![]() |
Lasciai i due uomini e individuai il dottore poco dopo essere uscita dalla stanza.
Attesi che finisse di parlare con alcuni infermieri e mi presentai. " Salve sono la moglie del poliziotto della stanza qui accanto. Volevo sapere qua è la sua situazione e quando potrà tornare a casa." Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Sei malfidente” disse Elv a Gwen “ma chissà, potresti aver ragione... come si dice poi? Chi pensa male fa peccato, ma fa bene.” Sorridendo. “Non so se lo meriti un bacio...” divertito “... ma io sono troppo buono...” avvicinandosi alle labbra di lei, per poi baciarla.
Un bacio intenso, vivo, profondo. Un bacio che lo portò ad assaporare a lungo la bocca ed il sapore di Gwen. |
“Salve, signora.” Disse il dottore a Dacey. “Suo marito sta bene, ma preferisco stanotte resti qui in ospedale. Giusto per controllare che le ferite riportate, tutte per fortuna di lieve entità, restino su valori normali. Domattina, a Dio piacendo, sarà messo in uscita.” Sorridendo.
|
"Ecco appunto" annuendo alle sue parole.
Poi, sorrisi maliziosamente. "Addirittura troppo buono..." sussurrai, per poi assaporare la sua bocca, a lungo, in quel bacio intenso, profondo, che mi scosse e mi lasciò senza fiato, mentre stringevo forte il colletto del suo chiodo, per impedirgli di allontanarsi anche solo di un millimetro. Riusciva a farmi dimenticare qualsiasi cosa, bastava solo che le sue labbra fossero sulle mie e tutto spariva. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo ascoltai con il cuore che batteva sempre più forte.
Mi illuminai piano piano a quelle parole, ricordavo la differenza semantica tra le due diciture, e fui felice che lui avesse voluto specificare. Lo guardai con gli occhi speranzosi e spalancati. "Quindi?" Incalzai "Che ne sarà di me, ora?". Sapevo che quella non era una situazione in cui si potesse lasciare le cose in sospeso. Erano ben codificate nel codice di comportamento. Il mio cuore batteva sempre più forte, come se tutta la mia vita dipendesse da quelle parole. E infondo era così. Mi sentivo un po' come la mia piratessa, mentre con l'anello al dito attende la proposta del suo uomo, con la differenza che le parole che aspettavo io erano molto a molto meno impegnative, ma ugualmente importanti per me, in quel momento. |
Elv baciò a lungo Gwen, assaporando le sue labbra e la sua lingua.
“Che buon sapore hai, piccola...” disse sussurrando sulla sua bocca “... dimmi dove vuoi andare ora... devi farmi perdonare per il broncio, no? Una pizza? Cinese? O qualche ristorantino tipico?” Baciandola ancora. |
Guisgard sorrise, avvicinandosi a Clio ed accarezzandole il viso.
“Tu sai molto di me...” disse “... chi sono, cosa ho fatto e con ogni probabilità cosa farò a Dio piacendo... ma io di te? So che fai parte di questo centro... ma poi? Appartieni al professor Iasevol? O ad altri? So che sei il mio copilota, ma poi? Voglio dire... sei libera? O dovremmo incontrarci ogni volta in segreto, di nascosto?” |
Le nostre labbra e le nostre lingue erano una cosa sola ed era un'immagine stupenda quella di noi due su quella moto, ad assaporare l'uno il sapore dell'altra, mentre dietro di noi il crepuscolo avanzava.
Sorrisi sfiorando le sue labbra con le mie. "Dovunque, se mi prometti che stanotte sarai tutto mio, solo mio..." sussurrai, sorridendo e baciandolo ancora. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi a quella carezza.
"Vorrei sapere tutto di te.." sospirai "Tutto.." abbracciandolo dolcemente. Poi sgranai gli occhi a quelle parole. "Appartenere?" Corrucciando la fronte "Non sono una cosa.. sono una persona.." perplessa "Vivevo con mio padre in città, poi lui è scomparso e ha lasciato detto di venire qui.. Iasevol è il suo migliore amico.." sorrisi, tristemente "Mio padre ha progettato la macchina bianca, per questo ci tengo tanto, mi hanno caricato un driver di guida, in modo che potessi seguire il progetto.." alzai le spalle "Tutto qui..". Allora i miei occhi cercarono i suoi. "Per il resto..." con il cuore che batteva sempre più forte "Certo che sono libera!" Trattenendo il fiato. |
“Non chiedo di meglio...” disse Elv senza smettere di baciare Gwen “... e tuo fratello? Dove lo mettiamo? Con tutta la simpatia del mondo, ma non lo vorrei tra i piedi stanotte...” sorridendo.
|
“Scusami...” disse Guisgard abbracciando Clio “... devo ancora abituarmi... io so che sei vera... ma gli altri magari no... anzi, per fortuna no.” Sorridendo. “Beh, allora sarai libera di scegliere...” stringendo le sue mani.
