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Il caos della città non mi disturbava più di tanto, era quasi rassicurante.
Mi misi a leggere i miei appunti, quando due ragazze del mio stesso corso si sedettero accanto a me. Le salutai con un sorriso e gli feci spazio, per farle sedere comodamente. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ancora un passo, Clio...
Erano ore che mi ripetevo la stessa cosa. Un passo, solo un altro passo... Ancora non credevo di esserci riuscita, cinque anni a progettare, sognare, immaginare quel momento. Cinque anni in prigione sono tanti, ma venti lo sono molto di più. Cinque anni in mezzo a sole donne che riescono a farti sembrare l'isolamento qualcosa di auspicabile, in una giornata buona. No, io non avrei più fatto quella vita. Nessuna mi credeva quando dicevo di voler scappare, nessuna aveva mai avuto il fegato di farlo. Ma io non mi ero mai arresa, non mi ero mai rassegnata a dover passare la mia vita tra quelle quattro mura maleodoranti. Amavo la vita, la bellezza, il sole, lo splendore delle stelle. Privarmi di tutto ciò che mi faceva sentire viva voleva dire uccidermi, e allora tanto valeva farla finita. Ma prima di perdere la speranza, valeva la pena tentare, valeva sempre la pena tentare. Anche perchè il dettaglio che tutti non smettevano mai di trascurare era che io non avevo ucciso proprio nessuno. Sì, tutti i carcerati dicono di essere innocenti, ma io lo sono davvero anche se nessuno mi aveva mai creduto. Le prove erano così schiaccianti che avrei potuto accusarmi da sola, e la cosa mi puzzava già. Ho passato ogni giorno, negli ultimi 1847 giorni, a cercare di capire che cosa fosse successo quella notte, a chiedermi chi potesse avere interesse a mandarmi dietro le sbarre. Chi aveva pensato di portarsi via la mia vita. Perché la verità è che la Clio di un tempo non esisteva più ormai, la Clio di prima, quella che non avrebbe mai pensato di mettere in discussione la sua libertà, quella ragazza è morta ormai da 1847 giorni. Riposi in pace, ma io so che non è così... La sento dentro di me che si ribella, che scalpita, scalcia, si dispera. La vedo martoriata dalle percosse, vedo il suo sguardo pulito indurirsi, vedo i segni della prigionia comparire piano sul suo corpo e farsi strada nella sua mente. Alla fine, vedo me. La Clio di ora, quella che ce l'ha fatta, quella che è sopravvissuta, quella che ora sta scappando come un animale braccato dal cacciatore nella foresta. Non so nemmeno se qualcuno sia alle mie calcagna, non so se siano vicini o lontani, ma io continuo a correre, ancora e ancora. Un altro passo, Clio... Sento le gambe cedermi, sento il cuore che scoppia, sento il respiro che arranca. Ancora un passo, Clio, ancora un passo.. Ma non mollo, non mollo, continuo a camminare spinta da quell'istinto di conservazione che credevo ormai di aver perduto per sempre. La vita, la libertà, la luna e le stelle, il mare, il sole, il frenetico scorrere della città, sono lì che mi aspettano. Sono lì, devo solo fare un altro passo, anche se sono sfinita. Un altro passo, Clio... Le gambe si muovono rapide una davanti all'altra, ancora e ancora. Finchè non vedo una strada infondo alla via, una strada, delle macchine. Da quanto non vedevo una macchina? Eppure non sembravano poi tanto diverse, ma non mi importava in quel momento, non mi importava nulla che non fosse la mia corsa verso la libertà. https://i.pinimg.com/564x/c8/35/c3/c...ee056cc014.jpg |
“Si, ma magari è preferibile nel primo pomeriggio...” disse la segretaria a Gwen “... il signor Reevs è impegnato con gli allenamenti mattutini... se per lei va bene direi verso le 16.00... naturalmente al suo studio...”
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Le due ragazze sorrisero di rimando a Nyoko e presero posto accanto a lei.
