![]() |
Quel pomeriggio Eilonwy era molto pensierosa.
Pensava a Guisgard e alla cosa terribile che era successa qualche tempo fa a Chanty. Il re era sparito misteriosamente e il potere era stato preso da una fazione armata che si fa chiamare i Rossi. Ma come era potuto succedere? |
Lady Pia notò la reazione delle due donne.
E poi ascoltò con attenzione le parole di Clio. Eppure la sua espressione, austera, non mutava. Come se l'eccitazione e la viva speranza delle due non riuscissero a raggiungerla. “Milady...” disse Oriana con gli occhi carichi di aspettative “... sapevamo che quel biglietto...” “Perdonatemi” fece lei “ma non comprendo cosa sta succedendo. Esistono nel reame centinaia di bigliettini che riportano la calligrafia di Sua Maestà. Questo perchè è così importante per voi?” Quelle parole gelarono Oriana. “Come...” mormorò “... come sarebbe?” “Perchè date tanto valore a questo biglietto?” “Ma come?” Stupita Oriana. “Avete sentito mia nipote, no? Questo bigliettino è stato lanciato dal castello di Yrko di Bumin, uno dei più feroci capi dei Rossi!” “E se fosse una trappola?” Fissandola Pia. “Una trappola messa su ad arte, magari per far uscire allo scoperto i nobili? E così avere il pretesto per processarli e giustiziarli? La posizione della nobiltà è già delicata, non rendiamola insostenibile.” “Allora farò leggere il biglietto a lady Beatrice!” Esclamò Oriana. “Impossibile.” “Perchè?” “Perchè ella non è più qui.” “E dove si trova?” “Non posso rivelarvelo.” “Ma devo sapere!” “Perchè?” “Perchè so che Sua Maestà è vivo!” Rispose Oriana. “E lady Beatrice ha il diritto di saperlo! E voi, come sua dama di compagnia, avete il dovere di aiutarmi!” “Lady Beatrice...” fece Pia “... si è rifugiata nel convento delle Clarisse a San Miantio...” |
Eilonwy andò da Guisgard.
Voleva saperne di piu' di questa faccenda. Ma la cosa che desiderava di piu' era aiutarlo. |
Gem sorrise ad Elisabeth.
“Non mi sento vincolato da obblighi io...” disse “... ciò che è successo l'altra notte è stato bellissimo e a tutto pensavo, tranne che ad un obbligo... vedi, Elisabeth... io sono fatto così, sono un uomo semplice... e faccio solo ciò che sento di fare... e l'altra notte volevo fare l'amore con te... e se vuoi saperlo lo farei ancora... dunque non parlarmi più di obblighi...” le sorrise di nuovo “... quanto alla statua... direi che dobbiamo fare qualche ricerca... intendo su chi rappresenti davvero... e se davvero ha le fattezze di Robert de' Taddei, allora...” Ma proprio in quel momento giunse qualcuno. Aveva la fascia rossa sul petto. “Messer Guidox” fissandoli “chiede di voi... dovete tornare al palazzo con me... subito...” |
Yrko sorrise.
“La nostra lady Altea è una donna di grandi qualità.” Disse. “Visto che riesce a tenervi testa.” Fissando Giacomo. “Comunque” fece questi “non voglio donne nel castello.” “Vi rammento” mormorò Yrko “che questo castello è mio.” “Ed io ricordo a voi” replicò Giacomo “che per svolgere il mio compito, mi è stata data carta bianca. E posso disporre di tutto e tutti pur di portarlo alla riuscita.” Yrko allora chinò il capo. Ad un tratto la porta si aprì ed arrivò Daiz. “Ah, sei qui, moglie mia!” Guardando Altea. “Possibile che mi lasci sempre da solo!” Fissò poi i due uomini. “Volevo comunque ringraziarvi dell'ospitalità, miei signori.” “Non c'è di che.” Disse Giacomo. “Ora però lascerete il castello.” “Lo faranno domattina!” Deciso Yrko. “Ho dato la mia parola e avranno la mia ospitalità!” “E sia...” annuì Giacomo “... ma sappiate che ne sarete voi responsabile...” ed uscì. “Ecco...” rivolgendosi a loro Yrko “... stanotte, come detto, sarete miei ospiti... ora farò preparare la cena...” e chiamò i suoi servi. Poco dopo si misero a tavola. E Yrko non tolse mai gli occhi di dosso ad Altea. “Provate questo vino, messere...” rivolgendosi a Daiz “... è il mio vanto...” e guardò ancora Altea. |
Perdonatemi non sapevo all' inizio bene le regole
perdonatemi ancora tutti :o.
