“Non è un cinema di quelli moderni e multisala...” disse Elv a Gwen “... è piccolo e quasi seminascosto in quel vicolo... ci fanno film di nicchia o poco conosciuti, di quelli amatoriali o comunque a basso costo... al massimo film alternativi. Speriamo di beccarne uno interessante.”

Fisso l'uomo da capo a piedi.
"Prego, si sieda e mi dica di cosa si tratta... ho giusto qualche minuto libero!" con sufficienza.
Dopotutto lì nessuno aveva voglia di lavorare.

"Sembra un posto interessante" commentai.
"Beh, sono fiduciosa" dissi poi "Al massimo, ci rifaremo col cibo" ridacchiando.

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"Ecco..." disse Ernau a Destresya "... si tratta di un fumetto... l'ho fatto io... è amatoriale, ma qualcuno mi ha rubato l'idea... ci hanno fatto un film amatoriale... e temo qualche grossa casa cinematografica possa prendersi tutto del mio lavoro..."

Elv annuì a Gwen e parcheggiò l'auto.
Poi scesero entrambi, diretti al piccolo cinema.
Prima però si fermarono ad un chioschetto che vendeva stuzzicherie varie.
"Bene..." disse Elv "... lei cosa prende?" A Gwen indicando ciò che vendeva il chioschetto.

Scendemmo dalla macchina e prima di raggiungere il cinema ci fermammo ad un piccolo chiosco.
"Hamburger e birra andrà bene" risposi, annuendo.
Era un bel po' di tempo che non mi concedevo una semplice uscita, con un uomo peraltro.
Quando avrei mai potuto immaginarlo?
Di sicuro, Lizzie non avrebbe approvato, ma in fin dei conti era solo un panino e un film, non c'era certo nulla da preoccuparsi.

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Oh beh, e che altro faceva una grossa casa cinematografica se non appropriarsi del lavoro altrui?
Certo, di solito la persona in questione veniva ampiamente pagata per il disturbo.
Tuttavia, ogni nuova idea poteva nascondere un'opportunità, così sorrisi allo strano tipo, presi il fumetto ed iniziai a guardarlo, a sfogliarlo.
Chissà, magari ne sarebbe uscito un film di successo.

"Perfetto." Disse Elv a Gwen. "Allora... due birre, un hamburger ed una panino integrale al tonno." Pagando poi all'omino del chiosco.
Presero così il tutto è si avviarono verso il piccolo cinema.
Non c'era ovviamente la fila per entrare ed un uomo grasso stava alla biglietteria.
"Cosa date stasera?" Chiese Elv.
"Un film d'avventura." Svogliato l'uomo grasso.

"Il mio fumetto" fisse Ernau a Destresya "parla di un vendicatore mascherato... un po' come i film che fate voi... però è un'avventura in costume, ambientata nel XVII secolo..."

Prendemmo la nostra cena e ci avviamo verso la biglietteria del cinema.
La risposta dell'uomo ci giunse svogliata e stanca.
"Beh, direi di fare un tentativo" con curiosità.

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Elv sorrise a Gwen.
"Avrà un titolo immagino questo film..." disse poi all'uomo dei biglietti.
"La maledizione di Mare Morto." Rispose l'uomo.

A sentire il titolo, pareva interessante.
"Dal nome non sembra male..." dissi ad Elv "Entriamo?" sorridendo.

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"Interessante.." ascoltando il fumettista, incuriosita da quella storia.
Un vendicatore mascherato nel XVII secolo, la cosa poteva avere delle potenzialità.
"E come si chiama questo vendicatore mascherato?".

"Legga il fumetto è lo scoprirà." Disse Ernau a Destresya. "In pratica il film che hanno ptodotto è stato copiato in tutto e per tutto dal mio fumetto, signora. Il titolo è... La maledizione di Mare Morto."

"Grazie della segnalazione.." tenendo il fumetto tra le mani "E che cosa posso fare io per lei? Vuole che acquistiamo i diritti del suo fumetto per farne un film migliore di quello che è stato fatto adesso?" chiesi, con tono professionale.

Gwen ed Elv entrarono così in sala.
C'erano si è no una dozzina di persone per guardare il film.
Elv scese dei buoni posti nelle prime file per godersi al meglio la visione.
"È curioso..." Disse lui controllando la trama del film su Internet col suo cellulare "... nel film c'è uno dei personaggi femminili che si chiama come te." Divertito.

"Ecco... io vorrei che lei leggesse il fumetto e magari, nel caso le piacesse, di acquistarne i diritti..." disse Ernau a Destresya "... almeno ci guadagnate qualcosa anche io..."

In sala c'erano una dozzina di persone al massimo, così non ci fu difficile approfittare delle prime file per vedere meglio.
Ridacchiai silenziosamente quando mi fece notare quel dettaglio.
"Beh, penso sia un nome molto comune..." commentai.

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Ascoltai il manager, vidi una rabbia impetuosa sul viso di Guisgard.. E forse no non mentiva. Poi mi guardò, rimasi per un attimo in silenzio e sospirai "Non voglio vantarmi di aver avuto ragione.. Me lo aspettavo, bisogna capire cosa ci sia sotto, immagino colpirà di nuovo.. Forse stasera? Ecco il perché della cena pure.. Se fosse così avresti un alibi.. Che dici può funzionare?" stringendogli la mano.

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"La ringrazio, leggerò con cura il fumetto e le farò sapere se la cosa può interessare la nostra casa di produzione!" congedandolo.
Col fumetto in mano chiamai il regista e gli chiesi di riunire il cast al completo, volevo usare quella faccenda per sondare le capacità di ognuno, raccogliere le idee e spunti.
Dopotutto un nuovo capo deve mettere alla prova i suoi dipendenti.

"Ti ringrazio, sei molto premurosa." Disse Guisgard ad Altea, mentre lei gli stringeva la mano.
In quel momento arrivò al bar uno dei costumisti.
"La nuova capa vi vuole tutti sopra." Questi.
"Che succede?" Chiese Guisgard.
"Ve ne parlerà lei stessa." Rispose il costumista.
"Andiamo a vedere..." fece Guisgard.
Così lui ed Altea tornarono ai piani alti, dove Destresya nel suo ufficio attendeva l'intera troupe.
Ed erano arrivati tutti.

"Si andiamo ma non fare menzione di questo fatto.. Ti farebbe una cattiva pubblicità anche se prima o poi si verrà a sapere. Strano sia preoccupata per te vero?" e gli tenni istintivamente la mano, mentre andammo a sentire che novità vi erano.

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Aspettai che fosse arrivata l'intera troupe nel mio ufficio, mentre sfogliavo il fumetto.
"Grazie di essere venuti!" sorridendo "Vi parlerò di un nuovo progetto, è solo un esperimento al momento, ma potrebbe diventare qualcosa di più... mi è stato sottoposto un testo e con voi voglio decidere se può essere utile o meno.. quindi ora lo leggeremo insieme e poi ognuno di voi sarà libero e anzi, caldamente invitato, a dire tutto quello che pensa, a dare spunti, consigli, parti migliorabili, idee e quant'altro.." spiegai.
"Credo che sia importante conoscerci meglio per poter lavorare insieme nel miglior modo possibile.." aggiunsi.
Poi presi il libro, ed iniziai a leggere.

Entrammo e rimasi vicino a lui, ascoltai la presidentessa, temevo volesse parlare del killer. Invece era lavoro, qualcosa di interessante e sorrisi a Guisgard.

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Il film nella sala dove c'erano Gwen ed Elv cominciò proprio nel preciso istante in cui, negli studio dall'altra parte della città, Destresya cominciò a leggere il fumetto a Guisgard, ad Altea ed al resto della troupe...

Le luci si spensero, il silenzio calò in sala e il film iniziò.
E fra un morso al panino e un sorso di birra, mi godetti la visione del film, assaporando anche quella magnifica sensazione di libertà e normalità che avevo perso di vista da tanto, troppo tempo.
Ad un certo punto, tolsi finalmente la parrucca insieme al cappello, per dare un taglio definitivo, liberando la montagna di ricci rossi.
Perché in quel momento volevo essere Gwen, solo Gwen, un po' come la protagonista di quel film.

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La presidentessa iniziò a leggere un fumetto, un vendicatore mascherato del passato...un altro vendicatore, ero curiosa di sapere le caratteristiche di questo vendicatore, per cosa combattesse.

IL MISTERO DI MARE MORTO

Un uragano violentissimo si era abbattuto sopra l'isola di Monprocea, in buona parte ancora selvaggia, di fama sinistra, abitata da indigeni ostili, covo di feroci pirati e nascondiglio di sette misteriose.
Ma l'isola era tra gli empori più fecondi sulle rotte utilizzate dalle navi della Compagnia delle Flegee Occidentali, con il suo porto coloniale e fortificato.
Qui dunque vivevano ricchi mercanti Afragolignonesi e vi era stanziata un'unità militare agli ordini del governatore.
I furiosi acquazzoni generati dalle immensi masse di vapori spinte sull'isola si erano ormai esauriti ed anche il mare andava calmandosi, con onde che disordinate si urtavano e si infrangevano lungo gli scogli come ultime tracce dell'uragano.
La baia chiamata di Mare Morto racchiudeva l'ingresso al porto, oltre il quale, sui pendii erbosi del promontorio, sorgevano le diverse ville coloniali di proprietà di facoltosi mercanti, tutte intorno al castello governativo, dove dimoravano i militari.
https://vignette.wikia.nocookie.net/...20111223025522



+++

Il rumore del ferro battuto sull'incudine, pur dopo tantissimi anni mi penetrava le orecchie fin dentro il cervello.
Ting ting ting
Alzai gli occhi al cielo sperando che zio Gustav finisse presto.
Per carità, gli ero grata di come mi aveva cresciuta fino ad ora in mancanza dei miei, ma dover sentire quel rumore tutto il giorno tutti i giorni ti metteva davvero a dura prova.
Uscii sotto il sole cocente, per sistemare i fucili e le pistole sul tavolo, a disposizione dei pirati e di coloro che li avevano ordinati.
Molti avrebbero detto che un posto simile non era adatto ad una ragazza, ma io mi sentivo perfettamente a mio agio.
Non mi sarei vista da nessun'altra parte e con nessun altro lavoro, se non quello della fucina di zio Gustav.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b06db39408.jpg

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Mio padre, uno dei mercanti più facoltosi della Compagnia delle Flegee Occidentali, mi aveva raccomandato di non andare sul porto e sulla spiaggia sola.
Era impossibile, il profumo di salsedine mi inebriava, sapevo i pirati non erano galantuomini ma figuriamoci se mai ne avessi trovati, ero certa di non correre pericoli.
Eravamo appena sbarcati sicuri al porto mentre la mia famiglia era andata ad accomodarsi nel sontuoso palazzo a picco sul mare.
Io rimasi ancora a fissare il mare, eravamo arrivati sicuri e ancora in me vi era quel desiderio di solcare il mare con il nostro potente veliero.

https://68.media.tumblr.com/70b19131...4o3_r1_500.gif

La cittadella era gremita di persone di ogni genere.
Vi erano mercanti che esponevano le proprie mercanzie, tipo spezie, essenze, manufatti del posto e persino schiavi.
La fucina di Gustav diffondeva nel vicoletto un tintinnio costante ed assordante e molti passavano per ritirare armi, strumenti o utensili vari.
Ad un tratto due gentiluomini si erano fermati davanti alla porta, parlottando fra loro.
Poi uno di loro si voltò a guardare Gwen.
“Ragazza...” disse uno dei due chiamandola.

Altea si era attardata sul molo a guardare il mare.
Le nuvole si allontanavano lungo l'orizzonte sterminato, echeggiando tra boati remoti, segno che ormai l'uragano era lontano.
Ad un tratto però sentì grida e rumori poco lontani.

C'era parecchio viavai per essere un vicoletto.
Ma non in tutti i vicoletti c'era una fucina che sfornava ogni genere di arma od utensile per ogni situazione.
Ed erano molti i clienti che si avvicendavano per richiedere dei lavori.
Come quelli appena arrivati.
Mi voltai e li raggiunsi, strofinando le mani nel grembiule e scostando i capelli mezzo sciolti dal viso accaldato dal sole.
"Lor signori hanno richieste?" chiesi loro, educatamente.

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"Si..." disse il gentiluomo a Gwen "... quanto verrebbe a costare riparare il calcio della mia pistola?" Mostrandole una pistola superbamente incisa e lavorata. "Bada che è molto preziosa."

Osservai la pistola, tenendola sapientemente fra le mani e studiando i fini lavori di incisione con occhio clinico e attento sì, ma anche ammirato.
Era davvero bellissima.
"Il lavoro di riparazione in sè non sarebbe molto in realtà, ma la preziosità dell'arma richiede parecchio tempo ed impegno. Sicuramente intorno ai 350 Taddei" risposi, con sicurezza.

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“Un bella cifra.” Disse divertito l'altro gentiluomo a quello che aveva dato la pistola a Gwen.
“Già, un bel po'...” quello della pistola “... e sia, ragazza... ripara questi tagli e vedi di far scattare meglio il grilletto... fa un po' troppe scintille quanto la carico... per quanto sarà pronta?”

"Il gioco vale la candela, Messere. Sarà ancor più bella dopo" divertita all'uomo.
Guardai poi l'altro.
"Ce la caveremo in due giorni, credo. Sarà come nuova, gliel'assicuro. Alla fucina del signor Gustav solo il meglio" sorridendo orgogliosa.

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Il gentiluomo annuì a Gwen e le diede una cinquantina di Taddei come anticipo.
"Quando la pistola sarà pronta la farai recapitare presso la caserma militare del castello governativo." Disse poi alla ragazza. "Anzi, la porterai tu stessa, così non correremo rischi di farla perdere o danneggiarla. Intesi?"

Mi diedero cinquanta Taddei come anticipo.
Mica male!
Io e lo zio ci saremmo impegnati molto, per completare questo lavoro.
"Come fosse già fatto, signore" facendo un cenno col capo.

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I due gentiluomini si raccomandarono ancora circa la pistola e poi andarono via.
In quel momento lo zio di Gwen uscì dalla fucina e la vide con la bella pistola.
"Che gioiello..." disse "... da dove viene?"