“Eri anche tu al seminario stamani, ti ho vista seduta non lontano da me...” disse una delle due ragazze “... io sono Livia e questa è Monica... tu come ti chiami?” Chiese a Nyoko. |
"Certo, alle 16.00, va bene. Lo aspetto qui, allora!" le dissi.
Chiusi la telefonata ed iniziai a predisporre tutto per il servizio, chiedendomi ed immaginando come potesse essere il mio nuovo cliente. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Sì, ero lì anche io" dissi sorridendo serena.
"Piacere, mi chiamo Nyoko" dico porgendo la mano e stringendo le loro mani. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
La fuga.
Il sentirsi braccata, come un animale in fuga. La stavano cercando, la stavano inseguendo. Clio sentiva i cani abbaiare, ringhiare, rincorrerla. Sentiva le voci confuse e le grida dei poliziotti. Sentiva le sirene e le auto avanzare. O forse era tutto nella sua mente, era solo una sua paura. Poi davvero senti il rumore di un'auto. C'era una strada poco lontana. Forse una strada provinciale e poco trafficata. E se avessero già messo posti di blocco? Magari era un'auto della polizia quella che sentiva correre. Ad un tratto però udì un forte schianto. Proveniva dalla strada. |
Gwen si accordò per tutto con la segretaria e poi chiuse la telefonata, cominciando così a preparare il suo studio.
Il tempo trascorse velocemente e l'orologio sembrò segnare le 16.00 prima del previsto. Dalla strada allora la bella fotografa sentì arrivare un'auto di grossa cilindrata. |
Le ragazze si presentarono e subito trovarono una piacevole intesa.
“Sai...” disse Monica a Nyoko “... stasera noi ed altre studentesse andremo al Club'78... ci sarà una festa... se porti il libretto universitario l'ingresso è gratuito... ci sarà da bere, da ballare ed anche da fumare se ti va... insomma ci sarà da divertirsi... sarai dei nostri, Nyoko?” Sorridendole. |
Il palazzo reale di Serenica, sebbene conservasse i fasti di un tempo, con sfarzosi muri di malta bianca impreziositi da motivi legati alla tradizione del regno, sorgeva al centro di Seren, la laboriosa capitale che negli ultimi anni aveva visto un deciso rinnovamento edilizio, rendendola di fatto molto simile alle moderne città del continente.
“Altezza...” disse con tono cupo Ahimar ad Altea “... purtroppo, per quel che si sa, il torneo dell'Isola del Drago è tanto antico quanto pericoloso. Vige lì la regola dell'ultimo sangue e quindi capita spesso che i vari partecipanti perdano la vita. Il principe suo fratello era un valente combattente, ma, come recitano i saggi, si trova sempre un avversario più forte prima o poi... sia serena, egli avrebbe voluto saperla felice nonostante tutto...” |
Bene, era tutto pronto: la stanza, il telone, la macchina in posizione e tutto il rsto dell'attrezzatura.
Il tempo trascorse velocissimo, finchè non giunsero le 16.00 e puntualissima, sentii una macchina di grossa cilindrata fuori dallo studio, così attesi, impaziente. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le avevo appena conosciute e già mi avevano preso in simpatia.
"Certo, perché no?" dico sorridendo. Quale modo migliore per farsi degli amici? "A che ora ci incontriamo, ci andiamo insieme?" chiedo curiosa. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Quel rumore, un rumore sordo, chiaro, nitido.
