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Ma mentre Eilonwy ripensava a quei misteriosi sogni e a quel cavaliere, qualcosa turbò la platea dove lei, con la zia, si trovava per assistere al palio.
Davanti ad uno dei padiglioni qualcuno urlava e sbraitava, mentre un cavallo nitriva forte. “Ma...” disse sua zia “... cosa starà succedendo laggiù?” In quel momento ritornò Lyos. “Cosa accade davanti a quel padiglione, Lyos?” Chiese la zia al ragazzo. |
“Forse non abbiamo altra scelta...” disse Guisgard a Talia.
“Ser Carlo sarà lieto di rivedervi, mio signore...” fece il vecchio “... certo, sorpreso ed incredulo, ma felice... come non mai!” Guisgard annuì. “Prendete i miei cavalli, mio signore.” Eccitato il vecchio. “Uno per voi e uno per la vostra dama. Li sellerò in un momento!” E corse verso la stalla. Ritorno poco dopo, con due cavalli pronti. “Prendete questo...” dando loro un corno “... lo suonerete per annunciarvi una volta arrivati.” Guisgard e Talia allora lasciarono quella casa per risalire il colle e raggiungere il castello di Carlo di Monsperon. Era questa una costruzione imponente, con ampie torri merlate, mura alte e spesse, con bastioni e muri a scarpa che reggevano la terra di riporto spostata per le antiche fondamenta. Giunti davanti al portone, Guisgard suonò il corno datogli dal vecchio. “Sembra di essere in un film in costume...” mormorò poi guardando Talia. Ma proprio in quel momento qualcuno si affacciò dalle mura. “Cosa cercate?” Chiese. “Vogliamo parlare con Carlo di Monsperon.” Rispose Guisgard. “Ser Carlo di Monsperon.” Fece l'uomo dalle mura. “Si, certo...” annuì Guisgard “... qui devono essere tutti molto sensibili a questo pittoresco protocollo...” a voce bassa verso Talia. “Milord comunque non incontra nessuno oggi.” “Ma è una cosa importante.” “Tornate fra un mese.” “No, non ci muoveremo da qui fino a quando non ci riceverà!” Deciso Guisgard. “Mostrategli questa!” Tirando fuori da una tasca la lettera trovata nel Codex Nolhiano, avvolgendola poi attorno ad un sasso e tirandola verso le mura. L'uomo sulle mura la raccolse e rientrò. Dopo un po' il portone del castello cominciò ad aprirsi. |
"Lyos? Che è successo?" chiese Eilonwy.
Ma che cosa stava accadendo? Chi stava urlando in questo modo? La giovane si face strada tra gli spettatori per andare a vedere cosa stava succedendo. Ahimè, la curiosità, insieme all'orgoglio, era un suo grande difetto. |
Ricambiai lo sguardo di Masan e tolsi la mano dalla sua spalla, nel vedere la sua reazione.
Lo osservai andare via, senza dire una parola: i suoi occhi avevano parlato per lui. Sospirai, probabilmente era meglio così, era meglio che ce l'avesse con me. Mi voltai verso la donna e sorrisi. Era davvero bellissima, nonostante l'età. Alle parole di Oriana, mi inchinai rispettosamente. Ascoltai con trepidazione il discorso tra le due donne. Ciò che mi colpì più di tutti fu l'espressione della nobile dama, così malinconica, austera eppure regale. Le sue ultime parole stupirono anche me. Ma pensai che infondo aveva ragione. "Perdonate, Mia signora..." Dissi piano, rivolta a lady Beatrice "...è bene che sappiate tutto..". Così, raccontai ancora una volta di come il biglietto giunse fino a me, dell'importanza che gli diedi e che continuavo a dargli, dell'ocarina, della festa al castello. Non tralasciai alcun dettaglio. Ma non nominai Lady Pia né padre Roberto. "Ora che abbiamo la certezza che non si tratta di uno scherzo né di una trappola, che cosa possiamo fare?" Dissi piano, rivolta alle due donne, ma anche a me stessa "Voi credete che vi sia qualcosa che possiamo fare per aiutare Sua Maestà? Per lo meno sappiamo dove si trova...". |
Le cose non vanno mai per come si pensa o per come si decide che vadino....le cose accadono, e per quanta foga una persona ci metta nel bene o nel male esse accadono in un tempo inferiore ad un battito di ciglia.......stesso tempo perché accadesse quel passaggio che si trasformo' in pensiero e movimento nella mente di Solder....Gem...mi aveva letteralmente fatto da parte e tra le sue parole intercalo' uno sparo..........cosa si prova.......sbalordimento ?....paura ?........voglia di reagire e di scagliarsi contro chi ha sparato.....o la priorità nel soccorrere ....per quanto Solder continuava a ripetere, io ero uno scienziato......ma un medico..un chirurgo.......potevo imbastirle un abito male che andava....ma non potevo darle una spiegazione a ciò che era successo....e peggio ancora..non potevo riportarla a casa........corsi verso Gem" A me interessa poco delle tue stramaledette minacce, da stupida poi.....sono un medico e non vivo per studiare passaggi da una parte all'altra del tempo...e poi perdonami tu come hai fatto a trovarti qui, se lo sai dimmelo..perché appena mi rendo conto di cosa gli hai fatto giro che non ho bisogno della pistola per mandarti all'altro mondo e su questo ci puoi stare certa....." la pallottola gli aveva sfiorato la spalla......quindi il bossolo era da qualche parte e Gem....aveva solo una bella ferita......mi tolsi la giacca e la camicia...rimettendomi la giacca e chiudendola......gli misi la camicia sulla ferita.....e rimettendogli apposto la parte di sopra della tuta..." Cerca di tenerla ferma con la mano Gem....che ora io e la signora cercheremo il modo di disinfettarla........anche perché......se ti ammazza.......dovrà ammazzare anche me e lei morirà nel 1513.......sareste così gentile da chiamare qualcuno per avere pezze pulite bollite nell'aglio....?..."......
