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Elisabeth e Daizer uscirono dalla cripta e trovarono Flees ad attenderli in superficie.
Il giovane cavaliere era steso sotto un albero e guardava il cielo. E nel vedere sua zia subito si alzò lesto, per poi avvicinarsi. “Il vecchietto che era qui...” disse Daizer “... dov'è finito?” “Non sono mica la sua balia.” Fece Flees. “Non hai visto dove è andato?” “No, ero a cogliere fiori per la mia bella.” Irriverente il cavaliere. “Al diavolo!” Esclamò il contrabbandiere. “Sei utile quanto il sale nel miele!” E corse a cercarlo. Flees allora guardò Elisabeth e le mostrò una rosa rossa, che poi, con gesto improvviso, ma delicato, mise sulla scollatura del vestito di lei, adagiando il fiore tra i suoi seni, che con una delle spine causò un leggero ma intenso brivido alla donna. “Vorrei essere quel fiore...” sussurrò alla maga. In quel momento tornò Daizer. “Venite, ho trovato il custode.” Facendo loro segno di seguirlo. “Presto, seguitemi.” |
Riccardo sorrise a quelle di parole di Eilonwy.
“Ciò vi fa onore” disse “ma non potete certo pensare di risolvere tutti i mali di questo mondo da sola. E poi non conosciamo nulla della storia di lady Ymma. Magari è come saltare nel buio.” “Infatti nessuno conosce la maledizione che affligge quella poveretta.” Mormorò una delle suore. “Solo i suoi familiari ne sono a conoscenza e la verità non è mai uscita dal loro castello.” |
Altea si addormentò quasi subito.
Sognò però immagini e suoni indecifrabili, agitati, tormentati che la portarono a svegliarsi poco dopo, ansimando preoccupata. Ma destandosi dal suo sonno, la bella avventuriera udì delle voci giungere dalla strada. E dalla finestra vide due uomini a cavallo che si dirigevano verso il Palazzo Vescovile. Il primo era uno dei cavalieri di Gvin, mentre l'altro sembrava un cacciatore, dato che indossava pelli di lupo come giubba e mantello. |
Clio e Dort ripulirono quel posto da ogni traccia.
Fecero poi il percorso a ritroso, fino allo spuntone roccioso, attenti a non lasciare nessuna macchia di sangue da poter essere utilizzata in seguito dal duca e dai suoi cavalieri per giungere alla radura della misteriosa pietra. Fatto ciò, quando ormai il meriggio era prossimo, ritornarono a Solpacus. E appena la ragazza ed il suo fedele soldato arrivarono alla locanda, subito una folla di individui li raggiunsero. “Avete” disse uno di quelli “davvero ferito la bestia?” “Siete riusciti ad ucciderla?” Chiese un altro. “Siamo liberi? E' finito il nostro dramma?” Un altro ancora di quelli. |
Sorrisi timida a Sir Riccardo e chiusi per un attimo gli occhi.
Sospirai per poi riaprirli. http://i61.tinypic.com/2lazcbo.jpg “Allora sarà meglio andare. Grazie di tutto sorelle!.....Che Dio vi benedica e protegga Lady Ymma e il suo amato!.....Quando tutte le mie…..anzi le nostre problematiche finiranno, giuro che tornerò da voi e dalla vostra signora. Arrivedervi e grazie di cuore per tutto!” le ringraziai amabilmente. |
I miei sogni erano confusi e agitati e mi svegliai di colpo spaventata..ancora..sembrava come i miei sogni fossero così tortuosi per qualche motivo.
Sospirai cercando di tranquilizzarmi...ma udii dei rumori di zoccoli nella strada e mi alzai incuriosita..era uno degli uomini di Gvin e chi era mai quell'uomo dall'aspetto non certo nobile, sembrava un cacciatore ma vestito di pelle di lupo..Oh, fa la guerra ai mercenari e quello chi sarebbe? Ha un aspetto poco raccomandabile". Gironzolavo per la camera nervosa, che dovevo fare..no..non sarei tornata al Palazzo..d'accordo avrei giocato a dadi. Mi tolsi la camicia da notte e indossai i vestiti di fretta...quel duca..perchè mi aveva trattata cosi, non certo per aver aiutato i mercenari, la scomparsa di Thomas poi era un mistero..era furbo, lo avevo sempre detto. Scesi le scale e sentii una allegria goliardica...avanti Altea, devi raccontare al Gufo...forse il Gufo...cosa avevi visto, tu sola non puoi fare nulla e alla fine loro hanno seguito la giusta pista, ogni particolare potrebbe essere di aiuto.". Bussai alla porta..."Posso entrare...sono lady Altea, non vorrei trovarvi in stato non consono" e feci una smorfia sorridendo leggermente. |
Flees era da prendere a schiaffi....mi chiedevo come diavolo facesse a dare certe risposte.......ma Daizer teneva duro e anche se mormorava qualcosa di poco udibile, cercava di evitare di porsi allo scontro con lui......il vecchio quindi era andato via, certo non potevamo aspettarci che stesse lì a sorvegliarci.....e Daizer scappò a cercarlo....rimasi sola con Flees...sotto quell'albero enorme....faceva ombra e l'aria sembrava ancora piu' fredda.......Flees come per magia aveva tra le mani una rosa rossa....sembrava appena recisa aveva ancora della rugiada tra i suoi petali......fu un gesto leggero...quasi impercettibile quando mise la rosa tra i miei seni........il battito del mio cuore era accelerato come il respiro e miei seni si muovevano in modo da aprire un varco naturale perchè egli vi inserisse il gambo.......una spina punse la mia pelle...e un rivolo impercettibile di sangue uscì fuori.....senza dolore ma con un potente piacere tra la spina e le sue parole...chiusi gli occhi ed immaginai il suo capo su di me..le sue labbra sulla pelle.......il calore del suo respiro...le miei mani tra i suoi capelli.....e la voce di Daizer...che mi fece sussultare...aveva trovato qualcuno.....dovevamo andare....dovevamo far presto........Ero intontita........sino a quando non divenni furiosa.......ma non si accorgeva di nulla ?......la rosa tra i miei seni...il rossore sulle mie guance.............andiamo Daizer..non ti accorgi che la donna che Ami.......ha qualcosa che non va........." Daizer......sono sicura che tu troverai ogni cosa....se questo avverrà sarà perchè tu non ti sei mai voltato indietro....".....Mio padre e la mela bellissima....la spaccò e ne uscì un verme.........Accidenti a me e quando avevo deciso di dare una mano in quella faccenda..........
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Ce l'avevamo fatta, quei cavalieri non sarebbero mai riusciti a trovare le tracce.
