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"Lady Perry!... Sono contento che vi abbiano liberato... volete tornare a Camelot da vostro figlio e poi sparire? Non chiederò cosa vi spinge ad allontanarvi dai vostri amici e non vi posso promettere nulla, ma farò il possibile per salvare tutti noi da questo castello. Di questo potete esserne certa."
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"Ma che ....cosa sta succendendo? Chi siete voi? O meglio: COSA siete voi? Non andatevene: aspettate vi prego! Ditemi come posso fare a cercare i nomi dei tre cavalieri! Dove e che cosa devo cercare!" la disperazione stava avendo il sopravvento. Non capivo COME avrei potuto assolvere a questo compito. Quei cavalieri erano o non erano "i cattivi"? Cercare i loro nomi?...forse...erano delle anime in pena...forse era stati anche loro colpiti dal doloroso amore e ora vagavano seminando l'unica cosa che possedevano....se riuscissi a risalire ai loro nomi sarei in grado di capire la loro storia e il perchè delle loro azioni e quindi aiutarli...
Uscii dalla stanza e corsi lungo il corridoio. Rammentavo le parole del siniscalco che mi sollecitava a non percorrere i cunicoli e i corridoi del castello in quanto erano intrecci di labirinto. Ma non potevo fermarmi. Giunsi alla fine di uno stretto corridoio e le uniche due vie erano: una porta davanti a me o tornare indietro. Scelsi di aprire la porta. |
Sorrisi a Polgara...ora era piu' tranquilla, guardai Guisgard....questa volta l'aveva scampata bella, riposarsi gli avrebbe fatto riprendere le forze......decisi cosi' di andare a cercare llamrei , rientrai cosi' nel castello e stavo per dirigermi verso le stanze, quando avverti' un alito di vita, un pianto flebile, mi voltai piu' volte ma non riuscivo a compendere da dove provenisse, quando riuscii a vedere sulla mia destra, delle scale che portavano probabilmente nei sotterranei, erano buie e man mano si scendeva l'odore diventava insopportabile, l'umidita' e il chiuso facevano di quel posto un luogo penitenza e dolore.
Seguii cosi' il lieve lamento sino a quando non mi ritrovai davanti ad una cella, le cui sbarre, sembravano liquefatte.....appena vi entrai ci fu' il silenzio, i miei occhi intanto si erano abituati alla poca luce che filtrava da una piccola fessura in alto sul muro....e vidi una donna, il cui volto non era visibile poiche' coperto da una maschera di non fini fattezze, era accovacciata e il vestito lievemente alzato sulle caviglie lasciava intravedere delle cavigliere in ferro ma le catene erano state spezzate.....era disumano...<< Milady perche' siete rinchiusa in questo posto , c'era qualcun'altro con voi che e' stato aiutato ad uscire, ma voi siete libera...perche' non siete uscita da qui....>>.... |
Hastatus aveva appena terminato di gridare la sua determinazione, quando dalla nebbia si udì una forte e grottesca risata.
"Sir Hastatus, ci incontreremo presto. E non verrò da solo... condurrò madonna Morte con me. Per voi!" E di nuovo quella innaturale voce si abbandonò ad una assurda risata. Intanto, Llamrei aveva aperto quella misteriosa porta, trovandosi così in una vasta e vecchia stanza, ricolma di libri. Ce ne erano tantissimi, da scoraggiare chiunque ne cercasse uno in particolare. Ad un tratto il suo sguardo si posò su un vecchio testo, abbellito da disegni e da ricami d' oro. Il titolo del testo era "La Giostra dei Cavalieri di Amore". Nel frattempo, Elisabeth era scesa nei sotterranei ed aveva incontrato quella misteriosa donna mascherata. "Mi hanno rinchiuso qui..." disse la donna ad Elisabeth "... ma io non posso odiare i miei carcerieri. Odiare il proprio sangue è peccato. Ma non sarà un lungo tormento... i tre Cavalieri presto torneranno e moriremo tutti!" E si abbandonò ad una inquietante risata. |
Nel frattempo, Guisgard aveva ripreso conoscenza ed aveva riconosciuto accanto al letto Polgara e Cavaliere25.
Il sogno era stato inquietante, ma ora era lucido e la ferita ormai gli dava un dolore sopportabile. "Credo di aver dormito un pò troppo..." disse massaggiandosi la testa "... ehi, sai che ultimamente stai frequentando un pò troppo i miei sogni?" Aggiunse poi divertito, rivolgendosi a Polgara. http://static.guim.co.uk/sys-images/...kingdom003.jpg |
Che tutti prima o poi dovevamo morire, credo che e' l'unica certezza di cui potevo essere certa.....ma a tempo debito....<< Chi vi ha rinchiuso qui, non voleva uccidervi, peggio voleva annientare la vostra anima, la morte puo' essere una liberazione, ma a voi e' toccata la pena peggiore.....vivere ed attendere la morte. Anche se noto che il vostro sarcasmo non ha perso tono. Bene siccome non avete catene, e la vostra maschera non ho idea di cosa celi...e visto che ne' io, ne' le persone che sono state amabilmente invitate in questo posto dimenticato da Dio e dagli uomini, vogliamo morire, desidero che voi saite piu' chiara...anzi credo che dovremmo uscire da questo posto, e vedere di fare qualcosa per evitare che Madonna Morte ritorni a casa con le mani piene....>>......era un lerciume quel posto, chiunque l'aveva rinchiusa in quel posto.....al posto del cuore, aveva la dura pietra di quelle prigioni......li' sembrava che il sole non avesse mai riscaldato quelle pietre....
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vidi Guisgard che si era un po ripreso e gli dissi: amico mio è un piacere vedere che vi siete ripreso ero in pensiero per te, ti abbiamo portato io e Polgara nella tua stanza aggiunsi siamo stati tutto il tempo qui accanto a te ed ora siamo felici di vedere che state bene.
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La polvere mi pizzicava il naso. "Quanto ben di Dio vi era racchiuso in questa stanza!"
Da piccola, ricordo, trascorrevo intere ore nella biblioteca. Mi piaceva guardare i singoli dorsi dei codici, scrutare se vi erano delle imperfezioni nelle cuciture che difficilmente trovavo in quanto erano stati rilegati da sapienti mani dotate di un'arte di inestimabile valore. Mi piaceva guardare in controluce di una candela le forme delle eventuali filigrane. Già...la filigrana! Perchè non ci avevo pensato prima? Presi il libro che più colpì i miei occhi: La giostra dei Cavalieri d'Amore! Bellissimo: le miniature erano di una perfezione strabiliante. Riccamente decorato. Iniziari a leggere l'incipit: "Tre erano i cavalieri, prodi e valorosi. Nel loro cuore regnava l'Amore Nella loro mente regnava l'ardore. Ma un giorno funesto entrò nel loro destino un malvagio gioco che cambiò il loro cammino. Seppur temere li dovrai non disperare, mio amico lettore, che se nel loro cuore entrerai l'Amore vi troverai. Come? mi sovvien la tua domanda. "Come" lo cercherai tra la vita dei tre cavalieri tre colori tre destini Il cavaliere Rosso rappresenta la violenza Il cavaliere Verde l'illusione Il cavaliere Bianco l'irrazionalità Cerca i loro nomi, cerca i loro destini ma bada: non andar lontano. Essi sono molto vicini" Guardai in controluce il foglio e vidi la filigrana: rimasi basita! La filigrana era l'albero della vita che il mio Shawn portava disegnato sul torso!!!! Chiusi il libro. Me lo infiali sotto lo scaldacuore. Uscii dalla stanza mi avviai verso il corridoio da dove ero partita. Dovevo cercare qualcuno che mi potesse aiutare e soprattutto di cui mi potessi fidare |
La risata mi gelò il sangue nelle vene... oppure era quella nebbia umida.
Ormai il guanto era stato lanciato, non potevo tirarmi indietro, e poi avevo anche promesso a lady Perry che avrei fatto di tutto per salvare tutti noi da questa brutta storia. "Vedremo se sarà la mia ora." dissi tra me e me. Quindi restai in attesa del cavaliere rosso, la mia armatura e le mie armi erano pronte, e anche se li fuori faceva freddo, non volevo rientrare... avevo bisogno di calmarmi perché sapevo che la rabbia poteva prendere decisioni errate... e non mi era permesso sbagliare nel prossimo combattimento. |
"Bene mi fa piacere Guisgard, vedo che sei tornato pienamente in te" gli risposi con una smorfia. "Tieni bevi questo, è un ricostituente che ti aiuterà a riprenderti" gli allungai una coppa di vino rosso in cui avevo fatto sciogliere un po' di salvia, tiglio e altre erbe disinfiammanti.
"Ora che noto con piacere che il mio compito qui è finito ti lascio in compagnia del tuo fidato scudiero" e gli accarezzai il ciuffo ribelle. "Mi raccomando cavaliere25, badate che Messer testa calda qui riposi a sufficienza mentre io sono lontana" e detto ciò chiusi la porta alle mie spalle e mi diressi alla ricerca delle cucine. Avevo consumato troppa energia e visto che non potevo concedermi una bella e serena dormita almeno un po' di cibo e un attimo di serenità meditativa mi avrebbero ricaricato. Certo sempre che nessun mostro decidesse di balzare fuori da una delle infinite stanze di questo malefico castello. |
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