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Leggendo nei suoi occhi ed ascoltando i suoi sospiri, lui continuò a muovere la mano sotto il vestito di Gwen, toccando con sensualità quel seno sodo.
E più lei sosteneva lo sguardo di lui, come sfida, più quell'uomo misterioso giocava col suo seno. Le dita si muovevano leggere, ma sicure, audaci, virili su quel seno morbido, generando in Gwen un miscuglio di sensazioni, un calore che l'avvampava ovunque, un fremito, brividi infiniti, fino a quando si ritrovò contro il petto di lui, quasi sostenendola alle sue spade. |
Guisgard si presentò al pubblico in sala e rispose brillantemente ad un paio di domande da parte del presentatore.
Poi, finalmente, raggiunse il suo tavolo, dove Curtis gli presentò Gaynor, l'ospite della serata. “Come dimenticarla...” disse sorridendo lui. “Beh, ne hai baciate tante per copione...” ridendo Laiwa. “Beh, è stata un'improvvisazione...” sedendosi Guisgard “... dopotutto non c'era un copione scritto, vero, miss Gaynor?” Fissando la giovane donna. “Ma devo ammettere che lei ha un certo talento.” Facendole l'occhiolino. |
Sembrava quasi che il mio sguardo di sfida servisse da propulsore per le sue carezze virili, sicure, audaci.
Più sostenevo il suo sguardo, più continuava. Era una situazione che aveva un che di ilare, in un certo senso. Ad un certo punto mi sentii completamente adesa al suo corpo e solo in quel momento mi resi conto di come le mie gambe minacciassero di cedere, in preda a quel calore, quel piacere fatto di fremiti e brividi. Mi sforzai affinché quei sospiri non diventassero gemiti, quasi mi infastidisse incrinare quel lussurioso silenzio che invadeva la stanza e strinsi forte un lembo della sua giacca, in preda a quello strano godimento, ma sempre sostenendo il suo sguardo. La tentazione di chiudere gli occhi e abbandonarmi fra le sue braccia col capo sulla sua spalla era forte, ma dovevo resistere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Disturbo...” disse Pavel a Nyoko “... ma ti pare? Non parlerei d'altro... allora, vediamo un po'... sono biondo... capelli appena lunghi... occhi di un castano chiaro... fisico reso asciutto dal lavoro che faccio... tagliare la legna, caricare botti ed altre cose che solitamente si fanno in una fattoria...” guardandola “... beh, che ne pensi? Sono come mi immaginavi?”
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Dopo aver passato qualche minuto a parlare sul palco, Guisgard venne a sedersi con noi. Visto da vicino era addirittura più bello, con un fascino magnetico che doveva attirare le donne come calamite.
"Se dimenticare le attrici baciate per copione è ritenuto normale, credo sia lecito affermare che potrebbe presto dimenticare anche lei, miss Laiwa..." dissi con un sorriso a quella donna, che mi era sempre stata antipatica e che adesso stava decisamente legittimando quel sentimento irrazionale. "Beh, io di certo sono stata presa alla sprovvista, Mr Guisgard... in quanto al talento, mi chiedo se si riferisce alla capacità di improvvisare una scena o al bacio in sé..." risposi sostenendo il suo sguardo. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Rimasi ad ascoltarlo e sarei stata ad ascoltarlo per ore ancora. "Beh..." dissi alla fine della sua descrizione "diciamo proprio di sì" dissi ridendo piano e puntando il viso verso di lui "ma spero sia così, o ne rimarrò delusa quando questa cecità sparirà" dissi scherzosa e felice.
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Era vero.
Più Gwen sosteneva lo sguardo di lui, più quell'uomo senza nome continuava a toccarla, a stringere il suo seno ed a suscitarle quei brividi e quei sospiri, quel calore ovunque che quasi le faceva tremare le gambe. Lei contro quel petto robusto, in grado di sostenerla. Ma nonostante tutto, nonostante l'eccitazione ed il godimento, Gwen continuava a sostenere quello sguardo riflesso sul vetro. Allora, quasi ad accettare quella sfida, l'altra mano di lui arrivò sulla gonna di lei e con gesto naturale alzò la stoffa e scivolò sulle gambe della giovane rossa. |
Laiwa mostrò una smorfia risentita a quelle parole di Gaynor, per poi sorseggiare un po' di champagne.
