Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 02-02-2015 09.51.36

Arrivarono pure lady Elisabeth e lord Gvineth...era un uomo sicuro e di un certo fascino.
Ma ad un tratto entro' un mendicante tra il ribrezzo di Guanto e Cimmiero..giocavo nervosamente col coltello..voleva narrarci la storia dell'Austero e Guisgard.
Mi alzai guardando i commensali e il mendicante.."La corte taddeide ha sempre accolto tutti soprattutto i bisognosi di carità come i dogmi della Fede vogliono..Lord Cimmiero se permettete mi prendero' cura di questo buon uomo e potrà rimanere tra noi profumato e con buone vesti..se il vostro naso è troppo fine..egli ha ragione ancora nessuno ha il potere di decidere a Capomazda" e sorrisi al mendicante.

Clio 02-02-2015 14.45.05

Stavo ormai per uscire, ma quelle parole mi bloccarono.
"Di' un po'.." Avvicinandomi a Sarios "Sai mica chi era quel tipo gigantesco? Perché giurerei di averlo già visto, ma non riesco a ricordarmi dove..." Pensierosa.
Sarios sapeva sempre tutto, e forse era una coincidenza che quel tipo fosse alla bettola dopo essersi finto un frate alla mia porta.
Di una cosa infatti ero certa, non poteva essere un frate. Un frate non frequenta certi posti.
Dunque quella immaginetta poteva essere un messaggio? Dovevo tornare a casa per scoprirlo.
Già, ma l'erba medicinale? Cosa poteva essere?
Naturalmente tutto dipendeva dalle intenzioni di quei due tizi, dal fatto che potevano essere amici o nemici.
La cosa mi incuriosiva, dovevo scoprirlo.

elisabeth 02-02-2015 16.10.49

Anche Tilde era improvvisamente comparsa......." Visto che mi accompagnerete da mio marito saro' felice di seguirvi Lord Gvineth.."...arrivammo nel salone, dove tutti i commensali avevano già preso posto, De Gur appena mi vide....si alzo' per farmi accomodare accanto a lui....." Finalmente ti rivedo Nettuno...pensavo di poter entrare in agonia prima di rivedere il tuo volto..."...gli sorrisi...ma era un sorriso che lasciava molte parole in sospeso.....a casa avremmo avuto tutta la serenità per poterci spiegare.....Quella sera era una serata, dove le cose non sembravano andare per il verso giusto...almeno per i due contendenti.......L'entrata di un uomo ricoperti di stracci......e le sue parole....riecheggiavano come piu' volte sentite in quella breve serata...ma quando gli fu tolta la scodella...come si toglierebbe ad un animale, per quanto avrei detestato anche quell'atteggiamento.......mi fece stringere d'impulso il tovagliolo tra le mani..........Lady Alte fu lesta ...ad alzarsi da tavola per andare a sostenere chi ne aveva bisogno.......ma i volti di Lord Cimmiero, Lord Gvineth e del nonno di Altea..sembravano essere parecchio contrariati, la politica .. il buon nome ...erano ostacoli enormi difronte a scelte giuste ....mi avvicinai all'orecchio di mio marito....." Sai Nettuno ?.....il tuo mondo e' parecchio diverso dal mio.....io ti ho dato riparo ..ti ho curato...senza chiedere se dietro di te ci fosse un casato.....quella donna e' coraggiosa..e non sarà sostenuta c'e la sua famiglia di mezzo...adesso io daro' una mano a Lady Altea e ti pregherei di non ostacolarmi.....faro' in modo che la tua carriera sia salvaguardata....."......mi alzai da tavola..presi il mio piatto in porcellana e mi avvicinai al mendicante.....gli porsi il piatto..."...Lady Altea ha davvero ragione, non siete mal'odorante.....infondo puo' essere che in questa sala ci siano parecchi cattivi odori, mangiate....e saziatevi perchè i Signori che in questo momento vi stanno osservando....un giorno uno di loro potrebbe essere seduto su una bella poltrona imbottita e tappezzata di velluto rosso....e dovranno governare saggiamente.......Lord Gvineth...siete stato così galante nei miei confronti che mi stupite....pensavo foste un uomo cortese.....indipendentemente da chi fosse la persona da salvaguardare...."...vedevo l'uomo mangiare.........e lo sguardo infuriato di Lady Altea....quella donna doveva avere un gran peso nel cuore....." Lady Altea...se prendervi cura di quest'uomo dovesse essere una cosa gravosa , per voi in questo palazzo.....sarete i benvenuti nella mia dimora.......se vorrete potete far venire solo lui e voi sarete mia ospite ogni giorno se volete........"........ritornai al mio posto.....ogni giorno mi prendevo cura di malati e senza tetto...tra il convento ed il castello...avevo spazio a sufficienza e i monaci ormai erano la mia famiglia...De Gur non mi aveva mai ostacolata...anzi nei suoi momenti liberi mi era di grande aiuto.......ma in quel momento...mio marito sembrava distratto.....o per meglio dire..infastidito da questa mia offerta che nel quotidiano rientrava nella normalita'.......

