......." risposi distrattamente. " Si'.....il gioco. Guardi signore, credo che le sue affermazioni non siano del tutto sbagliate anche se con lo stress quotidiano della vita che si vive, lo studio, il lavoro ed altro sarebbe un bel toccasana. Inoltre....." fissando Eilonwy che andava via " sarebbe un ottimo anti-stress per sua figlia.....leggete l'inquietitudine che traversa i suoi occhi......sarebbe un bel "viaggio" da regalare a sua figlia. Credetemi, se lo merita, si sta impegnando in meglio per rendervi fieri di lei.....". Sorrisi al padre e di rimando lo feci con i restanti commensali: "Non è un male, credere in qualcosa di magico, miei cari signori. Lo posso affermare con certezza il mio pensiero, visto che il mio pane è il teatro e i miei personaggi racchiudono in sè sempre un qualcosa di fantasioso da poter donare a tutti voi che cercate un pò di quella fantasia e quell'infanzia che ogni tanto torna a galla in tutti noi. Ricordiamoci, che siamo pur sempre l'unico organismo complesso che si stende in questo breve ma intenso passaggio su codesta Terra." Il mio viso era illuminato da una luce che soltanto la certezza di fare il meglio per aiutare la piccola Eilonwy poteva donarmi. Speravo che il messaggio che volevo donare venisse recepito. Terminai' l'ultima portata e chiesi il permesso di poter prendere una boccata d'aria: "Signori.....chiedo il permesso di poter allontanarmi dal tavolo, e.....perdonate se mi son permesso di esser cosi' invadente e "metricamente teatrale". Mi chinai' verso di loro ed usci' sorridendo. Il firmamento era sereno e corollato di tante stelle e la luna era maestosa come non mai. Osservai' ciò che mi stava donando quello splendido paesaggio in quegli attimi. Vidi Eilonwy baciata dalla luna come se fosse una sua figlia.....aveva il volto triste e lo scintillio delle lacrime che bagnavano il suo lieve viso, crearono in me tanta malinconia da volerle correre incontro e stringerla a me. Ero sotto il balcone quando stavo per compiere il passo, ma vidi Richard che già gli stava vicino, fermai' il mio cammino e risi: " Me l'hai fatta un'altra volta.....Rugantino!" Presi un filo d'erba e lo posi sulle labbra; guardando la luna ed il suo cielo e baciato dalla fredda brezza notturna mi posi una semplice domanda: " Chissà se in questo videogioco......vi sia qualcuno da poter salvare, magari, lasciar un segno impellente in qualche buona causa.....un giorno lo scopriremo". Spirai' profondamente e cominciai' a canticchiare una canzone http://www.youtube.com/watch?v=v9Ph6eEPDWs |
Entrai nella grande sala, e salutai con uno sguardo silenzioso la Vittoria che aveva sempre sostenuto il regno.
Certo, ora era un angelo, ma mio nonno aveva fatto in tempo a vederla come appariva nei secoli scorsi, una splendida vittoria alata, e io avevo imparato a ricordarla così, da un dipinto che aveva commissionato appena saputo del cambio di Fede della casa reale. Il mondo era cambiato da allora, ma fortunatamente vi era un’adeguata tolleranza, e i senatori mi avevano sempre rispettato, anche se non avevo mai aderito alla loro fede, non sconfessando la religione dei padri. Salutai rispettosamente il senato, e restai impassibile alle parole del senatore Bool. Dentro di me, però, ribollivo di rabbia. Certo, loro stavano seduti in quella sala elegante e la colpa era nostra, sempre. “I miei uomini stanno indagando in questo momento per accertare la dinamica dell’esplosione, sarete informati di ogni progresso.. pensiamo che i ribelli si siano serviti di bambini per entrare in città.. qualche soldato potrebbe essere stato indulgente con un bambino, ma li interrogherò al mio ritorno in caserma, ho già dato ordine di convocarli. Da domani, i posti di blocco verranno duplicati, e sarò io a scegliere personalmente gli uomini che li sorveglieranno, e state certi che da domani verranno perquisiti anche i bambini, cani, gatti, vivi e morti…” dissi, ripetendo ciò che avevo detto ai miei soldati “Ma non basterà, i ribelli troveranno un modo, avranno sicuramente spie e appoggi in città… bisogna scoprire dove si nascondono.. quelle persone meritano giustizia..”. Guardai ognuno dei senatori, e mi inchinai rispettosamente. “Signori, se non c’è altro.. con il dovuto rispetto.. il mio posto è sul luogo dell’attentato con i miei uomini..”. |
Osservai la scena sospirando e volgendomi al Cielo...barattare la vita di un uomo con del denaro..provavo disprezzo per quelle guardie.
