Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 21-11-2016 18.12.42

Guisgard guardò Altea che sorseggiava dal suo bicchiere.
“Si, ho notato sei abbastanza calda...” disse sorridendo e guardando le gambe di lei scoperte “... ho idea che tu stia cercando di provocarmi, eh...” fissandola.
Allora con una mano sfiorò la camicia che lei indossava e ne abbottonò un paio di bottoni.
“Su, fa la brava...” divertito lui.

Clio 21-11-2016 18.13.08

Lessi un paio di righe, ma mi resi conto che continuavo a distrarmi.
Il cellulare era lì, accanto a me.
Silenzioso.
Freddo.
Mi adesso e chiusi il libro, prendendo in mano il telefono.
Non chiamerà...
Sospirai.
Quei pensieri erano strani, nuovi.
Così belli da un lato e così terribili dall'altro.
Mi chiedevo se mi stesse pensando in quel momento, e mi ritrovai a sorridere.
Poi mi dicevo che se fossi stata nei suoi pensieri mi avrebbe chiamato.
Dopotutto era palese quanto mi aveva dato fastidio il fatto che se ne fosse andato.
Il mio tono, le mie parole, il mio sguardo.
Era palese la mia delusione, la mia rabbia.
Probabilmente non gli importava nulla, altrimenti si sarebbe preoccupato di sapere se mi era passata.
Invece era silenzioso.
Morto.
Muto.
Freddo.
Lo fissai ancora, e ancora, con la speranza che cresceva e diminuiva di attimo in attimo.
Allora per distrarmi iniziai a provare un po' di applicazioni varie.
Eppure il cuore batteva in quell'assurda attesa di qualcosa che non sarebbe mai successo.
Eppure mi sembrava un modo per essergli vicina.
Che razza di ragionamento assurdo era mai quello?
Sospirai, mentre i miei occhi divennero sempre più malinconico.

Lady Gwen 21-11-2016 18.22.15

Sentii la porta aprirsi e chiusi gli occhi, cercando di mantenere la calma e respirando.
Ora lo avrei ucciso.
"Ti chiamo dopo" dissi ad Elv e chiusi il telefono.
Quando Richard entrò, mi trovò con le braccia incrociate, seria.
"Hai dimenticato qualcosa, fratellino?" dissi, con un falso sorriso e un tono melenso, tenendo il suo cellulare in mano "E magari hai pure dimenticato di avvisarmi che uscivi, no?" dissi seria e scocciata "Lasciare anche un biglietto, qualsiasi cosa"

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Altea 21-11-2016 18.22.32

"Mi risulta pure tu sei caldo..non hai i termosifoni..." la sua mano sulla camicia che non sbottonava ma abbottonava ma sentii un brivido caldo al contatto..la sua mano calda sfiorare la mia pelle.."Penso io sia la unica donna tu abbia abbottonato invece che sbottonato...eh, so di non essere il tuo tipo, lo hai sempre dimostrato" porgendogli il bicchiere da dove avevo bevuto.
Tagliai la crostata e mi avvicinai a lui.."Allora accendi il caminetto..anche perchè è meglio qui vi sia poca luce se mi stanno cercando" a bassa voce "Non vorrei turbarti...io sono calda ma tu sei freddo..o forse sei ghiaccio bollente come quella bibita" sbottonandomi di nuovo i bottoni da lui abbottonati e portando la crostata di fronte al camino "Sei stanco...vuoi un massaggio..? Sai è tutto strano..qui..mi sento a casa mia..mi sento bene qui..è triste dovermene andare ... da qui..da te" e il verde si fuse con l'azzurro dei suoi occhi malinconicamente.

Guisgard 21-11-2016 18.24.41

Nyoko volse lo sguardo altrove, in cerca di Ren e lontano dagli occhi di quel ragazzo misterioso.
Un attimo dopo, però, lui le si avvicinò.
“Io non ti avrei lasciata sola neanche per un istante...” disse, per poi posare un fiore nella mano di lei “... è un'erica... nel linguaggio dei fiori indica la solitudine... e tu ora lo sei...”
E andò via.

