Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 12-09-2018 02.01.03

Sorrisi divertita, mentre decidevo.
Intanto, fuori era già notte, una notte che sarebbe stata solo nostra.
Quindi si poteva perdere solo un attimo di tempo in più, no?
Con un sorriso affilato come il mio sguardo chiaro, lo portai in camera, chiudendo stavolta la porta a chiave perché non si poteva mai sapere.
Allora, stando vicinissima a lui con gli occhi nei suoi, iniziai ad allentare piano il vestito sulla schiena.
Quando lo aprii, passai alle maniche in pizzo, prima una, poi l'altra, sentendo il fruscio sulla pelle ed il vestito fu libero di scivolare giù.
Poi, fu il turno della guêpière.
Aprii uno ad uno i gancetti del corsetto e mi liberai anche di quell'ultimo ostacolo.
Ora ero proprio curiosa di vedere come avrebbe reagito alla sua dimostrazione.

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Guisgard 12-09-2018 16.00.34

“In città nessuno acquisterebbe mai quel castello...” disse lui a Destresya “... la gente ne è spaventata... è quasi sconsacrato, è maledetto... la superstizione e l'ignoranza hanno tenuto tutti lontano da quel castello e ciò ha giocato a mio favore... ma se ora tu acquistassi il maniero saresti vista con sospetto... non possiamo correre rischi... occorre un altro modo per accedervi...” in quel momento la fedele e bellissima servitrice intravide, in una visione, il volto del suo padrone.
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Destresya 12-09-2018 16.05.04

"Certo, in città nessuno comprerebbe il maniero, verissimo..." annuii "Ma io non sono di qui... se arrivasse una ricca ereditiera da un paese straniero, che non sa nulla di questi luoghi, e tantomeno delle sue supestizioni, è una ragazza frivola e un po' stupida, vede solo il prezzo del castello e lo acquista pensando di aver fatto un affare.. tutti crederanno che è una povera imbecille, e che non sa cosa la aspetta, no?" fissando per un momento il volto del mio padrone in quella visione.
Erano quegli occhi che mi tormentavano continuamente, che visitavano i miei sogni, gli occhi a cui ero devota da anni, per cui avrei fatto qualunque cosa.
"Ad ogni modo, mio signore, se voi avete un piano migliore del mio, la vostra serva non chiede di meglio che essere illuminata dalla vostra saggezza..." con il tono caldo e profondo, mentre mi avvicinavo a quel volto che racchiudeva tutti i miei sogni e desideri.

Altea 12-09-2018 16.10.30

Ci congedammo dal barone e osservai il ritratto ma mi accorsi qualcuno ci spiava dalle tende.. "A domani pomeriggio barone De Goth, sperando abbiate un sonno ristoratore". Salimmo sulla carrozza ma ero seria.. Il barone era come morto assieme a Lady Layla mentre io.. Non avevo mai pensato al secondo marito defunto da poco. Forse pure Gerard aveva grandi aspettative da me e io sventatamente gli avevo fatto togliere la vita. Tolsi quel pensiero.. non lo avevo ucciso io.

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Guisgard 12-09-2018 16.32.46

La stanza era avvolta da una leggera e sensuale penombra, appena lambita e screziata dal lieve bagliore della falce lunare.
Come un truciolo d'argento irradiava dai vetri della finestra il baldacchino del letto dove Elv era seduto.
Gli occhi neri del bel vampiro erano fissi, attratti come da un incanto, sul corpo della provocante ragazza che gli stava davanti.
Gwen cominciò a spogliarsi, mentre lui la guardava negli occhi con uno sguardo carico di malizia.
Poi quello sguardo si spostò, seguendo le movenze delle mani e gli abiti che scivolarono via piano.
La guardò tutta quando restò completamente nuda davanti a lui, bellissima e provocante.
Senza dire nulla il bel vampiro si alzò e si avvicinò a lei, accarezzandole le labbra e poi i canini sporgenti.
Lentamente si chinò, fino ad inginocchiarsi ai suoi piedi e con le dita prese ad accarezzare il suo sesso caldo e rosso.
Gwen sentiva le dita di lui scivolare piano lungo la vulva fulva.
Carezze inebrianti che divennero intense quando alle dita si sostituì la lingua ardente di Elv.
Allora Gwen si sentì invasa da quell'umido ed audace godimento, sempre più ardito e profondo.