Ma furono di parola e il nano fu liberato...risposi al suo cenno col capo e lasciai che parlasse Marcus per primo per poi prendere la parola. "Gyen...questo è il vostro nome, i miei omaggi io sono Altea e il destino ha voluto che ci incontrassimo...e io penso che niente sia dovuto al caso, infatti io vi ho salvato la vita...ma io vorrei sapere da voi..qualcosa su quello scrigno, quello che avevate con voi quando vi arrestarono perchè vorrei comprarlo, magari voi potete aiutarmi". |
Il Priore chiamo' altri due monaci e sarebbero stati coloro che mi avrebbero accompagnata sino al Borgo....e quindio dall'ammalata, Fra Severus......non disse una parola per tutto il tempo che ci condusse alla casa di due donne....pie a quanto mi disse Fra favelius....che per tutto il tratto' Lodo' la grandezza del Signore.....io francamente nella mia mente continuavo a far roteare le parole di mio padre e quindi chi avrei incontrato e come aiutare la creatura che l'indomani mi avrebbero fatto incontrare........ci diedero la massima ospitalità...e mentre i Monaci e ele donne iniziarono il rosario...io mene andai a letto...avevo bisogno di raccogliere tutte le mie forze e per questo dovevo meditare......gia' portare la mente e il corpo fuori dal mondo materiale.......e fu sera e fu mattina......il oprofumo della colazione fu un magnifico risveglio...e riprendemmo il cammino, arrivammo davanti ad una casa della ragazza.....una donna era sulla soglia ad attenderci, quando la vidi ne ebbi pietà, era pelle ed ossa......ma la cosa peggiore era che nei suoi occhi non brillava la luce della speranza.......quando la donna disse cha la ragazza era legata al letto...mi vennero i brividi....." Neanche gli animali si dovrebbero legare...figuriamoci un essere umano....".....trovai un varco tra i monaci e la donna e quasi con ineducazione entrai in casa.....le finestre enano sbarrate e l'odore era terribile...sentivo un rantolo provenire dalla stanza sul retro e mi avvicinai.......una scena che mai avrei potuto pensare di vedere.....una ragazzina, esile, legata al letto...aveva gli occhi lucidi.....persi nel vuoto......il suo respiro era così lento che a stento si muoveva la camicia che indossava........aprii la finestra e feci in modo che il sole non le colpisse il volto.....c'era bisogno di aria fresca....mi voltai e mi sedetti sul letto......guardai i suoi polsi...viola....." Pensi di avere la forza di dirmi come ti chiami ?...."..
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“Capitano...” disse un altro dei senatori a Clio “... sicuramente i ribelli hanno occhi ed orecchi dappertutto nel reame. E' noto che tra il popolo serpeggia una certa ammirazione verso le dottrine di quegli eretici... non ci stupiamo dunque se molti potrebbero in qualche modo servire la causa dei nostri nemici... tenete bene a mente queste cose, mi raccomando.”
“Io credo” prendendo la parola ancora un altro di quei consiglieri, il senatore Gheorgis “che per riuscire davvero a fermare quei ribelli sia fondamentale cercare di capire chi è davvero il loro leader. Egli è la mente e l'anima di quel movimento e fino a questo momento è riuscito a rendere vano ogni nostro tentativo di annientare le fila dei rivoltosi.” Tutti gli altri senatori annuirono. “Vi informiamo, capitano, che in seguito a questo ultimo attentato, il Senato ha deliberato che altre forze armate affianchino le milizie reali. Stiamo parlando di eserciti mercenari.” Tornando a parlare il senatore Bool. |
Elisabeth entrò in casa e senza attendere altro cominciò a cercare la stanza dove si trovava la ragazzina.
