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Non avevo mai provato nulla di così intenso, come un crescendo disperato, mosso da una passione senza fine.
Lui era così forte, e mi teneva stretta con una tale potenza, e mi prendeva con un tale ardore che mi faceva totalmente perdere il controllo. Era qualcosa di talmente forte da riuscire ad unire non solo due corpi, ma due cuori e persino due anime. La sua bocca aveva il sapore della felicità più assoluta, e io non ne avevo mai abbastanza, continuando a cercarla in baci senza fine. Poi la sua mano nella mia, quella stretta così intima e complice. Allora il mondo si fermò, e il mio corpo esplose di un piacere ancora più intenso e unico, un piacere che sapeva di Amore, di unione totale, di felicità e gioia infinita. Ora nulla sarebbe stato più lo stesso, ora non eravamo più due, ma uno soltanto. Una cosa sola unita come lo erano i nostri corpi. Aprii gli occhi. Era così bello ancora contro di me con tutto il suo corpo, continuai ad accarezzarlo piano, quasi non volessi lasciarlo andare. Ero felice, felice come non credevo nemmeno che mi fosse concesso. I miei occhi brillavano di una luce nuova, una luce solo sua. Come solo sua era ogni cosa di me. Il mio corpo, il mio cuore, la mia anima, se ne avevo una. Allora sorrisi e lo baciai dolcemente. |
“Tranquilla, sto bene...” disse Tardes stringendo la mano di Dacey.
Nella stanza c'erano Palos ed un altro paio di poliziotti. “Allora...” fece Palos “... cos'hai visto? Il pilota? Sei riuscito a vederlo?” “No...” scuotendo la testa Tardes “... non ho fatto in tempo... mi ha praticamente sbattuto la portiera in faccia...” guardò sua moglie “... Dacey, tu non notasti nulla di strano alle prove per la parata? Vedesti quell'auto da vicino, non ci fu nulla di particolare che ti colpì?” |
Solo dopo che Tardes mi rassicurò mi accorsi che nella stanza non eravamo soli. Mi ricomposi stringendo la mano a mio marito e guardai gli altri poliziotti. Ovviamente volevano sentire da lui se avesse scoperto qualcosa sull'auto nera.
Quella maledetta auto, era ancora in giro a spaventare la gente e sembrava avere mille assi nella manica. " No mi dispiace" scossi la testa quando venni interpellata, " è successo tutto così in fretta, quello che ricordo te l'ho già detto." |
"Una maledizione?" Chiesi al mio amante con sguardo interrogativo "Allora il sogno che ho fatto era tutto vero... come le parole del tuo padrone quando è stato qui... Non puoi dirmi di più su questa maledizione? E soprattutto come fai ad essere così sicuro che sia io quella ragazza?" Lui mi strinse forte a sé ed io sentii di nuovo il fuoco nelle vene, un calore che divampava dentro le viscere. "Voglio sapere tutto... però dopo... adesso voglio soltanto essere tua... voglio ancora fare l'Amore con te..."
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Elv strinse la mano di Gwen ed insieme si avvicinarono all'auto nera, avvolta da una cupa penombra.
“Chissà, vorrei tanto sapere se questa è l'auto che la polizia sta cercando...” “Polizia?” Ad un tratto una voce. “E perchè mai?” Sorridendo Holb, sbucato quasi dal nulla. |
Ren guardò Nyoko quasi sorpreso.
Sorpreso dalla determinazione della ragazza, da quell'insistenza così insolita da parte sua. “Sei...” disse lui “... beh, sei... lo sai cosa sei per me... perchè questa domanda?” Tornando a prestare attenzione al volante. Erano infatti ancora per strada. |
Ci avvicinammo alla macchina, ma non ebbi tempo di rispondere, che Holb spuntò dal nulla.