Eravamo stati davvero abili, d'altronde, non avevo dubbi, Dort era il migliore. Tornammo in città, e prima che potessimo raggiungere la locanda, una folla ci corse incontro. "Ascoltate.." risposi, cercando di sovrastare il frastuono "E' vero, abbiamo ferito la bestia... abbiamo visto scorrere il suo sangue, anche se poi si è volatilizzata nel nulla.. quindi posso dirvi soltanto una cosa.. per quanto sembri inattaccabile non è un demone scappato dall'inferno, ma un animale anche se non sappiamo quale.. fatto di carne e sangue, come tutti noi... però purtroppo non l'abbiamo uccisa, è scappata poco dopo essere stata colpita, ma la troveremo e la uccideremo.." sorrisi "Beh, almeno questa notte non ha ucciso nessuno..". Come avrei voluto essere lì nei miei veri panni, mostrare a quella gente che non era sola, che la casa reale aveva mandato i suoi migliori soldati a difenderli. Ma non potevo, ero soltanto un mercenario attratto da una spada, nient'altro. Raggiungemmo finalmente la locanda, e con la coda dell'occhio vidi un cavaliere di Gvin parlare con un cacciatore. "Vedi, caro mio.. a pensar male non si sbaglia mai.." mormorai divertita a Dort. Entrammo nella locanda. "Vino.." dissi a Dort "Qui ci vuole un fiume di vino.. Oste.." chiamai, avvicinandomi al bancone "Immagino che gli altri abbiano già bevuto... Portaci due boccali e qualcosa da mangiare, abbiamo avuto una nottataccia.." sorrisi "Se è possibile, vorrei levarmi l'odore di quella bestia di dosso.. potete prepararmi una tinozza per il bagno nella nostra, anzi, a dire il vero è la vostra camera? Grazie.. Sempre che mio marito non stia ancora riposando..". In tal caso, lo sfratto.. perché non sopporto questo lerciume addosso. Lanciai un'occhiata a Dort "Vado ad avvisarli che siamo arrivati..". Raggiunsi le camere dei ragazzi, e incontrai Altea che aveva bussato alla porta. Restai un attimo interdetta. Che diavolo ci fa qui? "Oh, perdonate milady.." dissi poi gentilmente "Non volevo disturbarvi.. me ne vado subito" sorrisi "dovevo solo.." Lanciai un forte colpo a ciascuna porta, con un assurdo rimbombo "Basta poltrire canaglie, vi aspetto di sotto.." esclamai. "Non vi ho ringraziato delle belle parole che mi avete rivolto nella foresta.. siete davvero gentile.." mi inchinai cortesemente "Se volete unirvi a noi, siete la benvenuta.." e me ne andai a passo svelto. Davvero? Sì, è in gamba... le donne in gamba sono rare.. Anche se.. insomma, gli gira sempre intorno.. Sospirai. Anche se fosse? Abbiamo chiarito che non sono affari nostri, Clio.. Se lo dici tu.. Piantala, maledizione... Tornai da Dort e mi sedetti accanto a lui senza dire una parola, lo sguardo perso lontano. "Allora, questo vino?" dissi soltando, sottovoce, senza smettere di ascoltare i miei pensieri "Ah, li ho avvisati che siamo tornati..." sospirai. Cercai lo sguardo del mio amico e sorrisi. |
Sbuffavo...uomini..ma che ci vuole per far entrare una dama? Imbellettamenti vari? Quando vidi arrivare Guàmarin, improvvisamente, e farfuglio' alcune parole ma aveva ben chiarito a quegli uomini di aprire quella porta..."Sarò lieta di unirvi a voi milady..grazie per l'invito..ah..io ora sono di nuovo in questa locanda..beh direi meglio la scomodità della locanda che l'agio del Palazzo vescovile e la presenza di quel duca...ho visto un uomo..anzi uno dei suoi cavalieri, milady, era in compagnia di un cacciatore vestito di pelle di lupo...un tipo poco raccomandabile mi sembra, strano..proprio lui si faccia avvicinare da queste persone, non mi ha mai convinto quel uomo...a volte ho pensato..si volesse avermi per qualche motivo ma forse sbaglio e forse si è solo risentito non ho ceduto alle sue lusinghe e mi sono rifiutata da fargli da madrina, ma non si arrenderà".
Rimasi in silenzio un attimo...già...Thomas ti troverò di sicuro..e la donna scese di fretta..e aspettai il Gufo aprisse la porta quando ricordai un particolare quando parlai con quel dottore..Nestos mi sembrava si chiamasse...lo chiamò...cavaliere. E a braccia conserte aspettai aprisse quella benedetta porta, anche se ormai avevo già detto a Guàmarin ciò che avevo visto e i miei dubbi...anche se di dubbi ne avevo molti. |
Sorrisi ad Altea.
"Sì, l'ho visto.. E vi dirò che non mi è sembrato affatto strano... Si crede più furbo di me, ma è solo più sleale.. Di sicuro non merita il titolo che porta.. Sono lieta che non sia nelle vostre grazie, avrei pensato il contrario.. Vi ho incontrato in sua compagnia più di una volta.. Se l'avete mandato al diavolo, buon per voi.." Sorrisi "Questa locanda è confortevole.. Anche se immagino sarete abituata a ben altri ambienti, il locandiere avrebbe dovuto vedere a voi, e non ad una coppia di mercenari la sua camera.." Sospirai "Ah, spero che i miei uomini non vi diano noia.. Visto che.. " mi guardai intorno "La vostra camera è così vicina alla loro, immagino, visto che vi trovate qui.. Se si comportano in maniera sconveniente fatemelo sapere... Non sono abituati ad avere intorno donne come voi..". Detto questo, tornai al piano di sotto, accanto a Dort. |
Il locandiere portò una brocca di vino al tavolo di Clio e Dort.
“Questo è quello della casa.” Disse il locandiere. “Il miglior vino di Solpacus e dunque dell'intero reame di Afravalone.” Rise compiaciuto. “Rammento quando da piccolo insieme a mio padre portavamo direttamente a Faicus questo vino, apposta per farlo bere all'Arciduca. Sua Signoria infatti si recava nel suo palazzo ducale a Faicus anche per bere il nostro vino.” “Allora sarà speciale!” Riempendo i bicchieri Dort. Il locandiere annuì e poi si allontanò. “Bene, possiamo dirci soddisfatti.” Dort a Clio. “Abbiamo tracciato la strada fino alla radura e cancellato ogni traccia. Ora sono curioso di sapere cosa ha scoperto Nestos.” Fissò la ragazza. “Cos'avate?” Sorseggiando il suo vino. “Fino ad un attimo fa eravate su di giri per ciò che è accaduto stanotte, mentre ora invece mi sembrate quasi assente e con lo sguardo perso nel vuoto. Temete forse che quel Gvin ci tiri un brutto scherzo?” Rise appena. “Non temete, non riuscirà a trovare le tracce per raggiungere la radura. Su, bevete, questo vino merita davvero.” In quel momento arrivarono anche gli altri, Nestos, Astus e Mime compresi. Fatta eccezione per Guisgard e Vortex, la compagnia dei falsi Gufi Scarlatti era al completo. “Cos'avete scoperto nella foresta?” Chiese Borel. Dort così, approfittando che la locanda non era particolarmente affollata e parlando sottovoce a tutti loro, raccontò ciò che lui e Clio avevano scoperto nella foresta. http://media-cache-ec0.pinimg.com/73...74fcd77658.jpg |
Eilonwy, Riccardo e il merlo Tisin, ringraziate le suore per l'ospitalità, lasciarono la cappellina per riprendere il loro cammino verso Gioia Antiqua.
