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Niente da fare, non l' avevo convinta.
Stavo uscendo per andare nella chiesa quando incontrai un uomo che si presentò come un giornalista.."Piacere signor Tanzil, mi dica, c' è qualcosa io posso fare per lei?" stupita. |
Gwen ed Elv si spogliarono a vicenda, piano, liberandosi di ogni indumento, fino a restare completamente nudi l'una fra le braccia dell'altro.
Carezze, baci, sospiri, sguardi. Cominciarono a scoprirsi, a conoscere, giocando l'uno col corpo dell'altra. Si ritrovarono così stesi ed abbracciati ancora, baciandosi senza sosta. Mano nella mano entrarono insieme, in punta di piedi, nel mondo dell'Amore, fra sussurri e gemiti. Mano nella mano si unirono e si amarono. Mano nella mano raggiunsero il piacere insieme e senza lasciarsi mai si addormentarono l'una sul petto dell'altro. |
“Diciamo che possiamo fare ciascuno qualcosa per l'altro.” Disse sorridendo Tazil ad Altea. “Le va un caffè al bar? E' appena fuori dall'androne del teatro. Così potremo parlare liberamente.”
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"Si la ringrazio" sorridendo ma andando cauta, non volevo correre rischi e soprattutto non volevo perdere Hiss, mai e poi mai.
Comunque seguii il giornalista, forse voleva fare una intervista su questi provini. |
Fu bellissimo quando rimanemmo nudi entrambi, coi nostri corpi e la nostra pelle a contatto.
Era quanto di più sublime potesse esistere. Non avevo parole per descrivere le sensazioni e le emozioni che scoprii insieme a lui durante quella notte. Una più travolgente dell'altra, viaggiavo in terre e per mari a me completamente sconosciuti, ma che adesso stavo sondando con desiderio, guidata da lui, mano nella mano, fino ad addormentarci serenamente. Scoprii anche lati di me stessa che non avevo mai conosciuto e che ora non sarei più riuscita ad ignorare. Scoprii il mio corpo che amava, le mie mani che scoprivano ed un suono diverso, più melodioso, della mia voce che gemeva a quell'amore. Ora ero un'altra, ero diversa, ero la metà di un intero, eravamo insieme, eravamo indivisibili. |
Altea e Tanzil raggiunsero il bar e si sedettero per bere un caffè.
“Adoro il caffè brasiliano...” disse lui versandoci dentro un paio di bustine di zucchero “... ha un retrogusto amarognolo che fa contrasto col dolce del cacao al latte... e poi amo il cocco.” Bevendo. “Ma venendo a noi... dunque... le devo confessare di aver mentito... oh, una piccola bugia a fin di bene, nulla di allarmante naturalmente... in realtà sono un manager sempre in cerca di talento... ho anche l'occhio lungo e credo di capire che lei ne ha di talento... ma ahimè, non riuscirà mai a superare quel provino.” Annuendo dispiaciuto. |
"Si ha ragione, il caffè brasiliano è ottimo...ah, pure lei ama il cocco" sorridendo leggermente.
Ad un tratto Tanzil confessò di essere un manager e rimasi sorpresa dalle sue parole.."Ah, e perché non supererò quel provino? Dove sta lo sbaglio o l' imbroglio?" sorseggiando finalmente un caldo caffè aromatizzato, da tanto lo desideravo. |
Dormirono appagati e soddisfatti per alcune ore, fino a quando Gwen si svegliò lentamente.
Trovò gli occhi scuri di Elv a guardarla, con la sua mano fra i capelli rossi di lei. “Sei bellissima mentre dormi...” disse in un sussurro lui. |
“Nessun imbroglio.” Disse Tanzil ad Altea. “Si è praticamente scavata la fossa da sola con quell'atteggiamento inopportuno e mi permetta un po' sciocco sul palco. I registi detestano le idiozie. Il mondo della celluloide ama il finto, l'irrazionale ed il fantastico. Non c'è spazio per altro, inutilità comprese. Mi perdoni ma la mia professionalità mi impone di essere schietto. E poi rifiutare scene di nudo oggi è come un calciatore che annuncia di non voler fare gol. Il pubblico vuole la bellezza in ogni sua forma. Lei è molto affascinante e non può privare il suo potenziale pubblico delle sue grazie. Mi creda, domani sarà scartata e troveranno un'attricetta qualsiasi a cui far interpretare la regina di Serenica. A lei occorre un manager, di quelli in gamba.” Dandole il suo biglietto da visita. “Come vede sotto il mio nome sul biglietto vi sono diverse star con cui ho lavorato. Testimonianza del mio lavoro e dei miei successi.”
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Mi svegliai e stavo incredibilmente bene.
