Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 17-05-2017 19.06.07

I miei occhi tra l' azzurro e smeraldo si fusero nei suoi chiari e a quelle parole indietreggiai.
"Perdonami...io..non volevo turbarti. Davvero non so cosa sia l' amore ovvero che significa provare amore per un uomo..so cos' è il Bene perchè io sono..destinata a preservarlo dal Male. E' vero io provengo da un posto dove vivono solo donne..donne speciali, e ho conosciuto il genere maschile solo qui...ma non so..mi sento strana vicino a te..sono sensazioni strane. Mi prenderai per pazza, non ti preoccupare" sorrisi e mi sentii imbarazzata.
Andai a prendere la corona d' oro e la misi in testa.."Perdonami ma davvero non ti sto prendendo in giro, e anzi...non dire nulla di quello che ti ho detto..sto cercando qualcuno..qualcuno che ha rubato uno scrigno o qualcosa del genere che preserva il Bene dal Male..che stupida se non mi credi io non sappia cosa sia l' amore figuriamoci ciò che ti sto raccontando" e presi la sua mano un' altra volta.."Sono stata una delusione vero per te? Purtroppo non siamo uguali" e sentii un nodo alla gola guardando la porta per uscire.

Guisgard 17-05-2017 19.10.13

Quel bacio così profondo, così penetrante, assoluto, caldo, avvolgente.
Un ardito, proibito ed instancabile gioco di labbra che si aprivano, che accoglievano, che racchiudevano e di lingue bollenti, agili, vogliose, umide che si cercavano, si trovavano, si univano.
Un bacio che ricominciò più volte con ardore folle, eccitazione travolgente.
Aegos baciava Elyse stringendola a sé, contro il suo corpo forte, virile.
E lei ne percepiva ogni tratto, ogni forma.
La grande regina, fredda, superba, orgogliosa, autoritaria, ora era completamente alla mercé di quell'avventuriero divenuto cavaliere.
E lei si sentiva la sua schiava, la sua donna.
“Stanotte ne sarò il padrone...” disse in un sussurro lui, lasciando appena quelle labbra reali “... padrone di tutto, di te... di ogni ora che attraverserà le stelle notturne...” dominandola col suo sguardo azzurro, screziato di passione.

Clio 18-05-2017 00.07.47

Il mondo intorno a noi si fermò, e poi scomparve in punta di piedi.
Quella era la sala in cui amministravo e gestivo il mio potere, eppure ora mi sentivo in totale balia del mio cavaliere, che era arrivato dal nulla, e aveva deciso di sconvolgermi la vita come nessuno mai avrebbe potuto fare.
Quel bacio diventava sempre più caldo, più infuocato, più intenso.
Accendeva in me un fuoco indomabile, più forte di qualunque altra cosa al mondo, un fuoco alimentato dalla mia passione, dall'amore che sbocciava nel cuore, ma anche dal respiro corto di lui, dai suoi gemiti e dai suoi sospiri.
Era sempre più meraviglioso, e io non potevo che abbandonarmi a quella passione travolgente, a quell'amore nuovo e incredibile che ci avvolgeva.
Poi quelle parole, così decise e virili, con un tono che nessuno aveva mai osato con me, mi accesero ancora di più, mi eccitarono più di quanto mi aspettssi.
Il suo sguardo nel mio, così azzurro eppure così appassionato.
Quasi mi paralizzò, mi domò, mi ipnotizzò.
Tutto mi sentivo meno che la regina tanto temuta che ero fino a pochi attimi prima.
"Oh sì.." sussurrai eccitata "Lo sarai, amor mio.." baciandolo ancora.
Sentivo il cuore bruciare sempre di più.
Allora, senza togliere lo sguardo dal suo, quasi obbedendo a un ordine inespresso, slacciai lentamente il vestito, e lo feci scivolare dolcemente lungo la mia pelle.

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Guisgard 18-05-2017 00.18.35

Era buio, vi era silenzio ovunque e quelle deboli luci sembravano danzare sinistre in quella sorta di cupo e misterioso limbo che era ormai divenuta la brughiera.
Astral cercò di avanzare piano, ma senza riuscire ancora a comprendere la natura di quei bagliori.
Erano infatti ancora distanti da lei.
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Guisgard 18-05-2017 00.22.05

Elv annuì.
“Sei bella quando sorridi, quando sei serena e rilassata...” disse fissando Cassandra “... bene, sono lieto ti piaccia la mia idea. E' un po' tardi, ma di certo qualche locanda aperta la troveremo. Andiamo allora, ho rischieremo di restare digiuni.” Sorridendo.
E lasciarono la magione.

Nyoko 18-05-2017 00.23.01

Ero curiosissima di scoprire cosa fossero quei bagliori. Così aumentai il passo e intanto scrutavo il paesaggio e i suoi rumori.

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Lady Gwen 18-05-2017 00.26.26

Sorrisi timidamente e non repressi affatto il tenero rossore che colorò le mie gote.
Era una sensazione così bella, soprattutto per il fatto che fosse lui ad averla provocata, che volevo assaporarla fino in fondo.
E poi le sue parole...
Le sue parole stupende e dolci, che mi facevano sciogliere ogni volta.
Ridacchiai appena, poi lo seguii ed uscimmo dalla magione.

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Guisgard 18-05-2017 00.32.17

La seta preziosa dell'abito scivolò via, come un alito, una carezza lungo la pelle bianca della regina, scoprendo il suo meraviglioso corpo.
Allora Aegos restò a guardare quel corpo, le sue forme, le sue fattezze.
Lo guardò a lungo, tutto, ovunque.
Elyse vide quegli occhi, quell'azzurro voglioso, eccitato che accarezzava incessante il suo corpo nudo.
“Qui...” disse con la voce che pulsava desiderio, eccitazione “... qui, nella sala del trono? Ti sentiranno tutti...”

Guisgard 18-05-2017 00.37.51

Incuriosita, Astral si incamminò verso le misteriose ed inquietanti luci.
Si avvicinò e quelle luci cominciarono a mostrare la loro forma.
Erano fiamme, piccole, tremolanti e di un leggero blu.
Sembravano come danzare tra gli arbusti.
Una danza macabra.

Clio 18-05-2017 00.42.40

Il suo sguardo su di me era forse il più prezioso unguento, il balsamo più prezioso che la mia pelle avesse mai assaporato.
Era tutto così eccitante, quella luce nei suoi occhi, quel suo sguardo voglioso è appassionato, quel luogo proibito.
Proibito a chiunque tranne che a noi.
Un sorrisetto malizioso mi si dipinse sul viso.
"Vuoi contraddire la regina a cui hai appena giurato fedeltà?" Con sorrisetto malizioso.
Poi mi avvicinai a lui, ancora e ancora, fino a sfiorare il suo corpo col mio.
"Non è detto..." sussurrai pianissimo, al suo orecchio, mentre le mie mani cercavano la cintura dei suoi pantaloni, per poi slacciarla piano, senza togliere gli occhi dai suoi.
"Magari sentiranno te..." sussurrai, con un appassionato lampo di malizia negli occhi, mentre continuavo a spogliarlo, liberarlo da quegli abiti cerimoniali, come avevo desiderato fare fin dal primo momento in cui era entrato nella sala quella sera.


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