Ma appena lasciato quel luogo, di nuovo dal castello giunse una struggente melodia. “Una nuova musica che giunge da quel castello...” disse Riccardo “... chissà chi la suona...” “Anche questa melodia è molto famosa...” fece Tisin “... si intitola messer Tempo e madonna Distanza... è tratta da un lai molto antico... narra di come il Tempo e la Distanza, visti da molti come ostacoli per l'amore, siano in realtà i suoi baluardi, poiché non fanno altro che dimostrare come l'Amore, quello Vero, superi ogni difficoltà...” |
Guardai con aria malinconica la roccaforte.
“Povera Lady Ymma!....Mi si spezza il cuore a lasciarla qui senza potergli dare una mano. Anche se non mi conosce ancora, spero che mi possa perdonare. Arrivedervi, Milady!” salutai l’ infelice dama. Presi il flauto del mio amato. “Permettete, Milord!” dissi seria. Portai lo strumento musicale alla bocca ed incominciai a suonare una nuova melodia per Lady Ymma. Questa era una delle mie preferite! LA MIA SECONDA MELODIA: https://www.youtube.com/watch?v=70xXy4N2Wes |
Elisabeth, Daizer e Flees raggiunsero così il luogo in cui si trovava il custode del cimitero.
A lui il contrabbandiere raccontò la storia inventata da Elisabeth e quel suo voto fatto. “Si, questo nome non mi è nuovo...” disse il custode “... Comino il Maniscalco... vediamo se riesco a rammentare qualcosa...” “Non avete un registro o un elenco qui?” Chiese Daizer. “In realtà” spiegò il custode “un tempo ne avevamo, ma poi in seguito agli atti vandalici che portarono alla violazione di alcune tombe i registri sono andati in buona parte distrutti... il poco materiale rimasto riguarda gli elenchi di alcune tombe risalenti ai primi secoli del Cristianesimo... in pratica si tratta di alcune sepolture scavate nelle gallerie sottostanti.” “Potete accompagnarci laggiù?” Domandò Daizer. “Non se ne parla.” Scuotendo il capo l'uomo. “Non metterò piede là sotto. Si respira a fatica e la luce è quasi del tutto assente.” “Vi pagheremo.” Fece il contrabbandiere. “Mmm...” fissandolo il custode “... allora vi farò accompagnare dal becchino... Gambin!” Chiamò. Poco dopo un ragazzo si presentò. “Questi è Gambin, il becchino.” Indicandolo il custode. “Vi porterà lui alle tombe sotterranee.” Daizer annuì e pagò come promesso il custode. Gambin li accompagnò così verso quelle tombe. E mentre camminavano, Daizer notò finalmente la rosa sulla scollatura di Elisabeth. “Carino quel fiore.” Sorridendo a sua moglie. “Volevi essere elegante per questo luogo? Beh, hai fatto bene. Da un tocco di vitalità e colore in questo posto così tetro.” Giunsero così presso un pozzo. “Si entra da qui...” disse Gambin “... attraverso un piccolo cunicolo... vado io per prima, così da accendere una lucerna...” e scese in quella galleria. E poco dopo chiamò gli altri tre. E mentre scendevano uno alla volta, Elisabeth che seguiva Daizer, con Flees alle sue spalle, avvertiva il respiro del giovane cavaliere tra i suoi capelli. Con le sue mani che di tanto in tanto le sfioravano il collo, le spalle e la schiena. “Darei qualsiasi cosa, cara zia, per essere in questo momento quel fiore tra i vostri seni...” le sussurrò pianissimo ed in modo sensuale ad un orecchio. Le scale terminarono ed Elisabeth, Daizer e Flees, preceduti da Gambin, si ritrovarono in quel luogo fatto di silenzio ed oscurità. http://popcultureplayground.com/wp-c...inthewalls.jpg |
Eilonwy suonò quella melodia e subito l'aria si ravvivò di quelle meravigliose note.
La ragazza suonò per un bel tratto di strada, fino a quando il maniero non divenne più lontano. Ma poco dopo si udirono dei rumori di cavalli. “Arriva qualcuno...” disse Tisin. Giunsero così alcuni cavalieri con i loro destrieri. “Abbiamo udito quella melodia.” Fece quello che sembrava essere il capo di quei cavalieri. “Chi la stava suonando fra voi?” “Chi siete voi?” Chiese Riccardo. “Siamo cavalieri del castello.” Rispose il capo, indicando il castello. “Siamo stati incaricati di trovare colui o colei che suonava quella musica. La sua presenza è richiesta dai nobili signori del maniero.” |
Altea attendeva davanti a quella porta, quando finalmente qualcuno venne ad aprirla.
“Ah, salute a voi, milady...” disse Guisgard, facendole poi cenno di entrare “... prego, accomodatevi pure...” Aveva il braccio fasciato e tornò a sedersi sul suo letto. Nella stanza vi era un uomo, seduto su una cassapanca posta proprio davanti al letto. “Su, riprendiamo la partita.” Mormorò Vortex. “Voglio i miei soldi.” “Permettete, milady...” fece Guisgard prendendo in mano i dadi e cominciando ad agitarli “... ma mi aspetta un tiro molto importante...” “Io ho fatto due, dunque tu devi tirar fuori almeno un tre, amico!” Esclamò Vortex. “Devo farlo...” agitando sempre i dadi Guisgard “... devo riuscirci...” “Avanti, campione!” Ridendo Vortex. Il cavaliere lanciò allora i dadi, che rotolarono sul tappetto ai piedi del letto. “Quattro e due sei!” Esultò Vortex. “Sei fuori! Ho vinto anche questo giro!” E si abbandonò ad una sonora e grassa risata. “Accidenti!” Imprecò Guisgard. “Hai una fortuna sfacciata!” “Già, deve essere la mia giornata!” Racimolando le monete del piatto Vortex. “Cosa vuoi che ti dica? Stanotte è la tua notte, fratello!” Cominciò a canticchiare. “La tua notte fratello! Oh, si!” Rise di nuovo. Guisgard scosse la testa. “Dai, non prendertela!” Disse Vortex. “Come si dice... sfortunato al gioco, fortunato in amore!” Si voltò verso Altea. “Dico bene, bellezza?” “Si, certo...” farfugliò il cavaliere, per poi avvicinarsi alla finestra “... come no...” guardò poi Altea “... a cosa dobbiamo questa vostra visita, milady?” Chiese alla dama. “Ah, io vi devo ancora il velo... quello con cui mi fasciaste il braccio ferito nella foresta.” http://i260.photobucket.com/albums/i...97_heaven1.png |
Portai il calice alle labbra, e bevvi un lungo sorso con gli occhi chiusi.
