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Preparai tutto in una borsa, alcuni attrezzi, la pistola che lo zio aveva creato apposta per me, rifinita ed elegante ma robusta e infallibile.
Poiché mancava poco all'ora prevista per il cambio della guardia, uscii di casa e mi incamminai verso il palazzo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ateugh?"perplessa "E chi sono mai?".
In questa isola era pieno di rivoluzionari, a dire il vero stare dalla loro parte in incognito non era affatto una cattiva idea. |
Ad un tratto, nel bel mezzo del racconto di Laika, Rachelia fece un cenno con la mano, attirando l'attenzione della sua amica.
"Dimmi..." disse Laika interrompendo il suo racconto. "No, è che..." Rachelia "... credo di conoscere questa storia..." "Oh..." stupita Laika. "Si, inizialmente ho subito avuto l'impressione di averla già sentita, ma ho preferito aspettare ed esserne sicura..." fece Rachelia "... ed ora ne sono certa." Sorridendo. "Beh, secondo la regola allora questa storia non va più raccontata, poichè ognuna deve essere nuova e mai raccontata a chi fra noi ascolta..." mormorò Laika. "Però credo sia giusto che ne racconti un'altra tu..." Rachelia all'amica. Tutti furono d'accordo. "E va bene." Sorridendo Laika. "Quel mio amico me ne ha raccontate diverse e credo di averne un'altra pronta..." Ci fu un piccolo applauso ad accogliere quella notizia. Così Laika cominciò a raccontare un'altra storia... |
IL MISTERO DI SAN MICHELE DI MADDOLA.
“La salvezza viene dal Signore: sul tuo popolo la tua benedizione.” (Salmo 3) Un giorno d'Inverno come tanti, grigio e silenzioso, la città di Afragolopolis, così monumentale tra le sue guglie perfette, i tetti dai riflessi d'amaranto, i campanili svettanti di onice brillante e le strade simili a fiotti variegati di gentiluomini ora accompagnati da un bastone in onice placcata, ora da un coltello in avorio intarsiato alla cintola, ora da un moschetto decorato a tracolla vedeva una striata confusione, una vivace agitazione animare Piazza della Miglioria, centro principale dell'urbe e sede della corte reale. La morte, o per meglio dire l'assassinio dell'egregio astronomo Todor aveva scosso la comunità e tutta la borghesia gridava a gran voce la sua insofferenza e la propria voglia di giustizia. Menti acute e brillanti come il compianto osservatore dei cieli Afragolignonesi erano ritenute non solo rare, ma anche illustri e senza più il loro contributo la nazione aveva meno possibilità di rendere la vita dei suo popolo agiata e felice. Nell'anno di Grazia 1780 l'intera nazione viveva un forte fremito razionale e reazionario ed aveva ormai eletto a furor di popolo, quasi come opposizione alle antiche regole feudali che tenevano stretto il potere, uomini proprio come Todor i nuovi vessilli da issare verso il futuro. Ora il popolo chiedeva a gran voce di trovare e punire il suo assassino. Addirittura il Borgomastro di Maddola, dove sorgeva il Monte Sacro all'Arcangelo Michele e luogo in cui Todor si era recato per alcune sue ricerche riguardo i cieli notturni, era stato praticamente costretto dai suoi concittadini a promettere un premio in denaro a colui in grado di trovare l'uccisore del celebre astronomo. https://teepee12.files.wordpress.com...stle.jpg?w=840 +++ |
La carrozza saliva il pendio del Monte di San Michele Arcangelo, dovevo parlare col borgomastro, lui era solito vedere il mio compianto padre, l' astronomo Todor che era morto in modo misterioso.
Mi avevano dato il benestare nel collegio dove mio padre mi aveva piazzata, come si soleva per le dame per bene. Era un uomo all' antica per questi versi, forse voleva solo il mio bene ma io ero fuggita mille volte da quella specie di convento, e in quel momento mi laceravo per avergli sempre dato preoccupazioni, forse non ero stata una buona figlia ma una cosa era certa...il dolore per la sua perdita era davvero forte. Mi asciugai una lacrima ribelle e la mia governante mi osservò in tono duro "Scusatemi, so le dame non mostrano i loro sentimenti in modo così facile", la cosa mi diede fastidio...come potevo scusarmi, io e mio fratello ora eravamo gli unici ad essere gli eredi e la parola "scusa" verso una governante non doveva più esistere "Speriamo la verità venga a galla, madame non pensate?" mentre mi osservava con fare civettuolo..sapevo benissimo era stata l' amante di mio padre. https://raccontidalpassato.files.wor..._thurman_6.jpg |
Nonostante il grande dolore e lo sconvolgimento che turbavano la popolazione, e anche la sottoscritta, a seguito della morte del povero astronomo Todor, nulla aveva impedito che la festa in maschera, già da tempo organizzata, della baronessa Hoster avesse luogo.
