"Certamente, abbiamo una missione pure".
Ad un tratto arrivò un cameriere e mi diede un biglietto. Lo presi e osservai Gameah. Lo aprii e lessi affinché anche lui ascoltasse.

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Altea aprì e lesse il biglietto.
Esso così recitava:

"Il dipinto che cercate è conservato da tempo sull'Isola del Serpente.
Esso abbellisce una delle sale segrete del palazzo reale e solo pochi mortali e i demoni lo hanno visto negli ultimi secoli."
https://res.cloudinary.com/teepublic.../1635667_1.jpg

"Isola del Serpente? Ho sentito qualche cosa su questa Isola, di un torneo.. Accidenti, come arrivare fino laggiù. Esiste davvero?". Presi il portatile e cercai qualcosa su quella Isola.

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Altea cercò in Rete notizie sull'Isola del Serpente, mentre Gameah rileggeva il biglietto cercando di capire chi lo avesse scritto.
Lei coprì così che si trattava di un'isoletta al di fuori da ogni acqua territoriale e giurisdizione marittima, collocata lungo rotte poco battute e ben oltre il Mar delle Flegee.
L'isola era di proprietà privata e per tutta una serie di accordi internazionali, favoriti anche dal commercio di giada prodotta lì, vedeva adottato sul suo territorio una legislazione particolare, amministrata direttamente dalla misteriosa proprietaria, conosciuta come la Dama del Serpente.

"Leggi qua" mostrando ciò che era scritto sul portatile "A questo punto dobbiamo scoprire chi è la Dama del Serpente, non pensi" e mi misi a cercare qualcosa su internet. Ebbi uno strano dejavu.. Come fossi stata in quella isola, possedessi una collana ed ero la Regina dell'isola, amante di un cavaliere misterioso. Fu un attimo, ma il cuore palpito' forte. E continuai a cercare su internet.

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Sospirai.
"Non lo so, sinceramente non capisco a cosa credere e a cosa no" commentai "Ma cosa possiamo fare? Ignorare tutto?" guardandolo.
"Sai cosa rappresenta per noi, quell'oggetto. Se ci lasciassimo sfuggire via l'unica possibilità di trovarlo? Sono anni che entrambi la cerchiamo" accarezzandogli il viso.
Mi persi nei suoi occhi neri e ricordai quei momenti.

Non avevo mai visitato la Thailandia, prima e me ne pento o.
Mi ero persa delle bellezze incontaminate, che sembravano essersi scolpite nel tempo, come le meravigliose statue di giada che ornavano i templi.
Stavo godendo degli ultimi sprazzi di pomeriggio prima del tramonto, seduta su una sedia in vimini nella veranda dell'albergo, quando percepii una presenza.
Mi voltai e vidi quel particolare individuo che da qualche giorno aveva attirato inevitabilmente la mia attenzione.
Oltre il suo aspetto ed i suoi occhi neri, ovviamente.
Questi sembravano usciti dalle cornici di pietre di ossidiana che impreziosivano l'ingresso al piccolo tempio qui vicino.
Lucidi, luminosi, intensi.
"Posso?" mi chiese, con voce vellutata, indicando la sedia.
Al mio cenno di assenso, prese posto accanto a me.
"Viaggio di affari?"
Accennai un sorriso.
"Direi di sì. Anche lei?" inclinando il capo con curiosità mentre lo osservavo.
"Direi di sì" replicò, quasi canzonandomi e difatti entrambi ridemmo un attimo dopo.
Poi, lo colsi ancora ad osservarmi e lo gradi a mia volta.
"E se avessi delle notizie sui suoi... Affari?" chiese con tono enigmatico, osservandomi sornione, ma anche curioso di vedere la mia reazione alle sue parole.
E infatti esse mi colpirono.
Sorrisi divertita, per capire dove accidenti stesse andando a parare e se ci stesse solo provando.
"Ah sì? Allora mi stupisca, la ascolto" commentai, poggiando il mento sulla mano.
Lui mi imitò, osservandomi negli occhi verdi, con una strana consapevolezza nello sguardo scuro e indecifrabile.
"Mi lasci dire che quello che lei cerca non è qui. Perchè, vede, lo sto cercando anch'io e ammetto di aver preso un granchio, proprio come lei" il suo tono di vellutato, suadente, ma anche diretto.
Troppo, per essere casuale.
Infatti, rimasi ad osservarlo, assottigliando lo sguardo.
Come aveva fatto a sapere?
"Lo so, lo so che si sta chiedendo come ho fatto... Ma chissà... Forse fa parte del mio fascino..." disse con un occhiolino e risi spontaneamente.
"Ebbene sì, pare che lei mi abbia scoperta. Ma insomma, se mi dicesse come ha fatto, sarebbe come svelare i trucchi degli illusionisti, dico bene?" divertita.
"Vedo che ha capito il punto" disse ridendo.
Annuii lentamente.
Poi allungai la mano.
"Gwen, piacere di conoscerla"
"Elv" disse a sua volta, ricambiando la mia stretta con una presa salda.
"Proprio perchè ho capito il nostro obiettivo comune, le faccio una proposta."
Drizzai le antenne e sollevai un sopracciglio.
Proposta?
Si avvicinò, puntando ancora di più i suoi occhi nei miei.
"Le propongo di unire le forze e dedicarci insieme a ciò che stiamo cercando. Accetta?"
Pensai di aver sentito male.
Davvero mi stava proponendo di rubare insieme la Malvarosa?
"E come fa a sapere che, se dovessimo trovarlo, non fuggirò via col bottino?" con un sorriso enigmatico e divertito.
Lui ricambiò il sorriso.
"Facciamo che voglio fidarmi, perchè sembra che lei sia una persona in cui riporre la propria fiducia, nonostante il nostro mestiere sia totalmente inaffidabile... O forse, confido solo nell'effetto che il mio fascino ha su di lei" aggiunse con un occhiolino ed un tono ammiccante.
Stavolta, fu lui ad allungare verso di me la sua mano.
Sorrisi con fare interessato ed incuriosito.
Poi, strinsi la sua mano.
"Dunque, qual è il piano?"