"Davveri squisito.." sorrisi "Ah, niente.. è solo.." mormorai appena. Cosa ci faceva lì? Una dama non bussa alla porta di temuti mercenari. E' questo che ti tormenta.. davvero? Sospirai. No, faccia quello che vuole.. mi chiedo solo perché mi importi.. Va bene, è una situazione strana, te lo concedo ma adesso esageri... Karel sta lottando tra la vita e la morte e tu.. Credi che non lo sappia, dannazione? Smettila, devo concentrarmi.. Come vuoi.. Mi voltai verso Dort, aveva ragione, ma non potevo spiegargli ogni cosa. "E' una storia troppo lunga da spiegare.." dissi soltanto "Ma te la racconterò, un giorno o l'altro..". Se c'era uno con cui mi sarei volentieri confidata era proprio il giovane aristocratico seduto accanto a me. "Comunque no, tranquillo.. vorrei solo vedere la faccia di Gvin quando si accorgerà che che le tracce non ci sono più, povero, ha chiamato anche quel cacciatore..." risi, e bevvi un altro sorso di vino. In un modo o nell'altro, tornai ad essere concentrata su ciò che stava accadendo, giusto in tempo per l'arrivo dei ragazzi. Ascoltai Dort raccontare ciò che avevamo scoperto. Presi il pezzetto di stoffa e lo mostrai a tutti, per poi consegnarlo a Nestos. "Ho fatto un calco rudimentale, è tutto ciò che abbiamo... confidiamo in te e nella tua sapienza.." sorrisi al medico "A proposito, hai scoperto qualcosa dal sangue di quella bestia? E sei riuscito a disinfettare le ferite di Gufo e Vortex?". |
Citazione:
“Sono stata io. Con questa sinfonia volevo soltanto dare un addio a chiunque suonasse in quel maniero. Ma perché volete portarmi in quel castello?.....Non mi pare di aver fatto niente di male! Comunque, non possiamo restare qui. Mia zia, la Regina Gioiosa Azzurra, richiede la mia presenza a Gioia Antiqua per questioni urgenti. Perdonatemi…..ma non possiamo proprio!” affermai umilmente, ma allo stesso tempo fiera come una regina e fredda come una giornata d’ inverno. http://i59.tinypic.com/169i9w2.png |
Il denaro fa cantare anche i muti.......e Daizer utilizzò il mezzo utile a far parlare il custode del cimitero........c'erano dell cripte sotterranee ,a quanto pare il vecchio prese i soldi e il lavoro sporco lo diede al becchino...ma a noi questo non importava, avevamo trovato un becchino e speravo in cuor mio di aver trovato anche la tomba di Comino.......così ringraziando il Buon Uomo.....ci avviammo per il luogo prestabilito.....in tutta onestà vedendo il pozzo e sospettando quanto fossero strette le scale fui presa dal panico.......ma le cose come vengono se ne vanno e io non volevo stare sola con Flees, quindi mi feci coraggio e mi incolonnai......il becchino...Daizer io e Flees........Daizer in quel momento forse mi aveva lanciato un'occhiata e vide la rosa......." Grazie tesoro per essertene accorto........sono contenta che ti piaccia.......magari la prossima volta perchè tu te ne accorga prima...sceglierò un vaso di rose....."....non volevo essere cattiva...e mi dispiaceva avergli risposto in quel modo.....ma volevo che lui fosse più presente....non volevo che lasciasse spazi a Flees............il cammino in quel luogo fatto di scale fu un tormento........Flees alle miei spalle...non faceva altro che accarezzarmi e sussurrarmi tra i capelli quanto avrebbe voluto che non ci fosse nessuno..............Quanto mi maledicevo....perchè il mio corpo reagiva a ciò che mio cuore rifiutava....ogni tanto gli davo colpi sulle mani perchè la smettesse...e non volevo che Daizer se ne accorgesse.................prima di arrivare alla fine delle scale ...tolsi la rosa dal seno e la gettai a terra....giusto il tempo di ritrovarmi in un luogo dove il silenzio regnava sovrano e le ossa ne facevano da padrone.........mi guardai intorno....." Gambin....sembra un'ossario......qui dentro......ci sono mucchi di ossa appartenenti ad un unica persona ?.....".......c'era odore di terra umida.....anzi c'era odore di morte....Flees sembrava pensieroso mentre Daizer...aveva uno sguardo cupo....." E' un bel guaio Daizer......se magari mi addormentassi qui..in mezzo a queste ossa...forse il Borgomastro...ci potrebbe aiutare......che ne dici ?...."....
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Prima di andarsene lady Guàmarin disse di aver visto pure lei quell'uomo.."Lo avete visto pure voi..è strano, invece, per me...non si fa avvicinare solitamente da queste persone" scossi il capo "Comunque perchè privarvi della vostra camera per me, ho già dormito per mesi in una angusta camera in questa locanda, mi hanno insegnato ad adattarmi ad ogni situazione..e state certa e ne sono sicura i vostri uomini non mi turberanno affatto". E sparì scendendo le scale.
La porta si aprì e vi era il cavaliere ferito..entrai lentamente e riprese a giocare a dadi con un uomo robusto e forte, Vortex lo chiamò il quale si divertiva a prendersi in giro di lui amichevolmente per la sconfitta e si rivolse a me e io guardai il Gufo allontanarsi verso la finestra..."Solitamente si, messer Vortex, si dice che chi è sfortunato al gioco lo è in amore e infatti, il Gufo, come ho già avuto occasione di dirgli è fortunato ad avere una bella moglie e pure coraggiosa come Guàmarin" e mi avvicinai a lui che guardava con sguardo inquieto fuori dalla finestra e bisbigliai.."Già cugino..io sono sfortunata in Amore, ma forse no..visto avete elogiato cosi bene il mio futuro sposo con lady Gertrude che nemmeno conosco, il quale sempre mi dimostrò quanto mi amasse e ora, invece, non mi degna di nessuna attenzione". Voltai le spalle alla finestra rivolgendomi pure a Vortex..."Perchè sono qui..ho già raccontato a lady Guàmarin ma è giusto, ormai, lo dica pure a voi..ho appena visto uno dei cavalieri di Gvin con un cacciatore o bracconiere vestito di pelle di lupo, un tipo proprio losco..e mi è sembrato strano il duca si avvicinasse a tali individui visto detesta pure i mercenari..è strano, non fidatevi di quell'uomo, è tutto strano come la scomparsa di mio fratello Thomas". E così narrai il fatto che il giorno prima avessi negato al duca di fargli da madrina tranne a mio fratello, al fatto che mi assillava e il fatto della donna alla gogna che mi fece scappare da Solpacus perchè indignata...e da quella volta...la scomparsa misteriosa di Thomas. Guardai il cavaliere negli occhi azzurri e sottovoce gli raccontai le mie perplessità.."Quando ci difendeste in taverna...non ebbi uno scatto di collera inutile..io sospetto la belva è guidata da qualcuno e forse per un motivo ben preciso, potremmo uccidere la belva ma prima si dovrebbe capire il motivo e chi la comanda...da notti faccio lo stesso sogno, un uomo chiamato Older, che conosco, il giorno del funerale di quella poveretta indossava un piccolo crocifisso in oro, la cosa mi risultò strana visto egli non è molto credente, anzi è legato alla strega Isolde, e dice sempre tutto questo finirà quando avranno scontato una punizione..in quel sogno egli mi mostra sempre quel crocifisso e mi dice era della ragazza morta e stanotte sognai lo diede a Thomas" sospirai.."Forse non devo più intromettermi in questa storia, sto solo farneticando..ho perso delle persone care, di notte faccio questi sogni...sono certa voi saprete sconfiggerla, ho pure suggerito a Gvin un piano per uccidere la belva ma veramente sciocco" risi di gusto.."Allora speriamo lo segua, cosi non riuscirà ad uccidere la belva". Mi staccai dalla finestra e guardai il velo.."No, potete tenerlo..è un mio dono..vi porti fortuna per la uccisione della belva, vostra moglie vi sta aspettando giù per festeggiare alla vostra quasi vittoria, non vorrete farla aspettare, e scusatemi per me, mi aveva invitato a unirvi a voi..ma non penso di essere al pari di voi..siete dei valorosi guerrieri, ora torno alla mia stanza, sopra qui alla locanda" e sorridendo pure all'altro mercenario uscii. Salii le scale e tornai nella mia stanza, mi sedetti nel letto e tirai fuori dalla sacca il Libro Ancestrale, lo aprii e iniziai a sfogliarlo per vedere se trovassi qualcosa riguardo quella belva strana..e lo smeraldo brillò. Alzai gli occhi e seduta a una panca vidi una figura vaga...Shalazam. "Shalazam...vediamo se riesco a cavarne qualcosa da questo prezioso libro. "Ti piace vero?" disse lei ridendo e avvicinandosi a me alzando il mio volto dal libro. "E' sposato..non sono mica una donna che ruba i mariti agli altri..e poi pure io ho una promessa di matrimonio...". Ella rise..."A me non puoi mentire..ah se solo sapessi tu.." E svanì nel nulla." Risi di gusto in quella solitaria stanza e guardavo il libro attentamente. |
Nestos prese il pezzo di stoffa dalle mani di Clio e cominciò ad osservarlo con attenzione.
