Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 14-03-2013 11.17.38

Tenni lo sguardo fisso davanti a me, cerando di dominare le lacrime.
Già, era gente spaventata. E io una straniera in cerca di guai.
D'un tratto, però, le parole di Densesu mi destarono, e alzai lo sguardo per vedere e salutare il cavaliere che mi si sedeva accanto.
Distolsi lo sguardo quasi subito nel vedere i suoi occhi accesi e spensierati.
Quello era un grande giorno per lui, e io ero portatrice di sventura.
Ma non riuscii a mentirgli, si accorse del mio sguardo.
Sorrisi, debolmente, a quella delicatezza.
Posai la mano sulla sua, senza guardarlo, lo sguardo perso nel vuoto. Restai così per alcuni istanti.
"...Oh, Mamyon... Sono davvero un disastro..." Sussurrai quando mi sentii abbastanza al sicuro.
"...la selva non ha inghiottito soltanto Lucius, a quanto pare... Sono mesi che scompaiono fanciulli e fanciulle, la gente è spaventata, ci fantastica sopra ma l'Arconte ha vietato di parlarne, a quanto pare..." Alzai le spalle "...probabilmente ha tollerato il mio racconto solo perché sa che non sono di qui.. E perché la parola di una fanciulla può facilmente essere messa in discussione...".
Sospirai, fissando intensamente un punto nella via davanti a me.
"...C'era una donna.. È arrivata urlando nella locanda, sua figlia era sparita nella selva.. Ho preteso spiegazioni..." Scossi la testa "...ho offerto il mio aiuto a quella gente, ho detto che mi fidavo di te, che non erano spiriti ma uomini in carne ed ossa, che avremmo ritrovato chi si era smarrito.." Guardai negli occhi Mamyon per la prima volta e cercai di abbozzare un sorriso "..mi hanno cacciato dalla locanda... Il locandiere voleva ridarmi i soldi ma io ho detto che erano tuoi e che non potevo prenderli...".
Arrossii di colpo, rendendomi conto di aver parlato al cavaliere come fosse uno di famiglia.
"...perdonatemi, Milord.. Non intendevo mancarvi di rispetto.." Balbettai, imbarazzata.
"...ditemi che almeno voi avete buone notizie, vi prego.." Dissi poi con gli occhi, tristi e speranzosi fissi nei suoi.
"...Tuttavia,avete ragione..." Sussurrai, stingendo la sua mano "...attendevo con ansia il vostro ritorno..." E un debole sorriso mi illuminò il viso.

Altea 14-03-2013 14.54.49

L'atmosfera si smorzò, il cavaliere sembrava tranquillo anche, se per un attimo, dalle sue parole iniziali temetti fosse veramente arrabbiato.
"E non sapete che quasi avevate pure uno scudiero..ma meglio lasciar perdere" sorridendo "E, suvvia, un cavaliere misterioso come voi non può mica compromettersi con la stuola di ammiratrici per un semplice biglietto...".
Ma smisi di parlare, vidi il volto serio di Guisgard osservare verso le cucine.
Mi voltai, guardando il punto dove si era soffermato il suo sguardo e vidi oltre i servi, le cameriere, e molta gente delle ombre indefinite che poi svanirono nel nulla, senza capire il signifiicato.
"Sir Guisgard" chiesi perplessa "cosa succede? Sembra quasi abbiate visto un fantasma, effettivamente pure io ho visto delle ombre veloci proprio laggiù" indicando il punto dove prima era rivolto lo sguardo cupo del cavaliere.