Anzi, dicevano alcuni, sarebbe stato un momento piacevole e di diletto in mezzo a tutta questa tristezza. E non aveva torto. Io per prima avevo subito un grande colpo alla notizia. Seguivo gli studi di messer Todor, mi affascinavano, benché molti ritenessero sconvenienti tali interessi scientifici per una giovane contessa e sapere che non avrebbe più allietato le mie letture mi riempiva il cuore di malinconia. Se già la sua morte non fosse stata abbastanza, c'era anche la consapevolezza che fosse stato assassinato. Chi poteva voler male un uomo così? Di sicuro qualcuno di spregevole, e certamente vile. Ma ero certa che prima o poi il colpevole sarebbe stato scoperto e giustizia sarebbe stata fatta. "Mary, su, stringi il corsetto. Dobbiamo far presto, o arriverò in ritardo! Sai quanto detesto arrivare a balli già iniziati!" feci fretta alla mia domestica, guardandomi nervosamente allo specchio. Dovevo ancora vestirmi e le lancette scorrevano troppo velocemente, quasi in una sfida silenziosa.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...2f1b9a4cc9.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Ora asciugatevi il viso...” disse la governante ad Altea “... dovete essere forte, vostro padre così avrebbe voluto. Per lui era un vanto non essere un appartenente alla nobiltà ma ciò non di meno gli premeva apparire come si conviene di fronte alla gente. Ha sempre lottato contro i pregiudizi, i preconcetti ed ogni sorta di ingiustizia. Diceva spesso che guardava il cielo immaginando un mondo migliore.” Sorridendo.
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“Non temete, arriverete in orario.” Disse Mary a Gwen, aiutandola a sistemarsi. “Piuttosto... siete certa non ci saranno problemi? La popolazione ha preso piuttosto male la decisione di non vietare feste in città per la morte dell'astronomo... la corporazione dei borghesi pare sia sul piede di guerra, decisa a bloccare ogni svago cittadino...”
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Certo, io non ci speravo, procedendo di questo passo...
"Ma certo che andrà bene, non si possono impedire dei festeggiamenti privati, è una follia!" esclamai, nel frattempo che lei prendeva il vestito. "E penso che loro non siano proprio nessuno anche solo per pensare di farlo" aggiunsi. Mi fece indossare il vestito, poi con pazienza fu il momento dell'acconciatura dei miei lunghi capelli fulvi. "Beh, come sto?" le chiesi, guardandomi allo specchio.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6fcea55e00.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Davvero incantevole.” Disse Mary con un sorriso a Gwen.
Così, aiutò la ragazza con gli ultimi preparativi e poi Gwen partì in carrozza verso il palazzo della baronessa Hoster. Lungo le strade c'erano alcuni soldati, segno che il clima in città non era tra i più distesi. Prima di giungere a destinazione la carrozza incontrò in una piazzetta un drappello riunito attorno ad una fontana, dalla quale qualcuno stava tenendo un comizio. Era un giovane vestito con abiti scuri, di bell'aspetto e dai capelli scuri. Parlava con enfasi e pareva suscitare un deciso consenso da parte di coloro che lo ascoltavano. Alcuni soldati fissavano pigri la scena poco distanti, accertandosi che non ci fossero noie o problemi. |
"Un mondo migliore" mentre asciugavo il diafano volto con un fazzoletto ricamato di morbida seta "Già, quel mondo che lo ha ucciso..chissà se il borgomastro saprà dirci qualcosa, se aveva avuto delle minacce o rimarrà zitto"
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Sorrisi entusiasta a Mary e dopo poco ero già in carrozza verso il palazzo della baronessa.