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Prima di entrare in carrozza alzai lo sguardo verso la torre dove probabilmente vi era il prigioniero e dissi a voce alta sperando mi sentisse.."Bene..sono certa ci divertiremo..e mi divertirò anche per chi purtroppo...non può vedere tale bello spettacolo".
Salimmo in carozza e partimmo ma notai che non vi era Daiz..."Scusate ma dove si trova...mio marito?" |
“D'accordo...” disse Solder ad Elisabeth “... ma bada che poi dovrai trovare il modo di farci tornare tutti a casa... oppure ucciderò prima lui e poi te...” chiamò allora i servi di lady Oriana e questi subito portarono in casa Gem.
Lo misero a letto e diedero ad Elisabeth tutto l'occorrente per medicarlo. Solder invece attese fuori dalla stanza, in attesa che Elisabeth uscisse. |
“Si trova nel castello di Yrko di Bumin allora...” disse lady Beatrice a Clio “... e forse davvero è come se fosse morto...”
“Perchè, mia signora?” Chiese Oriana. “Perchè quel castello è imprendibile anche per un esercito, figuriamo ci per un solo uomo... e se anche trovassimo un temerario deciso ad aiutarci, dovrebbe poi vedersela con Yrko di Bumin... e se anche fosse così abile da vincerlo, ben poco potrebbe contro Giacomo il Nero, il vero braccio armato di Guidox e dei Rossi... forse bisognerebbe vivere nei romanzi, poiché solo un Lancillotto potrebbe battere in duello uno spadaccino del suo calibro...” “Eppure dobbiamo fare qualcosa!” Esclamò Oriana. “Sappiamo che è vivo e non possiamo lasciarlo in quel castello! Io so che qualsiasi nobile del regno darebbe la sua vita pur di salvarlo!” Beatrice la fissò con uno sguardo amaro. “Amica mia...” mormorò “... Ardena non ha mai dimostrato di amare troppo queste terre... e voi ben sapete cosa pensano e credono molti su di lui e sulla sua nascita...” “Si...” annuì Oriana “... so cosa si dice su di voi e sulla nascita di Sua Maestà...” “E forse anche voi mi giudicate...” “Mia signora, io non voglio giudicarvi... sono qui con mia nipote Clio per salvare il nostro re... solo questo...” “Forse” fissandola Beatrice “ci sarebbe qualcuno disposto ad aiutare la nostra causa... gli unici forse rimasti fedeli ad Ardena...” “Chi, mia signora?” “I contradaioli della Pantera...” |
“C'è bagarre nel padiglione della Pantera...” disse Lyos ad Eilonwy e a sua zia “... il cavallo che deve partecipare al Palio, pare, non voglia farsi cavalcare dal cavaliere sorteggiato per giostrare... sembra che esso sia stato cavalcato solo da Sua Maestà... e ora non accetta di portare in sella altri...”
“E ora?” Chiese la zia. “Se non riescono a domarlo, temo che la Pantera verrà squalificata dal Palio...” |
Sorrisi alle parole di Oriana.