Non fu difficile trovarla. La maga allora aprì le finestre e permise alla luce del Sole di dissolvere l'inquieta e tetra penombra di quella camera. Vide così meglio la povera fanciulla. Era esile, scarna e col corpo ricoperto da lividi e croste. Attorno alla bocca recava ancora i segni della bava. Ma i suoi occhi lucidi, appena Elisabeth cominciò a parlarle, mutarono in attimo. Divennero rossi e la sua espressione si alterò. Una smorfia rese contratto in modo innaturale il suo volto. “Io sono” disse la ragazzina con una voce tanto grottesca, quanto arrabbiata “Frate Elia!” Mostrò un ghigno diabolico. “Non mi riconosci? Hai già scordato i miei insegnamenti?” E si abbandonò ad una grossa risata. |
“Il mio scrigno...” disse agitandosi il nano a quelle parole di Altea “... il mio scrigno! Allora voi sapete dove si trova? Non è andato perduto, grazie al Cielo!”
“No, non è andato perduto.” Intervenne Marcus. “E' stato messo in vendita ed ora lady Altea intende acquistarlo.” “Ma io non posso vendervelo, milady!” Esclamò il nano. “E perchè mai?” Chiese stupito Marcus. “Perchè mi è stato affidato e devo consegnarlo ad una persona.” Rispose il nano. “E' questione di vita o di morte!” “Vuoi prenderci in giro?” Spazientito Marcus. “Niente affatto!” “E' solo uno scrigno!” Fece il mercante. “Non può valere tanto!” “Si, invece!” Annuì il nano. |
Richard era vicinissimo ad Eilonwy, ma proprio in quel momento i due udirono qualcuno cantare.
“Parsifal...” disse Richard, voltandosi verso quella voce “... sei tu! Cosa fai lì da solo? Cerchi forse una finestra a cui volgere una serenata?” E rise di gusto. In quello stesso istante anche il padre di Eilonwy uscì in giardino a raggiungerli. “Allora, ragazzi...” sorridendo ai tre “... cosa fate di bello? Parsifal mi ha parlato di quel videogioco e forse non ha tutti i torti... magari può essere un bel diversivo per distrarsi un po'... e forse sarà capace di far tornare il sorriso alla nostra Eilonwy...” fissando sua figlia. |
L'immagine di quella donna sul cartellone luminoso...
Poi le scene della pubblicità che scorrevano rapide in televisione... Di nuovo la voce di quella donna e poi la scena di lei che prendeva una pillola verde... Strani colori, forse solo le luci della città che si muovevano caotiche in ogni direzione... Poi silenzio... Un profondo, cupo ed assoluto silenzio... Una vasta campagna dai tratti e dalle fattezze lussureggianti e primordiali... Così, fino a dove l'occhio poteva giungere... Dove l'orizzonte finiva col perdersi tra le nuvole... E da esse quasi poteva vedersi qualcosa... Qualcosa di sterminato e inimmaginabile... Poi suoni di corni lontani, voci, rumori di cavalli e clangore di armi... Poi, ad un tratto, di nuovo quel silenzio senza fine... Tara si svegliò di colpo. Aveva sognato. Si era addormentata davanti alla tv accesa. E al suo risveglio ancora una volta vide sullo schermo la pubblicità di quella donna che prometteva e sogni e felicità. |
Le mie guance ritornarono ad imporporarsi e sorridendo dissi: "Davvero papà?...Oh grazie, grazie mille!!! Voi verrete con me ragazzi.....non è vero?"
Abbracciai mio padre e gli diedi tanti baci. |
Battei le palpebre, cercando di nascondere il mio disappunto.
"Mercenari? Ottimo! D'altronde sono famosi per la loro lealtà, devozione, fedeltà.. Non c'è alcun pericolo che si possano vendere al nemico in cambio di qualche moneta in più.. Non è mia abitudine discutere gli ordini, se vi fidate di chi combatte per denaro, e dormirete sonni tranquilli sapendo che è uno di loro a sorvegliare la vostra porta, non spetta a me ribattere e non mi permetterò di farlo.. Mandateli da me appena arriveranno... Voglio che sappiano da subito con chi hanno a che fare ..". Non venite poi a piangere da me quando vi tradiranno... Sospirai, ero famosa per dire sempre quello che pensavo, persino in senato, ma i senatori sapevano anche che non avevo mai disubbidito, anche quando non ero d'accordo con loro. "Quanto ai ribelli, avete ragione... Dobbiamo trovare il loro capo.. Se loro hanno occhi e orecchie tra di noi, noi dobbiamo avere occhi e orecchie tra di loro.. Potrei fingere di avervi tradito, e cercare di infiltrarmi io stessa, ma immagino che non si fiderebbero mai.. escogiterò qualcosa con i miei uomini... Non temete... Li smaschereremo... E se il popolo simpatizza con i ribelli, se apprezza le loro dottrine... Dovremmo chiederci perchè... Forse dovreste lottare per riconquistarlo... E non è certo qualcosa che compete alla Guardia Reale...". |
Mi alzai dal letto con la testa confusa, quella donna era di nuovo li sullo schermo, come l'avevo lasciata la sera prima...