Lady Gaynor 21-11-2016 18.26.01

Quella stanza dal gusto orientale fu lo scenario di una notte di autentica passione. Lunghe ore di sesso senza limiti, da cui avevamo bandito la parola pudore. Ero una schiava alla mercé del padrone, una bambola di carne nelle mani di un perverso voglioso che poteva fare, e fece, tutto ciò che voleva di me, del mio sesso e della mia anima. Le lenzuola sporche di sangue e sudore, i segni dei suoi denti sul mio seno, i graffi sulla sua schiena, gli umori copiosi che ribollivano nel basso ventre prima di esplodere. Era un vortice di sesso e amore, di turgida mascolinità contro tenera carne, di pelle e umide lingue... Lo capii mentre dietro di me si muoveva implacabile, lacerando la carne e innalzando lo spirito... capii che quello altro non era che il primordiale bisogno di appartenere ad un'altra persona, appartenergli anima e corpo, indissolubilmente, incondizionatamente...

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Nyoko 21-11-2016 18.33.53

Guardai fisso verso Ren quando qualcuno mi si avvicinò. Era lui. Mi si spezzò il respiro. Guardai il suo volto e lo ascoltai. Non dissi una parola. Mi porse un fiore, era bellissimo. Non sapevo come comportarmi. Tremavo. Abbassai lo sguardo e sussurrai un leggero "grazie" impercettibile. Ma quando alzai lo sguardo lui se n'era già andato. Guardai allora il fiore che mi era stato donato. "Erica" aveva detto? Solitudine? Apparivo così? Mi guardai intorno e mi resi conto della verità delle sue parole. Ero sola, non conoscevo nessuno apparte Ren. Attesi il suo ritorno, portando ogni tanto il bellissimo fiore sul viso per annusarlo. Emanava un buon profumo. Carezzai i petali soffici e mi sentì stranamente felice. Forse era la mia poca esperienza a farmi titubare così tanto. Nonostante tutto, però, il mio cuore tratteneva sentimenti contrastanti. Era stato gentile? Guardai un'altra volta nella direzione di Ren, sperando di vederlo, tentata più che mai di alzarmi e raggiungerlo.

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Guisgard 21-11-2016 18.50.09

Tardes prese Dacey.
Dopo giorni e notti di indifferenza, malintesi, solitudine, gelosia e paure, i due tornarono ad essere amanti.
Fecero a lungo l'amore.
Lui la fece sua con il suo impeto, la sua passionalità.
Lei lo accolse docile e seducente fra le sue braccia.
Si amarono forte, si amarono tanto.
Lui sapeva come prenderla, come baciarla, come stringerla.
Sapeva come farla sua.
Lei su di lui trovò piacere, sicurezza, amore e felicità.
I loro corpi avvinghiati, le loro mani strette.
E lei vibrò forte tra le braccia di lui.

Dacey Starklan 21-11-2016 18.56.03

Sembravamo essere tornati indietro nel tempo, agli inizi del matrimonio quando non avevamo problemi e tutto ciò che volevamo era l'altro.
Ci amammo così, come se il tempo non fosse mai passato.
Ci amammo come per cancellare gli errori commessi da entrambi.
Ci amammo come allora sperando di tornare a quella armonia.
E durò a lungo, tra gemiti e sospiri e fruscii di lenzuola.
Sfinita mi ritrovai tra le sue braccia, con un sorriso beato sulle labbra.


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Guisgard 21-11-2016 18.58.45

Nulla.
Quel display era piatto, freddo, indifferente.
Era una macchina.
E lei?
Clio?
Cos'era lei?
Alzò gli occhi da quel cellulare e vide lo specchio non distante dal letto.
E guardò la sua immagine riflessa.
Era una macchina?
Possibile?
Eppure poche altre ragazze erano come lei.
Belle come lei.
Ma quanto era umana?
Quanto era debole?