Ripartirò da capo adesso che Sir Guisgard mi ha spiegato tutto :smile_lol:. |
Parlare con Gem...mi aveva fatto accelerare i battiti cardiaci.....quanto tempo era passato, da quando avevo provato certe emozioni......già le emozioni, qualcosa che nel mondo moderno si lasciavano alle spalle......" Non credo che questo sia il luogo migliore....finiremmo veramente nei guai....la statua...se chiedessimo un po' in giro....magari qualche brava persona sarebbe disposta a raccontarci....."....la nostra serena chiacchierata fini' bruscamente.....una guardia ci chiese di seguirlo.......non avevo voluto pensare a Guidox...ma ecco che sorgeva.....mi alzai e rimisi la giacca....avevo freddo....la strada a ritroso non la guardai con occhi gioiosi.......mi sembrava diversa...sino a quando non arrivammo nel posto prestabilito...." Gem....io non so cosa avverrà....ma sono sicura che saremo bravissimi ..".....avevo la sua mano nella mia...e la strinsi sino a farmi male...
|
Eilonwy si era da poco svegliata.
Il sole del meriggio filtrava tra le ampie bifore, investendo i larghi corridoi del palazzo ed inondandoli di luce. La giovane figlia del barone appariva pensierosa. Infatti il ricordo del suo ultimo sogno ancora la perseguitava. Aveva sognato un grande palazzo ed una fastosa cerimonia. Nella sala vi era gente ovunque e quasi si accalcavano i presenti, gli uni sugli altri. Ad un tratto si udiva il rintocco di una campana e nella sala giungeva un cavaliere. Aveva gli abiti strappati, lacerati e l'aria affranta. E suonava un'ocarina. E a qual suono il disordine nella sala cessava. In quel momento entrò la sua balia, destandola da que ricordo. “Ah, vedo sei sveglia.” Sorridendo la donna. “Ma cos'hai?” Accorgendosi della sua velata inquietudine. “Non dirmi che hai fatto ancora quei sogni? Credo di sapere da cosa dipendano...” accarezzandole il capo “... la misteriosa sparizione del re e i fatti accaduti nel regno devono averti sconvolta e impressionata... forse per questo continui a sognare quel cavaliere da aiutare... esso rappresenta il nostro re che la tua mente da fanciulla ha idealizzato come un valoroso cavaliere...” |
"E' probabile cara balia" disse Eilonwy.
Era così confusa. Per togliere brutti pensieri la fanciulla dalla pelle lunare, dopo essersi pettinata la lunga chioma castana-mogano, andò in giardino a tirare frecce contro dei uomini fatti di paglia. |
“Talia ha ragione...” disse Guisgard a quel vecchio “... alzatevi da terra...”
