Alla affermazione della pettegola lady sorrisi senza problemi.."Davvero? È questo si dice di lui? Beh, allora non mi troverà certo ..impreparata. Anzi sarà un onore per lui...ora questa faccenda mi incuriosisce, dunque Madama Tessot preparatemi una lingerie sensuale" facendole l' occhiolino e andai in camerino a cambiarmi di abito ed uscii.."Perfetto..ma da quel che dite non badera' al vestito" sorridendo.."Bene..verrò a recapitare il resto domani..fremo per l'appuntamento" sorridendo alle donne mentre pagavo.

Gwen era davanti alla finestra e Misk si avvicinò alle sue spalle.
Di nuovo vicinissimo a lei.
“Me lo chiedete” disse sfiorandole appena i capelli, con un gesto delicato “come favore personale? Come intimo gesto alla vostra persona?” Continuando quel gesto fra i suoi capelli. “E guardatemi... o vi faccio paura?”

“Sei al sicuro qui...” disse Guisgard a Vivian “... vieni, andiamo a vedere chi è e cosa vuole...” con tono rassicurante, protettivo, come mai prima d'ora, per poi toglierle alcuni fili d'erba intrecciati fra i suoi biondi capelli.

Lo sentii vicinissimo a me, alle mie spalle.
Iniziò poi ad accarezzarmi pianissimo i capelli, e continuò a lungo.
Mi voltai, ma solo per interrompere quel suo gesto, poichè la tentazione di fuggire ancora il suo sguardo era forte.
"Mi sembra di avere già detto che il vostro aiuto per Theris fosse un favore personale.." mormorai.

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Alcune risero a quelle parole di Altea, altre la fissarono con antipatia.
La bella vedova era conscia del suo fascino e dava l'idea di chi ben sapeva tener testa agli uomini.
“Ecco..” disse Madama Tessot “... ed in bocca al lupo per il vostro appuntamento.” Sorridendo maliziosa tra l'ilarità delle clienti.

Gli sorrisi, illuminandomi nel sentire quel tono, così protettivo.
Era bello pensare che mi avrebbe protetta.
Poi quel gesto, così delicato e dolce di togliermi i giudici d'erba tra i capelli.
Sfiorai dolcemente la sua mano, con gli occhi nei suoi.
"Grazie.." Sorrisi, con gli occhi colmi di emozioni "Andiamo..".
Sentivo il cuore che batteva sempre più forte.
Forse non avevo mai avuto così tanta paura, da che avevo memoria.
Paura di me, del mio passato, e di tutto quello che poteva significare.

Certo non mi sfuggirono certe occhiate di invidia..Non sapevo se per l'appuntamento o verso la mia persona.
Salutai le donne gentilmente ed uscii, misi uno scialle per coprire la velatura trasparente nelle spalle e andai a Palazzo dei Gigli..mi ripresentai educatamente dicendo avevo un appuntamento con Milord Taddei..che avevo scoperto si chiamasse Guisgard..ma avrei aspettato se fosse stato impegnato.

“Perchè” disse Misk, trovandosi Gwen a fissarlo “dovrei farvi un favore personale? Non siamo niente, no? Anzi, mi avete chiesto di dimenticarvi e sparire...” si avvicinò ancora di più, quasi toccandola “... e se anche accettassi... cosa avrei in cambio?”

Quella vicinanza mi opprimeva, provocandomi un forte senso di colpa.
"Se non siamo niente, perché voi dovreste volere qualcosa in cambio?" fissandolo "Se non siamo niente, allora consideratemi come la parente di un normalissimo paziente che ha urgente bisogno di aiuto, come il vostro giuramento vi imporrebbe di fare."

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Guisgard, Vivian e Bafon rientrarono nel palazzo e raggiunsero il salone, dove trovarono un giovane uomo ad attenderli.
Era alto, capelli lunghi e scuri, barba ben curata.
“Salve...” disse Guisgard.
Ma quello, quasi indifferente, resto stupito nel vedere Vivian.
“Posso sapere il vostro nome?” Fissandolo Guisgard.
“Ti...” il giovane alla ragazza “... ti ho trovata finalmente... Clio...”
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Altea arrivò al Palazzo dei Gigli e subito uno dei custodi la fece entrare.
Un domestico allora la pregò di seguirlo, conducendola attraverso un lungo corridoio, davanti ad una porta.
Il domestico bussò ed attese di poter entrare.
“Un momento solo, madama...” disse ad Altea.

