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Il numero terminò e tutti furono soddisfatti, soprattutto il regista e Sertano.
Dacey allora si avvicinò a Set, che ancora la guardava. La guardava tutta, in quella magnifica e provocante lingerie. “Meravigliosa...” disse quasi in un gemito “... davvero meravigliosa... permette?” Prendendo la camicia di seta per coprirle le spalle, ma forse era solo un modo per sfiorarla, per toccarla. |
Iniziò a raccontare e narrata da lui la storia aveva tutto un altro sapore.
E anche se era quasi sicuramente folclore, come lui lo aveva definito, era una storia affascinante. Risi al sarcasmo. "Ogni uomo ha i propri, signore" dissi "Ma nessun altro può vantare tale patrimonio e ciò, a parer mio, compensa notevolmente i suoi vizi" sorridendogli. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ La ringrazio.”
Osservando le sue mani che prendevano la camicia e poi mi accarezzavano per un istante le spalle. “ È stato gentile a permettermi di accompagnarla, prima, mi è stato utile per riuscire ad ottenere questo risultato... Quindi si potrebbe dire che sono in debito. C’è qualcosa che posso fare per lei?” Tenendo un leggero senso di malizia, quasi per gioco, sperando di trovare di nuovo l’imbarazzo che mi divertiva e che rendeva Set diverso dagli altri uomini presenti in sala. |
Phoemnisk guardò Gwen e sorrise.
“Ormai sono troppo abituato alla bellezza.” Disse. “E' come una droga, che nutre lo spirito ed il corpo. Ne ho troppa che mi circonda. E non solo in senso artistico.” Con un gesto della mano fu sul punto di sfiorare una ciocca rossa di Gwen, ma poi dalle sue dita, come per magia, apparve un fiore. “E' un girasole...” offrendolo a Gwen “... nel linguaggio segreto dei fiori esso simboleggia l'adulazione... è quindi il fiore preferito dei mortali, che li fa sentire belli, amati, felici... io mi specchio in questo sguardo verde con cui la mia bella assistente mi guarda e mi elogia.” Adagiando il fiore fra i capelli di lei. |
A quelle parole di Dacey, Set la guardò negli occhi per un lungo istante, tra l'imbarazzo che cercava di celare e l'audacia che avrebbe voluto mostrare.
La guardò ancora per un attimo, con lei che percepiva in pieno il desiderio che pulsava da ogni poro del giovane. "Beh, magari potrebbe sdebitarsi venendo a cena con me stasera..." disse lui sorridendo "... conosco un ristorantino che merita." Annuendo. |
Sorrisi, poi seguii il gesto della sua mano, che si avvicinò ai miei capelli e poi fece nascere un fiore.
Un girasole. Seguii incantata la sua spiegazione e poo sorrisi un po' imbarazzata vista la presenza degli ospiti. "Dico solo la verità" ammisi "E si dovrebbero ricevere parole simili più spesso" dissi poi, dopo che lui ebbe adagiato il fiore fra i miei capelli. Tuttavia, escludevo Elv dalla massa a cui mi riferivo, perché... Beh, perché ora c'era lui. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“ Potrei ... e lo farò a patto di pagare io. Altrimenti sarei doppiamente in debito, per l’aiuto di oggi e per la cena!”
Avrei potuto approfittarne, ben conscia del fascino che esercitavo su Set, e pretendere di aver tutto offerto ma non era da me. Non ero lì per giocare con lui, usarlo finché restava ammaliato ne tanto meno svuotargli il portafoglio in cambio di un sorriso. “ Questa è la mia condizione affinché io accetti l’invito!” Specificai ancora di più, proprio per evitare che obiettasse. “ Sempre che non sia contro le regole uscire tra colleghi...” |
"È giusto sia così.. Io non ho bisogno dell'aiuto di mio padre. Domani verrai con me a vedere la mostra di quadri, Ardeas ..così potremmo vedere cosa possiedono" sorridendogli dal finestrino e parcheggiai dentro casa.
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“Si, certo...” disse Ardeas ad Altea “... sarà un piacere...” fissando imbarazzato lo specchietto.
Il fascino di quella donna aveva un indubbio ascendente su di lui, quasi mettendolo in soggezione. Parcheggiarono ed entrarono in casa. “La prego...” Iasefol ad Altea “... sistemi lei Ardeas in una camera, io vorrei tornare al lavoro con i miei esperimenti.” |
Phoemnisk guardò Gwen ed accennò un sorriso.
“Fortunato colui a cui sono destinati, non le sue parole, ma i battiti del suo cuore.” Disse, quasi come potesse leggerla nella mente. |
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