“No, no, mio signore!” Esclamò. “Lasciate che vi porga il mio saluto! Il mio bentornato! E voglio solo baciare questa terra... poiché voi siete tornato a calcarla!” E si chinò per baciarla. “Ma cosa fate!” Prendendolo per un braccio Guisgard, per poi guardare Talia e scuotere la testa. “Non sono mica Gesù! Avanti, alzatevi da terra adesso!” “E' un ordine?” Chiese il vecchio. “Non mi permetterei mai di darvi un ordine, naturalmente.” “Allora in questo caso...” mormorò l'anziano “... resterò dove sono!” “E va bene!” Fece Guisgard, tornando a fissare Talia che era accanto a lui. “Vi ordino di alzarvi! Alzatevi subito da terra e smettete di baciare la terra!” L'arzillo vecchietto allora saltò su come un grillo. “Ah, ecco.” Mormorò Guisgard. “Così va bene. Ma siete volubile voi, vero? Un attimo prima ci accogliete quasi come dei briganti, per poi cambiare totalmente atteggiamento, buttandovi ai nostri piedi. E vedo che avevate anche un bastone con voi.” Il vecchio allora fissò il bastone e con rapido gesto lo raccolse e lo tirò lontano. “Ma come...” pensieroso Guisgard “... vi sarà utile in caso giungano dei veri malintenzionati quel bastone...” “No, è buono per il fuoco ormai...” replicò il vecchio “... è stato brandito contro di voi, mio signore...” Guisgard guardò nuovamente Talia e fece una smorfia, come ad indicare che quel vecchio fosse un po' matto. |
Poco dopo Eilonwy prese una spada, che le era stata regalata da suo padre, e iniziò a colpire a destra e a manca i vari uomini di paglia.
Avrebbe voluto combattere insieme suo padre e al Re contro quei maledetti Rossi. Li detestava. Erano arroganti e malvagi con tutti. |
Restai ammutolita dalla reazione di Lady Pia.
Infondo, però, potevo capire la sua reazione: chi eravamo noi per chiederle fiducia? Eppure, pensai, doveva conoscere madama Oriana. Ma quando, seppur riluttante, ci rivelò il nascondiglio di Lady Beatrice, sorrisi e scambiai uno sguardo con Oriana. "Perdonate l'ardire, Milady.." Dissi poi, rivolta alla dama "...io non credo che sia una trappola..." Esitai "..certo, la mia parola non vale nulla per voi, lo capisco benissimo.. Ma io sono stata a quel castello, e anche la seconda volta ho udito il suono dell'ocarina, anche se sormontato dagli schiamazzi dei Rossi.. Non vedo perché qualcuno dovrebbe ingannarci così.. E poi, ingannare chi? Io sono stata scambiata per una giovane Rossa, e Giacomo il Nero, ritenendomi tale, ha parlato con noncuranza del fatto che il re era scomparso.." Guardai la donna negli occhi "..lo ho già detto a mia zia, ma lo ripeterò ora a voi.. Tutto accade per una ragione, e se quel biglietto è giunto fino a me, allora ho il dovere di non starmene con le mani in mano.. Non conosco nemmeno i nomi dei nobili di Chanty, poiché sono stata via per molto.. Se dovesse accadermi qualcosa, non farei il nome di mia zia, e tantomeno il vostro.. Darò colpa alla pazzia, al l'ardire giovanile... O altro...". Mi inchinai leggermente "..vi ringrazio della fiducia che avete riposto in noi, voglia il Cielo che tutto questo possa portare qualcosa di buono..". Guardai Oriana e sorrisi. |
Alla fine la nobile ragazza si stese sull' erba fresca.
C'era un buon profumo di rose, mughetto, gelsomino, lavanda e vaniglia. L'aria era freschissima e il sole non dava poi così fastidio. Gli uccellini cantavano come non mai e il suo palazzo era magnifico quel giorno. |
Rimasi in silenzio quando vidi entrare Daiz, almeno aveva posto fine a quella scaramuccia tra i due..ma dove saremmo andati poi, l'indomani?
Infatti la cena si consumò quasi in silenzio...erano a parlare già gli occhi puntati su me di Yrko, alzai gli occhi dal piatto e lo osservai, mi voltai verso Daiz...sembrava indifferente ma sapevo non lo era..certo era un investigatore privato lui. Ma perchè quello sguardo sempre su me? E dava il vino a Daiz...e pure beveva, voleva farlo ubriacare? Ad un tratto uscii con la fatidica domanda..."Ma questo castello è sempre appartenuto a voi? E ditemi..sir Yrko, visto ci avete voi portato qui..domani dove andremo a finire? In mezzo a una strada...visto il Nero..ehm...Giacomo il Nero non vuole donne in questo castello? Strano modo di reagire". |
Alla fine si alzò e andò da suo padre per chiederli se poteva uscire dal palazzo.