Guisgard 12-09-2018 16.36.19

Era sera inoltrata e la carrozza dei De Bastian lasciò il castello.
Per Altea fu solo una sensazione quella di essere spiata, visto che, come specificato, la vecchia servitrice era stata attenta a restare ben nascosta dietro la tenda.
Lasciato il notaio al suo studio, la vettura fece ritorno al palazzo del vecchio Mundus.
Qui lui e sua nipote cenarono.
“Altea...” disse il vecchio nonno “... non vorrai davvero tornare al castello dei de Goth, vero?”

Altea 12-09-2018 16.42.46

Arrivammo a casa e mi accomodai in sala da pranzo. Mentre mi versavo dell'acqua mio nonno mi pose quella strana domanda e lo fissai sbalordita.. "Certo che voglio tornarci.. Perché non dovrei? Non ditemi che credete a tutte quelle dicerie".

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Lady Gwen 12-09-2018 16.49.05

Lui era seduto sul letto, sondandomi completamente coi suoi occhi neri e brillanti, si alzò e mi accarezzò le labbra, che si arricciarono in un vago ghigno divertito quando accarezzò anche i canini sporgenti.
Poi si chinò, iniziando ad accarezzarmi molto più in basso, carezze calde, inebrianti, intense.
Stavo per dire che dovevamo fermarci, che dovevamo uscire a caccia, ma le parole mi si bloccarono in gola soffocate da un gemito impetuoso mentre stringevo forte i suoi capelli.
Mi persi all'istante, non riuscendo a capire più nulla e sentendo solo quel fuoco avvolgermi, avvolgere il mio corpo freddo e marmoreo.
Un fuoco che divampava e mi trascinava ma senza consumarmi.
Come il nostro desiderio.
Un desiderio costante, sempre acceso, che si estingueva per riaccendersi subito dopo.

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Guisgard 12-09-2018 17.07.53

“Mi intriga il tuo piano e vi è del buono in esso...” disse lui a Destresya “... sembrare inetti ed ignoranti è il modo migliore per ingannare gli altri. Faremo così... ti fingerai un'architetta giunta per studiare i castelli del posto... apparendo sciocca e frivola crederanno tu sia una povera raccomandata e nessuno ti farà problemi. Inoltre assicurerai al barone che i tuoi studi saranno un'ottima pubblicità per potenziali acquirenti di altre città.”

Guisgard 12-09-2018 17.08.06

“In quel castello sono accadute cose non sempre belle, Altea...” disse Mundus “... è un luogo maledetto... solitamente non sono propenso a credere alle superstizioni, ma strane storie ho udito... qualcuno infatti racconta che lady Layla non morì per un incidente... non precipitò dal crostone in modo accidentale...”

Altea 12-09-2018 17.10.26

Aggrottai la fronte posando in silenzio le posate.. "Ovvero.. Che si dice? Non ho paura di quel luogo comunque" risoluta, cosa mai sarebbe potuto accadermi.

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Guisgard 12-09-2018 17.12.35

Continuava.
La sua lingua appariva insaziabile come la sua sete di sangue.
Ma ora non assaporava sangue, ma calda linfa che il fiore proibito di Gwen lasciava scivolare come brina notturna.
La sua lingua non si fermava, anzi si muoveva umida su quel sesso rosso ed ormai umido.
“Gwen...” disse lui senza cessare di lambire con la lingua quei petali rossi e bagnati che erano diventate le labbra della vulva di lei “... dimmi che ti piace... che ne vuoi ancora...” portando entrambe le mani sui glutei bianchi di Gwen, per poi stringere ed affondare le dita in quella pelle chiara e spettrale.
Cominciò allora a spingere su quelle natiche, in modo che il bacino di lei si muovesse su e giù contro il viso di lui che affondava tra le gambe della vampira, liberando così un massaggio travolgente, incredibilmente estasiante, dove la lingua di Elv, simile al pennello di un pittore, scivolando in quel sesso accogliente ne tingeva ampie carezze di perduto godimento.
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Guisgard 12-09-2018 17.21.00

“Si racconta” disse Mindus ad Altea “che lady Layla sia stata spinta volutamente... ossia qualcuno abbia voluto ucciderla...”