Clio...
Dunque quello era il mio nome?
Clio.. Non era poi così male.
Continuavo a provare un misto di emozioni, tra il terrore e la trepidante attesa.
Avrei avuto le risposte che cercavo?
Come immaginavo però, restai impassibile.
Fissai il giovane con distacco.
"Mi dispiace.." Gentilmente ma distaccata. "Non ho idea di chi voi siate.." Scrutandolo.

Il domestico busso' ad una porta e mi chiese di aspettare.."Mi siedo, non preoccupatevi..aspetterò con calma" sorridendo e guardando il lussuoso palazzo.

“Ma voi per me non siete niente, lo sapete...” disse Misk a Gwen “... non lo siete mai stata... siete la donna che più desidero al mondo... la sola che adesso vorrei avere nel mio letto...” fissandola con occhi carichi di desiderio.

“Ma, Clio...” disse il giovane alla ragazza “... non ti ricordi di me? Cosa dici? Come può essere?”
“In verità” fece Guisgard, vagamente ironico “se avete l'abitudine discutibilissima di non presentarvi quando giungete in casa altrui, poi ovvio che si ignori il vostro nome.”
“Sono Armor...” il giovane “... e lei è la mia fidanzata, signore.” Indicando Vivian. “Ci siamo giurati Amore Eterno e dobbiamo sposarci.”
In quel momento arrivò il domestico, annunciando la presenza di Altea.
“Prega madama di attendermi...” disse Guisgard.
Il domestico uscì ed informò Altea che sarebbe stata ricevuta a breve.

Lo fissai impassibile.
Non mi ero certo illusa che mi amasse, e anche se mi avesse amata comunque per me non sarebbe cambiato nulla.
"Spero che almeno manteniate un minimo di etica professionale, visto che la dignità non sembra più appartenervi" cercando di tenere a freno la rabbia.

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Capii che vi era più di una persona nella stanza..forse affari.."Dite a Lord Guisgard di fare con calma..io lo attendero' " sorrisi gentilmente.

Oh fantastico!
Era davvero lui, quella fastidiosa voce nella mia testa.
Come potevo dirgli che non solo non lo ricordavo, ma non provavo niente per lui?
Eppure era come se parlasse di un'estranea.
Poi arrivò il domestico a dire che la dama era arrivata.
Temetti che Guisgard se ne sarebbe andato, ma sospirai di sollievo quando le disse di attendere.
Sapevo che non mi avrebbe mai lasciato sola in una situazione così difficile e delicata.
Tornai così a guardare Armor.
"Mi dispiace per la vostra fidanzata.." Con lo stesso tono distaccato e gentile "Ma il mio nome è Vivian.." Annuendo "Lo saprei se stessi per sposarmi..." Accennando un sorriso "Credo che mi abbiate scambiata con qualcun'altra...".
Mi ero chiesta se rivedendolo avrei provato qualcosa, avrei avuto come un'illuminazione.
Invece niente, non sentivo niente.
Mi dispiaceva davvero per lui, ed ero tentata di scoprire chi fossi in realtà, ma non volevo spezzargli il cuore.
Lo avevo amato, dopotutto, era il minimo che potessi fare.

Misk accennò un breve sorriso.
Poi con gesto tanto improvviso, quanto deciso, prese Gwen fra le braccia e la baciò.
La baciò con impeto, come il marinaio che cerca di domare il vento ed ammansire le onde burrascose.
La baciò tenendola stretta a sé con virilità e passione.
E la baciò come chi sa che oltre quelle labbra non vi è più nulla per sé.
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Non feci in tempo a domandarmi il perché di quel sorriso, che lui mi prese fra le sue braccia e mi baciò.
Mi stringeva a sè quasi come se volesse ammansirmi, quasi dominarmi.
Smisi allora per un istante di dimenarmi nella sua stretta, facendogli credere di aver raggiunto il suo scopo, infatti la sua stretta si allentò appena ed io ne approfittai, allontanandomi da lui e colpendolo forte.
Talmente forte che un attimo dopo vidi un rivolo di sangue scendere giù dal suo labbro.
"Non osate, mai più" con gli occhi infuocati e la rabbia nella voce "E sarà meglio che vi sbrighiate a prendere ciò che vi serve. Vi aspetto in carrozza" lo guardai per un ultimo istante e poi uscii, sedendomi nella vettura.
Ora non era più senso di colpa, ma rabbia, in parte sfogata con quel pugno, che sembrava quasi il risultato dell'accumulo di quei giorni.