“Credo sia Goto...” disse “... anzi, no...” correggendosi “... è Longobardo... Longobardo arcaico direi... sicuramente precedente alla conversione voluta da Papa San Gregorio Magno e dalla regina Teodolinda...” “Sei in grado di tradurlo?” Chiese Dort. “In buona parte si” annuì il medico “ma avrei bisogno di un testo scritto in idioma Longobardo... mi recherò subito alla biblioteca della Diocesi... lì ne troverò diversi...” “Bene.” Fece Borel. “E del sangue della bestia cosa ci dici? Hai scoperto che genere di animale sia?” “Si...” conservando la stoffa in una tasca Nestos “... o meglio, diciamo che sono in grado di capire quale animale non sia...” “Spiegati meglio.” Fissandolo Dort. “Non è un animale di quelli diffusi in queste terre...” spiegò Nestos “... dunque non siamo davanti ad un lupo, ad un orso o a qualche altro canide...” “Allora resta probabile ciò che pensa lady Guamarin...” osservò l'aristocratico “... potrebbe davvero essere un leone.” “Lo escluderei.” Sentenziò il medico. “Perchè?” Stupito Dort. “In primis” rispose Nestos “non sbrana le vittime, pure essendo carnivoro, o almeno, diciamo, onnivoro, ma si limita a sgozzarle senza straziare più di tanto i loro corpi... e poi...” “Poi?” Ripetè Dort. “Poi il suo sangue...” mormorò Nestos “... è particolare... come se appartenesse ad un animale a sangue freddo...” “Che diavolo significa?” Confuso Porturos. “Ad un rettile, o qualcosa di simile.” Fissandoli Nestos. “Un serpente intendi?” Stupito Porturos. “Andiamo, non era certo un serpente l'animale che abbiamo affrontato la scorsa notte!” “Esistono diverse specie di rettili...” replicò Nestos “... ammesso che sia davvero un rettile.” “Una volta” disse Borel “sostai in un monastero domenicano e là conobbi alcuni missionari che aveva diffuso il Cattolicesimo nelle lontane terre del Catai... ebbene, dai loro racconti, parlavano di grosse lucertole col corpo ricoperto da scaglie, come corazze, che abitavano alcune isole tropicali...” “Un animale simile, però, non può trovare in queste terre un ambiente favorevole per viverci.” Mormorò Dort. “Si, in effetti è così.” Pensieroso Nestos. “Sempre più intricata questa dannata faccenda...” scuotendo il capo Porturos. |
Guisgard ascoltò con attenzione ciò che raccontò Altea.
“Si, anche io notai quel crocifisso al collo di quell'uomo...” disse il cavaliere “... la cosa mi stupì perchè pensai l'avesse rubato dal cadavere di quella poveretta... si, la cosa è alquanto strana...” “Strana?” Ripetè Vortex. “Cupa direi invece! Rubare ad un cadavere! Bah!” Scosse il capo. “Già...” osservando il velo Guisgard “... chissà, magari mi porterà davvero fortuna... ne ho un gran bisogno...” sorrise alla dama “... accetterò il vostro dono, dunque, anche se equivale a privarne il vostro futuro sposo...” le fece l'occhiolino “... e detto tra noi, sono certo che somiglia al tipo che descrissi al castello di lady Gertrude.” Altea poi uscì per ritornare nella sua camera. Qui ebbe ancora una visione e poi cercò nel suo libro. Ma in quello stesso momento, interrompendola, qualcuno bussò alla porta. “Milady...” era la figlia del locandiere “... c'è Older giù e chiede di voi...” |
“Io qui non ci dormirei affatto.” Disse Daizer ad Elisabeth. “No, decisamente no.”
“Qui ci sono le sepolture più antiche...” spiegò Gambin “... la maggior parte sono loculi scavati nella roccia e coperti con materiali semplici, come tegole di terracotta, legna o pietre grezze... l'unica tomba un po' più elaborata è quella appartenuta ad un ricco funzionario latino... si trova in fondo alla galleria.” “Conducici là.” Fece Daizer. Il becchino, così, li portò a quella tomba. Nel camminare, dietro di loro, Flees schiacciò la rosa con un piede, quasi con astio. “E' dunque questa la risposta?” Avvicinandosi ad Elisabeth e sussurrandole ad un orecchio. “E' un no? Volete vada via? Basterà non dire nulla... neanche una parola ed io svanirò per sempre... se invece un po' vi importa di me, allora ditemelo prima che vada via...” In quel momento giunsero alla tomba. Daizer cominciò ad osservarla, chiedendo ad Elisabeth di fare altrettanto, in cerca di indizi. E il contrabbandiere trovò un'altra incisione. “Guardate...” indicandola, per poi leggere ad alta voce: “Dalle tenebre risali alla luce del giorno, dove ogni sepolcro di una Croce è adorno. Tra cipressi cerca il marmoreo Messaggero, che di Grazia, Fede e Gloria è sempre foriero. Poiché come seppe proteggere il giovane Tobia, saprà di certo condurti a ciò che cerchi. E così sia.” |
Non ricavai nulla dal libro..almeno..se non vi erano degli esempi, non era un animale magico..o mutato.