Lady Gwen 12-09-2018 17.25.44

Si muoveva insaziabile, senza sosta, non mi lasciava scampo.
Provai a rispondere alle sue parole, ma non riuscii, solo gemiti sfuggivano dalle mie labbra.
Caldi e lunghi gemiti.
Sentii quelle dita affondare morbidamente nelle natiche, ma con una presa forte, salda, che faceva muovere il mio bacino insieme al suo viso.
Mentre una mano ancora stringeva i suoi capelli, l'altra si strinse al legno del baldacchino, le dita che si serravano in una presa altrettanto salda come la sua.
Quel fuoco bruciava sempre più, nascendo dal centro fra le mie gambe e irradiandosi ovunque, quasi arrivando a consumare l'intera stanza, l'intero palazzo.
Era sparito tutto, tutto, la minaccia, il rischio,il pericolo, non riuscivo a pensare a nulla che non fosse lui, la sua bocca e il suo tocco caldo e umido su di me.

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Destresya 12-09-2018 17.26.22

Nel vedere che il mio capo capiva il mio piano, o che per lo meno vi vedeva del buono mi riempì di soddisfazione.
Iniziai a sentirmi sempre più calda, sempre più presa da tutta quella situazione.
Ascoltai attentamente il suo piano, sempre persa in quell'estasi.
Annuiii.
"Voi siete ben più saggio di me, signore, il vostro piano è arguto e senza dubbio riscuoterà successo..." fissando quegli occhi nell'oscurità.
"Penetrerò nella dimora di de Goth e cercherò il vostro tesoro, come da voi ordinato.." annuendo.

Guisgard 12-09-2018 17.42.35

Continuava.
Ancora ed ancora, senza sosta, senza pudore, né tabù.
Così le creature della note si amano.
Libere e scatenate, di una passione vera e senza limiti.
Gwen sentiva quella lingua muoversi, insinuarsi in lei.
Una lingua che assecondava l'istinto più profondo, il piacere più proibito, la passione più oscura.
Come un serpente tentatore lei la sentì scivolare ancora più dentro, fin nel suo ventre, nelle sue viscere.
Un serpente che violò il suo corpo.
Si ritrovò nel cuore più cupo ed oscuro del bosco, dove si odono solo le creature notturne ed ignote.
Poi si sentirono solo i gemiti e le urla di lei.
Più godeva, più sussultava, più gridava Gwen.
Su quell'antico masso reso liscio e levigato dal Tempo, dove secoli prima sacerdotesse di culti antichi e dimenticati assecondavano lontani idoli in cambio di rituali di fecondità, Gwen sussultava forte, sbattuta dall'impeto di Elv che senza freni ed in balia di un potere tanto virile quanto incontrollato la faceva sua.
Era in piedi fra le sue cosce, con lei invece stesa sulla pietra incisa di rune vecchie come quei luoghi, montandola come si fa con le puledre selvagge, mandandole a volle velocità fino a fiaccarle.
Spingeva Elv, tenendola ora per le gambe, ora per i fianchi, ora per i seni sodi.
Spingeva con indole mascolina, quasi animalesca, in quell'atmosfera ancestrale e fatta di sensi, istinti e passioni.
Così per tutta la notte, sotto i raggi sinistri di una falce maledetta.
Ino a quando Gwen lo vide irrigidirsi, chiudere gli occhi e gridare col volto stravolto il suo piacere.
Un piacere che inondò tutta la vampira, marchiandola con nettare caldo che rendeva le creature della notte indissolubilmente legate le une alle altre.
Per l'eternità.
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Guisgard 12-09-2018 17.45.13

“Brava...” disse lui con un tono caldo e maledetto “... penetra in quel castello e trova l'Aureo... ed io poi penetrerò in te...” a Destresya, per poi svanire.
E con la fine della visione anche lei perse conoscenza, risvegliandosi nel suo letto al mattino seguente.

Altea 12-09-2018 18.05.36

Scossi il capo.. "Si racconta.. Si narra.. Potrebbe essere ma dubito sia stato il barone, sarebbe già in prigione non pensate nonno Mandus? Comunque io andrò là domani pomeriggio" e continuai a mangiare tranquillamente "Ditemi, vi sono nuovi arrivati a Sant'Agata? Manco da così molto tempo".