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“Davvero” disse Armor a Vivian “non rammenti nulla? Il nostro Amore, le promesse? Sei partita mesi fa, ma il treno su cui viaggiavi è deragliato... da quel momento ho perduto ogni contatto con te... ti ho cercata a lungo...”
“Come avete fatto a trovarla?” Guisgard. “Ammesso sia davvero lei...”
“Sono giunto in città” rispose Armor “e mi hanno parlato di una ragazza simile alla mia Clio, assunta qui alla Taddeus...”
“Potreste provare si tratti proprio di lei?” Domandò Guisgard.
“Posso procurarmi tutti i documenti...” annuì Armor “... la sua data di nascita e certificazioni varie... inoltre ho questi...” e mostrò due anelli con le loro iniziali.
Intanto Altea attendeva in una saletta accanto al salone, aspettando di essere ricevuta per il loro appuntamento pomeridiano.
E si accorse di un grande ritratto, raffigurante proprio Guisgard.
http://orig03.deviantart.net/dbb3/f/...fulwoodelf.jpg

"No!" Tuonai, perdendo la pazienza "Non ricordo nè provo nulla.." Stavolta dura, con lo sguardo nel suo.
Mi avvicinai a lui, sostenendo il suo sguardo.
"La vostra Clio è morta su quel treno..." Duramente "Io non sono più lei, ammesso che lo sia mai stata... Se ti aspetti che sposerò un uomo che è un estraneo perché sostiene che gli ho giurato amore eterno ti sbagli di grosso.." Con lo stesso tono "Sono stata chiara?" Con gli occhi infuocati.

Gwen raggiunse la carrozza ed attese.
Trascorsero così lunghi istanti, senza che nessuno giungesse.
Ma ad un tratto la ragazza vide una figura uscire dal portone ed avvicinarsi alla carrozza.
Era Misk, che con la valigetta da dottore salì sulla vettura.

“Parli così solo perchè non ricordi nulla...” disse Armor a Vivian “... questo è per te...” tirando fuori dalla tasca un giglio.
Lo stesso fiore che spesso attraversava le immagini confuse di un passato senza nome.

Trascorsero lunghi attimi prima che qualcuno uscisse dalla porta, quando vidi poi Misk uscire con la sua valigetta e salire sulla carrozza.
Rimasi impassibile per tutto il tragitto, ma dentro di me sapevo di aver vinto.
E poi, pensai sorridendo fra me e me, ero soddisfatta per quel segno sul suo labbro, soddisfatta per il mio onore, per Theris, e in fondo anche per pura soddisfazione del momento in cui lo avevo colpito.

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Durante il tragitto nessuno dei due disse nulla.
Misk fissò Gwen per tutto il viaggio verso la tenuta, con il suo labbro che ancora era rosso.
“Sai bene” disse quando la vettura arrivò alla tenuta “che nessuno potrà mai baciarti così come ho fatto oggi... nessuno... perchè nessuno può amarti come me...”

Sospirai a quelle parole, prendendo il giglio che mi porgeva.
"E ti pare poco?" Con lo stesso tono esasperato.
"Senti mi dispiace..." Sbuffai "Credimi, mi dispiace tanto.." Sfiorando il suo viso.
Magari avrei sentito qualcosa....
Niente.
Scossi la testa
"Ma davvero, non sono più la donna che amavi... Non sento niente... Niente..." Posando il giglio su un tavolino.
"Questa è casa mia ora..." Indietreggiando di un paio di passi, per raggiungere Guisgard e Bafon "Non verrò via con te, Armor..." sostenendo il suo sguardo "Ora va.." Con un cenno del capo.
"Se sono davvero chi dici che io sia, dovresti sapere quanto sono cocciuta, no?" Sforzandomi di sorridere.

Mi fissava, ma io guardavo ostinatamente fuori dal finestrino.
E sempre ostinatamente continuai a camminare mentre lui parlava.
Amarmi...
Lui non aveva completamente idea di cosa volesse dire amare, io per fortuna avevo Theris e non lo avrei mai cambiato con nessun altro al mondo.
"Se non vi dispiace, assisterò all'intervento" dissi mentre salivo le scale e arrivavo in camera, come se non avessi udito le sue parole.

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“Abbiamo immaginato il nostro futuro insieme, Clio...” disse Armor a Vivian “... fatti sogni, promesse... ci siamo giurati Amore eterno... ed ora? Rinneghi tutto? No, lo dici solo perchè non ricordi nulla... ma quando riacquisterai la memoria allora tutto ti apparirà chiaro...”
“Io credo che insistere non porterà a nulla...” intervenne Guisgard “... né per lei, né per voi...”
“Dammi solo una possibilità, Clio...” Armor “... una soltanto... se fallirò, ti lascerò in pace...”