"Certo figlia mia" rispose "ma vai insieme alla tua balia". Così Eilonwy e la sua balia andarono per le strade di Chanty per vedere e sentire le buone notizie a riguardo del Re. |
Lady Pia fissò ed ascoltò ogni parola di Clio.
“Forse avete ragione voi, ragazza mia...” disse poi “... le cose non avvengono mai per caso, anche se decifrare gli eventi è spesso al di là delle umane miserie... ciò che potevo dirvi tuttavia l'ho detto... non spetta a me dare giudizi su questa immensa tragedia... Sua Maestà è un uomo e come tale è soggetto ad errori... ma ora è il popolo che rischia di più... sarà fatta la Volontà di Dio...” si avvicinò all'altare e si inginocchiò per pregare. Oriana fece allora segno a Clio di andare. Si segnò e poi insieme alla ragazza uscirono dalla chiesa. “Il convento di San Miantio” rivolgendosi Oriana a Clio “si trova alcune miglia oltre le mura di Fisyem... è un luogo isolato e la strada per giungerci non è tra le più sicure... soprattutto con i Rossi che percorrono in un lungo ed in largo i sentieri fuori le mura... sicuramente non è un percorso tranquillo, soprattutto per due donne... forse potremmo chiedere al tuo compagno di accompagnarci... certo, sperando si sia ripreso dalle percosse prese alla festa... cosa ne pensi?” |
Le strade erano molto polverose.
Comunque in giro c'era un buon odore di pane appena sfornato, di verdure e frutta fresca è di salcicce alla brace. I bambini giocavano felici in piazza. In piazza c' erano anche dei musicisti ed Eilonwy incominciò a danzare. |
“Questo castello” disse Yrko ad Altea “apparteneva ad un nobile, un barone... Carlo di Monsperon... poi il governo del popolo, perchè i Rossi rappresentano il popolo, ha confiscato il castello a quel barone in quanto accusò Guidox di essere responsabile della scomparsa del re... ora però il castello appartiene a me, l'ho meritato con la fedeltà alla causa dei Rossi...” fissò poi la ragazza “... non temete, non vi lascerò in mezzo ad una strada... anzi, vi do la mia parola che domani resterete ancora qui al castello...”
La cena continuò, fino a quando, terminata, Altea e Daiz ritornarono nella loro stanza. “Quell'Yrko non mi ispira per niente fiducia...” mormorò l'investigatore “... in primis non mi piace il modo in cui ti guarda... poi, non so... quel Giacomo il Nero mi sembrava deciso a volerci far sgombrare da qui... e non so quanto ci convenga restare...” Daiz allora si stese sul letto e poco dopo si addormentò. E qualche istante dopo, Altea cominciò a sentire una malinconica melodia provenire da fuori. Era il suono di un'ocarina. |
La città era in festa.
Fisyem viveva uno dei periodi più importanti dell'anno, quello in cui tutte le contrade del regno si ritrovavano nella capitale per giostrare e sfidarsi fra loro nel grande Palio. Eilonwy, accompagnata dalla sua balia, fu subito catturata dal vivace e festante chiasso cittadino. E invogliata dalla musica dei musici, cominciò a danzare. Ad un tratto però, qualcuno le si avvicinò. “Siete qui, damigella...” disse un giovane. Era Lyos, il fedele cadetto del barone padre di Eilonwy. “Vi avevo chiesto” continuò lui “di non uscire senza di me. Vi ricordo che vostro padre mi ha affidato il compito di proteggervi. E il fatto che sappiate usare la spada e tirare con l'arco non vi rende un'Amazzone invincibile. Dunque, damigella, da questo momento in poi vi seguirò come un'ombra. Come mi ha ordinato vostro padre.” http://media.tumblr.com/tumblr_ljke8d0XLd1qce113.png |
Salutai Lady Pia con un sorriso e seguii Oriana fuori dalla chiesa.