Poi ad un tratto dagli altoparlanti del centro arrivò una chiamata speciale. Iasevol richiedeva la presenza di Guisgard e di Clio nel suo studio. Riguardava l'auto bianca. |
Assunsi un'aria pensierosa.
"Sonnifero nella cena?" Dissi, per poi ridere. In effetti la sua domanda era lecita. Poi ridacchiai sola, all'improvviso. "Sembriamo una coppia sposata che non sa a chi lasciare i bambini..." divertita e intenerita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi abbandonai a quell'abbraccio.
Così dolce e rassicurante. "Guarda che la mia identità è segreta.. o meglio.. dovrebbe esserlo.." con un sorrisetto divertito ricordando il sorvegliante. Poi quelle parole, le mie mani di nuovo nelle sue. Allora lo guardai, uno sguardo intenso e appassionato. "Io ho già fatto la mia scelta..." sussurrai "Io ho scelto te.." senza staccare gli occhi dai suoi. "Mi chiedo quale sia la tua, di scelta.." con il cuore che batteva sempre di più. Poi l'annuncio, chiaro e inequivocabile. "Dobbiamo andare.." sospirai "Ma prima rispondimi, ti prego.." sussurrai, con lo sguardo spaventato e speranzoso insieme. |
“Beh, se fosse un bambino” disse sarcastico Elv “lo manderei a letto dopo cena a guardare la tv...” sorrise malizioso a Gwen “... anche perchè poi ci sarebbero programmi solo per adulti e quindi poco adatti...” facendole l'occhiolino.
|
Guisgard strinse le mani di Clio nelle sue.
“Aiutami a cancellare il mio passato...” disse guardandola negli occhi “... ad allontanare i miei fantasmi... i rimpianti... ed allora sarò libero... libero di amarti...” |
Risi appena al suo sarcasmo, poi ricambiai la malizia nel suo sorriso.
"Però si preannunciano programmi davvero interessanti..." sorridendo e baciandolo intensamente, mentre quel vortice di bocche intrecciate ricominciava. "Credo sia meglio andare a mangiare... La situazione rischia di degenerare..." dissi piano, ridendo "Io voto per la pizza!" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, meglio andare...” disse Elv staccandosi a fatica dalla bocca di Gwen “... ma stanotte farò sparire io tuo fratello...” facendole l'occhiolino.
Partirono e raggiunsero il centro della città, fermandosi davanti ad una delle pizzerie più rinomate per cenare. |
Mentre Altea piangeva, sul suo cellulare, che aveva smesso di squillare, arrivò un sms.
|
Quelle parole mi fecero una tenerezza infinita.
Lasciai una delle due mani e la portai sul suo viso, accarezzandolo piano, dolcemente. E altrettanto dolcemente sorrisi. Mi si stringeva il cuore al pensiero dei fantasmi che lo fomentavano. "Prenderò i tuoi fantasmi a pugni e a calci, sta pur certo..." dolcemente, continuando ad accarezzargli il viso "Esisterà solo il nostro presente e il nostro futuro..." sorrisi "insieme...". Lo baciai piano, con infinita tenerezza e complicità. "Se mi vorrai al tuo fianco.." sussurrai, alzando gli occhi su di lui "Se vorrai fare di me la tua donna.." con il cuore in gola. "Infondo sono già tua, no?" Con un sorrisetto divertito e malizioso. |
“Si...” disse Guisgard a Clio, sorridendole e cingendole i fianchi con un braccio, con fare protettivo e virile insieme, come l'uomo che stringe a sé la propria donna.
|
Ridacchiai divertita scuotendo la testa.
Lo adoravo per il modo che aveva di dire le cose, il suo carattere, il suo modo di fare, tutto. Partimmo e raggiungemmo una delle pizzerie più rinomate di Capomazda City. "Devo dire che hai scelto bene per farti perdonare..." dissi piano sorridendo Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel sì, quella stretta.