Altea 02-02-2015 16.38.22

Lady Elisabeth si alzò e rinfoccillò l'uomo..era così che si era sempre fatto alla corte dei Taddei, e ora che era diventata questa Corte? In balia della anarchia totale.
Ascoltai le parole della donna verso me, eravamo vicino l'uomo e appena bisbigliai.."E' qui che devo fare giustizia milady, non lascerò che sia dimenticato, io sono qui per Lui..per colui che prima era qui e non posso andare via da qui".
Con disinvoltura alzai il timbro di voce.."Grazie per l'invito milady, sarà un piacere farvi visita, quanto a questo uomo" e guardai il mendicante "Sono giusto tornata da poco e ho bisogno di un uomo a cui affidare incarichi e i miei compiti, per ora lo fa la mia dama di compagnia, quindi se vorrete, sarete al mio servizio" e gli sorrisi "io sono la duchessa Altea de Bastian, e proprio domani devo recarmi a finanziare un orfanotrofio che fu voluto dal Duca e pure da me...i Taddei erano caritatevoli e io sono stata cresciuta coi principi di Taddeo l' Austero che piaccia o no..o se qualcuno si fosse dimenticato".
Ripresi il mio posto a tavola e sorrisi a lady Elisabeth..aveva capito come ero anche se aprivo il mio animo a pochi.."Bene, ora sapete questo uomo è a mio servizio, se lo vorrà ovviamente, penso possa parlare" e guardai sorridendo a lord Cimmiero e guardai lord Gvineth che non si era presentato.

elisabeth 02-02-2015 16.59.48

Lady Altea sapeva gestire le situazioni importanti senza timore di nessuno e a quanto pareva entrambe gestivamo il mondo della carità..........poteva quindi fare da sola se la sarebbe cavata anche senza il mio aiuto.......una volta che quel povero uomo avesse preso una decisione......sarei andata a casa......a quel punto io non avevo nulla a che fare con nessuno......i Taddei erano un affare di mio marito.......ero stanca......solo a vedere certi comportamenti.....

Guisgard 03-02-2015 00.56.56

A quei gesti e a quelle parole di Altea e di Elisabeth uno strano silenzio calò nella sala.
Dopo la morte di Guisgard, infatti, molti dei simpatizzanti e dei nostalgici dei Taddei avevano preferito lasciare il palazzo, o erano stati costretti a farlo.
Dunque ben pochi di quelli rimasti potevano definirsi filo Taddeidi.
Il mendicante però ringraziò le due belle dame che si erano esposte per lui.
Mangiò e ringraziò Dio per la loro generosità.
“E sia...” disse Cimmiero “... nessuno di noi intende offendere le due gentili dame accorse in caritatevole soccorso di questo straccione. Dunque egli resterà al nostro cospetto, a far compagnia ai servi ed ai cani, in attesa degli avanzi della nostra tavola.”
Guanto rise, subito seguito dai suoi tirapiedi.
“Hai sentito, no?” Gvineth al mendicante. “Raccontaci una delle tue storie adesso.”
“Si, magari sui Taddei!” Divertito Cimmiero. “Mi piacciono le storie di fantasmi! E questo sono oggi i Taddei! Dei fantasmi!”
E tutti risero.
Intanto, tornate ai loro posti, sia Altea che Elisabeth dovettero subire le critiche rispettivamente del nonno e del marito.
Mandus riprese a bassa voce voce sua nipote, per essere stata un po' troppo irriverente verso i nuovi signori del ducato e De Gur ammonì sua moglie, per essersi esposta ed essere stata poco cortese verso i due attuali dominatori di Capomazda.
Il mendicante, però, finito il suo pasto ed incoraggiato dalla generosità di Altea e di Elisdabeth, prese un flauto che aveva con sé e cominciò a suonare una malinconica melodia.
“Io so...” mormorò, tra una nota e l'altra “... so cosa accadde ai Taddei... li ho conosciuti ed ho servito per molto tempo in questo palazzo, quando a governarlo vi era il grande Taddeo Austero... ed ero con lui in molte sere, illuminate dall'incanto della Luna ed impreziosite dallo scintillio delle stelle... ed in quelle sere abbiamo camminato insieme, tra il cortile e la strada, fino a giungere ai limiti della campagna circostante... ed egli mi ha confessato, in una di quelle sere, i suoi timori... l'Austero non aveva paura di niente e di nessuno... eppure qualcosa lo turbava da tempo... qualcosa di oscuro, di enigmatico... ed egli temeva non solo per sé, ma per tutta la sua famiglia... ed infatti, come un sinistro presagio, una notte tutte le sue paure si sono confermate... una notte l'Austero ero uscito in cortile, restando a fissare le tenebre che avvolgevano la campagna... quella campagna che tanto aveva terrorizzato i suoi antenati... si... i Taddei, i guerrieri più forti del mondo, avevano paura... qualcosa in quella campagna li tormentava e spaventava... qualcosa che giungeva da lontano, forse dagli inferi... e in quella campagna, celato fra la notte ed i suoi fantasmi, quel qualcosa restava ad attenderli... ed in quella maledetta notte si è portato via l'Austero...” alzò gli occhi su tutti i presenti, per poi indugiare con lo sguardo su Cimmiero e su Gvineth “... la Gioia... è stata la Gioia dei Taddei...”