Guisgard invece rise alla giovane donna. “Oh, miss...” disse bevendo “... mi riferivo ad entrambe le cose... occorre talento per trovarsi nel bel mezzo di una scena pubblicitaria... come, allo stesso modo se non di più, serve talento per baciare così bene... suo marito, o il suo compagno deve essere un uomo molto fortunato...” guardandole le labbra rosse. |
“Tranquilla, non mento sul mio aspetto...” disse divertito Pavel “... chissà...” disse poi guardando Nyoko “... se quando tornerai a vedere, cosa che avverrà presto, lo so... chissà se per allora non sarai tornata a casa tua... in tal caso non potrai accertarti se ho mentito o meno...”
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Ormai non c'era più una fine a quei brividi, quei sospiri, era impossibile arrestarli.
Come le gambe, che opponevano sempre meno resistenza. Ma sentivo il suo petto robusto dietro di me, sapevo che mi avrebbe sostenuta, anche se avessi ceduto. Mi sentivo avvampare ogni secondo di più, soprattutto quando la sua mano sollevò la mia gonna in una carezza e la mia si posizionò sul suo polso, senza stringere, semplicemente poggiandosi, mentre voltavo il capo e incastravo il volto nell'incavo del collo di lui, sentendo il suo profumo e chiudendo gli occhi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi a quelle parole e mi sentivo davvero a mio agio con lui. "Beh... Non ci sono rischi. Non tornerei a casa, neanche pagata. Piuttosto preferisco girovagare per tutto il mondo" dissi con un leggero velo di tristezza "cosa che faccio da già due anni. Studio archeologia e, insieme a mia sorella e ad una compagnia di esperti, siamo andati in Egitto a scoprire alcuni misteri rimasti celati da secoli." dissi sorridendo con entusiasmo. "Infatti ero venuta qui con mia sorella per cercare misteri e ne stavo seguendo uno, prima che..." mi fermai di colpo a quel ricordo. Il trauma era ancora vivo in me e facevo fatica a trattenermi. "Beh... Forse non scoprirò mai quel mistero... Ma almeno ci ho provato" dissi avvolgendomi in un abbraccio.
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"La ringrazio, ma la vera fortunata sono io che non devo spartire le mie labbra con nessuno..." risposi con un largo sorriso "Se non proprio una convinzione, ho la tendenza a pensare che gli uomini siano una categoria utile quando serve cambiare una ruota, oppure spostare mobili in casa e altre faccende dove una donna si stancherebbe troppo..."
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Quella mano, su cui Gwen aveva posato la sua, salì fra le gambe di lei, fino a raggiungere la sua biancheria.
Lei aveva appoggiato la testa contro il collo di lui, chiudendo infine gli occhi. “Sembra” disse pianissimo lui “ti stia arrendendo... devo fermarmi?” sussurrò fra i capelli rossi di lei. |
La mano salì, ancora, strappandomi inevitabilmente un leggero gemito sussurrato.
Alla fine tentai di riaprire gli occhi e li alzai su di lui. Allora resi la mia presa sulla sua mano appena più salda e la allontanai, però lentamente, come se, dopotutto, volessi sentire un ultimo istante la carezza della sua mano calda e virile sulla pelle nuda della gamba, prima che il vestito tornasse a coprirla. "Dunque era questo il tuo obiettivo? Farmi arrendere?" sussurrai pianissimo, un po' ironicamente, mentre con le labbra quasi sfioravo il collo di lui e tenevo ancora la sua mano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Curtis rise a quelle parole di Gaynor, mentre Laiwa continuò con le sue smorfie.
“Arguta osservazione.” Disse il regista. “Beh, allora sono di certo fortunato...” Guisgard fissando con un sorriso Gaynor “... si, decisamente...” bevendo “... visto che non solo ha spartito con me le sue labbra, ma anche un abbraccio...” facendole ancora l'occhiolino. “Il nostro Guisgard” intervenne il produttore “non usa mai controfigure... persino i giochetti di prestigio che il protagonista mostra nel film... su, mostracene uno.” Al divo. “Beh, vediamo se mi riesce anche fuori dal set...” ridendo piano l'attore “... senza la magia del cinema...” prendendo una rosa da quelle che ornavano la tavola “... una rosa ha molti significati, a seconda del colore... questa dai petali blu, nel linguaggio dei fiori, simboleggia il mistero...” fissando Gaynor, per poi accarezzare i suoi capelli chiari con i petali di quella rosa. Chiuse poi il pugno, lo portò alla bocca e ci soffiò sopra. Aprì la mano e la rosa era scomparsa. Tutti risero ed applaudirono. Un attimo dopo arrivarono i camerieri che servirono gli antipasti. All'improvviso Gaynor cominciò a sentire un formicolio e poi un prurito nella scollatura, proprio tra i seni. Istintivamente abbassò lo sguardo e notò due petali blu proprio in mezzo ai suoi seni. http://img.fotocommunity.com/rosa-bl...jpg?width=1000 |
“Parli del mistero” disse Pavel a Nyoko “che ha causato la tua cecità, vero?” Fissandola.
