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Potevo entrare senza essere vista, ma se mi avessero scoperto sarebbe stata la fine, tanto valeva nascondersi in bella vista.
E ovviamente i due soldati abboccarono all'amo. C'era un'unica persona che poteva riconoscermi, tanto valeva giocarmi subito quella carta, dato che non mi ero tradita. "Ehi.." arrossendo appena, vagamente risentita "Che dite?" con un sorrisetto malizioso. "Io ecco.." guardandomi in giro, sempre spaesata "Ho visto la torre e ho pensato..." arrossii "Ecco io.. ho visto il re della brughiera questa mattina... ma poi è dovuto andare via e mi ha detto di venirlo a trovare nel suo castello.." guardandomi intorno "E questo ha tutta l'aria di essere il suo castello..". Intanto mi ero avvicinata ai due, quanto bastava perché potessi tramortirli, ucciderli, o comunque renderli inoffensivi. Tutto dipendeva da quale sarebbe stata la loro mossa. |
Gwen, Go e Nyccio lasciarono il cottage e presero la direzione verso la città.
Era un tardo pomeriggio soleggiato, appena rinfrescato da lieve e profumata brezza, con la brughiera folta e verdeggiante tutt'intorno, con i suoi colori ed i suoi suoni. I tre imboccarono uno stretto sentiero che serpeggiava tra pini e cespugli di bacche. “Speriamo di non incrociare subito i soldati...” disse Go “... chissà, magari ci staranno cercando fra le mura cittadine... e noi proprio là stiamo andando...” |
I due soldati si scambiarono occhiate divertite a quelle parole di Clio, la cui voce ed i suoi modi da ragazza ingenua mal si legavano con quell'abito generoso e sensuale.
E quando una donna mostra tale contrasto, in un uomo, in questo caso due, scatta sempre una molla legittimata dalla provocazione, o presunta tale, suscitata. “Il re è impegnato in questo momento, bellezza...” disse uno dei due soldati “... che ne dici di sederti qui accanto a noi ed aspettare che si liberi? Magari troveremo il modo di passare il tempo e divertirci, piccola...” ridendo e subito imitato dal suo compare. |
Per tutto il tragitto ero stata immersa nei miei pensieri, camminando quasi per inerzia, quando le parole di Go mi destarono.
"E noi cercheremo di fare più attenzione possibile" dissi determinata, annuendo. Speravo anche che Velvot avesse trovato Runka e che stessero bene, magari avremmo potuto incrociarsi in città, ma ora l'importante era evitare le guardie. "Sarà meglio evitare le strade troppo isolate. Confonderci fra la folla ci darà un buon vantaggio." |
Dopo percorso un bel tragitto nella brughiera, Gwen, Go e Nyccio intravidero finalmente le mura della capitale.
La porta d'ingresso in città era naturalmente aperta, visto che il Sole era ben lungi dal tramontare. Per le strade c'era ancora molta gente, tra passanti, mendicanti e clienti diretti alle varie botteghe. Non mancavano neanche i soldati, impegnati a controllare il tutto. “Ci sono i soldati...” disse Go, indicando i militari. |
Peccato, ragazzi, potevate salvarvi...
Sorrisi ai due, avvicinandomi a loro. "Beh, non mi sembra una cattiva idea..." con fare civettuolo. Guardai prima l'uno, poi l'altro, posando una mano sulla spalla di uno e l'altra su quella del compare. Sempre guardandoli con un sorriso malizioso. Poi mi avvicinai sempre di più in quello strano abbraccio, lasciando che loro si avvicinassero di più a me, e le mie mani raggiungessero l'altra spalla. Allora, mentre ero letteralmente in mezzo a loro, congiunsi le mani, o meglio, ogni mano raggiunse il polso opposto. Poi accadde tutto in un istante. Il mio sorriso divenne perfido, ogni mano sfoderò il pugnale allacciato al polso opposto, e le due lame si conficcarono contemporaneamente nelle gole dei due malcapitati. A quel punto, presi entrambi al collo e li accompagnai a terra, in modo che non ci fosse nessun tonfo ad attirare l'attenzione. Ora dovevo solo capire dove trovare il re della brughiera, e soprattutto Icarius. |
Arrivammo finalmente nei pressi delle mura cittadine ma, ovviamente, l'ingresso della capitale era presieduto dai soldati.