Lungo le strade,il clima di inquietudine e paura era palpabile, l'aria era opprimente, severa, austera e i soldati presidiavano ogni angolo. In una piazza, sentii una voce. Sporsi il viso per vedere e notai un giovane in abiti scuri intento in un comizio. La sua enfasi sembrava accogliere i consensi degli ascoltatori, così scostai la tendina del finestrino e ascoltai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Vedremo..." disse la governante ad Altea, mentre la carrozza era giunta a Maddola, ai piedi del Monte Sacro dell'Arcangelo.
La vettura entrò nella cittadina e raggiunse la piazzetta centrale, dove vi era la casa del Borgonastro. A quei tempi Maddola era poco più di un borgo e non ancora la ridente città che possiamo ammirare oggi. Un maggiordomo impettito accolse Altea e la sua governante, invitandole ad entrare in casa. Qui furono fatte accomodare in un salotto che tentava di imitare il lusso delle dimore nobiliari, sebbene non riuscendoci del tutto. Arrivò allora il Borgomastro. Era un uomo alto e robusto, dalla barba folta e lo sguardo serio. "Benvenuta, madama." Salutando Altea. "Signora." Con un cello alla governante. "Permettetemi di porgervi il mio dispiacere per la morte di messer Todor." Sedendosi con le due donne. |
Arrivamo nel piccolo borgo di Maddola e il cocchiere mi fece scendere, mi strinsi nella mantella di velluto visto il leggero vento freddo e guardai istintivamente il Cielo, quella distesa infinita che da quassù mio padre amava studiare, ammirare e farsi trasportare da chissà quali sogni.
Entrammo nella casa del Borgomastro, fummo fatte accomodore in un salottino che tentava di imitare quelli più aristocratici e raffinati e arrivò il borgomastro sedendosi vicino a noi dopo i soliti saluti. "Vi ringrazio per la vostra vicinanza, è davvero una disgrazia anche perché così improvvisa..quando lo avete visto per l' ultima volta? Lo avete visto tranquillo?" guardando l' uomo negli occhi per mostragli la mia fermezza nel sapere la verità "Ho saputo avete posto una taglia..a chi scoprirà l' assassino, la cosa vi fa onore e mi gratifica" sorridendo appena. |
“I pregiudizi dei nobili hanno fatto il loro Tempo...” disse il giovane oratore al suo uditorio in piazza “... le catene dell'ignoranza non ci terranno più buoni... il mondo sta cambiando e noi con esso... non lavoreremo più affinchè solo pochi possano trarre benefici... basta, vogliamo i nostri diritti!”
Tutti applaudirono. Gwen aveva ascoltato tutto dalla sua carrozza. |
“Vostro padre era sereno, benchè non mi sia soffermato più di tanto a discorrere con lui.” Disse il Borgomastro ad Altea. “Non eravamo amici, bensì solo conoscenti. Un veloce saluto e poi lui si è diretto verso le pendici del monte per le sue osservazioni notturne.”
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Alzai appena le sopracciglia sbattendo le palpebre.
Beh, in verità non era un brutto pensiero, alla fine non era giusto che solo pochi avessero tutto e altri poco o nulla. La folla sembrava particolarmente d'accordo col ragazzo, tanto che applaudì con foga e approvazione. Mi sporsi verso il cocchiere. "Dite, sapete forse chi è quel giovane?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il cocchiere lanciò uno sguardo verso il giovane e poi guardò Gwen scuotendo la testa.
Fece allora un cenno con la mano ad un passante, chiedendo chi fosse il giovane oratore. "E' un giovane avvocato, di nome Elv." Disse il passante. "E' il rampollo di alcuni ricchi borghesi." |
Il cocchiere fermò un passante per rispondere alla mia domanda e scoprimmo che si trattava di un avvocato di nome Elv, un giovane rampollo borghese.
"Non posso dirmi sorpresa, allora, circa le sue parole..." con tono divertito ed una leggera risata, mentre lanciavo un altro sguardo al ragazzo, osservando come la sua figura alta, slanciata ed elegante si stagliasse in quella piazza, al di sopra di tutti.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c76a50520f.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv continuava ad incitare il gruppetto di persone che formavano il suo uditorio, facendo leva sulla normale attitudine che hanno gli uomini di pretendere più di quanto hanno e più soprattutto di ciò che sono.
"Ripartiamo, damigella..." disse il cocchiere a Gwen "... volete?" |
Incitava sempre più la folla, la quale era sempre più ispirata, glielo si leggeva sul volto.