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“Il mio scopo è ben altro, Gwen...” disse lui guardandola negli occhi, con le loro mani strette ancora sotto la gonna di lei “... il mio scopo sono le ore di questa notte...”
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Alle sue parole, il volto mi divenne cupo. "Sì..." dissi stringendomi ancora le spalle. "È proprio vero che la curiosità uccide" dissi con un cenno di umorismo e un sorriso un po' forzato.
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Cercai i suoi occhi con i miei e mi voltai completamente verso di lui, intrecciando la mia mano alla sua e rimanendo sempre vicina al suo collo, per sentire il suo profumo e quasi sfiorarlo con le labbra.
"Ti direi che non mi concedo così facilmente, soprattutto ad un uomo che non conosco e di cui non so nulla, nè le sue fattezze, nè il suo nome e a quel punto tu scapperesti via, come un cervo nella stagione di caccia e di questa serata rimarrebbe solo il ricordo come di qualcosa di strano e particolare che è successo..." risposi, cercando infine i suoi occhi neri, come per cercare lì la risposta, prima che nelle sue parole. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Vorrei chiederti di parlarmene, ma immagino tu non voglia...” disse Pavel a Nyoko, mentre il villaggio era apparso nella brughiera “... ma se un giorno vorrai, sai che ti ascolterò con piacere.” Sorridendole.
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"Diciamo che io non le ho spartite, quanto piuttosto lei se n'è impossessato..." risposi sempre sorridendo a Guisgard.
"Niente controfigure? È da apprezzare per questo... ci vuole una bella dose di coraggio a rischiare di rompersi l'osso del collo..." dissi per poi seguire attentamente i suoi movimenti mentre faceva sparire una rosa durante un piccolo gioco di prestigio. "Ma che bravo! Complimenti, lei è davvero un uomo dalle mille sorprese..." dissi battendo le mani. Mentre i camerieri cominciavano con le prime portate, sentii un prurito tra i seni. Portai la mano al petto per grattarmi e abbassai gli occhi sulla scollatura, per vedere due petali blu tra i seni. Come diavolo avesse fatto Guisgard a farli finire lì era davvero un mistero. Piano, li tolsi e li poggiai sul tavolo. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Lui guardò Gwen negli occhi, con lei che si era completamente voltata verso quell'uomo, stringendo ancora la sua mano.
“Pur di averti stanotte” disse piano “ruberei il nome di chiunque, avendone così uno che tu potresti gridare mentre gemi...” |
Sorrisi alle sue parole. La sua presenza in quel momento mi stava dando forza e serenità "beh... Ero venuta qui in cerca di misteri... Poco dopo essere sbarcata incontrai una persona che mi parlò del mistero più famoso della città, quello della maledizione dei Taddei" dissi rivolgendo lo sguardo verso di lui "incontrai poi un giovane professore che si offrì volentieri di farmi da guida per seguire il mistero e scoprire le verità nascoste, partendo dal primo indizio trovato in un libro sulla maledizione, ovvero una piccola chiesetta che adesso neanche ricordo più come si chiama" dissi con ancora meno resistenza a trattenere le lacrime. "Ero entusiasta, amo le avventure e questa sembra scorrere per il verso giusto, finché non prese una brutta piega..." dissi ricordando tutti gli avvenimenti chiaramente. "Non ho avuto paura, fin quando l'auto del professore non si fermò in mezzo alla brughiera e incontrammo un barone ben vestito con un cane a passeggio. Ci offrì la possibilità di usare il telefono, ma per mancanza di campo dovettimo pernottare lì e, proprio durante la notte..." tremando "accadde tutto in maniera rapida e terrificante..." dissi bloccandomi di colpo al pensiero e sentendomi ancora imprigionata dalla paura e accorgendomi solo dopo di aver iniziato a piangere.
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Le mie mani si poggiarono sul suo petto ben fatto e il mio viso contro il suo collo.
"Dimmi solo perché non posso avere il tuo... Dimmi solo questo, ti prego..." mormorai piano, ormai rassegnata, chiudendo gli occhi con un sospiro. Davvero aveva intenzione di continuare a nascondermi il suo nome? Ma perché? Qual era il suo oscuro segreto? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard con la coda dell'occhio seguì ogni movimento di Gaynor, anche quelli più audaci e naturali in cui si accorse di quei petali, per poi tirarli fuori e poggiarli sul tavolo.
“Miss...” disse piano, allungando una mano verso quei petali blu “... posso prenderli? Un poeta cortese, Bertran de Born, cantava di un magico verziere dentro il quale sbocciavano fiori incantati e capaci di realizzare qualsiasi sogno... io credo che questi petali blu siano stati appena colti da quel verziere...” guardando prima la scollatura di lei, poi i suoi occhi chiari che scintillavano sotto le mille e più luci del galà. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...a3a4631d3e.jpg |
Le due sentinelle si accorsero di Altea e intimarono la donna di fermarsi.
Quando si accorsero che era sola allora fecero aprire il portone d'ingresso. Qui Altea trovò altre sentinelle che la perquisirono. Non essendo armata fu fatta entrare e portata davanti ad una guardia. “Mi è stato detto che lei cerca lavoro...” disse “... sapete che posto è questo? E quanto può essere angosciante lavorare qui? Come prestare servizio all'Inferno...” |
"Mr Guisgard..." risposi a quell'affascinante uomo che mi stava di fronte "Darle questi petali equivarrebbe ad accettare le sue lusinghe... lei ha tutta l'aria del divo bello e carismatico che riesce a far cadere ogni donna ai suoi piedi, ma l'idea di essere una nel mucchio mi piacerebbe quanto baciare un rospo..."
Presi così i due petali e li allontanai da lui, bevendo un sorso di champagne, sempre guardandolo negli occhi. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
“Ehi, calma...” disse Pavel, cercando la mano di Nyoko “... calmati, ora sei al sicuro... nessuno adesso ti farà più del male... promesso...” stringendo la mano di lei.
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“Perchè io porto il nome di un morto, Gwen...” rivelò lui, stringendola a sé e guardandola con i suoi occhi scuri ed inquieti.
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Sentì la mano calda di Pavel stringere la mia e una scossa mi pervase lungo tutto il corpo. Non sapevo cosa fosse ma era piacevole ed arrossì leggermente. "Scusami..." dissi asciugandomi le lacrime col palmo della mano "non sono sempre così, te lo posso assicurare" dissi ridendo piano sotto le lacrime.
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Subito non colsi il significato delle sue parole, ma mentre abbassavo lo sguardo, mi bloccai e lentamente lo alzai di nuovo.
Eccola. Eccola la verità che aspettavo da quando ero arrivata. Mi aveva colpita come un fulmine a ciel sereno, tanto che mi accorsi solo dopo qualche secondo che mi stringeva a sè, frastornata com'ero. Le mie labbra non articolavano alcun suono, non avevano il coraggio di parlare, di dar voce a quella che era la realtà nuda e cruda dei fatti, oggettiva e inoppugnabile. "Ma... Perché? Perché tu? Io... Io non capisco..." farfugliai "Elv..." sussurrai pianissimo, finalmente, alleggerendo il mio cuore come da un peso, mentre sfioravo appena con le mani il suo viso dove esso era libero dalla maschera, poi il suo collo dolcemente e poi lo abbracciai, stringendolo e nascondendo il viso. Perché lui aveva il suo nome, i suoi occhi, il suo modo di fare? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise e sorseggiò un po' di champagne.
“Una del mucchio...” disse ripensando alle parole di lei “... beh, magari un farfallone, un Don Giovanni, un divo bello e carismatico con la passione della conquista non è poi così diverso dal rospo delle favole... e magari il bacio di una principessa può rompere l'incanto e trasformarlo in un uomo migliore...” guardandola negli occhi “... lei crede alle favole, miss? Molte di esse cominciano con un fiore, soprattutto quelle orientali... rimetta questi petali dov'erano... magari riuscirò a fare un altro trucco di magia... dopotutto anche l'Amore, secondo Ovidio, è frutto di magia...” fissandola in modo enigmatico. |
Mi perquisirono con dovizia. .sentivo le mani toccare ogni parte di me ma io armi non ne avevo..e nemmeno un piano per ora.