Anche dopo cinque anni rinchiusa avevo capito perfettamente che cosa fosse quel rumore, di cosa fosse infausto presagio. Uno schianto, quello era uno schianto, un incidente tra due o più macchine. Restai paralizzata per un secondo, ma non mi potevo fermare, no, non potevo fermarmi nemmeno un secondo. All'improvviso pensai che quello poteva fare al caso mio, che l'ingorgo di persone poteva essere un buon diversivo. Così seguii quel rumore, e arrivai sul luogo dello schianto. |
Ascoltai le parole di Ahimar ma qualcosa mi ronzava in testa, lo lasciai finire di parlare e poi presi la parola, guardandolo in tono abbastanza severo.."Quindi, secondo voi, io dovrei rassegnarmi e continuare la vita di sempre? Ahimar, scusate, siamo famiglia di bassa o alta borghesia? Comprendo il Principe Parotazmi possa avere avuto un' infausta sorte, oppure potrebbe essere ferito e solo laggiù...a dire il vero prima di partire avevo mostrato delle perplessità per via di un certo proprietario dell' Isola" afferrando una mela succosa dall' albero che scendeva frondoso e addentandola per assaporare il delizioso succo zuccherino e inghiottendo velocemente "Tuttavia, appunto, siamo un Regno di millenaria conoscenza, imbattibile e mai nessuno è morto in quei duelli..è questo non comprendo. Non si sono degnati di mandare un misero messo per comunicarci lo stato di mio fratello, non pensate mio fratello dovrebbe avere una degna sepoltura nella cripta del Palazzo come i nostri nobili antenati e ogni buon Cristiano? Chiamate il capitano delle guardie, ditegli di raggiungermi alla Sala del Trono..voglio parlare con lui..sola..a questo punto se non tornerà dovremmo organizzare una spedizione con pochi valenti uomini...i migliori" sbottai di colpo "i migliori di questo Palazzo o di Seren..a costo di seguirli pure io".
Mi alzai e inflessibile raggiunsi la Sala del Trono, mi sedetti mentre le ancelle accendevano candele profumate di gelsomino, rosa selvatica e sistemavano la corona al mio capo. |
Le 16.00 arrivarono prima del previsto e puntualmente Gwen sentì arrivare davanti al suo studio un'auto di grossa cilindrata.
Da essa scese qualcuno che subito suonò al suo citofono e dallo schermo apparve il volto di un giovane uomo. https://orig00.deviantart.net/e94d/f...ty-d9ahbp9.png |
Monica e Livia sorrisero entusiaste a Nyoko, per poi salutarla e darsi appuntamento verso le 19.00 davanti alla stazione della metropolitana.
Da lì avrebbero raggiunto insieme il locale della festa. |
Clio dalla boscaglia raggiunse il cavalcavia e poi la strada.
Non c'era nessuno, fatta eccezione per un'auto finita fuori dalla carreggiata e contro un albero. Lo schianto era stato davvero forte. |
Altea fu raggiunta nella sala del trono dal capitano Thunz, sempre impeccabile nella sia divisa di alto militare del regno.
“Altezza...” disse con un inchino “... ho saputo il motivo della vostra chiamata e devo dirvi che non approvo quanto da voi detto. Il principe vostro fratello ha risposto all'invito al torneo di sua volontà e tutti i partecipanti che si recano sull'Isola del Drago accettano di liberare da ogni responsabilità le autorità dell'isola. Tutti sanno che il torneo del drago è all'ultimo sangue ed in nessun modo ora è possibile rivendicare colpe verso l'organizzazione. Inoltre l'Isola del Drago è un luogo indipendente e perfettamente tutelato dai trattati internazionali che regolano i rapporti tra le nazioni moderne. Siamo un piccolo principato, altezza... se muovessimo qualsiasi azione ostile verso l'Isola del Drago l'Organizzazione dei Paesi Uniti non esiterebbe ad imporci sanzioni e forse anche un embargo che finirebbe per schiacciare la nostra economia.” |
Il tempo di sentire il rombo di un'auto e subito sentii suonare al citofono.
Mi avvicinai e vidi un giovabe uomo sullo schermo. Apperò... "Salga al primo piano" dissi, aprendo poi il portone al pianterreno dalla pulsantiera del citofono. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai con attenzione il Capitano Thunz.."Che problema..ma guardate voi se per un torneo ora ci troviamo in questa situazione..mio padre, il re, è malato e non può da solo governare il Regno. Ma ditemi Capitano, non è possibile avere sue notizie..dovremmo pur sapere la sua sorte. Ecco cosa intendevo..non volevo certo far scoppiare una guerra..intendevo solo mandare alcuni uomini fidati all' Isola per avere notizie del Principe e nel caso peggiore..recuperare la salma" a bassa voce.."Uomini fidati, non mi sento sicura Capitano Thunz..ma ditemi chi regnerebbe all' Isola del Drago? Il Principe, infatti, aveva remore a partecipare al Torneo ma ne andava del suo onore" sospirando e incrociando le braccia.
