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Sospirai a quelle parole di Icarius.
Dovevo trovare il modo di parlarne con vale. Poi lo zio entrò e parlo di una festa. "Accidenti, non sono mai stata ad una festa in villaggio!" Sorridente "Ci andiamo?" Ad Icarius. |
"Bene, ora calmati e cercare a di riposare..." disse l'anziano a Nyoko "... appena mio nipote sarà qui gli dirò di riportarti al tuo albergo." Sorridendole.
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"Benissimo, signora..." disse Stewart a Gaynor "... servo subito in tavola e dopo preparerò i suoi abiti." Accendendo la radio come sottofondo per la cena.
"Interrompiamo lo spettacolo musicale" il conduttore del radio giornale "per rendere note alcune dichiarazioni della polizia in merito ai misteriosi omicidi di giornalisti avvenuti negli ultimi giorni, l'ultimo dei quali solo poche ore fa... le forze dell'ordine infatti temono che il misterioso assassino, munito di arco e frecce, abbia usato le varie sfilate mascherate di stasera per confondersi e fuggire tra la folla..." |
"È un un bel pò curiosa vedo..." disse l'edicolante ad Altea "... comunque mi sembra chiaro che, essendo una prigione segreta, non scrivano sui muri i vari arresti..." sarcastico.
"Comunque" mormorò l'altro "se proprio ci tiene a vedere quel posto posso dirle che è un'antica fortezza oggi adibita appunto a prigione. Il nome, se ricordo bene... si, dovrebbe essere il Castello della Lingua..." "Nome assai curioso direi..." l'edicolante. "Presumo perché in passato torturassero i prigionieri strappando loro la lingua..." fissandolo l'altro. |
Ignorai l' edicolante e ascoltai l' uomo venuto dal nulla..."Si, sarei interessata a vederla..che nome terrificante e poi che torture..ovvio strappando la lingua non avrebbero parlato..o se non avessero parlato gli avrebbero strappato la lingua..mi auguro al giorno di oggi le torture siano finite..ma è visitabile visto è un posto pure storico?" osservando l' uomo..sembrava quasi volesse darmi degli indizi e poi...ne sapeva molto.."Ora siete voi curioso" ridendo verso l' edicolante.."Noto che voi, monsieur, siete molto colto..siete uno studioso?" dovevo sfruttare ogni arma per arrivare laggiù..e poi come farlo uscire?
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Gwen prese quella fiaba e cominciò a sfogliarne le pagine per leggerle.
"Ti piacciono le favole vedo..." disse lui, facendosi però serio "... io invece le detesto... illudono la gente... la vita non ha mai un lieto fine..." allontanandosi si qualche passo "... e soprattutto voi donne siete attratte solo dal bello... per questo meritate di essere tutte schiave, o prostitute..." |
"Ma tu" disse Icarius a Clio "hai un costume per venirci?" Guardandola. "O forse avevi pensato di usare quello che hai indosso?"
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Alzai le spalle, sorridendo a quelle parole di Icarius.
"Non conosco i costumi di questa terra.." sorridendo, entusiasta "Potresti consigliarmi qualcosa, no?" Prendendogli la mano. "Sei tu l'artista!". Mi piaceva l'idea di andare a una festa, dopotutto ero sempre rimasta incuriosita dalle feste in maschera degli umani. Questo bisogno di nascondersi, celare il viso, essere qualcun altro per un giorno, era una peculiarità prettamente umana, e io ne ero affascinata. Ci eravamo spesso interrogate sul motivo che li spingeva a perseverare certe tradizioni. Tuttavia, non volevo abbandonare la missione, né riuscivo a dimenticare quelle parole che continuavano a ronzarmi nella testa. Enitsuj.. Etnoc... Anche se pensavo ad altro, alla festa e i suoi costumi, quelle parole continuavano a farsi strada nella mia mente. D'un tratto: l'illuminazione. "Ci sono!" dissi ad Icarius, d'improvviso "Justine Conte.." battendo la mano sul divano "Quelle parole, al contrario, formano Justine Conte.. sembra essere un nome.." pensierosa "Devo assolutamente scoprire chi sia questa donna!". https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...76e26c7c8f.jpg |
Sorrisi sdraiandomi a tentoni sul letto "attenderò" dissi alle parole di quella persona e chiudendo gli occhi.