Guisgard 03-02-2015 01.05.14

“Immagino.” Disse Sartios a Clio. “Un tipo simile non passa inosservato. Non se ne vedono tanti in giro con simili dimensioni. Io stesso gli ho chiesto di combattere, promettendogli un ottima paga. Ma non c'è stato verso. In verità lui non ha detto quasi nulla. Era l'altro, quello che lo accompagnava, a dirmi che non erano interessati. In realtà non mi sembravano tipi in cerca di guadagni. No, di soldi ne avevano. Almeno questa è la sensazione che ho avuto io. Comunque non erano stranieri. No, avevano un accento non troppo diverso dal nostro. Forse venivano da qualche città vicina, magari poco fuori i confini di Miral, ma sicuramente non situata più a Sud della grande pianura Padus.”

Clio 03-02-2015 01.17.10

Annuii a Sarios, pensierosa.
Chi potevano mai essere?
Dovevo tornare a casa e vedere se c'era un messaggio in quell'immaginetta lasciata davanti alla mia porta.
"Beh, mi verrà in mente prima o poi.." Distrattamente "Alla prossima Sarios.." Con un cenno di saluto.
Così mi incamminai verso casa, sempre più curiosa di scoprire cosa si celasse dietro quei due uomini.

Guisgard 03-02-2015 01.22.55

Le strade di Miral erano ormai buie e deserte.
Una leggera e soffusa umidità accarezzava i muri e i ciottoli, rendendo quella sera intrisa di velata apatia.
Clio le attraversava in silenzio, con la strana e sgradevole sensazione però di essere seguita.
Eppure era da sola, fatta eccezione per le ombre della notte.
Alla fine la ragazza arrivò davanti alla sua casa, trovando, dove li aveva lasciati, il sacchetto e il Santino posati là dai due monaci.

Clio 03-02-2015 01.27.36

Camminavo svelta, senza guardarmi intorno, eppure era come se qualcosa mi inquietasse.
Accellerai il passo, lasciando quella buia zona dietro di me, verso la tranquilla via della mia casa.
Prima di entrare, però, raccolsi il sacchettino e il santino.
Appena entrata, mi sedetti in una poltrona dello studio, con un bicchiere di vino accanto a me, e mi misi ad esaminarli colma di curiosità.
"Vediamo un po'...." Mormorai tra me e me.

Guisgard 03-02-2015 01.38.51

Clio raccolse il Santino ed il sacchetto, per poi rientrare in casa, prendere del vino e sedersi nel suo studio.
Il Santino raffigurava Sant'Abrogio.
Il sacchetto invece, aperto dalla ragazza, presentò al suo interno delle erbe tagliate minuziosamente, dal forte odore che le rendeva in realtà più simili a qualche tipo di fungo.
Ed infatti quel forte odore, a contatto con i sensi della piratessa, cominciò a causarle dei forti capogiri.
Tutto intorno a lei iniziò a ruotare sempre più forte, fino a quando la ragazza cadde a terra priva di conoscenza.
Pian piano Clio riaprì gli occhi.
Ci mise un po' ad abituarsi alla luce soffusa che la circondava.
Con ogni probabilità aveva dormito per parecchie ore.
Poi, a poco a poco, cominciò a rendersi conto dell'ambiente in cui si trovava.
Era stesa su un lettino, in una stanza di pietra, umida e fredda.
E dall'estero giungevano voci e rumori confusi.

Clio 03-02-2015 01.59.06

Aprii gli occhi, confusa e frastornata.
Ma immediatamente compresi.
"Te l'avevo detto io di stare attenta... Ti sei fatta giocare come un fesso!" Mormorava una fastidiosa vocina dentro di me.
Come avevano fatto ad entrare in casa?
Ma soprattuto chi mi aveva portato in quello strano posto e perché?
Ero sempre più confusa, così mi alzai, guardandomi attorno, dovevo capire dove diavolo mi trovavo.
Ero forse prigioniera?
"No, guarda.." Sarcastica quella vocina.
Così, cercai di capire se potevo uscire da quella stanza e raggiungere quelle voci oppure no.

Guisgard 03-02-2015 02.10.51

Clio si alzò e cominciò ad osservare la stanza in cui si trovava, mentre dall'esterno si udivano ancora quelle voci e quei rumori confusi.
Poi ad un tratto la porta si aprì e qualcuno apparve sulla soglia.
Era un uomo dall'aspetto pacato, i capelli lunghi e neri ed il volto pulito.
Ed alle sue spalle, entrando nella stanza insieme a lui, vi era il gigantesco individuo che Clio aveva visto all'incontro.
“Vedo avete ripreso conoscenza.” Disse l'uomo dai capelli lunghi. “Lasciate che mi presenti... il mio nome è Riccado e lui” indicando il gigante che era con lui “è Kog. E questo in cui ci troviamo è il castello di Don Azable, signorotto di queste terre. Ditemi, state bene? Vi occorre qualcosa?”

Altea 03-02-2015 14.12.01

Mi misi ad ascoltare il mendicante e qualcosa di nostalgico si impossessò di me, quando finì mi voltai verso mio nonno e parlai sottovoce "Era il tuo migliore amico..Taddeo l' Austero, ora vuoi rinnegare pure questo? Vorresti io rinnegassi pure l' amicizia tra me e Guisgard, rimpiango solo di non essere partita per Sygma con mio padre e mia madre..mio padre fu uomo di principio, alla morte di Guisgard decise di andarsene perchè i de Bastian erano venuti qui a servigio e in amicizia dei Taddei..mi hai persa, non mi vedrai più".
Mi alzai dal tavolo e mi scusai, dissi mi era preso un tremendo mal di testa forse per le tensioni di prima e passando vicino al mendicante gli dissi.."Grazie per la magia delle vostre parole..in me saranno sempre vive".
Uscii dalla stanza e scesi nel giardino a prendere aria e mi sedetti su una panchina al riparo e guardai il Cielo..quante volte avrei desiderato vedere la Santa Caterina arrivare e portarmi via e poggiai la testa sul braccio appoggiato alla panchina.