"Mia zia ha ragione, mia signora... Faremo qualunque cosa sia necessario... Se servirà un Lancillotto, allora lo troveremo e lo convinceremo ad aiutarci, anche se, penso che sia il minore dei problemi, come potrebbe un Lancillotto appoggiare i Rossi?". Ascoltai i discorsi tra le due donne su Lord Ardena e la sua terra, sulla nascita, ma non dissi nulla. Di nuovo la strana e inconfondibile luce che si nascondeva negli occhi azzurri dipinti mi riportò nel sontuoso palazzo di Capomazda, mentre davanti a minacce terribili ero rimasta insensibile. Senza accorgermene mi misi a sorridere fissando un punto indefinito del soffitto. Tuttavia, mi guardai bene da dire ciò che pensavo, da nominare i Taddei o Capomazda davanti a quella donna, anche se ero certa che li conoscesse. Quando nominò la contrada in cui avrebbe dovuto gareggiare il re, guardai Oriana e annuii. "Beh, come avete detto voi, questi sono i giorni del palio.. Non sarà difficile avvicinarli... C'è qualcuno in particolare degno di fiducia, secondo voi? Qualcuno che creda a tutto questo e che possa aiutarci?". |
Eilonwy scese nell'arena e vide un maestoso cavallo divincolarsi.
Dopo tanti sforzi il cavallo riuscì a liberasi dei tre uomini che lo tenevano buono. Eilonwy si vide arrivare al galoppo il destriero, ma questo si fermò di colpo a qualche centimetro da lei. Aveva un' aria così distrutta e infelice. La fanciulla, un po' timorosa, prese ad accarezzargli il muso. |
La carrozza aveva lasciato il castello ed era ormai giunta in città.
“Vostro marito” disse Yrko ad Altea “in verità non ha mostrato molto interesse per il Palio e la giostra cavalleresca. Così ha deciso di restare al castello. Naturalmente come mio ospite ho predisposto ogni sorta di passatempo per lui, ordinando ai miei servitori di occuparsi di lui. Ma sono certo che al vostro ritorno avrà piacere a farsi raccontare lo spettacolo del Palio.” Sorrise in maniera enigmatica. Arrivarono così nella grande piazza cittadina, il cuore di Fisyem, dove tutto era pronto per aprire il Palio. Yrko scese dalla carrozza e aiutò poi a Altea a fare altrettanto. E subito alcuni giovani contradaioli dell'Aquila corsero verso di lui, osannandolo ed incitandolo come loro campione. “Rendete omaggio anche a lady Altea...” fece Yrko “... poiché ella sarà la nostra madrina.” E quei giovani subito salutarono e omaggiarono la dama. |
“Sono tutti legati e fedeli al principe in quella contrada...” disse Beatrice a Clio “... ma quando sarete lì, domandate di Silva... ella è stata una mia dama di compagnia e saprà presentarvi agli altri contradaioli... mostrerete il biglietto a tutti loro... e per far sapere anche ad essi che io sono con voi...” si tolse un ciondolo che portava al collo “... gli farete vedere questo...” era un pendaglio con incastonata un'acquamarina, sotto la quale era inciso qualcosa:
“R e B” Suonò allora una campana e lady Beatrice le salutò. Si rimise il velo e sussurrò: “Che Dio vi benedica...” e andò via. |
Eilonwy prese ad accarezzare il muso del cavallo, ma quello dopo un po' cominciò a mostrare irrequietezza.
“Allontanatevi...” disse uno dei contradaioli, facendola spostare all'indietro “... è pericoloso!” Infatti il cavallo iniziò a scalciare. Nessuno era in gradi avvicinarsi. Ad un tratto arrivò Lyos. “Perchè siete corsa qui senza dire nulla a vostra zia?” Preoccupato lui. “Ora è in colera e minaccia di portarvi a casa, negandovi così di assistere al Palio e alla giostra!” |
"Scusatemi, volevo solo calmarlo. Sembrava che non stesse tanto bene. Conosco i cavalli benissimo e non sembra che abbia una buona cera, oltre al fatto che non vuole farsi cavalcare".
Era così triste. Eilonwy aveva visto la tristezza e la disperazione negli occhi di quel cavallo. "Vi prego fatemi tornare da lui ..." lo supplicò "...Prima si era calmato...". |
“Damigella...” disse il contradaiolo ad Eilonwy “... nessuno può calmarlo... è infuriato e triste perchè si lascia cavalcare solo da Sua Maestà... e da quando il re è sparito nessuno più è riuscito a salire in sella a questo destriero... e prima non si era calmato, anzi... se non vi avessi allontanata, vi avrebbe scalciato.”
“Andiamo, vostra zia vi attende!” Prendendola per un braccio Lyos. |
La città era veramente in festa...vi era clamore e gioia, eppure pensavo a quel prigioniero..che si rammaricava di non poter partecipare al Palio...salutai i ragazzi con un inchino.
A dire il vero mi sentivo sperduta senza Daiz e speravo non gli fosse successo nulla..poi vidi dell' agitazione in un padiglione...vedevo un simbolo..una Pantera..e un cavallo imbizzarito e la gente del padiglione amareggiata. Mentre Yrko si preparava mi avvicinai e chiesi con disinvoltura..."Che succede, perchè questo cavallo è cosi nervoso, eppure sembra in ottima forma e deve aver partecipato a molte gare" ovviamente da buona inglese mi intendevo di corse di cavalli e nella mia tenuta ve ne erano pure molti, io stessa possedevo uno dal manto nero. |
"Va bene" disse con un peso nel cuore "So di aver fatto qualcosa di impulsivo e stupido,ma volevo solo aiutarlo".
