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Osservai la giungla davanti a me, ascoltando le parole di Tella.
Mi tornarono alla mente diverse avventure che avevo vissuto, missioni che mi avevano condotto nei luoghi più disparati, a contatto con nemici e pericoli sempre diversi. Sospirai, chiedendomi se quei tempi fossero perduti per sempre. Poi alcune parole della cuoca mi incuriosirono. "Gli Ateugh?" chiesi "E chi sarebbero?". |
“Un'antica leggenda dell'isola, madama...” disse Tella a Destresya “... la raccontavano a noi bambini per spaventarci e farci stare buoni... ma diventati adulti abbiamo fatto finta di non crederci più...”
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Mi sedetti su una poltroncina accanto alla finestra, e feci segno a Tella di fare altrettanto.
"Raccontatemela, adoro scoprire le leggende di un posto che visito per la prima volta!" curiosa e interessata. |
Mi addormentai subito, ma nel cuore della notte fui svegliata da alcuni rumori.
Rimasi attenta e silenziosa in ascolto. Sembrava che qualcuno fosse dentro casa. Allora, sempre silenziosamente, mi alzai dal letto e imbracciai il fucile che lo zio mi aveva insegnato ad usare per ogni evenienza, uscendo dalla camera e vedendo cosa stesse succedendo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...390fd48548.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen prese il fucile ed uscì dalla sua camera.
La casa era avvolta da un buio cupo e silenzioso. Infatti non si sentiva più alcun rumore. Gwen cercò se ci fosse qualcuno, imbracciando il suo fucile. ad un tratto di accorse che c'era del fango sul pavimento in legno. Fango sotto forma di impronte. |
Sembrava non esserci più nessuno adesso, non si sentiva alcun rumore.
Ma poi, vidi delle impronte di fango e le seguii. Magari mi avrebbero rivelato il nascondiglio del nostro intruso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen cercò di seguire le impronte di fango, ma queste mostravano solo che qualcuno si era aggirato per casa.
Ora però sembrava essersene andato. Ma ad un tratto la ragazza sentì qualcosa. Uno strano sibilo, un rumore indefinito. |
Niente, non c'era più niente.
E non vidi più presenza alcuna in casa. Certo, era stato veloce a filarsela, chiunque fosse stato... Ad un certo punto, sentii un sibilo molto strano. Alzai il fucile puntandolo davanti a me, mentre seguivo la scia di quel sibilo per capire da dove provenisse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen puntò il fucile, cercando di capire cosa fosse quel rumore.
Ad un tratto arrivò anche suo zio, con in mano un bastone. Anche lui sentì quello strano sibilo. E fu lui a scoprire cosa fosse. Spostò una tenda e videro un grosso serpente. "Non muoverti..." disse Gustav a Gwen "... sta ferma..." e con sangue freddo riuscì a bloccare la testa del rttile col bastone. Poi lo prese e lo chiuse in cesto, che svuotò poi nel pozzo fuori casa. "Come diavolo sarà entrato in casa?" A sua nipote. "Questi serpenti vivono nella giungla ed è difficile, se non impossibile che si spingano fino a qui..." |
Tella si sedette accanto a Destresya e guardò per un attimo il buio fuori dalla finestra, dove si stagliavano sinistre le ombre della vicina giungla.
“Gli Ateugh sono una misteriosa setta di feroci assassini...” disse la donna “... adoratori del male e fanatici profanatori della vita umana... secondo la leggenda vivono nella giungla... nascosti... da lì giungono per uccidere...” |
Quasi sobbalzai sentendo zio Gustav arrivare.
Ma un attimo dopo benedissi il suo arrivo. Rimasi immobile, senza fiatare, senza respirare, senza muovere un muscolo. Solo quando il serpente fu fuori casa ripreso a respirare. "Non ci è entrato da solo, c'era qualcuno in casa, mi sono alzata apposta" dissi, per poi indicargli le impronte di fango. "Ma perché un serpente? Che volevano farci?" dubbiosa e preoccupata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gustav guardò le impronte di fango indicate da Gwen.
"Chiunque sia entrato qui..." disse lui alla ragazza "... ha portato quel serpente... ma pochi sanno catturare quei rettili... pochissimi... nessuno di conosciuto..." preoccupato. |
"Dunque deve essere per forza un nativo... Qualcuno che conosce bene certi simili animali e sa come catturarli... Ma ancora mi chiedo il motivo per cui lo abbia fatto... Non mi è assolutamente chiaro e non so che pensare..." scuotendo la testa e cercando conforto dallo zio.