"L' afa si stava facendo sentire troppo quella sera a Las Baias, alzai la veste legandola e camminavo sul bagnasciuga cercando frescura nell' acqua.
Una carrozza signorile si fermò proprio davanti alla mia dimora e scese un uomo dai capelli neri mossi dalla brezza calda e sorrisi.."Guisgard sono qui, hai accettato il mio invito" e gli feci un cenno di saluto, correndo affinchè non gli venisse la strampalata idea di gettarsi nella acqua.
La carrozza partì e lui mi guardò scuotendo il capo.."E io avevo sempre pensato fossi cosi pacata, acqua e sapone e invece? Te ne vai in giro a gambe nude e magari distraendo i nostri ufficiali" e rise abbracciandomi.
Ad un tratto si sentì una voce cantare e apparve una piccola barca con la lampara..era Sam e sembrava avesse del pescato e si accorse della mia presenza, giunse fino a riva scendendo e guardandoci.."Non ditemi duchessa, finalmente avete messo la testa a posto e vi siete fidanzata?".
Avvampai e mi voltai per non farmi vedere da lui..anche se immaginavo sapesse del mio Amore ancora vivo per lui.."E' l' Arciduca..Sam..magari potresti prepararci qualcosa".
Il vecchio marinaio si scusò e fece un inchino ma Guisgard, con la sua semplicità, gli disse di alzarsi, ci sedemmo in riva al mare e Sam arrostì il pesce appena pescato.."Sam è uno dei miei migliori amici, dopo di te ovviamente, ecco perchè ho sempre cercato rifugio qui a Las Baias nonostante questo posto mi ricordi la scomparsa misteriosa di Costanza".
La serata passò davanti al falò e tra i racconti di vecchi marinai e leggende narrate dal pescatore.
Sam se ne andò e noi entrammo in casa.."Dimmi Guisgard, non ti manca quella libertà della Santa Caterina? Eravamo felici dopotutto, non me ne parli mai ma a volte mi chiedo se sei felice" e lui mi guardò con quel suo sguardo enigmatico del colore del mare.

No, non dovevo piangere, un nodo in gola si impossessò di me e respirai forte, l'indomani me ne sarei andata da questa fasulla Corte, sarei andata da mia sorella Azzurra e le sue bambine ma prima dovevo parlare col diacono per quanto riguardava il ciondolo.
Mi alzai e mi diressi verso la cappella, la luce era accesa nella casa del diacono e bussai.."Scusate l'ora tarda, sono la duchessa de Bastian, vengo per quella collana che vi ho fatto recapitare e forse per trovare un pò di pace pure nella Casa del Signore".

Clio 03-02-2015 14.13.51

Guardai quegli uomini stranita, chinando appena il capo prima in direzione di Riccardo e poi di Kog in segno di saluto mentre si presentavano.
"Immagino che voi sappiate chi sono io.." Con un vago sorriso.
"Sto bene, non temete... Se ho bisogno di qualcosa?" Sorpresa "Vediamo... Dite qualcosa come una spiegazione?" Pacatamente "Si, ecco... Quella la gradirei volentieri, se non vi dispiace!".

elisabeth 03-02-2015 15.12.51

De Gur era una furia repressa....mi passo' il suo piatto pretendendo che mangiassi......ma non avevo appetito e non conoscevo questo suo lato collerico.....non si finisce mai di conoscere qualcuno.......invidiai Lady Altea se ne era andata.....da moglie non potevo fare lo stesso...lo avrei messo in ridicolo.....e non avrei mai fatto nulla del genere....." Un'ora fa ...ti avevo mandato a cercare perchè stavo male e volevo tornare a casa.....ma Lord Guanto e' stata la persona che mi stava accompagnando in malo modo alla carrozza se non fosse intervenuto Lord Gvineth.......dov'eri ?.....troppo impegnato immagino..........trova tu la scusa per riaccompagnarmi a casa.......quell' uomo ha superato l'umiliazione di due balordi ...e ha raccontato una storia degna di essere ascoltata e vissuta.....ora.....staro' buona buona.....ma non avrai il tempo di un'intera notte...."......

Non c'erano mai stati grandi scontri tra noi....mi ero abituata alla vita che si racchiudeva al castello.....e per lunghissime notti gli avevo raccontato...della mia vita passata..........mi aveva aiutata a riprendermi e a trovare il giusto equilibrio...ma poi Lord Guisgard.....scomparve improvvisamente.....e da quel giorno cambio' ogni cosa....Nettuno divenne nervoso e piu' assente da casa.......passavo piu' tempo con i poveri al monastero che con lui......eppure la sera...accanto a quel fuoco che alimentavo con il cuore e con la legna...lo attendevo....uno scialle stretto al petto....mentre guardavo fuori dalla finestra....Quel Castello era enorme.....troppo grande per una persona sola....