Mi riscossi da quel ricordo, sperando di farlo ragionare e fargli capire che quell'obiettivo era davvero troppo importante per me.
Per noi.

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Altea cercò altre notizie in rete, stavolta però sulla misteriosa Dama del Serpente.
Purtroppo però non riuscì a trovare nulla su di lei.
"Deve essere la sovrana dell'isola..." disse Gameah "... sembra viva come le antiche sciamane Giapponesi o le imperatrici Cinesi... non ama molto farsi vedere, nè far trapelare notizie su di lei..." incuriosito lui.
Nel frattempo, nel loro appartamento, Gwen ed Elv decidevano sul da farsi.
"D'accordo, alla fin fine devo sempre fidarmi del tuo istinto, no?" Ridendo lui e facendo scuotere Gwen da quel ricordo. "Dimmi come vuoi procedere allora..."

"Sì perchè sai che ti conviene" dissi, con un sorriso soddisfatto.
"Innanzitutto, ancora prima di pensare a d'un piano di azione, dobbiamo pensare ad un piano di fuga, in caso riuscissimo a trovare la Malvarosa" commentai.
"Comunque, immagino che non potremo spacciarci per due sportivi e credo che nessun'altra figura sia accettata, su quell'isola. Intendo storici, studiosi, giornalisti..."

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"Beh, allora non abbiamo molta scelta..." disse Elv fissando Gwen "... o impersoneremo degli sportivi... oppure dovremmo raggiungere quell'isola come ladri..." fissandola.

Rimasi a pensare.
"Ma non possiamo arrivare lì dal nulla come sportivi. Insomma, la gente che arriva lì è super qualificata e conosciuta nel mondo, ma soprattutto nel mondo dello sport. Non è così facile spacciarsi per atleti. A meno che tu non abbia dei trascorsi atletici che non mi hai detto" commentai ridacchiando.

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"Già, hai ragione..." disse Elv pensieroso "... occorre un piano..." fissando Elv, per poi giocherellando con il tablet.
E ad un tratto vide qualcosa in Rete che lo fece sussultare.

Annuii ed iniziai a pensare, pensare, pensare.
Serviva un piano infallibile, doveva essere perfetto, ancor più di quanto lo fossero stati i nostri piani precendenti.
Poi, sussultò e mi avvicinai al computer.
"Cosa c'è? Cosa hai letto?" chiesi subito, cercando con lo sguardo qualsiasi cosa che potesse servire ad aiutarci nella nostra impresa.

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"Già" affermai "Ma come arrivare fino laggiù, addentrarsi in un territorio sconosciuto e forse pericoloso da quel che io sono certa di sapere" osservandolo in modo enigmatico "E per cosa.. Per accontentare un uomo che nemmeno conosciamo".

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"Questo..." disse Elv a Gwen, mostrandole il tablet, dove c'era una foto di un incontro di lotta libera, con dei lottatori mascherati "... potrebbe essere un'idea... prendere il posto di un famoso lottatore con la maschera... così da poter andare sull'isola per il torneo... e poi poter agire..."
https://zonawrestling.net/wp-content...u_Cesaro_1.jpg

"Magari per scoprire se quel dipinto esiste davvero o è solo leggenda..." disse Gameah ad Altea "... come storici dell'arte è un nostro dovere... non credi?" Facendole l'occhiolino. "Però occorre conoscere bene questo torneo..."

Seguii lo schermo e le sue parole.
Alzai appena le sopracciglia.
"Beh, non è il massimo della vita, ma forse è l'unica possibilità che abbiamo al momento" asserii, convenendo con lui che molto probabilmente aveva ragione.
"Allora pensiamo subito a come muoverci per prendere il posto di quel tizio. Dobbiamo pensare a tutto senza tralasciare nulla. Immagino che gli sportivi ricevano un invito al torneo, no?"

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"Esatto.. Il torneo.. Ma come storici dell'arte non dovremmo interessarci di questo. Comunque seguo i tuoi consigli? Come facciamo?" sospirando.

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"Serve un regolamento di questo torneo." Disse Gameah ad Altea. "Capire in che modo si può andare sull'isola... non credo sia un villaggio vacanze aperto a tutti." Sarcastico. "Scoperto ciò vedremo di trovare il modo per andarci."
Anche Gwen ed Elv, nel loro appartamento, pensavano a come raggiungere l'isola.
"Cercheremo fra quei lottatori il più famoso..." lui a lei "... quello che di certo può partecipare al torneo... e ne prenderemo il posto." Ridendo convinto.

"Beh, adesso voglio fidarmi io del tuo istinto, sperando tu abbia ragione" dissi ridacchiando.
"Direi allora di iniziare le ricerche" dissi poi, prendendo il pc e cominciando a cercare in rete un lottatore adatto.

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Elv consultò diversi siti di lottatori e poi accese la tv, guardandosi un bel pò di incontri.
Fece questo per tutta la sera e parte della notte.
"Gwen..." disse infine lui chiamandola "... Gwen... credo di aver trovato quello che stavamo cercando!"

Studiammo tutta la sera e tutta la notte, quasi, per trovare qualcosa che facesse al caso nostro.
E ad un tratto, sembrava che ci fossimo riusciti.
Mi catapultai da lui per sapere.
"Cosa hai trovato? Sono curiosa" ridacchiando e raggiungendolo sul divano.

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Elv indicò il monitor del pc a Gwen.
"Ecco... guarda... questi sono i lottatori mascherati più celebri..." disse "... e questo è il migliore..." mentre si caricava l'immagine.

"Quanto sei vanitoso ed egocentrico..." commentai, con un sorriso sornione, mentre attendevo che caricasse l'immagine sullo schermo del computer.

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"Il regolamento.. Sarà difficile.. Ma ci provo., dici ci sia su internet.. Proviamo o dovremmo vedere altrove" e cercai di scovare qualcosa nella rete.

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"Io direi" disse Gameah ad Altea "di andare alla biblioteca pubblica... lì troveremo di certo informazioni più esclusive e dettagliate su questo torneo... credo che alcune notizie non siano di dominio publico... non credi?" Fissandola.
Intanto, nell'appartamento dei 2 ladri, prendeva corpo il loro piano.
Elv sorrise e fece l'occhiolino a Gwen.
Un attimo dopo sul monitor del PC si vide comparire il lottatore mascherato più in voga del momento.
https://biographyline.com/wp-content...io-726x600.jpg

Annuii, pagammo il conto e uscimmo per dirigerci verso la biblioteca pubblica. Mentre entravamo afferma "A me questa storia inquieta, non tanto per il quadro ma per questo luogo. Comunque da dove iniziamo?" osservando Gameah.

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Altea e Gameah andarono alla Biblioteca Pubblica di Afragolopolis per cercare informazioni sull'ntico torneo dell'Isola del Serpente.
"Ti inquieta..." disse lui a lei "... come mai? Quell'isola ti fa paura forse?" Cercando in uno dei computer a disposizione del pubblico.

