Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 20-01-2016 17.11.43

Ero di buon umore per quello spettacolino che mi aveva riportata alla memoria la mia casa per cui risposi con un sorriso al barone.
<< Si, devo fare i miei complimenti a questi attori>> dissi sincera, erano davvero riusciti a farmi distrarre un po' e ero grata per questo.

Lady Gaynor 20-01-2016 17.15.48

I miei servi mi raccontarono di un gruppo di uomini sconosciuti che aveva devastato tutto, apparentemente senza alcun motivo. Mi chiesi chi mai potessero essere... forse dei fuorilegge, ma quale brigante si sarebbe dato la pena di compiere uno scempio senza avere nulla in cambio? Più ci riflettevo e meno ne venivo a capo...

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Guisgard 20-01-2016 17.27.27

"Allora vuol dire" disse il barone Ferico a Dacey "che faremo spesso esibire questi comici per il vostro diletto, milady." Compiaciuto.
Ma proprio in quel momento qualcuno entrò nella sala.
Era Frate Roberto.
"Oh, il nostro buon frate..." bevendo Ferico "... sempre preso dai suoi Atti di Carità."
"Volete faccia sciogliere i cani su di lui, milord?" Chiese Fagas.
"No, Maresciallo..." rispose il barone "... sentiamo quale sermone vorrà descriverci questo chierico..."
"Milord..." il frate "... ho saputo che i vostri uomini hanno arrestato qualcuno colto a cacciare sul demanio baronale."
"Un ladro dunque." Fissandolo Ferico.
"Non lo chiamerei ladro, milord..." osservò il chierico "... piuttosto lo definirei un giovane uomo che non possiede l'abilità di comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato."
"Cosa domandate dunque?" Chiese Ferico.
"Che la vostra generosità possa farlo tornare nella sua casa, milord." Rispose il frate.
"È sia." Annuì Ferico. "Sarà liberato. Oggi stesso."
Tutto ciò sotto gli occhi di Altea, ben celata dietro la porta socchiusa.

Altea 20-01-2016 17.32.40

Padre Roberto avanzava sicuro verso il barone, ovviamente seguirono le sue sagaci battute..giusto quel tanto per farsi vedere importante dai suoi cortigiani.
Udii tutto il discorso, Padre Roberto senza esitazione espose direttamente il problema parlando di Tomas...mi aspettai un diniego ma rimasi interdetta nell' udire il barone acconsentiva alla liberazione di Tomas..come era possibile, quale autorità aveva il frate per poter avere tale potere decisivo o persuasivo..ma rimasi ancora li, tra il via vai dei servi...e se avesse chiesto qualcosa in cambio?

Guisgard 20-01-2016 17.33.09

Gwen si affacciò da una finestra per capire da dove provenisse quell'ululato.
Era però notte fonda e nulla si poteva scorgere nelle tenebre.
Ma dopo qualche istante di nuovo si udì quel feroce ululato.
E non era molto distante dalla casa.

Dacey Starklan 20-01-2016 17.34.12

Un frate giunse nella sala, anche se non vidi da dove era entrato.
Ricordando la fine dei chierici buttati dalla finestra temetti per lui, che era venuto ad intercedere per il ladro che avevo visto arrestare.
Invece il barone, per mia grande sorpresa, acconsentì a liberare l'uomo, senza neanche rifletterci troppo.
Strano, molto strano. Mi chiesi cosa stesse macchinando la mente del nobiluomo.
<< Il vostro buon cuore e la vostra magnanimità sono lodevoli barone, sono certa che quel pover uomo non commetterà più altri furti e vi sarà grato per avergli dato la libertà>> dissi sperando che con quelle mie parole il barone si sentisse abbastanza gratificato da non giocare un brutto tiro ne al frate ne all'uomo prigioniero.

Lady Gwen 20-01-2016 17.40.22

Mi affacciai da una finestra, ma fuori era buio pesto e non si vedeva niente.
Sobbalzai: un altro ululato.
E sempre vicino; forte e feroce da trapassare l'anima.
Cosa dovevo fare? Aspettare? Avvertire?
No no, avvertire non era una buona idea, anzi probabilmente sarebbe stato anche pericoloso.
Così, mi risistemai sul giaciglio e attesi che l'ululato cessasse.

Guisgard 20-01-2016 17.41.21

In pochissimi istanti le fiamme divamparono intorno ai mercenari di Clio, circondandoli in maniera sempre più minacciosa.
Tussor e Kostor cercarono di spegnere con i loro mantelli il fuoco che consumava i vestiti di Elas, ma la drammaticità della situazione non dava molta possibilità di azione.
Dovevano guardarsi dal fuoco che era sempre più minaccioso.
Il fumo rendeva ormai impossibile non solo vedere, ma quasi persino respirare.
"Arrendetevi" disse la voce dalla vegetazione "e deponete le armi. Altrimenti vi lasceremo marcire nel fuoco che tra pochi attimi avvolgera' l'intero pianoro. Arrendetevi, solo degli sciocchi opporrebbero ancora resistenza davanti a morte certa."

Guisgard 20-01-2016 17.45.59

Ensa ordinò ai servi di sistemare quanto prima il cortile ed il giardino, magari già all'indomani.
Anche perché mancava poco per l'alba.
"Milady..." disse poi a Gaynor "... cosa facciamo? Io ho paura... e se dovessero tornare? Sanno di certo che qui non vi sono uomini per difenderci..."

Clio 20-01-2016 17.52.36

A quanto pareva in quegli anni ci avevano sopravvalutato.
Se non eravamo riusciti a tener testa a dei semplici briganti, come potevamo essere all'altezza della nostra fama?
Come potevano manovre dall'efficacia consolidata da anni e anni diventare improvvisamente inefficaci?
Apparentemente non avevamo nemmeno attaccato.
Possibile?
Il nostro atteggiamento era offensivo, non meramente difensivo, eppure sembrava che non avessimo tirato nemmeno un colpo.
Evidentemente era destino che le cose andassero così, non c'era altra spiegazione.
Era una situazione surreale.
Cercai lo sguardo dei miei uomini per decidere il da farsi.
Morire per mano dei briganti o nel fuoco che cambiava?


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