Guisgard 03-02-2015 18.40.21

Altea raggiunse la cappellina di palazzo, vi entrò e trovò al suo interno il giovane diacono impegnato a sistemare alcuni ceri davanti alla statua di San Biagio, per la festività del Santo che cadeva proprio oggi.
“Prego, madama...” disse voltandosi verso la dama “... venite pure avanti. La Casa del Signore è sempre aperta.” Facendole un gentile cenno per farla sedere su una delle tante panche vuote. “Si, ho veduto la vostra collana. Un oggetto molto bello, devo dire. Semplice, ma di buonissima fattura. Cosa volevate sapere di particolare?”

Altea 03-02-2015 18.45.52

Mi misi davanti alla statua di San Biagio e pregai accendendo un cero e poi mi sedetti col giovane diacono.."Volevo sapere prima di tutti il simbolo impresso..quella civetta col carciofo tra gli artigli..un familiare dei Taddei mi ha dato una ipotesi ma non ne sono sicura..voi che pensate? Siete giovane vedo..ma questo non implica voi abbiate le giuste conoscenze, e poi la scritta impressa...l'ho trovata nella mia camera per caso, non per caso a mio parere, nulla è per caso..qualcuno l'ha messa".

Guisgard 03-02-2015 18.46.56

Riccado sorrise a Clio.
“In verità” disse poi “è la prima volta che vi vedo in vita mia. E credo che nessuno qui al castello sia più fortunato di me.” Con un lieve cenno del capo. “Devo dire siete molto bella.” Sorridendo di nuovo. “Naturalmente una spiegazione è il minimo. In realtà vi trovate qui per puro caso. A noi interessava il fodero che avete acquistato dai Marzi. E siccome non è stato possibile trattare con voi circa un suo acquisto da parte nostra, ecco che siamo stati costretti ad invitarvi, diciamo così, in questo maniero. Tutto qui. Di voi sappiamo solo il nome, perchè siete stata nominata durante quell'incontro sostenuto ieri.”

Guisgard 03-02-2015 18.51.55

“Ora calmati, Elisabeth...” disse sottovoce De Gur a sua moglie “... sono stato impossibilitato a raggiungerti prima. Non sono qui per diletto, ma per svolgere il mio compito a corte. E non temere, la cena finirà presto e troverò una scusa per accompagnarti al castello o farti condurre là da qualcuno.”
Il racconto del mendicante terminò poco dopo, lasciando una strana inquietudine nella sala.
“E tu che sembri conoscere bene i Taddei...” Cimmiero allo straccione “... come un cane conosce le abitudini dei suoi padroni... dì un po'... secondo te come sono morti? Davvero quella che chiamano Gioia nasconde uno spiritello?”
Tutti risero.
“Per voi è fortuna, no?” Fissandolo il mendicante. “Così potete ingrassare a questa tavola senza preoccupazioni.”
“La tua insolenza non ha limiti, porco!” Esclamò Gvineth.
“Non perdiamo la testa...” con un cenno Cimmiero “... questo pezzente non ha ancora risposto...”
“I Taddei sono morti magari per mano di uno dei loro nemici.” Ridendo Guanto. “Ne avevano tanti.”
“I Taddei erano tutti invincibili guerrieri.” Disse il mendicante.
“Già...” annuì Guanto “... si dice che Guisgard fosse un arciere d'eccezione... chissà se bravo quanto me...”
“Dateci una dimostrazione, milord!” Uno dei suoi compagni.
Guanto allora prese un arco, vi incoccò una freccia e senza dire nulla trafisse il povero mendicante, spaccandogli il cuore con un colpo tanto preciso, quanto letale.”
“Altro che gioia!” Divertito Cimmiero. “Avrà sentito molto dolore!”
E tutti risero.

Clio 03-02-2015 18.54.52

Incrociai le braccia.
"Ah, intendete rubare il mio prezioso fodero, dunque... Oppure l'avete già fatto? No, in tal caso non sarei qui..." con un sorriso divertito.
In effetti l'avevo nascosto bene prima di scendere per la visita dei finti monaci.
"Certo, anch'io quando non riesco a comprare qualcosa rapisco il proprietario... come ho fatto a non pensarci!" sarcastica.
"Però sono curiosa.. come siete entrati in casa mia? Ho speso una fortuna per renderla sicura..." vagamente infastidita "Ebbene, credo che dovrete spiegarmi cos'ha quel fodero di tanto speciale da farvi incomodare così tanto per lui...".
Nonostante la situazione, ero sempre più incuriosita dal fodero.

Guisgard 03-02-2015 18.58.05

“Io” disse il diacono ad Altea “non ci vedo nulla di strano o misterioso. E' un ciondolo particolare, ma nulla di più secondo me. La civetta ed il carciofo quasi sicuramente rappresentano un casato o qualcosa del genere. Quanto alla scritta, sinceramente penso sia messa più per attirare l'attenzione, che altro. Forse è una dedica d'Amore di qualche fidanzato alla sua amata.” Sorrise. “Questo credo. Ma se avete dei dubbi potrei indicarvi qualcuno con più conoscenze di me. Sono certo che vi dirà le stesse cose, ma magari poi sarete più tranquilla.”

