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Mi portano dal direttore..il suo studio era elegante come il direttore..strano per un ambiente del genere.."Piacere..io sono Altea..mi trovo qui in quanto cerco un lavoro..pure impiegatizio se volete" sorridendo.
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Guisgard sorrise ed assaggiò un po' del suo antipasto.
“Beh, pare però che, secondo molti intellettuali e filosofi, la favola sia il genere letterario più realistico e verosimile, sa? Molto più del poema e del romanzo.” Guardando Gaynor. “Quindi, forse una possibilità al rospo va data, non crede?” “Miss Gaynor” intervenne Laiwa “deve essere una di quelle dame molto virtuose, timorate e sagge. Almeno così vuol mostrarsi lei... poi si sa, come Skorpio insegna, ognuno ha una sua maschera.” Ridendo piano. Poi l'orchestra in sala cominciò a suonare. “Non fai ballare le nostre signore, Guisgard?” Curtis. “Naturalmente...” alzandosi il divo “... miss, mi concede il primo ballo? Dopotutto è ospite stasera... non potrò convincerla di essere Cenerentola” sarcastico “ma almeno una giovane imperstrice Sissi forse si...” porgendo la mano a Gaynor. |
Mentre Clio cercava di capire qualcosa in quel confuso ed ambiguo puzzle, due carabinieri andarono nella cella di Icarius e cominciarono ad interrogarlo.
Domande dirette, a raffiche, sui precedenti omicidi, sulle frecce ed anche sul film di Skorpio, che sembrava una sorta di copione già scritto. Ma il pittore sembrava del tutto estraneo a quelle cose e più loro incalzavano, lui si sentiva confuso, fino a quando esplose. Una nuova crisi come quella avuta in precedenza con Clio, ma anche più forte. “Io non sono pazzo, uomo...” disse aggredendo uno dei poliziotti “... non sono pazzo!” Colpendolo con un pugno. L'atro cercò di fermarlo ma il ragazzo, come fosse davvero impazzito, colpì anche lui. Arrivarono allora altri carabinieri e riuscirono a bloccarlo. Fu sedato e portato in infermeria. |
Cercai di carpire informazioni mentre aspettavo che lo portassero nella sala interrogatori, come avevano detto.
Invece inaspettatamente andarono nella sua cella, e io non feci in tempo ad entrare. Però sentii ogni cosa. Quelle domande, gli omicidi, il film. Di che parlavano? Poi la crisi di Icarius, ancora più forte. Dovevo entrare, maledizione! Lui stese i due poliziotti e io entrai seguendo i rinforzi, in tempo per vedere che lo sedavano e poi lo portavano in infermeria. Lo seguii, e restai con lui, tenendogli la mano mentre era incosciente. |
“Bene.” Disse Pavel spegnendo il motore dell'auto.
Scese dalla macchina ed aiutò Nyoko a fare altrettanto. I due raggiunsero il pozzo, che stava tra la sterpaglia ed una grossa grata arrugginita lo copriva. Lui la spostò e mise nella mano di Nyoko una moneta. “Hai la mano sul bordo del pozzo...” lui a lei “... lascia cadere la moneta ed esprimi un desiderio...” |
Pavel spense il motore e mi condusse ai pressi del pozzo. Sentì rumori misti e poi il freddo della moneta sul palmo della mano. "Va bene" dissi poi alle sue parole. Cosa desiderare? Oltre a perdere la cecità, non credevo di avere altri desideri. Chiusi gli occhi spenti e, col cuore che batteva forte, ripetendo nella mente il mio desiderio, lasciai cadere la moneta.
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Ci fu silenzio tra loro.
Un lungo istante di silenzio. Poi lui, all'improvviso, annullò la distanza fra di loro, si avvicinò a Gwen e cercò la sua bocca. Un attimo dopo le labbra vogliose di lui erano su quelle calde e morbide di lei. La baciò con vigoroso impeto, quasi dolore, passione ed una voglia senza fine. La lingua di quell'uomo invase la bocca della giovane e cercò la sua. Ed il bacio divenne puro fuoco. |
Stavo per rispondere a Guisgard, quando la protagonista del film intervenne con l'acidità che la contraddistingueva.