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Nessuno, non c'era nessuno in giro.
Avrei dovuto tirare dritto, andarmene via di lì, scappare il più lontano possibile. Invece istintivamente mi avvicinai a quella macchina, nel terrore che ci fosse qualcuno ferito. Perché no, contrariamente a quanto credono in molti io non sono un'assassina. Allora corsi verso la macchina fuori strada cercando di capire come potessi essere d'aiuto. |
Le salutai e finii di leggere i miei appunti per poi tornare a casa.
Mi feci una doccia e andai a vedere cosa potermi indossare, nulla di volgare e scomodo, qualcosa di semplice che potesse rendermi la vita semplice e non sembrare una ragazza "facile". Una volta pronta, mi avvio alla stazione, aspettando le mie colleghe.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...29488f3851.jpg Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Passarono pochi istanti, il rumore di passi sulle scale e qualcuno arrivò davanti alla porta dello studio di Gwen.
Era un giovane uomo moro, dagli occhi scuri, lo sguardo deciso, i lineamenti molto più che gradevoli, alto e ben fatto. “La fotografa Gwen, immagino...” disse dandole la mano “... sono Elv Reevs, la segretaria della mia palestra ha fissato un appuntamento per un set fotografico.” Guardandola negli occhi. |
“L'isola” disse Thunz ad Altea “è sotto il controllo di un misterioso personaggio che la governa quasi ne fosse il monarca. Si conosce pochissimo di lui, se non il nome, Ordifren ed il fatto che sia un ex monaco oggi divenuto scienziato. I confini dell'isola sono chiusi a chiunque, persino ai turisti e solo ogni tre anni è possibile accedervi per via del millenario torneo, altezza. Ma solamente i migliori combattenti del mondo vengono invitati al torneo...”
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Clio raggiunse l'auto fracassata contro l'albero.
Tra le lamiere scorse un corpo. Era martoriato. “Ai...” disse la giovane donna ferita “... aiu... to...” guardando Clio “... ahh...” Un attimo dopo spirò. Sul sedile passeggero c'erano dei documenti ed una maschera di lupo insanguinata. http://thumbs4.ebaystatic.com/d/l225...lnNxI5eHUw.jpg |
Nyoko tornò a casa e cominciò a prepararsi per la festa.
Uscì e raggiunse la stazione della metropolitana, dove aveva appuntamento con le altre due ragazze. Era ormai pomeriggio inoltrato, quasi tardo ed Afragolopolis cominciava a tingersi di un crepuscolo indaco e rosato, con le prime luci dell'imminente sera già che schiarivano la tenue penombra del tramonto morente. Vide Monica e Livia davanti ad un bar che la salutavano. Le due la raggiunsero ed insieme si diressero verso L'Oblivion, un locale molto in voga fra i giovani. |
Rimasi ad ammirare il crepuscolo per poi notare Monica e Livia in un bar.
Mi raggiunsero e insieme andammo a quello che era il locale più in voga della città, l'Oblivion. Già mi facevo i miei soliti film mentali, guardando la strada che diventava sempre più scura. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Sentii i passi nelle scale.