La ascoltai attentamente, nella via verso casa. Poi, mi voltai di scatto e la guardai stupita. "Masan?" Dissi corrucciando la fronte "..non è il mio compagno.. No di certo... Lo conosco appena.. Ci siamo solo ritrovati a viaggiare insieme, per i nostri studi.. Comunque.." Con un gesto della mano, come a voler scacciare quel l'argomento che alla donna non interessava "..ho sentito dire che è un ottimo spadaccino, e devo dire che alla festa si è difeso davvero bene.. Sicuramente sarebbe una sicurezza averlo con noi... Anche se, probabilmente, ci sconsiglierà di andare.. E poi c'è anche la sua amica... Vorrà venire con noi.. E io non so quanto sia il caso di rivelarle i nostri piani.." Sospirai "...però, se foste voi a chiederglielo, magari acconsentirà per ringraziarvi della generosità che ci avete mostrato.. Se glielo chiedessi io, penserebbe all'ennesimo capriccio, esattamente come la festa..." Guardai la donna "..voi che ne pensate, madama? Prima di tutto, però, dobbiamo sincerarci delle sue condizioni.. Anche se penso che ormai si sarà rimesso.. Siamo state via un bel po'...". |
Seguii la scena con gli occhi un po’ socchiusi, attenta a cogliere i dettagli...
il comportamento dell’anziano uomo, le sue parole, i suoi movimenti... tutto di lui lasciava trasparire una certa coerenze e una notevole presenza di spirito. Notai gli sguardi di Guisgard per me e quelle smorfie quasi di disappunto... ricambiai gli sguardi, ma non altro: lui pensava che il vecchio fosse matto, probabilmente, mentre io stavo dubitando seriamente che lo fosse... mi sembrava, piuttosto, fermamente convinto di ciò che diceva... tanto convinto da non notare, persino, lo sconcerto e la confusione negli occhi di Guisgard, e nei miei. “Perdonatemi...” iniziai quindi a dire, lentamente come a voler sondare il terreno, ma con gentilezza “Perdonatemi, ma... sembrate sorpreso... avete detto che il vostro signore è tornato e vi siete gettato ad accoglierlo... ed io mi chiedo se forse non lo ritenevate possibile un ritorno da... beh, da là dove si trovava...” |
" D' accordo Sir Lyos, però comunque dovrete lasciarmi un po' di libertà.
Apprezzo di buon grado la vostra protezione, ma io sono anche un po' uno spirito libero. Cercate di capirmi, ve ne prego". Lyos era per Eilonwy come un dolce e premuroso fratello maggiore, ma alcune volte esagerava. |
Per fortuna la cena si concluse tranquillamente e tornammo nelle nostre camere, saremmo rimasti al castello eppure Daiz era un pò inquieto...e come non esserlo dopo la scaramuccia tra Yrko e Giacomo il Moro.
Ci sdraiammo nei letti e Daiz si addormentò e chiusi gli occhi ma ad un tratto udii un rumore...sembrava il suono di uno strumento, tipo una ocarina. Scossi il capo...poteva essere chiunque..una guardia, lo stesso Yrko eppure quel suono era particolare...era triste e malinconico e allo stesso tempo dava un senso di tranquillità. Mi voltai verso Daiz, dormiva profondamente ed io ero troppo curiosa di sentire quella musica, lentamente a piedi nudi scivolai fuori dalla stanza. Capii da dove proveniva la musica e imboccai la via del corridoio rischiarata dalle torce appese, camminavo a piedi nudi, il cuore batteva forte. Attorno a me vi era solo questo suono e basta finchè lo sentii più forte, ma non capivo da dove provenisse...ad un tratto esclamai..."Chi suona questa musica cosi dolce e malinconica? Devo fargli i miei complimenti" e mi guardavo attorno alle porte. |
Così, Elisabeth e Gem seguirono l'uomo inviato da Guidox.