Clio 21-11-2016 19.06.27

Il mio sguardo, il mio sguardo riflesso nello specchio.
Triste, malinconico, deluso.
Quella non era una macchina.
Quello era lo sguardo di una ragazza delusa e arrabbiata, triste e amareggiata.
Una ragazza che si stava ridendo di gelosia ad immaginarlo con un'altra donna.
Una donna che non doveva chiedersi se era o meno vera.
Quel pensiero era insopportabile.
Da togliere il respiro.
E se...
Non pensarci neanche...
Rigirai il telefono tra le mani un paio di volte.
La malinconia andò a rintanarsi in un angolo, il cuore tremò temendo di venire ferito, ma la rabbia e la gelosia presero in mano la situazione.
Adesso vedi te!
Così il mio sguardo rosso di gelosia e colmo di rabbia prese il telefono, e chiamò.
Ma già al primo squillo sentii il cuore perdere un battito e il pavimento cedere sotto i miei piedi.

Guisgard 21-11-2016 19.06.37

Quella lunga, sfrenata e meravigliosa notte di passione passò.
All'albeggiare, esausti, sudati e soddisfatti, i due amanti caddero fra le lenzuola intrise del loro profumo.
Un profumo di sesso e desiderio.
Gaynor si ritrovò sul petto di lui, entrambi col respiro rotto.
Lui la teneva stretta a lui, con i seni di lei contro il sul petto.
“Tesoro...” disse lui fissandola con i suoi occhi azzurri ancora rossi per il desiderio “... è stato meraviglioso...”

Lady Gaynor 21-11-2016 19.21.47

Alle prime luci dell'alba, i nostri corpi si abbandonarono esausti l'uno sull'altro.
"Si... è stato meraviglioso..." risposi al mio amante "Anche troppo... riuscirai a staccarti adesso da me, a consegnarmi nelle mani del tuo capo? Per quanto può sembrare assurdo, per quanto io ti consideri un criminale... beh... non voglio che mi lasci andare... voglio restare con te..."

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Guisgard 21-11-2016 19.39.24

“Beh, tu dormivi così bene, sorellina” disse ridendo Richard a Gwen “ed io non ho avuto il coraggio di svegliarti.” Accendendo la tv. “Mi sa che ora farò una doccia...” guardando le ultime notizie.
“Passiamo alla cronaca...” la conduttrice del telegiornale “... un'auto della polizia è finita in una cava abbandonata. L'agente al volante della pattuglia è morto carbonizzato tra le lamiere in fiamme. Secondo quanto riferito dal portavoce della polizia, il responsabile sembra essere un misterioso pirata della strada autore già di altri crimini simili.”

Guisgard 21-11-2016 19.41.04

Altea si sbottonò di nuovo quei bottoni e lo sguardo di Guisgard cadde sul suo corpo.
“Si, vedo che sei calda...” disse sorridendo “... io invece freddo? Ti diverti a provocarmi eh... cosa direbbe tuo fratello se io ora ti portassi a letto? Ero suo amico, no?”
In quel momento squillò il suo cellulare.
“Si, pronto?” Rispose il pilota.
Era Clio.

Guisgard 21-11-2016 19.42.49

Ad un tratto spuntò Ren che tornò Nyoko.
Aveva due bicchieri.
“Ecco...” disse porgendone uno alla ragazza “... e quello?” Notando il fiore tra le mani di lei.

Guisgard 21-11-2016 19.45.01

Alla fine i due restarono stretti, con lei sul petto di lui che le accarezzava i capelli.
“Sei meravigliosa...” disse Tardes a Dacey “... meravigliosa... ed io ti amo...” fissandola “... Dacey...” sussurrò “... voglio sposarti di nuovo... anche ora, scappando insieme... scappando e fermarci alla prima chiesetta di campagna, di quelle in cui c'è sempre un vecchio parroco e la sua perpetua brontolona...” sorridendole “... vuoi, amore?”