Iniziai lentamente a vestirmi, preparandomi ad una lunga mattinata di colloqui. Uscii di casa in ritardo, mi affrettai a prendere con un balzo il tram, mi sembrava di tornare ai giorni di scuola...gettai uno sguardo alla città e di nuovo vide troneggiante su un cartellone quella donna. E' davvero ovunque, pensai... La mattina fu un fallimento, non riuscii a trovare uno straccio di lavoro, eppure il mio curriculum era pieno e ricco di esperienze in diversi paesi del mondo. Il meglio che ero riuscita a trovare era la toiletta per cani! Ero davvero scoraggiata e di nuovo la donna mi si parò davanti in un enorme cartellone luminoso... Forse é solo una sciocchezza, riflettei, ma forse forse potrei andare a vedere di che si tratta...tanto peggio di così la giornata non mi può andare.... |
Il nano aveva una strana espressione...non capivo se di stupore o paura, quando vidi Marcus e il venditore arrabbiarsi e dargli contro li fermai.
"Un attimo" dissi fermamente "perchè dovrebbe mentire? D'altronde mi risulta lui fosse in possesso dello scrigno quando fu arrestato e voi" mi avvicinai al venditore "lo avete preso per venderlo...non vi ha detto di venderlo, voi glielo avete sottratto". Mi voltai subito verso il nano..."Non è possibile parlare con quell' uomo a cui avete dato questo pegno? Desidererei scoprire cosa cela questo scrigno e se volete possiamo andare assieme a consegnarglielo..abita da queste parti?" |
Mi sedetti sul letto, tutto sembrava calmo......" Fra Severius potreste bagnarmi un panno con dell' acqua pulita ? Deve avere un bel volto sotto queste sozzure........."........una folata di aria calda.......tanto calda da provocarmi un rapido rosssore al volto e rivoli di sudore alla schiena.......ma la cosa peggiore fu la ragazza......i suoi occhi divennero rossi come le fiamme e la sua voce era baritonale.....veniva dal profondo..........Fra Elia.......si che lo conoscevo.......mi aveva insegnato tanto e con lui conobbi i demoni.....il male e il bene...........improvvisamente davanti a me comparve la mano di mio padre con la mela, quella bella mela succosa...........la sua mano spappolo' la mela e come per magia ogni parte ando' a finire sulla ragazza......questa cosa la fece diventare ancora piu' indemoniata........sino a quando dalla sua bocca non ne usci' del veleno........era maleodorante........ma sembrava averla svuotata......." Fra Severius, per le benedizioni servite voi........." La cosa mi sembrava strana,quella mela era uscita dal nulla e Fra Elia......era tornato nella mia vita....
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Il padre di Eilonwy sorrise a sua figlia.
“Eh, temo proprio che ci toccherà scortare la nostra damigella, caro Parsifal...” disse divertito Richard “... dopotutto non si può certo lasciare che questa nostra giovane peste vada da sola nello scenario di quel videogioco... ci pensate? Poveri quegli sfortunati giocatori che interagiranno con lei!” E rise di gusto. “Certo!” Esclamò la mamma di Eilonwy. “Voi due” indicando Richard e Parsifal “dovete badare a lei!” “Quando si va, allora?” Chiese Richard. |
“Vi ringrazio, milady...” disse il nano ad Altea “... siete stata generosa con me ed io voglio dimostrarmi degno della vostra bontà, raccontandovi tutta la storia dello scrigno... in realtà esso mi fu affidato da una nobile dama... ella mi ha incaricato, essendo io uno dei suoi più fedeli cortigiani, di consegnarlo ad un uomo... ma non un uomo qualunque...”
“A chi?” Chiese Marcus. “Ad un chierico.” Rispose il nano. “E perchè mai?” Domandò Marcus. “Perchè lo scrigno reca un messaggio della mia padrona proprio per quel chierico.” Spiegò il nano. “Un messaggio della massima importanza.” |
Dopo ciò che aveva fatto Elisabeth a quella fanciulla, subito i due monaci la fecero stendere con il capo sul cuscino.