Mi voltai verso Elv, mimando un "Ti uccido" silenzioso con le labbra. Bene, proprio di bene in meglio. Non dissi nulla, volevo vedere come Elv adesso sarebbe riuscito a tirarci fuori da quella situazione, visto che eravamo lì per quella sua smania riguardo quella macchina. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Non volevo sembrare insistente, ma sentivo di voler finalmente sapere. Sapere cosa? Abbassai lo sguardo. Già, sapere cosa? Piacergli? Ma se ci conoscevamo da una vita... Potevo mai pensare una cosa del genere? Eppure non riuscivo a spiegarmi il suo comportamento. Possibile fosse solo protettivo? Non gli risposi... Perché gli avevo fatto quella domanda? Guardai dal finestrino il cielo notturno, come a cercar risposta. Ero stupita quanto lui della mia determinazione. Lo guardai ancora. Sentivo il cuore battere come non mai, mi saltarono in mente diverse immagini, immagini che mi lasciavano un brivido. Mi morsi il labbro inferiore, desiderosa di sapere. Ero sempre stata quello per lui? Una semplice amica? "Ren... Perché hai lasciato il Giappone con me? Tu lì avevi una vita perfetta: una famiglia fantastica, tanti amici... Eppure, appena ti dissi che stavo partendo, tu accettasti senza pensarci due volte. Perché? Perché lo hai fatto?" chiesi sta volta senza guardarlo. Tenevo ancora quel foglietto fra le mani che, piano piano, diventava sempre più caldo, come a volergli dare fuoco.
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Dopo quell'intenso e travolgente momento di piacere folle e meraviglioso, Guisgard e Clio, in piedi contro il vetro della doccia, restarono a baciarsi dolcemente, stretti e nudi l'uno all'altra.
L'ardore, la forza con cui lui aveva dominato la ragazza, ora erano diventati una rassicurante dolcezza, mentre l'acqua scorreva vaporosa intorno a loro. “Ehi...” disse Guisgard schiudendo appena i suoi occhi azzurri ed accennando un lieve sorriso tra un bacio e l'altro “... come va? Dimmi...” |
“Si, ma la cosa del Cimitero era strana...” disse Tardes “... ricordo le parole di Dacey... avrebbe potuto ucciderli tutti, ma invece, incredibilmente, non oltrepassò l'ingresso del Cimitero...”
“Cosa facciamo ora?” Chiese Palos. “Continueremo con i posti di blocco...” Tardes. “Eppure sembra capace di svanire nulla...” mormorò Palos “... come diavolo fa?” |
" Si é così, l'auto si fermò prima di oltrepassare i cancelli del cimitero. Come se qualcosa la bloccasse..." rammentai.
" Forse potreste trovare un modo per attirarla vicino al cimitero e poi accerchiarla... Ad ogni modo ora mio marito ha bisogno di riposare , per favore." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Gaynor, lui la guardò con occhi ardenti, stringendola fra le mani.
“Non vale...” disse sorridendo “... sai che non mi stancherei mai di te...” erano l'una sull'altro, coperti solo dalle lenzuola “... perchè sei tu quella ragazza? Per questo...” e la baciò. Un bacio intenso e profondo, un bacio che sembrava voler unire le loro anime. Un bacio come solo un innamorato sa dare. |
Per tutta risposta, Mister X mi baciò con passione, trasfondendo il suo Amore in quel bacio. Si, perché oramai era chiaro che ciò che lo univa a me era nient'altro che Amore, nella sua forma più ardita ed intensa.
"Adesso dimmi il tuo nome..." mormorai sulla sua bocca, mentre ero stesa su di lui e la mia mano cercava la sua virilità "Légati a me per sempre..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Ecco noi...” disse Elv a Holb, dopo aver guardato Gwen contrariata “... noi volevamo solo dire...”
