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“Beh, milord...” disse Zoren al Barone “...noi siamo illusionisti, prestigiatori... dunque usiamo trucchi, non vera magia. E la nostra arte è dunque fatta di abilità, di pratica... questo possiamo offrirvi, non incantesimi e maledizioni.”
“Voi non credete alla maledizione, dunque.” Fece il barone, fissando il mago e Gwen. |
Il locandiere mi indicò un giovane e mi avvicinai a lui.."Scusate? Siete voi Pagant? Dovrei recarmi a Palazzo delle Ginestre, mi hanno detto dovete consegnare della merce..potrei venire con voi? Dovrei parlare col conte..".
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Il barone mi lasciò perplessa.
Non capivo quale fosse il nocciolo della questione e di certo il fatto che noi credessimo o meno nella maledizione non c'entrava con la realizzazione dello spettacolo. "Dove volete arrivare?" guardandolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Potrebbe darsi...” disse il pirata a Gaynor “... vieni, seguiamo il suono dei tamburi...”
Avanzarono così tra la fitta vegetazione, mentre il Sole si alzava sull'orizzonte. Giunsero così su un'alta scogliera, da dove notarono qualcosa. Un villaggio nell'entroterra. Da lì provenivano i tamburi. |
Teous propose di seguire il suono dei tamburi. Fu così che, passando tra le fitte piante, arrivammo ad un'alta scogliera da dove potevamo scorgere un villaggio nell'entroterra.
"Che dici, mio bel pirata... scendiamo a presentarci?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“E' l'alba, devo andare...” disse il vecchio a Dacey.
“Ha ragione lei, non potete andarvene così...” fece Ehiss. “Altro non potrei dirvi.” Sorridendo il vecchio. “Conoscete la maledizione ed il modo per scioglierla. Altro non ho da dirvi.” E svanì nella vegetazione. |
Sostenne che già Ehiss fosse a conoscenza della risposta.
Non ebbi di interrogarlo meglio che questi sparì. " Che voleva dire? Che cosa sai Ehiss?" |
“No, non era questo il piano.” Disse Affon a Clio, mentre l'alba liberava la brughiera dalle ombre notturne. “Dovevamo giungere a Capomazda con lui. Ci serviva vivo. Purtroppo è andata male. La maledizione presto comprenderà l'inganno e cercherà di nuovo le sue prede.”
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Mi guardavo attorno, attonita, apatica, mentre il dolore scemava lasciando posto al vuoto.
"Bene.." dissi soltanto ad Affon. "Non avete più bisogno di me, dunque.." con voce lontana e macabra "lasciatemi qui.." in quella che non era una richiesta gentile. Io di lì non mi sarei mossa. Lo avrei cercato, fino all'altro mondo se necessario. Lo avrei riportato da me, a qualunque costo. |
“Voglio solo che mettiate in scena questo spettacolo.” Disse il barone a Gwen. “Fatelo e vi ricompenserò come più vi sarà gradito.”
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