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Gwen restò a guardare la finestra e su di essa vi era l'immagine riflessa di lei e di quell'uomo.
Questi cominciò allora ad accarezzarle i capelli. “Mi piacciono i tuoi capelli...” disse piano “... hanno un bel rosso... caldo...” senza smettere di toccarli “... morbido... è un bel colore... è naturale, vero?” Guardando il volto di lei riflesso sul vetro della finestra. |
Risi ancora e ancora e quasi mi era tornato il mio solito spirito ottimista e allegro che tanti invidiavano. Trascorse così quella prima cena con quelle persone che si erano presi cura di me. Andai così a dormire. Un sonno tranquillo, tanto ambito e senza sogni, durò quasi un secondo, il tempo di chiudere gli occhi ed era già l'alba.
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Stewart annuì a Gaynor, per poi eseguire il suo ordine e preparare l'abito scelto per il galà.
Sul giornale era pubblicizzato come si conveniva quell'evento e per evitare le folle dei fans incontrollate il locale scelto era non solo esclusivo, ma anche ben sorvegliato. Inoltre nell'articolo si motivava anche una possibile preoccupazione circa la presenza di manifestanti ostili al film. La mattinata trascorse abbastanza in fretta e Gaynor si ritrovò al pomeriggio, a pochissime ore dall'appuntamento del galà. |
Non disse nulla.
Piuttosto iniziò di nuovo ad accarezzare i miei capelli, di nuovo ed era una cosa che mi provocava sempre delle sensazioni stranissime. Ero certa però che potesse vedere il mio viso riflesso su quel vetro, quindi cercai di mantenere un'espressione tranquilla e di calmarmi. Sorrisi accennando poi una risata silenziosa. "Certo che è naturale. E ti dò un consiglio. Mai chiedere ad una rossa se il suo colore è naturale, è una mossa tremendamente azzardata..." risposi, vagamente divertita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius mostrò la sua faretra ai carabinieri e quelli controllarono le frecce.
“Queste frecce hanno la punta di titanio...” disse uno dei militari “... perchè mai portarsi dietro frecce simili, armi vere insomma, ad una festa di Carnevale?” “Titanio?” Stupito Icarius. “Io... io non ne sapevo nulla... pensavo fossero finte...” “Anche l'arco è vero...” un altro carabiniere “... è un'arma vera e propria.” “Cosa?” Icarius. I militari allora lo bloccarono per portarlo alla loro stazione. |
Il mattino si presentò soleggiato e luminoso, con un odore di brioche che giungeva dalla cucina.
Nyoko non poteva vedere nulla attorno a lei, ma quel profumo inebriò i suoi sensi. Allora Marot giunse nella sua camera per portarla di là e fare colazione. Pavel era fuori a caricare sul furgoncino alcune botti da portare in un paesino vicino. |
Lui rise.
“Ah, ecco...” disse fissando il viso di Gwen riflesso “... e perchè mai sarebbe azzardata come domanda?” Senza smettere di toccarle le rosse ciocche. |
Mi svegliai piano, con dolcezza, carezzata dal dolce profumo di brioche appena sfornate. Un sorriso si stampó sul mio viso, poi Marot venne a prendermi per portarmi a fare colazione. Non potevo vedere nulla e quel fattore ancora non riuscivo ad accettarlo, tuttavia mi sentivo serena e tranquilla lì dentro. "Che tempo fa?" dissi mangiando le brioche a Marot.
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La sua risata mi fece sorridere.
Era semplicemente stupenda. Spontaneamente stupenda. "Beh, perché ogni rossa è fiera ed orgogliosa dei suoi capelli, naturali o meno che siano. I capelli rossi sono quasi uno stile di vita, più che un colore. Infatti io li adoro e non mi vedrei in nessun'altra maniera" dissi, con una punta di divertito orgoglio. "Sapevi che i capelli rossi sono un difetto genetico? Però, credo che sia il difetto più bello del mondo" ridacchiando "Oltre che il più imitato." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Stewart... il locale che hanno scelto è tremendamente chic... spero di non trovarmi a disagio... Qui dice anche che potrebbero esserci dei manifestanti contro il film... Speriamo non succedano casini..."
La giornata volò in un lampo e mi ritrovai così a poche ore dalla cena. Decisi quindi di cominciare a prepararmi con calma, a partire dal trucco, che feci completo, ma leggero in modo da non avere un effetto artificiale. Alzai parte dei capelli sulla sommità della testa, lasciando sciolti quelli dietro ed infine mi vestii, completando la mise con dei gioielli abbinati. Scesi da basso e chiamai Stewart. "Allora, come ti sembro? Ah, volevo chiederti di accompagnarmi... voglio essere libera di bere un bicchiere di vino senza preoccuparmi della guida poi..." https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...09a08e61dc.jpg Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Titanio, le frecce di Icarius erano di Titanio.