Avevo dormito splendidamente per la prima volta nella mia vita ed ora mi sentivo come rinnovata. Sentivo ancora quel piacere avvolgermi completamente. Vidi i suoi occhi già aperti e svegli guardarmi, mentre la sua mano affondava fra i miei capelli. Sorrisi e allungai il collo. "Tu invece lo sei sempre..." dissi piano, baciandolo. |
Ascoltai le sue parole.."Il fatto è che non sono una attrice e odio la mediocrità...che noia sarebbe essere uguali a tutti, non essere se stessi per compiacere a dei registi...un attore deve essere bravo a recitare, il carattere è relativo...comunque mi faccia vedere il suo biglietto da visita e i nomi degli attori" leggendo curiosamente, mi chiesi se pure Hiss era sceso a compromessi per diventare famoso ma non era il tipo.
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Un dolce bacio sancì il loro risveglio.
Erano ancora nudi, stavolta coperti dalle lenzuola. Restarono abbracciati ancora un po', poi qualcuno bussò alla loro porta. “La porta...” disse Elv a Gwen “... chi sarà?” |
Restare lì, abbracciati stretti, in silenzio, fra le lenzuola, non aveva prezzo.
Era il posto più bello dove stare, dopo le sue braccia, naturalmente. Ad un tratto bussarono ed io sbuffai. "Sì?" alla porta. |
Tanzil rise.
“Vede, se si riferisce alle scene di nudo, beh, quelle fanno la differenza.” Disse ad Altea. “Qualsiasi attricetta saprebbe spogliarsi davanti alla telecamera. Ma per girare una scena di nudo occorre classe, eleganza, stile. Solo le vere dive sanno spogliarsi senza risultare volgari. E poi la recitazione non si esaurisce sulle scene di nudo. Io credo che le occorra una guida. Un vero manager che curi i suoi interessi.” Sul biglietto da visita c'erano nomi di attori molto importanti per l'epoca. |
"Sono Chef..." disse una voce distinta da fuori la camera "... volevo informarvi che la cena sarà servita fra pochi minuti, signori." A Gwen e ad Elv.
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Lo guardai negli occhi.."Voglio crederle..perché io miro ad una cosa...la fama e...Hiss" ridendo e finendo il caffè per appoggiarmi sul divanetto.."Ho bisogno di un alloggio...mi farà incontrare Hiss, voglio cenare con lui stanotte, così....potrò calarmi meglio nella parte" e sapere se era quel Hiss.
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Era un certoChef, che ci informava della cena.
"Oh, arriviamo! Grazie!" dissi allora. "Mi sa che dobbiamo andare..." dissi piano ad Elv. |
“Hiss...” disse Tanzil “... l'attore? Naa...” scuotendo il capo “... è troppo famoso e non accetterebbe mai di incontrare una sconosciuta. Prima di volare bisogna imparare a camminare e poi a correre. Per si concentri sul provino, su come riprenderlo e non farsi far fuori domani. Per l'alloggio posso invece aiutarla...”
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Era troppo famoso....avevo capito bene, oh gioia mia...aspetta che ti abbia tra le mani e ti farò vedere come ti tratterà la tua Altea, mi dovrai supplicare solo per sfiorarmi la mano...Agente CR9 via quel pensiero..ricevuto.
"Eh si, dubito pure io questo Hiss sia così famoso da perdersi con una come me...si mi aiuti pure con l' alloggio" sorridendo poiché avevo bisogno di vivere pure in questo posto ed era meglio approffittare. |
Elv annuì a Gwen, si rivestirono e scesero al pianterreno, dove trovarono una tavola ricca ed imbandita.
In piedi davanti alla finestra c'era il loro misterioso Anfitrione. “Buon appetito.” Disse Giordanus Brunos. “Lei non ci fa compagnia?” Chiese Elv. “Fatal fu il pasto per Atreo.” Col suo tono solenne. “Figli ed onor, principi e sogni mangiammo, consumando gli uni e gli altri... e con essi il nostro onore.” |
“A casa mia ho una stanza libera.” Disse Tanzil ad Altea. “Potrà restare fino a quando vorrà, senza problemi. Domani torneremo qui e cercheremo di incontrare il regista.” Pagando il conto.
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Ci rivestimmo e scendemmo giù.
Giordanus era in piedi vicino ad una finestra e faticai a comprendere ciò che disse in risposta alla domanda. Alzai appena le sopracciglia ad Elv e mi sedetti senza aggiungere nulla. Probabilmente saremmo andati via senza che io fossi riuscita a capire ciò di cui parlava. |
Giordanus Brunos citava in continuazione opere classiche e questo costituiva i suoi discorsi, così imbevuti di cultura.
“Ho già mangiato.” Disse ai due giovani. Così Elv sorrise a Gwen e cominciò a mangiare. |
Alzai le spalle ancora poco convinta ed iniziammo a mangiare.
"Da quanto vivete così?" chiesi ad un certo punto. |
"Grazie per la ospitalità" alzandomi e sistemandomi i capelli.. Certo che questa tinta nera reggeva visto ero bionda e mi ero camuffata.
Uscimmo e chiesi al manager "Ma mi parli di questo Hiss.. Film fatti...e vita privata" sottolineai le ultime parole.. "Ho pure bisogno di nuovi vestiti.. Ne ha?" sorridendo. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
“Da abbastanza per odiare per questo luogo.” Disse lui a Gwen. “Ma veniamo a noi...” fissando lei ed Elv “... ho un compito da affidarvi... voglio inserirvi nell'unica cosa che funziona in questo nostro bigotto mondo... la stampa.”
“Ossia?” Elv. “Vi farò entrare in un giornale.” Lui. “Il solo non al servizio del regime. Vi farò entrare ne L'Unità Nuova.” |
“A casa ho varie riviste che parlano dei divi del momento” disse Tanzil ad Altea “e potrà leggere anche di Hiss, visto le piace tanto.” Salendo entrambi nell'auto di lui. “Per i vestiti ho qualcosa nell'armadio, lasciato da qualche iniziativa di beneficenza.”
Arrivarono a casa sua, una villetta lungo un bel viale alberato. Lui diede una camera ad Altea. “Ordino una pizza o preferisce mangiare cinese?” Chiese a lei. |
Un compito?
Oh! E che cosa? Lo ascoltai curiosa e alla sua risposta mi concentrai un attimo per fare mente locale. Giornale... Ah! Sì! Anche ad Olion ne avevamo uno, ci teneva aggiornati sui fatti della contea. "Oh... E dunque, una volta lì, cosa dovremmo fare?" ora molto curiosa. |
“Collaborare alla ricerca della verità.” Disse lui a Gwen. “Quel giornale è il solo a non servire il regime, a non fare propaganda alla Chiesa ed a non infossare la realtà. Inoltre potrete accedere a notizie in anteprima e poi le comunicherete a me.”
“Ma come faremo a farci assumere?” Elv. “Noi non sappiamo un accidente di giornalismo!” “Ho già fatto tutto io.” Lui. “Ho fatto risultare che siete due giovani laureandi vincitori di due borse di studio in giornalismo. Vi assumeranno come stagisti.” |
Ancora la verità.
Ora era più facile avendo visto quelle cose, ma sembrava ancora un concetto troppo vago, aleatorio e dai contorni troppo sfumati, inafferrabili. Non capii alcun riferimento fra quelli che fece, non sapevo cosa fosse un laureando o una borsa di studio, ma se dovevamo tenere gli occhi aperti e captare informazioni, lo avremmo fatto. "Potete contare su di noi" dissi, poi guardai Elv. |
Elv guardò Gwen e poi annuì all'uomo mascherato.
“Bene, ragazzi.” Disse questi. “So che non mi deluderete. Un giorno l'umanità vi sarà grata.” E li lasciò finire la loro cena. |
Dopo quelle parole quasi epiche, ci lasciò.
"Niente meno..." commentai, incredula "Forse avevo ragione, prima..." sarcasticamente. |
“Si, cioè...” disse Elv a Gwen “... ragione su cosa?” Finendo di mangiare.
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"Che forse noi possiamo davvero impedire che tutto ciò che abbiamo visto accada..." risposi.
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"Si, credo di si..." disse Elv annuendo a Gwen "... dobbiamo fare il possibile." Alzando il bicchiere. "Brindiamo alla verità... salute!"
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Sorrisi prendendo il bicchiere.
"alla salute!" Ne mandai giù un sorso, per fortuna non troppo abbondante, poi il viso si contrasse in una smorfia. "Quello di Olion non era così forte! Accidenti!" mormorai, ancora in quella smorfia, allontanando da me il bicchiere. |
Elv scoppiò a ridere.
"Vacci piano o ti ritroverai con una bella sbronza." Disse divertito a Gwen. "Non voglio passare come quello che fa ubriacare giovani ragazze per poi divertirsi con loro." Facendole l'occhiolino. |
Oh, di certo non avevo intenzione di riprovarci, per l'amor del Cielo!
Ridacchiai alle sue parole e gli presi la mano, mentre finivo di mangiare. |
Elv strinse la mano di Gwen e finirono di cenare.
Lui poi la portò in giro per quel grosso palazzo, pieno di corridoi chiaroscuri e scalinate a chiocciola. Uscirono nel giardino, dove l'aria fresca della sera ammantava in una leggera foschia con poche stelle che brillavano nel cielo scuro. Qualche grillo trillava fra gli alberi. I due giovani passeggiarono mano nella mano, fino a quando la stella del Nord sorse a scintillare solitaria. "Si dice che un bacio in una simile sera sia magico..." disse "... non so... vuoi rischiare e darmene uno?" Sorridendole. |
Alla fine della cena, vagammo per il palazzo e poi uscimmo in giardino.
Tutto era avvolto dalla foschia, come lunghi veli di tulle e i grilli avevano già iniziato il loro canto notturno e in cielo poche stelle brillavano. Ma, ad un tratto, la Stella del Nord fece capolino. Lo guardai e risi. Poi presi le sue mani, mi avvicinai a lui e lo baciai. |
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