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Lady Gwen 12-09-2018 21.17.54

Anche quella notte la trascorremmo a desiderarci, ad amarci, a cercarci reciprocamente.
Una notte folle di proibita e maledetta lussuria, irrefrenabile ed incontrollata.
Mi faceva sua completamente, ogni singola fibra del mio corpo era sua.
La stanza buia e cupa fu inondata e tinta dai nostri gemiti, il nostro piacere che risuonava per tutta la nostra camera.
Regnava l'istinto, la passione, i sensi, null'altro.
Era lì, davanti a me, bellissimo e perso fra le nebbie del godimento assoluto.
Lo vidi irrigidirsi mentre il culmine del piacere giungeva per entrambi, concludendo quel folle amplesso durato tutta la notte.
Mi sentivo svuotata per il troppo piacere, quasi nulla potesse raggiungermi.
Avevo ancora il fiato corto, quando mi voltai verso Elv.
"Spero tu sappia che adesso mi devi una bottiglia intera" gli dissi, riferita alle scorte di sangue che tenevamo in camera "A meno che tu non voglia farmi morire dissanguata..." con pungente sarcasmo, ma davvero sentivo un disperato bisogno di sangue e morivo di fame.

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Destresya 12-09-2018 21.48.39

Riaprii gli occhi che avevo ancora addosso la sua presenza, le sue parole, la sua promessa lussuriosa e calda, la sua voce così suadente, il suo sguardo che mi fissava da quell'armatura.
Era così deludente svegliarmi in quel letto, tutta sola, con il corpo in fiamme, una voglia spropositata che si insinuava in tutto il mio essere, il ricordo vivido del mio padrone.
Le lenzuola erano bagnate, durante le visioni del mio padrone il mio corpo impazziva, sudava, si scaldava, si eccitava.
Avevo addosso solo una leggera camicia nera, la seta si appiccicava alla mia pelle bollente.
Era sempre così lontano, il mio padrone, così irraggiungibile.
Ogni volta che mi raggiungeva, io vedevo le stelle più luminose del firmamento.
E ora, una nuova missione significava anche una nuova ricompensa.
Le mie cosce si strinsero istintivamente a quel pensiero, il desiderio era sempre più caldo in me, sempre più prorompente.
Lo volevo... avrei voluto averlo lì, più di ogni altra cosa al mondo.
La lontananza era terribile e c'era un solo modo per poterla sopportare in quel momento.
Scappare via, io e il mio signore, anche se lontani, potevamo riunirci nei sogni e prenderci pur non essendo fisicamente nello stesso letto.
Qualcosa che non è certo per tutti, ma per noi si...
Allora chiusi gli occhi, allungai una mano sul mio corpo sudato e teso, voglioso e impaziente e la guidai fin dove si sarebbe inumidita della brina del desiderio, violando e tormentando il mio sesso fino a strapparmi lunghi e intensi gemiti di piacere.

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Guisgard 12-09-2018 22.15.40

“Che io sappia nessuno di rilevante.” Disse Mundus ad Altea. “Ma mi occupo ormai molto poco di chi va e di chi viene. Dopotutto Sant'Agata di Ghotya è l'ultimo centro di una certa importanza tra Capomazda ed i confini più estremi del ducato.” Mangiando.
“Signore...” il maggiordomo “... mi permetto di informarla che un nuovo arrivo in città in effetti è avvenuto.”
“Davvero?” Fissandolo il nonno di Altea.
“Si, signore.” Annuì il maggiordomo. “Si tratta di una donna, immagino molto ricca, che ha preso alloggio nel grande palazzo prima del crostone.”

Guisgard 12-09-2018 22.15.48

Elv sorrise ed accarezzò il volto di Gwen.
Erano entrambi nudi e sudati, sotto i raggi della Luna nascente, tra i cespugli di bacche selvatiche persi nel bosco.
Il mantello di lui avvolse il corpo di lei, la prese in braccio e la riportò in casa.
Qui riempì due calici di sangue e ne offrì uno alla bella vampira.
“Brindiamo alla notte...” disse fissandola “... troppo breve come l'eternità, così restia a durare un solo infinitesimale istante di più, affinchè io possa dirti ancora una volta che sei tutta la mia vita...” e prese a bere.

Altea 12-09-2018 22.21.10

Alle parole del servitore sorrisi.."E voi presumo lo avete notato, se si tratta di una bella donna. Sono felice la nostra cittadina si riempia di persone, altrimenti rischierebbe di morire" finendo la cena e sventolando il ventaglio.."Questa afa è insopportabile, domani mattina vorrei andare all' atelier per fare degli acquisti, nuovi vestiti. Poi al pomeriggio andrò dal barone, io mantengo le mie promesse".

Guisgard 12-09-2018 22.22.34

“Ti occorrono dei vestiti” disse Mundus ad Altea “per recarti al castello?” Fissandola.

