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"Sua Signoria è un uomo giusto, anzi mi corrono voci che lui e il Vescovo siano stati salvati da un gruppo di briganti quando la loro carrozza andò fuori strada..d' altronde come vedete ha mandato mio marito a stanare la belva, poco gli preoccupano ladri e briganti" effettivamente era vero, che ne voleva sapere lei che non era cresciuta a Corte come me e aveva vissuto le mie vicessitudini poi guardai le sue mani, erano rossastre e fredde..che ribrezzo se Hiss le avesse baciate..ebbi un brivido vedendo quelle mani, avevano ferite come se avesse usato armi da taglio o altro.
Mi voltai e me ne andai verso l' uscita senza degnarla di uno sguardo. Salimmo sulla carrozza e risposi ad Hiss.."Sicuramente Elsin sarà migliore di quella marchesa, ha qualcosa che non mi piace...a pelle non sbaglio mai sul lato negativo delle persone". |
Elv sorrise a Gwen.
“Vi confesso che oltre ad essere un discreto cacciatore sono anche un ottimo cuoco.” Disse. “I miei piatti hanno sempre riscosso un invidiabile successo, sapete? Avanti, cosa volete mangiare? Dovete rimettervi in sesto.” Fissandola. Tornati in città, Hiss ed Altea si prepararono. Salirono in carrozza e si avviarono verso il bosco. Ra ormai il primo pomeriggio, il Sole filtrava attraverso i rami frondosi degli alberi, illuminando il sottobosco e rendendo frutti e bacche di stagioni come rivoli di pietre preziose disseminate nella vivida vegetazione. La vettura risalì un lieve pendio, scendendo poi tra dossi maculati di rovi e muschio selvatico. Imboccò una stradina serpeggiante tra facci e querce, fino ad intravedere infine una casa isolata e desolata. |
Tornati in città andammo a cambiarci, indossai abiti signorili ma più semplici visto la persona dovevamo incontrare.
Salimmo sulla carrozza e guardavo incantanta il paesaggio ed esclamai.."Sembrerò sciocca ma ogniqualvolta vedo il bosco è una emozione sempre nuova, è come vedere gli occhi dell' uomo amato" guardando i begli occhi azzurri di Hiss "E' sempre un nuovo innamoramento, infinito ed eterno" baciandogli la mano e portandola al mio viso. Prendemmo una stradina tra faggi e querce e vidi una casa isolata, sicuramente dovevamo andare cauti visto l' uomo amava la solitudine. |
Sgranai appena gli occhi, forse l'unica parte del corpo che non doleva.
"Voi... Voi cucinate?" chiesi, stupita, non mi risultava che i signori lo facessero, c'erano i domestici e la servitù, per questo. Mi immaginavo la zia rabbrividire davanti a questa confessione. "Beh, a questo punto, stupitemi..." sorridendo curiosa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise a Gwen.
“Perfetto.” Disse. “Ora riposate un po', io andrò a cimentarmi in cucina. A più tardi.” Ed uscì, lasciandola riposare per un po'. Trascorse poco più di un'ora, quando lui ritornò. “Volete mangiare a letto o ve la sentita di venire di là e stare seduta?” Chiese. “Si, questi luoghi sono fantastici e non mi abituerò mai alla loro bellezza...” disse Hiss ad Altea fissando il bosco. Infine raggiunsero la loro meta. Era una casa isolata. La carrozza si fermò davanti all'ingresso e subito due cani uscirono nello spiazzo abbaiando forte. Erano grossi, forti ed aggressivi nel mostrare i denti nell'abbaiare. Allora uscì un uomo anziano. “Voi...” disse con in mano un fucile “... chi siete? Cosa volete? Andatevene da casa mia?” I suoi cani abbaiavano forte, quasi schiumando. “Hanno la rabbia...” indicandoli Hiss. “Andatevene!” Il vecchio puntando il fucile. “Se cacciate noi” fece Hiss “tra un'ora al nostro posto arriveranno i soldati e con loro non potrete certo discutere.” Fissandolo. |
Sorrisi enigmatica ad Hiss.