Le parole del cocchiere mi riscossero. Accidenti, la festa! "Sì, ripartite subito!" Dissi immediatamente, tornando poi a guardare il giovane mentre andavamo via. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La carrozza di Gwen andò via, mentre il giovane avvocato continuava il suo comizio.
La vettura raggiunse il palazzo della baronessa poco dopo. Gli invitati erano già arrivati e la nobile dimora era illuminata a festa. Buona parte dell'alta società cittadina era presente, con molta soddisfazione della baronessa. |
Sentivo le sue parole diluirsi sempre più nell'aria man mano che la vettura si allontanava.
Quando arrivai, vidi altri ospiti intenti a scendere dalle loro carrozze, capendo così di non aver fatto tardi. Quando il cocchiere si fermò davanti alla scalinata candida su cui si riflettevano le mille luci festose, indossai la maschera e scesi dalla carrozza, per immergermi subito dopo nel grande salone brulicante di invitati. Il clima festaiolo e mondano era palpabile e rendeva l'aria dentro la sala frizzante. Sicuramente, la baronessa doveva essere contenta che così tanti ospiti avessero accettato il suo invito.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b68cb52a69.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Maschere di ogni tipo, costumi esotici, fantasiosi e storici, l'orchestra che suonava e molte coppie che volteggiavano nel salone.
La mondanità, l'eleganza, il lusso e lo sfarzo dominavano ovunque, tra bellezza e nobiltà. Gwen ben mascherata era nel cuore della festa. Diversi discorsi affollavano la sala. Alcuni di finanza, altri di politica, qualcuno di Religione e persino di occultismo. Sui tavoli da giochi i dadi e le carte rotolavano tra le risate svampite di ricche dame ed i calcoli di nobili gentiluomini. "La morte di quell'astronomo" disse uno degli invitanti ad un altro "ha messo in fermento la città..." "Già..." l'altro bevendo "... basta che muoia uno solo di quei cani borghesi ed ecco che scoppiano disordini ovunque..." |
Silenzio, non chiedo altro che silenzio.
Possibile che quei sudici umani non sappiano starsene zitti una volta per tutte? Cos'avranno mai da cianciare sotto le mie finestre continuamente, proprio non lo so. Si sono fatti più rumorosi nell'ultimo secolo. Non che prima non lo fossero, certo, ma ora stanno proprio esagerando. O forse sono io che sto invecchiando. Istintivamente mi porto la mano al viso, quasi cercassi una ruga che non c'è. No, la pelle è liscia e candida, come sempre. Ad ogni modo, mi sono trasferita in questo angolino di mondo perchè potessi starmene in pace e in silenzio, e invece non trovo che chiasso. Il sole ormai è calato, mi avvicino alla finestra ad osservare quel tumulto di gente che grida e schiamazza. Oh verrà la notte, e con lei la morte di qualcuno di loro. Ho particolarmente fame stasera, potrei dedicare una cura particolare alla caccia. Dopotutto mi annoio. E io odio annoiarmi, decisamente. Oh notte, vieni presto a saziarmi con le tue succulente prede che se ne vanno in giro a perdere tempo quando potrebbero fare qualcosa di decisamente più utile, tipo farmi da pasto. Qui è così diverso rispetto a casa mia, in Russia fa incredibilmente più freddo (almeno così dicono visto che io non sento certo il calore del sole), e lì la caccia è molto più divertente, la gente ha davvero paura e questo rende la caccia molto più eccitante. Qui hanno smesso di credere in ogni cosa, il che è un bene per me perchè almeno la piantano di darmi la caccia, cosa che mi obbliga alla scocciatura di cambiare residenza una volta ogni cinquant'anni, anno più, anno meno. Di solito mi diverto ad infiltrarmi in qualche battaglia, lì dove c'è tanto di quel sangue da potermici fare il bagno ( non che ora non lo faccia, s'intende). Ma ora sono in vacanza, in un paesino tranquillo. O almeno così pensavo. Hanno ucciso quell'astrologo (hanno, io non c'entro), e giù tutti a protestare. L'avevo visto diverse volte sulle colline, era anche lui un animale notturno. Eh, che gli uomini lasciassero la notte a noi che siamo le sue creature, invece di immischiarsi in mondi che non li riguardano, che si rassegnino ad essere quello che sono, misere creature mortali buone solo a sfmarmi. Lo so che una volta ero una di loro, ma vent'anni su sei secoli sembrano quasi una minima parentesi insignificante, anche se passate in un sontuoso castello sulle rive del Don. Ora ho l'eternità a disposizione, e intendo assaporarne ogni singolo istante. Altrimenti sai che noia! Avevo appena finito di mettere il vestito che avevo scelto per quella sera, immancabilmente nero come il mio animo, quando qualcuno bussò alla porta. https://res.cloudinary.com/jerrick/i...wrpbxzp3cy.gif |
I costumi erano particolari, sfarzosi, alcuni sembravano usciti dai romanzi narranti di terre lontane.
L'orchestra suonava, per far volteggiare le coppie al centro della sala e altri ancora discutevano dei più svariati argomenti. Sentii poi alcuni gentiluomini parlare circa la morte dell'astronomo. "Mi sembra di capire che non lo aveste molto in simpatia..." intervenni. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La porta si aprì cigolante ed entrarono due uomini.
Uno emaciato, dall'aspetto pallido e cadaverico, appena piegato in avanti e con la testa nelle scapole, gli occhi grandi ed inespressivi, il viso allungato ed un ghigno serrato in due labbra sottili. “Milady...” disse Hugo a Destresya “... messer Immobeh è qui.” Indicando l'altro uomo entrato con lui. Era anziano ed alto. “Buonasera, milady.” Fissando la vampira. “Se questo palazzo è di suo gradimento e soddisfa i suoi bisogni io avrei portato il contratto d'affitto.” Mostrandole il documento. "Troverà poche residenza qui nella valle di Maddola all'altezza di questo palazzo." |
"Bontà Divina." Disse uno dei due nobili a Gwen. "Direi, damigella." Ridendo.
"Questa nuova classe emergente dei borghesi" l'altro "non avendo titoli, nè onore, cercano di farsi strada con ciò che oggi è alla mercè di tutti, ossia la cultura." "Ma la cultura non basta, se non si ha il sangue blu." Il primo bevendo. |
Ascoltai le parole dei due e ripensai alle parole del giovane avvocato.
"Beh, sono molti i nobili incolti che conosco e che dalla loro hanno solo il titolo, ma sono ben pochi i loro motivi di vanto, soprattutto quando non sono in grado di sostenere un discorso" risposi, fluentemente e senza interruzioni. Indossare una maschera aveva i suoi vantaggi, spesso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nel voltarmi vidi Hugo con il notaio che stavo aspettando per firmare il contratto d'affitto.
Avevo ormai imparato che per vivere accanto ai mortali era necessario seguire le loro regole, o almeno far finta di farlo, e che meno sospetti c'erano, meno probabilità di dover incappare in seccature. Dopotutto amavo vivere la mia vita come più mi aggradava, nella massima libertà. Dopotutto non dovevo rendere conto a nessuno, né alla morale, né a una qualunque regola, né a niente di niente. "Oh sì, mi ci sento già a casa.." sorrisi al notaio "Venga, mi mostri il contratto d'affitto.." facendo un cenno elegante con la mano ad indicare il tavolo poco distante. La sera si avvicinava e io cominciavo ad avere troppa fame per stare così vicino ad un umano, sebbene poco appetitoso come il notaio. Ma in tutti i miei lunghi anni avevo imparato a controllarmi quando era necessario. |
I due nobili fissarono Gwen alquanto perplessi, come se la ragazza avesse detto una bestialità.
"Giustissimo, ciò che dite..." disse ad un tratto una voce fra le tante maschere che attraversavano la sala "... ma usare la cultura e la conoscenza per il proprio interesse è disdicevole quanto l'ignoranza stessa, damigella." A Gwen. https://images-na.ssl-images-amazon...._RI_SX940_.jpg |
Vidi il loro stupore sconvolto, pur attraverso le maschere e sentii appena un pizzico di divertimento.
Poi mi voltai. "È corretto anche questo, sta di fatto che bisognerebbe certamente trovare un equilibrio, non credete?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il notaio raggiunse Destresya al tavolino e firmarono il contratto.
Le augurò un buon soggiorno e la salutò. Hugo accompagnò fuori il notaio, mentre la sera scendeva lenta sulla città. |
Gwen si voltò e vide un uomo in maschera, come tutti gli invitati alla festa.
