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Affon e i suoi si allontanarono, lasciando Clio da sola nel bel mezzo della brughiera.
E quando la luce del Sole divenne più limpida, la ragazza notò qualcosa. Il suo pugnale che Icarius aveva preso nella camera prima di scendere. Era sul terreno. |
" Certo posso capirlo... Ma davvero qualcosa potrebbe essere un indizio ora. Anche quello che puoi ritenere come più piccolo e insignificante" cercai di insistere, affinché si concentrasse nei suoi ricordi e trovasse qualcosa.
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“Allora prepareremo un degno spettacolo, milord.” Disse Zoren al barone.
Poi lui e Gwen salutarono il nobile ed uscirono, tornando nella loro camera. “Beh, sembra che la fortuna giri dalla parte giusta stavolta.” Sorridendo lui a lei. |
Avanti, Clio, respira... respira..
Ci provai, un respiro alla volta. Brava, respira... pensa Pensare, come potevo pensare, con quel dolore e quel vuoto nell'anima. "È tutta colpa mia.." sussurrai, tra le lacrime. Piangerti addosso non ti servirà a niente, perdi solo tempo... su.. Respirai di nuovo. "D'accordo.." pianissimo ma un po' più decisa. Brava tusa.. ora pensa.. pensa.. Pensare, più facile a dirsi che a farsi, pensare. Tracce, dovevo seguire le tracce. Sospirai, un sospiro liberatorio, come se avesse il potere di sospendere il dolore per un momento, giusto per farmi pensare. Così iniziai a guardami intorno, finché non lo vidi. Il pugnale, il mio pugnale, quello che avevo dato a Icarius. Così mi avvicinai, e mi chinai verso di lui, cercando di scorgere anche il più piccolo indizio che potesse condurmi da lui. |
“L'unica cosa è ripercorrere i versi che udivo da piccolo...” disse Ehiss a Dacey “... parlavano dell'ultimo luogo in cui secondo la leggenda era fiorito il fiore... una città chiamata Tylesia...”
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Clio si avvicinò al pugnale.
Il Sole era ormai alto ed era possibile scorgere meglio il terreno. E ad un tratto notò qualcosa. Delle orme. Orme vagamente animalesche, ma molto più grandi di qualunque predatore abitasse la brughiera. |
Orme, delle orme sul terreno, orme enormi, diverse da quelle di qualunque animale.
Se lascia orme non è uno spirito, se non è uno spirito si può uccidere. Magari non piacerà la maledizione, ma mi ridarà il mio Icarius. Sospirai, concedendomi un leggero sorriso, e iniziai a seguirle. |
" E non vi è nulla su come trovare la città? É una vera città o una città immaginaria? E nei versi c'è qualche indizio di come dovrebbe essere il luogo giusto?."
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Clio cominciò a seguire quelle orme sul terreno.
Erano grosse, di un animale con una stazza fuori dal comune, superiore a qualunque canide che vivesse nella brughiera. E dalla distanza tra un'orma e l'altra doveva essere molto veloce. La ragazza continua a seguirle, fino a quando arrivò davanti ad una grossa quercia. Qui terminavano le orme. Ma ad un tratto udì qualcuno cantare. Una bambina. |
Salimmo in camera.
Sorrisi alle sue parole. "Beh, era ora, no?" Sorridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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