Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 07-06-2016 20.02.21

“Benissimo.” Disse il soldato. “Il signor barone è sempre stato affascinato dalla magia.”
“Potete dunque condurci da lui?” Chiese Zoren, stringendo la mano di Gwen.
“Certo, seguiteci.” Fece il militare.

Altea 07-06-2016 20.02.49

"Non sono fortunati in Amore.."sorrisi "Pure io non lo sono...il mio cuore si è impietrito, si era riaperto e ora sembra..nuovamente di pietra..è la vita stessa a volte che ti porta a non amare più" sospirando tristemente.."Ma perchè sono sfortunati...sembra quasi un sortilegio..se tutti lo sono" la cosa mi stava incuriosendo sempre più anche se poi avrebbe solamente soddisfatto la mia curiosità ma era giusto sapere qualcosa sul Casato di Capomazda visto mi trovavo qui.

Clio 07-06-2016 20.04.42

Nessuno mi fermò, e io me ne andai.
Richiusi la porta alle spalle, violentemente.
"Maledizione!" sbottai, serrando i pugni.
Non ero abituata a stare così, non riuscivo a sopportare quella morsa al cuore.
Mi lasciai cadere, e piansi.
Un lungo interminabile istante.
Dopodiché il mio sguardo mutò.
Alzati, sciocca ragazza...
Strinsi i pugni e mi alzai.
Avevo pianto più in quei due giorni che in tutta la mia vita.
Che nervoso...
Mi lavai il viso, cercando di allontanare la malinconia.
Dopotutto era meglio così, avrei sofferto io sola, dopotutto.
Poi indossai il mio vecchio vestito, con tutte le mie armi, e mi misi la sacca a tracolla.
Il bellissimo abito blu lo lasciai sul letto.
Sospirai, ero pronta per partire.

Lady Gwen 07-06-2016 20.07.15

Il soldato sembrò accettare di buon grado la cosa.
Quando Zoren mi strinse la mano, quasi volesse condividere con me la speranza che il soldato ci conducesse dal barone, mi fece tantissima tenerezza.
Infatti, mentre seguivamo la guardia, sporsi il viso verso il suo e lo baciai su una guancia, mentre la mia mano era intrecciata con forza alla sua e l'altra era sul suo viso.
"Spero sia la volta buona..." dissi piano, sorridendo.

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Lady Gaynor 07-06-2016 20.26.31

Non avevo tenuto conto del fatto che quei mostri potessero essere succubi del dottore. Alle sue parole, si avvicinarono e cominciarono a toccarmi. A quel punto la rabbia mi accecò.
Spinsi un po' di più il bisturi fra le scapole di Gozzone e mi rivolsi a lui con un tono carico di disprezzo.
"Sciocco pazzo esaltato, richiama subito quelle bestie... ti giuro che non te lo ripeterò una seconda volta..."

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Guisgard 08-06-2016 01.46.20

“Già...” disse Ehiss fissando il cartello indicato da Dacey “... ora sappiamo che Arpas è una città...” e spronò il cavallo, seguendo il cartello.

Guisgard 08-06-2016 01.51.31

Clio tornò e trovò Guisgard ed Icarius che si fissavano come due cani pronti ad azzannarsi.
“Bene, ora potete andare...” disse Guisgard guardando Clio.
“Seguimi, ti darò un vestito adatto...” Affon ad Icarius.
I due così andarono via.
“Ti preferivo con l'altro abito...” Guisgard a Clio “... ma immagino le mie opinioni valgano meno di niente per te...”

Guisgard 08-06-2016 01.55.24

Zoren sorrise a Gwen per quel bacio, mentre venivano condotti dal barone.
Giunsero così presso un maestoso castello fortificato.
Quattro alte torri circolari racchiudevano la parte nobile del maniero, il tutto circondato da una cinta muraria rafforzata da un barbacane per ogni torre ed un muro a scarpa continuo.
“Seguitemi.” Disse un militare che stava davanti al portone d'accesso.

Lady Gwen 08-06-2016 01.58.47

Raggiungemmo il maestoso castello ed io rimasi di nuovo senza parole.
Era tutto stupendo lì e speravo che non fosse un'altra delusione come Nolhia, ma decisi di essere fiduciosa.
Poi, quando il soldato richiamò la nostra attenzione, lo seguimmo nel palazzo.

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Clio 08-06-2016 02.02.28

Le Florealiche
 
Il mio sguardo si spostò sui due, che però si fissavano.
Quanto erano identici.
Poi Guisgard mi guardò, e Affon portò via Icarius per cambiarsi.
Dopo la notte in cella certo non era presentabile per il palazzo.
Così io e Guisgard restammo da soli.
Sorrisi a quelle parole.
"Non dire così.." risposi, dolcemente "Era un vestito bellissimo.." Sorrisi "Ma con tutta la ferraglia che mi porto dietro, rischierei di rovinarlo".
Restammo in silenzio per un lungo istante.
"Dove andrai ora?" Chiesi, alzando lo sguardo a cercare il suo.


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