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"Forse voleva derubarci..." disse Gustav a Gwen "... prendere qualcosa a suo modo di un qualche valore, magari per venderlo al mercato nero..." perplesso.
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"Sì, forse è così, non vedo altra spiegazione..." ammisi.
"Controlliamo che non manchi nulla in casa, allora." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, buona idea..." disse Gustav a Gwen.
Così girarono in casa, controllando che non mancasse. Ed infatti i soldi nella cassetta degli incassi c'erano tutti, così come qualche oggetto di valore presente sui mobili e sulle mensole. Ma poi con loro sorpresa, i due scoprirono che l'unica cosa mancante era la bella pistola con le magnifiche decorazioni. |
Controllammo ovunque, ma suppellettili, armi e vari oggetti, insieme ai soldi, c'erano tutti.
Poi, inorridii vedendo che proprio la pistola mancava. "Zio!" lo chiamai, sconvolta "La pistola! L'hanno rubata!" lo guardai "E se... Se l'avvocato avesse mandato qualcuno apposta per rubarla?" a mezza voce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gustav restò incredulo, interdetto.
"Hanno rubato la pistola..." disse a Gwen "... si, forse la cosa più preziosa che avevamo in casa... l'avvocato? Ma non mi dava l'idea di essere un ladro... e neanche che sapesse trattare i serpenti..." |
"Però mostrava un attaccamento quasi morboso a quell'arma, e sono certa che sia del posto, altrimenti dubito che gli interesserebbero così tanto le sorti degli indigeni" commentai.
"Credi dovremmo andare subito al castello governativo a denunciare il furto?" chiesi "Se avviassero ora le ricerche, sarebbe più facile trovarla. Domattina potrebbe già essere chissà dove..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Dobbiamo denunciare assolutamente il furto." Disse Gustav a Gwen. "Altrimenti saremo noi accusati di averlo perduto o persino rubato!" Preoccupato.
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"Sì, esattamente" annuii "Allora andiamo, presto!"
Andai a vestirmi e un attimo dopo eravamo già sul nostro calesse, sulla via per il castello. Non riuscivo ancora a capacitarmi di quanto successo e speravo di sbagliarmi circa i miei sospetti, ma qualcosa mi diceva che avessi ragione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Aspetta, cara..." disse Gustav a Gwen "... è ancora notte fonda e non possiamo presentarci al castello a quest'ora... attendiamo giunga l'alba e poi vi andremo." Annuendo.
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"Ma non pensi che sarebbe controproducente attendere l'alba? Come hai detto tu, se non lo facessimo subito, penserebbero che siamo stati noi a rubarla e abbiamo cercato di nasconderla" gli feci notare.
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Ascoltai attentamente le parole di Tella, sempre più incuriosita da quella storia. Le cose si facevano interessanti.
"Davvero una storia affascinante, anche se terribile e spaventosa, certo" dissi, con aria preoccupata, perchè non volevo dare l'impressione di prendere sottogamba il suo racconto. "E chi sono le loro vittime?" incuriosita. |
Certamente mio padre era un uomo sveglio e risposi a metà tra la verità e la bugia, anzi omettendo il particolare del fuggitivo "Prima ho visto dei mercanti di schiavo e parlando tra loro dicevano avevano portato nell'isola uno di questi afralebani.. Tutto qui. Io chiesi loro chi fossero, mi hanno risposto ma volevo sapere la verità da voi, papà".
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"Si, forse hai ragione..." disse pensieroso Gustav a Gwen "... si, faremo come dici tu... dammi un attimo per vestirmi..."
Così poco dopo presero il carretto e si diressero verso il promontorio, dove sorgeva la grande fortezza sede della dimora governativa e caserma dei militari sull'isola. "Le loro vittime sono i colonialismo, madama." Disse Tella a Destresya. "Anche e soprattutto per la loro Fede Religiosa. Gli Ateugh sono fanatici sanguinari ed intolleranti." Con tono cupo. "Sono ovunque e nulla accade su quest'isola senza che essi lo sappiano." "Ah, questo non lo sapevo..." disse il padre ad Altea "... e così hanno portato uno di quei cani su quest'isola... bene, speriamo muoia di stenti." Compiaciuto. |
Annuii.
