![]() |
"Ah, voi infedeli siete davvero selvaggi ed incolti come descrivono i pellegrini e i Crociati..." disse divertito Ferico, non comprendendo i reali motivi che avevano spinto Dacey a scegliere la cavalla "... solo infatti una berbera potrebbe preferire una giùmenta a due stallone baschi." Accarezzando il crine di uno dei due sauri. "Ebbene, vi concederemo non solo di dare quel nome a questa giùmenta, ma anche il privilegio che voi sola potrete cavalcarla." Sorridendo alla principessa. "Siete dunque lieta di tanta generosità, milady? Sarà il nostro primo dono per voi, bellissimo e peccaminoso fiore del deserto."
|
"Non sono un prete" disse Frate Roberto ai due soldati "ma un frate, figli miei."
"Per noi è uguale." Replicò uno dei due militari. "È non siamo tuoi figli." Con disprezzo. "Comunque sua signoria ha da fare. Dunque non può ricevere un pretaccio come te." "Vorrà dire" fece il frate "che attenderò. Aspetterò che sua signoria si liberi dei suoi nobili impegni ed acconsenta di ascoltare un umile frate come me." Tutto ciò davanti ad Altea che si trovava più indietro. |
Mi dovetti trattenere una risata...adoravo come Padre Roberto non perdesse la pazienza e sapesse rispondere a tono, inoltre era sicuro di ciò che doveva fare.
Bene..si sarebbe aspettato Sua Signoria si fosse liberato, rimasi indietro e sempre a testa in giù accarezzando Cruz tenendolo buono. |
La cavalla sembrava gradire le mie attenzioni e nitrì felice, cosa che mi fece sorridere e mi permise di digerire le parole del barone. Che uomo sciocco e pieno di sè.
Infine quella rivelazione, quel regalo come lui lo definiva. Non riuscivo bene a interpretarlo, perché farmi un regalo tanto prezioso, perché se presto me ne sarei andata, non appena pagato il riscatto. Una morsa alla stomaco e capii. Quell'uomo non aveva alcuna voglia di lasciarmi andare tanto presto, ecco perché un riscatto così alto. "Calma Dacey, assecondalo, fingiti riconoscente" << Barone il vostro gesto è tanto inatteso quanto gradito>> Un cavallo veloce. Per un attimo pensai che avrei potuto usare Chandra per fuggire, forse... Accantonai quell'idea ma non la abbandonai. Ci avrei riflettuto ancora. |
"Non trovate" disse Ferico voltandosi verso Jean "che la nostra generosità sia degna di un abate o addirittura di un vescovo, messere?"
"Di certo" rispose con un inchino Jean "la vostra generosità è grandemente nota a Monsperon, mio signore." "Per Giove!" Esclamò divertito il barone. "Di certo gli abati e i vescovi non lo sono quanto noi. Se così non fosse avrebbero venduto i loro Altari per ricavarci cibo da dare ai poveri." Guardò Dacey. "Siamo dunque lieti che anche una dama infedele come voi comprenda la generosità di tale dono, milady. Vedervi felice è cosa assai opportuna per sollecitare il nostro buonumore e compiacimento." Fissandola. "Milord..." arrivando un servo "... appena vi piacerà la cena sarà servita." "Ottimo." Il barone. "Milord..." ancora il servo "... sono giunti al castello alcuni attori girovaghi e chiedono di potersi esibire al vostro cospetto stasera." "Attori girovaghi?" Ripeté incuriosito Ferico. "Per Diana vergine! Sorridere a tavola pare faccia bene alla salute, ci pare di rammentare scrivessero gli antichi. Lo credete anche voi, messere?" "Il riso" disse Jean, guardando per un attimo Dacey "genere sempre buon sangue, mio signore... e di certo rende sovente giustizia alla bellezza di una donna." "È voi, milady..." Ferico alla principessa "... gradite simili rappresentazioni a tavola? Oppure voi, figli di Maometto o di qualcuno dei suoi cugini califfi, usate altri spettacoli durante i pasti?" |
<< Sarò lieta di vedere questi attori, apprezzo l'arte in ogni sua forma>> non staccavo gli occhi di dosso alla cavalla se non per gettare qualche occhiata sommessa a Jean durante il suo scambio di battute con il barone.
<< Spesso a corte accogliamo degli artisti per allietare le serate a palazzo, mio padre ama l'arte anche più di me>> Staccai la mano dal muso della giumenta, per muovere qualche passo osservando meglio anche gli altri due cavalli prima di voltarmi verso i due uomini. |
Frate Roberto si congedò dalle guardie e tornò da Altea che lo attendeva accanto a Cruz.
Il chierico e la dama si allontanarono di qualche passo, sedendosi poi su un basso e consumato muretto di pietre secche e squadrate, dove solitamente sostavano i mendicanti in attesa di ricevere qualche avanzo dalle cucine. "Non ci resta che attendere e pregare..." disse il frate alla donna. |
"Allora" disse Ferico "sarà di certo una serata gradevole, visto che il nostro nobile ed esotico ospite apprezza l'arte." Fissando Dacey. "Vi lasciamo dunque tornare nel vostro alloggio, milady, affinché possiate prepararvi degnamente. Amiamo potervi ammirare in tutta la vostra berbera bellezza." Guardò poi Jean. "Affidiamo a voi questa bellezza di Licia, messere. Assicuratevi che raggiunga il suo alloggio e che sia preparata come si conviene."
"Si, milord." Annuì Jean. E il barone baciò la mano di Dacey, per poi andare via. |
"Si, affrettatevi dunque..." disse il contadino a Gwen "... lasciate presto quest'angolo di bosco, poichè oscuri fatti accadono quando le tenebre si impossessato del cielo e della terra..."
|
Padre Roberto si congedò per un attimo e si diresse verso me, ci allontanammo di poco e ci sedemmo sulla dura e fredda pietra di un muretto.
Prima avevo legato il fido Cruz in un albero nascosto da cespugli. Annuii.."Immagino il barone sia preso dalle sue futilità...ma avete ragione, confidiamo nel Signore". Alzai lo sguardo leggermente osservando il castello, il pensiero Tomas fosse li e magari sotto tortura mi torturava e sospirai.."Immagino voi conosciate molto la storia di queste zone..ma è vero nel bosco vi è un gruppo di uomini, di briganti..che dominano il bosco? Non li ho mai visti.." sempre a bassa voce e capo chino. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 07.30.19. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli