Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 06-08-2015 03.44.59

Camminammo per un po' e arrivammo in una radura. Li trovammo dei ragazzi; i loro discorsi mi allarmarono e guardai Elv preoccupata.

Guisgard 06-08-2015 03.52.14

La donna tornò ed offrì loro del tè.
Icarius allora guardò Clio, facendole un segno col capo, come a dirle di chiedere di quel disegno alla parete.
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...

Guisgard 06-08-2015 03.59.36

Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
“Sentiamo...” disse uno di quelli agli altri “... cosa vorreste farle?”
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
“Metterle paura.” Rispose un altro di quelli. “Magari bruciandole parte della casa.”
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
“E se fosse vero?” Un altro ancora di quelli. “Se avesse davvero dei poteri occulti?”
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
Elv e Gwen, ben nascosti, osservavano la scena.

Guisgard 06-08-2015 04.19.31

Dacey percorse le scale e raggiunse l'ultima cabina della nave.
La porta stavolta era solo socchiusa.
Si fece coraggio ed entrò.
La cabina era come la ricordava, con le pareti finemente foderate, i preziosi monili, il profumo di essenze ignote e ammalianti.
E sul letto vide la spada a forma di fiore.
Una lieve e profumata brezza soffiava dal mare, penetrando nella stanza da una finestra aperta.
Dacey si sedette sul letto e cominciò ad accarezzare la spada.
“Tranquilla, potete restare qui...” disse Hold che se ne stava sulla soglia a fumare “... conosco il capitano e gli dirò che siete una brava giovane.” Sorridendo. “Notato che gli orologi hanno smesso di tintinnare?” Fissandola. “Era ora.”
Ma Dacey all'improvviso udì qualcosa.
Dei rumori alle sue spalle.
Si voltò e vide un fumo denso e verdastro che entrava dalla finestra.
Avvolse la ragazza e poi una voce grottesca le sussurrava qualcosa di incomprensibile.

Dacey si svegliò di colpo.
Impiegò alcuni secondi a realizzare di aver solo sognato.
Si guardò allora intorno, ritrovandosi in una camera silenziosa e semibuia, a stento illuminata da una lampada ad olio.
I pavimenti erano coperti di fitti tappeti persiani e preziose stoffe di broccato vestivano le pareti.
E lei stava adagiata su un ampio e morbido divano turco, con pile di soffici cuscini multicolori.
Aveva indosso strani abiti, di meravigliose fattezze e di un profumo sublime.
Si trattava di un abito tipico delle giovani aristocratiche di Cipro, con calzoni di seta chiara ed una corta mantellina ricamata con fiori stilizzati.
Ai piedi aveva leggeri sandali orlati di perle.
Sul suo capo era adagiato un diadema ricamato d'oro con riflessi di corallo.
Ed accanto al divano vi era un campanellino d'oro.
Notò però che finalmente quell'odioso tintinnio era scomparso.
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Dacey Starklan 06-08-2015 08.55.04

La stanza del capitano.

In qualche misterioso modo mi ritrovai li.

Era tutto esattamente come lo ricordavo ed ecco la spada.

Mi affrettai a prenderla tra le mani, affascinata dalla sua forma e incurante del pericolo di essere vista. Un uomo c'era in effetti, il vecchio Hold che però non pareva turbato della mia presenza .

Poi il fumo mi avvolse, ancora quel fumo voce, e una voce incomprensibile...e la scena cambiò.

Una stanza nella penombra. Mi fregai gli occhi, possibile che avevo solo sognato pocanzi?

Le mie mani sfiorarono morbidi cuscini e mi accorsi di essere distesa su un divanetto .

Anche i miei abiti erano diversi, capii una volta in piedi.

Sete che ricoprivano le mie gambe, una strana casacca, corta e ricamata, scendeva dalle mie spalle, i miei piedi erano ornati da semplici ma eleganti sandali e persino i miei capelli erano acconciati con un diadema.

Mi guardai ancora intorno, alla ricerca di Dension ma vidi solo un campanello d'oro.

Tutto intorno a me era silenzioso, niente più ticchettio e le miei orecchie ne furono felici, tuttavia quel silenzio pareva assordante e mi angosciava così decisi di suonare il campanello.

Altea 06-08-2015 09.56.23

"Rovinarti la piazza? Se ricordo non successe. .ora mi hai sfidato.." dissi a bassa voce ridendo.."Mai svelare a una donna i propri segreti, ecco perché mi sfuggi..ora spetta a te scoprire se scherzo o meno, il gioco è più intrigante". Andammo in cucina e quel ticchettio fini per un po '. ..poi quel orologio e il dipinto e sentii Hensimer..io ero nata sotto il segno di Saturno.
Clio avrebbe chiesto del dipinto e io guardai il the perplessa annusandolo e lo portai alla bocca. Ero vicina ad Icarius e vidi una pianta.."Buonissimo questo the, vero tesoro?" Mentre lo fissavo negli occhi azzurri e così mutevoli e la mia mano cinse la sua vita e sorrisi maliziosamente e sottovoce. ."Ti fidi a berlo..gettiamolo in quella pianta o ci fidiamo o aspettiamo Clio svii il discorso sul dipinto. Poggiando la tazzina e tenendolo stretto lo baciai sulla guancia e dissi nuovamente. ."Complimenti alla padrona di casa".
Forse era normale ogni casa gareggiasse per il miglior orologio..visto tenevano così tanto al tempo e osservai l'orologio a muro.." Guardiamo che ore sono" dissi perplessa osservando il mio satellitare al polso .

Clio 06-08-2015 12.01.40

Avevo accuratamente evitato di pensare, o anche solo di ascoltare la conversazione tra Icarius e Altea.
Lei ci stava provando, e lui non faceva niente per dissuaderla, esattamente come sul ponte.
Perché avrebbe dovuto, infondo?
Ma poi i gesti di lei, il modo in cui si rivolgeva a lui, quel cingergli la vita, quel bacio.
Con una confidenza che nemmeno io mi sarei mai permessa di mostrare davanti ad altra gente, nonostante quello che c'era stato tra noi.
Dovevano essere molto intimi, se lui le permetteva di comportarsi così, pensai, con una fitta dolorosa.
O forse era soltanto lei che osava, sapendo che lui non era capace di respingere una bella donna, che non si legava mai a nessuna, che non teneva mai a nessuna.
Lo stava stuzzicando ben bene.
Ed ero certa che lei non sapesse nulla di quello che era successo tra noi.
Mi chiesi se quei baci, la passione travolgente ed intensa di quella notte avrebbero cambiato qualcosa per lui.
In quel momento compresi che lo avrei scoperto di lì a poco.
Mi aveva detto di fidarmi dei miei occhi, di prestare attenzione a quello che vedevano.
Decisi di fidarmi di lui, e mi limitai ad osservarlo, curiosa di vedere come avrebbe reagito al comportamento audace della donna.
Perché solo quello contava, dopotutto.
Ed ero davvero curiosa.
Poi giunse la donna, e Icarius mi fece segno di chiedere.
"È davvero molto bello questo disegno.." sorridendo "Posso chiedervi che cosa rappresenta?" gentilmente.

Lady Gwen 06-08-2015 12.49.14

Continuai ad ascoltare la conversazione. Certo che quello faceva sul serio...
Poteri occulti? Pero`, iniziava a piacermi questa tizia e credevo di poter intervenire seppur da lontano.

Guisgard 06-08-2015 18.05.47

Dacey, abbigliata con quegli abiti principeschi ed orientalizzanti, trovandosi da sola in quella lussuosa e sfarzosa camera, decise di suonare quel campanellino d'oro.
Un attimo dopo le porte della stanza si aprirono ed entrò una giovane donna dalle pelle abbronzata, i capelli neri ed un abito stretto lungo il corpo a mo di fasciature.
“Eccomi...” disse con un inchino “... la pupilla di Amisc ha chiamato?”

Guisgard 06-08-2015 18.07.05

Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
Icarius mandò un'occhiata eloquente ad Altea, per poi alzarsi ed avvicinarsi alla parete col disegno.
Annusò il tè e ne sorseggiò un po'.
“Ottimo, signora.” Disse sorridendo.
Poi Clio chiese alla donna del disegno.
“E' dedicato a messer Tempo.” Svelò quella. “Colui che consola ogni sofferenza.”
“Bella definizione.” Bevendo anche Hansiner dalla sua tazza.
“Ne conoscete una migliore per definire messer Tempo?” Fissandolo la donna.
“Beh, non tutte le sofferenze sono consolabili dal tempo...” mormorò Icarius.
“Attento a non dire blasfemia, signore.” A lui la donna.
“Parlare contro il tempo è blasfemia?” Stupito Icarius.
“Si, a casa mia.” Annuì la donna.
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...


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