“Ammesso non vi siano pregiudizi, però.” Disse lui. “Cultura e pregiudizi formano un binomio impossibile, mia cara damigella.” Fissandola con la sua elegante maschera. https://www.balloonplanet.it/newshop...-veneziana.jpg |
L'uomo era mascherato, come del resto tutti gli ospiti.
Mi avvicinai appena nella sua direzione. "I pregiudizi spesso sono dettati dalle circostanze e dagli eventi. La lotta di classi ne è la prova. La nobiltà nutre pregiudizi verso la borghesia perché vuole avere l'esclusiva sui privilegi senza nessuno che insozzi la loro categoria. Viceversa, la borghesia odia la nobiltà per non aver avuto la medesima fortuna di nascere fra tali privilegi. Come vedete, spesso i pregiudizi sono solo frutto di diverse condizioni di vita, non il semplice sollazzo ingiustificato di chi vuole semplicemente lamentarsi la sera al club dopo cena davanti a un sigaro toscano" ribattei, con un vago sorriso, mentre cercavo il suo sguardo oltre la maschera. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Guardai la marchesa perplessa.. "Solo conoscenti? Tanto da promettere una somma di denaro a chi scoprirà chi ha ucciso mio padre? Perché tale interesse, Milord? Sarebbe un piacere per me rimanere in questo borgo per scegliere insieme a voi, non voglio sfruttatori" sorridendo.
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L'uomo con la maschera mostrò un lieve sorriso a Gwen, mentre i bagliori delle candele ed i riflessi dei gioielli sugli specchi della sala rendevano misteriosi i suoi occhi, come lo era la sua identità.
"Ora sarei curioso" disse "di conoscere il vostro punto di vista, ossia da quale parte pensare, madamigella." Con un tono lievemente impertinente. "Signora, io come voi non sono nobile e dunque non merito certo il titolo di milord." Disse il Borgomastro ad Altea. "Il premio da assegnare a chi scoverà l'assassino di vostro padre non è stata una mia idea, ma un'insistenza da parte della corporazione dei borghesi." Fissandola. |
Non riuscivo a cogliere appieno i suoi occhi, celati in parte dalla maschera, in parte dai mille e più bagliori della sala.
Però notai il suo sorriso impertinente. Che tuttavia non mi colpì più di tanto. "Ritengo che si debba trovare una via di mezzo... Dovremmo capire che è giusto che i privilegi smettano di essere tali, diventando invece la regola, e che è bene collaborare invece di additare, poiché nessuno può cambiare il mondo da solo" risposi "Ma capisco che sia un'utopia" sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, vi fa onore, famiglia." Disse l'uomo in maschera a Gwen. "È raro sentir parlare così una ragazza appartenente alla nobiltà." Con lo stesso sorrido impertinente di un attimo prima. "Ammesso che le vostre parole siano sincere e non solo di circostanza. Vedete, pare sia una moda fingere di occuparsi dei più deboli."
"Oh, andiamo..." uno dei due uomini "... parlate più come un borghese, che come un nobile come invece voi siete." "Chissà, ser..." mormorò l'uomo con la maschera. |
Finalmente sola.
Amavo la solitudine, il silenzio che si respirava quando l'altro smetteva di respirare. Oh, amavo anche la compagnia, egregiamente selezionata, s'intende. C'erano pochi mortali che potevano suscitare il mio interesse, e quando capitava mi assicuravo di non lasciarli mai più andare. Dopotutto, ogni mio capriccio era come un'ordine per me. Di cos'altro si compongono infiniti giorni eterni, così perfettamente uguali uno dopo l'altro? Di questo.. di vizi e capricci, bellezza e sfarzo, lussuria e crudeltà. Mi voltai verso la finestra e notai con infinito piacere il tingersi di nero della sera. Eccola la mia notte, eccolo il mio mondo. Andate a dormire mortali, ora tocca a me che sono una creatura della notte, che non venero altro che le tenebre, che mi crogiolo nel sangue e mi beo della sofferenza che infliggo. Io, che non sono altro che ombra. Eppure a vivere nell'ombra, in questo corpo morto divenuto perfetto, non si sta affatto male, anzi. Così, coperta da un mantello di velluto nero, con un cappuccio sulla testa uscii nella notte, a caccia della mia prima preda della serata. https://horrornews.net/wp-content/up...ngrid-Pitt.jpg |
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