“Ma certo, scherzavo.” Holb interrompendolo. “Ma mi sento di tranquillizzarvi... quest'auto è un prototipo che usiamo per gli ultimi test... per questo non ha una targa. Ma è regolarmente registrata ed autorizzata a circolare entro i limiti consentiti dalla legge.” “In tv descrivono un'auto simile a questa...” Elv. “Si, è vero.” Annuì Holb. “Ma c'è una spiegazione naturalmente... ed anche la polizia lo sa...” |
Ma certo, scherzava...
Chi avrei potuto uccidere prima? Anche la polizia lo sapeva... Certo, sicuramente si erano preparati una scusa di comodo, ovviamente. Dovevano far reggere la cosa fino alla fine. Sarei anche sembrata una visionaria, ma non mi fidavo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ren guardò Nyoko.
“Perchè non volevo separarmi da te...” disse guardando la strada “... non mi andava, non lo volevo... non mi sono mai separato da te... non l'avrei fatto neanche alla tua partenza...” mentre lei aveva in mano quel biglietto che sembrava essere sempre più caldo. |
Tardes sorrise.
“Si, credo che tu abbia ragione...” disse a Dacey “... voi però non mollate, ragazzi.” A Palos e agli altri. “Abbiamo ricevuto una denuncia di furto...” Palos. “Che denuncia?” Fissandolo Tardes. “Da parte della Società Cibernetica Ateon...” svelò Palos. |
Sentì una strana forza dentro, come una specie di rabbia mista a tristezza. Sospirai e lo guardai.
"Va bene" dissi forzando un sorriso. Non si voleva separare da me? Quale amico avrebbe mai fatto una cosa del genere? Lasciai perdere tutto. Avevo sollevato un polverone che non aveva senso. Avevo un'ultima carta da giocare, dopo di che avrei chiuso completamente quella faccenda. "Sai... Quel ragazzo mi ha lasciato il suo numero..." dissi liberando il foglietto dal mio calore. "Pare si chiami Seth." dissi sorridendo. Sperai in una sua reazione, magari contraria. Volevo provocarlo, in qualche modo, anche se non sapevo bene come. Mi lasciai guidare dalla mia ingenua fantasia, sperando di non risultare infantile. "Chissà perché..." dissi guardando il foglietto confusa. Sapevo perché, o almeno credevo di saperlo, ma volevo che dicesse quello che desideravo tanto sentirmi dire... Anche se non mi era chiaro cosa. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
" Grazie per la comprensione " dissi rivolgendomi agli agenti, aspettando che lasciassero la stanza ma Palos si trattenne per dare una nuova informazione, apparentemente un nuovo caso, su un furto.
" Tardes... devi riposare ricordi? Sono certa che Palos se ne occuperà egregiamente anche senza di te per una volta" parlando con premura. " Vi lascio ancora qualche minuto, voglio parlare con il dottore." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
A quel gesto di Gaynor, lui la baciò con ancora più ardore, passione, impeto.
E nel baciarla passò sopra di lei, fermandola sotto di sé. Allora la prese con virilità. Cominciò una nuova danza d'Amore, dove i due trassero piacere l'uno dall'altra. “Ora saprai il mio nome...” disse lui ansimando “... così potrai gridarlo adesso che ti farò impazzire...” stringendola fra le lenzuola. |
Era tutto così bello, così dolce e rassicurante.
Ero quasi indecisa se il bello fosse stata la passione travolgente o quel momento così intimo e nostro. Quei baci lievi, dolci, quelle carezze leggere e quell'abbraccio rassicurante mi riempirono il cuore di serenità. I suoi occhi incontrarono i miei, e sorrisi. Poi quella domanda. Che razza di domanda era? "E me lo chiedi pure?" Con un sorriso incredibilmente sereno, che poi divenne impertinente. "Mah, sì.." con finta noncuranza "Così così.." con un sorrisetto irriverente, e divertito insieme. |
Il suo sesso, che un attimo prima era nella mia mano, scivolò di nuovo in me, muovendosi con virilità e vigore. E ad ogni spinta, io sprofondavo sempre più nel vortice della passione, aggrappandomi alla sua schiena e inarcandomi sotto i suoi colpi.
"Si... dimmelo... dimmelo e lo griderò all'infinito..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Ah, bene...” disse Guisgard guardando Clio “... davvero? Così così?” Stringendola di nuovo contro il vetro bagnato. “Ma se hai le gote in fiamme?” Divertito. “E poi da come gemevi, beh, sono un gentiluomo e mi fermo qui...” facendole l'occhiolino, per poi baciarla.
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“Un mese fa circa” disse Holb a Gwen e ad Elv “ci è stato rubato un prototipo... ovviamente abbiamo subito denunciato l'accaduto alla polizia.”
“Ora capisco...” mormorò Elv, fissando poi Gwen. |
Il furto di un prototipo.
Beh, sicuramente l'ipotesi era plausibile, ma non ci avrei creduto senza la conferma lampante. Guardai poi Elv con aria interrogativa; aveva l'informazione che cercava, ora potevamo anche andarcene, anche perché, di nuovo, non avrebbe potuto cercare la moto, visto che Holb ci avrebbe sicuramente tenuto d'occhio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Risi, spensierata a quelle parole di Guisgard, anche se cercai di tenere l'aria fintamente imbronciata per un istante.
Poi quel bacio, così dolce e intenso. Quel bacio che suggellò tutto quello, la nostra unione, la passione, l'Amore. "Sono felice.." sussurrai infine, con gli occhi che brillavano "Una felicità che non credevo nemmeno esistesse al mondo..." baciandolo dolcemente "Sono in paradiso.." buttando la testa all'indietro per un momento. Il mio corpo non aveva ancora smesso di bruciare. "È troppo ardito dire che ti voglio solo per me?" Con lo sguardo intenso e sensuale fisso nell'azzurro dei suoi occhi. |
Ren si voltò di scatto.
“Un biglietto...” disse lui fissando Nyoko “... perchè mai? Ma certo... non lo capisci? Ci sta provando con te! Perchè non l'hai gettato via? Anzi, perchè l'hai preso? Così facendo lui crederà di piacerti...” |
Palos annuì a Dacey, che poi uscì e si diresse in cerca del dottore.
La ragazza lo vide allora insieme ad alcuni infermieri. |
Quell'uomo sembrava infaticabile, instancabile, ossessionato da Gaynor e dal suo corpo.
Con ardore aveva ripreso ad amarla, a possederla, a farla sussultare su quel letto che scricchiolava sotto la foga della sua passione. Lei, fino a pochi giorni prima, una normale casalinga e madre, oggi era diventata una dea ed una schiava per quell'uomo. Musa ed ancella, regina e serva di quell'infinito gioco d'Amore e di romanticismo. E mentre la possedeva, la dominava stando col viso che affondava tra i suoi bianchi seni, assaporandoli con le labbra e la lingua, alzò i suoi occhi azzurri che fissandola erano divenuti rossi per l'eccitazione. |
“Bene...” disse Holb ai due ragazzi “... altri dubbi?”
“No, certo che no...” rispose Elv, per poi guardare Gwen “... beh, direi di andare ora, no?” Alla ragazza. “Ah, dimenticavo...” ancora il teppista “... mi hanno rubato la moto... proprio qui in questo quartiere...” “Davvero?” Fissandolo Holb. “Che cosa spiacevole...” |
Guisgard sorrise a Clio.
“No...” disse poi “... certo che no...” mentre le sue mani scivolavano, come l'acqua, sulle forme della ragazza “... ho scoperto sei una donna vera...” fissandola negli occhi “... vera...” accarezzandola ovunque, per poi baciarla ancora “... vieni, ti asciugo...” allungando una mano e chiudendo l'acqua. |
Finalmente potevamo andarcene tranquillamente.