Guisgard 03-02-2015 19.05.01

Riccado sorrise a Clio.
“Non siete certo prigioniera qui.” Disse il giovane uomo. “Io non sono né un guerriero, né tanto meno un carceriere. Sono uno studioso di storia, se proprio volete saperlo e nessun altro in questo castello è un assassino o un lestofante. Come detto, siamo tutti agli ordini di un potente signorotto.” Annuì. “Comunque si, a noi interessa il fodero. Lo abbiamo cercato nella vostra casa, senza recarvi danno sia chiaro, ma non siamo riusciti a trovarlo. Come siamo entrati? Oh, non è importante questo. Siete una combattente e sapete meglio di me, che invece sono uomo di lettere e non di armi, che i migliori soldati sono molto ambiti e di certo al nostro signore non mancano i fondi per assoldarli. Ora, vendeteci il fodero e noi vi lasceremo andare. Mi sembra un ottimo compromesso.”

Altea 03-02-2015 19.05.05

Ascoltai attentamene il giovane diacono.."Appunto..per me ha importanza..io me ne sono andata da qui la stessa notte della morte dell' Arciduca ed ero appena arrivata da Las Baias, ed egli era con me due ore prima della sua morte..sono tornata da due giorni abbandonando il lutto e ho trovato questa collana..a che motivo...un pò le vostre supposizioni le hanno già dette altre due persone, prego ditemi a chi dovrei rivolgermi" e sorrisi a quel diacono..vi era solo lui a corte come chierico?

Guisgard 03-02-2015 19.10.50

“Fossi in voi” disse il diacono ad Altea “mi rivolgerei al Priore Tommaso, visto ritenete questa collanina così speciale. Egli non è solo un uomo di Fede ed eccellente teologo. Il Priore Tommaso è un uomo di scienza, una mente eccelsa e di ampie vedute. Possiede una cultura enciclopedica e se anche lui vi dirà, come credo, che questa collanina non cela nessun segreto, allora potete esser certa di ciò. Se volete io domani devo incontrarlo. Potete venire con me o lasciarmi la collanina ancora un po' ed io la mostrerò al Priore.”

Clio 03-02-2015 19.17.21

"Ha importanza per me..." Mormorai "Non è molto cortese frugare in casa altrui, non credete?" Con un lieve sorriso.
"Beh, dalle vostre parole deduco di essere prigioniera eccome, considerando che volete un riscatto per lasciarmi libera.." Tranquillamente "Potrei vendervi il fodero, certo... Ma ancora non mi avete detto perché lo volete tanto... E comprenderete che a questo punto avete suscitato la mia curiosità..".

Altea 03-02-2015 19.17.41

"Voi non date valore alle cose anche semplici..non so come vi chiamate neppure, fosse pure un oggetto semplice ma magari diretto a me potrebbe essere un oggetto importante..dipende dai punti di vista..comunque verrò con voi dal Priore Tommaso, sembra un uomo singolare ed è mio interesse conoscerlo" lo guardai pensando era scorbutico quanto i suoi nuovi padroni.
Mi alzai, quel giovane non mostrava nulla della propria cristianità e dissi mi sarei fatta trovare pronta al mattino presto anche perchè dovevo andare nell' orfanotrofio.
Mi congedai senza troppi convenevoli e raggiunsi la mia camera.

elisabeth 03-02-2015 19.23.24

" Mi accompagnerai tu a casa....lo preferirei...."...seduta ascoltavo le chiacchiere dei commensali...sino a quando tutto precipito'.....la voce alterata di Lord Gvuineth......e le risposte taglienti del mendicante sino a quando...Lord Guanto prese un'arco..la freccia...e deciso...uccise il mendicante.....Rimasi senza respiro....mi alzai da tavola come una furia....andai vicino al mendicante......e mi accorsi che Lord Guanto era stato preciso e sanguinario......" Siete bravissimo Milord...eccellente.....mi e' sempre piaciuto l'arco....mi piacerebbe provare..sareste cosi' gentile ?..."....Gli andai incontro e presi dalle sue mani l'arco......presi una freccia......" Vediamo se avete il coraggio di farmi da bersaglio.......io penso che siete un uomo oltremodo coraggioso....mettereste una mela sulla vostra testa ?...vediamo cosa riesco a fare......che ne dite ?...".....posizionai la freccia all'interno dell'arco ed attesi....

Guisgard 03-02-2015 19.31.06

“Non prigioniera, ma ospite.” Disse Riccado a Clio. “Comunque, se proprio tenete a saperlo, i funghi nascosti nel sacchetto hanno un potente effetto allucinogeno e non è difficile controllare la volontà di chi ne ha subito il forte odore. Siete stata voi ad aprirci la porta, obbedendo al comando che da fuori vi è stato impartito. Tutto qui.” Sorrise. “Comunque non è di un riscatto che si parla, ma di fissare il prezzo per quel fodero. Il nostro signore è un appassionato d'armi e ne ricerca continuamente di particolari. Ed ora è il vostro fodero che lui vuole per la sua collezione. Avanti, siate ragionevole e fissate un prezzo.”