Lady Gwen 12-09-2018 22.24.09

Mi prese in braccio e tornammo in casa, io avvolta nel suo mantello.
Prese la bottiglia e due bicchieri, poi mi rivolse quelle parole stupende.
"Che romantico... Bellissimo e meraviglioso come un angelo dannato e letale come il più potente veleno..." mormorai, con un sorriso.
Lo baciai dolcemente sulle labbra e presi la bottiglia.
"Cin cin" dissi allora, bevendo direttamente da lì e ignorando completamente il calice.
La dimezzai in un paio di sorsi e presi qualche respiro, sentendomi subito rinata e rigenerata.
Ah, molto meglio.
Presi un altro lungo sorso privando ancora la bottiglia di quel nettare che mi scivolava in gola, tiepido, dolce e denso, con quella viscosità che ti rimetteva al mondo.
"Ora va decisamente meglio..." dissi, posando la bottiglia.

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Altea 12-09-2018 22.30.30

"Oh nonno Mandus, non è che li compro per andare al castello, non penso proprio il barone sia uomo di avventure, puoi stare tranquillo" ridendo "Ho bisogno di evadere i pensieri" e assunsi uno tono serio.

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Guisgard 12-09-2018 22.36.44

Si erano amati per tutta la notte e poco dopo l'alba prese ad illuminare il cielo sopra il bosco.
La bottiglia era ormai vuota ed il sangue in esso contenuto aveva già preso a rinvigorire i corpi di Gwen e di Elv.
Ad un tratto, quando il Sole aveva già lasciato l'orizzonte, in casa i due vampiri sentirono dei rumori.

Guisgard 12-09-2018 22.36.51

“Bene.” Disse Mindus ad Altea.
Finirono così di cenare e poi si ritirarono, vista l'ora.
La notte trascorse lenta, ma serena, senza sogni, ma illuminata da una Luna ambigua.
Altea si svegliò il giorno seguente, col dolce Sole del mattino che screziava il suo bel viso.

Lady Gwen 12-09-2018 22.38.25

Ruotai il capo e aumentai l'attenzione come un predatore in ascolto.
"Ho sentito un tumore. Cos'era?" dissi, cercando di sentire altro.
Cosa poteva essere stato?

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Guisgard 12-09-2018 22.44.35

“Non lo so...” disse Elv divenendo cupo “... aspetta qui...” a Gwen.
Così raggiunse il salotto, dove trovò Missan seduto su una poltrona.
“Arrivi sempre in questo modo?” Elv.
“Buongiorno, padrone.” Sorridendo l'altro. “Già qui a quest'ora?”
“Oh, mio padrone...” fece Missan “... in verità sono qui da diverse ore, ma non ho osato disturbare né te, né la tua signora... ed allora ho atteso che terminaste.”

Altea 12-09-2018 22.47.11

Io e mio nonno Mandus andammo a dormire, entrai lentamente nella mia stanza che mi vide prima di diventare sposa per ben due volte.
Sfiorai le bambole di porcellana, i pettini e spazzole in argento, aprii il carillon dove una dama ballava una musica lenta e malinconica.
Il sonno prese subito il suo sopravvento e mi svegliai col Sole che illuminava il bianco viso.
Mi alzai pigramente, mi concessi un bagno profumato di rosa e lavanda e indossai un abito nero.
Scesi le scale e assunsi un raggiante sorriso nel vedere mio nonno.."Buona giornata nonno Mandus, dormito bene? Io tranquillamente" mentre la colazione veniva servita.
Bevvi velocemente il mio the, mangiai i dolcetti ed uscii in carrozza, il sole di quella metà di settembre batteva forte e aprii un ombrellino per non rovinare il candore della pelle.

Lady Gwen 12-09-2018 22.49.33

Anche Elv si fece cupo e andò a controllare.
Anche da lontano, ovviamente, sentii la discussione ed alzai gli occhi al cielo scuotendo il capo.
Allora raggiunsi Elv, appoggiandomi allo stipite della porta.
"Non lamentarti, caro. Pare che Missan abbia imparato l'educazione e abbia capito come comportarsi. Dovresti essere contento. Giusto, Missan?" con un sorriso sibillino all'uomo.

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Guisgard 12-09-2018 23.08.45

Altea lasciò in carrozza il palazzo de De Bastian, ritrovandosi nelle strade cittadine.
Moli passeggiavano ed i negozi erano già tutti aperti.
Un bel Sole illuminava piazze e vicoletti e le campane delle tante chiese suonavano annunciando le Funzioni Religiose del mattino.