Ritornarono allora nel Palazzo Reale, divenuta ormai sede del potere dei Rossi. Attraversarono il cortile e di nuovo videro la grande statua con dedica. E nel vederla, Gem lanciò uno sguardo ad Elisabeth. Furono poi condotti all'interno del palazzo ed attesero di essere ricevuti da Guidox. Poco dopo il capo dei Rossi li fece chiamare. Con lui, nella grande Sala delle Udienze, c'era una giovane donna. “Venite pure avanti...” disse ai due il capo dei Rossi “... costei” indicando la giovane donna “è la servitrice di una nobile dama di Fisyem...” guardò la giovane “... prego, racconta pure ciò che hai scoperto...” “L'altro giorno” fece lei “ero intenta a servire in tavola, quando ho udito strane parole tra la mia padrona, lady Oriana e sua nipote, la giovane Clio... ebbene, esse parlavano di un misterioso biglietto che la nipote aveva ricevuto nei pressi del castello di messer Yrko di Bumin... un biglietto che loro ritenevano scritto dalla mano del re...” “Ella” indicando la giovane serva Guidox “è una mia fedele... come dire...” “Spia?” Sarcastico Gem. “Fedele servitrice.” Precisò Guidox. “E noi cosa c'entriamo in tutto questo?” Chiese Gem. “Semplice...” fissandoli Guidox “... voi indagherete per me... cercando di scoprire cosa c'è di vero in tutto ciò...” |
Eilonwy comunque dopo un po' ritornò a danzare come se nulla fosse.
Lei adorava quel cadetto, ma alcune volte sembrava di sentire il suo severo padre. Comunque era felice che Lyos ci tenesse così tanto a lei. |
Ritornando a palazzo...Gem ebbe l'occasione di guardare meglio la statua....e ne fui contenta......anche lui forse si era reso conto di quello che dicevo.....forse certo qualche botta in testa l'avevo anche presa...ma Robert per me...era il Robert che conoscevo.......ritornata nella sala in cui conoscemmo Guidox....lo rincontrammo....sembrava cordiale...quasi disponibile...mentre chiamo' e fece entrare una giovane donna.......che raccontò una strana storia...almeno alle mie orecchie....sino a quando parola Spia...non usci' dalle labbra di Gem.....lo vidi diventare paonazzo......avevo passato poco tempo con lui...ma sin da quando eravamo partiti da Capomazda....avevo compreso che era un uomo leale....la sua parola era sacra....e fare la spia, non rientrava nel suo vocabolario....certo neanche nel mio, ma dovevamo avere la possibilità di ascoltare e conoscere altre persone.......caso contrario non saremmo mai usciti da quella situazione.....fu così che mi fece avanti...." Credo, che quello che ci chiedete non rientri nelle mansioni di due artisti......ma infondo, potremmo diventare due teatranti.....e se possiamo avere la possibilità di darvi una mano.......lo faremo, il punto e' che non e' detto che questo succeda...come vi comporterete nei nostri confronti ?......noi in genere facciamo altro..poche cose per guadagnarci da vivere..."......
|
Oriana sorrise a quelle parole di Clio.
“Ragazza mia...” disse “... credimi, i tuoi occhi chiari, così giovani e freschi, possono tanto, in modo speciale su un uomo come il tuo compagno... io credo che egli non ti rifiuterà nulla... fidati di me... forse potrà brontolare un po', ma quando si accorgerà che desideri davvero andare al convento, vedrai che non ti lascerà andare da sola... quanto alla vostra compagna... beh, non è d'obbligo che sappia di questa storia...” Poco dopo ritornarono nella casa di Oriana. La donna chiese delle condizioni di Masan ad uno dei servitori. Le fu risposto che l'uomo era nel giardino, intento a passeggiare. |
A quelle parole di Altea, di colpo, la musica di quell'ocarina cessò.