"Miss Laiwa..." risposi con un sorriso velenoso "mi rendo conto che per coltivare il suo superbo stile recitativo magari abbia tealasciato gli studi, ma interpretare delle parole resta pur sempre la cosa più elementare del mondo... E infatti non si capisce dove lei abbia tratto la conclusione che io sia virtuosa e timorata, solo perché ho affermato che c'è poco da fidarsi degli uomini. Forse si salva solo sul 'saggia' ed infatti pensare ai propri interessi ed evitare relazioni dolorose è indiscutibilmente saggio. E mi raccomando, in futuro acquisti anche lei un po' di saggezza, evitando di insinuare che la gente non sia come appare. Capisco che per la sua bellezza le si perdona tutto, ma mi dispiace sempre essere presente quando qualcuno si copre di ridicolo..." Guisgard mi chiese poi di ballare ed io accettai con un sorriso. "Come posso rifiutarle il primo ballo?" Risposi prendendo la mano che mi tendeva e seguendolo sulla pista da ballo. "Mi pare però di ricordare che il principe Franz fosse biondo, scialbo e anche un po' freddino..." dissi punzecchiandolo, sempre col sorriso stampato sulle labbra. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Raputin guardò per un istante Altea, in tutta la sua persona.
“Prego, si accomodi...” disse, per poi sedersi “... devo ammettere che trovare gente disposta a lavorare qui è sempre più complicato... e lei capirà di certo il perchè... infatti è lo stato a fornirci i vari impiegati ed inservienti... Altea... nome altisonante... ha un che di... non so... nobiliare... dico bene?” Prese le sigarette. “Fuma?” Offrendone una a lei. |
Icarius fu condotto in infermeria e poi restò sedato in un lettino.
Clio rimase accanto a lui, sempre invisibile. “No...” disse lui nel sonno “... non... non sono pazzo... no...” agitato “... non sono pazzo... i... demoni... i... demoni...” |
Pensavo a qualsiasi cosa, un possibile motivo per cui agisse in quel modo.
E poi, quel nome. Ancora non capivo. Ad un certo punto lo vidi avvicinarsi a me, al mio viso, poi cercò la mia bocca e la fece sua, totalmente. Mi sentivo inerme e completamente in balia di lui. Sentivo tanti sentimenti talmente forti in quel bacio che mi spiazzò. Non pensavo che fosse possibile provare tutto quello, un impeto così voglioso e pregno di passione, ma anche tormento e dolore e furono quelli a lasciarmi sorpresa. Era qualcosa di tremendamente intenso e travolgente, infuocato quasi, con la mia lingua che assaporava la sua e la mia mano che si intrecciava nei suoi capelli. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nyoko lasciò cadere la moneta nel pozzo, che tintinnò per un po' contro la pietra secca, fino a perdersi nell'erbaccia e nel fango del fondo.
“Chissà...” disse Pavel “... magari è davvero magico... e forse il tuo desiderio si realizzerà...” accarezzando la mano di lei. Restarono così, davanti a quel pozzo, mentre il pomeriggio di quell'angolo di vecchia Afragolignone assumeva i colori ed i misteri del sognante crepuscolo. |
Mi sedetti mentre ascoltai l' uomo..."Ovvio, vi saranno documenti segreti visto qui, ho sentito dire, vi sono dei detenuti pericolosi". Notavo il bel direttore Rasputin mi guardava...troppo perfetto ed impomatato per i miei gusti.."Posso fare anche un altro lavoro, la inserviente..non ho problemi..anche perchè non sono nobile, provengo da una famiglia di cinque sorelle e molto povera e mi so adattare".