Guisgard 12-09-2018 23.08.54

“Mai oserei disturbare la mia padona mentre si gode i piaceri della vita.” Disse Missan con in chino del capo a Gwen.
“Che notizie ci porti?” Chiese Elv.
“La vostra nuova dimora è già pronta.” Missan. “Potete giungere in città e prenderne possesso oggi stesso. Il padrone di casa, messer Blasius, è un uomo oltremodo devoto e praticante della vita Religiosa cittadina. Ciò renderà la vostra casa e dunque il vostro soggiorno a Sant'Agata di Ghotya lontano da ogni genere di sospetto.”
“Ben fatto, Missan.” Soddisfatto Elv.

Altea 12-09-2018 23.13.19

Rimasi stupita nel vedere Sant' Agata di Gothya ancora piena di vita.
Mi fermai da un fornaio e presi del pane appena sfornato, il profumo invitante inebriava la via affollata.
Ad un tratto udii le campane e pensai prima di andare in atelier avrei potuto assistere alla messa e pregare, magari per l' anima pure di Lady Layla.
Entrai in chiesa, dopo aver finito il pane croccante, poggiai delicatamente la mano nell' acqua santa e mi feci il Segno della Croce accomodandomi nell' ultimo banco, misi comunque lo scialle nero di pizzo attorno alle spalle nude.

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Lady Gwen 12-09-2018 23.17.42

Scossi ancora il capo con un sorriso e un sospiro.
Poi ascoltai le nuove dalla città e mi sorpresi della rapidità di tutte quelle pratiche.
"Davvero ottimo" commentai "Beh, a questo punto direi di prepararci, caro" con un sorrisetto ad Elv, sentendomi comunque elettrizzata dall'idea.

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Guisgard 12-09-2018 23.18.02

Destresya era stesa su quel letto, nuda, sudata ed eccitata.
Cominciò a toccarsi, a darsi piacere, a tormentare il suo sesso fino a darsi piacere, a godere forte.
Qualcuno fissava tutto ciò dalla serratura della porta chiusa.
Il suo occhio azzurro guardava, incredulo, eccitato, folle per una tale ed inaspettata fortuna.
Vedere la sua padrona nuda e vogliosa era più di quanto le sue insane fantasie potevano fargli sperare.
Best la guardava oltre quel buco, mentre lei si rigirava nel letto, si masturbava e godeva forte, gemendo in calore e senza ritegno.
Le sue gambe tutte aperte, seni e capezzoli in bella mostra, quel fantastico sesso in balia delle sue stesse dita umide oltremodo.
Da quella serratura lui sudava, gemeva piano e la desiderava.
Immaginava le scene più subdole, le posizioni più infime e le pratiche più indegne.
Cominciò a darsi piacere da solo, senza smettere di fissare la sua bellissima padrona che si toccava nel suo letto.
“Oh, si...” disse fra sé “... si, lady Destresya... così, brava... sei la migliore... ohhh si... nessuna ti sta alla pari... mia nobilissima sgualdrina... mmmhhh...”

Guisgard 12-09-2018 23.23.08

Poco dopo che Altea fu entrata in chiesa, dignitosamente con le spalle coperte dallo scialle, vide il sacerdote che parlottava con alcune persone.
“Ve l'ho detto...” disse il sacerdote a quelle “... questa è la chiesa di San Menna e nessuno più di me può sapere che a quell'ora le campane non suonano. Chiudo la chiesa e non vi è nessuno che possa suonarle.”

Guisgard 12-09-2018 23.23.16

“Si, stasera lasceremo questa magione e ci recheremo in città.” Disse Elv a Gwen.
“Per quell'ora la vostra carrozza sarà pronta.” Con tono devoto Missan, che anche stavolta aveva pensato a tutto.

Altea 12-09-2018 23.27.57

Delle voci rimbombavano nella chiesa anche se flebili, mi guardai attorno stupita che ci fosse brusio da disturbare i fedeli in preghiera.
Mi alzai e mi avvicinai lentamente al sacerdote e udii quelle parole "Scusate padre, sono la duchessa Altea de Bastian, sono tornata ieri dopo molto anni. Infatti, le campane della chiesa di San Menna non le ho mai sentite di notte, neppure stanotte..cosa è successo?" a voce bassa guardando pure i presenti.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 21.25.48.

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