La ragazzina sembrava essere caduta in un sonno profondo, ma continuava, di tanto in tanto, a farfugliare qualcosa. Come se stesse sognando. “Non...” disse confusa, mentre i due monaci la benedivano “... non ti libererai di me, donna... ti perseguiterò... e ti strapperò ciò che più desideri...” accennò una sorta di ringhio, poi l'Acquasanta dei due monaci fece sì che la fanciulla dormisse in modo naturale, senza più alcun delirio. Elisabeth, però, nonostante tutto, avvertì un profondo senso di inquietudine nel cuore. Qualcosa che sembrava opprimerla a tal punto da sentire quasi il bisogno di uscire fuori, all'aria aperta. “Dobbiamo parlare con la madre della fanciulla...” fece Fra' Severius “... per capire come è potuto accadere tutto ciò... forse la piccola ha visitato qualche luogo sconsacrato, o magari ha assistito a qualche rito sacrilego avvenuto in zona...” “Si...” annuendo Fra' Favelius “... si raccontano di strane cose avvenute in questi luoghi ultimamente...” |
E mentre Tara, dopo una mattinata di corse e colloqui, continuava a vedere un po' ovunque quella donna della pubblicità, un gruppo di ragazzotti attraversò la strada proprio a pochi passi da lei.
“Cavolo, ero quasi arrivato all'ultimo livello...” disse uno di quelli parlando agli altri “... se solo quel dannato mostro non...” “Ah, sei scarso!” Esclamò un altro dei ragazzi. “E poi te la sei cercata tu la morte! La tua missione era quella di cercare un Giardino e invece hai preferito avventurarti in quella palude!” “Io gioco come mi pare!” Rispose il primo. “E non lamentarti poi se ti fai accoppare come un fringuello!” Replicò un terzo ragazzo, suscitando poi le risate fragorose di tutti gli altri. “Ritorniamo alla Fum Soft per un'altra partita?” Propose un altro di quelli agli altri. “Sei pazzo?” Fece il secondo che aveva parlato. “Non ho mille Taddei e di certo mio padre non me ne darà altri per giocarci ancora!” “Peccato...” mormorò il primo “... volevo partecipare di nuovo anche io... e magari risolvere la missione più difficile e misteriosa del gioco... una vera e propria impresa... da film!” “Si, la conosco...” fissandolo il secondo “... conosco quella missione... ed è davvero quasi impossibile da portare a termine... l'avranno fatta per far morire prima qualsiasi giocatore intento a volerla superare...” |
“Proprio perchè i mercenari” disse Bool a Clio “sono fedeli solo al denaro, possiamo fidarci di loro. I ribelli non hanno molte risorse. Sono mossi da fanatismo e cieca esaltazione verso il loro, diciamo, ideale, ma non hanno altro. Non potrebbero mai corrompere uomini che invece venderebbero tutto e tutti per del denaro. Uomini pronti a vendersi al maggior offerente.”
Gli altri senatori annuirono ed applaudirono il discorso di Bool. “Quanto al vostro piano, capitano...” continuò il senatore “... in effetti siete celebre in tutto il regno... e non solo per le vostre abilità militari... dopotutto ufficiali donne non se ne vedono tante in giro... e con ogni probabilità siete in cima alla lista nera dei nostri fanatici nemici.” “Se il popolo” intervenne un altro senatore “è davvero attratto dalle sedicenti dottrine di quei ribelli, è solo perchè la gente, si sa, crede sempre ad ogni menzogna. Specie se fantastica.” “Credo non ci sia altro, capitano...” fece Bool “... non vogliamo trattenervi oltre... avete un esercito da comandare e dei nemici da stanare... è tutto, potete andare.” E mentre i senatori lasciavano, pian piano la sala, Gheorgis si avvicinò a Clio. “Posso parlarvi, capitano?” Fissandola il senatore. “Oh, naturalmente in modo del tutto informale. Magari mentre vi accompagno all'uscita. E' questione di un attimo e non vi farò perdere molto tempo.” Sorridendole con fare garbato. |
Ascoltai con interesse quei ragazzini parlare...ecco come la donna faceva avverare i nostri sogni..un videogioco, un mondo virtuale in cui potersi scordare i veri problemi...
Certo mille taddei non sono proprio briciole, pensai, ma forse distrarmi per un po', dato il periodaccio che stavo passando, mi avrebbe aiutata... Decisa mi diressi alla banca a prelevare i soldi necessari e mi incamminai. Chissà magari avrei potuto anche scoprire in che cosa consisteva quella misteriosa missione di cui tanto parlavano i ragazzi prima... |
Mi inchinai rispettosamente "Se questo è il vostro volere, così sarà fatto.. ".