"Non fumo, grazie" guardandolo "Scusate, di che crimini si sono macchiati questi detenuti? E io non capisco nulla di politica...pure" cercando di carpire più informazioni. |
Sentì la moneta tintinnare lungo le pareti per poi perdersi nelle sue profondità. "Già, chissà..." dissi sorridendo alle sue parole. Poi sentì la sua mano sulla mia e il cuore mi tremó. Sentivo le guance andarmi a fuoco e un sorriso un po' ebete sputarmi in viso. Restammo così per un po', sentendo l'aria raffreddarsi di poco, segno che stava arrivando il crepuscolo "come passa veloce il tempo quando si sta bene" dissi poi sorridendo ancora.
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Mi si stringeva il cuore a vederlo in quel modo.
Vederlo agitarsi, tormentarsi in quel modo. Dovevo assolutamente andare in fondo a quella storia, dovevo sapere che cosa stava succedendo. Ma ora mi importava solo di lui, e delle sue crisi. Pazzo, no non era pazzo, certo. Demoni... chissà cosa aveva patito per essere così spaventato. Cosa avevano cercato di rimuovere dalla sua mente. Allora mi chinai su di lui piano, dolcemente, posando dei leggeri ed invisibili baci sul suo viso terrorizzato. Era incosciente e non sarebbe impazzito ancora. Sperai solo che la mia vicinanza, inconsciamente l'avrebbe calmato un po'. Avrei voluto dirgli che ero lì, che non lo avrei mai abbandonato, ma temevo di svegliarlo, e che da sveglio si sarebbe dato ancora del pazzo. Ma ora dormiva. Speravo che il mio calore, i miei baci e il mio Amore raggiungessero il suo cuore in quel sonno artificiale pieno di incubi, portandogli un po' di serenità. |
Laiwa fulminò con lo sguardo Gaynor e masticò amaro, senza però replicare alle sue parole.
L'ospite però accetto l'invito di Guisgard e lo seguì al centro della sala per il ballo. “Scialbo e freddino...” disse Guisgard prendendo Gaynor fra le braccia per ballare “... povero Franz... io invece come le sembro? Oltre che farfallone intendo...” con l'occhiolino e stringendola a sé, facendole sentire il petto contro il suo corpo avvolto in quel meraviglioso abito che velava le morbide forme della giovane donna. |
Si baciarono a lungo, con intensità e passione.
Gwen stringeva le mani fra i capelli di lui, mentre quel misterioso uomo la stringeva a sé, al suo petto e le sue mani scendevano fino alla gonna di lei, alzandola e scoprendone la biancheria. E mentre le loro bocche non cessavano di assaporarsi, le dita di lui scivolarono silenziose e sicure nella biancheria della giovane, cominciando poi a deliziarla ed a farla impazzire di piacere. |
“Reati di vario tipo...” disse Raputin accendendosi una sigaretta “... gente pericolosa... traditori della patria, spie straniere, terroristi e roba simile...” restando sul vago “... quanto a lei...” fissando Altea “... non credo sia adatta a fare l'inserviente... mi parli delle sue referenze, esperienze lavorative... perchè a me servirebbe proprio una segretaria personale.” Sorridendo.
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“Stai arrossendo...” disse all'improvviso Pavel a Nyoko “... come mai? E' per il desiderio? O forse per il freddo?”
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Pensai a quella risposta..a mio parere qui vi stavano coloro che si ribellavano ai politici o qualche potere in atto...e li vedevano come persone pericolose...non erano dei serial killer.
"Oh si..le mie referenze..ho avuto modo di approffondire lo studio delle lingue e ho lavorato presso un notaio anni fa...questo è tutto". Effettivamente era vero, quindi potevo stare tranquilla. |
"Lei?" Risposi alla domanda di Guisgard "Oh, è presto detto... lei è terribilmente affascinante e ho la sensazione che sia anche pericoloso... pericoloso come uno scorpione..." terminai mentre lui mi stringeva forte a sé, facendo aderire il suo corpo al mio in una stretta virile.
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Sorrisi alla sua domanda e mi coprì una guancia con una mano "forse entrambi, chi può dirlo!?" portando il volto verso quello di Pavel e cercando di immaginare i suoi occhi nei miei e il suo volto sorridermi.
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Era un momento di passione pura, totale.
Poi, mentre mi stringeva ancora a sè, le sue mani accarezzarono le mie gambe per sollevare il vestito. Come un calore soffuso e ovattato, le sue dita scivolarono ancora, oltrepassando l'ostacolo dell'intimo e ristabilendo quel contatto malizioso e lussurioso che prima si era interrotto. Dalle mie labbra sfuggì un piccolo e caldo gemito, che rimase poi imprigionato nelle sue, diventando quasi una catena di passione che unì le nostre bocche ancora di più e i cui anelli erano fatti di quelle dolci stille di piacere che ci animavano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle carezze e quei baci invisibili di Clio, i suoi pensieri leggeri e la calda vicinanza alla fine riuscirono a rasserenare il sonno di Icarius.
La sua agitazione terminò e finalmente poté riposare. “Clio...” disse nel sonno “... Clio... ti amo...” |
“Beh...” disse Raputin ad Altea “... mi sembra sufficiente... quindi lei è assunta e sarà la mia segretaria personale... quando intende cominciare? Subito? O le occorre qualche giorno per trasferirsi qui? Naturalmente le saranno offerti vitto ed alloggio.”
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Sorrisi a quella risposta ma perchè potevo rimanere in quel posto finalmente..
"Posso iniziare subito..ma non ho vestiario...potete darmi vitto e alloggio ma non ho bagagli con me..disponete di vestiario pure?" altrimenti avrei dovuto attraversare la brughiera e tornare in città e procurarmi del vestiario..altro non avevo. |
Il cuore batteva sempre più, mentre cercavo di rassicurarlo, sfiorandolo e baciandolo dolcemente.
Fu un sollievo sentire che si calmava a poco a poco. A quelle parole calde lacrime iniziarono a bagnare le mie guance. "Anch'io ti amo.." pensai, baciandolo ancora, mentre tutto intorno a noi scompariva. Fu un sollievo vedere che finalmente si tranquillizzò. |
“Qui temo non abbiamo abiti adatti...” disse Raputin guardando Altea “... però c'è un paesino non molto distante... naturalmente lo si raggiunge in auto e lì potrà acquistare tutto ciò che le occorre... benvenuta a bordo, Altea.” Dandole la mano.
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Clio si godette quel momento così bello ed intenso.
Ad un tratto nella stanza entrarono alcuni uomini, vestiti tutti allo stesso modo ed indossavano occhi scuri. “E' lui...” disse uno di quelli indicando Icarius steso nel lettino. “Forse.” Rispose un altro di quelli. http://www.writeups.org/wp-content/u...-agents-h1.jpg |
Quel bacio.
Caldo, intenso, appassionato, quasi a soffocare i gemiti che Gwen non poteva trattenere per ciò che le dita di lui stavano facendo. Quel gioco ardito, libertino, instancabile, capace di avvampare tutto il corpo di lei, di farla venire meno per il troppo piacere. E quasi percependo tutto ciò, lui la sollevò di peso e la prese in braccio, conducendola fuori dalla biblioteca. |
Vidi la sua mano allungarsi verso la mia e dovetti stringerla...non mi piaceva prendere in giro la gente..ma dovevo farlo, e se poi quelli fossero stati davvero delle persone pericolose? Non sapevo nulla di loro..tranne quello narrato da loro...ma avevo una missione.."Grazie, sir Rasputin..bene allora andrò a prendere del vestiario adatto per essere la sua segretaria, ma io sono appiedata, prenderò un taxi..dove devo recarmi esattamente?" sorridendo.
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Pavel sorrise e non disse nulla.
Poi guardò il cielo. “E' ora di andare...” disse a Nyoko “... è quasi buio... su, così saremo al villaggio fra una decina di minuti...” prendendola per mano e portandola in auto. Poi partirono verso il villaggio. |
La musica scorreva melodica, sognante, avvolgente sulle coppie che danzavano fra quelle note.
Guisgard sorrise appena, per poi guardare Gaynor negli occhi, attraverso l'intenso azzurro del suo sguardo che aveva in sé qualcosa di enigmatico e tenebroso. “Beh, uno scorpione è pericoloso...” disse mentre ballavano e lui la teneva stretta a sé, contro il suo corpo, con i movimenti del ballo che rendevano più intimo e sensuale il loro contatto “... mi ci vede con un pungiglione velenoso? In tal caso dovrebbe aver paura di me...” ridendo piano. |
Sorrisi ancora alle sue parole e poi mi condusse fino al furgoncino. "Spero di non averti causato ritardi" dissi dolcemente senza staccarmi dalla sua mano finché non mise in moto il furgoncino.
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Quel bacio raccoglieva i miei gemiti come a settembre si coglie l'uva matura, accogliendoli e soffocandoli, poiché mi era impossibile trattenerli.
Era un piacere incontenibile, come vino scarlatto e profumato che trabocca da un'otre, esso traboccava dal mio corpo, dai miei gemiti, dal suo tocco, finché non mi fu impossibile continuare a resistere e quasi avvertendo ciò, lui mi sollevò, facendomi trattenere per un istante il respiro, già mozzato per quel bacio e uscì dal salone, mentre io mi aggrappavo ancora di più a lui. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Degli uomini entrarono nella stanza, e io istintivamente mi voltai a guardarli.
Erano uomini vestiti uguali, con degli occhiali scuri. Chi erano? Che cosa volevano da Icarius? Li guardai attentamente, mentre mi paravo tra loro ed Icarius. Non gli avrei permesso di toccarlo, non lo avrei mai permesso. È lui... quella frase mi continuava a ronzare nelle orecchie, ancora e ancora. Lui... chi? Chi diavolo stavano cercando quei tizi? Ero preoccupata è sempre più sospettosa. Aspettai la loro mossa, pronta a reagire nel caso in cui avessero provato a toccarlo. Lui era lì che riposava sereno, indifeso, e io non avrei mai permesso a nessuno che gli venisse fatto del male. |
"Infatti, mister Guisgard..." gli risposi, mentre i suoi bellissimi occhi azzurri fissavano i miei e i nostri corpi si muovevano sensuali all'unisono "Non ho nascosto di ritenerla pericoloso... Lei ha trascorso tre anni d'inferno, solo in mezzo alla natura selvaggia e a chissà quali ostilità. Non oso neanche cercare di immaginare cosa deve aver passato, ma di una cosa sono certa... per uscirne così come la vedo, deve avere un carattere d'acciaio e una forza non comune... e questa cosa si, mi spaventa..."
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Raputin sorrise ad Altea, dopo aver gettato un nuovo sguardo su di lei.
"Sir..." disse ripetendo le parole di lei "... non siamo più nel Medioevo e di certo io non sono un cavaliere... può chiamarmi direttore... non perché ami i formalismi, ma perché qui abbiamo un protocollo molto rigido..." annuì "... un taxi? Qui senza permesso nessuno può avvicinarsi. La farò accompagnare da qualcuno al paesino, dove potrà comprarsi gli abiti di cui ha bisogno." |
"Il bello di non lavorare per un padrone" disse Pavel a Nyoko "è che si è liberi da ogni tipo di vincolo, orario compreso." Sorridendo. "Tranquilla, siamo quasi arrivati ormai."
Poco dopo infatti il furgoncino arrivò al paesino. Era ormai sera ed il piccolo abitato stava pian piano spegnendo le luci dei suoi negozi, con la gente che lentamente si ritirava nelle proprie case. Pavel fermò il furgoncino davanti ad una cantina e qui cominciò a scaricare le botti da riempire. |
Lui prese Gwen in braccio e lei si strinse forte a quel misterioso uomo mascherato.
Uscirono dal salone e fecero le scale, fino a raggiungere una porta chiusa. Con un calcio lui aprì ed entrarono. Era la sua camera da letto. |
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