“Cambierebbe poco...” disse Misk a Gwen “... se volessi farlo morire sotto i ferri, riuscirei ugualmente anche con voi come spettatrice...” fissandola.

Lo fissai senza dire nulla, poi entrai e ordinai a Frediana di preparare il tutto per l'operazione, mentre sfioravo il viso Theris, privo di conoscenza.
Anche se avesse saputo come fare, non lo avrei comunque lasciato solo.

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Ero davvero esasperata.
"Come posso rinnegare promesse che nemmeno ricordo di aver fatto?" sempre più esasperata "Te l'ho detto.. la tua Clio è morta su quel treno.. io non sono lei!" tuonai.
Guisgard per fortuna intervenne, e io cercai di calmarmi.
"Una possibilità.." ripetei, scuotendo la testa.
Ma calmarmi non era nella mia indole, evidentemente.
"Vuoi una possibilità?" con tono di sfida, avvicinandomi a lui.
"Benissimo.." guardandolo negli occhi vicinissima.
Lo afferrai per il collo, e lo baciai, con rabbia.
Poteva un bacio avere il potere di ridarmi indietro il mio passato?
No.
Lo allontanai bruscamente per poi indietreggiare.
"Ecco.." alzando le spalle "Non ho sentito niente.." sostenendo il suo sguardo "Contento?".
Tornai tra Guisgard e Bafon, quasi potessero proteggermi.
"Te l'ho detto, la tua Clio è morta su quel treno, e qualunque cosa ci fosse tra noi è morta con lei.." sospirai "Mi dispiace, ma non posso inventarmi un amore che non provo.." più dolcemente.
Indicai la porta con un braccio.
"Ora va.." annuendo "Ricostruisci la tua vita come io sto cercando di fare con la mia..".

Misk si preparò e l'operazione iniziò poco dopo, con Gwen come spettatrice.
Fu lunga e difficile.
Dopo circa due ore terminò.
Misk allora uscì dalla stanza e si lavò il viso sudato in un catino di acqua fresca.

Mentre assistevo all'operazione, mi rendevo sempre più conto di quanto la situazione fosse grave, infatti il tutto durò due interminabili ore, al termine delle quali Misk andò a rinfrescarsi ed io ne approfittai per andare da Theris e stringerlo, confortando sia me che lui.
Ero grata che non avesse fatto nulla di avventato, limitandosi a curarlo, ma non ero ancora propensa a dirglielo.

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“Questo bacio è solo un pegno...” disse Armor a Vivian “... solo un pegno... saprò aspettare... ah, baci sempre benissimo... complimenti...” sorrise “... alloggerò in città... ci rivedremo presto... buongiorno, signori...” ed uscì.
“Brutta storia...” mormorò Bafon.
“Non è comunque affar nostro.” Fece Guisgard. “Vado a preparami, madama Altea mi attende.” Sornione.
Ed uscì dalla stanza attraverso una porta secondaria che lo condusse alle sue camere direttamente.

Alzai gli occhi al cielo a quelle parole.
Non riposi, non dissi niente, limitandomi ad osservarlo andare via.
"Finalmente.." sospirai poi.
Ero davvero esasperata ed esausta.
Mi voltai verso Guisgard, per ringraziarlo di essere rimasto, ma le sue parole mi gelarono.
"Ehi, aspetta..." riuscii soltanto a dire, bianca come un cencio, ma era già andato via.
Sfiorai quella porta secondaria e chinai il capo.
Che diritto avevo di seguirlo?
Abbassai la testa, chiudendo gli occhi per non piangere.
Tutta quella situazione era davvero assurda.

Misk si lavò viso e mani, per poi togliersi il camice.
Arrivò Frediana e portò al dottore un bicchiere di cognac.
Gwen intanto era con Theris, sebbene questi si trovava ancora senza conoscenza.

Arrivò Frediana e potrò a Misk un bicchiere di cognac.
"Mi portereste una tisana?" alla donna.
Intanto lasciavo piccoli baci sulla fronte di Theris; la febbre era scesa e non vedevo l'ora che si svegliasse.

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“Forse dovreste riposare, Vivian.” Disse Bafon. “Immagino sia stato difficile affrontare quel tipo. Andate a riposare. Per oggi vacanza dal lavoro.” Sorridendole.

Fediana annuì a Gwen e poco dopo le portò la tisana.
Theris continuava a dormire, visto l'operazione appena conclusa.
Se tutto fosse andato bene, avrebbe ripreso conoscenza fra qualche ora.