Sapevo che c'era sotto qualcosa, ne ero sicura. Perché un semplice pittore avrebbe dovuto avere delle frecce in titanio nel suo costume di carnevale? Qualcosa non quadrava, dovevo scoprirlo. Ma i militari presero strattonarono Icarius, e lo ammanettarono. La mia prima reazione fu di ucciderli tutti. Lì, seduta stante. Erano solo degli inutili umani che volevano fare del male all'unica creatura mortale di cui mi interessasse. Dovevano morire, adesso. Poi però, riflettei sul fatto che se uccidevo loro, poi avrei dovuto uccidere l'intero villaggio lì alla festa che mi avrebbe potuto riconoscere. Avevo abbastanza munizioni? Poi mi ricordai che potevo giocare d'astuzia. Senza contare che volevo sapere che cosa stava succedendo. Non potevamo scappare per sempre, e se anche li avessi uccisi, Icarius sarebbe sembrato ancora più colpevole. Così, approfittando di quel disordine, attivai lo specchio riflettente, e in un attimo, ero invisibile. Allora mi avvicinai a Icarius, e gli sfiorai il braccio, dolcemente. "Fidati di me.." gli sussurrai all'orecchio "Non permetterò mai a nessuno di farti del male.." dolcemente. Così lo seguii, come un angelo custode. Dovunque sarebbe andato lui, lo avrei seguito. Appena capito che cosa c'era sotto, lo avrei liberato. E chiunque avesse provato a toccarlo, sarebbe morto seduta stante. |
Gaynor si preparò e poi scese per mostrare a Stewart il suo abito.
“E' un incanto, signora.” Disse sorridendo il fido maggiordomo. “A disagio? Affatto. Sarà bellissima ed ammirata stasera. Da tutti.” Poi annuì. “Certo, signora, vado subito a preparare l'auto.” La radio però era accesa anche nel salone. “Una notizia giunta appena un attimo fa in redazione...” disse lo speaker “... in un villaggio della brughiera è stato ucciso un noto giornalista della Gazzetta Rosa che aveva deciso di trascorrere il Carnevale fuori città... l'arma del delitto è una freccia ed un possibile colpevole è già stato fermato dalle forze dell'ordine...” |
Icarius, già preoccupato per quelle accuse e per l'arresto, ad un tratto non vide più Clio accanto a sé.
Poi la sua voce. Pensò allora di essersela immaginata, o peggio, cioè che forse la sua mente, la sua lucidità lo stesse abbandonando. Allora i carabinieri lo portarono via in manette. |
"Hai sentito, Stewart? Un altro giornalista ucciso nella brughiera, sempre da una freccia... dicono che hanno fermato qualcuno, speriamo sia quello giusto... vorrei tanto capire cosa c'è dietro queste morti..."
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“C'è un bel Sole” disse Marot a Nyoko “e l'aria è abbastanza pulita.” Sorridendo. “Per questo Pavel ne approfitterà per portare alcune botti vuote da riempire in un villaggio qui vicino.”
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“Uno stile di vita...” disse lui senza smettere di accarezzare i capelli rossi di Gwen “... interessante... cosa intendi? Le rosse vivono diversamente dalle bionde o dalle more?” Sfiorando le sue ciocche in maniera sempre più sensuale.
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“Si, ho sentito, signora...” disse Stewart tornando nel salone “... immagino possa essere l'efferato omicida che sta preoccupando la polizia... dopotutto non tutti vanno in giro con arco e frecce... si, penso possa essere davvero lui il famigerato assassino...” guardando Gaynor “... comunque, signora, l'auto è pronta... appena vuole partiremo.”
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"Beh, Stewart... è pur sempre Carnevale, vuoi che non ci siano centinaia di arcieri in giro per le strade?" Risposi al mio maggiordomo, prendendo nel frattempo il soprabito. "Andiamo adesso, meglio partire per tempo che rischiare di arrivare in ritardo..."
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"Oh" esclamai alle sue parole "mi piacerebbe poterlo accompagnare... Ma così..." indicando i miei occhi "non so quanto potrei essere di compagnia" dissi sorridendo un po' amaramente.
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Trattenni dei sospiri, ma a fatica, quando il suo tocco si fece sempre più sensuale sui miei capelli.
"Beh, ritengo di sì. Le rosse hanno spesso un carattere più vivace, frizzante, sbarazzino..." risposi, sempre divertita "C'è qualcosa in più, ecco..." cercando il suo sguardo sul vetro. Mi piaceva quel contatto, seppur falso, poiché nessuno dei due osservava realmente gli occhi dell'altro, ma solo il loro riflesso, come in un intrigante gioco di specchi. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...82ab30ad6e.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Come nel passato...” disse Stewart seguendo Gaynor nel cortile “... quando cioè molti approfittavano del Carnevale per mascherarsi e commettere ogni sorta di scelleratezza... comunque, per arrestare quel tipo, di certo le forze dell'ordine avranno avuto le loro ragioni...”
Raggiunsero l'auto e partirono. Dopo un po' arrivarono davanti al locale scelto per il galà. All'esterno la polizia aveva il suo da fare per allontanare alcuni manifestanti. Protestavano contro il film ed i valori che imponeva. Ma alcuni inneggiavano anche sospetti sul protagonista, accusando non fosse il vero Guisgard. |
Era ovvio che non poteva capire.
Non mi importava in quel momento, volevo solo che capisse che ero lì con lui, anche se gli sarebbe sembrato assurdo. Avrei stesso il momento giusto per mostrarmi. Lo seguii nella macchina della polizia, sedendo accanto a lui sul sedile posteriore. Lo guardavo, e avrei voluto stringerlo a me, prendergli la mano e dirgli che andava tutto bene. Fu così difficile non toccarlo. Non volevo spaventarlo, ma quello sguardo spaventato mi avrebbe spinto a compiere qualunque crimine pur di salvarlo. Ma ora dovevamo capire che cosa stesse succedendo. |
“Pensavo volessi tornare a casa tua...” disse Marot a Nyoko “... comunque io non ci vedo alcun problema... andando con lui potrai fargli compagnia, visto che altrimenti andrà da solo...”
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“Qualcosa in più...” disse piano lui guardando Gwen sul vetro della finestra “... cosa?” Senza smettere di giocare con i suoi capelli rossi e sfiorando ora il collo di lei, con le sue dita affusolate, in un gioco di carezze molto sensuale.
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Icarius fu caricato in auto e portato via, alla stazione dei carabinieri poco distante.
Clio però non l'aveva abbandonato, usando il suo potere di rendersi invisibile. Poco dopo arrivarono alla stazione dei carabinieri ed Icarius fu portato in cella, in attesa di essere interrogato. |
"Non saprei..." risposi, piano "Magari il bello è proprio non saperlo, così da poterlo sempre cercare in una persona. Che gusto c'è a scoprire tutto subito?" aggiunsi, mentre la sua mano raggiungeva il collo, sfiorandolo con le dita sottili, affusolate, delicate ma al contempo sensuali, che mi provocavano dei brividi lungo la schiena ed io iniziavo ad avere seri problemi di lucidità.
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"Beh... Sempre se non è un disturbo. Poi, per mia sorella posso anche telefonare. In fondo sono adulta" dissi ridendo piano e serena. Non che non fossi preoccupata per lei e per Carl, o anche per Marios, ma lì mi sentivo in qualche modo al sicuro e volevo rimanere ancora un po'.
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“Si, hai ragione...” disse lui con una voce più bassa e calda, senza che le sue dita smettessero di scivolare sensuali sul collo e poi sulle spalle di Gwen, accarezzandola a fondo, lambendo il suo petto, quasi scendendo sulla sobria scollatura del suo abito “... scoprire è più bello... più audace... talvolta anche più rischioso...”
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“Nessun disturbo, ci mancherebbe.” Disse ridendo Marot. “Beh, tu finisci pure la tua colazione, io intanto avvertirò Pavel che andrai con lui.”
Uscì ed avvertì il ragazzo. Terminata la colazione, Marot accompagnò la giovane al furgoncino di Pavel. “Mi raccomando...” Marot a suo nipote “... bada a lei.” “Non preoccuparti.” Annuì Pavel. Il furgoncino allora partì. “Come mai hai deciso di venire con me?” Chiese lui alla ragazza mentre guidava. “Voglia di aria fresca? O forse ti annoiava tornare a casa?” Divertito. |
La sua voce, bassa, calda e profonda, accompagnata dalle sue dita sulla mia pelle, sulle spalle, sul petto, quasi lambendo la scollatura del vestito, mi faceva fremere.
E le sue parole, erano qualcosa di indicibile e indescrivibile. Non avevo mai provato qualcosa di simile, delle sensazioni così forti, travolgenti. "Beh, una volta ho sentito dire che la vita è di chi sa rischiare... Quindi il rischio è ardito, ma necessario..." ribattei, con tono più caldo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lui non disse nulla, continuando però a giocare con le dita sulla pelle di Gwen in maniera sempre più audace e sensuale.
Allora la mano scivolò sotto la stoffa e raggiunse il seno della giovane, toccandolo tutto. Ed i suoi occhi neri guardarono diritti in quelli di Gwen riflessi sul vetro, quasi sfidando il suo sguardo ed il suo senso del pudore e forse la sua paura verso di lui. |
Sorrisi a Marot e poco dopo mi ritrovai nel furgone con Pavel. "Beh..." dissi sorridendo a quelle parole "diciamo che erano un po' tutte e due le cose. Non amo tanto la monotonia" dissi guardando verso di lui ma senza vederlo.
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Quando arrivammo al locale, constatai che il giornale aveva avuto ragione... c'era un gruppo di manifestanti e la polizia era intenta ad allontanarli. Ne sentivo qualcuno gridare che Guisgard era un impostore... sempre quella storia ed io avrei tanto voluto capire da cosa nasceva quell'affermazione, che tendeva ai limiti del surreale.
"A più tardi, Stewart... ti telefono quando sarà tutto finito per venirmi a prendere..." dissi scendendo dall'auto e avviandomi all'ingresso, dove mi presentai per entrare. "Buonasera... sono Gaynor Saint-Just..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Pavel sorrise.
“Beh, se vuoi” disse guidando “posso descriverti il paesaggio circostante...” guardando Nyoko “... come fossi tu a guardarlo... se vuoi.” |
"Mi farebbe piacere" dissi sorridendo dolcemente a Pavel. Stavo davvero bene, mi sento in pace con tutto, tranne con i miei occhi. "Poi mi piacerebbe che vi descriveste voi" dissi arrossendo leggermente.
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Non ricevetti alcuna risposta.
Al posto delle parole, però, la sua mano continuò a muoversi. Ad un certo punto, arrivò ad oltrepassare il vestito, toccando il mio seno. Non capivo se avessi sospirato o trattenuto il respiro a quel contatto audace e sfacciato, forse tutte e due le cose. Le mie mani strinsero forte il bordo della finestra e i miei occhi cercarono i suoi su quel vetro. Ci lessi quasi un sentimento di sfida nei miei confronti. Allora ricambiai il suo sguardo, sostenendolo e limitandomi a sciogliermi in silenziosi sospiri all'imperversare del suo tocco. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
All'ingresso Gaynor si presentò e subito la fecero entrare.
All'interno le andò incontro il regista Curtis che la salutò, ringraziandola di essere venuta. Così la condusse all'interno della sala. “Siederà al tavolo con me, uno dei produttori, Laiwa e naturalmente Guisgard.” Disse lui alla giovane donna. Raggiunsero il loro tavolo, dove mancavano solo loro e Guisgard. Presero posto ed il produttore propose subito un brindisi. Intanto, mentre fuori i manifestanti cercavano di rovinare la serata, all'interno il corpo di ballo apriva lo spettacolo. “Signori e signore...” il presentatore ai presenti “... mancava solo lui per cominciare il nostro galà... e come tutti i divi difetta in puntualità...” tutti risero “... anche se in ritardo, è finalmente arrivato... signori e signore... il volto per eccellenza... il fascino ed il carisma fatti uomo... lo sguardo azzurro più famoso del cinema... signori e signore... Guisgard!” Un grosso applauso ed il divo apparve sul palco. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...6ca68ed86e.jpg |
“Voi...” disse Pavel fissando Nyoko “... guarda che grosso modo abbiamo la stessa età... quindi dammi del tu, altrimenti mi sento vecchio.” Ridendo.
Allora cominciò a descriverle il paesaggio, ossia la brughiera con i suoi colori, le sue forme, i suoi passi isolati, le pietre vecchie come il mondo, i ruderi addormentati di castelli e ville nobiliari. E poi specchi d'acqua argentati, querce secolari e dimenticati sentieri solcati da carrette e muli. “Ora dovrei descrivere me, giusto?” Divertito lui. |
"Scusa" dissi ridendo e forse arrossendo. Poi Pavel prese a descrivermi il paesaggio, lasciandomi incantata e immaginando tutto. Sarebbe stato bello poter vedere e imprimere quelle immagini con i miei occhi, ma forse era meglio in quel modo, ci tenevamo compagnia così ed era un ragazzo molto simpatico. Poi terminò e divertito mi chiese conferma per la sua descrizione "se per te non è un disturbo" dissi sorridendo tirando il petto in fuori.
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Una volta entrata, fui accolta dal regista che mi condusse subito in sala.
"Addirittura al tavolo d'onore! Non lo avrei mai creduto... dopotutto, non sono certo quella che si può definire una personalità importante..." Al tavolo, trovai uno dei produttori e la protagonista femminile, Laiwa. Ci sedemmo e il produttore propose un brindisi alla buona riuscita del film, così alzammo i bicchieri già riempiti dal solerte cameriere. "Al film, che possa essere un grande successo!" Dopo un po' d'attesa, fu annunciato l'arrivo della star principale, che entrò e salì sul palco tra l'applauso generale. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
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