Ad un tratto pensai al fatto che il cavaliere avesse visto pure lui il crocifisso di Older e i suoi pensieri si legavano al mio sogno..e nemmeno il tempo di pensarci su udii bussare la porta. Sentii la voce della figlia del locandiere che mi diceva Older mi stava proprio aspettando giù..."Si, ditegli sto arrivando subito". Rimisi con cura il Libro Ancestrale nella sacca e mi alzai agitata...calma Altea...no..non ti dirà quello che disse nel sogno..lo aveva preso a Thomas il crocefisso..o che è morto. Uscii dalla camera e scese le scale mi trovai giù nella locanda, i mercenari brindavano e parlavano tra loro, rimasi immobile e il mio sguardo cercò Older. |
“I signori di quel maniero” disse il capo di quei cavalieri ad Eilonwy “amministrano queste terre in nome dell'Arciduca. Dunque vi impongono di seguirci al castello.”
“Non potete obbligarci.” Fece Riccardo. “Sono gli ordini che ho ricevuto” spiegò il capo dei cavalieri “e devo farli rispettare. Non avete comunque nulla da temere. E' un invito, non un arresto.” “Un invito?” Ripetè Riccardo. “Un invito non è portato come obbligo.” “Il soggiorno al castello” fissandoli il comandante dei cavalieri “sarà confortevole per voi. Avete la mia parola.” “Per quanto dovremo restare?” Domandò Riccardo. “Lo ignoro.” Rispose il capo dei cavalieri. “Vi sarà spiegato tutto una volta là.” Riccardo allora si voltò a fissare Eilonwy. |
Ascoltai attentamente Nestos.
"Bene, sapevo di poter contare su di te.. va pure nella biblioteca della diocesi, e vedi cosa riesci a scoprire.. mi raccomando, discrezione... rettile o no, ciò che importa è che sia mortale.." guardai i miei uomini "Beh, stavolta non ditemi che l'ho visto solo io... c'era una figura accanto a lui, e la bestia gli ha obbedito buona buona.. è ovvio che se qualcuno ha attuato un piano del genere, ha anche provveduto in qualche modo a ricostruire l'ambiente di vita dell'animale.. anche se non ho idea di come, e soprattutto non riesco a capire perché.. chi trae vantaggio da queste uccisioni? Non riesco a darmi una risposta.." scossi la testa. "Ora come ora non possiamo fare nulla, è meglio capire il più possibile contro che cosa stiamo combattendo, per essere preparati.. Porturos" chiamai "Mostra a Dort le mappe della regione, e fatti indicare il punto preciso.. dopodiché tu.." voltandomi verso Dort "Te ne vai a riposare che non ti sei fermato un attimo.. e voi iniziate a cercare qualunque cosa possa sembrarvi utile.. certo, ci servirebbe qualcuno del luogo, che sapesse raccontarvi i segreti della foresta, persino le leggende, cose che non sono scritte sulle mappe.." sorrisi "E poi, per chi avesse voglia, ho un favore da chiedere.. dovreste andarmi a comprare una spada.. e, non lo so.. mettervi a chiacchierare.. ascoltare le parole della gente.. venendo qui io e Dort siamo stati assaliti dalla folla che ci chiedeva informazioni sulla bestia, sfruttiamo questa eccitazione, voglio sapere i loro segreti, le chiacchere, le dicerie, i sospetti.. c'è sempre dietro qualcosa di vero.. ma voi rivelate il meno possibile, qualche dettaglio, certo.. ma non troppi rimandi, non sapete chi potrebbe ascoltare..". Mi alzai "Bene, io vado a riposare un attimo, non voglio abusare del mio fisico, la bestia ci troverà in forma quando le daremo il colpo di grazia.." sorrisi "Ci vediamo tra un paio d'ore, se non scendo, venitemi a svegliare..". Così, mi congedai dai miei uomini e raggiunsi la stanza che dividevo con il mio finto marito. Lui non c'era, ottimo. Sprangai porta e finestre. La tinozza per il bagno era stata preparata, dovevo ricordarmi di ringraziare il locandiere per quello Tolsi il vestito, e feci cadere uno ad uno i pezzi dell'armatura. Lasciai che l'acqua lavasse via ogni pensiero cupo, nella semi oscurità della stanza. Rischiai persino di addormentarmi, avvolta da quel rassicurante tepore. Dovevo essere davvero provata, per concedermi un bagno lontano da casa, ma mi sembrava di sentire l'odore della bestia dappertutto. Era nauseabondo, anche se forse si trattava solo della mia immaginazione. Uscii a malincuore dalla vasca e indossai i miei soliti vestiti. La stanchezza finalmente mi prese, e crollai sul letto addormentata. |
Clio dettò indicazioni ai suoi e poi si congedò da tutti loro.
Ritornò nella sua stanza e qui si immerse in una tinozza d'acqua calda e profumata, lasciando così che tutto il suo corpo si ridestasse dalla fatica fisica e mentale. Si mise poi a letto e in breve cadde addormentata... La spuntone roccioso sembrava come sospeso tra il Cielo e la terra, col vento che sibilava tra i capelli di Clio, lasciando ovunque intorno a lei un tetro lamento di morte. La foresta era tinta di rosso, con le cime degli alberi sferzate da quel vento inclemente. La folla si era accalcata proprio sotto quella roccia, che simile ad un antico altare attendeva la divinità per offrire la sua vittima. “Non uccideranno mai il mostro marino...” disse uno tra la folla “... poiché esso vive negli abissi del mare e non in questa foresta!” “E Perseo non riuscirà a salvare Andromeda senza Pegaso!” Gridò una donna da quella calca. “Un cavallo normale” fece un altro di loro “infatti non può volare e lui allora non la salverà!” “Quando questa storia sarà finita” urlò un altro tra la folla “fonderemo la spada dei Taddei e ne faremo un aratro! La terra incolta va lavorata o moriremo tutti di fame!” In quel momento Clio guardò in basso e vide Karel seduto sotto un albero. “Il principe” fece un'altra donna tra la folla “non può salvarla! Non sa usare le armi! Ma può imparare!” “Si, ma se anche imparasse ad usarle” rispose un altro tra quella gente “non riuscirebbe comunque a cavalcare Pegaso!” Il vento cessò di colpo e la folla svanì. Clio si ritrovò accanto alla misteriosa pietra incisa scoperta nella foresta. Si guardava intorno, ma Dort non c'era. Poi all'improvviso udì dei rumori. Si voltò e riuscì solo ad intravedere le terribili fauci della bestia che si avventavano su di lei. Si svegliò di colpo da quel sogno, ansimando e col volto rigato dal sudore. E in quello stesso momento qualcuno aveva bussato alla porta della stanza. |
Appena Older vide scendere Altea la chiamò, invitandola al suo tavolo.