Guisgard 03-02-2015 19.38.06

Altea lasciò la Cappella di Palazzo e si diresse verso la sua camera.
Ma nel passare davanti alla sala in cui tutti stavano cenando, sentì delle voci allarmate.
All'interno, infatti, Elisabeth aveva imbracciato un arco, chiedendo a Guanto di farle da bersaglio.
De Gur, a quella scena, scattò in piedi e raggiunse sua moglie, togliendole l'arco con un gesto deciso.
“Non essere sciocca.” Disse. “Ti stai rendendo ridicola, Elisabeth.”
“Già, vostra moglie ha troppo a cuore la vita di pezzenti e poveri.” Con disprezzo Guanto.
“E' però più coraggiosa di voi.” Intervenne Gvineth. “Dopotutto non avete accettato di fare da bersaglio.”
“Il vostro sarcasmo è del tutto fuori luogo, milord.” Replicò seccato Guanto.

elisabeth 03-02-2015 19.43.55

Era guerra...bene e guerra sia....." Andiamo De Gur....lo sapete che amo l'arco e infondo ho notato che questa e' una serata di grande divertimento...piu' uomini si uccidono e piu' moriremo dalle risate....siete accorso ancora in mia difesa Lord Gvineth........ebbene Lord Guanto......sto aspettando......la vostra dimostrazione di coraggio...infondo dovrete difendere Lord Cimmiero se mai siederà sulla poltrona......quale migliore dimostrazione di lealtà nei suoi confronti.,....De Gur per favore ...rendetemi l'arco....i guerrieri non sono mai ridicoli.....di qualsiasi sesso fossero..."........

Altea 03-02-2015 19.47.31

Camminando per il corridoio raggiungendo la camera sentii del trambusto nella sala, mi affacciai e vidi il povero mendicante morto e colpito da una freccia ed Elisabeth che tentava di essere una novella Guglielmo Tell e guardai la scena a mani conserte disgustata e la lite che scoppiò dopo fu ancora più patetica..non sarebbero andati avanti per molto, ma mio nonno non se ne rendeva.
Sorrisi per un attimo e corsi in camera e presi un arco col simbolo taddeide, era di Guisgard e tornai nella sala.."Signori...vi prego..aspettate vi mostri qualcosa".
Misi tre mele una dietro l' altra sopra un mobile, presi la mira con la freccia e le infilzai tutte e tre in un colpo soddisfatta, prendendo poi la freccia con le tre mele.."Ehh..bel colpo vero..dovremmo brindare alla bravura del mio maestro" e mostrai il possente arco in mano col simbolo taddeide.."Ma non posso svelarvi il nome...avanti brindiamo alla bravura e alla grandezza del mio maestro di arco" era cosi divertente prenderli in giro e feci l' occhiolino a lady Elisabeth.."Ora volete mostrarci voi milady la vostra bravura, sir Guanto non avrete mica paura, un uomo cosi abile come voi".

Guisgard 03-02-2015 20.00.37

“Ora basta.” Disse all'improvviso Cimmiero, seccato ed alterato dai comportamenti di Elisabeth prima e di Altea poi. “Questa corte non è un teatro ed io non tollero questa farsa.”
Amche Mandus si alzò e riprese sua nipote davanti a tutti, per poi chiedere scusa a Cimmiero ed a Guanto a nome della dama.
Pure De Gur mostrò insofferenza verso sua moglie, negandole la sua richiesta di riavere l'arco.
“Suvvia, milady...” Gvineth ad Elisabeth “... se volete vi farò io da bersaglio... ma non qui... andiamo, anche a me l'atmosfera di questa sala comincia a farmi innervosire...” guardò De Gur “... permettete che accompagni io vostra moglie al vostro castello? Se ella è d'accordo, naturalmente.”
“Certo, milord.” Annuì De Gur.

elisabeth 03-02-2015 20.08.37

Credo che la rabbia avesse dipinto il mio volto di un rosso porpora.......quell'arco ....riaverlo tra le mani........ero cresciuta.....ognuna di noi sull'isola era cresciuta.....conoscendo l'arco come una parte del proprio corpo.....la Dea Diana ne era l'emblema......De Gur mi aveva delusa......trattenni le lacrime......." Vi ringrazio Lord Gvineth.....a quanto pare mio marito non ha nessun problema....non vedo perchè dovrei crearmene io.......spero di rivedervi a casa....a presto De Gur......."........Sei la mia unica fonte di vita......sei l'unica persona di cui mi fido...eppure non esiti a mettermi sulla prima carrozza che passa....per i privilegi di corte.......

https://encrypted-tbn1.gstatic.com/i...kKOC-NCi4Y2xcs

Altea 03-02-2015 20.14.49

"Questa corte non è un teatro..è alla deriva..la corte più grandiosa del regno e voi che vi beccate e venite a fare la paternale a me? Non preocccupatevi non ci tengo a rimanere in questa corte. Infatti domani, appena sbrigata una faccenda, ho già disposto per la mia partenza e dubito ne farò ritorno..bene..vado a riposare..e buon proseguio di serata miei signori".
Uscii con l' arco in mano di Guisgard..abbiamo fatto un ottimo lavoro pure stavolta, amico mio..anzi me lo porterò via..porterò via tutto di me da questa Corte.
Entrai nella camera, mi lasciai scivolare la veste e mi immersi in una bella vasca con essenze di lavanda.
Indossai la camicia di seta bianca e mi infilai nel letto...domani avrei incontrato quel priore e qualcosa mi diceva sarebbe stato un incontro interessante, rimasi per un pò con gli occhi aperti e poi mi addormentai.