Li vidi lasciare la sala, chiacchierando tra loro, come se niente fosse, come se la città non brulicasse di cadaveri. Il popolo aveva ragione nel sentirli distanti, anche se questo non li autorizzava a ribellarsi! Qualcuno mi si avvicinò, mi voltai verso di lui, salutandolo con un leggero inchino. Ascoltai attentamente il senatore, poi gli feci cenno di seguirmi. "Naturalmente.. " sorrisi "Potreste anche accompagnarmi in città, così da dimostrare a quanti dicono che il senato è distante dal dolore del popolo che si sbagliano..." Dissi, quasi distrattamente "ebbene? Vi ascolto..". |
Mentre i Monaci svolgevano il loro compito vidi cospargere il suo corpo di acqua Santa....intanto dalle sue labbra.....uscivano parole che potevano essere sconnesse...deliranti...ma non per me, piu' parlava piu' il mio cuore si stava stringendo in una morsa di ferro a fatica dovetti uscire da quella casa e riprendere aria a boccate piene, un forte senso di smarrimento avvolse ogni mio organo......era come se qualcuno o qualcosa mi stesse distruggendo......era come se lei sapesse qualcosa che io ancora dovevo vivere......ero stata Iniziata...a studi particolari......ma avevo detto a mio padre che mi sarei fermata solo quando avessi trovato l' Amore.....volevo conoscere l'Amore....la Religione, la Filosofia...parlava di questo atto di vita che riusciva ad unire ogni pensiero......ma io volevo che il mio cuore battesse e vivesse per quell'unico atto che univa l'uomo e la donna all' Universo.........quella voce stava distruggendo il mio cuore....vidi uscire i Monaci e li sentii parlare.." Fra Severius, Fra Favelius......tutto quello che e' stato fatto a quella ragazza, non era altro che un messaggio.......ora mi chiedo....forse sta accadendo qualcosa che io non so ?.....vivo spesso lontana dal Borgo e questo mi impedisce di vivere la vita nel suo quotidiano....ma ho i sensi tutti svegli e in questo momento.....si stanno allertando..."...
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"Ehi...peste a chi?" dissi facendo una linguaccia, poi ripresi vivacemente a parlare "A voi andrebbe bene domani? Ah....e dato che mi avete dato della peste ci parlate voi al telefono con il Signor Nex!!!".
Tirai fuori dalla tasca dei pantaloni aderenti di pelle nera il bigliettino e lo diedi a loro, scherzosamente, con aria di sfida. |
Ascoltai con attenzione le parole del nano...che storia strana.
"Quindi" affermai "questo scrigno ha già un padrone...una nobile donna e ovviamente non dobbiamo sottrarglielo" e osservai Marcus e il venditore i quali sembravano un pò seccati da tutta questa storia. "Allora sarò lieta di aiutarvi a recapitare questa importante missiva al chierico, visto è di grande importanza" dissi poi al nano.."ma se è un viaggio lungo dobbiamo passare da casa mia e prendere due cavalli, la mia spada e alcuni oggetti che potrebbero servirci...dove dobbiamo recarci?" |
In quegli attimi non mi accorsi di chi avevo intorno, anzi era come se quel praticello fosse diventato il mio palco......udi' una voce in lontanzanza era quella di Richard.
"Ehila' mio bel Romeo, mi spiace aver interrotto il vostro idillio amoroso con la piccola Giulietta. Eravate.....cosi' vicini!!!" e risi di gusto. Poco dopo ci raggiunse anche il padre di Eilonwy che comunicò l'allegra notizia. Poteva usufruire del gioco. "Sono contento di esser riuscito a centrare il cuore dei parenti di Eilonwy......posso dire di aver fatto un ottimo lavoro.....forse, in questo viaggio che verrà compiuto....la piccolina tornerà a sorridere della vita che le è stata donata....." L'entusiasmo di Richard nel voler compiere quell'esperienza mi sembrava molto strano visto che in un primo momento non ne era convinto. Rimasi di sasso. "Credo che formerete una bella squadretta voi due...." indicando i piccoletti. "Quel che posso fare è accompagnarvi presso la sede della Fum Soft, ma non so se vi potrò seguire. Ho delle fanciulle a cui badare." |
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