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Il cielo era di un grigio argento, quasi cromato, con pallidi riflessi di un'ametista vaga e bagliori di un cobalto spento.
Le nuvole, alte e lontane, sembravano estranee ed un'indifferente Luna vegetava trai balenii innaturali di quell'inquieto cielo di Dicembre. Ovunque nell'aria volteggiavano petali dai colori infiniti ed i profumi più diversi, ammantando di una straordinaria iride la città e le sue forme. In strada le persone passeggiavano stranite e meravigliate, con i ragazzini tutti impegnati a rincorrere quella nevicata di odorosi coriandoli che il cielo disseminava in ogni dove. “Mio nonno ha detto di restare in casa...” disse piano Elv a Gwen. |
Lui si avvicinò ad Altea dopo che lei ebbe telefonato al suo manager.
“Un'artista” disse “non dovrebbe mai deludere i suoi fans... cos'hai? Sei scossa per cosa?” Fissandola con i suoi occhi chiari. Ma in quel momento lui si voltò a guardare la campagna, tutta ricoperta da un variopinto manto di petali e con l'aria intrisa di infiniti profumi. “Ma che diavolo succede?” Mormorò lui. |
“Sinceramente non so cosa pensare...” disse Debha a Clio.
Intanto Goz e Ylo si guardavano perplessi. “Temo finiremo nei guai...” il secondo. “Mah, queste tre non ci capiscono nulla...” borbottò il primo “... guardale... io le vedrei meglio in un film per adulti, altrochè scienziate e laboratori...” ridacchiando. Ad un tratto la porta si aprì ed entrò uno dei tecnici. “Dottoresse...” disse “... altri robot hanno manifestato comportamenti strani, inconsueti e persino ostili...” “Il Gutalax quindi non è il solo!” Esclamò Ylo. |
Anche il cielo aveva strane sfumature, ogni sfumatura del grigio e quasi del viola, mentre i petali continuavano a volteggiare, colorare e profumare e la Luna ancora si intravedeva.
Guardai Elv e mi appoggiai alla sua spalla. "Allora dovremmo farlo, no?" chiesi piano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Alle sue parole sospirai.."Sei tu che mi sconvolgi...mi sembra non ti interessa nulla di me" alzando gli occhi verdi e sfidandolo con coraggio.
Ma vedendo il suo stupore e le sue parole mi voltai e rimasi pure io sbalordita..."Mah...appunto..che sta succedendo? La tecnologia si sta rivoltando, pure gli animali...e ora pure le stagioni...ti ricordi il profumo di fiori di stanotte?" mi strinsi al suo braccio non ferito.."Siamo in due a vederlo, non siamo impazziti". |
Elv continuava a guardare fuori con quei petali che volteggiavano ovunque.
La tv appariva sempre disturbata ed i telefoni erano quasi inefficaci. Fuori la gente appariva tutta presa da quell'insolito spettacolo che tingeva di infiniti colori la città. Gwen aveva la testa sulla spalla di lui. “Si, forse dovremmo...” disse il ragazzo “... anche se... anche se non credo che dei petali siano pericolosi, no?” |
“O forse è il mondo ad essere impazzito...” disse lui guardando negli occhi Altea.
Poi, con gesto improvviso, la prese fra le braccia e la baciò con passione. Un bacio profondo, caldo, appagante che le tolse il fiato, mentre intorno a loro quella cascata di petali colorava ogni cosa. |
Lo guardai, poi guardai fuori.
Non erano i petali a spaventarmi, o qualsiasi altra cosa. Era la sola idea di uscire lì fuori dopo quella lunga prigionia a spaventarmi. Non sapevo perché, ma era come se ormai queste mura fossero il mio habitat naturale, non più il mondo esterno. Per quanto mi riguardava, potevo anche carbonizzarmi e trasformarmi in un mucchietto di cenere appena messo un piede fuori. Questo era un po' esagerato, ma era il modo in cui mi sentivo al pensiero di uscire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Mi sembra proprio sia impazzito...e.." non ebbi il tempo di finire e mi trovai nelle sue braccia avvolgenti come quel turbinio di petali profumati e le sue labbra, la sua bocca che mi baciava con ardore e passione.
Il Cielo sopra noi poteva pure cascare con gli infiniti colori e bagliori, quel manto di petali poteva avvolgerci come un Incanto...ma nulla ci avrebbe smosso da lì, da quel momento in cui capii che i miei dubbi erano stati solo stupide paure. Mi strinsi forte a lui senza smetterlo di baciarlo, il fiato corto dall' enfasi di quel momento di passione e romanticismo. |
“Tu” disse Elv fissando Gwen “non vuoi uscire? Hai paura?”
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