"Nascondervi..." dissi piano ai due, indicando le vegetazione circostante, poi mi avvicinai ai militari. "Salute, signori" iniziai, con un sorriso smagliante "Approfittando della brezza pomeridiana avevo lasciato il mio palazzo per fare una cavalcata nel bosco, ma sfortunatamente il mio cavallo ha pensato bene di abbandonarmi nel bel mezzo del bosco..." mettendo su un broncio ad arte "Vago da un pezzo per cercare di ritrovarlo, ma non ho proprio idea di dove sia e capirete bene che una contessa come me non è abituata..." sventolando la mano vicino al viso e l'aria fintamente stanca "Potreste aiutarmi? Credo sia andato... Vediamo... Sì, da quella parte" guardandomi attorno, per poi indicare il punto totalmente opposto al nascondiglio degli artisti. Feci loro segno e i due sgattaiolarono dentro la città Approfittando del momento di distrazione. |
Tutto accadde velocemente e silenziosamente.
Clio trafisse alla gola i due soldati, senza dar loro il tempo di fare nulla. Si guardò poi intorno, con lo sguardo attento e le orecchie aperte, fino a quando sentì dei rumori giungere dal piano superiore. Rumore di passi. |
Il primo piano era da sempre il piano nobile, e forse era lì che dovevo andare.
Mi sistemai alla svelta, rimettendo a posto i pugnali. Poi mi nascosi per capire meglio da dove venissero quei passi. Intanto elaboravo un piano che prevedesse tutti i possibili imprevisti, o almeno tutti quelli che mi venivano in mente. Ora dovevo concentrarmi su quei passi. |
I soldati seguirono le parole ed i gesti di Gwen, per poi annuire e camminare verso la direzione indicata dalla ragazza, che subito fece cenno ai suoi due amici di muoversi.
Go e Nyccio, inizialmente titubanti, alla fine, seppur sempre spaventati, cominciarono a muoversi, uscendo dal loro nascondiglio. Non fecero molti passi, trovandosi poi dietro un grosso barile incustodito. Dopo qualche istante si fecero di nuovo forza e sgattaiolarono da lì, raggiungendo un albero non troppo distante. |
I passi provenivano dal soffitto, dunque dal piano appena superiore a quello in cui si trovava Clio.
La ragazza notò allora delle scale che presumibilmente conducevano sopra. Nel restare ad udire, il biondo soldato comprese che erano due tipi di passi quelli che si udivano. Leggeri i primi, più pesanti i secondi, come se fossero rispettivamente quelli di una donna e quelli di un uomo. |
I soldati assecondarono le mie indicazioni e Go e Nyccio ebbero via libera.
"Che disdetta..." sospirai affranta ai militari "Vedrò se si è diretto in città, magari avrà raggiunto la mia dimora, non voglio scomodarvi oltremodo. Arrivederci" salutandoli con un sorriso civettuolo. Poi mi allontanai e raggiunsi gli artisti, facendo finalmente ingresso a Capomazda. "Bene, per fortuna le strade sono ancora piene e abbiamo buone probabilità di cavarcela. Manteniamo sempre gli occhi ben aperti" dissi piano ai due. |
Allontanatisi i soldati, Go e Nyccio lasciarono il loro nascondiglio e si avvicinarono a Gwen, sebbene la paura di essere scoperti ed arrestati non li aveva abbandonati.
I tre allora si mischiarono alla folla che era ancora ben nutrita. Dopo un po' intravidero in fondo ad una stradina l'insegna della bottega in cui Velvot e Gwen avevano preso il libro sulla Gioia dei Taddei. |
Dopo un po', intravidi la bottega.
