Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 25-08-2016 04.08.32

“Ehi, c'è qualcuno qui...” disse uno di quegli uomini, accorgendosi di Ghirò.
Allora la prese per un braccio e la tirò fuori dall'albero.
“Ma è una ragazza!” Esclamò sorpreso un altro di quelli, mentre i cani abbaiavano contro di lei. “Chi sei?” Chiese alla ragazza.

Clio 25-08-2016 04.15.18

Non sapevo spiegare le sensazioni che provavo.
Forse perché non le avevo mai conosciute, erano nuove e ignote.
Però mi feci coraggio e mi avvicinai.
Era privo di conoscenza e delirava nel sonno.
Restai per un lungo istante a guardarlo, sedendomi accanto a lui.
Non sarei dovuta restare, e lo sapevo.
Eppure non volevo andar via.
Mi chiedevo mille cose.
Chi era, da dove veniva...
Ma sopratutto mi chiedevo altro.
Perché il destino l'aveva portato qui, caduto dal cielo, a pochi metri dalla torre.
Dopotutto sapevo bene che non poteva essere un caso.
"Nulla accade se non piace al cuore.." Ripeté una voce nella mia testa.
A quel pensiero mi rilassai.
Se il cuore non avesse voluto accoglierlo nella sua casa, l'avrebbe lasciato morire nell'aereo.

Guisgard 25-08-2016 04.15.30

“Perchè” disse sorridendo con fare irriverente il giovane “così magari avrei potuto pagare la giusta cifra stanotte...” restò a fissare Gwen per un lungo istante e poi si alzò, gettando il tovagliolo con noncuranza sul tavolo “... continuate pure a mangiare... io faccio sempre un giretto dopo cena...” ed uscì dalla corte.
“Che tipo...” mormorò Daniel, senza smettere di mangiare.

Guisgard 25-08-2016 04.18.31

E mentre Clio, seduta accanto al letto in cui riposava il pilota ferito, era in balia di dubbi e inquiete sensazioni, entrò un'ancella con un catino d'acqua calda e pulita.
Intinse dentro una spugna e poi cominciò a pulire il volto del giovane uomo, sudato e sporco di sangue.

Lady Gwen 25-08-2016 04.20.39

Lo guardai a lungo, ma non risposi, cercando di interpretare il suo lungo sguardo su di me.
Poi si alzò e andò via.
Restai così in silenzio a mangiare.
Quando tutti e tre finimmo, lasciai che Selia e Daniel salissero nelle camere, mentre io iniziai a girare per il castello.
Forse in cerca di lui, forse no.

Clio 25-08-2016 04.25.36

Il Tropico Lunare
 
Arrivò un'ancella e iniziò a pulirgli il viso, mentre lui restava privo di conoscenza.
A quella vista un brivido freddo mi attraversò la schiena.
Di solito loro lavavano via il sangue dai cadaveri.
I cadaveri di quelli che avevo ucciso.
"Aspetta.." Interruppi l'ancella, perché quella visione di morte mi disturbava.
"Faccio io.." mi sorpresi a dire "Il potere del Cuore lo aiuterà a guarire..." Dissi "Se egli vuole che viva.." Sottolineai.
Così, presi la spugna e presi a passarla delicatamente sul suo viso, mentre pregavo il Cuore perché lo salvasse.
La mia mano tuttavia non era ferma.
Non mi ero mai avvicinata così tanto ad un uomo vivo, che poteva aprire gli occhi da un momento all'altro e vedermi.
Non sapevo cosa provare, non sapevo come chiamare quelle strane emozioni.
Era paura? Emozione? Un misto di emozioni diverse?
Non lo sapevo, non potevo saperlo.

Guisgard 25-08-2016 04.39.44

Gwen, finito di cenare e separatasi da Selia e da Daniel, cominciò a vagare per il castello.
Era un luogo antico, austero e gotico.
Avvolto da una fitta penombra che sembrava giocare in modo cupo tra le colonne e le murature, quel maniero appariva avvolto da un misterioso silenzio.
Infine la ragazza, uscendo nel vasto cortile quadrangolare, si ritrovò a respirare la fresca aria della sera, sotto un cielo incantato da infinite stelle luccicanti.
“Ehi...” disse ad un tratto una voce dall'alto “... cercavi forse me?” Un attimo dopo qualcuno saltò giù da un albero.
Era lui.

Guisgard 25-08-2016 04.42.31

Clio prese la spugna bagnata e cominciò a lavare il viso del ferito, che continuava ad agitarsi nel suo sonno inquieto.
“L...” disse nel delirio all'improvviso “... l... l'Eti... l'Etimasia...”
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Guisgard 25-08-2016 04.44.42

Altea salutò Simon e decise di tornare a casa nonostante mancasse poco alla partenza.
Una partenza per un viaggio misterioso ed avventuroso che con ogni probabilità, nonostante tutto, restava il transito obbligato per dare un senso alla sua storia.
Ma la bella archeologa preferì tornarsene a casa.

Clio 25-08-2016 04.45.39

Com'era strano tutto quello, quelle emozioni così nuove, quello strano contatto.
Mi sembrava di navigare in un mare sconosciuto e sconfinato, in cui avrei potuto perdermi.
Poi disse qualcosa, qualcosa che non capivo.
"L'Etimasia..." ripetei, d'istinto.
Si agitava in quello strano sonno, così gli presi la mano, come a volerlo tranquillizzare.


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