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Notai un cambiamento nel suo tono.
Alzai gli occhi su di lui e quelli che disse mi colpì con una tale violenza da rimanere senza parole. "Avevi ragione che non usi per niente questa biblioteca. Se ci spendessi almeno un istante della tua assurda vita, invece di trascorrerla a nasconderti, sapresti che la morale di questa favola è tutto l'opposto. Infatti è lei che riesce a vedere il bello nel grottesco e a salvarlo, mentre lui era stato condannato perchè era troppo immaturo e infantile per riuscirci. Perché era superficiale e attratto dall'apparenza, come tutti voi uomini e siete voi che meritereste di avere solo schiave e prostitute" sibilai duramente, gettando malamente la rosa e il libro su un tavolo con un tonfo e uscendo dalla biblioteca, per raggiungere poi la mia camera, dove iniziai a passeggiare nervosamente, angosciata, afflitta e delusa, oltre che profondamente offesa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Fui scocciata dalla curiosità dell'omino e ancor di più quando concluse subito che fossimo giornalisti.
Era davvero tanto evidente? " Siamo in vacanza... mio fratello è appassionato di calcio e così abbiamo deciso di passare a vedere la città del grande campione Hiss" tentando di essere più convincente possibile. " Ci hanno detto che vicino a voi vive ancora il nonno ma non lo abbiamo trovato in casa " Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Hai sentito, Stewart?" Dissi al mio fido maggiordomo "Pare che l'assassino sia sia confuso tra la folla che animava il carnevale... quale miglior occasione per portarsi dietro impunemente arco e frecce? Ci saranno stati centinaia di arcieri travestiti, è facile infiltrarsi nel mucchio per poi svignarsela..."
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Quelle parole di Clio ed Icarius la guardò.
“Allora erano parole in codice, diciamo così...” disse “... in effetti così hanno un senso... Conte Justine... strano però...” pensieroso. |
“Bene.” Disse sorridendo l'anziano. “Beh, credo sua giusto presentarmi... mi chiamo Marot... vuoi qualcosa di caldo? Un tè, un caffè?” A Nyoko.
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"Nyoko" mi presentai con un sorriso caldo. "Gradirei una tazza di tè, se non vi è un disturbo" dissi portando una mano agli occhi e massaggiandoli.
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"Sì, molto strano..." pensierosa "Devo trovare il modo di capire chi possa essere e cosa c'entra con la mia missione..." sospirai, guardando Vale.
Se fossimo stati su Solaria, avrei utilizzato un processore specializzato in identità terrestri, che ci avrebbe riferito immediatamente il volto della donna. Ma ero sulla terra, come facevano i terrestri in quei casi. "Hai qualche idea su come potremmo rintracciarla?" chiesi ad Icarius, pensierosa. |
Gwen tornò nella sua camera, dove prese a passeggiare nervosamente.
Un attimo dopo però la porta si aprì di colpo, facendo entrare il misterioso padrone di quel posto. “Ascoltami...” disse lui afferrandole i polsi “... ricorda che qui sei ospite... anzi, diciamo le cose come stanno... sei qui ai miei comandi, quindi bada a come usi le parole... chiaro?” Fissandola con i suoi occhi neri diventati cupi. |
“Si, signora...” disse Stewart a Gaynor “... il Carnevale sembra capitato a proposito per quell'assassino...” annuì il maggiordomo “... ciò rende uscire in questi giorni ancor più inquietante, non crede?” Fissandola. “Lei però, se posso permettermi, è sempre decisa ad andare a quella cena, giusto?”
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Sobbalzai sentendo la porta della camera spalancarsi e lui che afferrava i miei polsi.
L'umore di quell'uomo aveva il potere di mutare improvvisamente, da un momento all'altro e ciò un po' mi intimoriva, oltre ai suoi occhi, che erano diventati cupi. "Non sono tenuta a rispettare un uomo che non mi rispetta, che mi offende, che mi ha trascinata qui senza motivo, strappandomi a ciò che avevo di più caro e che non ha nemmeno l'educazione di farsi vedere in volto o di presentarsi" mormorai piano, mentre sentivo la sua stretta serrarsi attorno ai miei polsi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Si, Stewart... perché, dici che non dovrei? Davvero pensi che possa essere pericoloso per me?" Avendomi vista nascere, Stewart tendeva ad essere molto protettivo nei miei confronti ed io lo trattavo più come uno di famiglia che un domestico. "L'idea di un evento mondano tra divi del cinema mi alletta, sono sincera..."
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“Subito.” Disse Marot. “E vi aggiungerò un bel po' di biscotti ai cereali.” Sorridendo a Nyoko. “Ora riposati, tornerò tra poco con il tè.” Annuendo.
Ed uscì, per tornare poco dopo, con una tazza di tè caldo ed i biscotti. “Rieccomi!” Marot. |
Siete molto gentile, signore." dissi sorridendo. Chiusi appena gli occhi, mi sentivo già più rilassata e quando tornò con il tè lo accolsi con il migliore dei miei sorrisi. "Vi ringrazio signor Marot" dissi prendendo a tentoni la tazza ed i biscotti.
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“Non ne ho idea...” disse Icarius a Clio “... non so neanche chi sia questo Conte Justine... magari non esiste neppure...” perplesso “... ora però dovrei preparami per la festa... sei sempre decisa a venire con me?”
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Lui lasciò i polsi di Gwen.
“Se non ti rispettassi” disse con gli occhi cupi “ti avrei già... beh, sai cosa voglio dire...” |
Sorrisi, annuendo pensierosa a quelle parole di Icarius.
Mi piaceva l'idea della festa. "Certo che voglio venire con te!" entusiasta "Solo che..." guardandomi "Non so cosa potrei indossare.. questo vestito andrebbe bene, dici?" guardandolo, titubante. "Tu da cosa ti vestirai?" incuriosita. |
Massaggiai i polsi doloranti, poi alzai gli occhi su di lui.
"Ah dunque dovrei sentirmi pure fortunata?" dissi, con tono indignato. Poi andai alla finestra, voltando le spalle, con gli occhi lucidi. "Esci fuori di qui..." sussurrai, con voce incrinata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“E' comprensibile, signora...” disse Stewart a Gaynor “... lei è giovane e bella, quindi è naturale che sia attratta da un evento come quella cena... ci saranno personaggi importanti ed attori affascinanti... le dirò... sono lieto sia giunto questo invito... se posso permettermi, lei talvolta tende a stare un po' da sola, signora...”
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Nyoko prese il tè con i biscotti, davanti ad un sorridente Marot.
Un attimo dopo si sentì il motore di un'auto. “Ecco Pavel...” disse l'anziano. |
Sorseggiai quel tè squisito, sorridendo e sentendomi decisamente più calma. Poi Marot annunciò l'arrivo di suo nipote e mi lasciò lì ad attendere.
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Com'era caro, il mio Stewart! Il suo parere per me era sempre importante, quindi ero contenta che approvasse quell'invito. Avevo bisogno di essere rassicurata e lui ci era riuscito.
"Ti dirò, Stewart... la mia casa è il luogo che preferisco al mondo e quello che tu chiami 'stare sola' per me è la pace, la tranquillità... guarda cos'è successo per uscire una sera a teatro..." dissi ridendo "No, scherzi a parte, ogni tanto fa bene uscire, ma che sia qualcosa per cui valga la pena..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
“Beh, così sei bellissima e perfetta...” disse Icarius guardando Clio in quel suo abito regale e nel farlo ogni volta si accendeva di desiderio “... io? Io indosserò il mio costume da arciere...”