Andai allora ad aprire la porta e dovevo ammettere che il mio citofono non gli rendeva affatto giustizia. Era alto, moro, gli occhi scuri, profondi e decisi che mi fissavano, lineamenti marcati e perfetti e il fisico asciutto e ben fatto che lasciava emergere una muscolatura definita, ma non eccessiva. Cercai di riscuotermi subito quando mi porse la mano, riprendendo a respirare. "Sì, sono io..." risposi connun leggero sorriso, stringendo la sua mano calda e dalla stretta salda e decisa "Sì, infatti, prego" facendogli segno di entrare. "Il set è di là" aggiunsi, indicandogli la stanza oltre una porta a soffietto. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...5c1d14e838.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai con ancora sempre più perplessità e rammarico le parole del Capitano Thunz.."Una sorta di Isola fortezza, invalicabile..e perchè mai..povero fratello mio, se avessi saputo prima avrei impedito tutto questo. Che voi sappiate vi sono combattenti usciti indenni..il vincitore chi è stato? Magari potrebbero darci notizie..certo mandare qualche spia" guardai il capitano Thunz pensierosa.."Qualcuno che potrebbe infiltrarsi..andrei pure io..si avanti, lo sapete sono la pazza della famiglia reale..aspettiamo qualche giorno..forse..ne avremmo notizie, magari tornerà..ne riparleremo, sono stanca" congedai il Capitano con un gesto della mano.
Mi alzai dal trono e consegnai la corona ad una ancella.."Samia...mi è venuto un forte mal di testa..ho bisogno di un bagno ristoratore e poi riposare nella mia stanza..ovviamente potete chiamarmi in ogni momento" e le ancelle mi seguirono nelle mie stanze private. https://t4.ftcdn.net/jpg/00/91/09/23...EgdkNL1400.jpg |
Mi precipitai in quella macchina sfasciata.
C'era qualcuno, qualcuno che stava morendo, dovevo aiutarla. Non sapevo come, non sapevo che fare. La vidi morire, e restai sconvolta. Non avevo mai visto nessuno morire. Presa dal panico mi guardai in giro e vidi una maschera. La maschera di un lupo. Magari ce l'avessi io una maschera... Allora mi venne un'idea geniale, un'idea che poteva salvarmi la vita. Guardai la donna, era bionda come me, e i suoi occhi spalancati erano azzurrissimi. Sì, forse quella donna mi aveva salvato la vita. Avrei rubato la sua identità, dovevo solo capire come. Presi i documenti e la maschera, e li guardai. Chi sei? Per me era l'angelo che mi stava regalando una nuova vita. Ma chi era davvero? |
Le tre ragazze arrivarono all'Oblivion, trovando subito una nutrita clientela, per di più formata da studenti o comunque giovanissimi.
Si ballava, si cantava, si facevano nuovi incontri e tutti sembravano divertirsi un mondo. Naturalmente giravano alcolici e probabilmente qualche tipo di erba ottima per sballarsi subito e guardare il mondo più bello, o meno a seconda dei casi, di come invece appariva. E subito Nyoko, Livia e Monica furono notate da un gruppo di ragazzi che le invitarono a bere con loro. |
“Perfetto.” Disse con un sorriso Elv, per poi seguire Gwen nella stanza accanto per il servizio. “In realtà credo sia bene specificarle che genere di foto mi occorrono... o per meglio dire per quale contesto devo usarle...” e le mostrò una lettera con lo stemma di un drago sopra “... sono stato invitato ad un torneo molto importante e volevo fornire il mio sito internet di alcune foto per l'occasione.”
http://wfiles.brothersoft.com/m/m_s/...59-480x360.jpg |
“Altezza, non scherzate...” disse Thunz ad Altea “... siete l'erede al trono... l'unica rimasta... andare su quell'isola equivale a morire... ci sono strane ed oscure leggende su quel torneo... nessuno straniero ha mai infatti vinto il titolo di campione...”
Poi si congedò e la principessa si dedicò ad un bagno riposante. |
Clio prese i documenti e lesse.
La donna si chiamava Laika Blond e sembrava essere una famosa campionessa di wrestling. La maschera di lupo altro non era che il modo folcloristico che avevano molti lottatori di celare la propria identità. |
Non uscivo pazza per questo genere di locali, ma volevo fare amicizia.
