Camelot, la patria della cavalleria

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Eilonwy 28-09-2013 02.22.10

"Davvero? Grazie zio!" lo abbracciai forte forte "Hai ragione non mi devo arrendere!!!".
Dopo aver fatto colazione, salii in camera e mi preparai andare a fare
l'amazzone.
Mi raccolsi i capelli in due crocchie e mi misi un vestito da uomo.

http://media.bebeblog.it/a/acc/accon...consockbun.jpg http://www.catiamancini.com/StoriciU...-Medievale.JPG

Presi il mio arco con le frecce e la spada di Clorinda.
Scesi le scale e dissi velocemente senza attendere risposta:"Zio? Io vado a cavalcare verso la chiesa di San Giovanni!".
Corsi verso la stalla e salì in groppa a Dante.

Talia 28-09-2013 12.35.38

Osservai messer de’ Binardi a quelle parole...
“Si teme solo ciò che non si conosce...” dissi poi “Si prova diffidenza e disagio per ciò che non si può comprendere o spiegare. Questo almeno, lo rammenterete, era ciò che soleva dire mio nonno. Lui non condivideva le vostre idee, ma le capiva e le rispettava. Jacopo non conosce ciò in cui credete, non lo comprende, non sa spiegarselo... perciò diffida di voi.”
Esitai, sorseggiando appena il tè...
mi chiedevo se avrei mai avuto il coraggio di dire a Riano de’ Binardi che Jacopo sospettava di Francesco... forse avrei dovuto farlo, forse no... ero combattuta, indecisa... ma Francesco non c’entrava con quella storia, ne ero certa: era una testa calda, Francesco, lo era sempre stato, ma non tanto da essere Mirabole...
e poi avevo promesso che avrei aiutato Francesco, lo avevo promesso a... lui...
“Signor de’ Binardi...” iniziai quindi a dire “Signor de’ Binardi c’è una cosa che devo dirvi...”
Ma venni interrotta da qualcuno che bussò alla porta.
Sara andò ad aprire ed un istante dopo tornò con un involto.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57200)
“Era proprio il garzone di messer Corso, papà.” Raggiante Sara.
“Bene, vediamo cosa ci ha portato.” Sorridendo il vecchio. “Magari cantuccini, vediamo...”
Ma aperto quel pacchetto, con loro grande sorpresa, trovarono qualcosa di inaspettato.
C'era si un dolce, ma nessuno di quelli che si vedevano da quelle parti.
“Papà...” stupita Sara “... guarda...”
Era del torrone di vario tipo, al cioccolato nero, bianco, con le nocciole, il cedro.
E nel vederlo, il vecchio trasalì.
...
“Papà, possibile che messer Corso abbia imparato a fare questi dolci?”
“Non credo, figlia mia...” fissando quei dolci Riano “... forse avrà assunto qualcuno che proviene da Capomazda...” guardò Talia “... assaggiatene un po', milady... sono straordinari... unici...” e ne offrì a Talia.

La sorpresa di Sara mi stupì, ma più ancora mi aveva colpita la reazione del vecchio Riano: quel velo che offuscò per un istante i suoi occhi, la mano che tremò appena, il respiro che venne a mancare...
lo fissai, non capivo.
E poi pronunciò quel nome...
Capomazda...
trasalii...
quei dolci venivano da Capomazda?
Ed io sapevo che cosa, o forse dovevo dire chi, in passato, aveva legato i de’ Binardi a Capomazda...
in più io, dalla sera precedente, da quella festa, sapevo una cosa che il vecchio Riano non sapeva.
Osservavo l’uomo di fronte a me e lui mi offrì un pezzo di quel dolce...
con la mano che tremava appena, lo presi dunque e lo assaggiai...
“E’ molto buono...” mormorai poi “Davvero molto! Non lo conoscevo, non ne avevo mai mangiato!”

Guisgard 28-09-2013 15.42.01

“Questi dolci” disse il vecchio Riano a Talia “non si trovano a Sygma. Credo che nessun pasticciere o maestro di culinaria di queste terre sia in grado di prepararli. Penso che messer Corso abbia assunto qualcuno proveniente da Capomazda.” Nei suoi occhi calò un filo di tristezza. “Noi li prendevamo quando con i carichi giungevamo proprio a Capomazda... lui...” esitò “... fu lui a farceli scoprire... diceva che portavano fortuna... che andavano mangiati per festeggiare un nuovo affare... ma, ahimè, oggi lui non c'è più... e non abbiamo alcun nuovo affare da festeggiare...”

Piazza della Santa Croce era gremita, richiamando gente da ogni dove della città per il battesimo del nuovo nato della Casa Reale.
Talia uscì con altre due ragazze dalla chiesa, parlando con loro degli abiti da indossare quella sera.
“Non capisco” disse all'improvviso qualcuno “perchè un re che si professa anticlericale decida poi di battezzare suo figlio... e poi tutti questi ipocriti che si addobbano a festa per entrare in chiesa, quando invece non ci vanno neanche il giorno di Natale o quello di Pasqua...”
Talia si voltò di scatto e lo vide steso sul muretto.
“Dici cosi” replicò infastidita “solo perchè voi de' Binardi non siete stati invitati.”
“Con chi andrai al battesimo stasera?” Fissandola lui.
“Che t'importa?”
“Dimmelo...” con i suoi occhi azzurri in quelli di lei.
“Perchè?”
“Andiamo, Talia...” fece una delle amiche che erano con lei “... lascialo perdere...”
E andarono via, lasciando il giovane a fissarle mentre svanivano fra la folla.

Quel ricordo, come un velo, scese leggero sulla mente di Talia, per poi dissolversi appena Riano continuò a parlare.
“E sia...” fece Riano “... ma devo dire che sono davvero ottimi... non ti ha detto nulla il garzone di messer Corso quando ti ha dato il pacchetto, Sara?”
“In verità” rispose lei “non era il solito garzone... era un uomo dalla pelle scura... sicuramente uno straniero... non ha detto nulla, forse neanche comprendeva la mia lingua... e ho pensato fosse un nuovo apprendista di messer Corso...”

Guisgard 28-09-2013 16.20.36

Così, Eilonwy, salita in sella al suo Dante, lasciò il palazzo di suo zio e attraversando la città si diresse verso la chiesa di San Giovanni.
Essa si trovava sul lungofiume, con una meravigliosa vista sul ponte vecchio della città.
Era un meraviglioso esempio di arte romanica.
La giovane amazzone risalì il ponte e in breve raggiunse la chiesa.

Eilonwy 28-09-2013 16.34.14

Era una bellissima chiesa romanica e vicino c'era un fitto bosco adatto ad allenarsi.
Mi addentrai un po' nel bosco.
Presi il gessetto rosso, che mi ero portata da casa, e feci su vari alberi dei bersagli circolari.
Gli alberi erano a distanze diverse.
Presi il mio arco e le mie frecce.
Dopo aver legato Dante a un tronco, iniziai il mio allenamento.

http://luciarecchione.it/wp-content/...1/amazzone.jpg

Colonna sonora di sottofondo:
http://www.youtube.com/watch?v=bugi35v1CKk

elisabeth 28-09-2013 19.51.28

Una Gallina.....mi avrebbe torto il collo come una gallina.....lo avrei preso a pedate sino allo sfinimento....ma la tensione continuo' a crescere.......il Purgatorio....aveva ragione il Capo era la prigione....dove si espiano le colpe...ovviamente..tre evasi non si cercherebbero mai in prigione......." Mi piacete Capo......mi viene da ridere solo al pensiero...che ho dovuto penare per farvi tornare in libertà qui a Sygma e ora la vostra una via di uscita e' la prigione........pazzesco...ma geniale.....bene signori..ora la vostra Gallina se ne va...toglie il disturbo e diciamo che ha fatto anche piu' del dovuto.......e che il Signore vi accompagni......".......No li invidiavo ..in prigione....tutto tranne quei luoghi....uscii fuori da quella stanza....ed andai al pozzo al centro del chiostro vi era un pozzo.....mi sedetti appoggiandomi ad esso......un posto valeva l'altro per riposare...potevo udire nel silenzio della sera il pregare dei Frati......e la mia mente prego' con loro...alzai gli occhi al cielo....e chiesi al Signore...cosa c'era nella mia vita che non andava.......dalla mia nascita..c'era poca gioia..se non il sorriso dei bimbi.....ed il loro abbraccio......ma avevo solo pensato di recuperare del denaro.,.e per loro..non per me....eppure...sembrava un'idea stupida.....stupida sino a quando chiusi gli occhi e mi addormentai...

Altea 28-09-2013 21.21.21

Il prete mi porse il biglietto...e se ne andò.
Aprii il biglietto e lessi il contenuto...allora non se ne era scordato..ma quando sarebbe arrivato?
Mi guardai attorno..il prete era pure andato via e se qualcuno fosse entrato in quella chiesa?
Mi rimisi il cappuccio in testa e mi sedetti su una panca ad aspettare, nel frattempo pregando la Beata Vergine perchè mi fosse vicina.

Eilonwy 28-09-2013 21.57.26

Dopo aver fatto l'allenamento con l'arco, ero sudata e sfinita.
Mi diressi verso il fiume che era vicino al bosco e alla Chiesa di San Giovanni.
Presi per le redini Dante e lo feci abbeverare.
Qui, sperando che qualche prete o frate non mi vedesse, mi spogliai e mi gettai nel fiume. Le vesti con le armi le avevo messe vicine alla riva in modo tale da non farmele rubare.
Era una bella e calda, ma nuvolosa giornata estiva. L'acqua era fresca e limpida.
Non c'era tanta corrente. Il fiume era calmissimo.
Sulle sponde del fiume c'erano delle bellissime e candide ninfee. Ne presi una e me la misi tra i capelli.
Iniziai ad nuotare canticchiando.

http://www.decorarconarte.com/WebRoo..._0020_(22).jpg

Clio 29-09-2013 23.00.39

Mi voltai di scatto, e i miei capelli ondeggiarono per quel movimento improvviso.
Guardai Francesco con occhi implacabili, alzai la testa e, per un momento, tornai ad essere la principessa altera e severa agli occhi di chi la vedeva da lontano.
"Io vi parlo con rispetto.." dissi con un tono che non usavo da molto "... e voi osate rivolgere queste parole a mio cugino... fossi in voi starei attento... non è un duello alla pari.. ma mio cugino saprà come rimettervi in riga..".
Alzai gli occhi verso Roberto "...non fargli troppo male, mi raccomando.." sussurrai "...poi mi spiegherai che cosa hanno fatto i Fiosari ai Binardi.. così eviterò di fare un'altra gaffe..".
Dentro di me sapevo che avrei dovuto fermarlo, che avrei dovuto impedirgli di confrontarsi con quel mercante, non era un duello alla pari, ma adoravo vederlo combattere.
Ricordavo ancora un giorno, anni prima, in cui ero stata avvertita all'alba da una mia ancella di recarmi alla baia delle rose, poco distante dal castello, l'unica cosa che sapevo era che lui aveva sfidato un ragazzo molto più gande di noi, anche se non ne conoscevo il motivo.
Ero arrivata troppo tardi, e stavano già sguainando le spade. Restai lì, in silenzio, nascosta dal roseto ad osservarli combattere.
Roberto era riuscito a batterlo, vincendo delle scuse per qualcosa che l'altro aveva detto, anche se non avevo mai saputo che cosa avesse offeso il mio amico così tanto.
Sorrisi tra me e me, pensando a quel giorno lontano.
"Beh, forse sarebbe più consono far scegliere a lui l'arma.. considerando che ha ammesso di non saperle usare..." sussurrai al mio finto cugino "... ma.. fai ciò che ritieni opportuno.. mi fido di te.." strizzando l'occhio.

Guisgard 30-09-2013 00.13.13

Altea era nella navata della Chiesa di San Giovanni, immersa nei suoi pensieri e nella preghiera, quando all'improvviso vide comparire due monache presso l'altare.
Le due religiose si misero poi a cambiare i fiori posti davanti alle statue dei Santi e delle Sante.


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