Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 01-08-2018 17.40.56

Spalancai appena gli occhi quando mi disse ancora che avevo sbagliato.
Forse non voleva che si sapesse.
Alzai le spalle e tornai dagli altri quando se ne andò.
Beh, pazienza...
"Che facciamo?"

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Guisgard 01-08-2018 17.57.35

"Ho sete." Disse Rufus indicando il bar. "Entriamo... magari avranno anche da mangiare."
"Si, concordo." Furia.
Così i due, insieme a Gwen, entrarono nel bar.
Era un luogo affollato, chiassoso, dove c'era odore di tabacco e si sentivano diversi accenti e idiomi stranieri tutti insieme.
Uno squallido trio di individui, arrangiati sopra un palco assemblato alla buona, suonavano per rallegrare l'ambiente ma nessuno dei presenti si segnava di ascoltarli.
"Sediamoci lì, c'è posto." Rufus indicando un tavolo libero.
Ad un tratto un uomo dal volto segnato da una cicatrice si avvicinò loro.
"Vi interessa un condensatore al planium?" Fissandolo. "È in buono stato e posso farvelo ad un prezzo di favore..."

Destresya 01-08-2018 17.59.28

Ero completamente fuori di me, persa in quella passione sempre crescente, sempre più incontrollata, sempre più inarrestabile.
La foga con cui facevo mio quel membro sempre più saldo e turgido era incredibile, tutto il mio copro fremeva, anelava di più, di più...
Avevo il respiro rotto e la bocca riempita di passione, eccitazione folle.
La sua mano sui miei capelli mi fece perdere completamente il controllo, facendomi dimenticare anche quel poco di ragione che potevo aver conservato e bagnando sempre di più il mio sesso, ormai folle e voglioso come quella corsa, quel momento di pura passione.
I suoi gemiti mi inebriavano, la sua eccitazione mi avvolgeva tutta, mi riempiva, mi toglieva il respiro, la sua mano mi dava un ritmo folle, ma che non avevo intenzione di rallentare.
Ero completamente persa nel mare della lussuria, della passione, dell'intesa, dell'intimità e della complicità.
Esistevamo solo noi due, i nostri corpi vogliosi ed eccitati, la nostra passione incontrollata, i nostri gemiti e sospiri.. nient'altro.

Lady Gwen 01-08-2018 18.03.29

Annuii.
Entrammo al locale ed era pieno zeppo di gente.
Si sentivano tante lingue diverse e questo era interessante.
C'erano delle persone che suonavano, ma nessuno li ascoltava e non si sentiva nulla, con quel baccano.
Ci sedemmo ed arrivò un uomo con una cicatrice.
Non capii che cosa voleva venderci, ma di sicuro non ne avevamo bisogno.
"Non ci serve, grazie..." mormorai in risposta.

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Altea 01-08-2018 18.15.00

Annuii a 0029. Ad un tratto vi fu un forte sobbalzo che mi fece perdere il controllo e andai contro il mio collega. In breve ci trovammo a terra ma le pratiche orientali mi aiutarono ad attutire il contatto col suolo.. "Ma inizio a pensare se arriveremo a Phytos" risalendo sul letto e sistemandomi i capelli.

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Guisgard 01-08-2018 23.43.22

“Posso vendervi qualunque cosa...” disse il tipo “... acceleratori particellari, alimentatori a doppia combustione, carburatori molecolari, pressostati al plasma...”
“No, grazie, non ci serve nulla.” Fece Rufus.
Ad un tratto Gwen notò qualcosa.
In un tavolo poco lontano dal loro alcune persone discutevano animatamente.
Tra essi c'era anche il ragazzo incontrato poco prima davanti al bar.

Guisgard 01-08-2018 23.49.49

Altea si tirò sù ed anche 0029 fece lo stesso.
La nave sussultava ancora, ma sembrava ora stabilizzarsi, sebbene dall'oblò si iniziavano a vedere le gocce di pioggia contro il vetro.
0029 allora si appoggiò alla parete, per evitare di cadere di nuovo a terra.
“A Phitos cominceremo le nostre ricerche...” disse “... ho alcuni nominativi... si tratta di scienziati e colleghi di Iasefol... sicuramente troveremo qualcosa...”

Lady Gwen 01-08-2018 23.54.32

Non capivo proprio un bel nulla di quello che diceva, ma neanche Rufus sembrava interessato.
Ad un tratto, notai che in un tavolo poco distante dal nostro delle persone discutevano animatamente, fra cui il ragazzo di prima, quello del manifesto.
Poggiai i gomiti sul tavolo e cercai di fate attenzione a ciò che dicevano.

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Guisgard 02-08-2018 00.01.18

Cristiano continuava a gemere, a godere, a premere sempre più intensamente la mano sulla testa di Destresya, impedendole di smettere, di fermarsi, anche solo di rallentare.
E più lei accoglieva quel membro solido nella sua bocca, più sentiva l'eccitazione di lui crescere, intensificarsi, quasi al punto di esplodere.
Icarius intanto, sul divano nella stanza accanto, sentiva tutto ormai sempre più geloso ed eccitato.
Ad un tratto la nave sussultò violentemente, interrompendo l'eccitante e travolgente pratica che Destresya stava mostrando a Cristiano, con entrambi che si ritrovarono sul pavimento.

Guisgard 02-08-2018 00.08.37

Gwen cominciò a prestare attenzione a ciò che dicevano al tavolo vicino.
“Togliti dai piedi ora...” disse un uomo grasso e sudato seduto al tavolo ed impegnato a mischiare carte da gioco.
“Rivoglio ciò che è mio...” il ragazzo buttato poco fa fuori dal bar.
“Non ho nulla che sia tuo.” Il grassone.
“Ho il denaro...” mormorò il ragazzo.
“Tutta la cifra?”
“Si...”
“Allora pagami, ora ed in contanti.”
“Ho la cifra, ma non con me adesso...”
Il grassone scoppiò a ridere e con lui tutti quelli che stavano seduti con lui.


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