Insieme a lui vi era anche Posteg. “Salute a voi, milady...” disse Older “... ho saputo che vostro fratello è scomparso... è stato lui a dirmelo...” indicando Posteg “... è terribile... ma è un valente cavaliere e sono certo che non gli è capitato nulla di male...” Ma in quel momento Altea si accorse di una cosa. Older al collo non aveva più il crocifisso, ma un medaglione. Un medaglione che la dama riconobbe subito: era infatti quello di suo fratello Thomas, con il sigillo dei Crociati inciso sopra. |
" Hai paura Daizer ?.....certo e' un posto poco romantico "....visitammo quel posto..Gambin fu bravissimo ci spiego' ogni cosa...come l'esistenza di un'altra tomba e Daizer....invogliò il Becchino a farci vedere il posto......Flees calpestò la rosa......e divenne furioso......ascoltai le sue parole.....senza che potesse sentire il mio disagio......." Ascolta Flees e non urlare....dicesti che fu tua madre ad obbligarti ad accodarti a noi.....e poi...cosa successe...amore e passione nei miei confronti arrivati improvvisamente.........mi vuoi ?...mi ami ?...faresti qualsiasi cosa per me ?...allora dimostralo......allora fammi vedere quanto tieni a me...e perchè dovrei sceglierti a lui..........se quanto ti ho chiesto non fa per te.......puoi anche andare via.......non sarò io a fermarti...".....Daizer in quel momento mi zittì richiedendo la mia attenzione.....c'era qualcosa di scritto su quella lapide..........dovevamo risalire e tornare all'aria pura su...al cimitero e tra i cipressi avremmo trovato una lapide.......c'era un Angelo.....e...." Daizer....sembra la stessa lapide che cercammo prima di venire qui.......ma chi e' il giovane Tobia...?......." ...ero sudata c'era poca aria...respiravo a stento....." Usciamo di qua...magari Gambin ci può aiutare ancora.......il tempo sta scadendo...".....tornai indietro senza aspettare nessuno.......sino allo spiazzo dove c'erano i mucchi di ossa...e dove intravidi la scala....la guardai era stretta....dovevo farcela..dovevo uscire da lì sembrava un incubo
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Mi svegliai di soprassalto e per un lungo istante restai immobile ad osservare il soffitto.
Troppi pensieri tutti insieme. Quello non era un mostro marino, e io non ero una docile Andromeda, nessun Perseo sarebbe venuto a salvarmi. Che poteva fare Karel? mi bastava che sopravvivesse. Certo, sarebbe stato meraviglioso vederlo comparire per la strada, ma al punto in cui ero non avrei nemmeno potuto rivolgergli la parola. Non ero che un mercenario. Ma sapevo che non sarebbe mai arrivato, era là, immobile, immerso nell'innaturale sonno. Non dovevo pensare a lui, non potevo permettermi di essere triste. Dovevo essere forte, e uccidere quella maledetta bestia. Eppure i sogni devono sempre comunicarci qualcosa, mi chiesi cosa potessi imparare da quel sogno. Mi alzai a sedere. Avevano bussato alla porta, probabilmente era uno dei miei, ma la prudenza non era mai troppa. "Chi è la?" chiesi, alzandomi dal letto, mentre infilavo giubba e stivali. |
Vidi Older e vicino a lui Posteg...ordinai la bevanda alla cannella e ascoltai fingendo indifferenza le parole di Older..."Si..infatti..è scomparso misteriosamente" e guardai Posteg vicino..solitamente quando lui era vicino qualcosa di strano si scopriva.
Assaporai la fresca bevanda quando mi andò di traverso osservando il collo di Older...mi alzai di scatto urlando..."Dove avete preso quel ciondolo...quello non si trova ovunque Older..viene dato solo ai Crociati, ed è di mio fratello...avanti, lo portava al collo, ditemi dove è" lo presi al braccio e lo portai fuori..."Qui non avete il locandiere a difendervi, ditemi dove è Thomas" ero furente ed estrassi la spada "o giuro vi ammazzo". Guisgard..pensai..se solo vedeste...avevo ragione..."Non mi prendete in giro, so benissimo la belva è manovrata da qualcuno...e ora...ucciderete pure me..."...fratello mio, no..non possono averti fatto del male, ma se è cosi potrei uccidere per vendicarti e il mio pensiero andò a lui, a quando eravamo assieme e uniti. http://i59.tinypic.com/256fi2p.png |
Elisabeth, Daizer, Flees e Gambin risalirono così in superficie, di nuovo alla luce del Sole.
Era ormai pomeriggio e le ombre dei cipressi cominciavano ad allungarsi sulle lapidi e sui monumenti funebri, quasi a voler ricoprire quel luogo e custodirlo, proteggerlo dall'arrivo del buio e delle tenebre. Come se l'oscurità del sottosuolo si accingesse, attraverso un antico ed inesorabile incantesimo, a liberarsi dagli abissi e raggiungere poi il mondo dei vivi. “Sembra una caccia al tesoro la cui mappa è sparsa un po' ovunque, tra le lapidi di questo cimitero...” disse Daizer. “Io ora devo andare.” Fece Gambin. “Devo fare il mio giro di controllo prima di chiudere i cancelli. Non voglio che poi qualcuno resti imprigionato qui stanotte.” Sorrise e si allontanò. “Io non ho idea di chi sia Tobia” mormorò Daizer “ma tu come fai a dire che quell'incisione si riferiva ad un Angelo?” Chiese ad Elisabeth. “Comunque è chiaro che per continuare la nostra ricerca bisogna decifrare quella lapide...” “E' ovvio” disse Flees che se ne stava seduto su una tomba “che l'autore di questi messaggi sia un fanatico cattolico... bisognerebbe dunque conoscere i dettami di quel Credo per capire cosa celano... ma io, per mia fortuna, non ho mai letto quel genere di cose...” “E si vede.” Fissandolo Daizer. “Comunque alzati da quella tomba. Non puoi sedertici sopra, senza alcun rispetto.” “Che importa!” Esclamò il giovane cavaliere. “Tanto c'è solo cenere e ossa marce qui dentro!” Ridendo, per poi guardare Elisabeth. “Ed io, comunque, obbedisco solo a ciò che mi dice di fare la mia dolce zia...” |
“Sono io, milady...” disse dall'altra parte della porta Mime a Clio “... spero di non disturbare... non preoccupatevi, posso anche parlare da qui... non occorre che apriate... magari non siete preparata... si, intendo vestita poco... cioè, non mi permetto di insinuare, ma... spero davvero di non seccarvi... magari siete con vostro marito... cioè, lui... si, il capo voglio dire...” farfugliò confuso “... oh, non pensiate che sia ubriaco... no, certo che no... è solo che magari siete insieme e ora... si, come marito e moglie intendo... io volevo solo dirvi che non vi occorre nessun esperto... io conosco bene la foresta, tutto qui... si, la conosco come pochi altri... ho vissuto più là che in questa città... solo questo volevo dire... ecco, spero di non avervi seccato... vero, milady?”