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“Io sono il tuo padrone...” disse con la voce agitata lui “... tienilo a mente... e nessuno potrà tenermi lontano se io non lo voglio? Chiaro?” Per poi uscire sbattendo la porta e lasciando Gwen da sola.
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“Beh, dopo quella sera” disse Stewart a Gaynor “è di certo tra le più invidiate della città.” Sorridendo, per poi ritirarsi e lasciarla mangiare tranquilla.
Intanto la radio continuava a dare notizie sui misteriosi omicidi, descrivendo un ipotetico aspetto dell'assassino: “Deve trattarsi di un uomo in costume, visto sfrutta le folle in maschera per nascondersi, armato con armi da taglio, come arco e frecce.” |
Quando mi guardava in quel modo, ogni cosa intorno a me scompariva.
Mi illuminai, e gli sorrisi. "Attento che non lo tolgo più questo vestito se continui a guardarmi in quel modo.." sussurrai, sfiorandogli le labbra con le mie. "Arciere?" guardandolo sorpresa "Beh, io sono più per il combattimento corpo a corpo, ma sono sicura che sarai bellissimo.." lasciando piano scorrere la mia mano sul suo petto. "Dai, vai a prepararti.." sorridendo "Io ti aspetto qui.." facendogli l'occhiolino. |
Sobbalzai ancora quando uscì sbattendo la porta; chiusi gli occhi e poggia la testa contro la finestra, per poi lasciarmi scivolare lungo la parete, in lacrime.
Sentii il pavimento duro e freddo sotto di me e il mobile di legno accanto, contro cui poggiai il capo, mentre avvolgevo il mio corpo con le mie braccia, quasi a sostituire un abbraccio che non avrei mai avuto. Pensai all'abbraccio che avevo dato a mia madre, come se me lo sentissi che sarebbe stato l'ultimo e la stessa cosa per quando avevo salutato Elv, prima di tornare a casa. Al pensiero di lui, il mio pianto divenne di nuovo inconsolabile, irrefrenabile, disperato, angosciato, perché poteva essere solo lui la mia consolazione e proprio per questo il mio pianto era destinato a perdurare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Come avevo immaginato, la radio stava dicendo che l'assassino probabilmente indossava un costume.
"Beh, basta pensare a cose brutte!" Dissi ad alta voce. Pur non essendo tardi, ero molto stanca e così decisi di andare a letto. Salutai Stewart e salii in camera mia, dove mi preparai per la notte e mi misi a letto. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Marot sorrise ed andò a chiamare suo nipote.
Poco dopo Nyoko sentì la porta aprirsi. “Eccoci...” disse l'anziano “... Pavel, ti presento Nyoko.” Indicando la ragazza a letto. “Com'è capitata qui?” Chiese il ragazzo. “L'ho trovata svenuta nella brughiera, poverina...” Marot. “Benvenuta...” mormorò Pavel. |
Aspettai in quella camera resa buia dai miei occhi spenti per poi udire la porta aprirsi. Udì la voce del nipote di Marot "videlngrazio" dissi accennando un inchino con la testa. "Mi scuso per il disturbo che vi ho causato"
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Quel lieve bacio, poi la carezza sul suo petto ed Icarius si perse nel chiarore degli occhi di Clio.
“Sei bellissima...” disse sfiorandole il braccio nudo “... il combattimento corpo a corpo? Come stanotte?” Sorridendo. “Si, vado... farò presto...” ed uscì. “Conte Justine...” mormorò Vale, ora che poteva parlare liberamente “... sembra un nome... ma di chi? E cosa c'entra con Athia? Un bel mistero...” Dopo un po' Icarius tornò col suo costume. “Eccomi... ti piace?” Chiese a Clio. http://images.amcnetworks.com/blogs..../03/troy42.jpg |
Gwen pianse a lungo.
Poi, forse un'ora dopo, o due, qualcuno bussò alla porta. Era sera ormai ed entrò la donna. “Alzati, disperarti non servirà a nulla...” disse avvicinandosi alla giovane “... su, datti una sistemata, lui ti aspetta giù...” |
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