Ovviamente però Elv dovette dire sempre l'ultima parola. Tuttavia non fu una cattiva idea. "Sì, ci è stato detto che è stata rubata e poi vista qui intorno... Ma sicuramente lei non ne saprà nulla, dopotutto immagino venga molta gente ogni giorno qui, giusto?" con un sorriso serafico. "Beh, arrivederci" prendendo la mano di Elv e voltandomi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi illuminai a quelle parole.
Solo per me... Lo baciai dolcemente, confinando in quel bacio tutta la mia felicità. Avrei voluto dicesse di più, ma forse non era bravo con le parole. Così annuii, sorridendo dolcemente. |
“Infatti.” Disse Holb a Gwen. “Questo quartiere è grande, vi vive e vi lavora molta gente. E poi di certo nessun ladro oserebbe avvicinarsi a questo grattacielo, visti i nostri sistemi di sicurezza.”
“Si, comprendo.” Annuì Elv. I due giovani salutarono Holb e lasciarono il grattacielo. “Tu cosa pensi di tutta questa storia, Gwen?” Chiese Elv. |
Guardai attentamente Holb, poi sorrisi appena.
"Certamente. Arrivederci." Poi finalmente uscimmo. "Penso che ti regalerò una moto per Natale" risposi sarcasticamente, prendendo il casco. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Si baciarono ancora.
Poi uscirono dalla doccia e si asciugarono. “Clio...” disse Guisgard mentre si rivestiva “... dimmi cosa pensi... a tutto ciò che stai pensando...” fissandola. |
Lo seguii fuori dal nostro piccolo mondo, ed iniziai ad asciugarmi, prima il corpo poi i capelli col phon.
Lui era accanto a me, intento anche lui a rivestirsi. Mille pensieri affollavano la mia mente, e probabilmente lui se ne accorse perché mi chiese dei miei pensieri. Arrossii a quelle parole, ma presi coraggio e mi avvicinai a lui. Alzai lo sguardo a cercare il suo, e presi le mani nelle mie. "Pensavo a te..." mormorai, con voce poco ferma "Mi chiedevo che cosa avesse significato per te tutto questo..." arrossendo visibilmente "So che non è poi così assurdo che un uomo prenda una donna per il gusto di farlo, senza che provi niente per lei, senza che ci sia in futuro insieme ad aspettarli..." tremavo. "E io.. ecco.." abbassai lo sguardo "mi chiedevo che ne farai di me, ora.." tremando quasi "Che cosa sono per te ora..." sussurrai, con gli occhi lucidi e velati di paura che cercavano i suoi. Dopotutto non c'era una parola lusinghiera nel mio vocabolario per indicare una donna che si concedeva facilmente come avevo fatto io. Quindi aveva tutto il diritto di dirmi che non contavo niente. |
Elv fissò Gwen.
“Quanto sei sarcastica...” disse prendendo il casco “... si, davvero spiritosa... hai mai pensato di scriverci su un libro? Dal titolo, non so... io ed il mio senso dell'umorismo... magari venderesti a bizzeffe.” Salendo sulla moto. “Mi riferivo all'auto ed alla storia della denuncia... che ne pensi?” |
Guisgard guardò Clio e sorrise.
“Tu” disse stringendo a sua volta le mani di lei “sei speciale, sei unica... era tanto tempo che non... che non facevo l'Amore con una donna... sesso si, ma l'Amore è un'altra cosa... ed io oggi... si, è stato speciale... in quella doccia tu hai cancellato tante cose brutte del mio passato, sai? Tante cose che credevo non potessero mai andare via...” |
Sorrisi divertita al suo commento e mi avvicinai a lui.
"Potrebbe essere che loro abbiano fatto la denuncia, ma solo per finta, per giustificare la presenza dell'auto per strada in città, .a in realtà nessun prototipo è mai stato rubato" risposi. Poi mi avvicinai a lui, sorridendo ancora divertita e poggiando il mento sulla sua spalla. "Dai, scherzavo. Era per sdrammatizzare... Non me lo merito un bacio?" spalancando gli occhioni. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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