Mi illuminai. Ero sua, sua soltanto. E lui era mio ora, e non avrei mai permesso a nessuno di mettersi tra noi, fantasmi o persone in carne ed ossa. Lo baciai. Ero felice, felice che quell'uomo così meraviglioso avesse scelto me, tra tutte le donne che poteva avere. E io non ero nemmeno una donna vera. Eppure diceva che ero speciale. E se lo diceva lui mi sembrava così vero. Avevo perso la testa ormai, ma non lo dissi, per non spaventarlo, lasciando come silenziosi ambasciatori dei miei sentimenti i baci intensi ma intimo che lasciavo sulle sue braccia. |
Clio fra le braccia di Guisgard si sentiva non solo felice ed appagata, ma speciale, unica e soprattutto donna.
Lui la stringeva a sé come solo un uomo vero sapeva fare, dandole un senso di appagamento e completezza totale. “Dai, andiamo a vedere cosa vuole il dottor Iasevol.” Disse sorridendole. |
Gwen ed Elv arrivarono nella pizzeria, per poi prendere subito posto ad uno dei tavoli liberi.
Era una chiara sera di fine Novembre, battuta da un freddo che soffiava su Capomazda City rendendo limpido il suo cielo ed intense le infinite luci delle strade e dei palazzi. “Beh, diciamo che so farmi perdonare...” disse lui prendendo la mano di lei “... prendiamo un paio di birre scure? O preferisci le chiare? Quanto alla pizza, ti consiglio di scegliere una delle specialità della casa... non resterai delusa.” Sorridendole. |
Quell'abbraccio era così bello, intenso e appagante, così nostro e intimo.
Poi quelle parole e sorrisi, alzando la testa a cercare il suo viso. "Si andiamo..." con un sorrisetto divertito "Si starà chiedendo dove siamo finiti.." con un risolino malizioso. |
“Beh, temo lo capirà subito” disse Guisgard divertito a Clio “se non ti sparirà quel rossore diffuso sulle gote.” Facendole l'occhiolino e prendendo il suo giubbotto.
|
Risi piano a quelle parole, cercando di sistemarmi meglio.
Allora lo presi per mano e sorrisi. "Andiamo?" ero incredibilmente di buon umore "Chissà che ci deve dire.." poi trasalii "Dici che c'entra con l'allarme che è suonato prima?" Pensierosa. |
“Già, l'allarme...” disse Guisgard a Clio, infilandosi il giubbotto “... lo avevo quasi dimenticato... speriamo non sia nulla di che... o dovremo dare diverse spiegazioni... anzi, visto hai un'intelligenza superiore comincia ad elaborare una nuova scusa...” divertito.
|
Dapprima risi divertita poi mi feci seria.
"Una scusa?" Preoccupata "Perchè - eravamo sotto la doccia e non si sentiva niente - non va bene come scusa?" Divertita. Sospirai "Spero di riuscire a inventarmi qualcosa..." facendogli l'occhiolino. |
“Beh, no...” disse Guisgard “... ovvio che non possiamo dirgli che eravamo insieme sotto la doccia... già tutti hanno una pessima opinione su di me in giro... figuriamoci se poi si viene a sapere che ho sedotto al mio arrivo qui la pupilla del capo... eh...” sorridendo a Clio.
|
Sbuffai a quelle parole.
Conosceva il comportamento umano meglio di me, quindi era il caso di starlo a sentire. "Che eravamo usciti un attimo?" Azzardai. |
Guardai la sua reazione e mi venne spontaneo sorridere.
"Al dire il vero, non me ne ero accorta" dissi tirando una ciocca bionda dietro l'orecchio, quella parrucca cominciava a darmi fastidio. "Dici che ci stava provando con me? Forse è rimasto incantato dai miei capelli biondi" dissi ridendo. A quel punto decisi di non poterne più e rapida la tolsi, togliendo prima il velo e poi la parrucca, tirando un sospiro di sollievo. "Non trovi sia bello?" dissi guardando fuori dal finestrino "intendo, essere corteggiata. Da quando sono qui, non ho mai ricevuto un singolo segno di corteggiamento... Pensavo... Penso... Di non essere molto carina..." dissi stringendomi in un abbraccio. Non ci facevo caso, ma quando ci pensavo mi sentivo davvero a terra. Quel ragazzo era stato gentile, prima il fiore, poi con la carta ed infine il suo numero, sembrava davvero interessato. Guardai Ren ancora, sembrava davvero contrariato. "Posso gettarlo, se ti da così fastidio, ma voglio sapere perché. Se sono solo un'amica..." dissi per poi interrompermi... Perché costringerlo? Se avesse provato qualcosa, avrebbe sicuramente preso lui l'iniziativa, ma dopo tutti quegli anni passati insieme, probabilmente non sarebbe successo nulla. Mi rassegnai allora, e senza continuare, rimasi a fissare la strada che correva veloce. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...4f9b2e7a4e.jpg Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Arrivò un sms e lo lessi..
