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Enner mi si avvicinò, e io gli rivolsi un sorriso cortese.
"Naturalmente, volentieri.." annuii, chiedendomi cosa mai potrebbe volere il presentatore. Non che fosse inusuale, anzi! Ci potevano essere moltissime cose che doveva dirmi, ma ero ugualmente curiosa. Per la durata della festa, presi da bere, feci conversazione, solite cose, insomma. |
Lo seguii, camminando dietro di lui con le mani ben calcate nelle tasche del giubotto.
Iniziammo a scendere sempre di più percorrendo delle scale; c'era un odore strano, come di muffa, ma anche di disinfettante, di ospedali e altre cose inerenti che non mi piacevano affatto. Giungemmo poi in un grande stanzone, come un garage e sobbalzai quando sentii tutto vibrare. Sì, in effetti dimenticavo che eravamo proprio lì, sotto tutta la città, camminando non visti e ascoltando non uditi. "Dunque? Come mai siamo qui?" chiesi subito, con tono spiccio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Certo che non è un gioco, Castiel! Che cosa credi? Non ho quindici anni e smettila di trattarmi come una bambina"
Ero nervosa, mio fratello stava giocando con il fuoco e mi stavo agitando. "Quel figlio di..." dissi sentendomi improvvisamente fragile. No! Non devo piangere! Nessuno mi deve vedere conciata così! Nemmeno i miei fratelli. "Muoviti! E speriamo che non abbia già abbandonato la terra ferma" dico con la voce tremante. Dannazione! Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
La festa continuò così, trascinandosi stancamente.
C'erano i piloti delle due fazioni, ragazze succinte che sculettavano portando vassoi di Champagne sintetico e biocaviale, ricchi borghesi che simulavano per scherno le movenze dei predatori quando diventavano hamburger sotto i colpi dei cacciatori e naturalmente i potenti produttori e gli influenti sponsor del programma. Poi, verso la fine, Enner lanciò un'occhiata verso Elise e le fece cenno di andare nel suo ufficio. |
“Per farti scrivere il tuo articolo...” disse Elv a Kara “... no?”
Allora raggiunsero una porticina di ferro. Entrarono. Scesero di nuovo, stavolta su scalini metallici scivolosi per l'umidità. Poco dopo si ritrovarono in un ampio magazzino sotterraneo. C'erano tre uomini vestiti di nero attorno ad una tv. Si voltarono di scatto ed Elv li rassicurò con un cenno della mano. “Chi è lei?” Chiese uno dei tre. “Mia sorella.” Elv. “Balle, non ne hai.” “Dici?” “Te le porti anche qui le tue sgualdrinelle?” “Ok...” annuì Elv “... mi avete scoperto... è una giornalista... è ok... deve scrivere un articolo che faremo circolare clandestinamente...” |
“La smetterò di trattarti da bambina” disse Castiel con un vago sorriso a Diahnne “quando tu la smetterai di fingerti impassibile.” Imboccarono una stradina che li portò su una spiaggia isolata.
Si sentiva solo il fruscio delle onde. “Scendiamo...” mormorò lui. |
Che cosa? E secondo quale Dio avrei dovuto mostrare ad un perfetto estraneo le mie emozioni?
"Pensi che mi metta a piangere come le ragazzine disperate? Non sono impassibile! Sono preoccupata e appena vedo mio fratello primo lo picchio e poi lo abbraccio! Non mi mostrerò fragile, soprattutto a te" dissi facendogli un sorriso falso. Poi arrivammo alla spiaggia e scendemmo dall'auto. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Una volta amavo queste feste, ora non più, ora mi annoiavano.
Ma una volta era diverso, essere l'unica pilotasse della squadra femminile ad essere invitata era un lusso, era un vanto e poi... Sospirai. E poi era bello sgattaiolare via, in un angolo buio, solo noi, lontano dal mondo, sentire le voci concitate in lontananza mentre tutto ciò che importava erano i nostri sospiri. Maledetto bastardo! Finii il bicchiere di champagne all'istante, sperando che lenisse un po' della mia rabbia. Perché diavolo finivo per pensare a lui? Non si meritava nemmeno un briciolo dei miei pensieri, dopo quello che aveva fatto. No, la mia rabbia non scemava col passare del tempo, anzi. Finalmente la festa finì ed Enner mi fece segno di seguirlo. Almeno mi sarei distratta. Entrai così nell'ufficio, mi sedetti, e sorrisi ad Enner. "Di cosa voleva parlarmi?" gentilmente, con una punta di curiosità. |
Respirai profondamente cercando di mantenere la calma, presi l' arma e con un colpo secco e laterale lo tramortii alla nuca, il mio cuore iniziò ad accellerare...aspettai di vedere cadere il militare mentre Hiss prendeva possesso del mezzo..e poi la sua mossa, dovevamo certo liberarci poi dell' uomo.
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Sì, ma non mi sembra che io debba scrivere riguardo un garage vuoto e umido che puzza di ospedale
Comunque lo seguii oltre una porticina di ferro e lungo una scala metallica alquanto scivolosa, tanto che mi aggrappai alle sporgenze che trovavo nel muro. Ma tanto per sapere, quanti chilometri ci sono sotto Questa città? No così per chiedere Arrivammo alla fine in un magazzino, dove Elv si esibì in un tentativo (pietoso, tesoro, non ti offendere) di convincere tre tizi vestiti di nero che fossi sua sorella, ma com'era ovvio non ci erano cascati. Ma possibile che siate tutti uguali?! Maledizione a voi, come vi picchierei... Seriamente, era già la terza volta che sentivo le mani prudere e avevo paura che qualcuno ci sarebbe veramente andato di mezzo, se avesser continuato a fare insinuazioni di questo genere. Non risposi, mi limitai a guardarmi intorno, aspettando di avere informazioni utili. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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