"Certo" risposi freddamente "Questo non è un posto allegro ma proprio per questo ho pensato si poteva trovare lavoro...io sono qui solo per guadagnarmi il pane giornaliero" falsamente ma almeno ora ero qui dentro. Le parole dei militari però mi ponevano perplessità. ."So questo è un carcere dove si trovano i peggiori elementi ma perché è poi così orribile, vorrei conoscere il posto dove lavorero' " risoluta. |
Guardai Guisgard fisso negli occhi, per poi aprirmi in un sorriso.
"Mi perdoni se userò un aggettivo che in genere si rivolge alle donne, ma mi creda che non ne trovo un altro più adatto... lei è incantevole, nel senso più letterale del termine, ma con me non attacca. Non sono tipo da farsi abbindolare con parole poetiche e disarmanti, anche se a pronunciarle è il divo più famoso ed affascinante del cinema... ed in ogni caso, non credo molto nei cambiamenti degli uomini... il rospo che si trasforma in principe è solo una favola..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Arrivammo alla centrale, e i poliziotti portarono Icarius in cella.
Restai accanto a lui fino all'ultimo istante, sulla porta. Avrei voluto seguirlo e dirgli la verità, anche se avevo il terrore di spaventarlo. Così pensai di intercettare informazioni, stando fuori dalla cella. L'unica cosa che mi concessi, fu una carezza leggera sulla sua mano, prima che chiudessero la porta. Intanto cercai di capire che cosa stesse succedendo. Perché ormai era chiaro che c'era qualcosa di molto losco sotto la manipolazione della mente di Icarius. Nascondevano qualcosa, ma cosa? Dovevo scoprilo. |
“Voglio sperarlo.” Disse sorridendo Pavel. “Infatti sei molto più carina quando sorridi.” Accarezzando il viso di Nyoko e con un dito toglierle via una lacrima. “Ehi, guarda!” Esclamò. “Oh, scusa, dimenticavo che tu non...” guardandola “... comunque... siamo nel cuore della brughiera, presso una vecchia masseria in disuso... qui c'è un pozzo, semicoperto da sterpaglia... qualcuno però dice che quel pozzo è magico... basta lanciarci dentro una moneta ed esprimere poi un desiderio... che dici, proviamo?” Fermando l'auto davanti alla masseria abbandonata.
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Lui respinse Gwen e si allontanò.
“Elv...” disse voltandosi verso i libri “... immagino si chiamasse così... beh, qui di fantasmi ce ne sono già troppi, non ci voglio anche i tuoi...” la fissò negli occhi “... liberatene o sarà io a farlo... troverò il modo di uccidere il suo ricordo...” |
Alle sue parole arrossì e un sorriso mi si stampò sul volto "grazie" dissi al complimento. Poi risi appena quando mi disse di guardare e poi mi spiegò cosa ci fosse lì dov'eravamo. "Chissà se funziona?" dissi alle sue parole. Poi la sua domanda ed io sorrisi "ci sto" dissi sorridendo entusiasta.
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“Portatela dal direttore...” disse una delle guardia ad altre due “... sarà lui a decidere.”
Così Altea fu condotta dal direttore del carcere. La fecero entrare in un ufficio arredato con una scrivania abbastanza in ordine, con un certo gusto e diversi quadri d'arte moderna alle pareti. La donna vide così il direttore. Si trattava di un uomo di bell'aspetto, prestante e vestito con sobria eleganza. “Prego...” l'uomo alla nuova venuta “... sono Raputin, il direttore di questo istituto di pena.” Dandole la mano. http://4.bp.blogspot.com/-1nv4N0HjhB...ersace-4-1.jpg |
Mi respinse ed io non capii.
Rimasi sconvolta e a bocca aperta al suo discorso. Ma che voleva dire? Ero sempre più confusa, non capivo, sentivo quella tristezza latente sempre pronta a balzare fuori e ingoiarmi, impedendomi di pensare lucidamente, di trovare una ragione ed un motivo a tutto quello. Mi appoggiai alla finestra alle mie spalle, fissando il pavimento con gli occhi umidi, senza parlare, perché semplicemente non sapevo proprio cosa dire, era come una specie di labirinto, da cui non si riesce ad uscire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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