Così si fece riportare indietro come una bambina che aveva combinato un grossa monellata. Adesso forse sarebbero andati via. Sua zia non l' aveva presa bene. |
Ascoltai attentamente Lady Beatrice e la osservai andare via, con passo leggero.
Mi voltai poi verso Oriana. "Avete sentito.. Ha detto che è con noi e, quel gioiello.. Non potranno non crederci..." Il mio viso si era illuminato. Posai lo sguardo verso il ciondolo e notai l'iscrizione. "R e B.." Lessi in un sussurro "..chissà cosa significa..." Poi, mi resi conto di averlo davvero detto e arrossii. "Oh, perdonate Madama..." Dissi a guardando Oriana "..non sono affari miei..". Alzai lo sguardo e fissai la porta da dove era uscito Masan. Mi chiesi se non ci avesse abbandonate dopo quello che gli avevo detto. Ma poi corrucciai la fronte, perché dovevo preoccuparmi? Avevo detto esattamente quello che pensavo, e se si era adirato, non potevo farci niente. Era lui il primo a nascondermi i suoi piani. Scossi la testa come a voler allontanare quel pensiero. "Cosa dite, madama... Torniamo in città? Dite che arriveremo in tempo per il palio, così da parlare ai contradaioli prima della giostra?" Sorrisi. |
Avevamo risalito il colle fino a giungere a quel castello...
le parole di quel vecchio mi avevano un po' inquietata, anche se non ero certa di voler mostrare questi miei timori a Guisgard... anche perché essi riguardavano tutti lui e ciò per cui il vecchio lo aveva scambiato... quanti altri avrebbero fatto quell'errore? quanto pericoloso questo poteva diventare? E tuttavia, mi rasserenai un poco man mano che risalivamo la collina ed il silenzio e la pace tornavano a circondarci... Al castello la situazione cambiò: non sembravano, infatti, disposti a farci entrare... Guisgard, tuttavia, lanciò la lettera e poco dopo il portone prese ad aprirsi. Osservai i pesanti battenti iniziare a scostarsi lentamente per qualche istante... poi accostai il mio cavallo al suo e mi protesi appena verso di lui... "Che sia un protocollo cui attenersi, o altro..." sussurrai al suo orecchio "Mi raccomando, sii prudente! Da quella lettera sembrava che questo Carlo di Monsperon fosse molto amico di tuo zio, ma..." esitai... "Mi raccomando, Guisgard!" lanciandogli un'occhiata intensa. |
“Milady...” disse uno dei contradaioli ad Altea “... questo cavallo, che ha nome Pestifero, non è mai stato cavalcato da altri, se non da Sua Maestà il re. Egli è nato nel territorio della nostra contrada, quella della Pantera, dunque è per i nostri colori che partecipa al Palio. Quest'anno però il principe Ardena non ci sarà al Palio... abbiamo allora scelto un altro cavaliere al suo posto, ma ora Pestifero non ne vuole sapere di farsi cavalcare da altri...”
Arrivò allora il cavaliere prescelto, insieme ad altri contradaioli. “Basta!” Esclamò. “Non ne voglio più sapere di questo dannato cavallo! Che corra e giostri da solo! Tanto è chiaro... neanche il demonio potrebbe salirgli in sella e domarlo!” |
“Si, faremo in tempo.” Disse Oriana a Clio. “Dobbiamo arrivare al Palio subito.”
Uscirono allora dal convento e raggiunsero la loro carrozza. Qui c'era ad attenderle Masan. Era seduto a terra alla vettura, con la schiena appoggiata ad una delle ruote. “Ritorniamo in città, messere.” Fece Oriana. “Bene.” Disse lui alzandosi e aprendo la porta per farle salire nella carrozza, senza tuttavia degnare Clio di uno sguardo. Partirono così alla volta di Fisyem. Vi giunsero dopo circa un'ora. E quando arrivarono nella grande piazza centrale, Oriana chiese ad uno di coloro che si ammassavano davanti ai padiglioni se il Palio fosse già cominciato. “Non ancora, madama.” Rispose quello. “Pare che una delle contrade non sia ancora scesa nel campo con il suo corteo...” |
Nel vedere però Eilonwy così triste e delusa, Lyos si fermò.
“Su, non fate così, damigella...” disse alla fanciulla, fissandola “... facciamo così... resteremo un po' qui, magari per sapere come si risolverà questa faccenda del cavallo... vi va? A vostra zia racconteremo che c'era ressa e non è stato possibile ritornare prima da lei.” E le fece l'occhiolino. |
“Ormai siamo qui...” disse Guisgard a Talia “... non credo ci sia molta altra scelta... speriamo bene...”
Il portone allora si aprì completamente e da esso uscirono alcuni uomini armati. E fra essi apparve un uomo. Il suo portamento era fiero, ma non orgoglioso, lo sguardo attento, ma indulgente e le fattezze di un uomo esperto e conoscitore dei suoi simili. Ma quando vide Guisgard la sua espressione mutò. Qualcosa attraversò i suoi occhi chiari, causandogli sul volto una smorfia indefinibile. Teneva in mano la lettera che il Taddeide aveva lanciato sulle mura, ma quello sconvolgimento la fece scivolare via dalle sue dita. “Mio...” mormorò “... mio signore... mio re...” e si inchinò ai piedi di Guisgard. E così fecero i soldati che erano con lui. Guisgard allora fissò Talia. Il suo sguardo era turbato. “Alzatevi, vi prego...” rivolgendosi poi a quegli uomini “... io non so cosa stia succedendo qui, ma noi dobbiamo parlare con ser Carlo di Monsperon...” “Non mi riconoscete, altezza?” Chiese l'uomo. “Non vi ho mai visto in vita mia.” Rispose Guisgard. “Cosa vi hanno fatto dunque?” “E' chiaro che qui c'è un grosso equivoco...” scuotendo il capo Guisgard “... noi siamo arrivati da poco in questo paese... e solo per seguire questa lettera...” la raccolse e la mostrò a quegli uomini “... essa cita Carlo di Monsperon quale amico di mio zio...” “Vostro zio?” Ripetè l'uomo. “Si...” annuì Guisgard “... io sono suo nipote... nipote di Robert de' Taddei...” “Siete...” sempre più stupito l'uomo “... siete il nipote di...” restò un attimo in silenzio “... allora è vero...” “Cosa?” “Sua Maestà...” mormorò l'uomo “... Sua Maestà è figlio di...” Guisgard guardò ancora Talia ed il suo volto era sempre più confuso. “Entrate...” disse poi l'uomo a lui e alla ragazza “... entrare, vi prego...” e li fece entrare nel castello. |
I miei occhi incrociarono quelli di Guisgard, scambiando con lui quello sguardo perplesso...
anche Carlo, come il vecchio prima di lui, lo stava scambiando per un'altra persona... e come se già questo non fosse sufficientemente strano, lo stavano scambiando per il sovrano di quelle terre. Io non parlai durante tutto quello scambio di battute, né mi mossi... continuavo a tenere d'occhio i soldati e Guisgard, proprio davanti a loro, lievemente preoccupata... poco dopo, tuttavia, Carlo sembrò comprendere la situazione e ci invitò ad entrare... e allora, quasi involontariamente, la mia mano cercò quella di Guisgard e, trovatala, la strinse. E fu così che mi lasciai condurre da lui all'interno del maniero. |
Osservai il cavaliere che doveva cavalcare Pestifero...certo che se questa era la sua pazienza capivo perchè il cavallo non voleva essere cavalcato da lui.
"E scusate" chiesi al ragazzo che mi parlò "come mai il principe Ardena non partecipa questo anno? E' successo qualcosa di grave?" |
Alcune donne sembrano proprio di coccio....ma per fortuna dopo avermi minacciata mi aveva fatto avere il necessario per curare Gem.......una volta solo con lui nella stanza, mi sentii piu' a mio agio.......le pezze erano imbevute per bene nell'acqua con aglio.....almeno avevo come disinfettarla......" Andiamo ....sei un pilota coraggioso.....il primo uomo che ha fatto per me da scudo umano.....lo racconterò alle amiche appena torniamo nel nostro secolo.....ed ora......toglieremo il sopra di questa tuta da pilota........e senza urlare...vedremo cosa ti ha fatto la cattivona...."......avrei dovuto tagliargliela la tuta......ma con cosa..niente forbici...ma c'era un taglia carte in argento.....presi una pezza e lo pulii....incominciai a strappargli la manica....sino a d arrivare alla ferita.....tolsi la mia camicia che gli aveva tamponato la ferita.....e gia'...era frastagliata....ma non gli aveva lesionato nulla......il bossolo aveva scelto di conficcarsi da un'altra parte.....o era una cattiva tiratrice o lo aveva fatto appasta...." Ti faccio male Gem ?....mi spiace, ma non ha granché per effettuare un lavoro decente e comunque un'infezione......ma siccome tutto andrà bene...avrai il ricamo più bello del mondo......"....mentre lavoravo gli davo da parlare......certo il dolore era elevato....ma cercavo di sorridere e di tranquillizzarlo....."......Questa tizia io non la ricordo....ma ti parlai di quando fui rapita per cercare di fare quell'intervento pazzesco.......pauroso vero ?......era vedrò di capire...come fare a tornare nel 2013.....anche se cosa sia successo e' un mistero per te quanto per me.........."......lo avevo sistemato.......non era sudato e questo mi dava un po' di serenità........prima di uscire gli baciai la fronte........stava dormendo.....aprii la porta della stanza e trovai Solder nel corridoio.....mi stavo asciugando le mani......." E allora.....visto che hai così tanta voglia di uccidere qualcuno......e visto che a quanto pare sei la padrona in questa casa.....perché tutta questa fretta nel voler ritornare nel tuo secolo...mi pare ti sia ambientata.......bel palazzo a quanto pare...servitù.....e mi sembri anche ben vestita.......e ora.,..perché non mi dici con chi sei qui e come hai fatto ad arrivarci..........forse io non sono stata abbastanza chiara...........un'incidente aereo.....e ci siamo risvegliati qui.......ma una curiosità adesso mi assale......troppa gente trapassa da questa parte......e visto che anche tu sei una scienziata.......dimmi come pensi sia successo ?.....".....
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Lanciai una rapida occhiata a Masan e distolsi subito lo sguardo.
Oriana gli comunicò che dovevamo tornare in città, e lui ci aprì gentilmente lo spiattello. Guardai dritto davanti a me, tuttavia, non mi sfuggì il fatto che non posò gli occhi su di ne nemmeno un momento. Sapevo di aver incrinato il tenue equilibrio che c'era tra noi, ma sapevo che era meglio così. Non dissi nulla per tutto il viaggio e risposi alla sua indifferenza con il medesimo atteggiamento. In realtà però, pensai ben poco a lui. Nella mia mente si affollarono immagini varie e diverse. Il palio, lo sguardo delicato di lady Beatrice, la spilla del casato, di nuovo il palio, la collana con l'incisione, il ritratto del re. Quasi non mi accorsi del tempo che passava, eravamo arrivati in città. Citazione:
Le nostre notizie, pensai, potevano essere una buona motivazione per scendere in lizza. Ma mi intendevo ben poco di palii. |
“Dovete giungere davvero da molto lontano, milady...” disse il contradaiolo ad Altea “... si, da molto lontano, se ignorate cosa sia accaduto al principe Ardena!”
“O forse” intervenne un altro contradaiolo “avete dormito a lungo in una torre incantata!” “Sua Maestà” fece il primo “è scomparso da mesi ormai. Qualcuno pensa che sia fuggito perchè incalzato dai Rossi... altri ancora che sia stato ucciso a tradimento... noi della Pantera, invece, non crediamo a nessuna di queste due ipotesi... no, ucciderlo non sarebbe stato facile neanche se avessero voluto farlo... e di sicuro non è tipo da abbandonare la sua gente in un momento come questo!” Intanto il cavallo Pestifero continuava a nitrire nervosamente e a scalciare. “E' inutile...” disse un altro contradaiolo “... non si farà cavalcare da nessuno... dobbiamo ritirarci dal Palio a questo punto...” |
Solder restò pensierosa a quelle parole di Elisabeth.
“Si, è così...” annuì “... sono finita anche io qui, in questo posto che sembra uscito da un film in costume... e con me ci sono altre due persone...” scosse il capo “... io non so cosa sia successo... dici di essere arrivata qui insieme a quel tipo dopo un incidente aereo? Noi invece ci siamo ritrovati in questo incubo dopo aver scoperto una galleria sotterranea in una chiesa di Sant'Agata di Gothia... ma dimmi... dove esattamente è precipitato il vostro aereo?” |
Oriana annuì a quelle parole di Clio.
Così le due donne raggiunsero i padiglioni, attente a riconoscere lo stemma della Pantera. Masan, intanto, si era defilato, girovagando tra i vari padiglioni. Nel frattempo, Clio ed Oriana erano riuscite a trovare il padiglione che stavano cercando. Lo stemma della Pantera era stato issato sul baldacchino e recava i caratteristici e tradizionali colori della contrada: celeste, rosso e bianco. Oriana fissò Clio e fece poi segno alla ragazza di seguirla. Entrarono così all'interno del padiglione. Videro allora un capannello di persone poco distanti da un magnifico sauro. L'animale, superbo nel portamento e selvaggio nel suo indomito scalpitare, sembrava come morso da una tarantola e nessuno di quelli presenti appariva in grado di domarlo. E sui volti di quella gente, Clio e Oriana videro disperazione e rassegnazione. |
Guisgard e Talia, mano nella mano, seguendo Carlo e i suoi uomini, entrarono nella corte del castello.
Il gentiluomo li condusse allora in una vasta sala, ricca di corazze cromate, animali impagliati e armi che pendevano dalle pareti. Concedò poi i suoi uomini e rimase da solo con Guisgard e Talia. “Avete gli stessi occhi di vostro zio.” Disse. “Quanto tempo fa giunse qui mio zio?” Chiese Guisgard. “Sono passati diversi anni ormai...” “Perchè è stato qui?” “Per lo stesso motivo per cui gli uomini hanno combattuto la guerra più famosa nella storia dell'umanità. Lo stesso che ha causato la fine della Compagnia della Tavola Rotonda.” “Perdonatemi” fissandolo Guisgard “ma abbiamo fatto un viaggio tanto surreale, quanto paradossale, trovandoci infine in questo luogo che sembra davvero fuori dal tempo... dunque, per favore, niente giochi di parole... perchè mio zio è arrivato qui?” “Per amore.” “Di chi?” “E' cosa delicata...” “Se ci avete fatto entrare qui” replicò Guisgard “vuol dire che vi fidate di noi... o sbaglio?” “Giunse qui per amore di lady Beatrice.” “E chi sarebbe?” “La regina di Chanty...” Guisgard si voltò a fissare Talia. “E se l'amava tanto perchè allora non è rimasto qui?” Tornando a guardare Carlo. “Perchè non è riuscito poi più a tornare...” “Come sarebbe?” “Non tutti, a quanto pare, possono entrare ed uscire da Chanty a loro piacimento, se, come voi e vostro zio, giungono da un'altra epoca...” “Io non capisco...” confuso Guisgard “... insomma, cosa state cercando di dirci?” “Che voi, come accadde a vostro zio, siete giunti qui da un altro secolo...” guardandolo Carlo “... siano nell'anno del Signore 1513...” “Cosa?” Incredulo Guisgard, per voltarsi ancora a cercare lo sguardo di Talia. “Ma ora non è questo ciò che conta davvero...” mormorò Carlo “... se siete qui, non è certo per caso... e guardandovi comprendo la ragione per cui avete trovato Chanty... ed è vero ciò che qualcuno affermava...” “Io non credo di capire...” Fece allora segno ai due di seguirlo. Li portò così in una stanza laterale, una sorta di saletta di ricevimento, dove si trovava un ritratto. “Ma quello sono io!” Esclamò Guisgard nel vedere il quadro. “Quello è il principe Ardena...” fece Carlo “... figlio di lady Beatrice e... ora lo so con certezza... di vostro zio Robert De' Taddei...” http://ih1.redbubble.net/image.11512...%3D,ffffff.jpg |
"Mi spiace dobbiate ritirarvi..proprio voi che rappresentate la contrada del re..Ardena se non erro".
Il cavallo era davvero nervoso e iniziai ad accarezzargli il muso.."Gli animali vanno capiti..questo cavallo è fedele al suo padrone..che è un re..e il re è fedele ai suoi sudditi" dissi riflettendo sulle parole di quel prigioniero. Continuando ad accarezzare Pestifero mi rivolsi ai contradaioli che mi parlarono.."E' strana questa scomparsa del re come voi ritenete strano che io non sappia nulla di ciò..si provengo da un altro Paese, e purtroppo...devo fare la madrina di sir Yrko perchè con la forza mi ha portato nel suo castello. Ma vi dirò..mi siete molto simpatici e ho sentito i Rossi parlare di una rivoluzione ma non amo mettermi in mezzo a fatti politici". Guardai verso Yrko il quale si stava preparando e sottovoce dissi.."E vi dirò una cosa..vi è un prigioniero nel suo castello..e appunto si rammaricava di non poter partecipare a questo Palio, proprio ieri sera. Sir Yrko mi scoprì e ho dovuto far finta di non aver parlato con lui..era un ragazzo penso..e mi ha attratta verso quella torre dove è rinchiuso col suono della sua ocarina..egli si lamentava dicendo lo avevano imprigionato e si pensava che avesse abbandonato pure la sua gente". |
Raggiungemmo così il padiglione della contrada della Pantera.
Lo splendido cavallo, pronto per il palio, sembrava irrequieto e indomabile. Eppure c'era qualcosa di strano. Sui volti dei contradaioli c'era preoccupazione e rassegnazione. Tutto quello mi colpì, ma non trovai una spiegazione sufficiente. "Perdonate.." Chiesi ad un ragazzo poco distante "...siamo appena giunte in città, che cosa accade?" Con sguardo preoccupato. Ripensai alle parole di Lady Beatrice, e mi feci coraggio. "Scusate, non vorrei sembrare invadente, ma sapreste dirmi dove possiamo trovare Lady Silvia? Vi prego è una questione davvero importante..." Dissi gentilmente al ragazzo. |
Vidi disperazione sul volto della donna...sembrava volermi ascoltare e questo feci........" Non so quale punto fosse...quello in cui siamo precipitati.....credo che lo sappia Gem..l'uomo a cui hai sparato......io purtroppo ricordo solo di aver messo la testa tra le gambe...sapevamo di precipitare.......l'unica cosa che so e' che anche noi stavamo andando Sant'Agata di Gothia..e visto che tanto siamo in vena di confidenze.....io non so' nemmeno il motivo per cui mi ci sarei dovuta trasferire.......quindi...e' un caos enorme, in un epoca di un certo fascino.....e senza avere un motivo per cui esserci......credo che qualcosa nel mio destino sia andata in confusione.....ultimamente mi crea delle situazioni da sballo......comunque vediamo se Gem sta bene e se può dirci qualcosa......una cortesia Solder...togli quell'arma......credimi non combinerebbe nulla di buono"....rientrammo nella stanza che era in penombra...mi avvicinai a Gem....." come ti senti......domanda sciocca vero ?...magari stavi meglio prima......vedrai che ti riprenderai presto..........Solder mi ha chiesto..il luogo dove l'aereo e' precipitato.......tu lo conosci ?....."......gli presi la mano e vidi che era fresca.....almeno la febbre sembrava essere scongiurata.....