"Eccola, è quella la bottega, andiamo." Mi avvicinai ed entrai. "Buongiorno" salutando cortesemente l'uomo e la nipote "Sono venuta con quell'uomo ieri per il libro, rammentate?" |
Gwen, Go e Nyccio riuscirono ad arrivare alla bottega senza più incontrare soldati lungo la strada.
Entrarono e trovarono all'interno Dacey, suo zio e Pepino. “Salute a voi, madamigella.” Disse Charlie a Gwen, per poi fissarla e riconoscerne il viso. “Si, certo... ora rammento perfettamente. In cosa posso servirvi?” |
“Per ora ci nasconderemo tra queste pietre...” disse Guren ad Altea, facendo poi segno a tutti loro di nascondersi “... presto, trovare cavità o sporgenze nelle rocce e nascondetevi... non abbiamo molto tempo...” fissò Altea “... e smettete di giocare con quel coso...” indicando lo strano oggetto metallico che spuntava dal terreno “... nascondetevi piuttosto... presto!”
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"Essendoci stato qualche... 'Intoppo' durante lo spettacolo, il proprietario del carrozzone non dispone della somma necessaria per riscattarlo, così sono venuta qui per farlo io al posto suo, così lui potrebbe continuare tranquillamente a lavorare e voi avreste un peso in meno. Cosa ne dite?" con un leggero sorriso.
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Charlie ascoltò Gwen ed annuì.
“Beh, che io sia d'accordo o meno cambia poco, damigella.” Disse. “Avevamo un accordo ed il carrozzone era qui come garanzia. Se ora mi pagate il libro naturalmente io vi rendo il carrozzone come pattuito.” |
"Bene" annuendo "Quanto vi devo, dunque?"
Ero contenta che Velvot avesse la possibilità di riavere il carrozzone, la sua felicità era la mia e non avrei potuto fare altrimenti. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...0fe05d5759.jpg |
Salutai il cavaliere e rimasi un attimo a guardare la porta che si chiudeva.
<< É un cavaliere Pepino, il suo lavoro è uccidere chi gli si oppone. E dovrebbe aver paura di un paio di soldati di città? Non è certo come noi...>> mormorai in modo cupo. Immaginare Ser Ehiss in mezzo ad una battaglia andava in contrasto con l'idea più romantica che mi ero fatta nel conoscerlo. << Oh zio Charlie non potrebbe liberarcene? Dove mai potremmo nasconderlo poi? É pericoloso, se i soldati tornassero... Non oso immaginare che potrebbero farci quando scopriranno che gli nascondiamo qualcosa >> |
Stavo pensando a come fare quando in bottega arrivarono dei clienti.
Riconobbi subito la donna e fui sollevata dalla sua richiesta. Via il carrozzone, via i problemi. Così la pensavo. << Erano 30 Taddei Miss, saremo ben lieti di ridarvi quella strana carrozza>> dissi quasi con impazienza |
Rimasi perplessa a terra a guardare Guren...i suoi ordini.."Sapete impartire bene gli ordini, e siete sicuro del fatto vostro...bene troviamo un riparo..ma a mio parere ci siamo messi in un bel guaio..pensate di essere al sicuro? Non vedete questa gente è spaventata...qualcuno potrebbe farci scoprire".