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Guisgard 04-02-2015 00.26.25

Gvineth fece preparare la sua carrozza e poco dopo lasciò il palazzo insieme ad Elisabeth, diretti al castello di De Gur.
Questi era rimasto invece a corte, per svolgere alcuni compiti pressola Guardia Ducale.
La carrozza raggiunse la campagna umida su una stretta stradina, che dalla capitale conduceva verso il castello, sito poco fuori i confini cittadini.
E la campagna, bagnata dalle copiose piogge del giorno e ammutolita dal profondo silenzio della notte, accoglieva ed avvolgeva il cammino della vettura, quasi immergendola in uno scenario incantato e surreale.
“Questa campagna” disse Gvineth fissando il buio dal finestrino “è affascinante a quest'ora... voi non credete?” Voltandosi poi verso Elisabeth. “Non so, ma guardandola col buio mi viene da immaginare tante cose.” Sorrise. “Da piccolo lo facevo spesso. Guardavo gli alberi nel buio, le montagne lontane e le sagome dei loro castelli, immaginando le storie che mi raccontavano mia madre e mia sorella.” Rise piano. “Ma devo dire che vedervi imbracciare quell'arco e chiedere a quel pallone gonfiato di Guanto di farvi da bersaglio supera di gran lunga tutte quelle storie narratemi da piccolo. Devo ammetterlo, siete una donna dalle mille risorse. Il comandante De Gur è un uomo molto fortunato.”

Clio 04-02-2015 00.27.48

Sospirai, la faccenda stranamente mi divertiva.
Infondo, pensai, non avevo un legame con quel fodero, mi aveva colpito, tutto qui.
Ma nonostante questo non ero stata disposta a venderlo, e adesso mi trovavo lì.
Doveva avere davvero molto valore, io l'avevo pagato pochi spiccioli.
"Non mi sembra di avere molta scelta..." mormorai, scuotendo la testa.
Ero curiosa di vedere quanto erano disposti a pagare, così decisi di sparare in alto.
"Beh, visto che ci tenete tanto, e tutti i guai che mi avete combinato non aspettatevi un prezzo di favore... diciamo.. cento ducati?" con un sorrisetto divertito.
Doveva sicuramente nascondere qualcosa quel fodero.

Guisgard 04-02-2015 00.34.59

Il paesino era immerso nel buio e tutto intorno era piombato in un cupo silenzio.
A romperlo vi era però il rintocco della campana, che echeggiava per le strette stradine.
Altea le percorreva a passo svelto, intimorita com'era dal fatto di essere da sola in quel luogo.
Ma mentre camminava, ad un tratto, cominciò a sentire una strana sensazione.
Come se qualcuno la stesse seguendo.
Si voltava, ma non vedeva nessuno dietro di lei.
Tuttavia continuava a camminare.
Ma dopo alcuni istanti cominciò ad udire una voce.
Prima lontana e vaga, poi più vicina e nitida.
Era stridula e pareva volteggiare tra l'umidità e l'inquietudine della notte.
E sembrava, man mano che si avvicinava, simile ad un lamento.
Chiamava un nome quella voce.
Un nome che Altea riconobbe subito.
Era il nome di Guisgard.
Quello era il nome che quella voce così sinistra invocava, come un predatore in cerca della sua vittima.

Altea si svegliò di colpo.
L'alba era ormai prossima.

Guisgard 04-02-2015 00.45.01

“Cento Ducati...” disse Riccado a quella richiesta di Clio “... in effetti è una cifra molto alta... ebbene, non credo vi saranno problemi.” Si voltò verso il gigante che era entrato con lui e gli fece cenno di andare. “Bene, visto siamo giunti ad un accordo non vi è più motivo per lasciarvi in questa poco accogliente stanza. Prego, seguitemi.” A Clio.
Ed uscirono.
Raggiunsero un piano inferiore, dove Riccado pregò Clio di attenderlo là.
Ritornò poco dopo, ma insieme ad un altro individuo.
Era un uomo dallo sguardo austero e dai lineamenti marcati, facendolo apparire come un individuo poco incline al dialogo ed al confronto.
“Questi è messere Samondo.” Riccado alla ragazza, indicando l'uomo. “Amministratore del signore del castello.”
“Lasciamo perdere i convenevoli.” Sbottò Samondo. “Vi avverto” fissando Clio “che non siete nella condizione di tirare troppo la corda.”
“Col dovuto rispetto” fece Riccado “io non credo che la faccenda possa risolversi così...”
“Per favore.” Lo zittì Samondo. “Sono io l'incaricato per risolverla. E di certo non ho intenzione di trattare a certe condizioni.” Tornò a guardare Clio. “Non vi saranno offerti più di cinquanta Ducati. Prendere o lasciare.”

Clio 04-02-2015 00.59.12

Ero convinta che mi avrebbero riso in faccia, invece pur capendo che avevo esagerato, non sembrava scomporsi.
Possibile? Nascosi la mia sorpresa ma ero davvero perplessa.
E mi permisero addirittura di lasciare la stanza, incredibile.
Li seguii docile, sempre più incuriosita da quella faccenda.
Arrivò un certo Sasmondo, che già dall'aspetto mi piaceva poco.
Non che mi importasse dei soldi, ma non amavo certi atteggiamenti.
"Voi dite? Uccidetemi, e non troverete mai il fodero, torturatemi e per principio non dirò una parola..." mormorai, con un sorriso enigmatico "Avete abusato del mio tempo, e il mio tempo costa molto più di quanto possiate immaginare.. vi verrò incontro.. diciamo.. 75 ducati? Dimenticate che avevo detto espressamente che non era in vendita... ".
Era una questione di principio ormai.


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