“Chi suona” disse all'improvviso una voce “è solo un detenuto, un prigioniero... un uomo a cui è negata la luce del giorno e le promesse delle stelle... un esule da tutto ciò che di bello questo mondo possiede... voi invece siete fortunata... oggi Fisyem è più bella del solito... corre il suo Palio... ed io non posso gioire con la mia gente...” |
Rimasi ferma, immobile in mezzo al corridoio...udendo quelle parole, sembravano di una persona giovane..."Dove vi trovate...posso fare qualcosa per voi? Perchè siete prigioniero...ditemi...e vi aiuterò."
A dire il vero la voce mi sembrava provenire da una porta pesante di ferro ma forse era solo la eco.."E di che palio parlate messere..io sono lady Altea." |
Fisyem, la meravigliosa capitale di Chanty, con le sue torri merlate, le guglie romaniche e i palazzi nobiliari, tutto screziato dalla sua straordinaria terra rossa, appariva festante e gioiosa.
Era infatti il giorno del suo glorioso Palio e ogni contrada che formava il regno partecipava col suo cavallo ed il suo campione. “Venite, damigella...” disse Lyos ad Eilonwy “... assisteremo all'apertura della giostra dal terrazzo di vostra zia, così da poter osservare le varie contrade che fanno il loro ingresso in piazza...” Infatti tutte le contrade, con i loro colori, erano pronte a sfilare. E in città la gente era già divisa, con i Rossi tutti pronti ad incitare la nobile contrada dell'Aquila. |
Alla fine Eilonwy,stremata, torno dalla sua balia e dal giovane Lyos.
Le facevano male tantissimo i piedi. Da candidi erano diventati rossi come dei papaveri e la fronte era imperlata di sudore. |
Era comunque felice di andare al Palio a vedere giostrare prodi cavalieri.
|
Stavo per ribattere nuovamente che Masan non era il mio compagno, ma capii che la donna intendeva soltanto compagno di viaggio.
Arrossii un poco alle parole della dama, poiché, infondo, sapevo che aveva ragione. "D'accordo.." Dissi sospirando "..gli parlerò...". Così raggiunsi il giardino e lo vidi che passeggiava. Mi avvicinai a lui senza che mi vedesse arrivare. "Buongiorno.." Dissi poi "..come stai, ti sei ripreso?". Mi portai davanti a lui e lo guardai negli occhi "...credimi, sono mortificata... Non avrei mai creduto che la festa degenerasse in quel modo..." Scrutai il suo sguardo "..sei in collera con me?" Dissi poi, senza togliere gli occhi dai suoi. |
Guidox osservò Elisabeth.
“Siete teatranti, dunque sarà facile per voi divenire qualsiasi cosa... pensate voi a cosa essere... a come avvicinare lady Oriana e guadagnarvi la sua fiducia... insomma, fate tutto ciò che ritenete giusto, ma scoprite cosa sta complottando... quella donna è nemica del popolo ed io voglio smascherarla e processarla.” “E se ci rifiutassimo?” Chiese Gem. “Se vi rifiutate di aiutare lo stato contro i suoi nemici” fissandolo Guidox “potrei pensare che siete anche voi dei sovversivi. Del resto perchè rifiutarvi? Siete stranieri, no? Fate ciò che vi ho chiesto e vi concederò qualsiasi cosa.” |
Masan fissò Clio e poi sorrise.
“No, certo...” disse “... perchè dovrei esserlo? Se ben ricordo non ti sei messa dalla loro parte aiutandoli a pestarmi...” rise ma poi si bloccò “... accidenti... non posso ridere... la mascella ancora mi duole...” la guardò e sorrise ancora, per poi fissare il cielo al Sole calante del meriggio “... infondo non è poi così brutto questo luogo... è un altro tempo... ma di una bellezza particolare...” tornò a guardare lei “... sai che i tuoi occhi sono ancora più belli con questa luce? E forse...” avvicinandosi a lei “... forse potrei ridarti quel bacio... e magari non mi picchieresti stavolta... del resto sono un uomo ferito...” abbozzò un lieve sorriso. Intanto, dalla strada, si udivano le grida festanti della gente per l'imminente inizio del Palio. |
Alla fine, Lyos ed Eilonwy videro arrivare le varie contrade.