"Dovreste spiegarle come ci si comporta, se l in società!" sussurrai pianissimo, in modo che sentisse solo lui e non la donna, guardandolo con aria d'intesa. Ritrassi la mano, che come ogni altra parte del mio corpo era bianchisima, candida, senza nessun segno, di nessun tipo, poichè ero ossessionata dal mio aspetto, dalla giovinezza. Lasciata la sala grande tornai da Aegos, lasciandomi finalmente alle spalle quella faccenda, e tutto il resto, lasciando solo il mio mondo, il mio regno fatto di oscurità. "Allora.." lasciando scivolare l'abito a terra, mentre mi avvicinavo ad Aegos in sottoveste e salivo sul letto. "Ti sono mancata?" salendo a cavalcioni su di lui e guardandolo con una luce lussuriosa nello sguardo. |
Come immaginavo l' uomo non si mostrò molto accogliente, in mano aveva un fucile. I cani abbaiavano senza finirla ed Hiss fece notare avevano la rabbia.
Ascoltai le parole di entrambi, mi allontanai da Hiss, notai la sua freddezza nella carrozza, forse era meglio limitarsi all' affare della bestia e non ad altro. "Voi siete messer Elsin? Vi consiglio di seguire il consiglio di milord Hiss, è vero...potrebbero arrivare le vostre guardie, ma i vostri cani sono ammalati, hanno bisogno di cure" fissando l' anziano, d' altronde lui era un abitante del bosco...il mio bosco. https://i.pinimg.com/originals/d0/ce...eeb1b19909.jpg |
Ricambiai il sorriso ed attesi, dopo che era uscito.
Ero molto allettata dalla proposta e non vedevo l'ora. Mi sentivo come "coccolata" da lui, sembrava ci ponesse tanta attenzione e mi faceva capire che la prima impressione era sempre quella giusta. Mi ero fatta traviare dal suo comportamento quando ero venuta qui, ma era stata la circostanza sbagliata e ora vedevo la sua vera natura. Poi tornò. "Potrei farcela, credo. Ma credo mi serva solo un aiuto per riuscire a lasciare il materasso..." ironicamente, con una leggera risata, mentre portavo giù le gambe indolenzite dal letto. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elyse tornò in camera, restando solo in sottoveste, sotto lo sguardo lascivo di Aegos che attendeva eccitato il ritorno della padrona.
Ed infatti lei lo trovò completamente nudo sul letto, già pronto ad accoglierla. Lei salì a cavalcioni su di lui, che subito cominciò ad accarezzarle la stoffa morbida di quella sottoveste. “La padrona mi mancava da morire...” disse con sguardo lussurioso e voce calda. “Andatevene.” Disse puntando il fucile Elsin. “Allora siete davvero testardo e stupido.” Hiss. “Cosa volete da me?” A lui e ad Altea, mentre i suoi cani abbaiavano forte. “Parlarvi.” Fece Hiss. “Rinchiudete questi cani e fateci entrare in casa.” “Parleremo qui fuori se proprio volete!” Gridò il vecchio. “Altrimenti andatevene!” “Va bene, ma richiamate i cani.” Mormorò Hiss. Il vecchio richiamò i cani che si accucciarono ai suoi piedi. Elv annuì a Gwen e senza dire nulla prese la ragazza in braccio, attento a non farle fare movimenti bruschi e la portò nel salotto, adagiandola su un largo divano. |
Sorrisi leggermente, l' anziano uomo era testardo ma alla fine cedette e fece accucciare i cani, i quali fedeli si sedettero vicino a lui.
Mi guardavo attorno mentre Hiss parlava con lui, osservavo la casa e il giardino, qualcosa potesse dare qualche indizio. |
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