Altea 21-11-2016 19.45.54

"Si voglio provocarti..portarmi a letto? Mio fratello non direbbe nulla, anzi forse ne sarebbe contento, avrebbe sempre desiderato vederci assieme..l' idea è allettante.." mettendogli le braccia dietro al collo. Ad un tratto il telefono suonò e io approffittai sfiorandogli il collo con le mie labbra mentre portavo la sua mano libera sulla mia camicia..chi avrebbe vinto dei due? Era una battaglia..l' avrei vinta sperai.

Lady Gwen 21-11-2016 19.46.05

Sospirai affondando il viso nelle mani.
Mi avrebbe fatta morire, prima o poi.
"Sì infatti, sbrigati, che hai la scuola" dissi , per farlo sbrigare.
Intanto il caffè era pronto ed io lo portai a tavola insieme a del pane tostato.
"Ma sì finirà mai?" mormorai esasperata, sentendo la notizia in tv.
Mi chiedevo se quella furia omicida si sarebbe mai esaurita.
Mentre mi sedevo a tavola presi il telefono per telefonare ad Elv, poiché gli avevo detto che lo avrei richiamato.

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Guisgard 21-11-2016 19.46.56

L'uomo senza nome guardò Gaynor e le accarezzò il viso, per poi giocare con le dita fra i suoi capelli chiari.
“Neanche io voglio staccarmi da te...” disse in un sussurro “... non voglio e non posso...” con lo sguardo malinconico “... ti voglio per me...” sentendo il corpo di lei contro il suo, i suoi seni ancora turgidi che premevano contro la sua pelle.
Allora coprì entrambi con la coperta e la strinse a sé, in un abbraccio che tradiva il disperato bisogno di lei.

Dacey Starklan 21-11-2016 20.31.15

" Mi sembra un'ottima idea amore.." girandomi a guardarlo.
" Intendi davvero ora? Mi piacerebbe tanto e poi andiamo in un alberghetto sperduto e fuori mano, per festeggiare ... " accarezzandogli il petto nudo pigramente.
" Vado a farmi una doccia, scelgo un vestito carino e sarò pronta per diventare tua moglie, di nuovo !"
Mi alzai a fatica, da un lato sarei voluta restare ancora a letto.
" Tu non muoverti da qui o penserò che hai cambiato idea" lo baciai e andai in bagno.


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Nyoko 21-11-2016 21.26.10

Sorrisi a Ren, quasi dimenticando il fiore. "Me l'ha donato quel ragazzo che mi fissava prima" dissi con aria un po' inquieta. "Forse... Mi trova solo carina..." dissi più a me stessa che a lui.

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Lady Gaynor 21-11-2016 23.08.26

Mister X mi abbracciò, stringendomi a se come se per lui fossi la cosa più preziosa al mondo. Era incredibilmente assurdo, ma mi ero innamorata di lui, di colui che aveva ucciso Ardes e mi aveva rapita. E, se i miei sensi non mi tradivano, anche lui provava i miei stessi sentimenti.
"E allora non farlo, non lasciarmi a lui... scappiamo insieme, fuggiamo via da qui, qualsiasi cosa, ma restiamo uniti..." lo guardai in quegli occhi azzurrissimi, accarezzandogli il viso. "Dimmi il tuo nome... avevi detto che se lo avessi saputo, poi non avresti potuto lasciarmi andare... ebbene, adesso voglio saperlo, voglio barattare la mia libertà per il tuo nome..."