|
Fui abbastanza rassicurata dalle parole del medico, che ringraziai prima di tornare in camera.
" Domani mattina potresti già tornare a casa " dissi a Tardes sorridendo. " Ma sta notte devi restare qui per cui resterò anche io a farti compagnia" avvicinandomi al letto. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Prendemmo posto in pizzeria e dovevo ammettere che era una sera sì fresca, come sentivo sulle mie braccia nude dopo aver tolto la giacca di pelle, ma limpida, con l'aria pulita che faceva risplendere le stelle e le luci cittadine.
"Sì, decisamente..." dissi, sorridendo e intrecciando le nostre mani. "Scure, naturalmente. Cosa devo farci con quelle chiare?" accennando una risata "Bene, allora stasera mi affido a te" sorridendo e dando un'occhiata generale al menu. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...308bafd903.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard guardò Clio e sorrise.
"Beh, si..." disse "... si può dire così... però! Sei brava ad inventare scuse! Non pensavo che anche un androide sapesse dire bugie!" Facendole l'occhiolino. Nel Centro Meteorologico c'era però un animato via vai, forse per l'allarme suonato prima. |
Sorrisi a quelle parole, e poi risi piano, divertita.
"Beh, io trovo le soluzioni che mi vengono chieste, no?" prendendogli la mano "Diremo che avevi dimenticato delle cose a casa e ti ho accompagnato a prenderle, che ne dici?". Nel centro c'era un bel via vai, probabilmente per l'allarme. Tuttavia non mi ero pentita di averlo ignorato, pensai mentre i ricordi di poco prima mi avvolgevano e riscaldavano il cuore. Sembrava tutto così surreale eppure bellissimo. Come una vita nuova che stava sbocciando, e in quel momento mi sembrava la cosa più importante al mondo, ma certo non potevo ignorare tutto ciò che accadeva intorno a noi. "Speriamo non sia niente di grave..." dissi, con un leggero sorriso che tentava di nascondere la mia preoccupazione. |
"Io credo che tu sia molto carina" disse Ren a Nyoko dopo un attimo di silenzio e senza distogliere lo sguardo dalla strada davanti a lui "e per questo che i ragazzi arrivino a notarti e poi a corteggiarti. Ma sei anche molto sciocca se questo non arrivi a capirlo... se non vedi quanto tu sia bella. E so" esitando "che un giorno arriverà qualcuno a portarti via..."
|
Voltai lo sguardo verso di lui sorpresa. Ero carina per lui? Sul serio. Sorrisi. Lo guardai dolcemente come se stessi disegnando il suo volto. "Grazie" dissi tirando indietro una ciocca ribelle. Il mio sguardo cadde sullo specchietto dell'auto e notai un violento rossore sulle mie gote. Non mi stupì, avevo appena ricevuto un complimento da una persona importante per me e non sentì il bisogno di nasconderle. "Tu credi?" dissi a quelle parole. Ero sciocca? Beh, forse aveva ragione. "Il punto è che... Non lo so... Forse hai ragione tu..." dissi senza guardarlo. "Però non mi piace ammetterlo" dissi ridendo amaramente. Ricordai che per via del mio aspetto, mio padre voleva inserirmi nel mondo del cinema. Sospirai a quel pensiero e lo allontanai. "Veramente? Credi che arriverà?" dissi per poi ridere dolcemente, arrossendo all'idea. "Vorrei proprio vedere chi" dissi scherzosa.
Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Dacey tornò nella stanza di Tardes proprio mentre Palos, ricevuti gli ultimi ordini, stava andando via.
"Tesoro, davvero, io posso restare da solo stanotte..." disse lui a sua moglie "... forse tu dovresti andare a casa a riposare..." sorridendole. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 01.28.57. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli