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Sorrisi al suo commento.
"È mia abitudine dire sempre ciò che penso, dicono sia un pessimo vizio dell'aristocrazia..." risposi, ridacchiando. Poi guardai l'altro ospite al suo commento circa il mio interlocutore. "Questa sera, nella via per la festa, ho udito alcune parole di un uomo in piazza, un giovane avvocato mi hanno detto, che benché fosse un borghese che esprimeva le sue idee altrettanto proprie della borghesia, pareva accogliesse ampiamente i consensi della folla. Forse la nobiltà dovrebbe davvero fermarsi un attimo a pensare cosa fare e che provvedimenti attuare, foss'anche solo per evitare una rivoluzione a nostro danno che potrebbe costarci cara la pelle..." commentai, con sarcasmo ed ironia pungente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La sera.
Figlia del crepuscolo e di dei maledetti, generata dalle ombre che rimangano la luce e consorte dei demoni notturni. La sera è la vigilia dei sogni, il miraggio del mistero ed il covo ancestrale di paure primordiali. Ma la sera è anche il regno dei vampiri. Destresya nel suo nuovo palazzo contemplava il momento della sua caccia e delle sue prede. Lasciò la sua dimora e si immerse nel buio che avvolgeva la cupa periferia cittadina. In quel momento scorre due uomini che avvolti da mantelli camminavano in direzione del Cimitero, conversando animatamente fra loro, riferendosi ad un misterioso padrone. |
"È normale" disse uno dei due nobili a Gwen "che si riesca a suscitare il consenso dei miserabili, quando si promette loro cibo e libertà."
"Si, il popolo è simile alle bestie, visto che i suoi unici bisogni sono il cibarsi e l'essere libero." Ridendo l'altro aristocratico. "Dunque" intervenne il tipo con la maschera "i nobili ambiscono ad altri bisogni? Sarebbero perciò lieti di non mangiare e restare chiudi in gabbia, a differenza degli animali?" Sarcastico. "Ammesso poi la scienza attuale sbagli nel definire lo stesso uomo un animale." Sorridendo ironico. |
Annuii all'uomo e risposi "La nobiltà non è certo data da un rango. La Corporazione dei Borghesi e chi sono?" incuriosita visto da molto ero rinchiusa in quel collegio.
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"Sono una sorta di associazione, in cui i borghesi più facoltosi e ricchi si sono riuniti per opporsi al privilegio aristocratico." Disse il Borgomastro ad Altea. "Vostro padre era uno dei suoi membri più importanti. E loro credono che la sua uccisione possa avere legami con la corporazione, ossia che essa abbia suscitato l'odio di qualcuno. Ma io non lo credo. La mobilità ha il compito e l'onere di governare questo paese e non ha certo tempo da perdere con queste cose."
"Dunque a voi la corporazione borghese non suscita simpatia?" La governante di Altea. "In tutta sincerità no." Rispose il Borgomastro. |
Non so mai cosa aspettarmi dalla caccia, non mi piace programmare niente, adoro lasciarmi andare all'istinto e alla passione quando posso immergermi in quel piacere anccestrale del predatore che già pregusta la sua cena.
Mi piaceva osservare le persone e giocare un po' con la sorte, sorridendo tra me e me al pensiero di quanto siano fortunate che io non mi soffermi particolarmente su di loro. Ma poi ecco, due uomini attirano la mia attenzione. Parlano tra loro andando verso il cimitero. Silenziosa e ineffabile come la morte, mi avvicinai a loro abbastanza da ascoltare i loro discorsi, ma senza ancora mostrarmi. |
Ascoltai il commento dei due, poi quello del terzo ospite.
"I bisogni sono ovunque i medesimi, signori. Solo che ad alcuni è concesso usufruirne e ad altri no" con tono sarcastico "Ed è vero che molti sostengono l'appartenenza dell'uomo al genere animale. Dicono che ciò che ci differenzia da loro sia la presenza del raziocinio, della ragione e del pensiero, ma in certi casi, alcuni esemplari della razza umana dimostrano il contrario, non è vero signori?" rivolgendomi ai due con tono forse impertinente, ma avevi già ammesso di dire tutto ciò che pensavo. Passò di lì un cameriere con un fine vassoio d'argento e presi due calici, porgendone uno al terzo arrivato. "Vi unite a me per un brindisi?" levando il mio calice "Alla cultura e alla libertà dai pregiudizi" sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya si avvicinò ai due uomini senza mostrarsi.
"Facciamo in fretta che il padrone attende..." disse il primo. "Si è lui non ama aspettare..." il secondo "... sebbene solo il diavolo sa cosa deve farci con tutta quella pasta vitrea colorata..." raggiungendo un carretto sul ciglio della strada, sul quale erano caricate alcune grosse casse. |
"Attenta, damigella..." disse il tipo in maschera a Gwen "... simili brindisi possono essere pericolosi qui ad Afragolopolis..."
"Andiamo, nessuno può negare la libertà che vige in questo paese." Risentito uno dei due nobili. "Abbiamo anche concesso loro di tornare quella ridicola corporazione di borghesi." Ridendo. |
Ascoltai attentamente.. "Motivi politici, ero all'oscuro mio padre si occupasse pure di politica" ma venni interrotta dalla domanda della governante e marchesa "Perché non state dalla parte dei borghesi? Eppure voi non siete un aristocratico.. Quindi per entrare in questa storia e sapere chi vuol vendicare mio padre devo contattare il capo di questa corporazione" sospirando.
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Ascoltai tutti, prima di commentare.
"Beh, Milord, è questo il bello di indossare una maschera, no?" dissi, con tono divertito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non sono un aristocratico" disse il Borgomastro ad Altea "ma alla nobiltà devo tutto. Loro mi hanno offerto questa carica ed io, come mio padre e mio nonno prima di me, sono da sempre fedele al re."
"Dove possiamo incentrare i leader di questa corporazione?" Chiese la governante. "Ad Afragolopolis immagino." Rispose il Borgomastro. |
"Ma questa finirà presto, damigella e dovremo così abbandonare queste maschere..." disse il tipo con la maschera a Gwen.
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Pasta vitrea colorata?
Non seppi bene spiegare perchè, ma la cosa mi incuriosì, non riuscivo a vedere bene gli uomini, dunque non potevo capire se valeva o meno la pena di mostrarmi, o se dovevo ucciderli e basta, per poi passare oltre. Ma quella cosa della pasta vitrea mi aveva incuriosito, così decisi di avvicinarmi e continuare ad ascoltare, ma ancora nascosta nell'ombra. |
"Giusto, ma perché non goderci il momento frattanto che dura? Non siate così pessimista..." con un sorriso sornione.
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"Afragopolis...sarebbe come cercare un ago in un pagliaio...avanti messere" stavolta non avevo usato la parola "milord" "Fateci almeno un nome, o dateci un indizio...d' altronde sono i soli a cui io possa rivolgermi ora" guardando la governante.
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Destresya decise così di seguire i due uomini.
Quelli salirono sul carretto e partirono. Dopo un tratto di strada avvistarono un palazzo isolato, quasi dimenticato nel cuore della campagna. Il tipo in maschera fece un cenno col capo e prese il calice, gridando e bevendo con Gwen. I due nobili invece, seccato, andarono via brontolando. |
"E sia..." disse seccato il Borgomastro ad Altea, non facendo nulla per nascondere l'antipatia che nutriva verso i borghesi "... uno dei membri più influenti della corporazione era un certo Robertter... ma è stato arrestato in seguito a dei suoi studi ritenuti pericolosi... ora a casa sua vive solo una sua amica, una donna molto pia... il suo nome è Marselle."
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Gli rivolsi un sorriso quando partecipò al brindisi, mentre gli altri due andavano via risentiti.
Beh, tanto meglio. "Dite, cosa vi porta qui, stasera?" chiesi curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Flegeemerone
Non fu difficile seguire il carretto, considerando la velocità propria della mia razza, e poco dopo arrivò vicino a un palazzo isolato nella campagna.
Mi bloccai, dovevo stare attenta. Un palazzo poteva essere pieno di gente, e avrei dovuto fare una strage per evitare di essere vista. Ero appena arrivata in quella cittadina e non volevo grane. Non ancora, almeno. Così restai nell'ombra, ad ascoltare e osservare, ripromettendo a me stessa che avrei giusto dato un'occhiata e poi me ne sarei andata a caccia da un'altra parte, se lì non era aria. Ma la curiosità, si sa, è donna. |
Osservai la governante "Marselle...dove si trova esattamente, ma lei fa parte della corporazione o puoi darmi delle direttive? Qui si arresta le persone per nulla, come le si uccide" osservando la governate, che era una nobile decaduta "Voi che ne pensate marchesa?". Ero leggermente preoccupata, ignara del mio destino.
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"Quello che ha spinto voi e tutti gli altri qui stasera..." disse lui guardando Gwen negli occhi "... la voglia di mondanità, di bellezza, di spensieratezza e di avventura... dico bene?"
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"Non conosco quella donna, non so cosa pensare di lei..." disse pensierosa la governante ad Altea.
"No, Marselle non fa parte della corporazione." Il Borgomastro. "Lei non si occupa di politica. E' una donna colta e molto Cattolica. Che io sappia alcuni membri della corporazione non vedono di buon occhio la sua Religiosità." |
Il carretto dei due uomini raggiunse il palazzo isolato.
Era immerso ormai nella cupa sera, avvolto da un sinistro silenzio. Appena il carretto arrivò al portone, questo si aprì lentamente facendolo entrare, per poi chiudersi dopo il suo passaggio. Tutto ciò vide Destresya. http://www.tropismi.it/wp-content/up...n-Germania.gif |
"Posso capire che non ammettano gli aristocratici ma non comprendo perché non i cattolici.. Ce lo spiegherà questa Marseille, diteci dove trovarla".
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Sorrisi, mentre sentivo il suo sguardo insinuarsi nel mio, ma stranamente la vista dei suoi occhi mi era piaciuto.
Era molto strano. "Sì, immagino di sì" dirigendomi verso la terrazza esterna "Oltre alla mia buona amicizia per la baronessa" ridacchiando. "Ma immagino si tratti dei bisogni "altri" che secondo i nostri ultimi interlocutori distinguerebbero gli aristocratici da tutti gli altri..." con sarcasmo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...34f273beff.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Molto semplice, madama..." disse il Borgomastro ad Altea "... l'aristocrazia è legittimata dalla Chiesa e ciò porta molti borghesi di conseguenza a criticare i chierici e dunque la Religione. Comunque la signora Marselle vive ad Afragolopolis, nella casa di Robertter."
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"Chissà..." disse enigmatico il tipo con la maschera fissando Gwen.
Ma quando i due furono quasi fuori sulla terrazza, nella sala cominciò a diffondersi una strana agitazione, |
Sorrisi appena, sorseggiando dal calice.
Ma poi, appena fummo sotto la luce candida della Luna, sentimmo una strana agitazione in sala. "Che accade?" con tono preoccupato, guardando dentro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non concordo il fatto di essere contro la chiesa ma mi devo recare laggiù per conoscere la verità su mio padre, sapete se i contendenti per indagare sull'assasinio di mio padre sarà scelta da loro.." leggermente frastornata.
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Ad un primo sguardo, mi resi conto che non sembrava affollato.
Dunque, perchè non tentare? Magari potevo trovare abbastanza sangue per quella notte e, perchè no, magari anche appropriarmi del castello. Non era affatto male. Così, mi avvicinai ancora di più, con un balzo agile oltrepassai la recinzione, e avvolta nella notte mi avvicinai ad una finestra accesa, per vedere che succedeva all'interno. |
"Ascoltate..." disse il colonello Ruspan, amico di vecchia data della baronessa "... pare che qualcuno abbia avuto la spiacevole idea di auto invitarsi a questo ricevimento... sembra si tratti di uno dei borghesi, che dopo aver partecipato ad un comizio in strada, probabilmente eccitato da idee malsane, ha sentito il bisogno di venire qui, quasi sicuramente con propositi disdicevoli... i miei uomini lo stanno già cercando... vi chiedo dunque di restare in questa sala e di attendere che tutto sia risolto." Fra mugugni generali.
"Coraggiosi questi borghesi..." il tipo con la maschera a Gwen "... o forse solo pazzi..." |
"Gli assassini di vostro padre sono ricercati dalla legge." Disse il Borgomastro ad Altea. "Tuttavia la ricompensa che ho messo in palio può essere un ottimo motivi affinchè altri si mettano in cerca del colpevole."
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Destresya penetrò all'interno delle mura del palazzo, avvicinandosi ad una finestra per guardare dentro.
Vide così una grossa sala buia e desolata. Si udivano delle voci, probabilmente dei due uomini arrivati col carretto. C'era un'aria sinistra, di solitudine in quel luogo. |
"Come posso aiutarvi.. Vorrei essere tra quelli che sceglieranno la persona, non voglio speculatori sulla morte di mio padre, vorrei essere informata su ogni persona si presenti" ferma e risoluta davanti al borgomastro.
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Vidi il colonnello Ruspan al centro della sala e sbuffai alzando gli occhi in su.
"Che esagerazione, credevo stesse accadendo qualcosa di grave, o di pericoloso..." commentai infastidita "Quanto sa essere melodrammatica la nobiltà..." Però, avevo il vago sospetto che si trattasse del giovane avvocato visto in piazza. Guardai l'uomo mascherato al mio fianco. I suoi discorsi... No, sicuramente no. Sicuramente non era lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Madama, io ho solo messo in palio un buon gruzzolo di Taddei." Disse il Borgomastro ad Altea. "Quando qualcuno si presenterà qui con il colpevole, provando ovviamente che sia lui, io gli consegnerò il premio." Mostrando una certa indifferenza verso tutta questa storia.
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Mi alzai con fermezza "E voi mi chiamerete per sapere se ha ragione e quello è il colpevole e forse mi sistemero' qui a Maddola" spostando la veste con sguardo fiero "Non accetto repliche, soggiornero' nella locanda qui di fronte.. È notte.. Forse è meglio ci ritiriamo Madame".
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"Nobili da secoli di generazioni" disse il tipo mascherato indicando gli altri invitati "e poi basta un piccolo borgose a spaventarli... e voi..." rivolto a Gwen "... voi avete paura?"
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Risi annuendo.
"Avete tremendamente ragione..." convenni. Poi lo guardai, cercando ancora una volta di scorgere i suoi occhi. "No, non ne ho. Dovrei, secondo voi?" inclinando appena il capo e appoggiandomi al bancone di pietra. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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