Lo zio si vestì e uscimmo subito, di filato. Il castello, e dunque la caserma, sorgevano su un alto promontorio. "Bene, ora cerchiamo di spiegare tutto nei minimi dettagli" dissi, scendendo dal carretto e avviandomi, insieme a zio Gustav. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il carretto salì la stradina del promontorio fino a raggiungere il monumentale ingresso del castello.
Qui vi era una postazione in cui facevano la guardia due soldati. "Voi..." disse uno dei militari a Gwen ed a suo zio "... fermi!" Intimò. "Chi siete e cosa cercate?" |
Salimmo fino in cima e ovviamente due guardie ci chiesero cosa volessimo.
"Dobbiamo denunciare un furto, è urgente" risposi, con tono grave. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole rimasi di stucco e mi a dirai.. "Non vi ho mai sentito parlare in questo tono, forse è la vicinanza al Governatore.. Non pensiamoci più" sperando l'uomo non corresse pericoli.
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I soldati guardarono Gwen quasi con sarcasmo e sufficienza.
"Un furto..." disse uno di loro "... e cosa diavolo è stato rubato per venire a denunciarne il furto a quest'ora? La corona del re?" E risero forte. |
"Parli così" disse il padre ad Altea "solo perchè evidentemente ignori chi siano davvero questi Afralebani. Sono dei predoni, dei fanatici, dei rivoluzionari e sovversivi. Sono pericolosi per l'ordine costituito."
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I soldati presero la cosa sul ridere, ma non c'era niente da ridere.
"Una cosa che rischia di compromettere il potere del governatore. Vi conviene farci entrare, se non volete che il governatore sia pubblicamente accusato di strage" dissi allora, guardandoli. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I soldati risero ancora più forte.
"Ascolta, ragazza..." disse divertito uno di quelli a Gwen "... il governatore non può certo essere accusato, nè citato in un qualche tribunale. Dunque se vuoi davvero fare la tua denuncia dovrai fornirci un buon motivo per cui farti entrare." |
“Non sono religiosi, questi pericolosi bagordi?” Chiesi infine alla cuoca.
“Beh, cercheremo di tenerci alla larga da questi soggetti!” Sorridendo. “Mostratemi la mia stanza..” le ordinai con gentilezza. |
Ma insomma, che maledetto fastidio!
Non volevo esagerare coi dettagli a quei maledetti soldati, ma altrimenti non mi avrebbero fatta entrare. "Due gentiluomini, apparentemente molto importanti alla caserma, sono venuti alla nostra fucina, consegnandoci una pistola di altissimo valore da riparare. Un uomo è venuto poi insistendo affinché gliela vendessimo, ci siamo rifiutati e stanotte è stata rubata. Ci fate passare, o dobbiamo stare qui fino a domani?" iniziando a scaldarmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, non lo sono." Disse lapidaria Tella a Destresya.
Poi la condusse nella sua camera. Si trattava di una stanza ampia, arredata con gusto in puro stile coloniale, con molti libri, oggetti tipici del posto e quadri di valore alle pareti. |
A quelle parole di Gwen i soldati si scambiarono lunghe occhiate.
“Si tratta di certo della pistole di ser Gurwen...” disse uno dei militari agli altri. Allora fecero passare Gwen e suo zio, portandoli nel castello. Qui furono condotti nella caserma, al tavolo di un militare graduato. “Ebbene?” Chiese questi. “Devono denunciare un furto.” Il soldato, per poi fare cenno a Gwen di esporre i fatti. |
Finalmente la smisero di ridere e diventarono seri.
Scoprii anche il nome, Gurwen. Allora ci accompagnarono dentro, davanti ad un militare. "Come dicevo, questa mattina Sir Gurwen ha affidato alla nostra fucina la sua pistola per ripararla, raccomandandosi affinché prestassimo attenzione, poiché infinitamente preziosa. Nel pomeriggio, un uomo si è presentato, tale signor Masperio, un avvocato, insistendo affinché gliela vendessimo. Ci siamo naturalmente rifiutati e stanotte la pistola è stata rubata" dissi, ripetendo il racconto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il militare seduto al tavolo ascoltò con attenzione il racconto di Gwen.
“Parlatemi di quell'uomo...” disse “... quel Masperio... descrivetelo.” |
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