I rumori si erano di molto avvicinati alla nostra porta ed Elv era andato ad ascoltare.
"Entrare?!" sconvolta io, parlando sempre sottovoce "Ma chi potrebbe mai essere? E perché proprio noi?"

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“Non so...” disse l'uomo guardando la figura sul libro mostrato da Eeila “... non so... so solo che ci hanno lavorato a lungo... quell'uomo... quello che passa tutto il tempo nel laboratorio... lui conosce molti segreti... ama raccogliere carogne animali e resti umani da tombe... e fa strani esperimenti...”
“Il nome...” Hiss.
“Non lo so...” mormorò l'uomo “... un momento... si... una volta uno di loro l'ha chiamato per nome... ed era Seth...”

Sgranai gli occhi.."Profanano pure le tombe?" poi guardai Hiss.."Seth..ti dice nulla? Vogliamo andare in questo laboratorio? O vuoi far intervenire il Duca" ora era lui a decidere..era la sua missione..la nostra e lui ne era il capo.

Ad un tratto si sentirono altri rumori.
Da fuori, chiunque ci fosse, stava forzando la serratura per entrare.
Elv allora raggiunse la finestra e guardò di sotto.
“Ci sono dei rami...” disse a Cassandra “... dobbiamo scavalcare e saltare... afferreremo i rami e poi ci caleremo nel cortile... è il solo modo di cavarcela... credo vogliano ucciderci...”

Mi spaventai molto quando sentii che stavano forzando la serratura, ma mi terrorizzai alle parole di Elv.
Ucciderci
Sicuramente li mandava Seth.
"Bene, sbrighiamoci, allora!"

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Hiss annuì ad Eeila.
“Dove si trova” disse all'uomo grasso “questo laboratorio?”
“Alla casa bianca...” rispose l'uomo “... nel cuore della brughiera... lì è la loro sede... lì c'è la bestia ed il laboratorio di Seth...”

Quel verso, così feroce e inumano, mi gelò il sangue nelle vene.
Ma il gesto di Aegos, quell'abbracciarmi così forte, così intensamente, quasi a volermi proteggere, mi scaldò il cuore, neutralizzando l'effetto del verso bestiale.
"Sì, amore..." annui.
Mi sentivo sicura accanto a lui, era davvero bello.
Non avevo mai pensato a quello, avevo sempre badato a me stessa, e poi non c'erano pericoli a palazzo.
Così presi la sua mano, e lo seguii verso la casa.
Lo avrei seguito in capo al mondo.

Cassandra ed Elv scavalcarono la finestra e poi da lì saltarono sui rami sottostanti, calandosi così fino a terra.
Attraversarono di corsa il cortile ed uscirono in strada, fino a raggiungere la chiesa.
“Lì saremo al sicuro...” disse Elv a Cassandra “... corriamo là!”

Mano nella mano Aegos ed Elyse seguirono il sentiero sotto la luce spettrale della Luna.
Ad un tratto udirono ancora quel verso bestiale.
“Si è avvicinato...” disse lui a lei “... ma che diavolo può essere? Non sembra nessun animale conosciuto...” affrettando il passo.

Come stabilito, scavalcammo la finestra e saltammo sui rami, il che era molto complicato con quel dannato vestito.
Scendemmo nel cortile, lo attraversammo e poi corremmo verso una chiesa nelle vicinanze.
''Io non capisco chi possa essere... Possibile fosse quell'uomo che c'era alla villa?'' mormorai, col fiato corto per la corsa.

Era sempre più vicino.
Volevo saperne di più, volevo capire ce cosa fosse.
"Ascolta..." mormorai "E se invece ci nascondessimo e cercassimo di vederla? Non vuoi saperne di più su questa storia assurda?" pensierosa.

“Non lo so...” disse correndo Elv “... per ora pensiamo a metterci in salvo... poi cercheremo di capirci qualcosa...” lui e Cassandra raggiunsero la chiesa.
Bussarono per farsi aprire.
Allora qualcuno venne ad aprire.
“Ragazzi...” Kimsy sulla soglia “... che sorpresa... la chiesa è chiusa, ma prego, entrate...”

Aegos non si fermò, continuando a proseguire con la mano di Elyse nella sua.
“Non credo sia una buona idea...” disse “... non voglio rischiare con te dietro... non voglio metterti in pericolo... se fosse davvero la bestia allora bisogna essere cauti... non sappiamo cosa diavolo sia in realtà...”

Annuii ad Elv e raggiungemmo finalmente la chiesa.
Bussammo e venne ad aprirci il prete che ci aveva sposati.
Cercai di riprendere fiato, mentre entravo, stretta ad Elv.
Onestamente, non mi sentivo nemmeno con lui al sicuro, viste le domande sulla brughiera, ma al momento non avevamo scelta.

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Lui non si fermò, e io nemmeno.
"Va bene..." correndo "Allora cerchiamo un posto dove metterci in salvo..." guardandomi attorno "È sempre più vicina..".
Era vero, era sempre più vicina, potevamo sentirla.

Subito Cassandra ed Elv entrarono in chiesa.
“Padre, chiudete...” disse Elv.
E Kimsy, sebbene stupito, chiuse la porta.
“Prego, venite in Sacrestia...” mormorò il chierico.
Andarono così tutti e tre in Sacrestia.
“Posso sapere cosa è successo?” Chiese ai due sposini.

L'uomo era piuttosto stupito del nostro arrivo è della nostra fretta.
Arrivati in una stanza laterale della chiesa, io ero ancora parecchio scossa, infatti rimasi stretta ad Elv e lasciai che fosse lui a parlare.

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Affrettarono il passo.
Era buio intorno a loro.
La brughiera appariva sinistra, inquietante, misteriosa.
Aegos ed Elyse continuavano a percorrere il sentiero, mentre quei versi e quei grugniti erano sempre più vicini.
“Si è avvicinato ancora...” disse lui preoccupato.

“Padre...” disse Elv a Kimsy “... noi... ecco... noi abbiamo rischiato... si, credo di si...”
“Come sarebbe?” Il chierico.
“Qualcuno ha cercato di forzare la camera della nostra camera...” spiegò Elv “... ma siamo riusciti a fuggire... e siamo corsi qui...”
“Chi potrebbe mai volervi far del male?” Stupito Kimsy. “Non ne vedo il motivo.” Perplesso.
Elv guardò Cassandra.
“Se volete che vi aiuti” fece Kimsy “dovete raccontarmi tutto ciò che avete fatto negli ultimi giorni, ragazzi...”

Elv iniziò a spiegare, ma, ovviamente, il prete voleva conoscere i dettagli.
E se fosse stata un'arma a doppio taglio?
Guardai Elv preoccupata; non era per non volersi fidare, ma non potevamo sapere con chi avevamo a che fare.

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Correvamo, correvamo senza fermarci.
Quella bestia era sempre più vicina, sempre più vicina.
"Rischiamo che ci prenda..." mormorai, senza fermarmi "È più veloce di noi... serve un diversivo, qualcosa..." cominciavo ad avere davvero paura.
"Siamo in due, armati.. potremmo affrontarla.." azzardai "Tenderle una trappola..".

Elv guardò Cassandra.
“Mi sembra di capire” disse Kimsy “che non vi fidiate di nessuno... e forse è anche comprensibile, visto siete spaventati... ma se non vi fidate di me io allora non posso aiutarvi...”

Aveva ragione.
O forse no?
Ed ecco che la mia diffidenza tornava di nuovo...
Ma dovevamo rispondere, non avevamo scelta.
"Per caso ci siamo ritrovati in un posto, nella brughiera..." iniziai, poi guardai di nuovo Elv.

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“Non sappiamo cosa sia, Elyse...” disse Aegos tenendola per mano “... potrebbe essere fatale uno scontro...”
Un nuovo ringhio.
Era ormai vicinissima.
Forse a pochi passi da loro.
Allora Aegos estrasse la spada.

“Un posto...” disse Kimsy a Cassandra “... che posto, figliola? Dimmi tutto... non temere, qui siete al sicuro...”

Presi un profondo respiro e mi strinsi ancora ad Elv, tenendolo per mano.
"Si chiama Casa Bianca, la conoscete?"

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Kimsy apparve pensieroso.
“No, in verità no...” disse fissando Cassandra “... e ditemi... cosa avete visto di preciso in quella casa bianca?”

Sembrava sincero, e speravo lo fosse davvero.
"Un laboratorio. Un laboratorio agghiacciante, dove fanno chissà cosa..." rabbrividendo.

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"Farsi mangiare lo è di sicuro!" esclamai, alzando gli occhi al cielo.
Ma non volevo rischiare la vita di Aegos, andando contro il suo volere.
Ormai però era troppo vicina, e anche lui capì che l'unica alternativa era combattere.
"Amore..." guardandolo negli occhi "Ce la faremo.." annuendo.
Ero preoccupata, per la prima volta in vita mia, avevo paura di perdere qualcuno.
Lui.
Pregai di morire io stessa pur di non assistere alla sua morte.
"insieme.." sussurrai lanciandogli un'occhiata innamorata e preoccupata.

Kimsy ascoltò con attenzione ogni parola di Cassandra.
“Capisco...” disse “... e chi avete visto in questo laboratorio?”

"Un uomo" risposi "Un uomo di nome Seth. Suppongo sia lui a gestire ed eseguire gli esperimenti, è una persona orribile e sono sicura che ci fosse lui dietro quegli uomini che volevano entrare in camera nostra, prima..." mormorai, spaventata.

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“Certo che ce la faremo...” disse Aegos ad Elyse.
E continuarono a camminare lungo quel sentiero.
Intanto era sceso un cupo silenzio sulla brughiera.
Un silenzio innaturale.
“Non mi piace...” disse lui guardandosi intorno.

“Capisco...” disse Kimsy “... immagino cosa abbiate passato...” fissando Cassandra.
“Cosa ci consigliate di fare, padre?” Chiese Elv.
“Andremo subito al palazzo baronale...” Kimsy “... denunceremo il tutto al maggiore Rodolfo... subito.”

Accennai una risata stizzita, scuotendo la testa.
"È impossibile, signore..." dissi "Anche Ennius è coinvolto in tutto questo, credo che lui viva in quella casa e oggi stesso due ragazzi di nostra conoscenza, al funerale, hanno pubblicamente denunciato Ennius, ma non avendo prove sono stati da lui derisi e respinti da Rodolfo. Se stiamo rischiando la vita già adesso, sarebbe molto peggio se andassimo al palazzo."

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Quel rumore non c'era più.
Sembrava fosse dietro di noi, e ora non c'era più.
Che si fosse fermato per preparare il suo attacco? Ero preoccupata, non mi piaceva per niente quella situazione.
Eravamo entrambi armati e preparati alla situazione.
"No, non piace nemmeno a me..." sussurrai, preoccupata.

“Accusare qualcuno senza prove è un conto...” disse Kimsy a Cassandra e ad Elv “... condurre invece i soldati del barone a quella casa, mostrando il laboratorio di cui dite, è di certo il modo migliore per far valere i vostro sospetti...”

Quel silenzio.
Innaturale e sinistro.
Aegos aveva già impugnato il suo pugnale e con l'altra mano teneva quella di Elyse.
Ad un tratto un fruscio.
Un fruscio che mise loro i brividi.

Il paesaggio spettrale intorno a noi.
Quel non sapere, quell'ansia, quel momento di terrore e preoccupazione.
Ma anche la vicinanza di Aegos, il suo sostegno, la sua mano nella mia.
La portai alle labbra, e la baciai, per poi lasciarla.
"Dobbiamo essere pronti a combattere..." guardandomi attorno "Anche se non sappiamo chi o cosa ci aspetti.." preoccupata.
Poi quel fruscio, quel fruscio che ci gelò il sangue.

Astral e Lavaros cavalcarono via, verso la brughiera, nonostante fosse sera inoltrata ormai.
Cavalcarono rapidi, lasciandosi dietro il paese.
“Sai...” disse lui “... forse non è il momento adatto... ma... volevo dirti che ripensavo a ciò che è accaduto quando eravamo in quella casa... a quel bacio... tra noi...” guardandola.

Aegos ed Elyse udirono un fruscio.
Ignoravano cosa fosse.
Ed igoravano che qualcosa stava scrutando la vegetazione attorno a loro.
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