elisabeth 14-03-2013 15.02.54

Non so voi...ma io mi sentivo come se fossi precipitata in un mondo incantato...dove la pura ne fa' da padrona....o se meglio si puo' dire...come se fossi stata scoperta a finir di mangiare un barattolo di marmellata.......l' uomo era alto e i suoi occhi erano neri...spalancai i miei di istinto e arretrando fini' su un tavolino che per poco non mando' per terra tutte le cianfrusaglie......un uomo diverso quasi spumeggiante nei suoi modi e fine nel suo parlare .....entro'.....il tempo, avrebbe piovuto ?....lo avrei visto ?....forse si' forse no......" Io ...ecco noi....ma io per prima...abbiamo avuto questo nome da un uomo che era in chiesa...ma se posso tornare indietro di qualche momento...ho ricevuto un qualcosa che da sola non saprei utilizzare.....allora ecco siamo andate in chiesa, e anche se io ero certa di non trovare nessun prete o uomo di chiesa......ecco che un tizzio mi ha detto di rivolgerci a Sawas........"...guardai i due uomini.....essendo consapevole che non avevano capito un bel nulla........e che il mio nervosismo mi aveva fatto parlare in una lingua che non nesisteva da nessuna parte...questo lo lessi anche negli occhi di Elina....che dopo aver scosso la testa alzo' gli occhi al cielo......" Io...mi sento non troppo bene........che guaio.......pero' vi prego io ho bisogno di parlare con Sawas.....non so chi si , non so cosa sia.....ma ho bisogno di lui...".......fini' con un tonfo sdraiata per terra....forse la tensione di quei momenti ..mi aveva levato ogni forza.....

Parsifal25 14-03-2013 15.20.13

Ozg sembrava entusiasta dell'impresa mentre Loi si affidava al buon senso. Fissai' il cavaliere Loi e gli risposi:

"Non ha tutti i torti sir.......purtroppo posso rispondere solo a tre delle vostre domande, sperando che possa esservi di aiuto per compiere la vostra scelta.....
il gruppo è formato da una ventina di banditi che adorano confondere le idee....facendo in modo che sembrino in maggior numero; utilizzano come armi e tattiche militari i tipici schemi delle orde barbare e sembrano....sulla base delle informazioni ricevute dal committente che agiscano per conto proprio. Il nome della banda non lo conosco poiché non riferitomi."

Li fissai' e dopo un poco chiesi: "posso permettermi l'ardire di chiedervi da dove provenite......."

Talia 14-03-2013 15.51.22

Uscii dalla Sala delle Udienze lentamente, immersa in molti pensieri...
i miei passi risuonavano nel silenzio...
mi stupii, dunque, non poco nel trovare il maestro George proprio lì, nel breve corridoio che separava quella saletta dai miei appartamenti...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 53039)
“Altezza...” disse “... sono lieto che la cerimonia si sia conclusa magnificamente. E tutti noi ora ci sentiamo più sollevati di sapervi protetta da quei valorosi cavalieri.” Si fece serio. “Tuttavia vorrei rassicurarvi circa quanto detto da quella ragazza alla cerimonia. I luoghi attorno a Sant'gata di Gothia sono sicuri. Ma da sempre queste terre sono dimora di leggende e superstizioni. Basta poco per spaventare il popolo. Siamo in guerra, altezza. Una guerra terribile. E l'ultima cosa che ci occorre è generare demoni e fantasmi attorno a noi.” E mostrò un lieve inchino.
I suoi occhi erano però indagatori in quelli della ragazza.
Come se cercassero di studiarne i pensieri e la volontà.

Per alcuni istanti ricambiai quello sguardo, vagamente sorpresa...
poi, quasi meccanicamente, accennai un minuscolo e sfuggente sorriso...
“Vi ringrazio, Maestro...” mormorai, senza che la mia espressione tradisse il più minuscolo sentimento “E’ un pensiero gentile, da parte vostra, l’aver pensato di venire fin qui solo e soltanto per rassicurarmi... Ed avete senz’altro ragione: siamo in tempo di guerra e abbiamo già fin troppe preoccupazioni, senza lasciare che leggende e superstizioni ci suggestionino...”
Un momento di silenzio...
poi i miei occhi si fecero un poco più intensi, il sorriso scomparve...
“Tuttavia...” soggiunsi “Anche qualora si trattasse soltanto di sporadiche bande di briganti, come l’Arconte ha saggiamente supposto... ebbene, mi sentirei più tranquilla se questi malintenzionati venissero individuati e resi inoffensivi... dopotutto, proprio perché siamo in guerra, come dicevate, non ci possiamo certo permettere di lasciare niente al caso. Non siete, forse, d’accordo?”

Guisgard 14-03-2013 20.24.41

Dopo un po' Elisabeth si ritrovò su una sedia a dondolo.
“Lasciatevi cullare” disse l'uomo dagli occhi neri “e vedrete che vi rilasserà.”
“Si può sapere chi è questo Sawas?” Chiese Elina.
“Io sono il dottor Orez...” fece l'altro uomo “... diciamo sono il suo fedele socio, il suo tutore, mentore, nonchè consigliere e ovviamente amico.”
“Avanti...” guardando Elisabeth l'uomo dagli occhi neri “... parlate... Sawas, ovunque sia, vi ascolterà...”
“Confermo.” Annuendo Orez. “Sawas ama nascondersi e non mostrarsi. Credo sia deformazione professionale.”

Guisgard 14-03-2013 20.34.52

Mamyon ascoltò Clio e poi restò a fissarla. “Quando chinate lo sguardo” disse spostandole delicatamente una ciocca di capelli dal viso “assumete un'espressione terribilmente dolce...” sorrise “... e i vostri capelli cominciano a diventare irrequieti, come se volessero coprirvi il volto... forse per nascondere sensazioni particolari...” strinse la mano della ragazza “... come ha osato quel locandiere mandare via la madrina di questa città?” Facendole l'occhiolino.
Prese con sé Clio e si diressero verso la locanda.
E nel vederli entrare il locandiere sbiancò.
“Milord...” ebbe solo il tempo di mormorare.
“Ho questi nuovi stivali di cuoio e camoscio...” lo interruppe Mamyon “... e cavalcando si sono un po' sporcati di fango... forse potrei lucidarli sul fondo dei vostri calzoni.”
“Milord, io...”
“Perchè avete detto a milady di andare via?”
“Ecco...”
“Non vi avevo forse pagato anticipatamente, miserabile?”
“Milord, in verità...”
“Forse dovrei davvero darvi una lezione.” Fissandolo Mamyon. “E poi mi riprenderò anche il denaro che vi ho anticipato.”
Ad un tratto si udì un urlo.
“Cosa è stato?” Stupito il locandiere. “E' la voce di mia moglie!”
“Proveniva dal piano di sopra!” Fece Mamyon.
Corsero allora tutti al piano di sopra.
E qui videro qualcosa di sconvolgente.
La moglie del locandiere era a terra che piangeva, mentre dal soffitto penzolava il corpo della madre della fanciulla scomparsa nella selva.
“Si...” sconvolta la locandiera “... si è impiccata...”

Guisgard 14-03-2013 20.47.08

Guisgard continuava a guardare in quel punto, ma quella misteriosa figura non c'era più.
“Nulla...” disse poi ad Altea “... nulla... avevo visto una bella servitrice” tornando a sorridere “ma temo che un cavaliere della principessa non possa fare casini a corte... sarà meglio che distolga l'attenzione da dolci damigelle e mi comporti da serio cavaliere.” Le fece l'occhiolino. “Fortuna che qui ora ho con me la mia cuginetta, così non finirò per perdermi dietro le tentazioni che una nobile corte sa dare.” E rise di gusto.
Tuttavia quell'immagine, simile ad una visione, aveva insospettito non poco Guisgard.
Era stata un'allucinazione?
Un'apparizione?
O forse solo il frutto dell'inquietudine del cavaliere.

Guisgard 14-03-2013 20.52.00

“Direi” disse il Maestro a Talia “che un pugno di briganti non può certo divenire una priorità ora per noi. Qualsiasi bosco o foresta è covo di banditi e fuorilegge. E' sciocca la gente ad avventurarsi in luoghi simili. Sua signoria ha più volte avvertito il popolo di non recarsi nella selva. Sinceramente credo sia inutile fare di questa storia una ragione di stato...” con la mano sfiorò il medaglione che aveva al collo “... e voi di certo avete di meglio a cui pensare...”
Ad un tratto la voce del maestro mutò e quel medaglione cominciò ad oscillare.

“Non vi è nulla di importante nella selva...” udì Talia “... tu sei la Vergine Gigliata ed il tuo scopo è quello di portare al trionfo i tuoi adepti... ricordalo...”

Un attimo dopo Talia si destò.
“Avete avuto un mancamento, altezza?” Chiese il Maestro. “Forse un capogiro. Meglio che riposiate ora. E' stata una giornata impegnativa. I miei omaggi.” Un lieve inchino e andò via.

Clio 14-03-2013 21.31.47

Il cuore iniziò ad accelerare alle parole di Mamyon, e un brivido mi invase quando la sua mano sfiorò delicatamente i miei capelli.
Non avevo mentito, ero davvero lieta che fosse lì.
Gli sorrisi, dolcemente e lo seguii verso la locanda.
Restai accanto a lui, ferma, mentre terrorizzava il locandiere. Pensai che non era necessario tanto trambusto, ma in realtà gli ero grata di avermi difeso in quel modo, per quanto brusco e poco elegante.
Ma avevo imparato a capire che Mamyon non era malvaglio.
Infatti, non appena si udì il grido straziante della moglie del locandiere provenire dal piano di sopra, si precipitò a vedere che cosa fosse successo.
Entrammo nella sala, e io a stento soffocai un grido.
Mi voltai e abbracciai Mamyon, nascondendo il viso nella sua spalla per non essere costretta a vedere quello spettacolo.
Udii le parole della donna, senza tuttavia riuscire a vedere il suo viso.
Restai rifugiata nell'abbraccio del cavaliere per qualche momento.
Morte.. Morte.. Nient'altro che morte ormai...
Poi, di scatto, mi voltai.
"..Ecco a cosa porta tutto questo... dolore e morte... nient'altro... ecco dove si arriva senza speranza.." quasi gridai tra le lacrime.
Mi voltai verso il locandiere e lo scrutai con occhi tristi e freddi "...Oh, immagino sarà una tale scocciatura per voi che questa sfortunata sia morta nella vostra locanda..." dissi con rabbia.
"..Era lei la donna di cui vi ho parlato..." dissi a Mamyon, cambiando totalmente tono di voce "...sua figlia si era persa nella selva.. Tiratela giù, vi prego..".
Mi scostai perchè potesse aiutare il locandiere a sistemare il corpo di quella donna.
Cercai invano di distogliere lo sguardo ma non ci riuscii.
Continuavo a fissare quegli occhi cristallizzati nella disperazione più totale.
No, non dovevo abbattermi.
Non avevo nemmeno preso in considerazione la peggiore delle ipotesi: Lucius era sicuramente vivo, segregato da qualche parte per motivi a me ignoti ma, comunque, vivo.
E io l'avrei trovato in tempo. Non ero sola, infondo, pensai guardando Mamyon poco distante da me. Già, lui mi avrebbe aiutata.
"...Andiamocene di qui... Non voglio più vedere questa gente.. troverò una soluzione, non temete.. Ma io non intendo piegarmi a questa follia... io lo ritroverò.. a qualunque costo.. io.." la mia voce, dapprima calma e distaccata si alzò in un crescendo seguendo il filo dei miei pensieri, i miei occhi si riempirono di lacrime, e mi appoggiai ad una parete della stanza perchè non mi vedessero in quello stato.
"..io lo ritroverò.." sussurrai dolcemente, come se quelle parole avessero il potere di cancellare ogni traccia del dolore.


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