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L'aria era fresca....ma le ombre della sera stavano scendendo come risucchiate dal sottosuolo......Gambin se ne andò...aveva la sua ronda da fare...non poteva permettere che qualcuno rimanesse chiuso all'interno del cimitero....ebbe un sorriso.....ed io ebbi un idea, anche perchè non avremmo avuto altro permesso........Daizer mi fece la sua domanda...già come mai avevo pensato ad un angelo...non lo so forse perchè ne avrei voluto uno al mio fianco....vidi Flees ancora lì...con noi che cercava di dare risposte........e rispondendo a Daizer...." Non mi chiedere perchè ho pensato ad un Angelo...non so chi sia Tobia......sono stanca....non ci capisco più niente....e tu continui a farmi domande...."......avevo alzato il tono e vidi Daizer guardarmi come se non mi avesse mai vista prima......intanto ....voltandomi verso Flees......." E tu non sei da meno.......sei un idiota spocchioso...alzati da quella tomba e se sei stanco sdraiati per terra.........ed evita questo sarcasmo da quattro soldi......"......nel dirgli ciò lo presi dal bavero della giacca e lo alzai di peso come se non pesasse nulla dalla mia bocca uscii una folata di vento gelido che lo trascinò per terra......." Abbiamo la notte da passare qui e non per dormire...quindi cerchiamo di trovare un posto...dove non ci possano vedere...per il momento"....
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Davanti alla spada di Altea, Older apparve visibilmente spaventato, mentre Posteg rimase come interdetto dinnanzi a quella scena.
“Calmatevi, milady...” disse Older “... calmatevi e mettete via quella spada... siete forse impazzita? Il ciondolo? Quale? Questo forse?” Prendendo quello che aveva al collo. “Ma... l'ho trovato, milady... stamani, mentre passeggiavo per la foresta... l'ho trovato a terra, tra i cespugli e non sapendo di chi fosse ho voluto che diventasse mio... non immaginavo appartenesse a vostro fratello... giuro... non mi sarei permesso... pensavo non fosse di nessuno... lo giuro...” In quello stesso momento davanti alla locanda giunsero Gvin ed i suoi. “Che succede qui?” Guardando Altea che minacciava Older con la spada. Il duca scese allora dal cavallo e prese di peso Older, lanciandolo contro il muro della locanda. “Cosa hai fatto a lady Altea, cane?” Strattonandolo Gvin. “Parla, o ti suono come un tamburo!” “Nulla, signore!” Gridò Older. “Nulla, lo giuro!” |
Restai ad ascoltare Mime, ridendo appena.
Povero, non sapeva più cosa dire. "Nient'affatto Mime, tranquillo.." aprii la porta "Come vedi sono sola e vestita.." sorrisi "Anzi, ti sono grata dell'aiuto, se non fosse per te, crederei ancora di essermi immaginata quel fischio.. allora dimmi.. quali segreti nasconde quella foresta?" mi guardai attorno "Vieni entra, ma temo di non avere vino da offrirti, per quello dovremo scendere dagli altri..". |
Stavo per esplodere.."Ma guarda caso, voi trovate sempre cose a caso, no? Pure il crocifisso..ah noo.. vero quello fu un regalo di compleanno, dimenticato lì nel nulla".
Ad un tratto arrivò Gvin e si intromise e la mia collera peggiorò, prese le mie difese...ma cosa voleva..."Milord...nessuno vi ha chiesto il vostro aiuto nè tanto meno io lo desidero, lasciate Older, era una discussione tra me e lui...visto voi avete lasciato mio fratello nella foresta ed è scomparso misteriosamente...magari una ninfa del bosco si è innamorato di lui..o peggio una strega...e se le è portato via" dissi sarcastica scuotendo il capo e avvicinandomi al duca lo strattonai allontanandolo e guardandolo negli occhi.."Statemi lontana avete capito...non ho bisogno di voi". |
“Oh, non preoccupatevi, milady...” disse Mime a Clio “... non preoccupatevi davvero... volevo dirvi solo questo... che conosco la foresta come pochi... per il fischio...” rise “... si, noi lo abbiamo sentito prima degli altri, ma ora tutti sanno che è reale...” gettò un'occhiata nella stanza vuota “... riposatevi ora... non temete... e per il vino vi aspetterò giù... si, ne berremo un bel po'... riposatevi pure ora... e se non avete altri ordini io vi aspetterei di sotto con gli altri...” sorridendo.
Intanto, nella stanza di Vortex, dall'altra parte del pianerottolo, l'omone era ancora con Guisgard. “Forse ora dovresti tornartene dalla tua finta moglie, ragazzo mio...” mormorò al cavaliere, che se ne stava steso sul letto con gli occhi che passavano dal soffitto alla finestra aperta “... anche perchè se resti qui con la speranza di una rivincita, beh, caschi male.” Rise. “Tranquillo...” fece Guisgard “... tanto con la tua fortuna vinceresti anche senza tirare i dadi...” Vortex rise di nuovo. “E comunque” continuò il cavaliere “non credo proprio che la mia mogliettina stia soffrendo per la mia mancanza... perchè dovrebbe poi? Stiamo recitando, no?” “Già...” annuì Vortex “... ma se non ti fai vedere ogni tanto insieme a lei questa recita andrà a farsi benedire... vuoi forse che ci scoprano?” “Beh, chiunque di voi potrebbe recitare la parte del marito, no?” Alzandosi dal letto Guisgard. “Tutti però sanno che sei tu ad esserlo.” Disse Vortex. “Già...” sbottò il cavaliere “... sono un vero idiota...” guardando ancora fuori dalla finestra “... dovrei essere in viaggio ed invece mi ritrovo in questa locanda a perdere ai dadi contro di te...” “A proposito...” fissandolo Vortex “... mi devi dieci Taddei.” “Si, certo...” mettendo una mano nella borsa Guisgard. “Non ora però.” Fece Vortex. “Me li darai quando questa storia sarà finita.” Guisgard sorrise. “Così non ti verrà la brillante idea di farti ammazzare dalla bestia pur di non pagarmi.” Aggiunse l'omone. “Saresti capace di venirmi a prendere all'Inferno per i tuoi soldi.” Ridendo il cavaliere, per poi avvicinarsi alla porta. “Puoi dirlo forte, ragazzo!” Esclamò divertito Vortex. “Torni dalla tua finta moglie?” “E smettila di chiamarla finta moglie.” Sbuffando Guisgard. “Tanto sappiamo che è tutto per finta, no? Non ripetermelo sempre.” “Sei un bel tipo, sai?” “Bello o brutto sono come sono!” Aprendo la porta Guisgard. E uscendo sul pianerottolo vide Mime che parlava con Clio davanti alla loro stanza. |
Citazione:
Tornai a guardare i cavalieri e risposi incolore e gelida: “Come vi ho già detto, mi duole di non potervi aiutare ora. Tuttavia, prometto ai vostri nobili ed egregi signori che tornerò dopo essere stata a Gioia Antiqua. Perciò, rifiuto il vostro caloroso invito e vi auguro una buona giornata!” poi mi rivolsi al bel paladino “….Forza in marcia!”. http://i62.tinypic.com/24eyyv7.png |
"E sia, aspettami giù, tanto vi raggiungerò tra poco.." congedai Mime.
Alzai lo sguardo e incrociai quello di Guisgard, uscito da una delle stanze assegnate ai miei. Lo salutai con un cenno del capo e un sorriso. "Ma buongiorno marito caro, ecco dov'eri finito..." risi appena "Come sta la tua ferita?" chiesi, tornando seria. |
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