"È tutto questo mistero che si cela dietro a questa Isola, alla gara, sarà solo una mia sensazione" sedendomi accanto a lui ed osservando il monitor.

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"Probabilmente tutto questo mistero" disse lui ad Altea mentre consultava il computer "deriva dal fatto che l'isola è fuori da ogni giursdizione esterna e lontana dalle acque internazionali. Un pò come i paesi comunisti durante la Guerra Fredda. Ehi, forse ho trovato qualche notizia..."

"Penso proprio di sì, chissà quali strani leggi ci stanno".
Gameah trovò qualcosa e lo ascoltai con fervida attenzione. Speravo di essere sulla via giusta, dovevamo trovare il quadro.

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Attesi che l'immagine si caricasse.
Poi, rimasi ad osservarla.
"Beh, ti dirò" iniziai "Non mi ispira molto" continuai, storcendo il naso.
"Ma se proprio dobbiamo..." sospirai.

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Gameah lesse ad Altea ciò che aveva trovato, scoprendo così insieme come quel torneo avesse origini leggendarie, tanto che non vi erano fonti storicamente certe sulla sua istituzione.
Secondo il mito era stato proclamato da un demone ridotto in schiavitù da un grande guerriero e solo i più meritevoli potevano parteciparvi.
Ma un giorno arrivò sull'isola un misterioso combattente che sconfisse tutti gli sfidanti, divenendo il nuovo campione.
Era il 678 Dopo Cristo e da quel momento nessun altro riuscì a sconfiggerlo.
Secondo la tradizione è ancora lui l'imbattuto campione.

"Neanche a me piace l'idea di indossare una maschera..." disse sornione Elv "... sai, coprire il mio bel viso, negare alle spettatrici del torneo il mio fascino virile... non è che mi faccia impazzire l'idea, ma è l'unica soluzione." Divertito a Gwen.

Sollevai un sopracciglio, iniziando ad ascoltarlo.
Gli diedi un buffetto scherzoso in faccia.
"Sei un idiota, lo sai?" mormorai piano, col viso vicino al suo, poi con l'accenno di un sorriso divertito lo baciai, affondando la mano fra i suoi capelli neri.

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"Ma non puoi resistermi..." disse Elv sorridendo, per poi finire con le labbra su quelle di Gwen, in un bacio caldo e complice, l'una stretta sull'altro.

Ridacchiai, prima di rispondere al suo bacio, stretta a lui sul divano.
Mi aveva infastidita parecchio l'interruzione di poco prima e un paio di minuti di distrazione non ci avrebbero fatto male.
"E tu ti approfitti di questa cosa..." sussurrai.

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Strabuzzai gli occhi "Sembra una leggenda, come può essere, parliamo di un combattente che vince da secoli. E noi come potremmo unirci a tutto questo?" osservando i suoi occhi azzurri "Vuoi sfidare il combattente?" ironica.

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"Mi pare ovvio sia una leggenda..." disse Gameah ad Altea, per poi accendersi una sigaretta "... quell'isola gioca molto sul folklore per attirare gente al suo torneo, mi sembra chiaro... io sfidante al torneo?" Divertito. "Non so, non sono pratico di arti marziali..." facendole l'occhiolino.
"Signore, qui non si puà fumare!" Uno degli addetti alla biblioteca.
"Chiedo scusa..." Gameah spegnendo la sigaretta "... cosa vol farci... mi piace trasgredire... fumare, bere ed andare con le donne degli altri." Ironico.
Intanto, nel loro appartamento, Gwen ed Elv si concedevano un piacevole momento di pace.
"In effetti il mio fascino è irresistibile..." lui a lei, senza smettere di baciarla e stringerla a sè in maniera sempre più calda e sensuale.

Mi scappò una risata alla affermazione di Gameah "Solitamente beve per le delusioni con le belle donne.. Io sono libera.. Quindi non entro nella cerchia" poi indicai al custode il monitor "Scusi comunque, stavamo cercando qualcosa sulla Isola del Serpente, avete qualche libro o manoscritto?".

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Scossi la testa in un sospiro, accogliendo i suoi baci.
"Tanto lo so che mi hai sedotta solo per convincermi a non fuggire con la Malvarosa, se l'avessimo trovata..." mormorai divertita.

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