Era uno spettacolo incredibile ed indescrivibile. Per di piu' dal terrazzo di sua zia si poteva vedere benissimo la sfilata. I colori della sfilata erano molto vivaci e sgargianti. |
Così, Eilonwy, Lyos e la balia raggiunsero il palazzo della zia della ragazza, dal cui terrazzo era possibile vedere la grande piazza con la sfilata.
“Tra breve entreranno i campioni delle varie contrade e i loro cavalli.” Spiegò la zia. “Sfileranno davanti alla popolazione e poi saranno sorteggiati per la giostra.” “La giostra?” Ripetè la balia. “Si...” annuì la zia “... una giostra cavalleresca, dove ogni contrada si scontrerà con le altre... il cavaliere vincitore farà trionfare la propria contrada. Tra breve appariranno i cavalieri e ognuno del popolo sceglierà per chi tifare.” |
Eilonwy era eccitata ed entusiasta.
Adorava le giostre cavalleresche. Cosa avrebbe dato per giostrare anche lei come un cavaliere. " Che meraviglia " rispose la donzella, " andiamo a vederli, ve ne prego zia ". |
Risi con lui.
"Si, hai ragione... Questo posto è bellissimo, diverso, certo... Ma bellissimo.." Sussurrai. Mi voltai di scatto e lo guardai con aria perentoria "...ti picchierei ancora più forte invece, se fossi tanto insolente.." Dissi, fingendomi serissima. Poi, scoppiai a ridere. "Mi dispiace. Non sono una che concede un bacio tanto alla leggera.. E poi, siamo nel 1500... Non si fa.." E gli feci l'occhiolino. Lo guardai nuovamente negli occhi "..credi che basti farsi malmenare in quel modo per conquistarsi la mia fiducia?" Sorrisi "..si, forse mette sulla buona strada, ma non è così facile.." Mi avvicinai e gli sfiorai la guancia in un gesto improvviso e delicato. Il mio sguardo allora cambiò, e divenne malinconico e pensieroso, come se le parole di Masan, il suo atteggiamento avessero aperto una finestra sul profondo, uno spiraglio che cercavo disperatamente di chiudere. "Lascia stare, Hito.. Dammi retta.." Sussurrai "..non hai idea di quanto sia difficile e arduo.. Lascia stare... Tendo a perdere tutti troppo sul serio, è un insopportabile difetto..". Tolsi gli occhi dai suoi, e guardai lontano. Respirai. Non potevo permettere a Masan di leggere dentro di me, non potevo permetterlo a nessuno. Chiusi gli occhi e respirai ancora. Quando tornai a guardare l'archeologo, il pozzo oscuro nei miei occhi era svanito. "Allora.." Dissi gaiamente, cambiando volutamente argomento "..dato che ti sei ripreso e non sei in collera, posso di nuovo approfittare di te.." Sorrisi "..madama Oriana mi ha parlato di un convento fuori città, deve far visita ad una dama, e vuole che io vada con lei.. Solo che.." Esitai "..le strade non sono sicure e ha detto che si sentirebbe più sicura se ci fosse un uomo con noi..." Lo guardai negli occhi "...conosci qualche impavido archeologo che faccia al caso nostro?" Con uno sguardo speranzoso. |
“Sono imprigionato perchè non ho amato abbastanza la mia terra e la mia gente...” disse la voce ad Altea.
Ad un tratto, però, una mano si posò sulla spalla della ragazza. “Cosa ci fate qui?” Chiese Yrko giunto alle sue spalle. “Come siete arrivata in questa torre?” |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 23.02.32. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli