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"Santo cielo!" esclamai di fronte a quella devastazione "Cos'è successo qui? Chi sarà stato? Presto Ensa, corriamo in casa, voglia nostro Signore che non siano entrati anche all'interno..."
Varcai così la soglia di casa, col cuore in gola. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Nascosti dietro quella porta socchiusa, tra il via vai dei servizi e dei valletti, Frate Roberto ed Altea guardarono lo spettacolo è i presenti nella sala.
Alla fine videro uscire i commedianti con i loro cavallereschi Pupi. "Attenete qui..." disse il frate ad Altea. Ed entrò nella sala, raggiungendo il posto in cui sedeva il barone. |
Lo spettacolo era finito, con una solita battuta idiota del barone a cui, molti, risero e speravo per dovere e non perchè accossentissero.
Gli attori se ne stavano andando quando Frate Roberto mi disse di attendere. "Fate attenzione" ebbi solo il tempo di dire, rimasi dietro la porta semiaperta e il cuore batteva forte..Frate Roberto voleva sfidare il barone. |
Clio diede quell'ordine ma evidentemente aveva sottovalutato la situazione.
I suoi mercenari erano infatti circondati da briganti raccolti in cerchio ed avvicinandosi ad un punto, finivano poi per prestare il fianco alle frecce degli altri. Ed infatti un nugolo di dardi infuocati cominciò a piombare vicinissimo ai mercenari. In un attimo tutto preso fuoco e di certo gli scudi e le corazze poco potevano contro le fiamme. E proprio una fiammata avvolse la tunica di Elas, che cominciò a prendere fuoco sotto gli sguardi impotenti dei suoi compagni. |
Gaynor ed Ensa corsero in casa, ma qui fortunatamente i misteriosi assalitori non erano giùnti.
Tutto infatti all'interno del palazzo era in ordine. "Si ringraziato il Cielo..." disse Ensa "... non sono entrati... ma chi può essere stato a fare quello scempio là fuori, madama?" |
Stesa su quel giaciglio, dopo un po', Gwen riuscì a prendere sonno.
Ma il suo riposo durò poco. Si svegliò infatti di colpo, a causa di qualcosa. Aveva udito un sordo ululato, come se qualche belva si aggirasse intorno all'abitazione. |
"Non ne ho idea, Ensa... forse è un fatto legato ai soldati del Maresciallo, anche se mi sembra impossibile ne abbiano avuto il tempo, siamo andati via praticamente insieme..." Non mi capacitavo dell'accaduto, non avevo nemici e mai mi erano accaduti episodi spiacevoli fino ad allora. "Presto, chiama la servitù e fa' sprangare tutto..."
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Dopo un po' presi sonno.
Il riposo, però, non durò molto. Mi svegliai di colpo sentendo un ululato vicino, come se fosse nelle immediate vicinanze della casa. Mi alzai allora dal giaciglio e cercai una finestra da cui osservare il bosco fuori. |
La formazione era fatta apposta per situazioni come queste.
Non ci sono fianchi scoperti, perché i mercenari si coprono le spalle vicendevolmente. Una volta chiusa la distanza con una parte dei briganti, li si attacca, in modo da rompere il loro cerchio e ricompattarsi. Ad una certa distanza le frecce diventano inutili. A quel punto arrivano solo da un lato, e sono più gestibili. Ma le loro frecce erano addirittura infuocate, e una colpì Elas. "Copritelo, maledizione..." Urlai. |
Ensa annuì a Gaynor e corse a chiamare i servi.
Li trovò rintanati nella cantina, ancora impauriti per l'accaduto. Alla fine raccontarono tutto alla loro padrona. Le narrarono così di un gruppo di uomini giunti poco dopo il tramonto, che presero a devastare il cortile ed il giardino del palazzo. Riconoscerli era impossibile, in quanto il buio celava il loro aspetto. |
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