Mi alzai e iniziai a tastare la dura e fredda pietra e trovai un antro, era piccolo, mi misi di lato e iniziai a strisciarci dentro..certo quella cavità non era delle migliori...dopo la scoperta di Excalibur magari avrei trovato la porta magica dei famigerati quaranta ladroni. Cercavo di capire se si potesse andare oltre...ma dovevo scoprire chi stava arrivando. Vi era qualcosa non mi convinceva...una scettica come me non credeva molto alle casualità e legai un filo conduttore. Il fatto che Guren mi salvò e mi indicasse proprio di andare verso la costa a Baias ma lui si diresse qui e non mi seguì...il fatto di aver trovato proprio quell' uomo che stranamente ci portò in questa isola e sapeva bene doveva portarci all' Isola di Bivaros, il fatto che egli stesso sbucò dal nulla e iniziò a insultare il ragazzo biondo e poi...ci distrasse per trovare un riparo e lui era solo laggiù. Ad un tratto, appena trovato il riparo venne ad annunciare l' arrivo di una nave senza una bandiera, e quella scelta che mi pose...le mie titubanze se seguire lui o il ragazzo che rimase solo. Era un evaso...un contrabbandiere...ovvio mi salvò la vita ma tutta questa situazione mi poneva dei dubbi sulla sua sincerità in questo momento...e noi tutti, ora, eravamo, come topi in una trappola. Trattenevo il fiato, non dovevo muovermi, ogni rumore avrebbe destato un sospetto...speravo solo il miei sospetti su Guren non fossero fondati e guardavo verso l' entrata per capire che stesse succedendo...ero armata d' altronde. http://i67.tinypic.com/6ivig1.jpg |
Sorrisi alla ragazza, anche se un po' perplessa.
Mi era sembrata stranamente impaziente, ma non indagai oltre e misi il sacchettino di monete sul bancone. Per fortuna tenevo sempre una scorta di denaro al cottage, in caso di bisogno. |
Charli annuì a quelle parole di Dacey.
“Si, sono trenta Taddei.” Disse a Gwen. “La somma è giusta, come detto da mia nipote.” Con un sospiro di sollievo, visto che quel carrozzone stava diventando fonte di problemi. |
I passi provenivano dal piano di sopra, e a giudicare dal rumore si doveva trattare di un uomo e una donna.
Cozzone e isolde? Dovevo assolutamente scoprirlo. Così mi avventurai silenziosa e circospetta su per quelle scale che conducevano di sopra. |
<< La ringrazio, mio zio vi mostrerà dov'è il carrozzone. Dovreste prelevarlo subito, occupa molto spazio per noi e ne abbiamo bisogno>> dissi con lo stesso tono prendendo il sacchetto di monete.
<< Vi auguro buona giornata Miss>> |
Silenziosamente Clio fece le scale, raggiungendo il primo piano della torre, trovandosi poi davanti ad una porta chiusa, dall'interno della quale provenivano quei passi uditi in precedenza.
“Dobbiamo liberarcene...” disse una voce che il biondo militare riconobbe essere di Gozzone “... meglio prima che dopo...” “Ogni cosa a suo tempo, capo.” Rispose una donna. “Perchè?” Chiese Gozzone. “Vedrai...” fece lei. |
Parlavano di lui, ne ero sicura.
Quello era proprio Gozzone e la donna doveva essere Isolde. Dovevo fermarli, in un modo o nell'altro. Qualcosa mi diceva che lei sapeva benissimo chi era, e volesse guadagnarci. Non potevo certo aprire la porta e fare irruzione, per ora restai lì fuori in modo da sentire ancora qualcosa, dovevo capire dove lo tenessero nascosto. |
"Una buona giornata anche a voi" sorrisi e uscii fuori in attesa che il proprietario ci portasse dove tenevano il carrozzone.
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Altea era riuscita a trovare una cavità in cui nascondersi ed anche gli altri fecero lo stesso.
Ad un certo punto si udirono dei passi. Qualcuno stava scendendo nella grotta. Dai passi dovevano essere un bel po' di individui. Un bagliore illuminò le pietre di quel luogo e finalmente Altea e gli altri riuscirono a scorgere il volto dei nuovi arrivati. Dall'aspetto sembravano contrabbandieri. E della peggior specie. |
Dacey e Gwen si salutarono, con quest'ultima che uscì poi dalla bottega insieme a Go e a Nyccio, seguendo Charlie.
Raggiunsero così una piazzetta laterale, poco frequentata, dove il carrozzone si trovava. “Ecco il vostro carrozzone.” Disse Charlie. Fatto ciò, l'uomo tornò nella sua bottega, dove trovò ad attenderlo Dacey e Pepino. “Fatto...” mormorò lo zio “... ci siamo liberati di quel carrozzone e di tutti i guai che poteva procurarci...” |
Il silenzio e l' ampiezza di quella grotta amplificava i rumori ma sembravano un bel pò di persone...il mio sguardo rimase fisso all' entrata col capo chino sulla fredda roccia..e finalmente vidi della luce...erano proprio tanti, sembrava proprio una nave intera..forse quello era il loro covo..sembravano contrabbandieri e dall' aspetto non molto rassicurante.
Speravo nessuno uscisse dai loro nascondigli presi dalla paura, ma forse eravamo già stati scoperti. |
"Grazie mille" dissi all'uomo, che poi tornò al negozio.
"Credo ora sia meglio andare a casa mia. Sarebbe imprudente far uscire ora il carrozzone, visti i soldati che presidiano la città, il mio palazzo infatti non è distante da qui. Sarà meglio che vi muoviate con il veicolo quando farà buio." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Io direi di farlo fuori.” Disse Gozzone.
“Non essere sempre così irruento, capo...” mormorò la donna “... quando capirai che talvolta la calma e la pazienza sono le virtù dei forti?” Sorrise lei. “E poi abbiamo scoperto che quel tipo vale molto...” “Si, ma vivo o morto la taglia ce la daranno lo stesso, no?” Fece Gozzone. “Si, ma vivo vale di più...” la donna. Tutto ciò udito da Clio che origliava. |
<< É stata una vera fortuna l'arrivo di quella donna. Ci ha tolto un bel problema >> dissi sollevata al ritorno dello zio.
<< Ora possiamo tornare al lavoro come sempre >> Volevo parlare da sola con lo zio in merito all'offerta del cavaliere |
Come volevasi dimostrare..
Ecco, c'era pure una taglia sulla sua testa, c'era da aspettarselo. Per lo meno tenendolo in vita facevano il mio gioco, dovevo solo capire dove fosse per riuscire a liberarlo. Ma come? Un modo l'avrei trovato, questo era sicuro. |
Fortunatamente la grotta era frastagliata di fessure, sporgenze e rientranze, tutto reso più incerto e vago dalla penombra, così che i contrabbandieri non riuscirono a scorgere né Altea, né gli altri.
“Avanti...” disse quello che sembrava essere il capo di quegli uomini “... nascondiamo il resto della merce...” ai suoi. “Ehi, capo...” un altro di quelli “... non pensi che quel biondino che abbiamo accoppato sulla spiaggia potesse non essere giunto qui da solo?” |
Fortunatamente i contrabbandieri erano intenti a scaricare la loro merce di contrabbando, ricordai Guren disse..potevano ucciderci ma solo se testimoni.
Il fatto che Guren non uscisse allo scoperto mi rassicurò...quindi potevo fidarmi di lui..ormai non sapevo più di chi fidarmi. Ma alle loro ultime parole rabbrividii..avevano ucciso quel ragazzo, mi sentii in colpa..avrei dovuto fermarlo e rinsavirlo, fargli capire che correva un grosso pericolo e capii pure di essere stata saggia a non seguirlo...già pure Guren lo aveva detto...però uno ebbe il dubbio non fosse solo, cercai quindi di tastare quella fessura per controllare se si potesse andare oltre, ma uscire ed essere sola forse era una pessima idea. |
“Si, buona idea, milady.” Disse Go a Gwen.
“Si, milady.” Fece Nyccio. “Verremo con voi e quando farà buio torneremo qui per prendere il carrozzone.” Annuì Go. |
“Si...” disse lo zio a Dacey “... mi sento sollevato adesso che ci siamo liberati di quel carrozzone. Ora torniamo al nostro lavoro.”
“E se tornano i soldati?” Chiese Pepino. “Mostreremo loro la ricevuta di pagamento così che comprendano come ormai quel carrozzone non sia più in mano nostra.” Rispose Charlie. “Giusto.” Annuì l'ometto. “Ora sarà meglio che vada.” Salutò e andò via. |
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