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“In città, ahimè, accadono molte cose, milady...” disse quel ragazzo a Clio “... la rivolta dei Rossi, la sparizione del re... purtroppo non è nel suo periodo migliore Fisyem...” guardò poi il cavallo Pestifero “... e come se non bastasse, noi adesso non abbiamo neanche il nostro campione per partecipare al Palio... questo cavallo non vuol saperne di farsi cavalcare!”
“Sono io Silvia...” all'improvviso una voce alle loro spalle “... voi chi siete? E cosa cercate da me?” Fissando Clio. |
A quelle parole di Altea, i contradaioli che erano con lei trasalirono.
Subito allora cominciarono a scambiarsi sguardi carichi di perplessità e meraviglia. “Voi...” disse alla fine uno di loro alla dama “... voi, ne siete certa?” “Un momento!” Esclamò un altro di quelli. “Non vi sembra strano? Una straniera, fra tanti padiglioni, giunge proprio qui e ci parla di un prigioniero nel castello di Yrko di Bumin che guarda caso le racconta del Palio e suona l'ocarina! E sempre per casualità questa straniera è in compagnia proprio di Yrko di Bumin e madrina dei nostri rivali dell'Aquila!” “Credi stia mentendo?” Guardandolo uno di loro. “Certo che si!” Gridò l'altro. “Mente per farci cadere in trappola!” |
Guardai il ragazzo e gli sorrisi di gratitudine ma senza allegria.
"Si, certo.. I Rossi, il re.. Io chiedevo soltanto del Palio.." Gli dissi lanciando un'occhiata al cavallo "...mi dispiace...". Una voce alle mie spalle mi fece quasi sobbalzare. Mi voltai ed osservai la donna davanti a noi. "Salute a voi, Milady..." Dissi con un sorriso " il mio nome è Clio e questa è mia zia Madama Oriana..una persona ci ha detto di venire da voi per una faccenda delicata di cui dovremmo parlare ai contradaioli della Pantera... Ci è stato riferito che possiamo fidarci di voi..". Così dicendo presi il ciondolo con l'acquamarina di lady Beatrice e lo mostrai alla donna. "Potete concederci qualche minuto del vostro tempo per raccontarvi la nostra storia? Sono certa che non rimarrete delusa, e ci aiuterete...". Guardai la donna negli occhi e sorrisi. |
Guardai i volti stupiti dei contradaioli...e poi le accuse di quell'uomo..mi infuriai.."Come potete dire che sto mentendo...non so nemmeno di chi state parlando..a chi vi state riferendo..io nemmeno conosco questa persona imprigionata, non so nulla di tutto quello che vi ho raccontato..una sola cosa è certa..stanotte io andrò di nuovo da lui a parlargli..e sapete che rischierò la mia vita..perchè da ciò che ho capito sir Yrko di Bumin non vuole che io salga in quella torre..quando mi scoprì inventai una scusa..fate come volete, io non sto qui ad ascoltare le vostre accuse di cui non conosco nemmeno il motivo..perchè dovrei mentirvi? Io non so nulla del vostro re..ho solo parlato di un uomo imprigionato che suonava la ocarina e che si rammaricava di non essere qui...e si condannava dicendo che lui era li perchè non amava la sua gente..e io stessa scoprirò chi sia".
Rimasi in silenzio..trattenendo quasi la rabbia e guardavo e accarezzavo Pestifero..sembrava tranquillo quasi visto nessuno lo obbligava a tradire il suo padrone. |
Silvia, nel vedere quel ciondolo, riconobbe subito la sigla che vi era incisa.
“Si...” annuì palesemente turbata “... si, certo... ma, vi prego, seguitemi... qui c'è troppo chiasso...” Così condusse Clio e Oriana fuori dal padiglione, raggiungendone la parte posteriore, dove le grida e gli schiamazzi non erano così forti. “Dunque...” guardando le due donne “... cosa è accaduto? Chi siete voi? E come fate a possedere questo ciondolo?” |
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