Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 08-06-2016 02.02.41

“Vuoi uccidermi...” disse Gozzone a Gaynor “... fallo... ma mentre io morirò trafitto da quel piccolo bisturi, tu invece sarai stuprata e sgozzata dalle mie creature...” ridendo sudato “... avanti, è tutta vostra! Cosa aspettate, sciocche bestie? Annientatela!”
Ma ad un tratto quelle mostruose creature smisero di toccare la ragazza, voltandosi tutte a fissare il dottore.
“Annientatela!” Ancora Gozzone. “Avanti, bestie!”
Ma quelle cominciarono ad avvicinarsi a lui ringhiando.
“Cosa... cosa fate?” Stupito Gozzone. “Lei, lei dovete uccidere... non me! Indietro, bestie! Indietro, mostri! Io ve lo comando! Io, il vostro padrone!”
Ma quelle non accennavano ad obbedire.
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Dacey Starklan 08-06-2016 02.06.22

" Già...Almeno è qualcosa..." anche se non condividevo tutto il suo entusiasmo per quella notizia.

Lady Gaynor 08-06-2016 02.11.40

Gozzone non sembrò troppo impaurito dal mio tono. Si fece forte della presenza di quelle creature e ordinò loro di uccidermi. Ma, stranamente, esse smisero di toccarmi e si avvicinarono invece al dottore, ringhiandogli contro. In breve, lo accerchiarono e sembravano avere intenzioni tutt'altro che amichevoli. Potevo leggere la paura sul volto sudato del dottore, quando si accorse che le sue creature gli si stavano rivoltando contro. Approfittai di quel momento per tagliare i legacci dai polsi e dalle caviglie del Capitano, con gli occhi sempre rivolti al dottore circondato dalle bestie.

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Guisgard 08-06-2016 02.12.05

Gwen, Zoren, Go e Nyccio furono condotti attraverso un lungo corridoio impreziosito da bellissime statue di raffinatissimo gusto classico e dipinti di pregevole valore, fino ad arrivare in una vasta sala arredata con sfarzo.
“Il signor barone giungerà a breve.” Disse un servitore al militare che li aveva accompagnati.
Ed infatti pochi istanti dopo le porte si aprirono ed entrò il barone.

Guisgard 08-06-2016 02.14.47

“Perchè...” disse Guisgard a Clio “... è forse importante per te? Ha un qualche valore sapere dove andrò? Anzi, a te ed al tuo amico conviene un mio non ritorno. Un po' come i Proci nei confronti di Ulisse.” Ridendo amaramente.

Lady Gwen 08-06-2016 02.15.48

Se l'esterno era maestoso, l'interno era qualcosa di mai visto.
Il corridoio era sfarzoso, ornato da statue, dipinti, tutto di gusto raffinatissimo e prezioso.
Dopotutto, ero nata e cresciuta in un palazzo, certe abitudini non possono cambiare, pensai con un sorriso.
Ad un certo punto le porte dell'elegante sala si aprirono ed entrò il barone.

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Guisgard 08-06-2016 02.19.28

Ehiss spronò il cavallo per seguire l'indicazione di quel cartello.
Lui e Dacey galopparono veloci per quei boschi cuoi e selvaggi, fitti di vegetazione e densi di mistero.
Cavalcarono fino a quando intravidero una piccola città in lontananza.
“Deve essere quella la città...” disse il cavaliere indicandola “... forse lì troveremo il senso di tutto ciò...” e di nuovo spronò il suo destriero.
Dopo un po' arrivarono a destinazione.
Arpas era una città non troppo grande, con la tipica architettura dei centri abitati presso luoghi montuosi.
“Cerchiamo una locanda...” mormorò lui “... poi decideremo cosa fare...”

Guisgard 08-06-2016 02.22.23

Gaynor liberò il pirata, che però era ancora steso senza conoscenza.
Le bestiali creature invece avevano ormai circondato Gozzone che continuava ad insultarle, ordinando di uccidere la ragazza.
Ma uno di esse lo aggredì, seguita poi da tutte le altre.
Fu allora uno spettacolo terribile.
Gozzone, che gridava in modo disumano, fu letteralmente fatto a pezzi sotto gli occhi di Gaynor.

Dacey Starklan 08-06-2016 02.25.06

Al primo impatto la città non era male, nella sua struttura e le sue case in pietra. Sperai che fossero abitate questa volta.
Scesi da cavallo con un piccolo balzo e fu quello che cercai subito con lo sguardo, la presenza umana.
" Si mi pare una buona idea. Facciamo un giro di sicuro troveremo un posto o qualcuno che possa indicarcelo.."

Clio 08-06-2016 02.25.11

Serrai la mascella a quelle parole.
Oh come somigliava ad Icarius in quel momento.
Ero stanca di quel loro atteggiamento, stanca e debilitata da tutta quella situazione.
"Non hai alcun diritto di parlarmi così..." Tra i denti "Ci stai mandando tu a palazzo, non dimenticarlo... Hai bisogno di lui..." Sbottai.
"La prossima volta che vorrò essere gentile con te mi ricorderò di non farlo!" Scuotendo la testa.


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