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Clio 21-11-2016 23.34.34

La sua voce.
Com'era strano sentire la sua voce tramite quell'aggeggio.
Inaspettatamente sorrisi.
"Ciao.." dissi, titubante "Io.." arrossii, anche se lui non poteva vedermi "So che non dovrei chiamarti ma.." sentivo il cuore battere sempre di più.
Iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza.
Non dovevi dirgliene quattro?
Ma ora che sentivo la sua voce, era tutto diverso.
Come poteva essere possibile?
Mi sentivo vulnerabile, come se ogni sua parola potesse contemporaneamente uccidermi e rendermi viva contemporaneamente.
Era una sensazione così strana, assurda quasi.
Che cosa potevo inventarmi?
L'avevo chiamato ormai, dovevo dirgli qualcosa.
Allora scelsi la cosa più semplice, la cosa più vera: la verità.
Sospirai, un sospiro intenso e liberatorio.
"La verità è che sto impazzendo..." con voce sospirante "Continuo.. continuo a pensare a prima, in bagno..." sospirai di nuovo "Non riesco a smettere di pensarci.. era così.. intenso e..." mi buttai pesantemente sul letto, fissando il soffitto.
Sentivo il cuore accelerare sempre di più.
"Sei dovuto andare via così all'improvviso e.. non abbiamo potuto.. insomma.." sospirai, di nuovo.
"È davvero una tortura stare così.." ridendo pianissimo, quasi fosse uno sfogo per quella soluzione assurda "Sono abituata a fare più cose contemporaneamente ma..." sospirai "Ora non riesco a pensare ad altro... Mi sento così stupida..." sussurrai "Non faccio che chiedermi se anche tu.. si insomma, se anche tu ci pensavi..".
E ancora una volta ricordai le sensazioni che erano così chiare e limpide nella mia mente.
Poi un nuovo sospiro, un sospiro diverso, appassionato.
"Quando torni, Guisgard?" con voce calda "So che devi risolvere la rogna della tua amica prima di poter restare qui definitivamente ma..." esitai, prendendo coscienza di quello che era successo "Fa presto..." con lo stesso tono caldo e sospirante, di chi sta pregustando il momento tanto atteso.
"Io sono qui.." con una punta di malizia che non sapevo nemmeno di avere, mentre il mio sguardo proiettava sul soffitto l'immagine di noi così vicini moltiplicata all'infinito "Ti aspetto..".

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Guisgard 22-11-2016 00.58.08

Richard sorrise a Gwen, quasi come se si rendesse conto di averla fatta preoccupare tanto. Poi la ragazza richiamò Elv.
“Si, Gwen...” disse lui rispondendo “... allora? Tutto risolto?”

Guisgard 22-11-2016 01.00.18

Altea gli si bittò addosso, stringendolo e baciandolo sensualmente il collo.
E poi le sue parole, i suoi gesti, la sua voce.
Guisgard si trovò così quella bellissima donna mezza nuda a provocarlo.
E c'era Clio al cellulare.
Anche lei con un tono di voce inatteso, caldo, quasi eccitante.
Si ritrovò così come fra due fuochi, fra due donne che lo reclamavano.
E ciò non poteva lasciarlo indifferente.
Ma quel tono di Clio fece scattare in lui qualcosa.
“Cos'è...” disse al cellulare, mentre Altea baciava il suo collo “... un modo per farmi tornare là? Un metodo ideato dal tuo scienziato? Questo è il significato di questa telefonata? Beh, questo non mi piace... e voglio risolverla. Dì al tuo capo che sto arrivando.” Seccato, per poi chiudere la telefonata.
“Scusami, Altea...” rivolto alla ragazza “... ma devo risolvere una questione... vogliono togliermi la mia libertà...” alzandosi “... tornerò presto e cercheremo di risolvere anche la questione di quei dannati che ti ricattano...” prendendo il suo giubbotto “... a dopo...” guardandola.
Ed uscì, raggiungendo allora il Centro Meteorologico.

Lady Gwen 22-11-2016 01.02.42

Speravo si rendesse conto che mi stava facendo rimanere secca, col suo comportamento.
Poi Elv rispose.
"Sì, sì, risolto... Anche se credo che mi verrà un infarto, prima o poi..." sospirando "Tu piuttosto, perché non vieni a fare colazione con noi? Tanto devi venire lo stesso a prendermi, e poi voglio farmi perdonare per averti chiamato a quell'ora, per quel motivo, voglio riparare..." sorridendo "Allora?"

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Guisgard 22-11-2016 01.05.20

“Fa presto, Amore...” disse Tardes a Dacey “... o vengo a lavarti io...” sorridendo, mentre lei andava in bagno.
Allora nell'attesa accese la televisione e dal telegiornale ascoltò le ultime notizie che parlavano del nuovo omicidio causato dalla misteriosa auto nera.

