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Sorrisi ancora alle sue parole e mi lasciai cullare dallo scuotere del furgoncino. Poco dopo arrivammo al paesino ed io sentì Pavel fermare. Rimasì così in attesa che terminasse.
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Mi sentivo sicura, protetta, in quella presa virile e salda, era come se nel mio inconscio sapessi che lì, fra le sue braccia, non poteva succedermi nulla di male e mi piaceva stringermi a lui, sentire che ero come aggrappata ad una solida roccia.
Dopo le scale, raggiungemmo una porta, che lui aprì con un calcio e immaginai, guardandomi attorno nella costante penombra, che fosse la sua stanza. Allora voltai dolcemente il suo viso con una mano e lo baciai di nuovo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Non è uno dei nostri..." disse uno di quegli uomini guardando Icarius che riposava nel suo lettino.
Quegli uomini lo fissavano con i loro occhiali scuri, senza tradire emozioni o mostrare espressioni particolari. "Il fatto che non era alla presentazione del loro film" un altro di quegli strani individui "è sospetto..." "Forse perché non ha avuto il tempo di tornarci..." il primo che aveva parlato. Tutto ciò davanti a Clio, che era invisibile. |
Ballavano fra quelle note scintillanti e tra coppie eleganti ed affascinanti.
Tra sguardi e sognanti e volti innamorati. Ballavano l'uno stretto all'altra, con movenze che accendevano una sensuale intimità fra di loro. "Carattere d'acciaio" disse Guisgard fissando Gaynor "e forza non comune... e questo mi rende pericoloso?" Sorridendo in modo enigmatico. "Pensavo che la brutta impressione che ho suscitato in lei derivasse dal mio essere un presunto farfallone." Divertito. "E comunque, se anche fossi un Don Giovanni, sarei giustificato, no? Ho passato tre anni da solo su di un'isola deserta e sperduta... laggiù la vita ti appare un tantino diversa e magari il cinismo, la disillusione e cose simili trovano terreno fertile nel cuore di un uomo." Continuando a volteggiare con lei in balia di quella musica. "Sa che alcune culture orientali ritengono il veleno dello scorpione quasi magico? Se non uccide allora può fare cose stupefacenti... persino fare da base per un composto utilizzato come elisir d'Amore... quindi se il mio pungiglione non uccide, magari può riuscire in ben altro..." vicinissimo al volto ed alla bocca di lei. |
L'uomo mi lanciò un altro sguardo a cui non diedi importanza..mi era antipatico, con quel modo di fare sicuro ed altezzoso e probabilmente dovuta alla carica che aveva.
Mi alzai "D'accordo direttore...quando vuole io sono pronta per andare in questo paesino per i vestiti..pure ora, non ho proprio nulla da indossare e vorrei iniziare presto in modo consono" o iniziare a cercare l'uomo misterioso. |
Li ascoltavo, anche se le loro parole non avevano senso per me.
Uno di nostri... dicevano. I nostri... di chi parlavano? Ero sempre più preoccupata per lui. Che cosa volevano da lui? Parlavano di un film.. che cosa c'entrava? Non riuscivo a comprendere. Istintivamente mi parai tra loro e Icarius, pronta ad attaccare nel caso lo sfiorassero. Non capivo, ma volevo vederci chiaro in quella storia. |
Nonostante le mie parole rispecchiassero tutt'altro, i nostri corpi stretti in quel sensuale ballo acquistavano sempre più intimità.
"Forse non mi sono spiegata bene, lo ammetto..." risposi a Guisgard, con i miei occhi verdi nei suoi azzurrissimi "Il considerarla un novello Casanova è un problema a prescindere, già solo quello basta a renderla pericoloso... ci aggiunga anche ciò che le ho detto sulla sua personalità e capirà da sé che siamo dinanzi ad un cocktail esplosivo..." Mi rattristai alle sue parole circa la lunga e forzata prigionia sull'isola deserta e gli misi un dito sulle labbra. "Shhh, non parliamo più di brutti ricordi in una serata come questa, nella 'sua' serata... e se quella disavventura l'ha reso cinico, spero tanto che avvenga qualcosa che le liberi il cuore... il cinismo avvelena gli animi..." Continuammo a volteggiare tra gli altri, ma d'un tratto fu come se fossimo da soli. "Non so se la sua storia sia vera o meno, ma la paura di pungermi resta lo stesso..." dissi a pochissimi centimetri dalla sua bocca. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Quel gesto di Gaynor, quel suo dito sulle labbra di Guisgard, che schiuse appena la bocca quasi per assaporare la pelle di lei.
“Un Casanova...” disse lui, mentre continuavano a ballare “... è difficile esserlo o restarlo, ammesso uno lo sia davvero... tre anni da solo sono lunghi... sia molto tempo per pensare... è difficile immaginare l'Amore Vero quando il proprio mondo diventa così piccolo... quando anche le stelle della notte sono sconosciute...” |
Con un calcio lui aprì la porta, quasi a voler mostrare la sua forza, il suo ardore.
Gwen comprese che quella era la stanza da letto di quell'uomo e come a voler mostrare il suo assenso lei lo baciò. Allora lui si avvicinò al letto ed adagiò dolcemente la ragazza sulle lenzuola. |
“Ottimo.” Disse Raputin ad Altea. “Chi ha tempo non perda tempo.” E chiamò uno dei suoi.
Arrivò allora una delle guardie carcerarie. “Accompagna in paese miss Altea...” il direttore a questi “... è stata assunta come mia segretaria e le occorrono abiti.” “Si, signore.” La guardia, per poi pregare Altea di andare. |
Quegli strani individui, vestiti tutti uguali, senza segni distintivi, né altro che potesse in qualche modo differenziarli, continuavano a fare strani discorsi che Clio non poteva comprendere.
“Per decenni si sono limitati a sospettare, a scrivere libelli e saggi...” disse uno di quelli “... ora però, dal nulla, salta fuori questo... vendicatore...” con disprezzo “... potrebbe essere un cane sciolto, ma potrebbe trattarsi anche di un loro inviato e noi non possiamo correre rischi...” |
"Ha ragione..." risposi abbassando lo sguardo "Ed io non sono nessuno per poter giudicare cosa può essere diventato dopo un'esperienza così terribile... È facile parlare quando il proprio mondo è racchiuso tra le mura di casa..."
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Mi congedai dal direttore e seguii la guardia carceraria..mentre uscivo diedi un occhio al posto per capire dove stavano le celle e poi guardai la guardia per non destare sospetti..."Dove mi portate"...quanti misteri su questo luogo.
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Prese il mio bacio come muto assenso e mi adagiò sul letto, dolcemente.
Non sapevo bene come comportarmi, pensavo che qualsiasi cosa, anche un solo respiro, avrebbe potuto causare un problema, un turbamento in lui, così mi limitai a stringere il colletto della sua camicia e attirarlo a me, su quelle lenzuola, senza riuscire a scorgere i suoi occhi dietro la maschera, in quell'oscurità. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Li ascoltavo senza capire che cosa stessero dicendo.
Immagazzinavo e analizzavo ogni loro parola. Vendicatore... di che parlavano? Forse era quello che stavano cercando di nascondere? Eppure Icarius era con me quando è morto quell'uomo, non poteva averlo ucciso lui. Volevano incastrarlo. Perché? Ma una cosa la capii. Volevano fargli del male. Allora impugnai le mie armi intergalattiche, Damasgrada e Tamasco, e attesi, sempre a protezione del corpo di Icarius. |
Quella musica continuò e con essa tutte le coppie a danzare.
Poi l'orchestra cominciò un nuovo brano e quindi un altro giro di ballo. “Stasera non voglio pensare a niente...” disse Guisgard stringendo fra le braccia Gaynor “... a ciò che è stato, a ciò che sarà domattina quando tutto questo sarà finito... un ballo a volte può durare tanto... persino più di un amore... uno di quegli amori estivi, che durano quanto un temporale scoppiato ad Agosto... voglio solo ballare e guardare i suoi occhi... sto cercando di scorgere di colore siano... e forse prima che finirà questo ballo lo scoprirò... e saprò cosa nascondono...” sorridendole. https://www.youtube.com/watch?v=vG16V1OAwMI |
“Al paese qui vicino per acquistare abiti per lei.” Disse la guardia ad Altea. “Non era ciò che voleva?”
Raggiunsero l'auto e con essa uscirono dal castello adibito a prigione. |
Gwen attirò a sé quell'uomo e lo baciò ancora.
Un nuovo bacio fatto di dolcezza, ma anche ardore. Allora lui cominciò a spogliarsi davanti a lei, alla debole luce di una piccola lampada. |
Guardai la guardia e i miei occhi verdi lanciarono quasi scintille a quella risposta..pure lui così sicuro di se..poi mi trattenni dal ridere..elementare Watson..era quello che doveva fare.
Salii sui sedili posteriori e non dissi nulla per tutto il viaggio ma poi azzardai.."Certo avrò una bella responsabilità...il peggior recluso di cosa si è macchiato ad esempio?". |
Quegli uomini però, nonostante i sospetti e le paure di Clio, non fecero nulla.
Dopo qualche istante infatti uscirono dalla stanza, lasciando la musa galattica solo con Icarius ancora addormentato. |
Fu un bacio più dolce dei precedenti, ma non per questo meno ricco di ardore.
Ad un certo punto iniziò a spogliarsi davanti a me, illuminato dalla debole luce di una lampada che rischiarava semplicemente il suo corpo ben fatto, mentre io lo osservavo, seguendo ogni suo movimento, sebbene non si sarebbe mai messo completamente a nudo davanti a me finché non avesse deciso di mostrarmi il suo volto e, anche se forse mi avrebbe fatto male, il suo nome. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Un altro giro di ballo era cominciato e Guisgard non accennava a lasciarmi.
"E allora non pensi a nulla..." gli risposi "Si goda la musica e questo ballo, poi suppongo debba lasciarmi andare per danzare con le altre ospiti... I miei occhi... glielo dico io di che colore sono... un banalissimo verde scuro, che purtroppo non è capace di nascondere nulla..." La musica continuava, mentre i nostri corpi restavano incollati, muovendosi lenti, ignari di tutto ciò che gravitava intorno. Appoggiai la testa sul suo petto, sperando che quel momento durasse all'infinito. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
La guardia guardò Altea dallo specchietto che se ne stava seduta dietro.
“Sono tutti pericolosi i nostri detenuti...” disse seccamente. Arrivarono al paesino. Qui la guardia accompagnò Altea in una sartoria del posto. “Salve.” Sorridendo la donna dietro il bancone. “Prego, ditemi pure...” |
Uscirono dalla stanza, senza fare nulla.
La cosa mi insospettì, e fui tentata di seguirli, ma non volevo lasciare Icarius da solo, lì, indifeso in quel letto. Così restai accanto a lui, prendendogli la mano. "Icarius..." sussurrai poi, piano, al suo orecchio "Svegliati..". Posando poi un lieve bacio sulle sue labbra. Non mi piaceva l'idea di saperlo incosciente. Dovevo trovare il modo di portarlo fuori di lì, di sottrarlo a quegli uomini. Non gli avrei mai permesso di fargli del male. |
"Ovvio..immagino, meno male siete voi a tenerli a bada" risposi seccamente.
Arrivammo nel negozio, purtroppo avevo un debole per i vestiti.."Salve ho bisogno di alcuni vestiti, devo fare da segretaria personale a una persona importante, il direttore del penitenziario..per favore non mi dia tailleur castigati visto il luogo, amo le scollature...e pure qualche abito elegante..magari mi danno libera uscita come ai carcerati" sorridendo. |
Lui cominciò a spogliarsi davanti a lei, piano, sempre guardandola negli occhi.
Così si tolse la camicia, poi gli stivali ed infine i pantaloni. Alla fine restò completamente nudo, fatta eccezione per quella maschera che aveva sul viso. Ed i suoi occhi neri erano sempre su Gwen. |
“Eppure io non vedo nulla di cosa chiaro...” disse Guisgard ballando con Gaynor “... o forse è solo perchè dopo tre anni da solo su quell'isola ho dimenticato come si guardano gli occhi di una bella donna...” fissandola, mentre quelle note si disperdevano tra le luci scintillanti di quella sala.
E un velo di malinconia attraversò i suoi occhi azzurri. |
Quel bacio, dolce, delicato, leggero e quasi sussurrato.
Un attimo dopo, quasi come per magia, Icarius aprì i suoi occhi azzurri e puliti e guardò Clio. |
"Tutte le cose che ha dimenticato si possono recuperare..." gli risposi, accorgendomi di un velo di tristezza che calò sui suoi occhi "Su, adesso non mi diventi malinconico, o sarò costretta a pensare di farle un brutto effetto..."
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La donna sorrise ad Altea e le mostrò vari abiti, alcuni molto eleganti, altri casual, altri anche più sportivi.
Erano vestiti che soddisfavano la richiesta della nuova segretaria, ossia erano molto sensuali ed audaci. |
Il suo respiro che diventava sempre più regolare.
Quella sua espressione angelica e rilassata. Era bellissimo, era davvero la creatura più bella che avessi mai visto. Sospirai. Guardarlo riusciva ad allontanare tutti i pensieri negativi, tutti i dubbi e le paure. Sorrisi, accarezzandolo piano. Poi capii che stava per svegliarsi, destato, come in una favola, dal mio bacio. Mi si strinse il cuore, e tornai visibile. "Ciao.." sussurrai, chinandomi di nuovo a baciarlo "Come ti senti?" parlando piano. |
"Si potrebbero andare bene, ma non esageri però..non ho intenzione di affascinare il direttore" era poco ma sicuro.
Dissi alla donna di preparare il tutto e andai a indossarne uno. Era nero, di pizzo e a tubino fino al ginocchio e la camicia sopra aveva una scollatura a V ben evidente che lasciava trasparire leggermente il pizzo nero dell' intimo. Pagai e uscii e diedi alla guardia tutti i pacchi.."Ecco...beh, gli uomini sono fatti per portare le spese delle donne no?" ridendo e sedendomi nuovamente dietro alla auto. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...52008c5400.jpg |
I suoi occhi non abbandonarono i miei mentre si spogliava lentamente ed io sempre lì, distesa in parte e poggiata sui gomiti a guardarlo.
Cercai di trattenere un sospiro stizzito nel vedere che la maschera era sempre lì, sul suo volto. Sollevai il busto e tolsi lentamente il vestito, che cadde facendo tintinnare le frange di strass sul pavimento. Trascorsi un istante ad osservarlo, poi mi alzai, spensi la luce, lasciando la stanza nella totale oscurità, poi tornai da lui, un po' a tentoni. Non sapevo che conseguenze avrebbe avuto ciò, ma volevo tentare. Così, non vedendo, portai le mani sulle sue gambe, seguendone piano la forma, poi salii, lungo le linee degli addominali, poi il petto, tutto alla cieca, scoprendo solo con l'ausilio delle punte delle dita, che scorrevano e avanzavano curiose e leggere, finché non arrivai al viso, al confine con la maschera. Speravo che il buio totale che ci avvolgeva lo aiutasse a lasciarsi andare e a lasciar andare quell'ultimo ostacolo che ci divideva. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise.
“Eh, lei...” disse sorridendo a Gaynor “... lei non credo possa fare un brutto effetto...” stringendola fra le braccia, contro il suo petto, facendola ballare e guardandola in quegli occhi come fossero l'orizzonte di un mare sconosciuto “... dopo questo ballo se vorrà, le mostrerò una cosa...” |
Quei suoi occhi azzurri, magnetici, luminosi, profondi e bellissimi, erano fissi nei miei mentre continuava a stringermi e ballare.
"Oh, allora spero che l'orchestra smetta subito... sa, così dicendo ha toccato il tasto della mia curiosità..." gli risposi con un sorriso. Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
“Ehi...” disse Icarius svegliandosi “... dove... dove siamo?” Guardando Clio. “Sei... sei ancora vestita per la festa...” notando il suo abito da musa “... cosa è successo?”
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La guardia prese quelle scatole piene di vestiti, ma nel vedere Altea così elegante e sensuale naturalmente restò a guardarla.
Tornarono così al castello ed anche le altre guardie notarono l'avvenenza della nuova segretaria del direttore. Poi lei fu condotta a quella che era la sua camera, per sistemare le sue cose. Fatto ciò il direttore attendeva di assegnarle l'incarico. |
Mi illuminai, nel vedere che si era svegliato.
"Ehi.." sorrisi, accarezzando piano il suo viso "Siamo alla centrale di polizia, ti hanno arrestato... qualcuno è stato ucciso con una freccia, e tu eri vestito da arcere..." alzai le spalle "Ti hanno portato qui, ma io sono riuscita ad intrufolarmi..." sorrisi "Parlavano di un film, di vendicatori.." scossi la testa. "L'importante è che tu stia bene..." annuendo "Ora studiamo il modo per portarti fuori di qui.." prendendogli la mano "Ci sono io, Amore.." dolcemente. |
Tornammo al castello ormai diventato prigione e notai gli sguardi delle guardie e sorrisi..dovevo tenermeli belli stretti ovviamente...magari a qualcuno scappava qualche informazione.
Entrai nella mia camera, era ben arredata notai e misi i vestiti a posto e alcuni oggetti avevo comprato. Mi recai verso l' ufficio del direttore per sapere del mio incarico.."Direttore, ho preso tutto..ora posso sapere di cosa dovrei occuparmi? Voglio essere efficente al massimo". |
Restarono nudi ed al buio.
Gwen lo raggiunse e cominciò a toccarlo con sensualità, sentendo nel buio i suoi sospiri di piacere. Poi arrivò al suo viso e con gesto improvviso gli tolse la maschera. Lui ebbe un attimo di stupore, poi, protetto e rassicurato dal buio, cominciò ad accarezzare la pelle nuda di lei. |
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