Entrai e subito notai una marea di giovani, probabilmente studenti, che si divertivano in svariati modi. Subito un gruppo di ragazzi ci notò e ci invitò a bere. "Siamo appena arrivate" urlai per sovrastare la musica. "Io non bevo, grazie" dissi gentilmente ai ragazzi. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Iniziai a sistemare i tre ombrelli riflettenti, direzionandoli in modo da ottenere la giusta temperatura della luce e poi, posizionai la macchina fotografica.
Lo ascoltai allora riguardo il tipo di foto che gli servivsno e disse che era ststo invitato ad un importante torneo, fscendomi vedere una lettera col simbolo di un drago. "Bene" annuii "Dunque, ha altre esigenze particolari?" chiesi, per conferma. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi spogliai dietro il paravento e mi coprii con un velo di seta azzurra con stelle in oro.
Raggiunsi la ampia vasca che troneggiava sul pavimento, tra marmi e maioliche accuratamente dipinte a mano. Le ancelle si premunivano di profumare l' ambiente con essenze profumate e io riflettevo mentre Samia preparava gli abiti e la guardai sorridendo. "Uomini" esclamai guardando sia lei che le ancelle "Pensano noi donne dobbiamo essere brave e composte...". Si..ero l' erede al Trono e non potevo permettermi certo di morire, avrei lasciato Serenica allo sbando. Poi ebbi un sobbalzo..se solo qualcuno nel Regno fosse imbattibile, bravo quanto noi reali a combattere avrei potuto cercare di avere un nuovo invito al Torneo, e magari lui avrebbe potuto gareggiare al posto mio e io lo avrei accompagnato...ma io non potevo uscire da questo Regno che ora era una prigione. Mi alzai e mi asciugai e mi diressi verso la mia camera, mi misi una leggera vestaglia da notte...ma quel pensiero mi turbava..proporlo a Capitano Thunz o meno..aveva detto era pericoloso andare laggiù e mi stesi nel letto accendendo la televisione...un lusso moderno quel televisore al plasma. |
Sobbalzai nel leggere quel nome.
Laika Blond? Quella Laika Blond? Non avevo altra scelta, dovevo diventare lei, per quanto orribile mi potesse sembrare in quel momento una cosa del genere. Guardai il cavalcavia, il fiume che scorreva lì sotto, e per un momento tremai. Ma poi con tutto il sangue freddo che avevo imparato in prigione, le Tolsi il giubbotto, feci rotolare il corpo fino alla balaustra, per poi buttarla giù, mentre mi sentivo una criminale per la prima volta in vita mia. Ma ora dovevo pensare a sopravvivere, ora ero io Laika Blond, mi misi il giubbotto, chiudendolo bene per nascondere la mia divisa e cercai di capire come chiedere aiuto, se c’era un cellulare o se avessi dovuto aspettare una buona anima che si fermasse. Dovevo entrare nella mia nuova vita, capire che io ero Laika Blond e avevo fatto un terribile incidente. L’aspetto disastrato lo avevo effettivamente, il giubbotto insanguinato, l’aria intontita. Dovevo trovare un modo di andarmene di lì e iniziare la mia nuova vita. |
Faceva freddo nel camerino, quel pomeriggio. La temperatura si era abbassata e nessuno aveva provveduto a riscaldare quella stanza. Avevo la pelle d'oca, ma di lì a poco ci sarebbe stata la seconda parte della prova generale dello spettacolo, Les nuits de Paris, e l'abito di scena era scollato. Era una performance impegnativa, dovevo restare concentrata, ma quella sera avvertivo qualcosa di strano, una sensazione negativa che non riuscivo a scacciare.
Mi guardai allo specchio, che mi rimandò l'immagine di una maschera, quella maschera che indossavo ogni giorno e che era famosa in tutto il mondo. La maschera che avevo creato io e che oramai non mi piaceva più. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...be901963dc.jpg |
“Non saprei...” disse Elv a Gwen “... non sono pratico di questo genere di cose... la mia vita è quasi tutta la palestra, l'allenamento e le gare... quindi preferisco rimettermi al suo parere...” sorridendole “... comincio a spogliarmi?”
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