Clio 22-11-2016 01.05.54

Sentivo il cuore tremare mentre aspettavo la sua risposta.
Avevo fatto bene, a rivelargli così i miei pensieri più intimi?
Poi quelle parole.
"Ehi!" protestai "No.." con la voce tremante "Sai che non è così, non puoi dire così.." esclamai, sentendo le lacrime affiorare mentre lui metteva giù.
Mi ritrovai a guardare il cellulare, perplessa.
Sta arrivando, però...
Allora sorrisi, un lieve sorriso che svanì subito.
Mi vestii e uscii dalla porta, per andargli incontro.
Gliene avrei dette quattro questa volta, come si permetteva?
Così imboccai il corridoio sui cui c'era anche la camera di Guisgard.

Guisgard 22-11-2016 01.06.57

Ren restò turbato.
“Ma...” disse a Nyoko “... chi era? Cosa voleva da te? E soprattutto dove è andato ora?” Guardandosi intorno, senza però vederlo.

Guisgard 22-11-2016 01.08.24

“Il mio nome...” disse lui a Gaynor “... ne sei certa? Vuoi davvero saperlo? Dopo nulla sarà più lo stesso...” tenendola stretta sul suo petto, accarezzandole la schiena e la gamba.

Guisgard 22-11-2016 01.15.16

“Certo...” disse Elv a Gwen “... potrei dirti di no? Dammi qualche minuto.” E staccò.
Arrivò dopo circa un quarto d'ora per fare colazione con loro.
Bussò e Richard lo fece entrare, proprio mentre alla tv parlavano ancora dell'auto nera.
“Ancora quell'auto...” mormorò Elv.

Guisgard 22-11-2016 01.16.41

In balia di un turbine di sensazione, Clio andò verso la camera di Guisgard.
Lui arrivò poco dopo, visibilmente seccato, persino arrabbiato.
Ed imboccando il corridoio vide la ragazza.
E le andò incontro.

Lady Gwen 22-11-2016 01.18.14

Sorrisi contenta quando accettò.
Arrivò dopo un quarto d'ora circa, proprio mentre in tv parlavano ancora dell'ultimo incidente.
"Già... Temo che quella macchina continuerà a far parlare di sé ancora per un bel po'..." sospirando, per poi guardarlo e sorridere piano "Buongiorno..." dissi, salutandolo con un piccolo bacio.

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Clio 22-11-2016 01.21.01

Lui da una parte, io dall'altra.
Lui arrabbiato, io furiosa.
Lui scocciato, io gelosa.
Odiavo il fatto che avesse messo ancora in dubbio la mia umanità.
Odiavo il fatto che non mi avesse creduto.
Odiavo che quel momento speciale non fosse significato niente per lui.
Un incontro, forse uno scontro.
Uno scontro in cui i miei occhi parlarono per me.
In cui la mia espressione, e la sua, dissero tutto ciò che c'era da dire.
Un miscuglio di sentimenti e sensazioni forti, incontrollabili, veri.
Questo vide nei miei occhi.
La rabbia e la delusione.
Il sentirmi respinta.
L'essere preda di quelle emozioni forti e vere.
L'essere vera.
Una vera donna, furente davanti a lui.
Piena di rabbia, passione, gelosia.
Una donna che ardeva di un fuoco pericoloso.
Occhi negli occhi, uno accanto all'altro.

Guisgard 22-11-2016 01.28.24

Gwen baciò Elv e lui rispose a quel dolce buongiorno.
Poi tornò a guardare la tv.
“Eppure è strano...” disse “... il tipo alla Società Cibernetica Ateon disse che quell'auto non era ancora sul mercato... come può circolare sulle strade allora?”

Guisgard 22-11-2016 01.29.16

Guisgard arrivò e si trovò Clio davanti a lui.
Bellissima, visibilmente arrabbiata, con lo sguardo infuocato.
“Eccomi...” disse “... sono qui, no? Avanti, portami alla vostra auto... facciamo i test e facciamola finita. La prossima volta cercate un'altra scusa però per farmi venire qui...”

Lady Gwen 22-11-2016 01.31.08

"Appunto, è questa la cosa strana. Non capisco come facciano. So solo che hanno studiato bene il fatto che tutti attendano con trepidazione l'uscita di questa macchina sul mercato ma che nessuno l'abbia vista... Intanto continua a mietere vittime come se niente fosse..." scuotendo la testa e sedendomi a tavola.

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Clio 22-11-2016 01.37.26

Il Falco della strada
 
Così vicini, il suo sguardo nel mio.

Era arrabbiato, e io certo lo ero più di lui.

Come osava trattarmi in quel modo?

"Auto?" gridai quasi, sconvolta dal fatto che lo pensasse davvero.

"Credi che mi importi un accidente di quella stramaledetta auto?" in preda alla rabbia, mentre piano piano però le lacrime salivano a cercare i miei occhi.

Non le lasciai uscire.

Ero troppo furiosa per piangere.

Alzai la mano, per colpirlo.

Un gesto chiaro, inequivocabile, ma poi la abbassai.

"Ringrazia che non voglio ammazzarti...." a denti stretti, sempre più rabbiosa.

Un mio schiaffo sarebbe stato troppo potente, e non volevo fargli del male.

No, non era vero.

Non volevo che svenisse per non potermi rispondere.

"Credi che sia fingendo?" esclamai di nuovo "Credi che esista un software capace ci creare tutto questo?".

I miei occhi nei suoi.

"Hai detto.." mentre la voce, sebbene alterata dalla rabbia cominciasse ad essere meno ferma "Hai detto che non avresti mai.. mai più messo in discussione il mio essere donna..." ribollendo "E ora, ti prendi gioco di me accusandomi di una cosa così ignobile come averti ingannato!" sostenendo il suo sguardo.

"Sai che ti dico?" ormai sul punto di esplodere "Che in questo momento forse vorrei essere una macchina per non aver passato le ultime ore struggendomi per qualcosa che nemmeno esiste forse... tu vedi solo ingranaggi in me ma io sono una donna!" urlai "Vera.. e ti ho chiamato dopo aver aspettato invano di sentirti per ore, ti ho chiamato perchè stavo impazzendo e tu.. tu mi accusi di mentirti? Perché?".
Ero furiosa, e sentivo un fuoco bruciare in me.
Volevo colpirlo, dannatamente.
"Avanti.." avvicinandomi a lui "Perché non cerchi l'interruttore per spegnermi..." sempre più vicina, con aria di sfida.
"Tanto sono una macchina, no?" Parole dette quasi con disprezzo "Oh lo so che vorresti spegnermi.." sempre con aria di sfida "Spegnermi e dimostrare di avere ragione, che sono solo una macchina insensibile... che non provo niente.." una lacrima ribelle scese sul viso e non la fermai "Che ti ha chiamato solo per lavoro, e non perché stava impazzendo all'idea che tu fossi con un'altra.." con rabbia crescente e le lacrime che ormai scendevano.
"Te ne sei andato.." indicando la sua stanza, dove eravamo stati prima "Te ne sei andato senza dire una parola, come se non contassi niente.." ormai singhiozzavo, anche se il mio tono era ancora colmo di rabbia "Io.. stavo impazzendo, lo capisci?" Con gli occhi ormai rossi dalla rabbia, e dalle lacrime.

Dacey Starklan 22-11-2016 03.43.29

Entrai nella doccia sotto un getto d'acqua bollente ma rigenerante.
Quando uscii cercai di essere veloce nell'asciugarmi i capelli quindi passai al trucco e infine indossai l'abito che avevo scelto.
Stavo per sposarmi di nuovo, sarebbe stato davvero un nuovo inizio proprio come desideravo.
Tornai in camera da letto e trovai Tardes che guardava la TV. Tutto il mio entusiasmo si spense nel sentire le notizie.
" Devi tornare al lavoro?" chiesi con voce triste e rassegnata.


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